«La filosofia è scritta in
questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a
gli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima
non s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne'
quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i
caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche,
senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola;
senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.»
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(Galileo
Galilei, Il
Saggiatore,
Cap. VI) |
In architettura la geometria sacra
è usata nella pianificazione e costruzione di edifici religiosi come
chiese, templi, moschee, monumenti e complessi vari, altari,
tabernacoli o dipinti, sculture o anche spazi sacri. Secondo Paul
Calter nella geometria sacra, significati simbolici e sacri sono
attribuiti a certe forme o proporzioni geometriche. Nel mondo antico
certi numeri e forme che vennero presto correlate ai numeri
(poligoni, pentagoni, triangoli, quadrati, esagoni) avevano anche un
significato simbolico.
In antropologia, per geometria sacra
si intende una caratteristica della etnomatematica e della visione
del mondo di molte culture indigene. Riferimenti ad essa si trovano
anche nella teologia ed in alcune filosofie della matematica.
Tipicamente, le culture tradizionali
considerano la geometria sacra come qualcosa al di là di ogni
descrizione algebrica. La geometria praticata dai matematici e
simboleggiata nell'algebra è considerata una proiezione
approssimativa del sacro; connettendosi con gli schemi matematici
fondamentali, una persona può contemplare il Mysterium Magnum
e il grande progetto divino del cosmo. Studiando la natura di questi
schemi, forme e relazioni matematiche, si otterrebbe una comprensione
intima delle leggi e dei misteri dell'Universo.
Per molte culture tradizionali, la
presenza in natura di varie strutture geometriche — quali la
conchiglia del Nautilus pompilius (che forma una spirale
logaritmica) e gli alveari esagonali formati dalle api — è
sufficiente a suffragare l'importanza cosmica delle forme geometriche
e matematiche.
Nella cultura occidentale, gli esempi
più tipici di questo concetto sono forse le dottrine matematiche di
Pitagora e le "forme ideali" di Platone. Nondimeno, idee
simili sono state espresse in tempi più recenti da fisici come Erwin
Schrödinger, Werner Karl Heisenberg e David Bohm.
In effetti, questa concezione della
matematica sembra essere diffusa fin dai tempi preistorici, come
universale culturale della cognizione umana.
Usi della geometria nelle pratiche religiose ed esoteriche
Il termine geometria sacra è
anche usato per indicare l'applicazione della geometria alla
religione e all'esoterismo, come conseguenza diretta della concezione
del cosmo sopra descritta. Gli oggetti geometrici che occupano un
ruolo più importante in ambiti sacri e/o esoterici sono quelli che
presentano più simmetrie, quali ad esempio i solidi platonici o i
poligoni regolari, o quelli che generalmente richiamano un'idea
astratta di eleganza e bellezza, quali la sezione aurea.
Tali forme geometriche sono usate in
tutte le culture nella costruzione e strutturazione di edifici sacri
come templi, moschee, megaliti, monumenti, chiese, nonché di spazi
sacri come altari, temenoi e tabernacoli, oltre che nella creazione
dell'arte sacra. Le stesse strutture geometriche (come la sezione
aurea, le piramidi, o i poligoni regolari) sono presenti nell'antica
architettura egizia, greca e romana, nonché nell'Europa medievale
cristiana. Le comunità spirituali dell'India e dell'Himalaya
costruirono templi e fortificazioni basati su strutture geometriche
dette mandala e yantra.
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