Picatrix è un'opera in
lingua latina di fondamentale importanza per l'occultismo astrologico
del Tardo Medioevo e del Rinascimento.
Si tratta di un libro tradotto
dall'arabo nella Spagna dell'XI secolo. Il titolo originale è
Gāyat-al-hakīm, cioè il fine del saggio, scritto da
Abū- Maslama Muhammad ibn Ibrahim ibn 'Abd al-da'im al-Majrītī,
oriundo di Cordova morto nel 1007-8 d.C.
In base ai manoscritti latini l'opera
risulta tradotta de arabico in hispanicum nel 1256 sotto il
regno di Alfonso X di Castiglia, detto el Sabio. Il Picatrix
latino ebbe un enorme diffusione durante tutto il Rinascimento: una
copia del Picatrix era presente nella biblioteca del mago Cornelio
Agrippa, ma anche del dotto Pico della Mirandola così come del pio
Marsilio Ficino.
Il Picatrix non venne mai
stampato, ma ebbe una grande diffusione manoscritta nel corso del XV
e XVI secolo. Il libro contiene elenchi di immagini magiche nonché
consigli pratici di magia, espressi nella cornice filosofica
dell'ermetismo. «Questo trattato è dunque diviso in quattro libri e
alcuni di essi sono, a loro volta, divisi in parti».
Dopo un'introduzione contenente idee di
carattere filosofico che ricalcano quelle espresse anche in altri
trattati appartenenti alla tradizione ermetica, quali il Pimandro
e l'Asclepio (processione neoplatonica della realtà dall'Uno,
continuità di spirito e materia), l'autore del Picatrix passa
ad esaminare nei primi due libri l'arte di creare talismani a partire
da una serie di immagini di cui propone un dettagliato elenco.
Nel terzo libro l'autore discute della
corrispondenza di pietre, animali e piante con i vari pianeti, segni
dello zodiaco e parti del corpo umano. Il libro contiene anche
formule per invocare gli spiriti dei vari pianeti. Anche il quarto
libro tratta di simili argomenti e termina con una serie di preghiere
rivolte ai pianeti.
- Il manoscritto è al centro delle vicende del romanzo Picatrix. La scala per l'inferno di Valerio Evangelisti, nonché citato in episodi successivi della saga letteraria dell'inquisitore Nicolas Eymerich.
- Picatrix è il nome di un immaginario circolo esoterico inserito da Umberto Eco nel suo romanzo Il pendolo di Foucault.
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