La triquetra, o triscele,
è un antico simbolo a tre punte, di solito interconnessi.
Nella simbologia celtica la triquetra
simboleggiava una divinità femminile tripla, mentre nel nord Europa
compare nelle rune vichinghe.
Nelle rappresentazioni delle antiche
popolazioni della Sicilia , VII-VI sec. a.C., appare come una
triscele, un insieme di tre gambe unite all'anca.
Dal punto di vista della matematica può
considerarsi una forma geometrica riconducibile ad un intreccio
costituito da due nodi: si ottiene intrecciando in modo non
semplificabile un nodo a trifoglio ed una curva chiusa semplice
(cerchio, o nodo banale). La forma geometrica si ottiene presentando
il suddetto intreccio in una figura sostanzialmente simmetrica,
invariante per rotazioni di 120 gradi. La precedente figura viene
anche semplificata nella corrispondente puramente bidimensionale
(eliminando le distinzioni di sovrapposizione).
In araldica la triquetra ha la
stessa topologia del cosiddetto nodo gordiano.
Il simbolo è stato poi utilizzato in
seguito dai cristiani come simbolo della Trinità (Padre, Figlio e
Spirito Santo). L'appropriazione di questo simbolo da parte del
cristianesimo è stata particolarmente facile in quanto la triquetra
grazie alla sua forma è facilmente interpretabile come l'unione
della trinità che potrebbero essere interpretati come i simboli
cristiani Ιχθυς.
Una rappresentazione molto comune del simbolo è un cerchio che
passa attraverso i tre anelli interconnessi della Triquetra. Il
cerchio sottolinea l'unità di tutta la combinazione dei tre
elementi.
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