Con sortilègio in origine si
indicava una qualunque pratica divinatoria consistente
nell'estrazione a sorte rituale di oggetti, simboli o frasi che poi
l'indovino, detto sortìlego, interpretava; oggi questo
significato è quasi completamente perduto e per indicare queste
pratiche divinatorie si usa la parola "cleromanzia".
Il significato odierno di sortilegio
è invece quello di magia, incantesimo, stregoneria; in senso
figurato si può usare anche per indicare un fatto inspiegabile.
La parola deriva dal latino medievale
sortilegium, coniata dal classico sortilegus che era
l'indovino praticante la divinazione per mezzo dell'estrazione a
sorte; quest'ultima parola era composta da sortem "sorte"
e lego "lèggere, raccogliere".
Presso i Romani, la "raccolta (o
lettura) delle sorti" consisteva nel gettare pietre, ossicini o
bastoncelli (sortes) su cui erano scritte generalmente sentenze o
formule, per trarne presagi per l'avvenire.La parola sors
divenne poi sinonimo di sorte o destino, e già nella tarda latinità
per sortilegio si intese una pratica magica che mirava a influire in
bene o in male, sul destino altrui.
Le prime concezioni animistiche
consideravano tutta la natura animata, cioè pervasa da forze
consapevoli e invisibili con le quali l'uomo poteva stabilire un
colloquio fino a costringerle a piegarsi alla sua volontà e aiutarlo
nei suoi fini. Ecco allora le antiche pitture rupestri, che si
trovano dovunque. Dall'animale all'uomo il passo è breve.
La parola è stata usata per indicare
rituali completamente estranei alla divinazione ed appartenenti
invece all'ambito della magia, in particolare: i sortilegi sono riti
magici, talvolta eseguiti in ambito religioso da preti o sciamani, il
cui scopo è quello di imporre su persone o cose un effetto che può
essere benefico e protettivo oppure malefico e costrittivo, tramite
il trasferimento di un presunto potere occulto da un oggetto
considerato magico al destinatario del sortilegio.
Troviamo formule antiche per il dominio
sui propri simili in Babilonia e in Egitto, su tavolette d'argilla e
su papiri. Gli oggetti usati possono essere simbolici (es. una
statuetta d'argilla); oggetti che hanno fatto parte della persona
(es. capelli, gocce di sangue); oggetti che sono stati a contatto
della persona (es. indumenti, ornamenti); oggetti che devono agire
direttamente come mezzi attivi del sortilegio (es. unguenti, filtri).
Gli scopi del sortilegio possono essere la difesa degli interessi
collettivi per la fertilità dei campi e la fecondità del bestiame;
la guarigione di malattie di un individuo, o altro. Ma poiché il
bene personale spesso coincide con il male altrui, è facile il
passaggio del sortilegio benefico a quello malefico. Così abbiamo
fatture di malattie, d'amore e di morte.
Anche la maledizione e la benedizione
fanno parte di un gruppo di sortilegi, senza oggetto, in cui l'azione
magica è puramente mentale. Il sortilegio si può, addirittura,
avvicinare all'ipnotismo a distanza o a fenomeni magnetici.
0 commenti:
Posta un commento