
Per
Processo alle streghe di Salem
si intende una serie di atti
giuridici rivolti a persone accusate di stregoneria che si svolse a
partire dal 1692 nel villaggio di
Salem (contea di Essex,
Massachusetts), il cui territorio in gran parte è ora ricompreso
nella città di Danvers. Fu l'ultimo del suo genere nelle colonie
britanniche del Nordamerica.
In precedenza 17 persone erano già
state sottoposte alla pena capitale nella zona per lo stesso reato,
nel corso di una caccia alle streghe durata dal 1647 al 1688. Con i
processi del 1692 iniziò la più estesa serie di accuse, arresti ed
esecuzioni capitali mai inflitte nei possedimenti britannici del
Nuovo mondo
per il reato di
stregoneria.
Al termine del processo furono
giustiziate per impiccagione 19 persone, un uomo venne schiacciato a
morte per essersi rifiutato di testimoniare, 150 sospettati furono
imprigionati e altre 200 persone furono accusate di stregoneria, un
numero molto elevato se rapportato al fatto che all'epoca la
popolazione del New England era di circa
100 000 unità, raggiungendo
un'intensità superiore a quella avvenuta nel Regno Unito.
Le incriminazioni per stregoneria
dilagarono in pochi mesi nelle città circostanti:
Andover, Amesbury, Salisbury,
Haverhill, Topsfield, Ipswich, Rowley, Gloucester, Manchester,
Malden, Charlestown, Billerica, Beverly, Reading, Woburn, Lynn,
Marblehead
e
Boston.
I processi ebbero inizio ad aprile
e terminarono in novembre, quando la protesta di alcuni dei religiosi
più influenti del Massachusetts spinse il governatore a sospendere i
lavori del tribunale. L'anno successivo un'apposita corte speciale
esaminò i casi rimasti pendenti, ponendo fine alla questione.
Il contesto geografico e storico
Salem Village, ora noto come città di
Danvers, era un piccolo insediamento nato nel
1636
per volontà delle autorità della
vicina città di
Salem
(chiamata Salem Town per
distinguerla dal villaggio) e fino alla metà del XVIII secolo
rimase una frazione di Salem Town.
Nonostante le molte proteste e petizioni da parte di abitanti del
Village per reclamare maggiore autonomia dalla Town, gli abitanti del
villaggio erano equamente divisi tra chi desiderava trasformare il
villaggio in una comunità indipendente e chi sentiva l'esigenza di
rimanere legati a Salem Town.
In quegli anni era da poco terminato un
lungo scontro armato chiamato
Guerra di re Filippo, che
aveva visto opposti i coloni inglesi ad alcune tribù native
americane. Il conflitto coinvolse anche il Massachusetts che,
nonostante la vittoria inglese, rimase esposto alle scorrerie degli
indiani per molto tempo, anche durante i processi per stregoneria.
Nello stesso periodo la colonia era
rimasta senza governo, dopo la sospensione del trattato di Bay-Colony
del 1684 e la ribellione del 1689. Il nuovo governatore nominato
dalla corona inglese, Sir William Phips, arrivò a Boston solo il 14
maggio 1692 e prestò giuramento due giorni dopo insieme al suo vice
William Stoughton.
Il pretesto
Nell'inverno fra il 1691 e il 1692
Elizabeth "Betty" Parris
e Abigail Williams,
rispettivamente figlia e nipote del
pastore Samuel Parris,
iniziarono a comportarsi in modo inusuale: in particolare a rimanere
taciturne, a nascondersi dietro vari oggetti e a strisciare sul
pavimento. Nessuno dei medici interpellati riuscì a dare una
spiegazione dei disturbi delle ragazze: uno dei dottori, William
Griggs, concluse che poteva essere un caso di possessione diabolica.
Egli non avrebbe quindi potuto curare le due ragazze, perché il
"malocchio" non era una malattia, bensì un crimine
perpetrato da una strega
o da un
mago
a danno di un'altra persona, di
competenza delle autorità giudiziarie.
L'attribuzione alla stregoneria della
causa dei comportamenti anomali delle due giovani non era un fatto
automatico nella cultura di quel gruppo sociale. All'inizio il
comportamento delle ragazze fu interpretato solo come bizzarro. Un
contemporaneo, Robert Calef, ne riporta un resoconto: «Entravano
nelle buche e strisciavano sotto sedie e sgabelli... [con] svariate
posizioni e buffi gesticolii, [e] facevano discorsi ridicoli e
assurdi, incomprensibili per loro come per gli altri». Solo quando,
a un mese dall'inizio del manifestarsi dei casi, essi furono
attribuiti agli effetti di un maleficio, le ragazze apparvero come
tormentate..
In un primo momento il reverendo Parris
decise di non rivolgersi alle autorità giudiziarie e chiese
consiglio ad altri pastori locali, i quali gli consigliarono di
affidarsi a Dio e di lasciare che il tempo facesse il suo corso.
Tuttavia si erano diffuse voci sul malocchio e molti altri abitanti
del villaggio premevano per risolvere la faccenda diversamente, dato
che anche altre adolescenti iniziarono a comportarsi allo stesso
modo.
Una donna del Village, Mary Sibley,
propose un espediente, chiamato Witches cake (torta delle streghe) e
usato nella tradizione popolare per identificare le streghe. Si
preparava una focaccia impastando segale
e
urina
delle presunte streghe e poi la si
dava in pasto a un cane, con la convinzione che l'animale, consumata
la focaccia, sarebbe stato in grado di riconoscere e aggredire la
strega responsabile del maleficio.
. L'espediente non sortì alcun
effetto, salvo far ammalare l'animale.
Elizabeth Parris e Abigail Williams,
insieme ad altre ragazze, Ann Putnam, Betty Hubbard, Mercy Lewis,
Susannah Sheldon, Mercy Short e Mary Warren, furono incalzate a
rivelare i nomi di altre ragazze, che potessero essere streghe o
possedute dal demonio. Betty e Abigail accusarono una schiava indiana
(o africana),
Tituba
Indians, di proprietà del pastore
Parris. Il 25 febbraio la dodicenne Ann Putnam e la quattordicenne
Elizabeth Hubbard confermarono l'accusa e nei tre giorni successivi
indicarono altre due donne come streghe: Sarah Osborne e Sarah Good.
La prima era una signora anziana e inferma, che aveva dato al suo
compagno gli averi, che avrebbe dovuto lasciare in eredità ai figli
del suo primo marito; la seconda era una mendicante nota in città,
figlia di un oste francese, che fu accusata solo perché parlava
spesso da sola.
I primi arresti e gli interrogatori
Dopo le prime delazioni delle ragazze,
fu istituito un tribunale composto da due membri dell'assemblea
legislativa provinciale, Jonathan Corwin e John Hathorne. La sede fu
stabilita nella Meeting House, cioè l'edificio adibito alla vita
pubblica del villaggio. Il 29 febbraio Sarah Osborne, Sarah Good e
Tituba Indians furono arrestate con l'accusa di stregoneria. Il
giorno seguente si tennero i primi interrogatori: la Osborne e la
Good si dichiararono innocenti, mentre Tituba confessò di essere una
strega.
. La comunità del villaggio credette
alla confessione fatta sotto tortura dalla schiava e il 1º marzo
1692 le tre donne furono incarcerate.
Tuttavia le manifestazioni della
presunta isteria non cessarono e la caccia alle streghe continuò.
Seguirono accuse rivolte anche ad altre persone: Dorothy Good (la
figlia di 4 anni di Sarah Good, nel processo chiamata erroneamente
Dorcas), Abigail e Deliverance Hobbs, Martha Corey ed Elizabeth
Proctor. Il numero delle persone incarcerate continuò a crescere.
Nella seconda settimana di marzo, Ann Putnam accusò Martha Cory e
Rebecca Nurse
di essere la causa dei suoi
tormenti: si trattava di due rispettabili signore del Village,
appartenenti alla chiesa locale e quindi ritenute prima di allora al
di sopra di ogni sospetto.
Poi fu la volta di alcuni congiunti
degli accusati:
Giles Corey
(marito di Martha), John Proctor
(marito di Elizabeth) e la sorella dell'infermiera Sarah Cloyce.
Intanto le autorità religiose invitarono i fedeli alla preghiera e
Deodat Lawson, che in passato era stato ministro di culto a Salem,
raggiunse il villaggio per constatare di persona la situazione.
Mentre si trovava in casa di Parris, assistette di persona a una
crisi della nipote Abigail Williams, che si mise a correre, urlando e
dimenandosi, per la casa e, giunta nella stanza dove i due uomini
stavano parlando, cominciò a lanciare contro di loro tizzoni
raccolti dal camino. Lawson decise di restare per aiutare gli
abitanti di Salem e il 20 marzo alla Meeting House pronunciò un
sermone contro la stregoneria. Anche in questa occasione Abigail si
comportò in modo strano: si rivolse a lui in tono beffardo, mentre
un'altra ragazza iniziò a strillare, dicendo di vedere un uccello
posarsi sul cappello di Lawson, che stava appoggiato su di un
attaccapanni.
Le proporzioni del caso erano nel
frattempo aumentate e si erano allargate a tutta la colonia del
Massachusetts, tanto che l'11 aprile la sede del processo fu spostata
a Salem Town e i membri della corte aumentarono: tra questi c'erano
anche dei pastori. Abigail Williams accusò George Borroughs,
ex-pastore del village, che al tempo dei fatti si era trasferito nel
Maine, dichiarando che era
uno stregone e che aveva provocato lui i casi di presunta isteria che
colpivano le adolescenti. Borroughs fu dunque convocato per essere
interrogato.
I processi
Benché ad aprile le carceri fossero
piene di sospettati, non era stato ancora possibile iniziare nessun
processo. Il Massachusetts era infatti privo di un governatore dal
1689 e la legge vietava di iniziare un processo in assenza di
un'autorità ufficiale. Durante la detenzione morirono Sarah Osborne
e la figlia appena nata di Sarah Good; altri carcerati si ammalarono.
Alla fine del mese di maggio, i reali inglesi inviarono a Salem il
governatore Sir William Phips per avviare le udienze del processo (in
inglese Oyer and Terminar). La corte era composta da sei
membri nominati da lui e presieduta dal vice governatore William
Stoughton.
Il primo processo si tenne il 2 giugno
e si concluse con la condanna a morte per
impiccagione
di
Bridget Bishop, che fu
giustiziata il 10 dello stesso mese: il luogo dove si svolse
l'esecuzione è noto come
witches' hill, la collina
delle streghe. La seconda seduta ebbe luogo il 29 giugno e furono
processate cinque donne, tutte condannate a morte. Il 5 agosto si
tennero altri sei processi, che ebbero come verdetto altrettante
condanne a morte, di cui però solo 5 vennero eseguite: Elizabeth
Proctor era incinta e l'esecuzione fu rinviata. Si tenne anche il
processo di George Borroughs, che si difese strenuamente in aula e
terminò recitando il
Padre nostro: anch'egli fu
condannato a morte.
All'inizio di settembre altre sei
persone furono condannate alla pena capitale: una condanna fu però
sospesa, mentre un'altra persona riuscì a evadere dal carcere e
fuggire. In totale furono quindi eseguite quattro condanne. Il 17
settembre si tenne l'ultima udienza della corte, in cui furono
condannate all'impiccagione nove persone, anche se in cinque casi
venne commutata la pena. Il contadino ottantenne
Giles Corey, marito di
Martha Corey, non riconoscendo l'autorità della corte, era rimasto
in silenzio durante il suo processo. Fu sottoposto alla tortura
prevista in questi casi nel diritto penale inglese dell'epoca: fu
fatto sdraiare prono a terra e gli vennero posti dei pesi sul corpo,
in modo da schiacciargli il torace e costringerlo a parlare. Corey
rimase in silenzio e morì soffocato.
Con una sola eccezione, tutti coloro
che furono dichiarati colpevoli di stregoneria furono condannati a
morte: i condannati che si riconoscevano colpevoli e facevano i nomi
di altri sospettati non furono giustiziati. Oltre a quella di
Elizabeth Proctor, anche l'esecuzione di un'altra accusata fu
posticipata a causa della gravidanza fino al parto. Nell'arco di
quattro esecuzioni del corso dell'estate, furono impiccate diciannove
persone (fra le quali un pastore
e un poliziotto, che si era
rifiutato di continuare ad arrestare i sospettati di stregoneria), di
cui almeno tre fino ad allora molto stimate della comunità.
Il 22 settembre fu il giorno delle
ultime esecuzioni. Una leggenda racconta che, mentre il carro, che
trasportava i condannati, si dirigeva verso il patibolo, una ruota si
infilò in una buca nel terreno. Le ragazze ritenute vittime del
maleficio, che assistevano alla scena, gridarono che il diavolo stava
cercando di salvare i suoi seguaci.
Sei delle persone giustiziate erano
uomini; le altre erano per lo più donne anziane, che vivevano in
condizioni di povertà estrema. Durante il processo contro le streghe
a Salem non furono effettuati i raccolti e i bovini furono
abbandonati. I mulini restarono fermi, poiché i proprietari
risultavano scomparsi, il personale era stato arrestato, oppure i
lavoratori frequentavano le udienze del processo per il puro piacere
dello spettacolo.
Gli accusati
In totale furono processate 144
persone, delle quali 54 confessarono di essere streghe. Le condanne a
morte per stregoneria eseguite furono 19; Giles Corey, torturato per
essersi rifiutato di testimoniare durante il processo a suo carico,
morì per schiacciamento del torace.]
Sul totale degli imputati processati,
solo 25 abitavano a Salem Village: tra i forestieri, 17 provenivano
da Salem Town, 66 dalle città limitrofe (Andover, Rowley, Topsfield,
Ipswich, Lynn e Reading) e 30 da altre 14 località del
Massachusetts. L'estrazione
sociale degli accusati era molto varia: Tituba Indians, la prima
sospettata, era una schiava indiana, ma i processi coinvolsero anche
persone agiate, come George Burroughs, pastore e proprietario di
terre in Inghilterra. Con l'estendersi dei processi all'intera contea
di Essex, molte personalità del Massachusetts del tempo finirono tra
gli accusati, anche se non furono mai chiamate in giudizio: tra
queste Nathaniel Saltonstall (consigliere del governatore Phips), due
membri del governo provinciale (figli del governatore a riposo Simon
Bradstreet) e perfino Lady Phips, moglie del governatore. Delle 144
persone processate, 106 erano donne e 38 uomini. Anche nel numero
delle condanne a morte eseguite la maggioranza riguardò donne (14 su
19).
La polemica dei pastori
Sebbene tra giugno e settembre fossero
state giustiziate diciannove persone e più di un centinaio fossero
state incarcerate, i casi di presunta isteria nelle adolescenti erano
continuati per tutta l'estate. Il lavoro della
Court of Oyer and Terminar
aveva suscitato polemiche e molti
avevano difeso gli imputati con petizioni e testimonianze a favore:
soprattutto la procedura usata dalla corte fu oggetto di aspre
polemiche. Il processo arrivò presto a una paralisi, mentre
continuava a incombere la minaccia degli indiani a ovest.
Non tutti concordavano che la causa dei
mali delle adolescenti fosse opera di streghe. Alcune di quelle
ragazze avevano praticato esperimenti di
divinazione
nelle settimane precedenti al
manifestarsi degli attacchi e, poiché la divinazione, come altre
pratiche magiche, era condannata dal puritanesimo
come attività molto affine alla stregoneria, ci fu chi sospettò che
fossero state esse stesse la causa del loro stesso male. Altri
nutrivano dubbi sulla veridicità dei loro attacchi: ci fu chi
testimoniò contro di loro, dichiarando di averle sentite confessare
di aver finto di essere vittime di un maleficio. La critica più
forte venne da alcuni membri della chiesa puritana della colonia, che
spinsero il governatore Phips a fermare i processi. La loro guida era
il reverendo Increase Mather,
personaggio eminente in ambito locale: era stato rappresentante della
colonia a Londra e aveva avuto non poco peso nella nomina dello
stesso Phips a governatore. Nel suo documento Case of coscience
concerning evil spirits personating men
(Caso di coscienza riguardo
agli spiriti maligni che impersonano uomini) Mather contestò
apertamente il lavoro della corte, ottenendo l'appoggio dei reverendi
più influenti del Massachusetts orientale.
La questione delle prove e i metodi
d'indagine
Mather non discusse l'attribuzione alla
stregoneria dell'origine dei sintomi manifestati dalle adolescenti di
Salem, ma espresse forti riserve sulla regolarità dei processi, il
cui svolgimento non era stato conforme alle leggi civili e a quella
di Dio, in particolare nella raccolta e nella convalida delle prove.
Secondo le leggi in vigore all'epoca,
una condanna a morte poteva essere emessa solo in presenza di prove
certe. Mather sostenne che le tesi dell'accusa, le deposizioni dei
testimoni e le eventuali confessioni degli imputati avrebbero dovuto
essere sostenute da riscontri, mentre il tipo di prove ammesse
durante il processo di Salem e tenute in grande considerazione dai
giudici erano praticamente impossibili da verificare.
Tra queste vi era la credenza che
streghe e stregoni non conoscessero le preghiere cristiane e non
fossero in grado di recitarle. Un errore da parte di un imputato nel
recitare una preghiera poteva essere considerato un elemento
probatorio a favore dell'accusa. Durante il processo a suo carico
George Burroughs concluse la sua difesa recitando alla perfezione il
Padre Nostro: impressionò i presenti in aula, ma non scampò la
condanna a morte.
Le accuse di molti testimoni si
basarono su sogni, visioni o premonizioni. Nel corso delle udienze un
ruolo probatorio molto importante fu attribuito anche alle ragazze
ritenute vittime di un maleficio. Si credeva che le persone colpite
da malefici manifestassero reazioni particolari in presenza
dell'autore del maleficio: per questa ragione le ragazze spesso
furono fatte sedere nella prima fila dell'aula e il loro
comportamento fu osservato, espediente che provocò aspre polemiche
nei confronti della corte. Mather sottolineò che spesso la loro
presenza disturbava il processo. Durante l'interrogatorio di Martha
Corey, per esempio, le ragazze dichiararono di avvertire dolore,
quando l'imputata si mordeva le labbra o si torceva le mani: in aula
sorsero disordini, che culminarono in un tentativo di aggressione
alla Corey.
La fine dei processi
Agli inizi di ottobre Mather tenne un
sermone, criticando aspramente la
Court of Oyer and Terminar
e dichiarando che sarebbe stato
meglio che dieci streghe fossero rimaste libere piuttosto che un solo
innocente fosse stato condannato ingiustamente. In novembre il
governatore William Phips ordinò la sospensione dei processi e nei
primi mesi dell'anno successivo fu istituita una speciale corte di
giustizia per esaminare i casi pendenti. Benché essa comprendesse
alcuni membri della
Court of Oyer and Terminar,
Phips limitò i poteri della corte e dispose l'inammissibilità come
prova delle visioni dei testimoni. La corte assolse 49 persone ancora
detenute e ne condannò altre tre con pena sospesa per volontà del
governatore..
Peculiarità del processo
Il processo di Salem presentò
peculiarità, che lo distinsero da altri fatti riguardanti la
stregoneria avvenuti in precedenza nel New England. Fu il più
importante in termini di persone coinvolte e si estese all'intera
contea di Essex: nella vicina città di Andover si verificarono più
arresti che nella stessa Salem. Rispetto ai tradizionali processi per
stregoneria, a Salem anche i parenti degli accusati furono sospettati
del medesimo reato, per esempio nel caso delle famiglie Proctor e
Corey.
Per quel che concerne gli accusatori,
mentre solitamente essi erano donne adulte (più del 95 per cento
delle denunce durante l'inquisizione, era sporto da donne, come
attestano le lettere di cui esiste ancora abbondante reperibilità
nelle università, nei comuni e, soprattutto, in
Vaticano, mentre
inquisitori e giudici erano maschi) nel caso di Salem svolsero un
ruolo importante giovani donne di età inferiore ai 25 anni, incluse
alcune delle ragazze presunte vittime di malefici. La maggior parte
delle accuse provenne proprio da loro, anche se a volte si limitarono
ad avallare accuse altrui dopo il processo, queste ragazze persero il
credito che avevano goduto durante i processi.
I processi di Salem nella
letteratura e nei media
Nell'immaginario collettivo americano,
la caccia alle streghe di Salem conserva un forte impatto e continua
a essere fonte d'ispirazione per opere letterarie, cinematografiche,
teatrali e televisive.