Un
debunker
(termine inglese), in italiano
sbufalatore, demistificatore
o
disingannatore, è una
persona che mette in dubbio o smaschera ciarlatanerie, bufale,
affermazioni o notizie false, esagerate, antiscientifiche, dubbie o
pretenziose.
Il termine
debunking
è costituito da un prefisso de-,
che significa "rimuovere", e la parola bunk che vuol dire
"fandonia". Fu Felix Walker, rappresentante del Distretto
in Carolina del Nord durante il 16esimo Congresso degli Stati Uniti
d'America (1819-1821), a pronunciare un discorso volto a convincere
la sua circoscrizione che stava facendo la differenza a Washington,
sostenendo di non parlare al Congresso ma “a Buncombe”( Contea
che era compresa nel Distretto del Nord Carolina). Questo termine
modificato in bunkum e dopo abbreviato in bunk, è diventato sinonimo
di claptrap (imbonimento). Sarà solo nel 1923 con il romanziere
statunitense William E.Woodward, che il termine sopradescritto
acquisirà un’accezione moderna con la nascita del neologismo
debunk tratto da un suo romanzo bestseller intitolato Bunk. Il
debunking si diffonde quindi con la seguente denotazione take the
bunks out of things ("togliere le fandonie dalle cose").
L'equivalente italiano
sbufalamento
deriva da bufala, che significa
"notizia falsa", con il prefisso privativo s-.
La pratica di mettere in dubbio o
smentire - basandosi su metodologie scientifiche - affermazioni
false, esagerate, antiscientifiche è l'attività di un debunker. La
tradizionale area tematica di intervento del debunker concerneva
inizialmente fenomeni ufologici, teorie del complotto, affermazioni
sul paranormale, religione, eventi miracolistici o presunti tali,
ricerche compiute al di fuori del metodo scientifico. Data la
crescente diffusione del fenomeno Fake news (disinformazione,
complottismo, misinformazione, bufale) o nella terminologia adoperata
da Claire Wardle
"ecosistema della
disinformazione", la figura odierna dello sbufalatore si occupa
principalmente di verificare l'attendibilità delle fonti mettendone
in dubbio la veridicità del contenuto. Tale attività si focalizza
sul processo comunicativo: ne ripercorre le varie fasi, partendo dal
prodotto finito (notizia), analizzandone il contenuto, il contesto,
le fonti, per individuare dunque le motivazioni all'origine della
notizia ed eventualmente smascherarle. Di conseguenza, il lavoro del
debunker consiste non tanto nel discriminare il vero dal falso,
quanto piuttosto il vero dal verosimile. Egli utilizza determinati
strumenti che la tecnologia offre e che si rivelano efficaci per
stabilire la veridicità o meno di una notizia.
Attualmente numerose testate
giornalistiche hanno istituito una sezione che si occupa di
sbufalamento, soprattutto per quanto riguarda situazioni di emergenza
e catastrofi nucleari: a tal proposito il progetto internazionale
Verification Handbook ha stilato un vademecum nel 2014, destinato ai
giornalisti il cui obbiettivo era quello di imparare a distinguere
una notizia potenzialmente falsa da una vera perfezionando l'arte del
debunking. Nella guida specifici strumenti vengono indicati come
utili ai fini dell'attività:
- Google Image Search, su images.google.com. o tineye.com per la verifica e la ricerca delle immagini;
- Findexif o flickr per risalire ai dati dello scatto ed al tipo di fotocamera usata (metadati Exif);
- Google Traduttore per verificare contenuti in lingua straniera;
- Uso di siti video-sharing quali YouTube o Vimeo.
Le critiche dei debunker a volte
possono offendere coloro che credono in determinate teorie
considerate pseudoscientifiche. Come dimostra lo studio "Debunking
in a world of tribes", condotto sulla rivista scientifica PLOS
ONE, che analizza l'andamento delle discussioni su Facebook tra
debunker e complottisti, se l’operazione di debunking viene
effettuata con toni aggressivi, il rischio è che possa essere poco
efficace e controproducente. Ciò avviene perché si finisce per
rafforzare il sistema di credenze di chi crede fortemente in teorie
di complotto, allontanandolo dalla verità scientifica. Nel caso in
cui lo sbufalatore non presti attenzione, la comunicazione potrebbe
causare un effetto boomerang, ad esempio accrescendo la credenza
dell'audience dei miti. Questi effetti possono presentarsi se un
messaggio trascorre troppo tempo su un caso negativo, se è troppo
complesso o minaccioso. Una strategia costante di debunking può
portare all'editorializzazione dei contenuti, delegando ad un solo
ente l'attività di verifica degli stessi. Questo può portare a non
utilizzare il pensiero in modo critico. Alcuni studiosi, come
Marcello Truzzi, sostengono che alcuni scettici vanno troppo oltre,
facendo anche asserzioni negative. Secondo Truzzi, che definisce tale
atteggiamento "pseudoscettico", i veri scettici sono
neutrali o agnostici, spesso critici verso affermazioni straordinarie
e mai portati a fare critiche negative a priori. Piuttosto lo
scettico, di fronte a tali affermazioni, deve richiedere prove fuori
dal comune. Questo assunto è spesso reso con la frase: "affermazioni
straordinarie (fuori dal comune) richiedono prove straordinarie".
L’elezioni presidenziali americane
dell’autunno 2016 offrono un esempio di debunking in merito al caso
Pizza-Gate: con tale espressione si indica il caso che vide accusati
esponenti del partito democratico (e dunque la stessa Hilary
Clinton): le mail-capo d’accusa, poi diffuse da Wikileaks,
avrebbero “portato alla luce” una raccolta fondi destinata al
traffico di bambini, legata ad un cospicuo numero di ristoranti
statunitensi, utilizzati come copertura (da cui il nome stesso del
caso). Molteplici organizzazioni parteciparono al processo di
debunking: in primis il distretto di polizia di New York, ma anche
testate come il New York Times, il Los Angeles Times ed il The
Washington Post. Proprio il New York Times pubblicò nel dicembre del
2016 un articolo su time.com, analizzando minuziosamente i
punti-chiave del caso.
Successivamente alla morte di Bin Laden
le tv pachistane mostrarono l'immagine del cadavere dilaniato del
leader di Al-Quaeda. Questa venne ripresa da più mezzi
d'informazione, tra cui internet e i vari forum che smentirono
l'autenticità della foto, nonostante fosse stata utilizzata in più
siti web. Ancora oggi l'episodio è visto da molti come tentativo di
occultare il fallimento dell'uccisione di Bin Laden.
Il maggio del 2016 vede scoppiare in
Russia un fenomeno, conosciuto poi internazionalmente come Blue Whale
("Balena blu"). Con tale espressione si delineerebbe quel
complesso di attività o, meglio, sfide che presumibilmente avrebbe
portato molteplici adolescenti al suicidio, tramite il superamento di
diverse prove. Il fenomeno ha progressivamente riscosso curiosità,
grazie anche all’imponente copertura da parte dei media
internazionali che paventavano il possibile dilagare di tale pratica
al di fuori dalla Russia.
- Martin Gardner è stato un matematico e divulgatore scientifico che si è occupato di debunking nell’ambito della parapsicologia nei suoi articoli di giornali e libri.
- Penn & Teller sono un gruppo di intrattenimento che spesso smaschera trucchi magici e illusioni. Hanno inoltre fatto opere di sbufalamento di molti altri aspetti delle credenze popolari nel loro show Penn&Teller: Bullshit!.
- Basava Premanand è stato uno scettico e razionalista indiano, presidente dell’Indian Skeptic, l’associazione indiana per lo studio di fenomeni paranormali
- James Randi è un razionalista, scettico, nonché un oppositore delle pseudoscienze. È una figura di spicco del CSI, l’associazione americana analoga al CICAP
- Carl Sagan è stato un famoso astronomo che si è occupato di debunking. Lo si ricorda inoltre come grande divulgatore scientifico, come scrittore di fantascienza e come epistemologo in qualità di uno dei maggiori esponenti dello scetticismo scientifico.
- Massimo Polidoro, divulgatore scientifico, giornalista e scrittore italiano, è autore di vari libri; in particolare "Rivelazioni", che funge da guida tecnica per lo smascheramento delle fake news.
- Paolo Attivissimo è un giornalista e consulente informatico, traduttore tecnico, divulgatore scientifico, cacciatore di bufale e studioso della disinformazione nei media.
- Piero Angela è un giornalista, scrittore e divulgatore scientifico. È il primo, in Italia, ad aver affrontato l’argomento del “paranormale” da un punto di vista critico. È presidente onorario e tra i fondatori del CICAP.
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