
In ebraico,
l'astrologia
era chiamata hokmat ha-nissayon,
"la saggezza del pronostico", a differenza di hokmat
ha-hizzayon (la saggezza
dell'osservazione stellare, o astronomia). Pur non essendo una
pratica ebraica o un insegnamento in quanto tale, l'astrologia si
diffuse nella comunità ebraica e divenne predominante soprattutto in
alcuni libri della Cabala ebraica.
Nella Bibbia
L'astrologia non viene citata
specificamente nella Torah, ma ci sono due comandamenti che sono
stati usati da alcune autorità quale base per proibire tale pratica.
«Non
praticherete alcuna sorta di divinazione o di magìa.»
(Levitico 19:26) |
«Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te ... chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore...» (Deuteronomio 18:9-12) |
Questi comandamenti vengono
interpretati da alcune autorità rabbiniche come proibizione
dell'astrologia, mentre altre limitano queste mitzvot ad altre
forme di divinazione e quindi reputano permissibile l'astrologia.
Nella Bibbia ebraica i profeti si
adiravano contro gli "scrutatori di stelle" (hoverei
ha-shamayim) in Isaia 47:13 e Geremia 10:2. Gli astrologi di
Babilonia erano chiamati Kasdim/Kasdin (Caldei) nel Libro di
Daniele. Nella letteratura rabbinica, il termine Caldei veniva
in seguito spesso usato come sinonimo per coloro che praticavano
l'astrologia.
Possibile storicità
Alcuni storici ritengono che
l'astrologia si sia gradualmente diffusa nella comunità ebraica
tramite il sincretismo con l'antica cultura ellenistica. Gli oracoli
sibillini lodano la nazione ebraica, perché "non medita sulle
profezie dei cartomanti, maghi e prestigiatori, né pratica
l'Astrologia, né cercano gli oracoli dei Caldei nelle stelle"
(III. 227), sebbene l'autore dell'articolo su Encyclopaedia
Judaica che tratta dell'astrologia sostenga che questa visione
sia sbagliata. Lo storico antico Flavio Giuseppe biasima il suo
popolo per aver ignorato i segni che predicevano la distruzione del
Tempio di Gerusalemme.
Opposizione rabbinica
Nelle prime opere rabbiniche classiche
scritte in Terra di Israele (Talmud gerosolimitano e le compilazioni
midrash palestinesi) gli astrologi sono noti come astrologos e
astrologiyya. Nelle opere rabbiniche classiche scritte a
Babilonia, gli astrologi sono chiamati kaldiyyim, kalda'ei,
e iztagninin.
Il Talmud babilonese, in Shabbat
156a, registra una citazione rabbinica che descrive quei tratti del
carattere associati con l'essere nati in giorni specifici della
settimana. Questa concessione alla superstizione comunque non si
estendeva alla astrologia, come Rabbi Johanan bar Nappaha, l'Amora
palestinese, ebbe a dire: "non c'è mazal (letteralmente
"stella ") per Israele, ma solo per le nazioni [che
riconoscono la validità dell'astrologia]." Questa opinione era
condivisa da Rav (Bavli Shabbat 156a). Inoltre, mentre il
Talmud babilonese Sanhedrin 65 si limita a suggerire che i
singoli ebrei non possono consultare un astrologo, il Trattato Bavli
Pesachim 113b afferma chiaramente che gli ebrei non possono
consultare gli astrologi.
Samuel di Babilonia (250 e.v. ca.) è
l'unico saggio nel Talmud che abbia seriamente studiato l'astrologia,
tuttavia asserì che non era compatibile con l'Ebraismo. Citando il
Deuteronomio 30:12, "La legge non è nei cieli", divenne
noto per aver insegnato che "la Torah non [può/deve] stare
insieme all' "arte" che scruta i cieli"
(Midrash Rabbah Deuteronomio 8:06). Un'osservazione analoga fu
fatta dal saggio babilonese Jose di Hu'al: "Noi non ci è
permesso far appello ai Caldei, poiché sta scritto (Deuteronomio
18:13), 'Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio'"
(Bavli Pesachim 113b).
La Letteratura rabbinica annota che
Rabbi Akiva si opponeva alle credenze astrologiche (cfr. per es.,
Sifre, Deuter. 171; Sifra, Kedoshim, VI; Sanhedrin 65).
Le mitzvot di Maimonide affermano che non si deve prestar fede
alle superstizioni.
Accettazione rabbinica
Tuttavia altre dichiarazioni del Talmud
e della letteratura midrash dimostrano che molti ebrei avevano un
certo livello di ammirazione per l'astrologia.
Alcuni sostengono che le stelle in
generale controllano veramente il destino delle persone e delle
nazioni, ma Abramo ed i suoi discendenti furono fortificati e
innalzati dalla loro alleanza con Dio e quindi raggiunsero un alto
livello di libero arbitrio. (Midrash Genesi Rabbah 44:12,
Yal., Ger. 285). Una dichiarazione nella Tosefta (Kiddushin 5,17)
sostiene che la benedizione concessa ad Abramo fu il dono di
astrologia. Midrash Rabbah Ecclesiaste afferma che i
governanti di alcune nazioni non ebraiche erano esperti in
astrologia, e che anche Salomone aveva competenze in questo
ambito.(7:23 nr. 1)
C'è una storia nel Talmud, secondo cui
Dio mostrò ad Adamo tutte le generazioni future, compresi i loro
scribi, studiosi e governanti (Bavli Avodah Zarah 5a). Secondo
questa fonte, il patriarca biblico Abramo portava sul petto una
tavoletta astrologica su cui si poteva leggere il destino di ogni
uomo. Così si dice che i re si radunavano davanti alla sua porta per
chiedere consiglio.
Esiste un ammonimento che avverte come
sia pericoloso bere acqua il mercoledì e venerdì sera (Pesachim
112a). Samuel, medico e astrologo, insegnava che era pericoloso far
sanguinare (cfr Salasso) un paziente il lunedì, martedì o giovedì,
perché nell'ultimo giorno citato Marte regna nelle ore pari della
giornata, quando i demoni fanno il loro gioco. Similmente, la luna
nuova era altresì considerata come un periodo sfavorevole per il
sanguinamento, come lo erano anche il terzo del mese e il giorno
precedente una festa. (Bavli Shabbat 129b).
Interpretazioni
Tuttavia, storie contrastanti vengono
riportate. Si dice che Abramo abbia previsto in queste tavolette
astrologiche che non avrebbe avuto un secondo figlio, ma Dio gli
disse: "Basta con la tua astrologia, per Israele non esiste
mazal ("fortuna", letteralmente "pianeta"
o "costellazione")!" La nascita del suo secondo
figlio, il patriarca Isacco, poi smentisce l'idea che l'astrologia
sia valida. (Bavli Shabbat 156a). Midrash Genesi Rabbah
afferma che Abramo non era un astrologo, ma piuttosto un profeta, in
quanto solo coloro che stavano sotto le stelle potevano essere
soggetti alla loro influenza, ma Abramo era al di sopra delle stelle
(Genesis Rabbah xliv. 12).
In generale, molte persone citate nel
Talmud credevano che, in teoria, l'astrologia avesse il merito di
essere una qualche sorta di scienza, ma erano scettici sul fatto che
i segni astrologici potessero essere interpretati correttamente o in
modo pratico. Commentando sugli astrologi in Sotah 12b, il
Talmud dice di loro che "scrutano e non sanno che cosa scrutano,
riflettono e non sanno cosa riflettono."
La forma più popolare di credenza
astrologica era la scelta dei giorni propizi. Secondo questa idea,
certi periodi di tempo sono considerati fortunati o sfortunati. Rabbi
Akiva è contro la convinzione che l'anno prima del giubileo
sia particolarmente benedetto. Si condanna anche la credenza che
nessun affare debba essere iniziato con la luna nuova, il venerdì o
il sabato sera (Sifre, Deuteronomio 171; Sifra,
Kedoshim, VI.; Sanhedrin 65).
Correlazione tra calendario ebraico e zodiaco
Il Talmud identifica le dodici
costellazioni dello zodiaco con i dodici mesi del calendario ebraico.
La corrispondenza delle costellazioni coi loro nomi in ebraico ed i
mesi è il seguente:
- Ariete - Ṭaleh - Nisan
- Toro - Shor - Iyar
- Gemelli - Teomim - Sivan
- Cancro - Sarṭon - Tammuz
- Leo - Ari - Av
- Vergine - Betulah - Elul
- Libra - Moznayim - Tishri
- Scorpione - ‘Aḳrab - Cheshvan
- Sagittario - Ḳasshat - Kislev
- Capricorno - Gedi - Tevet
- Aquario - D‘li - Shevat
- Pesci - Dagim - Adar
Alcuni studiosi identificano i dodici
segni dello zodiaco con le dodici tribù di Israele.
Nel Medioevo
Molti rabbini dell'era geonica (dopo la
chiusura del Talmud, primo periodo medievale) discussero delle varie
opinioni talmudiche e midrashiche sull'astrologia. Un responsum
afferma una veduta di mezzo: Otzar HaGeonim 113, conclude che
l'astrologia ha una qualche realtà, in quanto le stelle danno certe
inclinazioni alla persona; tuttavia ogni persona ha l'abilità di
superare tali inclinazioni e quindi mantenere un libero arbitrio.
L'astrologia venne praticata da alcuni
ebrei durante tutto il Medioevo, sia come arte professionale che come
scienza. Provenendo dall'Est, gli ebrei furono a volte considerati
come eredi e successori dei Caldei. Per questo motivo gli ebrei a
volte furono reputati dal mondo occidentale quali maestri di
Astrologia. Il loro presunto potere sul destino a volte riempiva le
masse di timore e paura.
Moshe Chaim Luzzatto
Nel suo Derekh Hashem Sezione
II, capitolo 7, Mosè Luzzatto discute l'influenza delle stelle
sull'umanità e sugli eventi della terra. Fornisce due ragioni per
l'esistenza di stelle e pianeti. La prima è che stelle e pianeti
preservano l'esistenza di tutte le cose fisiche sulla terra, come
mezzi tramite i quali le forze spirituali vengono trasmesse a entità
fisiche. La seconda è che gli eventi sulla terra sono inoltre
avviati attraverso attività planetarie e stellari. Luzzatto afferma
che ogni fenomeno terrestre è assegnato ad una specifica stella, che
lo controlla. Citando il detto talmudico in Sanhedrin 156a -
"per Israele, non c'è mazal ("fortuna ",
letteralmente "pianeta" o "costellazione")",
egli afferma anche che le potenze superiori (cioè Dio o gli angeli)
possono superare le influenze di questo sistema, e che in genere lo
fanno per gli ebrei.
Luzzatto prende atto che le leggi e le
norme che regolano questo sistema di influsso astrologico sono
estremamente complesse e non facilmente verificabili attraverso
l'osservazione diretta, quindi gli astrologi sono raramente in grado
di predire il futuro con precisione e in modo chiaro. L'accuratezza
delle loro previsioni è ulteriormente ridotta dalla citata
propensione della Divina provvidenza di intervenire e trascendere il
sistema. Ciò, afferma Luzzatto, spiega l'uso della parola me'asher
("qualcosa") nel Isaia 47:13: "si presentino e ti
salvino gli astrologi che osservano le stelle, i quali ogni mese ti
pronosticano che cosa ti capiterà". Secondo Luzzatto, questo
significa che possono dire qualcosa sul futuro, ma non tutto.
Opinioni moderne
Critiche e proibizioni contro
l'astrologia appaiono nel commentario ufficiale della Torah
dell'Ebraismo conservatore e sul sito ufficiale dell'Ebraismo
riformato, e molti rabbini conservatori e riformati hanno scritto
contro tale pratica. La posizione tradizionalista ortodossa e
dell'Ebraismo ortodosso moderno mantiene l'orientamento stabilito
nello Shulchan Arukh di Yosef Karo, contrario alla pratica
dell'astrologia; citano inoltre Deuteronomio 18:9, che afferma:
«Quando sarai
entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non
imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano.
Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il
fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la
divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia
incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi
interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio
al Signore.»
(Deuteronomio 18:9-10) |
È interessante notare che Maimonide,
unico nel Medioevo, rifiutò di credere nell'astrologia. In una sua
lettera ai rabbini della Francia meridionale, il Rambam distingue tra
astronomia, chiamandola vera scienza, e astrologia, chiamandola pura
superstizione. "Molte centinaia di anni dopo, il Mondo
Occidentale è arrivato alle stesse conclusioni - scrive il rabbino
ortodosso Ephraim Buchwald - Maimonide audacemente dichiara che
nell'Ebraismo il destino di una persona è determinata solo da Dio,
non dalle stelle."
Il Rabbino Capo (Ortodosso) del Regno
Unito Jonathan Sacks scrive:
«Lottare con gli uomini:
fin dai tempi di Abramo, essere un ebreo è essere un iconoclasta.
Sfidiamo gli idoli dell'epoca, quali che siano gli idoli,
qualunque sia l'epoca. A volte ha significato lottare con
idolatria, superstizione, paganesimo, magia, astrologia, e
credenze primitive.»
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Astrologia cabalistica
L'astrologia cabalistica, detta anche
mazal o mazzaroth/mazalot, ("zodiaco",
"destino") è un sistema astrologico basato sulla Cabala
ebraica. È usato per interpretare e delineare il genetliaco di una
persona, cercando di capirlo attraverso una prospettiva cabalistica.
La maggioranza degli astrologi
preparano e usano gli oroscopi per illustrare le posizioni planetarie
che si crede influenzino le attività quotidiane. Gli astrologi
cabalistici tendono ad assumere una diversa posizione perché
desiderano esaminare i pianeti in base a ciascuna Sephira
dell'Albero della vita.
Ogni Sephira punta ad un tratto caratteriale specifico che
ci aiuta ad identificare esattamente dove ci troviamo lungo il
sentiero evolutivo di illuminazione interiore. Ogni Sephira
nell'Albero corrisponde ad un pianeta specifico ed è quindi
strettamente allineata all'arte celeste dell'astrologia.Corrispondenze planetarie
Ognuna delle dieci Sephirot
corrisponde ad una funzione astrologica. Queste corrispondenze
astrologiche esistono nel Mondo di Assiah, il più basso dei Quattro
Mondi della Cabala.
Negli apocrifi, proibiti
Ci sono molti riferimenti agli
astrologi negli apocrifi. Il Libro dei Giubilei afferma che Abramo
superò le credenze negli astrologi accettando un solo Dio, mentre il
Libro di Enoch dice che uno dei peccati dei Nefilim in
ebraico:הנּפלים
fu l'astrologia.
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