mercoledì 20 gennaio 2021

Un mistero irrisolto di cui la maggior parte delle persone non ha sentito parlare

 


Grandi quantità di mercurio liquido sono state rinvenute nel cuore delle rovine precolombiane di Teotihuacan, in Messico, a 18 metri di profondità sotto alla Piramide del Serpente Piumato, alla fine di un tunnel lungo 91 metri.



Il mercurio è un elemento raro nella crosta terrestre; viene estratto soprattutto dal cinabro, di cui vediamo un pezzo di minerale nell'immagine.



Il mercurio è fortemente tossico; per quanto riguarda il metallo liquido, il rischio maggiore di intossicazione acuta è legato ai vapori. La domanda quindi è: che scopo aveva questo che è stato definito un piccolo lago di mercurio? Come sono riusciti ad estrarne in quella quantità?

Un'ipotesi è che potesse simboleggiare un lago o un fiume infernale al pari dello Stige, ed essere considerato una sorta di via di accesso privilegiata per l'Aldilà. Il metallo è già stato trovato in passato in diversi siti Maya più a sud, e potrebbe aver avuto una valenza sacra per le civiltà precolombiane.

Il mercurio è un metallo pesante, bianco-argenteo. Rispetto ad altri metalli, è un cattivo conduttore di calore, ma un buon conduttore di elettricità; è l’unico metallo noto per fondere a una temperatura generalmente fredda; molto raro nell’antico Messico, alcuni ricercatori ritengono che le sue caratteristiche avrebbero potuto conferire caratteristiche soprannaturali ai governanti.


martedì 19 gennaio 2021

Tecnologia immaginaria

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La tecnologia immaginaria è proposta o descritta in diversi differenti contesti e per varie ragioni differenti:
  • L'ingegneria esplorativa cerca di identificare se una tecnologia futura può essere progettata in dettaglio, e simulata anche se non può essere ancora costruita; questo è spesso un prerequisito per il capitale di rischio o per l'investigazione nella ricerca sulle armi.
  • La propaganda pro-tecnologia enfatizza spesso l'ipotetico potenziale di una specifica tecnologia, allo scopo di stimolare investimenti in essa, o in una contro-tecnologia. Questa è una motivazione diffusa in qualsiasi società dominata da un complesso militare-industriale come l'impero britannico del XIX secolo o gli Stati Uniti d'America del XX secolo
  • Nella pubblicità, che enfatizza un qualche meraviglioso potenziale di fantomatica tecnologia che sia "in sviluppo" (solitamente senza nessuna data di uscita prevista), fatte da compagnie che cercano semplicemente di presentarsi come concorrenti di una data tecnologia
  • Nella fantascienza, che esplora l'impatto sociale, politico o personale di una tecnologia attraverso la narrativa.
Alcuni esempi di tecnologie immaginarie:
  • Assemblatore molecolare
  • Laboratorio chimico fisico trasportabile MALP di Stargate
  • Oggetti più grandi all'interno, come il Tardis di Doctor Who
  • Produzione di energia con macchina del moto perpetuo (che viola il secondo principio della termodinamica)
  • Rigenerazione fisica con sarcofago Stargate
  • Traduttore universale
  • Televisione con macchina dei sogni
  • Teletrasporto (o Portale)
  • Teletrasporto con dispositivo Star Trek
  • Teletrasporto con dispositivo Stargate
  • Teletrasporto con dispositivi alieni di Stargate
  • Trasporto con Macchina del tempo
  • Trasporto con propulsione più veloce della luce
  • Trasporto con raggio traente
  • Trasporto con veicolo antigravità
  • Trapianto di cervello
  • Trasferimento mentale
Molte tecnologie sono rimaste immaginarie per un buon periodo di tempo, prima che diventassero realtà. Alcuni esempi:
  • Aereo invisibile alle onde radar
  • Arma da difesa con corrente elettrica Taser
  • Arma da stordimento acustico Long Range Acoustic Device
  • Arma da stordimento acustico e accecamento temporaneo Flashbang
  • Body scanner televisione non invasiva all'interno del corpo umano
  • Bomba atomica arma di distruzione di massa
  • Clonazione rigenerazione di animali e piante
  • Clonazione umana rigenerazione del corpo umano
  • Laboratorio fisico chimico trasportabile su Marte Mars
  • Laboratorio di esplorazione automatica su Marte Spirit
  • Laboratorio fotografico automatico Viking 1
  • Ingegneria genetica generazione di nuovi animali e piante
  • Ipertesto nuovo tipo di libro (diffusosi largamente con il World Wide Web)
  • Navigatore satellitare
  • Scansione casalinga di una fotografia, zoom e stampa, a comando vocale (da Blade Runner)
  • Sottomarino
  • sistemi esperti intelligenza artificiale
  • Telefono cellulare
  • Televisione
  • Videochiamata
  • Zaino a razzo (jet pack o rocket pack)
Ci sono anche tecnologie che si sono dimostrate senza dubbio costruibili, ma non pratiche considerate le alternative odierne, vale a dire che esiste una tecnologia più appropriata per il dato compito:
  • Arma ad antimateria (con la tecnologia attuale, non si può produrre antimateria in quantità sufficiente per usarla nelle armi)
  • Arma con Raggio della morte (è più facile uccidere la gente in altro modo)
  • Robot tuttofare (i robot specializzati sono invece largamente impiegati nell'industria)
  • Zaino a reazione o jet pack (mentre gli zaini a razzo sono utili nello spazio, quelli a reazione sono utili solo nell'atmosfera, dove ci sono mezzi migliori e più comodi per spostarsi che non sopportano peso sulla schiena)

lunedì 18 gennaio 2021

Anello temporale

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Un anello temporale, o loop temporale, è un espediente narrativo in cui dei personaggi sono costretti a ripetere esperienze o a rivivere in continuazione vicende già avvenute, in un ciclo continuo che si ripete all'infinito. Il tema è stato frequentemente trattato nella fantascienza.
La validità scientifica dei loop temporali e la loro ammissibilità teorica è stata ipotizzata nel 1937 dal matematico Willem Jacob van Stockum nei risultati delle equazioni di campo della relatività generale, teorizzata nei lavori del matematico Kurt Gödel nel 1949 e successivamente dal fisico Frank Tipler.

Variazioni narrative

Cambiare gli eventi

L'idea di base del loop temporale permette alcuni sviluppi narrativi spesso uilizzati in letteratura o nella cinematografia; se i personaggi imprigionati nel circuito riescono a mantenere la memoria delle esperienze vissute, hanno la possibilità di alterare il flusso degli eventi con il loro comportamento e a volte di interrompere il circuito. Esempi sono i film Ricomincio da capo (Groundhog Day, 1993) e il remake italiano È già ieri oppure il film per la tv 12:01 (1990) o la versione americana in chiave goliardica e adolescenziale Io vengo ogni giorno, o ancora la serie animata Looped - È sempre lunedì, in cui i protagonisti finiscono in un loop temporale che sfrutteranno per divertirsi.

Paranormale

In alcuni casi il loop temporale è causato da eventi paranormali, come la maledizione che colpisce il protagonista del racconto di Stephen King 1408 e dell'omonimo film, costretto per l'eternità in una stanza d'albergo.

Resurrezione

A volte i protagonisti muoiono per risvegliarsi subito dopo, costretti a rivivere nuovamente lo stesso periodo di tempo in un ciclo continuo senza apparente via di uscita, come nel film Nirvana di Gabriele Salvatores dove il protagonista perde la vita, risorge e muore di continuo, poiché personaggio di un videogioco. Altro esempio è il film Edge of Tomorrow - Senza domani, tratto dal manga All You Need Is Kill, dove il protagonista viene ucciso dagli alieni, ma ritorna indietro nel tempo fino a quando non troverà il modo di sopravvivere. Un esempio più recente è il film Auguri per la tua morte, in cui la protagonista muore la sera del suo compleanno e si risveglia "il giorno dopo", in un ciclo continuo che ha lo scopo di farle scoprire l'identità del suo assassino.

Legge universale

Una variazione del tema ipotizza che l'intero universo sia regolato da leggi che impongono la ciclicità: questa è l'idea centrale di romanzi come La legge della creazione (The Ring of Ritornel, 1968) di Charles L. Harness e A Tale of Time City (1987) e Archer's Goon (1984), entrambi scritti da Diana Wynne Jones.




domenica 17 gennaio 2021

Mehen



Mehen è una divinità egizia appartenente alla religione dell'antico Egitto, il benefico dio-serpente, guardiano della barca solare di Ra e il cui nome significa "colui che è arrotolato".
Con le sue spire proteggeva il dio sole avvolgendolo, come uno scudo, nel viaggio notturno nella Duat oppure lo salvava dal malvagio dio Apopi che, serpeggiando, circondava ma senza mai poterlo uccidere perché entrambi rappresentavano l'eterna lotta tra bene e male.
Se Apopi fosse riuscito a fermare la barca di Ra e a rovesciarla il mondo sarebbe finito, tornando nelle tenebre.
Almeno in un'occasione però il guardiano della barca solare fallì il suo compito ed Apopi ingoiò il sole. Ma con l'aiuto di divinità protettrici, Mehen fece uscire Ra da un buco nell'addome di Apopi, come illustrato nella tomba di Ramses IX, consentendo così al dio-sole di terminare il suo tragitto e rinascere.
Del primordiale dio si hanno tracce nei Testi delle piramidi, nei Testi dei sarcofagi e nei papiri fin dall'Antico Regno ma è molto probabile che il suo culto nasca anche prima del Periodo Predinastico.
Nel Nuovo Regno nacque la regola secondo la quale, nel viaggio notturno di Ra poteva partecipare anche il defunto ma solo se esso si trovasse seppellito nelle profondità della terra: nacquero così gli ipogei.
Nelle tombe della Valle dei Re, il dio-serpente, è raffigurato nelle scene dell'Amduat e ancor più in quelle del Libro delle Porte. Queste delimitano le ore della notte, che sono dodici e il testo recita il percorso del dio-sole, accompagnato dal sovrano, nel cielo della notte.
Nell'iconografia annoveriamo le seguenti tombe:
  • Ramses I vi è rappresentata la barca solare di Ra con testa d'ariete, chiamato Auf-Ra, nella III ora del Libro delle Porte. Entrambi sono protetti dal dio Mehen e dalle minori divinità Sia e Heqa;
  • Horemheb anche qui, essendo ben illustrato il Libro delle Porte pur se incompleto, sono numerose le raffigurazioni del serpente Mehen;
  • Seti I splendidamente decorata con i Libri, ha numerose raffigurazioni tratte dal Libro delle Porte tra cui quella in cui Mehen e altre divinità impediscono ad Apopi di ostacolare Ra;
  • Ramses VI dipinta con immagini dalla tecnica perfetta, ha numerose rappresentazioni di Mehen. Nella tomba infatti i testi dei Libri delle Porte, dei Cieli e delle Caverne sono completi;
  • Thutmose III ove sono rappresentate le dodici ore notturne dell'Amduat con la barca di Ra protetta da Mehen.
Quest'ultimo è stato spesso raffigurato perché il viaggio notturno del sole divenne il tema magico-religioso più ricorrente nelle rappresentazioni funerarie.
Il sacro serpente Mehen doveva accuratamente proteggere il viaggio di Ra poiché la fine del mondo era estremamente temuta dagli egizi ed essi, inoltre, viaggiando con il sole, sarebbero rinati sconfiggendo, così, la morte.
E mentre il sovrano, con il dio Ra e le divinità protettrici, si avviava trionfante verso la rinascita sua e dei suoi antenati, altri uomini, nella terra di Kemet, continuavano solo a morire.

Gioco egizio

All'Antico Regno risale anche il gioco "del serpente attorcigliato" che era così strettamente connesso al dio Mehen, da ipotizzare più una funzione religiosa che un passatempo, si pensa infatti fosse un rituale dove tra il dio mehen e il defunto che se avesse vinto la partita si sarebbe salvato dal morso velenoso. Svolgimento del gioco: per scegliere chi dovesse iniziare si lanciavano i dadi e chi faceva il numero maggiore iniziava. Si procede dalla coda alla testa del serpente lanciando i dadi. Arrivati alla testa ci si trasforma in leone o in leonessa a questo punto si ritorna alla coda (trasformandosi il lancio dei dadi vale doppio), il primo ad arrivare alla coda vince.



sabato 16 gennaio 2021

Padre Pio si procurava le stimmate usando acido fenico

 


Ordinava in segreto acido fenico dal farmacista attraverso alcuni bigliettini, chiedeva flaconi di acido fenico e veratrina, sostanze caustiche in grado di procurare bruciature e lesioni sulla pelle. Quando il Santo Uffizio mandò a San Giovanni Rotondo monsignor Raffaele Carlo Rossi per indagare sui sospetti che circondavano le sue stigmate, Padre Pio si difese sostenendo che in realtà intendeva usare tali sostanze per fare uno scherzo ai confratelli, mischiandole al tabacco in modo da farli starnutire.



Agostino Gemelli (foto sopra), il fondatore dell’Università Cattolica di Milano, fu inviato dal Sant’Uffizio per indagare sul frate, si conosce poco dell'incontro, avvenuto nel 1920, le fonti che riferiscono del colloquio narrano di un dialogo teso tra i due, ma tali fonti risalgono ad alcuni anni dopo l'accaduto. Nell'imminenza, invece, nessuno sollevò clamori. Nella prima lettera al Sant'Uffizio Gemelli disse che padre Pio era un uomo di vita encomiabile, ma non gli pareva un mistico. Gemelli suggerì dunque alcuni accertamenti con un metodo di lavoro innovativo per il tempo, ossia con la composizione di una équipe di esperti in teologia, medicina e psicologia. Nel 1926, dopo essere stato raggiunto da alcuni devoti di padre Pio, Gemelli scrisse una nuova lettera al Sant'Uffizio. Questa volta affermò che per lui Padre Pio era "uno psicopatico ignorante e che indulgeva in automutilazione e si procurava artificialmente le stigmate allo scopo di sfruttare la credulità della gente".


venerdì 15 gennaio 2021

Azoth

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L'Azoth (o Azoto), in alchimia, è un solvente o un farmaco universale, affine ad altre sostanze sottili come l'etere o l'alkahest, che si otterrebbe disciogliendo lo spirito vitale nascosto nella materia grossolana. A partire dall'azoth sarebbe stato possibile cristallizzare la pietra filosofale e operare ogni sorta di trasmutazione: esso fu perciò oggetto della visione e delle ricerche di svariati alchimisti.
Simbolizzato a volte dal caduceo, l'azoth riassumeva in sé una formula occulta, o costituiva anche un'espressione poetica per indicare il mercurio, elemento considerato il sostrato primordiale di ogni metallo, come nella terminologia utilizzata da Paracelso:
«Azoth, in Paracelso, significa il Mercurio vivo, estratto da un qualsiasi corpo metallico; più propriamente, è il Mercurio corporeo [...] In Paracelso, indica la Medicina universale [...] che contiene in sé le virtù di ogni altra medicina [...] Si dice che ne portasse sempre un poco con sé, racchiuso nel pomo della spada.»
(Antonio Ricciardi, Commentaria Symbolica, Venetiis, 1591, I, p. 101, dal Dictionarium Paracelsi di Gerardus Dorneus del 1575)

Etimologia

Il termine si presta ad essere ricondotto a diverse etimologie. In quanto vocabolo del latino medievale, esso nasce da un'alterazione di azoch, originariamente derivato secondo gli orientalisti dall'arabo al-zā'būq, che significa appunto «mercurio», oppure dal termine sufi el-dhat, o ez-zat, proveniente dal persiano az-zauth, traducibile con «essenza», «quiddità», o «realtà interiore». In virtù del suo significato, Azoth era usato sostanzialmente quale sinonimo stesso della pietra «nascosta».
Si può tuttavia individuare in Azoth anche un acronimo cabbalistico costituito da 4 lettere (A-Z-Ω-Th):
  • "A" in quanto inizio dell'alfabeto,
  • "Z" in quanto ultima lettera di quello latino,
  • "O" in quanto omega, posta alla fine dell'alfabeto greco,
  • "TO" in quanto lettera finale dell'alfabeto ebraico;
le caratteristiche di contenere in sé l'inizio e la fine di tutto erano quelle attribuite appunto al mercurio, che in quanto veicolo di collegamento fra cielo e terra, era assimilato all'etere filosofico, cioè la sostanza con cui si riteneva intessuta l'Anima del mondo che permeava di sé l'intero universo.
La parola Azoth appare legata anche al suono Ain Soph, che nella cabala ebraica è la sostanza fondamentale generatrice delle dieci Sephirot di cui è composta.
Vi è da aggiungere infine che in alcune lingue, soprattutto slave, ma anche in altre come il francese e l'italiano, Azoth è il nome che designa l'elemento chimico azoto: in questo caso l'etimologia è formata dall'alfa privativo greco α + ζωή, che vuol dire «senza vita», espressione in cui era implicita l'idea di un catalizzatore inerte e tuttavia potenzialmente attivo, in grado di dare vita alla materia se opportunamente trattato al contatto con essa. Come l'azoth, inoltre, il gas che da lui prende il nome è caratterizzato da un ciclo continuo che tutto pervade.

Ricorrenze

La parola ricorre negli scritti dei primi alchimisti, come Zosimo, Maria la Giudea, Olimpiodoro, Jabir ibn Hayyan conosciuto come Geber.
Innumerevoli riferimenti all'Azoth si trovano nei trattati alchemici successivi, come il Liber de compositione alchimiae di Morienus Romanus, lo Speculum Alchimiae di Arnaldo de Villanova, il Liber Azoth di Paracelso, e in tutta la letteratura di ispirazione paracelsiana e rosacrociana. L'alchimista svizzero Paracelso, in particolare, avrebbe conosciuto questo termine dall'insegnamento sufi appreso in Medio Oriente, rendendo poi celebre in Occidente il suo utilizzo come sinonimo di farmaco mercuriale.
Numerosi furono anche i disegni esoterico-allegorici raffiguranti l'Azoth e le modalità di servirsene ai fini della Grande Opera alchemica. Gli esempi principali includono la Monade geroglifica del dottor John Dee (1564), e l'Azoth dei Filosofi di Basilio Valentino, un dialogo pubblicato per la prima volta in latino e in tedesco nel 1613, e quindi in francese nel 1624.
L'occultista francese Eliphas Levi, nella sua opera del 1856 Dogmi e rituali dell'Alta Magia, chiama Azoth l'Anima universale, da lui assimilata ad un sostanza eterica diffusa. Egli ne parla come di un'essenza bipolare, distinguendone due aspetti, uno positivo e l'altro negativo, denominati con i termini ebraici Od (luce attiva) e Ob (forza passiva), i quali trovano una sintesi nell'Aur, e che sarebbe possibile influenzare tramite corrispondenti rituali magici. Nel suo studio dei Tarocchi e della Kabbalah, con cui associò una lettera ebraica ad ogni arcano maggiore, Lévi identificò la carta finale del Mondo con la Taw, designandola Azoth quale nome di Dio compiutamente realizzato.
Analogamente Aleister Crowley attribuiva all'Azoth la capacità di collegare in sé l'inizio e la fine di tutto, come nell'ouroboros, il serpente che si morde la coda in un ciclo continuo.

giovedì 14 gennaio 2021

Amrita

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L'Amrita (in sanscrito «immortale, non morto») nella mitologia induista è l'acqua della vita eterna. Equivalente dell'Haoma dell'antico Iran, l'Amrita era il premio più ambito da demoni e dèi. Essa è etimologicamente assimilabile all'ambrosia del mondo greco e romano.

Il mito

Il dio celeste Indra venne maledetto da un saggio collerico di nome Durvasa, a causa di un'offerta che la divinità aveva trattato con disprezzo. La maledizione indebolì così tutti gli dèi, che divennero vulnerabili ad un attacco degli Asura, i demoni. Il grande Viṣṇu sotto le fattezze di Kurma la tartaruga accorse in aiuto degli dèi, promettendo di ripristinare il loro potere all'unica condizione che seguissero il suo piano.
Anzitutto era necessario abbandonare l'antica rivalità coi demoni e chiedere loro aiuto per creare una bevanda preziosa. Vennero così raccolte erbe e piante che vennero gettate in un mare di latte. Poi venne afferrato il grande serpente Vasuki, arrotolato intorno a una montagna posta sopra il guscio di Viṣṇu - Kurma e tirato con violenza di modo che la montagna, come una zangola, ruotasse su sé stessa e potesse rimestare l'oceano di latte e le erbe. Per la sofferenza il serpente sputò un enorme fiotto di veleno: Viṣṇu, in una versione del mito chiede a Śiva di bere il veleno sino all'ultima goccia prima che tocchi il suolo, in modo da salvare il mondo.
Dopo tutto questo, il mare portò alla luce i suoi preziosi doni. Emersero Surabhi, la vacca sacra in grado di realizzare i desideri, Varuni la dea del vino, l'albero del paradiso Parijata che profumò il mondo, il dio lunare Soma nel sembiante della luna, che successivamente venne ritenuta la dispensa divina per l'Amrita. Inoltre apparvero Lakshmi, assisa sul loto, dea della bellezza, dell'amore e della buona sorte, futura moglie di Viṣṇu e il divino dottore Dhanvantari che reggeva in mano l'Amrita.
Il demone Rahu strappò di mano ad Dhanvantari l'amrita con lo scopo di berla tutta, al fine di essere unico per forza e potenza. Viṣṇu intervenne mentre Rahu sorseggiava il primo sorso: decapitandolo prima che il nettare scendesse nel suo corpo riuscì ad impedire che il demone diventasse invulnerabile.



 
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