sabato 9 ottobre 2021

Zombi

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Zombi o nella grafia inglese, zombie (in creolo haitiano zonbi) è un termine di origine haitiana, (a sua volta proveniente dal bantu nzumbe) legato alla tradizione magica vudù. Zombi è entrato in epoca contemporanea nell'immaginario comune attraverso la letteratura e la cinematografia, per indicare la figura di un morto vivente, un cadavere ambulante.
Secondo le credenze popolari haitiane, alcuni sacerdoti detti bokor sarebbero in grado di catturare una parte dell'anima e detenerla in una piccola fiasca, sotto forma di piccolo angelo guardiano. Il rito produrrebbe nella vittima uno stato di letargia simile alla morte. Tali bokor sarebbero in grado di resuscitare la vittima, dopo anche a distanza di diversi anni dalla sepoltura, restituendogli una piccola parte dell'anima sottratta, tanto per renderlo uno schiavo abulico. Secondo alcune tradizioni, per ingestione di sale, lo zombie riacquisirebbe totalmente la coscienza spezzando definitivamente l'incantesimo. Nel maggio del 1973, in Italia, esce un volume mensile del fumetto Zagor, chiamato "Zombi" (n°95). Si pensa che in questo fumetto compaia per la prima volta il termine "Zombie", italianizzato in "Zombi".
Si narra plausibilmente di vittime dell'incantesimo tra haitiani del ceto povero, indotti ad uno stato di morte apparente da persone senza scrupoli, frettolosamente sepolti e presto riesumati, per assumere del blando antidoto che ne avrebbe ripristinato le funzioni vitali senza però restituire loro la volontà. Le vittime incapaci di qualsiasi resistenza sarebbero state asservite come schiavi per le piantagioni di canna da zucchero.
Le popolazioni haitiane non temerebbero gli zombie in quanto minaccia, "bensì di divenire zombie essi stessi". Il regime dittatoriale della famiglia Duvalier, al potere fino agli anni Ottanta, esasperava il clima di superstizione sugli zombie.
Nella letteratura occidentale del passato, si indicavano per zombie individui privati di ogni volontà dalla dipendenza da droghe. Zombie è anche una droga futuribile citata nel racconto fantastico La porta sull'estate di Robert Heinlein, con la quale il protagonista viene totalmente asservito ai suoi falsi amici.
Un ottimo riferimento filmografico è costituito da quello che viene riconosciuto come il primo film del genere, L'isola degli zombies (1932) con la star Bela Lugosi, nel ruolo di uno stregone che dispone della manodopera di schiavi drogati e per volere di un innamorato, fa ritenere morta una giovane vittima.
Il concetto di "morto vivente" pare una reinterpretazione di quello che lo zombie rappresenta nella religione vuduista ed è interessante come nel giro di una o due generazioni una parte di verità sia divenuta un mito sovrannaturale.
Nella figura dello zombie si intravede un'immagine speculare in negativo, di carattere diabolico del concetto cristiano di resurrezione finale (dei corpi integri). "Quando non ci sarà più posto all'Inferno" - citazione ricorrente in parte della filmografia del genere - i corpi corrotti risorgono dandosi al cannibalismo - in letteratura sovente chiamato "eucarestia pagana" - in un disperato tentativo di assunzione dell'anima, dell'energia vitale dalle proprie vittime.
Con La notte dei morti viventi del 1968, film cult capostipite del ciclo di George A. Romero, si inaugura l'immagine apocalittica di zombie quale la compagine di deceduti resuscitati e cannibali, decretando la fine di una civiltà. Tale soggetto si ispira al romanzo di Richard Matheson Io sono leggenda, dove un intero continente viene infettato da un patogeno che causa follia collettiva e violenza omicida (qui il termine zombie non era ancora usato). Un durissimo apologo satirico sociale si evidenzia nel secondo capitolo del ciclo di Romero: Zombi del 1978, dove folle di non morti invadono un centro commerciale mimando le gestualità dei vivi.
Nel libro Il serpente e l'arcobaleno di Wade Davis, da cui è stato tratto l'omonimo film di Wes Craven, edito guarda caso dopo la caduta del regime dittatoriale, viene analizzata la relazione tra zombie e vudù, nel caso Clairvius Narcisse: qui non si tratta di un cadavere risorto ma più realisticamente di un uomo scomodo alla polizia segreta, drogato per privarlo totalmente della sua volontà.

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