venerdì 22 ottobre 2021

Sortilegio

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Con sortilègio in origine si indicava una qualunque pratica divinatoria consistente nell'estrazione a sorte rituale di oggetti, simboli o frasi che poi l'indovino, detto sortìlego, interpretava; oggi questo significato è quasi completamente perduto e per indicare queste pratiche divinatorie si usa la parola "cleromanzia".
Il significato odierno di sortilegio è invece quello di magia, incantesimo, stregoneria; in senso figurato si può usare anche per indicare un fatto inspiegabile.
La parola deriva dal latino medievale sortilegium, coniata dal classico sortilegus che era l'indovino praticante la divinazione per mezzo dell'estrazione a sorte; quest'ultima parola era composta da sortem "sorte" e lego "lèggere, raccogliere".
Presso i Romani, la "raccolta (o lettura) delle sorti" consisteva nel gettare pietre, ossicini o bastoncelli (sortes) su cui erano scritte generalmente sentenze o formule, per trarne presagi per l'avvenire.La parola sors divenne poi sinonimo di sorte o destino, e già nella tarda latinità per sortilegio si intese una pratica magica che mirava a influire in bene o in male, sul destino altrui.
Le prime concezioni animistiche consideravano tutta la natura animata, cioè pervasa da forze consapevoli e invisibili con le quali l'uomo poteva stabilire un colloquio fino a costringerle a piegarsi alla sua volontà e aiutarlo nei suoi fini. Ecco allora le antiche pitture rupestri, che si trovano dovunque. Dall'animale all'uomo il passo è breve.
La parola è stata usata per indicare rituali completamente estranei alla divinazione ed appartenenti invece all'ambito della magia, in particolare: i sortilegi sono riti magici, talvolta eseguiti in ambito religioso da preti o sciamani, il cui scopo è quello di imporre su persone o cose un effetto che può essere benefico e protettivo oppure malefico e costrittivo, tramite il trasferimento di un presunto potere occulto da un oggetto considerato magico al destinatario del sortilegio.
Troviamo formule antiche per il dominio sui propri simili in Babilonia e in Egitto, su tavolette d'argilla e su papiri. Gli oggetti usati possono essere simbolici (es. una statuetta d'argilla); oggetti che hanno fatto parte della persona (es. capelli, gocce di sangue); oggetti che sono stati a contatto della persona (es. indumenti, ornamenti); oggetti che devono agire direttamente come mezzi attivi del sortilegio (es. unguenti, filtri). Gli scopi del sortilegio possono essere la difesa degli interessi collettivi per la fertilità dei campi e la fecondità del bestiame; la guarigione di malattie di un individuo, o altro. Ma poiché il bene personale spesso coincide con il male altrui, è facile il passaggio del sortilegio benefico a quello malefico. Così abbiamo fatture di malattie, d'amore e di morte.
Anche la maledizione e la benedizione fanno parte di un gruppo di sortilegi, senza oggetto, in cui l'azione magica è puramente mentale. Il sortilegio si può, addirittura, avvicinare all'ipnotismo a distanza o a fenomeni magnetici.

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