domenica 28 febbraio 2021

Perché l'alchimia non è considerata una scienza?

L'alchimia non è abbastanza rigorosa.



Nell'antico passato la gente notò che era possibile cambiare una sostanza in un'altra. L'alchimia era lo studio di come questo veniva fatto. Gli alchimisti facevano esperimenti su varie sostanze, cercando di trasformare il piombo in oro o di creare l'elisir di lunga vita.

Ma non avevano una reale comprensione di ciò che accadeva dietro le quinte. Non avevano il rigore della scienza moderna. Raramente condividevano le loro scoperte tra loro. E in senso stretto conducevano i loro esperimenti prima che il metodo scientifico fosse formalizzato.


L'alchimia confonde la linea tra l'osservazione empirica e la sperimentazione, la speculazione infondata e il misticismo in un modo che aveva perfettamente senso per gli alchimisti ma non ha assolutamente senso per noi. E le ultime due cose non la rendono scienza.


Quando il metodo scientifico è diventato più formalizzato, e quando il misticismo è stato rimosso da esso, l'alchimia è diventata nota come chimica. Così oggi non consideriamo l'alchimia una scienza perché il termine si riferisce specificamente alla forma più antica, meno scientifica, della chimica.




sabato 27 febbraio 2021

Rainbow City


A Description of Rainbow City - From The Hefferlin Manuscript
è una storia pubblicata tra il 1947 e il 1948 nella rivista statunitense di fantascienza Amazing Stories e successivamente nel 1960 in sunto su una rivista New Age. Scritta in forma di autentico resoconto e firmata da un certo W.C. Hefferlin, in essa è descritta una città immaginaria, Rainbow City (in Italiano Città arcobaleno), collocata sotto le distese ghiacciate dell'Antartide, da cui proverrebbero i dischi volanti.
Stando al testo, queste speculazioni sarebbero affiorate per la prima volta nella comunità occultista statunitense nei tardi anni quaranta del Novecento. Il documento chiamato Manoscritto di Hefferlin sarebbe stato redatto da William e Gladys Hefferlin dopo il primo contatto con Rani Khatani, uno dei "tre anziani" che governerebbero il rifugio marziano. La storia è un esempio di "resoconto" su una civiltà perduta seguendo la pseudoscientifica teoria della Terra cava.
Raymond A. Palmer, il curatore editoriale di Amazing Stories dal 1938 al 1949, è noto per avere diffuso tramite le sue riviste racconti fantastici presentati come veri (scritti sotto pseudonimo da lui stesso o da altri autori), tesi pseudoscientifiche, paranormali e ufologiche.

Descrizione

Rainbow City è una città marziana sotterranea situata sotto le distese di ghiaccio dell'Antartide, e fa parte di una vasta rete di città marziane fondate due milioni e mezzo di anni fa. Popolata interamente da marziani, essa è composta principalmente da edifici a forma di mattoni dai tanti colori (da qui deriva il nome) ed è protetta da sorgenti di calore su tutti i lati che la difendono dal ghiaccio antartico. Possedeva anche mura di ghiaccio alte 3000 metri che servivano per difendersi dall'intrusione degli umani e dagli attacchi dei feroci esseri lucertola provenienti da Venere (antichissimi nemici dei marziani).

venerdì 26 febbraio 2021

Orcolat

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L'Orcolat ("orcaccio", spregiativo del friulano orcul, "orco") è un mostruoso essere che la tradizione popolare indica come causa dei terremoti in Friuli. L'Orcolat è una figura ricorrente soprattutto nei racconti della tradizione popolare. Vivrebbe rinchiuso nelle montagne della Carnia: ogni suo agitarsi bruscamente provocherebbe un terremoto.
Dopo il 1976 è divenuto sinonimo del terremoto che colpì il Friuli in quell'anno.

giovedì 25 febbraio 2021

Helen Duncan : Il bizarro processo all'ultima "strega" di Scozia.

Se vi venisse chiesto di indovinare quando si è tenuto l’ultimo processo per stregoneria in Gran Bretagna, non pensereste immediatamente ai secoli bui della superstizione e del fanatismo che precedettero la Rivoluzione francese?

Beh, non potreste essere più lontani dal vero, perché l’ultimo processo per stregoneria ebbe luogo invece nel 1944 e vide come imputata una medium scozzese di nome Helen Duncan, la cui vicenda rappresenta uno dei casi più oscuri e controversi del Novecento giudiziario inglese.




Tutto ebbe inizio nel novembre del 1941. All’epoca il Mediterraneo era un mare infido, teatro di sanguinosi scontri tra la marina inglese e quella italo-tedesca. Il 25 novembre la HMS Barham era impegnata nell’inseguimento di un convoglio di rifornimenti italiani destinati ai militari impegnati sul fronte libico.

La Barham, corazzata britannica costruita ad inizio secolo, con i suoi 196 metri di lunghezza era la nave ammiraglia della Royal Navy. Nel pieno dell’azione di guerra venne intercettata dal sottomarino tedesco U-331 e fu silurata; dapprima sembrò impennarsi, poi si inclinò pericolosamente a babordo, infine le sue santabarbara esplosero trascinandola negli abissi insieme alle 861 vite dei militari che la occupavano.



L’Ammiragliato britannico fu avvisato immediatamente dell’affondamento, ma apprese anche che né l’Alto Comando tedesco, né l’italiano, erano al corrente dell’accaduto perché durante l’inseguimento del convoglio nemico, la corazzata aveva emesso una cortina di fumo per disorientare gli avversari. Il fumo aveva ingannato i ricognitori italo-tedeschi e la notizia dell’affondamento non era stata trasmessa ai rispettivi comandi.

Per non demoralizzare il morale degli inglesi, morale già duramente provato dai bombardamenti su Londra e da una fase della guerra che pareva volgersi a favore delle forze dell’Asse, l’Ammiragliato inglese censurò tutte le notizie dell’affondamento della Barham. Nessuna notizia sulla sorte della nave sarebbe dovuta emergere fino a contrordine.

Tuttavia, a Portsmouth, angosciati dalla mancanza di notizie da parte del figlio, due genitori di un marinaio della corazzata, sospettandone la morte, si rivolsero ad una delle medium più famose del regno cui, si sussurrava, si erano rivolti persino il sovrano Giorgio VI ed il primo ministro Winston Churchill.

Chi era la medium in questione? Helen Duncan

Durante la seduta di trance, lo spirito del giovane, intrappolato nella sua bara di acciaio fra gli abissi del Mediterraneo, apparentemente si manifestò, rivelando tutti i dettagli della propria tragica sorte, spingendosi a fornire particolari che nessuno avrebbe potuto conoscere.

A quel punto i servizi segreti inglesi e la Royal Navy cominciarono a tenere d’occhio la medium scozzese, temendo altre improvvide “rivelazioni” da parte sua, in un momento di cruciale importanza per la storia del paese. Come la veggente si procurasse informazioni cui nessuno aveva accesso non era dato sapere, e non interessava le autorità, ma senz’altro preoccupava il controspionaggio inglese la possibilità che la Duncan potesse svelare, attraverso vie sconosciute, qualcosa di inopportuno che avrebbe finito per avvantaggiare i tedeschi nella delicatissima fase della guerra che precedeva lo sbarco in Normandia.

Nel 1944, quindi, nel bel mezzo di una seduta spiritica, la Duncan fu arrestata

Inizialmente per trattenerla in prigione si invocò il Vagrancy Act del 1824, che tuttavia condannava chi praticava la chiromanzia e la negromanzia al solo pagamento di una multa; si decise allora di incriminarla sulla base del Witchcraft Act e cioè della Legge sulla Stregoneria approvata dal parlamento britannico nel 1735, che era stata impugnata per l’ultima volta un secolo prima.




Dopo sette giorni di processo, durante i quali più di 40 testimoni si espressero a favore della Duncan, sostenendo di aver ottenuto incontrovertibili prove di comunicazione con i propri defunti durante le sue sedute, la medium scozzese fu condannata per esercizio della magia nera a scontare la pena di nove mesi nella Holloway Prison di Londra e le fu negato persino il diritto di fare appello alla Camera dei Lord per una revisione della sentenza.




Il processo ebbe una sensazionale eco mediatica in quegli anni e sembra che persino che Winston Churchill lamentò, in una lettera al Ministro dell’Interno, l’anacronismo di un capo di imputazione così poco credibile.

In realtà il Witchcraft Act era inizialmente nato come una legge moderna, che aveva posto finalmente una pietra tombale sulla caccia alle streghe nei territori d’oltremanica. Esso negava, infatti, l’esistenza dei poteri magici precedentemente attribuiti alle streghe, punendo con una pena di fino ai 12 mesi di prigionia chi millantava di possedere tali poteri, facendo leva sulla creduloneria delle persone semplici.

Sotto il profilo formale, pertanto, le accuse di medianità fraudolenta nei confronti della Duncan erano lecite, e c’è da aggiungere inoltre che la medium fece anche parlare di sé in senso negativo.




Nel corso delle sue sedute, infatti, la donna materializzava una sostanza bianca dalla bocca definita “ectoplasma”, che talvolta si diceva assumesse le sembianze dei defunti evocati. Nel 1928 la Duncan aveva accettato di farsi fotografare durante le sedute dal famoso fotografo Harvey Mercalfe e, sfortunatamente per lei, le immagini dimostrarono subito che i presunti fantasmi non erano altro che bambole di pezza.



Insospettita, la London Spiritualist Alliance decise di analizzare il presunto ectoplasma, scoprendo che esso altro non era se non una miscela di garze, carta ed albume d’uovo…

Ma bastava la condotta, in alcuni casi poco limpida, della Duncan a giustificare la severità della sua punizione, in considerazione del fatto che non si registrarono sentenze analoghe in quegli anni o negli anni precedenti?



Con ogni probabilità la pena inflitta alla medium è da inquadrarsi nell’atmosfera convulsa degli anni del secondo conflitto mondiale, caratterizzati da un clima di velenoso sospetto verso ogni forma di informazione priva di fonte certa. Resta però innegabile il fatto che il processo assunse agli occhi dei contemporanei un alone di sinistro anacronismo.

Nel dopoguerra il clima mutò completamente: Churchill fece abolire la legge sulla stregoneria nel 1951 e nel 1954 un atto del parlamento britannico riconobbe lo Spiritismo come religione. Nel 1956 “l’ultima strega” venne nuovamente arrestata durante una seduta spiritica, e morì poco tempo dopo nella sua casa di Edimburgo per complicanze legate alla sua condizione fisica di obesità cronica.


Come era forse prevedibile, persino oggi non smette di far parlare di sé: il suo busto in bronzo, infatti, destinato inizialmente ad abbellire Callander, la sua città di nascita nel cuore della Scozia, ha finito con l’essere prudentemente parcheggiato presso lo Stirling Smith Art Gallery and Museum della città di Stirling.

Le roventi polemiche che hanno accompagnato il tentativo di riabilitazione della sua memoria hanno infatti convinto le autorità locali che forse era il caso attendere tempi migliori prima di esporne la statua…



mercoledì 24 febbraio 2021

Il monolite trovato nello Utah ha a che fare con gli alieni?

Ecco cosa attualmente sappiamo di questo monolite misteriosamente comparso nello Utah.

L'equipaggio di un elicottero del Dipartimento della Pubblica Sicurezza dello Utah (UDPS) mercoledì scorso ha avvistato un strano oggetto metallico piantato nel terreno in una zona montagnosa desertica nella regione sudorientale dello Utah. L'equipaggio stava lavorando con la divisione statale delle risorse faunistiche per censire le pecore della zona quando uno dei biologi ha notato il monolito metallico in un'area di rocciosa. Secondo quanto riportano i media locali l'elicottero è atterrato in zona e l'equipaggio è andato a analizzare la struttura metallica che misura circa tre metri di altezza e sembrava essere piantata saldamente nel terreno. Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha detto che non avrebbe rivelato l'esatta posizione del monolito per evitare l'affluenza di curiosi. In un comunicato stampa l'UDPS ironizza sull'ipotetica origine extraterrestre del manufatto: "È illegale installare strutture o opere d'arte senza autorizzazione su terreno pubblico gestito a livello federale, non importa da quale pianeta provenga chi lo ha fatto" aggiungendo che spetta all'ufficio statale per la gestione del territorio decidere se sono necessarie ulteriori indagini.




martedì 23 febbraio 2021

Uroscopia

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L'uroscopia o urinoscopia, dal greco οῦρον (ôuron, urina) e σκοπέω (skopéō, osservare), è stata un'arte divinatoria che, utilizzata fino al XVIII secolo, pretendeva di effettuare una diagnosi dall'osservazione delle urine del paziente tramite gli organi di senso. È stata chiamata anche uromanzia o urinomanzia, dal greco μαντεία (mantéia, divinazione).
Questa disciplina, che non ha nessun riscontro scientifico, non va confusa con l'esame delle urine della medicina contemporanea.

Storia dell'uroscopia

Le basi di questa arte divinatoria furono poste nel Corpus Hippocraticum, un'opera di 72 libri attribuiti a Ippocrate di Coo, e per diversi secoli fu il principale metodo diagnostico insieme con l'osservazione del polso.
Il più famoso trattato medievale di uroscopia è Sull'urina, opera in sette libri di Giovanni Attuario, scritto presumibilmente all'inizio del XIV secolo. L'influenza di questa pratica si ebbe soprattutto in Germania, al punto che le urine degli infermi erano inviate ai medici se questi non potevano visitare personalmente i pazienti.

Metodi di uroscopia

L'urina del paziente veniva raccolta in un recipiente a forma di vescica e, per effettuare la diagnosi, si tenevano in considerazione il calore, l'odore, il colore, la densità, le sfumature, le trasparenze e le cosiddette nebulae (nebbie), ossia le forme nebulose che potevano apparire nell'urina.

lunedì 22 febbraio 2021

Perché gli alieni vengono disegnati come piccole persone verdi anche se non abbiamo mai visto alieni?

Il 21 agosto 1955, alla stazione di polizia di Hopkinsville, nel Kentucky (USA), si presentò l'intera famiglia Sutton in evidente stato di terrore. Agricoltori, i Sutton riferirono di essere stati accerchiati per ore da "creature dell'altro mondo" in quello che a oggi è uno dei casi più dettagliati di "incontro ravvicinato". I Sutton erano poveri, vivevano in una casa fatiscente, senza acqua corrente, radio, telefono, libri. 5 adulti e 7 ragazzi che raccontarono di aver visto atterrare un disco volante dal quale uscirono piccole creature che tentarono di attaccarli. L'agente di polizia gli diede retta, sapeva che normalmente quella era gente che metteva subito mano ai fucili e la risolveva là, per scegliere di ricorrere alle forze dell'ordine dovevano essere veramente spaventati. Il dottore, chiamato a visitare, trovò che alcuni di loro avevano ancora il cuore che batteva a oltre 140 battiti al minuto. La famiglia disse che si trattava di creature alte circa un metro, con braccia lunghe quasi a toccare il terreno, mani con artigli e teste grandi quasi perfettamente sferiche. Avevano in effetti provato a sparagli, ma senza conseguenze. Ma erano arrivati a stare molto vicini a loro, centimetri, tanto che una creatura era riuscita anche a toccare i capelli di un ragazzo



Le "piccole creature" disegnate sulla base delle descrizioni dellla famiglia Sutton.


La notizia rimbalzò per i 4 angoli dell'America, finì persino sul New York Times e il caso venne esaminato dal famoso Dottor Allen Hynek nell'àmbito dell'altrettanto famoso "Progetto Blue Book". i Sutton però nel frattempo avevano iniziato a farsi pagare per visitare la fattoria, per fare foto, interviste ecc e ben presto si capì che avevano inventato tutto solo per farci dei soldi e il "caso" venne abbandonato. Ma ormai il loro racconto aveva spopolato e "ispirato" quelli di altri sedicenti testimoni di avvistamenti UFO per tutta l'America. L'uso giornalistico di "Little Green Men" nelle cronache sul caso Sutton fu la scintilla. I Sutton in realtà avevano parlato di una pelle color grigio metallico, ma nella stampa il dettaglio sparì e il colore venne sostituito con il verde. Persino per gli alieni dei Sutton gli "ufologi" parlavano di pelle verde, sebbene la luce lunare la facesse sembrare grigia/argentea.

La famosa ondata di avvistamenti USA negli anni '50 definì gli stereotipi su come erano fatti gli alieni e la pelle nell'immaginario collettivo era sempre rigorosamente verde! Un mito che resiste ancora oggi, malgrado nei decenni la fantasia di autori e scrittori abbia inventato alieni di ogni forma e colore e il grigio sembra preferito al verde dagli ufologi. Ma se la storia dei Sutton, poi rielaborata, ha istituzionalizzato nel mondo il marziano con la pelle verde, l'idea della pelle di questo colore risale a molto tempo prima, addirittura secoli. Una leggenda inglese del XII secolo, "The Green Children of Woolpit", narra dell'inspiegabile apparizione di due bambini con la pelle verde nel villaggio di Woolpit, parlando una lingua incomprensibile e vestendo in modo inusuale.



Prima della vicenda dei Sutton la dicitura "Little Green Men" era comparsa già nel 1946, nel racconto di fantascienza "Mayaya's Little Green Men" di Arnold Lowlor. Nel 1969 l'idea dell'extraterrestre dalla pelle verde era così radicata che venne consacrato nella leggendaria serie sci-fi "Star Trek". Nell'episodio "il Domani è Ieri" (Tomorrow is Yesterday), poi nella famosa serie inglese "Doctor Who" nel 1988. I "Little Green Man" vengono citati anche dalla Walt Disney in "Toy Story".

Gli extraterrestri nel tempo vengono anche immaginati più simili a noi, umanoidi con gambe e braccia, testa e mani con dita, niente a che vedere con i mostri degli anni '20. Questa umanizzazione venne esaltata soprattutto dalla fantascienza, che alla fine usava i marziani per descrivere aspetti della natura umana. Essendo sempre più simili esteticamente a noi, la pelle verde acquistò importanza perché restava l'unico vero tratto distintivo.

Cinema e tv fanno ancora grande uso della pelle verde, quando devono mostrare razze aliene umanoidi


Il mitico Yoda della saga Star Wars. Ovviamente, ha la pelle verde.


domenica 21 febbraio 2021

Programma Setka

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Il programma Setka è stato un programma statale di studio sugli UFO istituito nel 1977 in Unione Sovietica. Venne portato avanti da due commissioni, che lavorarono dal 1978 al 1990. Dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, i dati vennero ereditati dalla Russia e divulgati nel 2000.

Storia

Nel 1977, a seguito del fenomeno di Petrozavodsk, su proposta dello scienziato Anatolij Aleksandrov venne avviato in Unione Sovietica un programma di stato per lo studio degli UFO, denominato Setka. Il programma fu istituito ufficialmente nell'ottobre 1977. Per la sua realizzazione vennero insediate due commissioni di ricerca: il Setka MO, agli ordini del Ministero della Difesa e composto prevalentemente da personale militare, e il Setka AN, agli ordini dell'Accademia Sovietica delle Scienze e composto da scienziati. Il primo gruppo aveva il compito di studiare gli aspetti militari del problema, come le eventuali influenze degli UFO sul malfunzionamento degli apparecchi e impianti militari, mentre il secondo gruppo doveva studiare gli effetti fisici correlati con gli UFO e cercato di comprenderne le cause. Il coordinamento della prima commissione venne affidato al colonnello Boris Sokolov, quello della seconda commissione al professor Vladimir Migulin, affiancato dal dottor Yulii Platov in qualità di vice coordinatore.
I lavori delle due commissioni iniziarono nel gennaio 1978. Come prima cosa, venne deciso di non usare il termine UFO, ma la terminologia più neutra di "fenomeni anomali dell'atmosfera e dello spazio". I lavori durarono fino al 1990 e vennero esaminati i rapporti di circa 3.000 presunti avvistamenti, interrogando i testimoni. Dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, i lavori ripresero presso l'Accademia Russa delle Scienze, allo scopo di studiare e integrare i dati disponibili; questa fase durò fino al 1995.
I risultati del programma Setka furono divulgati da Sokolov (coordinatore del Setka-MO) e Platov (vice coordinatore del Setka-AN) con un articolo pubblicato nel 2000 sul Bollettino dell'Accademia Russa delle Scienze.

Risultati

Secondo le conclusioni dello studio riferite da Platov e Sokolov, il 90% dei fenomeni atmosferici anomali osservati nel territorio sovietico poteva essere spiegato con gli effetti di attività umane (soprattutto lanci di razzi e palloni meteorologici), mentre il restante 10% è inspiegato; per questi ultimi casi, si è ipotizzato che la causa vada ricercata in fenomeni naturali rari o ancora sconosciuti.
Non è stata comunque trovata alcuna evidenza di atterraggi o schianti di UFO, né di contatti ravvicinati o rapimenti alieni; non è inoltre emersa alcuna prova di un'origine extraterrestre degli UFO. A questo proposito, Platov e Sokolov hanno commentato che vi sono due possibilità: o il territorio dell'ex Unione Sovietica è rimasto chiuso ai viaggiatori alieni fra il 1978 e il 1995 oppure l'ipotesi extraterrestre sugli UFO è priva di fondamento.

Controversie

Vari ufologi si sono dichiarati in disaccordo con i risultati divulgati da Platov e Sokolov. Paul Stonehill, studioso degli avvistamenti di UFO sovietici e russi, ritiene che siano stati resi noti solo i risultati degli studi del Setka-AN, mentre quelli del Setka-MO sarebbero rimasti segreti. Stonehill sostiene inoltre che nulla indica che nell'ambito del programma Setka qualcuno abbia tentato di analizzare seriamente i casi rimasti non spiegati.





sabato 20 febbraio 2021

Enriqueta Martí Ripollés



Enriqueta Martí Ripollés conduceva una doppia vita, che la portava a figurare come mendicante di giorno e gran dama di notte, quando vendeva a ricchi e facoltosi clienti pozioni e unguenti miracolosi, in grado di guarire persino la tubercolosi, e operava come prosseneta, facendo prostituire i bambini rapiti.

Durante il giorno infatti, vestita di stracci, la Martì si aggirava per le vie della città adescando bambini fra i 3 e gli 8 anni con caramelle e balocchi. I piccoli la seguivano fiduciosi, e le sparizioni divennero via via più frequenti.

La donna continuerà a rapire bambini fino al 10 febbraio del 1912, quando le capitò, non volendo, di confiscare la bambina sbagliata. Teresita Guitart Congost è la figlia di un uomo molto amato in città e la polizia decide di approfondire le indagini su tutti quei bambini scomparsi.

E’ in questo momento che Enriqueta compie un errore che le sarà fatale.

Claudia Elìas, un’anziana che abita in centro, è convinta di conoscere tutti nei palazzi vicino alla propria abitazione. Quando vede apparire alla finestra, per qualche breve istante, un viso ignoto, il dubbio assale la signora. Sarà Teresita? Oppure una bambina sconosciuta? La Elìas non corre rischi e avverte la polizia: in quella casa c’è una bambina che non è del quartiere, meglio indagare.

Due agenti di polizia fanno irruzione nello stabile e trovano Teresita e un’altra bambina, che Enriqueta sostiene chiamarsi Angelita ed essere propria figlia.
Entrambe sono prigioniere della Vampira, ma le sorprese non finiscono certo qui.

Gli agenti accedono a una stanza degli orrori, in cui i bambini venivano uccisi per essere utilizzati come materiale per creare le creme, e all’interno della casa si trovavano pezzi di cadavere conservati in barattoli per essere usati in seguito.

Le bambine racconteranno di Pepito, un loro compagno di prigionia, che avevano visto sparire nella stanza “degli orrori". Più nessuna traccia se non la sera, per cena, quando dal brodo spuntarono due piedini lessi…

Enriqueta rapiva i bambini, li faceva prostituire e poi li uccideva, magari per aver scontentato un cliente.
I cadaveri però non andavano buttati, ma servivano a preparare pozioni e unguenti “miracolosi”.
La donna venne processata e condannata a morte, ma venne trovata già spirata nella sua cella il 13 Maggio del 1913, probabilmente uccisa da una delle sue compagne di cella.
Le ipotesi sulla conta delle vittime non sono certe, forse 40 bambini morti o forse 11, numero ritenuto più congruo. Un’altra ipotesi vuole che Enriqueta non uccise mai nessuno.
Ma la Vampira di Barcellona fu un capro espiatorio?



venerdì 19 febbraio 2021

Zwarte Piet

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Zwarte Piet ("Pietro il moro") è un personaggio del folklore dei Paesi Bassi e del Belgio, che compare nella notte tra il 5 e il 6 dicembre nei panni di un servo moresco, come aiutante del portatore di doni San Nicola (in olandese: Sinterklaas).
Si tratta di un personaggio ricollegabile ad altre figure di aiutanti "scuri", come Père Fouettard (Francia), Hans Trapp (Alsazia), Knecht Ruprecht (Germania del Nord), Houseker (Lussemburgo), Klaubauf (Baviera e Austria), Belsnickel o Pelznickel (Germania sud-occidentale), Schmutzli (Svizzera), ecc., personaggi che la Chiesa cristiana identifica con il diavolo (e "Zwarte Piet" era proprio un'espressione che nel gergo olandese medievale indicava il diavolo).

Caratteristiche

Zwarte Piet ha - come detto - le sembianze di un servo moresco: salta tra i camini e distribuisce caramelle ai bambini, ma minaccia i bambini cattivi di portarli via, trascinandoli con sé nel suo Paese d'origine, la Spagna (v. origini).
Viene descritto con un carattere "clownesco" e un po' stupido ed è sempre pronto ad esibirsi in capriole.

Origini

Come altri personaggi simili, rappresenta l'alter-ego "cattivo" e "oscuro" del portatore di doni e trae forse origine dalla figura mitologica di Herne/Pan.
Nello specifico, pare che il personaggio di Zwarte Piet sia nato alla fine del XVI secolo durante l'occupazione spagnola dei Paesi Bassi: rappresenterebbe infatti un soldato dell'Inquisizione, che la popolazione olandese vedeva come il "diavolo" (così come la Spagna, dove Zwarte Piet, conduce i bambini cattivi, sarebbe "l'inferno") e sarebbe quindi il risultato dell'associazione diavolo-occupatore spagnolo.
In ogni caso, anche se questa associazione deve essere considerata soltanto una teoria, pare che il personaggio sia comunque da ricondurre ai contatti tra Paesi Bassi e Spagna, in particolare ai contatti commerciali intercorsi durante il XVII secolo, durante i quali in mezzo ai marinai Spagnoli comparivano spesso degli schiavi moreschi.
Secondo una leggenda popolare, Zwarte Piet sarebbe invece stato in origine uno spazzacamino italiano e il suo colore nero del sarebbe dovuto al fatto che questo personaggio si sporca passando attraverso i camini.
Dal punto di vista cristiano, infine, il personaggio raffigurebbe un aiutante di San Nicola originario dell'Etiopia che il santo conobbe in un mercato di schiavi a Myra e che si chiamava appunto Petrus ("Pietro").

Storia

Storicamente, la figura di Zwarte Piet è attestata a partire dal 1848 e precisamente in un libro illustrato per bambini intitolato Sinterklaas en zijn knecht ("San Nicola e il suo servo"), opera dell'insegnante e poeta olandese Jan Schenkman.


giovedì 18 febbraio 2021

È esistita davvero la donna cannone?

Rosa Maria RIcther detta in arte Zazel, fu la prima donna cannone della storia. Parliamo della metà dell'800 e di una ragazzina con meno di 16 anni. Zazel Lavorava in un circo come funambola e acrobata, quando un imprenditore statunitense la volle per l'attrazione più sensazionale dell'epoca inventata da Farini. Naturalmente il cannone non era vero, era più una catapulta che adoperava una specie di molla e mandava molto fumo: la ragazzina volava per circa 10 metri e atterrava su una rete. Divenne presto una celebrità, anche per la sua rara bellezza, guadagnando 200 sterline alla settimana ed esibendosi per un pubblico sempre più numeroso. La sua carriera terminò con una spalla rotta, fu sostituita da un uomo perché ritenuta troppo debole. La cosa strana fu che, su cinquanta uomini e donne cannone, trenta morirono nel corso del numero, mentre Zazel, nonostante fosse stata la prima e con più rischi, si fece male solo a una spalla.



mercoledì 17 febbraio 2021

Quando si viene morsi da un vampiro, succhia veramente il sangue o è solo una trovata cinematografica?

Succhia veramente il sangue, altrochè!

Esistono in tutto tre specie di pipistrelli vampiro, che vivono in Centro e Sud America, e si nutrono esclusivamente di sangue. I pipistrelli vampiro hanno una dentatura specializzata per incidere l'epidermide dei grossi animali (come i bovini), causando un'emorragia per potersi nutrire del loro sangue. I loro denti sono affilatissimi, guarda uno scheletro di pipistrello vampiro:




La saliva dei vampiri contiene delle sostanze anticoagulanti, in modo che possano nutrirsi per molto tempo senza che il sangue si coaguli. In questo modo un pipistrello vampiro può ingerire una quantità di sangue pari al 50% del suo peso corporeo. La loro saliva ha delle proprietà uniche, e si sta pensando addirittura ad applicazioni mediche!

A differenza di quasi tutti gli altri pipistrelli, i vampiri sono estremamente agili anche al suolo, e camminano o corrono con una tipica andatura a saltelli, usando anche le ali, un po' come gli pterosauri. In ogni caso, "cacciano" solo di notte.


Talvolta attaccano anche gli esseri umani, ed è pericoloso perchè spesso trasmettono la rabbia. Tuttavia, ovviamente questi animali non hanno nulla a che vedere con i vampiri della mitologia, anche se probabilmente sono proprio i pipistrelli vampiro che hanno ispirato tutte le leggende popolari, tipo Dracula.




martedì 16 febbraio 2021

Orang-bati

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L'Orang Bati o Ahool oppure scimmia pipistrello è una leggendaria creatura che dovrebbe vivere nell'Indonesia. Si dice che rapisca le persone portandole nel suo nido. Questa creatura assomiglierebbe al pipistrello, ma molto più grande e dotata di artigli enormi.
 
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