lunedì 30 novembre 2020

Consiglio dei Maghi

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Il Consiglio dei Maghi è una delle maggiori organizzazioni che governa sul Mondo Emerso, la terra immaginaria ideata dall'autrice italiana Licia Troisi e al centro di una vasta saga fantasy. Esso collabora con il Consiglio dei Re, che riunisce rappresentanti delle otto Terre che compongono il Mondo Emerso e si occupa di definire la politica comune, mentre il Consiglio dei Maghi si concentra principalmente sulla cultura e la scienza. La sede originaria dei due Consigli era Enawar, nella Grande Terra, al centro del Mondo Emerso.
Come si legge nel primo libro del ciclo delle Cronache del Mondo Emerso, al termine della massacrante Guerra dei Duecento Anni, il re mezzelfo Leven era riuscito ad assoggettare il Mondo Emerso, ma morì prima di dettare le condizioni di pace ai sovrani sconfitti, quindi il suo figlio ed erede, Nammen, stupì il mondo rinunciando al predominio, decretando invece che fossero istituiti il Consiglio dei Re e il Consiglio dei Maghi, perché amministrassero il bene comune ed evitassero futuri conflitti, e gli assegnò una regione al centro del Mondo Emerso ove sorgesse la loro sede (la Grande Terra). Seguì il lungo periodo della Pace di Nammen, che fu bruscamente interrotto dall'avvento del Tiranno, potente mago ed ex-membro del Consiglio, che si impossessò della Grande Terra e vi eresse la sua Rocca, dalla quale avviò la conquista dell'intero Mondo Emerso. Il Consiglio dei Maghi fuggì nella Terra del Sole e, avendo ora agli ordini l'Ordine dei Cavalieri di drago, si pose alla guida della resistenza delle Terre Libere al Tiranno. Attorno a questa guerra si snodano le vicende narrate nel ciclo delle Cronache del Mondo Emerso.
Il Consiglio dei Maghi è uno degli organi più potenti e prestigiosi del Mondo Emerso, quantunque molta gente provi diffidenza nei confronti dei maghi (ad esempio, anni prima il re dei mezzelfi decretò di bandirli dalla Terra dei Giorni). Soana e Sennar, e persino Aster, dichiarano di aver sognato a lungo di accedervi e di aver nutrito grandi aspettative riguardo al ruolo che avrebbero avuto come Consiglieri per il bene del mondo. Si tratta di aspettative che però non di rado sono state deluse, perché anche in seno al Consiglio dei Maghi c'è gelosia e cupidigia e la sua attività non è immune agli interesse personali dei vari membri. Anche per questo il Consiglio ha reagito del tutto impreparato all'ascesa del Tiranno.
I principali Consiglieri citati nelle Cronache del Mondo Emerso sono:
  • Aster, potentissimo mago mezzelfo, entrato giovanissimo nel Consiglio, ma poi espulso con disonore.
  • Oren, gnomo, padre di Reis e avversario di Aster nel Consiglio.
  • Reis, gnoma, compagna di Aster e poi maestra di Soana.
  • Sate, gnomo, consigliere della Terra del Sole.
  • Sennar della Terra del Mare, allievo di Soana e amico di Nihal.
  • Soana, consigliere della Terra del Vento, sorella di Livon, padre adottivo di Nihal, e maestra di Nihal stessa e di Sennar.
  • Theris, ninfa, consigliera della Terra dell'Acqua.

domenica 29 novembre 2020

Kemetismo

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Kemetismo (dall'egiziano antico kemet, "terra nera", ossia fertile, contrapposta a deshret, "terra rossa", il "deserto" simboleggiante il caos) è il nome con cui si indicano i movimenti contemporanei afferenti alla religione egizia. I seguaci, kemetici, rendono culto al dio supremo trascendente Amon (Neter neteru, "Dio degli dèi") e a tutte le sue manifestazioni immanenti (neteru). Il Italia si è costituita l'organizzazione "Kemetismo ortodosso solare".

Teologia

«Tutti gli dei sono tre: Amon, Ra e Ptah; coloro che sono senza pari. Il nome della sua natura nascosta [imn significa nascosto] è Amon, egli è Ra nel volto, il suo corpo è Ptah.»
(Inno ad Amon, Papiro Leiden I-350, Capitolo n°300)
Un'altra costante riscontrabile nella religione egizia è quella politeistica, in quanto decine di divinità erano venerate dalla popolazione egiziana. Le scuole teologiche spiegavano il divino secondo una concezione monistica. Gli dei (neteru) simboleggiavano la molteplicità delle forze che permettono la vita, le funzioni della natura attraverso le quali la creazione è venuta in essere e si mantiene. La loro rappresentazione attraverso immagini antropomorfiche e all'interno di una struttura genealogica, facilita la comprensione del processo creativo secondo una modalità logica e razionale.
Gli dei (neteru) in altri termini rappresentavano le differenti sfaccettature che compongono la medesima realtà, denominata in geroglifico Neter neteru, il "Dio degli dèi", la suprema divinità che le include tutte, esattamente come le diverse sfaccettature che compongono un solo diamante. Il Dio supremo era chiamato Amon (lit. il "Nascosto"; o Atum in altre scuole) quando trascendente; Ra quando luce e attività creante; Ptah quando fisicità già creata o sostanziale.

sabato 28 novembre 2020

Ankh



L'ankh (☥), conosciuto anche come chiave della vita e croce ansata, è un antico simbolo sacro egizio che essenzialmente simboleggia la vita. Gli dèi sono spesso raffigurati con un ankh in mano, o portato al gomito, oppure sul petto. In funzione di geroglifico l'ankh, oltre che significare "vita", assume diverse sfumature, in base al contesto in cui è inserito, sebbene sempre con caratteri mistici e religiosi.

Significati

Il significato originale di questo simbolo nella cultura egizia rimane un mistero per gli egittologi, molte e in contrasto sono infatti le teorie che ipotizzano le origini dell'ankh. Molti hanno speculato si tratti di:
  1. una rappresentazione stilizzata del grembo materno;
  2. il nodo del laccio delle antiche calzature egizie, i sandali egizi. Tra i fautori di questa teoria ricordiamo Alan Gardiner che ha ipotizzato che l'origine dell'ankh sia da ricollegare al laccio delle antiche calzature egizie. Questa interpretazione (la parte circolare circonda la caviglia, il laccio orizzontale si collega alla tomaia e la parte verticale è collegata con la punta della scarpa) può essere interpretata in senso mistico, tenendo presente che la saggezza egizia vedeva la vita come un sentiero da percorrere, ricco di negatività alternate alle positività, che ogni uomo percorre per giungere alla propria meta, alla propria realizzazione, intesa anche dal punto di vista spirituale: si collega al concetto di Andare, portato dalle divinità del pantheon in simbolo di energia eterna, si collega alla circumambulazione del Cerchio nella Magia rituale egizia;
  3. una stilizzazione dei genitali umani in atto di unione. Tra i fautori di questa teoria ricordiamo Howard Carter che afferma che l'origine dell'ankh sia da ricollegare alla simbolica unione mistica dei due principi, il principio maschile e il principio femminile. Le due parti dell'ankh, la tau sottostante e l'ansa sovrastante, corrispondono infatti ai simboli di due delle divinità più importanti della religione egizia, Iside e Osiride. L'ansa è il simbolo isiaco, probabilmente una stilizzazione dell'utero; la tau, ovvero una croce senza l'estensione superiore del braccio verticale, è invece il simbolo di Osiride, rimandabile al pene;
  4. una rappresentazione simbolica del sorgere del sole, con il cerchio simboleggiante il Sole che si è appena levato dall'orizzonte rappresentato dalla linea orizzontale. La sezione verticale sotto la linea orizzontale simboleggerebbe il cammino del Sole;
  5. una rappresentazione dello stesso Egitto: la parte superiore sarebbe il delta del Nilo e il tratto verticale sottostante il Nilo stesso, mentre le due braccia orizzontali raffigurerebbero il deserto libico, ad ovest, e quello arabico, ad est;
Come simbolo dell'unione dei due principi cosmici sta ad indicare anche l'unione mistica tra il cielo e la terra, ovvero il contatto tra il mondo divino e il mondo umano, nonché l'unione dei due principi intesa come generatrice dell'esistenza. La denominazione chiave della vita, oltre che un richiamo alla forma del simbolo stesso, sta ad indicare anche il significato escatologico del simbolo: l'ankh è anche infatti vita eterna, grazie alla quale l'uomo riesce a superare la morte, per giungere alla rinascita.
In quanto simbolo della vita e dell'immortalità, il suo significato è estensibile a quello di simbolo dell'universo, dato che il cosmo è pura vita, pura esistenza ed eterno alternarsi di cicli regolatori, oltre che costantemente generato dall'alternarsi di principi in eterna opposizione.

Nell'Antico Egitto

L'ankh appare di frequente nelle opere artistiche dell'Antico Egitto. Nelle raffigurazioni divine appare come caratteristica delle stesse divinità, ad indicare la natura ultraterrena e l'eterna esistenza di esse. In quanto è la vita il suo significato principale, abbinato agli dèi ne indica la natura di forze cosmiche, generatrici dell'universo e dunque della vita. L'ankh veniva utilizzato in particolare come amuleto, capace di infondere salute, benessere e fortuna. Spesso alla morte di una persona, che venisse mummificata o meno, l'ankh era un elemento fondamentale, con il quale il corpo doveva essere sepolto. Un altro uso frequente dell'ankh era quello che lo vedeva in funzione di specchio, nel quale il vetro riflettente era posto nell'ansa.

Nel regno di Giuda

Nel 2009, nel corso di uno scavo archeologico effettuato ai piedi del lato meridionale del Monte del Tempio a Gerusalemme, fu rinvenuta una bulla riportante il sigillo impresso del re Ezechia (727–698 a.C.). Il sigillo, riportante il testo in antico ebraico "Appartenente a Ezechia [figlio di] Ahaz re di Giuda", raffigura anche un sole alato, con due ali rivolte verso il basso, fiancheggiato da due ankh.

Nella tarda antichità

In epoca romana è probabile che l'ankh abbia influenzato il simbolo della mano di Venere (o specchio di Venere), simbolo della divinità, in seguito adottato come simbolo dell'omonimo pianeta nell'astrologia; come simbolo del rame nell'alchimia e come simbolo del sesso femminile nella biologia.
Con l'imposizione del Cristianesimo, e conseguente destituzione e persecuzione del Paganesimo, tutti i simboli appartenenti alla sfera di quest'ultima forma religiosa vennero repressi. Nonostante ciò l'ankh continuò a mantenere una certa importanza in Egitto date le profonde radici che il simbolo aveva nella cultura del luogo, e finì con l'essere assimilato dalla Chiesa copta ortodossa e adottato come simbolo stesso del Cristianesimo copto, data la similarità con la croce e l'assenza di elementi zoomorfici o antropomorfici, ripudiati in origine dalla religione cristiana. Da qui la denominazione latina di crux ansata, ovvero "croce ansata". Anche in epoca cristiana mantenne l'uso di amuleto. Attualmente la Chiesa Cattolica non la riconosce come simbolo di croce cristiana.




venerdì 27 novembre 2020

Atalanta fugiens

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Atalanta fugiens è un'opera letteraria del medico-musicista tedesco Michael Maier (1566-1622), comprendente 50 discorsi filosofici, 50 incisioni a opera di Matthäus Merian e 50 canoni musicali. L'opera, data alle stampe nel 1617, si configura come un prototipo di ipertesto multimediale comprendente infatti: discorsi filosofici, immagini e musiche originali.
Il soggetto dell'opera è strettamente alchemico ed ispirato al mito di Atalanta.
L'autore assegna alla musica il ruolo più importante nell'ambito della trattazione. Nelle tre voci delle 50 fughe (si tratta in realtà di canoni a tre voci) vengono rappresentati i tre personaggi principali della vicenda mitologica: Atalanta che fugge (antecedente), Ippomene che insegue (conseguente), e la mela come tenor (tratto probabilmente dal repertorio gregoriano) di base sotteso a tutte le 50 composizioni.
L'apparente incomprensibilità complessiva del lavoro di Maier è attribuibile alla frattura nella tradizione di una comunicazione del sapere alchemico dovuta all'emergere di una nuova mentalità "moderna" e "scientifica" tipica del periodo storico successivo a quello vissuto da Maier.

Esecuzioni pubbliche

  • Nel maggio del 2005 è stata realizzata la prima esecuzione scenica dell'opera su regia di Marco Bellussi, presso il Teatro Apollo di Crotone nell'ambito delle manifestazioni del Festival dell'Aurora. In quell'occasione la direzione musicale fu affidata a Renè Clemencic e gli epigrammi furono declamati dal matematico Piergiorgio Odifreddi.
  • È disponibile una versione in notazione moderna delle musiche pubblicata dalle Edizioni musicali Bèrben di Ancona nel 2006 a cura del musicista Davide Bortolai; questa versione è redatta per voce ed accompagnamento di chitarra classica (liuto) allo scopo di facilitare gli eventuali studiosi nella esecuzione ed analisi di queste interessanti melodie: Canti Alchemici (50 canoni tratti dall'Atalanta Fugiens di Michael Maier (a cura di Davide Bortolai) edizioni Berben Ancona 2006.









giovedì 26 novembre 2020

Anomalia dell'Ararat

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L'anomalia dell'Ararat è un oggetto non identificato che appare su alcune fotografie, risalenti alla fine degli anni quaranta, delle distese innevate sulla cima del monte Ararat, in Turchia. Alcuni studiosi biblici hanno avanzato l'ipotesi che possa trattarsi dei resti dell'arca di Noè che, secondo il racconto della Bibbia, si sarebbe arenata su questo monte.
Il monte, la cui cima non è facilmente accessibile, si trova al confine tra la Turchia e l'Armenia, allora parte dell'Unione Sovietica. Era quindi una zona militarmente rilevante. Sono state condotte numerose osservazioni dallo spazio che non hanno tuttavia chiarito l'origine dell'anomalia. La prima ed unica spedizione di ricerca in situ è stata organizzata nel 2004, ma le autorità turche le hanno impedito di raggiungere la cima.

Storia

L'anomalia è situata all'estremità nord-ovest dell'altopiano occidentale del monte Ararat, a 4.724 metri di altitudine, a circa 2,2 chilometri in linea d'aria dalla cima (5.137 metri). L'oggetto sembra essere situato sul bordo di una brusca pendenza. L'anomalia venne localizzata per la prima volta nel corso di una missione aerea dell'US Air Force, il 17 giugno 1949; il monte Ararat si situava infatti sulla frontiera tra Turchia e Unione Sovietica, ed aveva dunque un importante interesse strategico durante la guerra fredda. L'oggetto venne subito analizzato perché "troppo lineare per essere naturale e apparentemente sotto il ghiaccio" e presto si ipotizzò che si trattasse dell'arca di Noè. I servizi segreti statunitensi ipotizzarono anche la presenza di una base segreta sovietica nel punto in cui si era fotografata l'anomalia.
La pellicola fotografica venne classificata come segreta, benché con un livello di riservatezza poco elevato, ed altre fotografie sono state scattate nel corso degli anni da aerei e da satelliti. Sei foto del 1949 furono declassificate nel 1995 ai sensi del Freedom of Information Act e trasmesse a Porcher Taylor, professore della University of Richmond, presso il Center for Strategic and International Studies di Washington, un'istituzione specializzata nello studio delle informazioni ottenute via satellite. Taylor divenne uno dei più grandi sostenitori del ritrovamento dell'arca.
L'area del Monte Ararat è stata inoltre ispezionata per ulteriori ricerche dallo SPOT nel settembre 1989, dal Landsat nel 1974 e dallo Space Shuttle nel 1994, oltre che dal KH-9 nel 1973 e dal KH-11 nel 1976 e nel 1990-1992. A causa delle pessime condizioni meteorologiche e delle limitazioni tecnologiche, queste non furono in grado di risolvere il mistero; alcuni studi hanno però confermato la presenza di legno sotto il ghiaccio e di una struttura piana. Nel 2000 venne organizzato un progetto di ricerca, in collaborazione tra Insight Magazine e Space Imaging (ora GeoEye), utilizzando IKONOS; il satellite registrò l'anomalia il 5 agosto e 13 settembre 2000, ricostruendo inoltre un video computerizzato delle immagini.
Nel 2004 Daniel McGivern annunciò che intendeva finanziare una spedizione da 900.000 dollari sulla cima del monte Ararat per il mese di luglio dello stesso anno, con lo scopo di stabilire la verità sull'anomalia dell'Ararat. Dopo vari preparativi, tra cui l'acquisto di immagini satellitari appositamente realizzate, le autorità turche tuttavia non gli concessero l'accesso alla cima, poiché quest'ultima è situata in una zona militare. La spedizione fu in seguito accusata dalla National Geographic Society di essere soltanto un colpo mediatico abilmente montato, dato che il suo capospedizione, il professore turco Ahmet Ali Arslan, era stato già accusato di avere falsificato fotografie della presunta arca.
La CIA, che ha esaminato le immagini satellitari di McGivern, ha d'altra parte ritenuto che l'anomalia fosse costituita da "strati lineari di ghiaccio coperti dalla neve accumulata di recente".
Un nuovo annuncio di un presunto ritrovamento è stato dato il 27 aprile 2010 da una spedizione congiunta turca e di Hong Kong, a cui hanno partecipato membri della "Noah's Ark Ministries International". La spedizione ha annunciato di avere scoperto sull'Ararat una insolita caverna con pareti in legno a un'altitudine alla quale si ritiene non siano mai esistiti insediamenti umani, e di aver datato il legno (attraverso il test del carbonio 14), a 4.800 anni fa. Il portavoce del gruppo, Yeung Wing-Cheung, ha dichiarato alla stampa che non è certo al 100% che si tratti dell'Arca, ma al 99,9% pensiamo di sì. Uno dei membri della spedizione McGivern si è in seguito dissociato dal proprio gruppo sostenendo che alcuni pezzi di legno ritrovati sull'Ararat fossero probabilmente stati portati lì appositamente da alcuni manovali curdi che erano a conoscenza della spedizione.

mercoledì 25 novembre 2020

GEIPAN

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GEIPAN, (Groupe d'Études et d'Informations sur les Phénomènes Aérospatiaux Non-identifiés, sept. 2005-), conosciuto anche come GEPAN (1977-1988) e SEPRA (1988-2004), è una unità dell'agenzia spaziale francese CNES il cui scopo è investigare fenomeni aerospaziali non identificati (anche noti come UAP -unidentified aerospace phenomena) e rendere le scoperte disponibili al pubblico.

Gestione delle informazioni

La Gendarmeria francese aveva istruzioni di canalizzare le informazioni provenienti dai rapporti di avvistamenti UFO verso la SEPRA, che pertanto era in grado di avere a disposizione un grande database di tali eventi. Nel caso in cui vi fossero tracce attendibili, SEPRA poteva contare sulle risorse tecniche del CNES al fine realizzare una investigazione di carattere scientifico. Un esempio famoso di investigazione di questo tipo fu il Caso di Trans-en-Provence.
Nel marzo 2007, GEIPAN iniziò a rendere disponibili i propri archivi a chiunque ed oggi continua a raccogliere, gestire e a pubblicare dettagliatamente le analisi dei dati raccolti sugli eventi segnalati. Ricerca dei casi registrati
Alcuni scettici francesi hanno criticato la qualità del lavoro svolto dal GEPAN.

martedì 24 novembre 2020

Collina di Tara




La Collina Reale di Tara era uno dei luoghi più venerati e importanti dei primi secoli della storia d'Irlanda. È situata nel Meath, nella zona centro-orientale dell'isola.

Archeologia e leggende

Un tempo la Collina di Tara era la residenza del Re Supremo irlandese ("Ard-Rí na hÉireann" in irico). Su questa collina colui che sarebbe divenuto re doveva dare prova di essere stato scelto dagli dei. La prova consisteva nel "volare" al disopra della Pietra del Destino (Lia Fáil), mitico menhir senza il quale l'Irlanda sprofonderebbe. Sulla collina avevano sede una grande sala per i banchetti indetti dall'Ard-Rí, con più di settecento posti, una scuola bardica, druidica e per guerrieri. Vi erano poste anche alcune dimore dei funzionari e uomini vicini al Re d'Irlanda. La collina di Tara era anche dimora dei Feniani, cioè dei Cavalieri del Destino, protettori dell'Irlanda. Ai giorni d'oggi si definiscono Feniani coloro che aderiscono al partito della Repubblica d'Irlanda, il Fianna Fáil. In mitologia, Tara era anche la residenza del mitico popolo di dei, i Tuatha de Danaan, che prenderanno il nome di Daoine Sidhe.

lunedì 23 novembre 2020

Quale superpotere noi esseri umani abbiamo davvero, o potremmo avere/sviluppare davvero, anche se potrebbe sembrare finto o impossibile?

Ci sono studi i quali dimostrano che il pensiero è energia che può influenzare tutto il resto dell'ambiente. Mi è capitato spesso di avvertire un certo non so che…che mi anticipava il futuro che poi si rivelava vero. Episodi di questo genere sono all'ordine del giorno per la maggior parte delle persone e possono essere ricondotti a fenomeni come la telepatia, la premonizione o il "sesto senso".

Ne “La mente estesa”, il famoso biologo inglese Rupert Sheldrake scruta e indaga la natura di questi fenomeni e dimostra come essi non si possano definire "paranormali" ma siano al contrario parte della nostra natura biologica, eredità di un lungo processo di evoluzione e adattamento all'ambiente. Al contrario degli animali l'uomo ha rinnegato e quindi in larga parte perso queste capacità.

L'autore descrive numerosi esperimenti che hanno dimostrato l'esistenza di "campi mentali" e propone ai lettori una serie di progetti semplici da realizzare per investigare questioni di questo tipo come le chiamate silenziose, il sesto senso degli animali e la sensazione di essere osservati.

Numerosi esempi e casi di studio sono tratti dal database di Sheldrake, che raccoglie migliaia di testimonianze riguardanti storie di "percezioni apparentemente inspiegabili da parte di persone e animali". I temi trattati nel libro sono vari: dalla "telepatia per telefono" a quella degli animali, al legame psichico tra madre e figlio.

Siamo attorniati da una risonanza morfica che opera a nostra insaputa; queste sensazioni infatti - “a fior di pelle” - fan pensare che le mente non sia confinata dentro la nostra testa ma superi i confini fisici, come vien da dedurre da tanti casi dei quali molti di noi han fatto esperienza. C’è poi una quinta forza, riconosciuta da tutte le culture che ci hanno preceduto, della quale l’uomo non è cosciente:

Ecco la recensione del testo di Rupert Sheldrake che ha fatto scalpore in Inghilterra quando è uscito nel 2006:



domenica 22 novembre 2020

Grotte alchemiche

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Le grotte alchemiche sono tre presunti tunnel sotterranei di Torino, in Piemonte. Considerate spesso vere e proprie "porte" per altre dimensioni parallele dai seguaci dell'occulto, pare fossero luogo di ritrovo di vari parapsicologi, esoterici e alchimisti nei secoli, da cui il nome.
Le grotte alchemiche coinciderebbero con la comprovata esistenza di piccoli tratti di antichi passaggi sotterranei sotto il centro storico di Torino, fatti costruire principalmente da e per antichi appartenenti a Casa Savoia, già a partire dal XIV-XV secolo.
Secondo molte leggende, le grotte alchemiche sarebbero comunque di ignota ubicazione, anche se furono ipotizzati i seguenti siti:
  • la prima grotta sarebbe situata nei sotterranei del Palazzo Reale di Torino, secondo l'esoterismo il "cuore magico bianco" della città (vertice di un "triangolo bianco" con Praga e Lione), e connessa a sua volta con Piazza Statuto (in particolare, il Monumento ai Caduti del Frejus), presunto "cuore magico nero" (vertice di un "triangolo nero" con Londra e San Francisco). Per alcuni, questa grotta-tunnel sarebbe stata larga quanto una carrozza, permettendo un collegamento segreto dei vari sovrani sabaudi che, dalla loro residenza, raggiungevano amanti e collaboratori fin verso il lontano Castello di Rivoli, posto a occidente.
  • la seconda grotta, invece, collegherebbe l'antica Porta Fibellona (Piazza Castello), ingresso orientale della città, sia sotto Via Garibaldi, in direzione Piazza Palazzo di Città, sia sotto Via Po, ovvero fino alla Chiesa della SS. Annunziata, e fu costruita probabilmente per fini strategico-militari. Per altri ancora, essa proseguirebbe a oriente addirittura fin sotto il fiume Po, per giungere nei sotterranei della Chiesa della Gran Madre, dove sarebbe esistito un antico culto egizio a Iside.
  • la terza grotta, infine, sarebbe inespugnabile e nota soltanto a pochissimi al mondo e conserverebbe la pietra filosofale.
Se la prova di alcuni piccoli tratti sotterranei (in gran parte chiusi) sotto il centro storico, anticamente utilizzati come collegamenti segreti tra le chiese per vari politici, e l'esistenza di un antico laboratorio alchemico sabaudo sotto Palazzo Reale furono effettivamente ritrovati, la prova di reperti strettamente legati all'esoterismo lascia spazio soltanto a ipotesi occultistiche.

sabato 21 novembre 2020

Grande croce di Hendaye

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La grande croce di Hendaye (in francese: Croix d'Hendaye); (in euskera: Gurutze di Hendaia) è una colonna corinzia in pietra sormontata da una croce greca, che si sospetta costruita nel tardo secolo XVII. Si trova sulla piazza principale, nell'angolo sudoccidentale della chiesa di Saint Vincent, nel villaggio di Hendaye, nella regione dei Pirenei Atlantici, sudovest della Francia, presso il confine con i Paesi Baschi.
Il villaggio di Hendaye, e la colonna stessa, vengono scelti molto spesso come punto d'inizio del tradizionale pellegrinaggio religioso del Cammino di Santiago di Compostela.


Caratteristiche

Base

La stele è posta su una base cubica, base che a sua volta porta incisi da un lato un sole con una bocca furente; dal lato opposto una stella a otto punte; su una faccia laterale una mezzaluna; su un'altra faccia laterale un ovale con una croce che delimita quattro cantoni, ciascuno occupato da una figura interpretabile come una lettera "A" oppure come un compasso.

Colonna

La colonna, relativamente semplice e priva di iscrizioni, è di ordine corinzio, con sottocolonna e con capitello corinzio a foglie di acanto.

Croce

La croce greca in pietra, presenta un'iscrizione latina, in lettere maiuscole, su due righe incise sulla trave orizzontale:
  • OCRUXAVES... separabile in O-CRUX-AVE: "oh, croce ti saluto"
  • PESUNICA... separabile in (S)PES UNICA: "unica speranza"
Sulla trave verticale, nella metà superiore, sono incise due "X", una sormontando l'altra.

Interpretazioni

Il monumento di Hendaye è stato collegato dallo scrittore statunitense Vincent Bridges ad antiche credenze collegabili al Chiliasmo (millenarismo precristiano del giudaismo e di altri popoli come il Ragnarǫk dei norreni) delle popolazioni celtiche che all'epoca ancora abitavano questa zona relativamente remota (la persistenza dell'antica lingua basca è un indizio della loro presenza). Anche la setta cristiana dei Catari o i loro successori potrebbero essere alla base di eventuali credenze escatologiche forse presenti in questo monumento.
Le figure ad "A" nei cantoni della base o "compassi" sono stati interpretati come un simbolo massonico; sono anche stati connessi da Bridges e Widner alla misurazione dell'angolo di precessione della rotazione terrestre, con il ritorno del virtuale sorgere del Sole durante l'equinozio di primavera fino all'astronomico "punto vernale" iniziale (noto come "punto d'ariete"), che varia di 1 grado ogni 72 anni, e che si compie in 25.920 anni. Attualmente il punto vernale si trova tra le stelle Rho Piscium e Omega Piscium, nella costellazione dei Pesci.
Alcuni occultisti e studiosi vari, tra questi Fulcanelli (forse pseudonimo dell'astronomo Camille Flammarion), considerano le incisioni simboli alchemici che in qualche modo conterrebbero informazioni molto elementari ma decisive rispetto alla data e modalità di una futuribile catastrofe globale.
Sull'estremità superiore della croce, sopra il rotolo in pietra con la sigla in latino "INRI" si trova una X sormontata da un'altra X, che gli autori Weidner e Bridges collegano all'arcano ventesimo dei Tarocchi (quello del Giudizio Universale). Fulcanelli scrive: "La X significa anche il sale ammoniaco dei saggi, o sale d'Ammone (ammoniakòs) cioè dell'Ariete, che un tempo veniva scritto con maggior veridicità, harmoniac, perché realizza l'armonia (armonia, riunione), l'accordo tra l'acqua e il fuoco, perché mediatore per eccellenza tra il cielo e la terra, lo spirito e il corpo, il volatile e il fisso".


venerdì 20 novembre 2020

Abu al-Salt

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Abū al‐Ṣalt Umayya ibn ʿAbd al‐ʿAzīz ibn Abī al‐Ṣalt al‐Dānī al‐Andalusī (Dénia, 1068 – Béjaïa, 1134) è stato un uomo universale arabo-andaluso le cui opere astronomiche vennero studiate nei secoli successivi sia in Europa che nel mondo islamico. Fu anche un medico e insegnante di alchimia. Scrisse trattati di medicina, filosofia, musica e storia. Divenne noto in Europa attraverso le traduzioni delle sue opere realizzate nella penisola Iberica e nel sud della Francia. Gli è anche attribuita l'introduzione musica arabo-andalusa a Tunisi, che poi portò allo sviluppo del genere musicale tunisino detto maʾlūf.


Biografia

Abū al‐Ṣalt nacque a Denia, in al-Andalus (Spagna islamica). Dopo la morte del padre, quando era un ancora un bambino, Abū al‐Ṣalt divenne allievo di al-Waqqashi di Toledo (1017-1095), un collega di al-Zarqali. Dopo aver completato la sua formazione matematica a Siviglia, a causa dei continui conflitti durante la Reconquista, Abū al‐Ṣalt partì con la famiglia per Alessandria e poi, nel 1096, raggiunse Il Cairo.
Al Cairo entrò al servizio del fatimide al-Mustanṣir bi-llāh e del visir al-Afḍal Shāhanshāh. Operò nella corte fatimide fino al 1108, quando, secondo Ibn Abi Usaybi'a, fallì il suo tentativo di recuperare un grande feluca carica di rame che si era capovolta nel Nilo. Abū al‐Ṣalt aveva costruito un attrezzo meccanico per recuperare l'imbarcazione, ed era vicino al successo quando la macchina di corde di seta si spezzò. Il visir al-Afḍal ordinò l'arresto di Abū al‐Ṣalt, che fu imprigionato per più di tre anni, venendo rilasciato nel 1112.
Abū al‐Ṣalt poi lasciò l'Egitto, raggiungendo Qayrawan, nell'attuale Tunisia, dove entrò al servizio degli Ziridi d'Ifriqiya. Visitò occasionalmente Palermo, lavorando alla corte di Ruggero I di Sicilia come medico.
Morì a Bijāia, nell'attuale Algeria, nel 1134.

giovedì 19 novembre 2020

Un fenomeno particolare abbiamo provato tutti senza accorgercene

Molto probabilmente se guidi da un po' non puoi non aver provato lo strano fenomeno dell'ipnosi stradale.



A volte perché conosci bene la strada, a volte perché sono ore che stai guidando: ad un certo punto è come se la macchina andasse da sola e tu non sapresti dire come sei arrivato a destinazione.

Si tratta dell'Ipnosi Stradale, lo stato mentale di chi guida come in "trance". Quando ciò accade, il guidatore riesce comunque a rispondere correttamente agli eventi esterni, ma non riconosce di farlo coscientemente.

Secondo l'affascinante teoria di alcuni studiosi, la coscienza può sviluppare una dissociazione ipnotica. Nel nostro esempio, un flusso di coscienza sta guidando la macchina mentre un altro flusso si sta confrontando con altro.


mercoledì 18 novembre 2020

Chi sono le streghe di Salem? Perché il loro processo divenne così famoso?

 


Per Processo alle streghe di Salem si intende una serie di atti giuridici rivolti a persone accusate di stregoneria che si svolse a partire dal 1692 nel villaggio di Salem (contea di Essex, Massachusetts), il cui territorio in gran parte è ora ricompreso nella città di Danvers. Fu l'ultimo del suo genere nelle colonie britanniche del Nordamerica.

In precedenza 17 persone erano già state sottoposte alla pena capitale nella zona per lo stesso reato, nel corso di una caccia alle streghe durata dal 1647 al 1688. Con i processi del 1692 iniziò la più estesa serie di accuse, arresti ed esecuzioni capitali mai inflitte nei possedimenti britannici del Nuovo mondo per il reato di stregoneria. Al termine del processo furono giustiziate per impiccagione 19 persone, un uomo venne schiacciato a morte per essersi rifiutato di testimoniare, 150 sospettati furono imprigionati e altre 200 persone furono accusate di stregoneria, un numero molto elevato se rapportato al fatto che all'epoca la popolazione del New England era di circa

100 000 unità, raggiungendo un'intensità superiore a quella avvenuta nel Regno Unito.

Le incriminazioni per stregoneria dilagarono in pochi mesi nelle città circostanti: Andover, Amesbury, Salisbury, Haverhill, Topsfield, Ipswich, Rowley, Gloucester, Manchester, Malden, Charlestown, Billerica, Beverly, Reading, Woburn, Lynn, Marblehead e Boston. I processi ebbero inizio ad aprile e terminarono in novembre, quando la protesta di alcuni dei religiosi più influenti del Massachusetts spinse il governatore a sospendere i lavori del tribunale. L'anno successivo un'apposita corte speciale esaminò i casi rimasti pendenti, ponendo fine alla questione.


Il contesto geografico e storico

Salem Village, ora noto come città di Danvers, era un piccolo insediamento nato nel 1636 per volontà delle autorità della vicina città di Salem (chiamata Salem Town per distinguerla dal villaggio) e fino alla metà del XVIII secolo rimase una frazione di Salem Town. Nonostante le molte proteste e petizioni da parte di abitanti del Village per reclamare maggiore autonomia dalla Town, gli abitanti del villaggio erano equamente divisi tra chi desiderava trasformare il villaggio in una comunità indipendente e chi sentiva l'esigenza di rimanere legati a Salem Town.

In quegli anni era da poco terminato un lungo scontro armato chiamato Guerra di re Filippo, che aveva visto opposti i coloni inglesi ad alcune tribù native americane. Il conflitto coinvolse anche il Massachusetts che, nonostante la vittoria inglese, rimase esposto alle scorrerie degli indiani per molto tempo, anche durante i processi per stregoneria.

Nello stesso periodo la colonia era rimasta senza governo, dopo la sospensione del trattato di Bay-Colony del 1684 e la ribellione del 1689. Il nuovo governatore nominato dalla corona inglese, Sir William Phips, arrivò a Boston solo il 14 maggio 1692 e prestò giuramento due giorni dopo insieme al suo vice William Stoughton.


Il pretesto

Nell'inverno fra il 1691 e il 1692 Elizabeth "Betty" Parris e Abigail Williams, rispettivamente figlia e nipote del pastore Samuel Parris, iniziarono a comportarsi in modo inusuale: in particolare a rimanere taciturne, a nascondersi dietro vari oggetti e a strisciare sul pavimento. Nessuno dei medici interpellati riuscì a dare una spiegazione dei disturbi delle ragazze: uno dei dottori, William Griggs, concluse che poteva essere un caso di possessione diabolica. Egli non avrebbe quindi potuto curare le due ragazze, perché il "malocchio" non era una malattia, bensì un crimine perpetrato da una strega o da un mago a danno di un'altra persona, di competenza delle autorità giudiziarie.

L'attribuzione alla stregoneria della causa dei comportamenti anomali delle due giovani non era un fatto automatico nella cultura di quel gruppo sociale. All'inizio il comportamento delle ragazze fu interpretato solo come bizzarro. Un contemporaneo, Robert Calef, ne riporta un resoconto: «Entravano nelle buche e strisciavano sotto sedie e sgabelli... [con] svariate posizioni e buffi gesticolii, [e] facevano discorsi ridicoli e assurdi, incomprensibili per loro come per gli altri». Solo quando, a un mese dall'inizio del manifestarsi dei casi, essi furono attribuiti agli effetti di un maleficio, le ragazze apparvero come tormentate..

In un primo momento il reverendo Parris decise di non rivolgersi alle autorità giudiziarie e chiese consiglio ad altri pastori locali, i quali gli consigliarono di affidarsi a Dio e di lasciare che il tempo facesse il suo corso. Tuttavia si erano diffuse voci sul malocchio e molti altri abitanti del villaggio premevano per risolvere la faccenda diversamente, dato che anche altre adolescenti iniziarono a comportarsi allo stesso modo.

Una donna del Village, Mary Sibley, propose un espediente, chiamato Witches cake (torta delle streghe) e usato nella tradizione popolare per identificare le streghe. Si preparava una focaccia impastando segale e urina delle presunte streghe e poi la si dava in pasto a un cane, con la convinzione che l'animale, consumata la focaccia, sarebbe stato in grado di riconoscere e aggredire la strega responsabile del maleficio.

. L'espediente non sortì alcun effetto, salvo far ammalare l'animale.

Elizabeth Parris e Abigail Williams, insieme ad altre ragazze, Ann Putnam, Betty Hubbard, Mercy Lewis, Susannah Sheldon, Mercy Short e Mary Warren, furono incalzate a rivelare i nomi di altre ragazze, che potessero essere streghe o possedute dal demonio. Betty e Abigail accusarono una schiava indiana (o africana), Tituba Indians, di proprietà del pastore Parris. Il 25 febbraio la dodicenne Ann Putnam e la quattordicenne Elizabeth Hubbard confermarono l'accusa e nei tre giorni successivi indicarono altre due donne come streghe: Sarah Osborne e Sarah Good. La prima era una signora anziana e inferma, che aveva dato al suo compagno gli averi, che avrebbe dovuto lasciare in eredità ai figli del suo primo marito; la seconda era una mendicante nota in città, figlia di un oste francese, che fu accusata solo perché parlava spesso da sola.


I primi arresti e gli interrogatori

Dopo le prime delazioni delle ragazze, fu istituito un tribunale composto da due membri dell'assemblea legislativa provinciale, Jonathan Corwin e John Hathorne. La sede fu stabilita nella Meeting House, cioè l'edificio adibito alla vita pubblica del villaggio. Il 29 febbraio Sarah Osborne, Sarah Good e Tituba Indians furono arrestate con l'accusa di stregoneria. Il giorno seguente si tennero i primi interrogatori: la Osborne e la Good si dichiararono innocenti, mentre Tituba confessò di essere una strega.

. La comunità del villaggio credette alla confessione fatta sotto tortura dalla schiava e il 1º marzo 1692 le tre donne furono incarcerate.

Tuttavia le manifestazioni della presunta isteria non cessarono e la caccia alle streghe continuò. Seguirono accuse rivolte anche ad altre persone: Dorothy Good (la figlia di 4 anni di Sarah Good, nel processo chiamata erroneamente Dorcas), Abigail e Deliverance Hobbs, Martha Corey ed Elizabeth Proctor. Il numero delle persone incarcerate continuò a crescere. Nella seconda settimana di marzo, Ann Putnam accusò Martha Cory e Rebecca Nurse di essere la causa dei suoi tormenti: si trattava di due rispettabili signore del Village, appartenenti alla chiesa locale e quindi ritenute prima di allora al di sopra di ogni sospetto.

Poi fu la volta di alcuni congiunti degli accusati: Giles Corey (marito di Martha), John Proctor (marito di Elizabeth) e la sorella dell'infermiera Sarah Cloyce. Intanto le autorità religiose invitarono i fedeli alla preghiera e Deodat Lawson, che in passato era stato ministro di culto a Salem, raggiunse il villaggio per constatare di persona la situazione. Mentre si trovava in casa di Parris, assistette di persona a una crisi della nipote Abigail Williams, che si mise a correre, urlando e dimenandosi, per la casa e, giunta nella stanza dove i due uomini stavano parlando, cominciò a lanciare contro di loro tizzoni raccolti dal camino. Lawson decise di restare per aiutare gli abitanti di Salem e il 20 marzo alla Meeting House pronunciò un sermone contro la stregoneria. Anche in questa occasione Abigail si comportò in modo strano: si rivolse a lui in tono beffardo, mentre un'altra ragazza iniziò a strillare, dicendo di vedere un uccello posarsi sul cappello di Lawson, che stava appoggiato su di un attaccapanni.

Le proporzioni del caso erano nel frattempo aumentate e si erano allargate a tutta la colonia del Massachusetts, tanto che l'11 aprile la sede del processo fu spostata a Salem Town e i membri della corte aumentarono: tra questi c'erano anche dei pastori. Abigail Williams accusò George Borroughs, ex-pastore del village, che al tempo dei fatti si era trasferito nel Maine, dichiarando che era uno stregone e che aveva provocato lui i casi di presunta isteria che colpivano le adolescenti. Borroughs fu dunque convocato per essere interrogato.


I processi

Benché ad aprile le carceri fossero piene di sospettati, non era stato ancora possibile iniziare nessun processo. Il Massachusetts era infatti privo di un governatore dal 1689 e la legge vietava di iniziare un processo in assenza di un'autorità ufficiale. Durante la detenzione morirono Sarah Osborne e la figlia appena nata di Sarah Good; altri carcerati si ammalarono. Alla fine del mese di maggio, i reali inglesi inviarono a Salem il governatore Sir William Phips per avviare le udienze del processo (in inglese Oyer and Terminar). La corte era composta da sei membri nominati da lui e presieduta dal vice governatore William Stoughton.

Il primo processo si tenne il 2 giugno e si concluse con la condanna a morte per impiccagione di Bridget Bishop, che fu giustiziata il 10 dello stesso mese: il luogo dove si svolse l'esecuzione è noto come witches' hill, la collina delle streghe. La seconda seduta ebbe luogo il 29 giugno e furono processate cinque donne, tutte condannate a morte. Il 5 agosto si tennero altri sei processi, che ebbero come verdetto altrettante condanne a morte, di cui però solo 5 vennero eseguite: Elizabeth Proctor era incinta e l'esecuzione fu rinviata. Si tenne anche il processo di George Borroughs, che si difese strenuamente in aula e terminò recitando il Padre nostro: anch'egli fu condannato a morte.

All'inizio di settembre altre sei persone furono condannate alla pena capitale: una condanna fu però sospesa, mentre un'altra persona riuscì a evadere dal carcere e fuggire. In totale furono quindi eseguite quattro condanne. Il 17 settembre si tenne l'ultima udienza della corte, in cui furono condannate all'impiccagione nove persone, anche se in cinque casi venne commutata la pena. Il contadino ottantenne Giles Corey, marito di Martha Corey, non riconoscendo l'autorità della corte, era rimasto in silenzio durante il suo processo. Fu sottoposto alla tortura prevista in questi casi nel diritto penale inglese dell'epoca: fu fatto sdraiare prono a terra e gli vennero posti dei pesi sul corpo, in modo da schiacciargli il torace e costringerlo a parlare. Corey rimase in silenzio e morì soffocato.

Con una sola eccezione, tutti coloro che furono dichiarati colpevoli di stregoneria furono condannati a morte: i condannati che si riconoscevano colpevoli e facevano i nomi di altri sospettati non furono giustiziati. Oltre a quella di Elizabeth Proctor, anche l'esecuzione di un'altra accusata fu posticipata a causa della gravidanza fino al parto. Nell'arco di quattro esecuzioni del corso dell'estate, furono impiccate diciannove persone (fra le quali un pastore e un poliziotto, che si era rifiutato di continuare ad arrestare i sospettati di stregoneria), di cui almeno tre fino ad allora molto stimate della comunità.

Il 22 settembre fu il giorno delle ultime esecuzioni. Una leggenda racconta che, mentre il carro, che trasportava i condannati, si dirigeva verso il patibolo, una ruota si infilò in una buca nel terreno. Le ragazze ritenute vittime del maleficio, che assistevano alla scena, gridarono che il diavolo stava cercando di salvare i suoi seguaci.

Sei delle persone giustiziate erano uomini; le altre erano per lo più donne anziane, che vivevano in condizioni di povertà estrema. Durante il processo contro le streghe a Salem non furono effettuati i raccolti e i bovini furono abbandonati. I mulini restarono fermi, poiché i proprietari risultavano scomparsi, il personale era stato arrestato, oppure i lavoratori frequentavano le udienze del processo per il puro piacere dello spettacolo.


Gli accusati

In totale furono processate 144 persone, delle quali 54 confessarono di essere streghe. Le condanne a morte per stregoneria eseguite furono 19; Giles Corey, torturato per essersi rifiutato di testimoniare durante il processo a suo carico, morì per schiacciamento del torace.]

Sul totale degli imputati processati, solo 25 abitavano a Salem Village: tra i forestieri, 17 provenivano da Salem Town, 66 dalle città limitrofe (Andover, Rowley, Topsfield, Ipswich, Lynn e Reading) e 30 da altre 14 località del Massachusetts. L'estrazione sociale degli accusati era molto varia: Tituba Indians, la prima sospettata, era una schiava indiana, ma i processi coinvolsero anche persone agiate, come George Burroughs, pastore e proprietario di terre in Inghilterra. Con l'estendersi dei processi all'intera contea di Essex, molte personalità del Massachusetts del tempo finirono tra gli accusati, anche se non furono mai chiamate in giudizio: tra queste Nathaniel Saltonstall (consigliere del governatore Phips), due membri del governo provinciale (figli del governatore a riposo Simon Bradstreet) e perfino Lady Phips, moglie del governatore. Delle 144 persone processate, 106 erano donne e 38 uomini. Anche nel numero delle condanne a morte eseguite la maggioranza riguardò donne (14 su 19).


La polemica dei pastori

Sebbene tra giugno e settembre fossero state giustiziate diciannove persone e più di un centinaio fossero state incarcerate, i casi di presunta isteria nelle adolescenti erano continuati per tutta l'estate. Il lavoro della Court of Oyer and Terminar aveva suscitato polemiche e molti avevano difeso gli imputati con petizioni e testimonianze a favore: soprattutto la procedura usata dalla corte fu oggetto di aspre polemiche. Il processo arrivò presto a una paralisi, mentre continuava a incombere la minaccia degli indiani a ovest.

Non tutti concordavano che la causa dei mali delle adolescenti fosse opera di streghe. Alcune di quelle ragazze avevano praticato esperimenti di divinazione nelle settimane precedenti al manifestarsi degli attacchi e, poiché la divinazione, come altre pratiche magiche, era condannata dal puritanesimo come attività molto affine alla stregoneria, ci fu chi sospettò che fossero state esse stesse la causa del loro stesso male. Altri nutrivano dubbi sulla veridicità dei loro attacchi: ci fu chi testimoniò contro di loro, dichiarando di averle sentite confessare di aver finto di essere vittime di un maleficio. La critica più forte venne da alcuni membri della chiesa puritana della colonia, che spinsero il governatore Phips a fermare i processi. La loro guida era il reverendo Increase Mather, personaggio eminente in ambito locale: era stato rappresentante della colonia a Londra e aveva avuto non poco peso nella nomina dello stesso Phips a governatore. Nel suo documento Case of coscience concerning evil spirits personating men (Caso di coscienza riguardo agli spiriti maligni che impersonano uomini) Mather contestò apertamente il lavoro della corte, ottenendo l'appoggio dei reverendi più influenti del Massachusetts orientale.


La questione delle prove e i metodi d'indagine

Mather non discusse l'attribuzione alla stregoneria dell'origine dei sintomi manifestati dalle adolescenti di Salem, ma espresse forti riserve sulla regolarità dei processi, il cui svolgimento non era stato conforme alle leggi civili e a quella di Dio, in particolare nella raccolta e nella convalida delle prove.

Secondo le leggi in vigore all'epoca, una condanna a morte poteva essere emessa solo in presenza di prove certe. Mather sostenne che le tesi dell'accusa, le deposizioni dei testimoni e le eventuali confessioni degli imputati avrebbero dovuto essere sostenute da riscontri, mentre il tipo di prove ammesse durante il processo di Salem e tenute in grande considerazione dai giudici erano praticamente impossibili da verificare.

Tra queste vi era la credenza che streghe e stregoni non conoscessero le preghiere cristiane e non fossero in grado di recitarle. Un errore da parte di un imputato nel recitare una preghiera poteva essere considerato un elemento probatorio a favore dell'accusa. Durante il processo a suo carico George Burroughs concluse la sua difesa recitando alla perfezione il Padre Nostro: impressionò i presenti in aula, ma non scampò la condanna a morte.

Le accuse di molti testimoni si basarono su sogni, visioni o premonizioni. Nel corso delle udienze un ruolo probatorio molto importante fu attribuito anche alle ragazze ritenute vittime di un maleficio. Si credeva che le persone colpite da malefici manifestassero reazioni particolari in presenza dell'autore del maleficio: per questa ragione le ragazze spesso furono fatte sedere nella prima fila dell'aula e il loro comportamento fu osservato, espediente che provocò aspre polemiche nei confronti della corte. Mather sottolineò che spesso la loro presenza disturbava il processo. Durante l'interrogatorio di Martha Corey, per esempio, le ragazze dichiararono di avvertire dolore, quando l'imputata si mordeva le labbra o si torceva le mani: in aula sorsero disordini, che culminarono in un tentativo di aggressione alla Corey.


La fine dei processi

Agli inizi di ottobre Mather tenne un sermone, criticando aspramente la Court of Oyer and Terminar e dichiarando che sarebbe stato meglio che dieci streghe fossero rimaste libere piuttosto che un solo innocente fosse stato condannato ingiustamente. In novembre il governatore William Phips ordinò la sospensione dei processi e nei primi mesi dell'anno successivo fu istituita una speciale corte di giustizia per esaminare i casi pendenti. Benché essa comprendesse alcuni membri della Court of Oyer and Terminar, Phips limitò i poteri della corte e dispose l'inammissibilità come prova delle visioni dei testimoni. La corte assolse 49 persone ancora detenute e ne condannò altre tre con pena sospesa per volontà del governatore..


Peculiarità del processo

Il processo di Salem presentò peculiarità, che lo distinsero da altri fatti riguardanti la stregoneria avvenuti in precedenza nel New England. Fu il più importante in termini di persone coinvolte e si estese all'intera contea di Essex: nella vicina città di Andover si verificarono più arresti che nella stessa Salem. Rispetto ai tradizionali processi per stregoneria, a Salem anche i parenti degli accusati furono sospettati del medesimo reato, per esempio nel caso delle famiglie Proctor e Corey.

Per quel che concerne gli accusatori, mentre solitamente essi erano donne adulte (più del 95 per cento delle denunce durante l'inquisizione, era sporto da donne, come attestano le lettere di cui esiste ancora abbondante reperibilità nelle università, nei comuni e, soprattutto, in Vaticano, mentre inquisitori e giudici erano maschi) nel caso di Salem svolsero un ruolo importante giovani donne di età inferiore ai 25 anni, incluse alcune delle ragazze presunte vittime di malefici. La maggior parte delle accuse provenne proprio da loro, anche se a volte si limitarono ad avallare accuse altrui dopo il processo, queste ragazze persero il credito che avevano goduto durante i processi.


I processi di Salem nella letteratura e nei media

Nell'immaginario collettivo americano, la caccia alle streghe di Salem conserva un forte impatto e continua a essere fonte d'ispirazione per opere letterarie, cinematografiche, teatrali e televisive.


martedì 17 novembre 2020

Arthur Edward Waite

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Arthur Edward Waite (2 ottobre 1857 – 19 maggio 1942) è stato un mistico ed esoterista statunitense.
Fu anche il creatore di un mazzo di tarocchi noto come Rider-Waite, assieme all'artista e illustratrice Pamela Colman Smith. Il suo biografo, R.A. Gilbert lo descrisse così: "Il nome di Waite è passato alla storia perché fu il primo a tentare uno studio sistematico della storia dell'occultismo occidentale, visto come tradizione spirituale piuttosto che un aspetto della proto-scienza o come degenerazione di religione."

Giovinezza

Waite nacque negli Stati Uniti. Il padre, Cap. Charles F. Waite, morì quando egli era ancora bambino e sua madre, Emma Lovell, decise quindi di ritornare in Inghilterra, sua patria d'origine, ove lui venne allevato. Waite frequentò una piccola scuola privata nella zona nord di Londra, non disponendo la sua famiglia di molti mezzi finanziari. All'età di tredici anni passò poi al St. Charles' College. Quando lasciò la scuola per trovare lavoro come impiegato, iniziò a scrivere versi nel tempo libero. La morte della sorella Frederika, avvenuta nel 1874, lo indusse a intraprendere ricerche nell'ambito del paranormale, che lo portarono, all'età di ventuno anni, a diventare un assiduo e costante frequentatore della biblioteca del British Museum, dove studiò diverse branche dell'esoterismo.
All'età di circa trenta anni si sposò con Ada Lakeman (chiamata anche "Lucasta"), dalla quale ebbe una figlia, Sybil Waite. Qualche tempo dopo la morte della moglie Lucasta, avvenuta nel 1924, Waite si risposò con Mary Broadbent Schofield. Trascorse la maggior parte della sua vita a Londra e nelle vicinanze, avendo rapporti con diverse case editrici pubblicando la rivista The Unknown World (Il Mondo Sconosciuto).
A.E. Waite entrò nell'Ordine Ermetico della Golden Dawn nel 1891 e successivamente, nel 1901, divenne un massone, entrando poi nella Societas Rosicruciana in Anglia nel 1902. La Golden Dawn fu lacerata da ulteriori lotte intestine che portarono, tra gli altri, all'abbandono di Waite nel 1914. Successivamente fondò la Fratellanza della Rosa Croce, che non va confusa con la Societas Rosicruciana di cui sopra. Da quel momento esistettero circa una dozzina di gruppi derivati dalla Golden Dawn iniziale, che non esistette mai più come tale.

Autore e ricercatore

Waite fu un autore prolifico e molti dei suoi lavori furono ben accolti nei circoli accademici. Scrisse testi sull'occulto riguardanti tra l'altro la divinazione, l'esoterismo, il Rosicrucianesimo, la Massoneria, la magia cerimoniale bianca e nera, la Kabbalah e l'alchimia; tradusse anche e ripubblicò diversi importanti testi di mistica e alchimia. I suoi lavori sul Sacro Graal, influenzato dalla sua amicizia con Arthur Machen, erano particolarmente degni di nota. Un discreto numero delle sue opere è tuttora stampato: Libro di Magia Cerimoniale (1911), La Santa Kabbalah (1929), Nuova Enciclopedia della Massoneria (1921), e la sua edizione e traduzione di Magia Trascendentale, le sue Dottrine e Rituali di Eliphas Levi (1896) è stata ristampata di recente.

I Tarocchi

Arthur Edward Waite è noto soprattutto in quanto coautore del mazzo dei Tarocchi Rider-Waite, molto popolari in tutto il mondo anglosassone, che accompagnavano un volume intitolato The Key to the Tarot (La Chiave dei Tarocchi, Rider & Son., London 1909), ripubblicato in versione ampliata l'anno seguente con il titolo La Chiave Illustrata dei Tarocchi.
Il mazzo Rider-Waite divenne molto popolare per il fatto che fu il primo, dopo molti secoli, in cui sono illustrate completamente tutte le 78 carte, e non solo i 22 arcani maggiori. Questo fatto rese possibile una decifrazione immediata dei significati divinatori, a differenza dei Tarocchi tradizioinali nel quali le carte numerali sono illustrate semplicemente con una quantità diversa di Coppe, Denari, Bastoni o Spade.
Anche l'illustratrice Pamela Colman Smith, che coadiuvò Waite nella realizzazione del mazzo, e che materialmente lo disegnò, apparteneva alla Golden Dawn; in seguito alla disgregazione dell'Ordine, Pamela entrò nel Rito Indipendente fondato da Waite.
Uno specialista di storia dei Tarocchi, Giordano Berti, ha individuato, tra le principali fonti dei Tarocchi Rider-Waite, alcune carte dei Tarocchi Sola-Busca, prodotti in Italia del Nord nel 1491. Il mazzo Sola-Busca fu disponibile al pubblico inglese a partire dal 1907, quando la famiglia milanese proprietaria delle 78 carte inviò al British Museum un set fotografico di tutto il mazzo, in bianco e nero. L'anno seguente, il British Museum organizzò una mostra nella quale furono esposte, assieme alle fotografie, anche le 23 incisioni originali che il Museo aveva acquisito nel 1845. La mostra fu certamente visitata da Waite e dalla Smith, che in quel periodo stavano elaborando i disegni per il mazzo ufficiale del Rito Indipendente.
In realtà, è stato recentemente dimostrato che tra il 1909 e il 1910 Waite ebbe alcuni ripensamenti sulle illustrazioni, cosicché due carte (Il Sole e Gli Amanti) dei mazzi stampati in quegli anni sono diverse per alcuni piccoli dettagli, mentre il retro differisce notevolmente da un mazzo all'altro.

lunedì 16 novembre 2020

Grimorio

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Un grimorio è un libro di magia. I libri di questo genere vennero scritti in gran parte tra la fine del Medioevo e l'inizio del XVIII secolo. Contenevano soprattutto corrispondenze astrologiche, liste di angeli e demoni, istruzioni per creare incantesimi, preparare medicine e pozioni, invocare entità soprannaturali e fabbricare talismani.

Descrizione

Una delle possibili spiegazioni sull'origine della parola "grimorio" viene fatta derivare dal francese antico gramaire, parola avente la stessa radice di "grammatica" e "glamour". Questo forse perché, verso la fine del Medioevo, le grammatiche latine (libri sulla sintassi e sulla pronuncia latina) erano il fondamento degli studi scolastici e dell'educazione universitaria, controllata dalla Chiesa cattolica e, per la maggioranza analfabeta della popolazione, tutti gli altri libri erano considerati di stregoneria. Inoltre il termine "grammatica" denotava, sia presso letterati che analfabeti, un libro contenente istruzioni.
Grimori degni di nota sono:
  • Liber Aneguemis
  • Albanum Maleficarum
  • Il Heptameron, di Pietro d'Abano
  • La magia sacra di Abramelin il mago
  • Antipalus Maleficorum Comprehensus, di Johannes Trithemius
  • Liber Juratus Honorii, o Libro di Honorius
  • La gallina nera
  • Chiave di Salomone
  • Piccola Chiave di Salomone
  • Il grande grimorio
  • Picatrix
  • Corpus hermeticum
Nonostante esistano edizioni originali di quasi tutti i grimori citati, fin dal XIX secolo vengono messi in commercio dei falsi o delle edizioni mal tradotte (molti dei testi originali sono in francese o in latino, e piuttosto rari).
Verso la fine del XIX secolo molti di questi testi (tra cui quello di Abramelin e le Chiavi di Salomone) furono recuperati da organizzazioni esoteriche pseudo-massoniche quali l'Hermetic Order of the Golden Dawn e l'Ordo Templi Orientis. Aleister Crowley, uno dei protagonisti in entrambi i gruppi, funse poi da ispiratore per molti movimenti contemporanei compresi wicca, satanismo e la magia del caos.
Alcuni considerano un grimorio moderno il Necronomicon, nato sul seguito dello pseudobiblium inventato da Howard Phillips Lovecraft, ispirato dalla mitologia sumera e dall'Ars Goetia, una sezione del Lemegeton che riguarda le invocazioni demoniache. Come esplicitamente indicato dallo stesso Lovecraft in molte delle sue lettere, il Necronomicon è una sua invenzione e non è mai esistito.
Anche il manoscritto Voynich potrebbe essere un grimorio, anche se il suo contenuto non è mai stato decifrato e potrebbe anche essere un falso storico.
Si conoscono anche libri di incantesimi (chiamati anche "papiri magici") più antichi e chiamati alcune volte grimori dagli studiosi contemporanei. La maggior parte di questi è stata recuperata tra le sabbie dell'Egitto ed è scritta in greco antico o in egizio demotico.

 
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