venerdì 10 gennaio 2020

Strega dei Bell

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La Strega dei Bell è una storia del folklore nord americano, che narra di fenomeni paranormali accaduti alla famiglia Bell di Adams (Tennessee).
Negli Stati Uniti la leggenda è così popolare da aver ispirato la realizzazione di film come An American Haunting, Bell Witch Haunting e il più famoso The Blair Witch Project ormai un cult del genere.
Il memoriale della famiglia Bell si trova al Bellwood Cemetery di Adams.

Leggenda
La storia iniziò nel 1817 quando John William Bell Sr., durante una passeggiata nel proprio campo di mais nella Contea di Robertson vicino al fiume Red, incontrò uno strano animale. Bell descrisse l'animale come "corpo di cane e testa di coniglio". Lo strano avvistamento fu il primo degli inquietanti segni che sarebbero accaduti nella proprietà Bell.
Nei giorni successivi furono avvertiti rumori intorno e all'interno dell'abitazione. L'unica figlia ancora abitante in casa, Betsy Bell, dichiarò di essere stata aggredita di notte, intorno alle tre, da una forza invisibile alla quale era stata incapace di resistere.
Nella sua tormentata vita, John fu spesso colpito da attacchi di epilessia, a volte così violenti da renderlo periodicamente rauco e senza voce. John morì il 18 dicembre 1820 in casa. Accanto al corpo esanime fu rinvenuto un flacone mezzo vuoto, pertanto si ritiene che non si sia trattato di una morte naturale.
Il gatto dei Bell, al quale fu somministrata la piccola dose di liquido ancora contenuta nel flacone mista a mangime per animali, morì quasi subito dopo aver ingerito la pozione.
Al funerale di John partecipò molta gente e alcuni riferirono che, rimanendo in silenzio, si potevano sentire le risate agghiaccianti della fantomatica strega che lo aveva tormentato.
Lo studioso Pat Fitzhugh affermò che secondo nativi e contadini del luogo, la strega fece ritorno nell'abbandonata fattoria nel 1935 e lì vivrebbe ancor oggi. Oggi è luogo comune che, passando per la fattoria abbandonata, si possano sentire strani rumori e risate di bambini.

Nella cultura di massa
Cinema
La triste storia è stata la base di alcune sceneggiature cinematografiche:
  • Bell Witch Haunting (2004), primo film girato intorno alla vecchia fattoria Bell; secondo il regista Ric White durante le riprese il set è andato più a volte a fuoco e altri incendi hanno interessato l'intero cast, tanto che lo stesso White ha affermato di aver temuto il blocco della produzione a causa della Strega di Bell.
  • An American Haunting (2005), di Courtney Solomon.
  • Bell Witch: The Movie (2007), secondo film girato in Tennessee vicino alla vecchia fattoria Bell. La lavorazione si è svolta nel 2002 ma per numerosi disguidi e ritardi di produzione, il film è stato distribuito direct-to-video nel 2007.
Letteratura
  • Goodspeed History of Tennessee è il primo libro sulla Strega dei Bell, pubblicato per la prima volta nel 1887 dalla Goodspeed Publishing, l'edizione originale ha 833 pagine.
  • Richard William Bell's Diary: Our Family Trouble è un libro-documentario scritto da Richard Williams Bell, presenta, oltre alla storia, numerose testimonianze di contadini della fattoria, inclusa quella di Andrew Jackson, futuro presidente, che tuttavia sull'argomento non si è mai espresso.
  • Red Book, An Authenticated History of the Bell Witch of Tennessee di Martin Van Buren Ingram è il terzo libro basato sulla leggenda. È fuori dubbio l'opera più celebre al riguardo, pubblicato per la prima volta nel 1894 e cita la precedente Richard William Bell's Diary: Our Family Trouble.
  • Black Book di Charles Bailey Bell, pubblicato nel 1934, tratta unicamente della storia e della vita di John Bell, suo nonno paterno.
  • Thirteen Tennessee Ghosts and Jeffrey di Kathryn Tucker Windham, tra i tanti racconti narranti include la storia dei Bell.
  • Guidebook for Tennessee, pubblicato nel 1939 da Works Project Administration, contiene i vari racconti folkloristici dello Stato, tra cui questo nelle pagine 392-93.
  • Other Worlds, pubblicato nel 1999, di Barbara Mertz. Include dettagli prima mai presentati sulla storia, e si pone a metà strada tra fiction e ricerca.
  • The Authenticated History of the Bell Witch, del giornalista M.V. Ingram.
  • The Bell Witch: An American Haunting, di Brent Monahan.



giovedì 9 gennaio 2020

Aleshenka

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Aleshenka (in russo: Алёшенька?, Alyoshenka, diminutivo del nome russo Aleksey) è il nome dato a dei resti mummificati di origine ignota trovati nel villaggio di Kaolinovy, nei pressi di Kyštym, Oblast' di Čeljabinsk, Russia nel 1996.

Scoperta
Una sera d'agosto del 1996 l'anziana Tamara Vasilievna Prosvirina uscì di casa per fare una passeggiata nel vicino bosco. Nel bosco la donna udì degli strani versi e rinvenne una strana creatura di circa 25 centimetri d'altezza. La donna portò la creatura a casa e le diede il nome Aleshenka.
Qualche giorno dopo la nuora dell'anziana donna, anch'essa di nome Tamara, si recò a casa sua dove ebbe modo di vedere Aleshenka. Appena lo vide Tamara capì subito che la creatura non era umana.
Pochi giorni dopo la scoperta, Tamara Prosvirina venne ricoverata con la forza in un ospedale psichiatrico. La donna tentò di spiegare che aveva lasciato un bambino in casa, ma i dottori non la presero sul serio. Poiché nessuno gli diede più da mangiare, Aleshenka morì.
Informati che Tamara era stata ricoverata, Vladimir Nurdinov, un suo conoscente che aveva visto Aleshenka, e la nuora della donna si recarono subito nella casa di Tamara ma era ormai troppo tardi per salvare la creatura: la sua mummia essiccata si trovava distesa nel letto. Nurdinov non sapendo cosa fare, portò la creatura a casa sua.

Indagini
Recatosi in casa di Nurdinov perché sospettato di un furto, Vladimir Bendlin, un poliziotto locale, vide la piccola mummia e decise di indagare sulla sua provenienza. Il corpicino di Aleshenka fu sottoposto a perizia medica ed i dottori asserirono che la mummia presentava caratteristiche diverse da quelle di un essere umano.
In una seconda perizia alcuni dottori conclusero che probabilmente Aleshenka si trattava di un bambino mutante, tragica conseguenza dell'incidente avvenuto nella città nel 1957.

Sparizione del corpo
Vladimir Bendlin recuperò il corpo di Aleshenka e lo affidò a Galina Semenkova, capo dell'organizzazione ufologica "Star Academy UFO-Contact in Zolotov Method" affinché potesse meglio esaminarlo. Una volta affidato alla Semenkova, il corpo mummificato andò perduto. Nel corso di in un seminario sugli UFO a Tokyo, la donna disse che mentre stava portando la mummia nella sua città venne fermata da un disco volante e che degli alieni vollero il corpo del loro compagno morto.
Secondo alcuni questa assurda storia circa la sparizione del corpo di Aleshenka venne inventata per non far sapere che in realtà la piccola mummia sarebbe stata presa dall'esercito russo.

Conseguenze
Nel 1999 alcuni giornalisti giapponesi volevano intervistare Tamara Prosvirina.
Nella notte del 5 agosto 1999, a pochi giorni dall'intervista, l'anziana venne investita da un'auto mentre tentava di fuggire dall'ospedale dove era ricoverata.

Aspetto fisico
Secondo quanto dichiarato da Tamara jr., la creatura era alta 25 cm, aveva la pelle di colore grigia con macchie scure tendenti al marrone sulla testa. Non aveva capelli ed aveva piccoli buchi invece delle orecchie. Le lunghe dita avevano piccoli artigli acuti. La creatura inoltre era priva di ombelico.

Possibili spiegazioni
Secondo Tamara jr., Vladimir Nurdinov e Vladimir Bendlin, Aleshenka era senza dubbio un alieno.
Invece la comunità medica e scientifica si è divisa circa la natura della creatura. Igor Uskov, urologo dell'ospedale locale, fu il primo medico per esaminare il corpo di Aleshenka. Secondo lui poteva anche essere un feto umano di età compresa tra circa 20 settimane. Uskov chiese un parere alla collega Irina Yermolaeva, ostetrica, la quale convenne che il corpo sembrava un feto sottosviluppato vittima di un aborto spontaneo.
Stanislav Samoshkin, capo del dipartimento di anatomia patologica presso l'ospedale di Kyshtym, eseguì un esame autoptico sulla creatura e concluse che non si trattava di un essere umano.
La scienziata Lyubov Romanova, che esaminò Aleshenka, affermò senza ombra di dubbio che non si trattava di un feto deforme anche perché non presentava nessuna deformità conosciuta.
Alcuni dissero che la creatura poteva essere un feto o un bambino nato deforme e prematuro, conseguenza dell'incidente di Kyštym del 1957. Altri invece dissero che la creatura non fosse reale ma creata con alcuni materiali plastici come nel recente caso dell'alieno di Irkutsk. Ma la stessa dottoressa Yermolaeva convenne che era una creatura reale.
In realtà è da escludere che Aleshenka fosse un feto abortito perché secondo numerose dichiarazioni la creatura visse per diversi giorni, cosa impossibile per un feto che non può sopravvivere più di qualche ora dall'espulsione.

Nuove indagini
L'agente Vladimir Bendlin decise di continuare a svolgere delle indagini private sul caso di Aleshenka.
Nel 2004 venne contattato dal giornalista Vadim Chernobrov, il quale asseriva di possedere il panno con cui Tatiana aveva avvolto Aleshenka, Il panno venne quindi consegnato agli esperti genetici del Vavilov Institute of General Genetics di Mosca per effettuarvi l'analisi del DNA della creatura.
Le analisi rivelarono due tipi di DNA: uno femminile (presumibilmente quello di Tamara) ed un altro DNA sconosciuto alla scienza.


mercoledì 8 gennaio 2020

Borley Rectory

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Borley Rectory era un edificio di undici camere da letto più altre stanze costruito nel 1863 a Borley, villaggio della contea dell'Essex, 60 miglia a nord-est di Londra, e distrutto nel 1939 da un incendio. Divenne famoso perché fu lo scenario di uno dei casi di infestazione da poltergeist più famosi e documentati al mondo.

La storia
Il reverendo Henry Dawson Ellis Bull lo fa costruire come canonica nel 1863; lui e i suoi discendenti vi abitano per sessantacinque anni, fino al 1927, poi lasciano la casa al nuovo parroco, il reverendo Guy Smith, che vi abiterà con la moglie per meno di un anno. In seguito alle voci di infestazioni spiritiche, Smith chiede aiuto al Daily Mirror, che manda da lui il noto studioso di parapsicologia Harry Price insieme con un giornalista.
Dal 1930 la casa viene abitata dall'anziano reverendo Lionel Foyster con la giovane moglie Marianne. Foyster annota nel proprio diario una serie di strani fenomeni: pietre e libri che volano, campanelli che suonano da soli, oggetti che spariscono e altri che appaiono all'improvviso, colpi e getti d'acqua che disturbano il sonno dei residenti. Il pastore tenta un esorcismo che però non ha alcun effetto. Una notte la moglie vede anche una grande forma scura, simile a un enorme pipistrello, impossibile da identificare.
Dopo qualche tempo, si cominciano a rinvenire anche misteriosi messaggi in cui si implora aiuto, scritte sui muri, richieste di preghiere e di messe.
Nel 1935 i Foyster abbandonano la casa, e solo nel 1937 arriva un nuovo inquilino, lo stesso Harry Price che aveva già visitato la casa nel 1929 e che vi fa abitare, a rotazione, 48 investigatori assoldati tramite un annuncio su un giornale locale.
Una cupa leggenda popolare racconta che sul luogo dove il reverendo Bull ha eretto il rettorato sorgeva anticamente un monastero. Una monaca rinchiusa tra quelle mura si innamora, ricambiata, di un giovane cocchiere. Dopo alcuni incontri, con la complicità di un frate, i due decidono di fuggire e, una notte, il frate li fa salire su una carrozza e sferza i cavalli al galoppo. Però al monastero qualcuno dà l'allarme e la carrozza viene bloccata. Dopo un processo sommario, il frate e il cocchiere vengono giustiziati, e la giovane monaca murata viva in una cella sotterranea.
Dagli abitanti della zona Harry Price viene a sapere che, nel corso dei decenni, molti testimoni avrebbero visto dopo il tramonto una monaca in abiti neri percorrere a testa china il viottolo che unisce il rettorato al limitare del bosco, tanto che quel viottolo è chiamato "sentiero della monaca".
Harry Price decide di ricorrere alle sedute medianiche, attraverso le quali verrebbe contattato lo spirito di una suora francese cattolica, Maria Lairre, vissuta nel XVII secolo.
Nel 1939 un incendio rade al suolo il rettorato. Un'inchiesta svela che l'incendio è il risultato di una tentata frode alla compagnia assicurativa da parte del nuovo proprietario, il capitano W. E. Gregson.
Nel 1943 Harry e i suoi collaboratori decidono di avviare degli scavi, che portano alla luce un osso parietale e una mandibola con cinque denti ancora inseriti. All'esame necroscopico i resti risultano appartenere a un essere umano di sesso femminile e di età inferiore ai trent'anni, che rappresenterebbe la monaca della leggenda. I resti vengono sepolti cristianamente. Già dal 1938, tuttavia, si sapeva che la parrocchia non era stata costruita sopra un antico monastero, ma sopra il terreno nel quale erano state sepolte le vittime di un'epidemia di peste del XVII secolo, e che in passato erano stati trovati molti altri resti umani.
Nel 1944 le rovine dell'edificio vengono distrutte.

L'inchiesta della SPR
Nel 1951 la famosa associazione Society for Psychical Research (SPR) decise di aprire un'inchiesta sul caso di Borley, che durò cinque anni e portò risultati clamorosi: i tre ricercatori della SPR conclusero infatti che Price aveva compiuto frodi, falsificato le prove e alterato le testimonianze, e che nei presunti fenomeni accaduti non si riscontrava nulla di eccezionale.
Ad esempio:
  • Price raccontò che il reverendo Smith gli aveva chiesto di "disinfestare" la casa, mentre il vero obiettivo del pastore era ottenere una dichiarazione ufficiale che mettesse fine alle voci.
  • il giornalista del Daily Mirror Charles Sutton, che aveva visitato la casa insieme con Price, riferì che dopo alcuni "fenomeni" rumorosi, afferrò Price e scoprì che aveva le tasche piene di pezzi di mattone e ciottoli.
  • Price raccontò nei suoi scritti dell'apparizione di un uomo senza testa, ma nelle testimonianze originali il reverendo Bull diceva soltanto di aver visto «le gambe di un uomo nascosto dagli alberi da frutta» e di aver pensato che fosse un bracconiere.
  • Nel 1958 la vedova del reverendo Forley, rintracciata dal ricercatore della SPR Trevor R. Hall, raccontò che il marito credeva veramente che la casa fosse infestata ma che molti degli eventi riportati nel suo diario, come la «grande forma scura, simile a un pipistrello» erano inventati di sana pianta. Dichiarò inoltre che uno dei suoi amanti si divertiva a fare scherzi crudeli al vecchio parroco, spostando gli oggetti di nascosto o muovendosi misteriosamente nel giardino.


lunedì 6 gennaio 2020

Cailleach

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Nella mitologia irlandese e nella mitologia scozzese la Cailleach ("Vecchia Donna"), anche nota come la Cailleach Bheur, è una strega divina, una divinità creatrice, un'antica divinità o anche un antenato divino. La figura della Cailleach è stata ripresa in numerosi personaggi della mitologia irlandese (le Cailleacha), della mitologia scozzese (le Cailleachan) e dell'Isola di Man (la Cailleagh).

Leggende
In Scozia la Cailleach è anche nota come Beira, regina dell'inverno. Sarebbe stata lei a creare molte montagne e colline camminando a grandi passi e facendo cadere accidentalmente rocce dal suo grembiule. In altre leggende avrebbe creato le montagne intenzionalmente per usarle come passi da giardino. Ha creato colline e vallate col suo maglio. Viene definita come la madre di tutte le dee e di tutti gli dèi.
In Scozia le Cailleachan sono note anche come le Streghe delle Tempeste e sono viste come la personificazione degli elementi della natura specialmente nel loro aspetto distruttivo. Si dice che siano particolarmente attive nell'alzare le tempeste di vento primaverili durante il periodo detto A' Chailleach.
Sulla costa ovest della Scozia la Cailleach esce d'inverno per lavare il suo grande plaid nel Gorgo di Corryvreckan (scozzese: Coire bhreacain, "Calderone del plaid"). Il lavaggio durerebbe tre giorni, durante i quali il rumore della tempesta imminente viene sentito fino a 32 km nell'entroterra. Quando finisce, il plaid è bianco e la terra è coperta di neve.
Secondo una leggenda la Cailleach, stanca per aver pascolato tutto il giorno i suoi cervi, si addormentò sul Ben Cruachan. Il pozzo che stava sorvegliando straripò e le acque che allagarono le valli formarono il fiume Awe e poi il Loch Awe. Una storia simile alla nascita del fiume Boyne per opera della dea irlandese Boann.
In Scozia e in Irlanda il primo coltivatore che termina il raccolto del grano ricava dall'ultimo covone un pupazzo detto Carlin o Carline che rappresenta la Cailleach. La figura viene poi gettata di volta in volta nel campo del vicino che non ha ancora finito il raccolto. L'ultimo coltivatore che finisce il raccolto si prende la figura che deve conservare con cura per un anno e sfamare ed ospitare la strega per tutto l'inverno. I coltivatori fanno a gara per evitare di mantenere la Cailleach.
Nell'antico poema irlandese Il Lamento della Cailleach di Beare ha cinquanta figli adottivi e sette periodi di giovinezza consecutivi, così ogni uomo che ha vissuto con lei è morto di vecchiaia. I suoi nipoti e pronipoti sono tribù e razze.

Antica divinità invernale
La Cailleach ha molti tratti di una personificazone dell'inverno: pascola cervi, combatte la primavera e il suo bastone gela il suolo.
Assieme alla dea Brìghde la Cailleach è vista come una divinità o uno spirito delle stagioni: Cailleach governa la stagione invernale, tra Samhain (1º novembre) e Beltane (1º maggio), mentre Brìghde governa la stagione estiva, tra Beltane e Samhain. Alcune versioni mostrano entrambe come due aspetti della stessa dea. In alcune leggende la Cailleach si trasforma in roccia a Beltane e riacquista forma umana a Samhain. A seconda delle condizioni climatiche locali, l'avvicendamento tra la dea dell'inverno e la dea dell'estate è festeggiato tra Là Fhèill Brìghde ("Santa Brigida d'Irlanda", 1º febbraio), Latha na Cailliche (25 marzo) o Beltane. Le feste locali prendono nome o dalla Cailleach o da Brìghde.
Là Fhèill Brìghde è anche il giorno in cui la Cailleach raccoglie la legna per il resto dell'inverno. Secondo la leggenda se vuole far durare ancora a lungo l'inverno, renderà il 1º febbraio una giornata soleggiata per poter raccogliere legna sufficiente per i freddi mesi successivi. Quindi se il 1º febbraio il tempo è pessimo, significa che la Cailleach dorme e quindi l'inverno sta per finire. Nell'Isola di Man, dove è nota come Caillagh ny Groamagh, si dice che appaia nel giorno di Santa Brigida sotto forma di un uccello gigantesco che trasporta bastoni nel suo becco.

Etimologia
La parola cailleach deriva dall'antico irlandese caillech ("[colei che] si cela con un velo", "la velata"). Il termine ricorre in parole composte gaeliche come cailleach-dhubh ("vecchia nutrice") o cailleach-oidhche ("vecchia civetta") e nell'irlandese cailleach feasa ("veggenti") e cailleach phiseogach ("maghe").
Una parola collegata è il gaelico caileag ("giovane donna"). Oscura invece la relazione con l'irlandese síle che ha portato alcuni a collegare la Cailleach con i bassorilievi di Sheela na Gig.

Località associate
In Scozia la Cailleach è associata con la regione di Argyll e Bute. Nelle versioni posteriori è nota come Cailleach nan Cruachan ("la Strega di Ben Cruachan"), dal nome della più alta montagna della regione. Beinn na Cailleach sull'isola di Skye è un suo luogo di ritrovo, come altre vette elevate della regione da cui tremende tempeste di neve e pioggia discendono, portando distruzione sulle basse terre.
In Irlanda Cailleach è associata anche con alte montagne rocciose e affioramenti come Hag's Head (irlandese: Ceann na Cailleach, "la Testa della Strega"), la punta più meridionale dei Cliffs of Moher nella Contea di Clare. Le tombe megalitiche a Loughcrew, precedenti all'arrivo della lingua gaelica, si trovano in cima alle Slieve na Calliagh ("Colline della Strega").

Galizia (Spagna)
Secondo alcuni storici il nome della tribù celtica dei Galleci (greco: Kallaikoi; latino: Callaeci, poi Gallaeci; italiano: Galleci), che diedero nome alla regione spagnola oggi nota come Galizia (latino: Callaecia, poi Gallaecia; spagnolo: Galicia; galiziano e portoghese: Galeza), significherebbe "adoratori di Cailleach", sostenendo che anticamente fosse una dea. Il nome della tribù sarebbe stato dato dai mercanti greci che giunsero nella regione prima dei Romani che lo estesero a tutti i popoli della regione.


domenica 5 gennaio 2020

Cagrino

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Il Cagrino, conosciuto anche come Guecubu, è uno spirito maligno secondo il folklore dei rom continentali.

Origine
Il mito ha origine dalle regioni nord-occidentali dell'India, dove lo spirito viene chiamato Harginn.

Caratteristiche
Ha la forma di un riccio giallo, lungo circa 50 cm, largo 20. Cavalca i cavalli fino allo sfinimento nella notte, e il giorno dopo appaiono malati ed esausti, con la criniera arruffata e in un bagno di sudore. Quando ciò avviene, i cavalli vengono legati ad un bastone su cui è stato precedentemente strofinato dell'aglio, ai piedi del quale viene posto un filo rosso formante una croce; in alternativa alcuni peli dell'animale vengono mischiati con sale, farina e sangue di pipistrello, e il tutto viene spalmato sullo zoccolo del cavallo.



sabato 4 gennaio 2020

Albohazen Haly

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Abū l-Ḥasan al-Shaybānī, meglio conosciuto nell'Occidente latino come Albohazen Haly (in arabo: أبو الحسن علي ابن أبي الرجال; Tunisia, XI secolo – XI secolo), è stato un astrologo arabo.

Biografia

Cortigiano dell'Emiro ziride al-Muʿizz b. Bādis (reg. 1016-1062), che tenne corte a Qayrawān fino al 1057, fu autore del Kitāb al-bāriʿ fī aḥkām al-nujūm, un ampio trattato astrologico in 8 volumi, contenente anche un'esauriente casistica e domande relative alla materia trattata, che fu tradotto in varie lingue d'Europa.
Una celebre traduzione del testo è il Libro complido en los judizios de las estrellas, in antico castigliano: fu compiuta nel XIII secolo da Yehuda ben Moshe, della Scuola di traduttori di Toledo, su committenza di Alfonso X il Saggio.

venerdì 3 gennaio 2020

Auspicia





Gli Auspicia (plurale dal latino auspicium), secondo la religione romana, sono divinazioni tratte dall'osservazione di fenomeni considerati divini.

Storia

Nati come divinazioni tratte dall'augure dall'osservazione del volo degli uccelli, acquisite dagli Etruschi, nel tempo sono state tratte da altri tipi di osservazioni.
Tenuti in gran conto durante l'epoca Monarchica e per lungo tempo anche durante quella Repubblicana, gli Auspicia con il tempo andarono perdendo il loro carattere religioso, acquisendo quello di atto tradizionale, tanto che verso la fine della Repubblica, accadeva che gli auguri fossero pagati per trarre presagi positivi.

Tipi di auspicia

Presso i romani esistevano cinque diversi tipi di auspici.

Ex avibus (dagli uccelli)

Anche se gli auspici spesso erano di questo tipo, non tutti gli uccelli del cielo erano considerati come portatori della volontà degli Dei. C'erano due classi di uccelli: gli Oscines, che esprimevano la volontà degli dei attraverso il loro canto, e gli Alites, che esprimevano gli auspici attraverso il volo. A seconda del movimento degli uccelli, del loro numero e da altri fattori, un augure tracciava dei segni immaginari nel cielo e poi li riportava, proiettandoli, sul pavimento, creando una specie di mappa.

Ex caelo

Questo auspicio, una particolare forma di aeromanzia, comportato l'osservazione di tuoni e fulmini e spesso è stato visto come l'auspicio più importante. Ogni volta che un augure riferiva che Giove aveva mandato giù tuoni e fulmini, non si potevano tenere i comitia.
I Romani consideravano come segno favorevole il lampo che balenava nel cielo da sinistra a destra, e sfavorevole il lampo che scorreva da destra a sinistra.

Ex tripudiis

Questi auspici erano legati alle abitudini alimentari dei polli e generalmente sono stati utilizzati durante le spedizioni militari. I polli erano tenuti in una gabbia sotto la cura del pullarius; questo, quando si dove trarre gli auspici, liberava i volatili ai quali veniva lanciato qualche forma di pane. Se i polli si rifiutavano di uscire dalle gabbie o di mangiare, se battevano le ali o volavano via, l'auspicio era considerato sfavorevole.

Ex quadrupedibus (da quadrupedi)

Questi auspici, che non venivano utilizzati nelle funzioni pubbliche, venivano tratti dal cammino di un quadrupede, una volpe, lupo, cavallo, o un cane, che attraversava il percorso di una persona.

Ex Diris (da presagi)

A questa categoria di auspici apparteneva ogni altro evento o avvenimento che non rientra nelle altre categorie. Potevano essere accadimenti accidentali, come uno starnuto o un inciampo, che poteva essere preso come un segno degli dei da interpretate.

Auspicia

  • Ascanio, figlio di Enea, trasse auspici favorevoli, nella forma di un lampo che scorreva da sinistra a destra, prima di scendere in battaglia contro Mezenzio.
  • La versione più accettata della Fondazione di Roma si basa sugli auspici tratti da Romolo e Remo dal volo degli uccelli per decidere chi tra loro sarebbe stato il primo Re di Roma.
  • Romolo accettò la nomina solo dopo aver preso gli auspici favorevoli del volere degli dei, che si manifestò con un lampo che balenò da sinistra verso destra.




 
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