Nella programmazione neuro linguistica
(PNL), l’ancoraggio
(anchoring) o
ancora
(anchor) è un processo di
associazione di una sensazione fisica a una risposta interna. Viene
utilizzato sfruttando uno stimolo sensoriale memorizzato per portare
ad un cambiamento nello stato d'animo. Questo sistema è derivato da
tecniche di ipnoterapeuti esterni alla PNL come Milton Erickson, ed è
usato anche nelle scuole di psicologia costruttivista.
La PNL
sostiene che il nostro stato emozionale crea il nostro comportamento.
Se siamo in uno stato negativo potremmo reagire facilmente con un
comportamento poco efficiente, mentre se siamo in uno stato positivo
potrà essere al contrario più efficiente, portando dei vantaggi
nella comunicazione. Il nostro stato emotivo è il risultato di una
combinazione tra processi fisici e mentali che influenzano il modo in
cui il soggetto si relaziona con altre persone, e con quanta energia
o entusiasmo è possibile porsi in determinati contesti. Il nostro
stato influenza anche come noi filtriamo le informazioni[3].
L'ancoraggio è una delle tecniche fondamentali della PNL nonché una
delle più utilizzate dagli ipnotisti. È un potente strumento per
creare un cambiamento ed è molto popolare per via del suo impatto
immediato. Esso consiste nel selezionare stati emotivi per specifici
contesti. In altre parole è uno stimolo capace di influenzare lo
stato mentale ed emotivo di una persona. La tecnica consiste nel
produrre uno stimolo in risposta ad uno stato d'animo proprio di
un'esperienza passata. Come risultato, quello stato d'animo viene
"ancorato" e portato al presente. Ad esempio, se viene
ricercato lo stato della motivazione, è possibile richiamare
(pensare) a tempi passati in cui ci si è sentiti molto motivati, e
"ancorare" quello stato portando ad influenzare lo stato
emotivo presente. È possibile anche rimuovere gli stati emotivi
negativi trasformandoli all'interno del processo che porta allo stato
positivo, una modalità chiamata collasso d'ancora. Normalmente ogni
persona è influenzata dalle ancore nella vita quotidiana. Molte di
queste sono applicate accidentalmente, così è possibile adottare
uno stato d'animo positivo o negativo in risposta ad uno stimolo
inconscio automatico.
Riuscire ad applicare la tecnica
dell'ancoraggio dà al praticante di PNL la possibilità di produrre
l'appropriato stato d'animo di cui ha bisogno in una certa
situazione, e gli conferisce il potere di cambiare qualsiasi
sensazione non desiderata o negativa attingendo da una selezione di
stati memorizzati.
La catena di ancore (chaining anchor) è
un insieme di più ancore collegate tra loro, ognuna delle quali
associata ad un particolare stato emotivo. La caratteristica di
questo tipo di ancoraggio è che basta innescare l'ancora iniziale
per attivare l'intera catena. Questa forma di ancoraggio consiste nel
collegare tra loro sequenze di diversi stati facilmente e
automaticamente. L'obiettivo è passare dallo stato presente allo
stato desiderato creando una serie di ancore che portano verso una
direzione. È una forma di ricalco e guida (pacing and leading)
perché il cambiamento avviene tramite una serie di passi
concatenati. La catena di ancore può essere usata quando una persona
incappa in un particolare stato indesiderato, così per passare allo
stato ricercato evitando un cambiamento troppo brusco, sceglie di
attuare una serie di passaggi che lo portano allo stato ricercato in
modo graduale. Può essere usato ad esempio se una persona è in uno
stato di rabbia intendendo arrivare ad uno stato di amore, o se prova
paura e vuole arrivare a gestire la situazione. La sequenza di
passaggi da rabbia a amore potrebbe essere: rabbia - rassegnazione -
accettazione - amore, mentre da paura a prontezza: paura - ansia -
anticipazione - prontezza.
Per compiere ciò, l'ancora cinestesica
viene creata usando un punto del corpo per indicare ogni passaggio in
una sequenza di stati. Ad esempio lo stato di rabbia viene ancorato
ai polsi. Il secondo stato, di rassegnazione, viene ancorato agli
avambracci, l'accettazione alle braccia e la prontezza alle spalle.
Ogni ancora viene creata e testata in sequenza. La prima ancora è
quindi usata per innescare una sequenza di stati che portano
gradualmente verso lo stato positivo. Ogni ancora viene attivata in
un certo ordine portando all'ancora successiva fino a raggiungere il
picco. Ciò significa che lo stato di partenza serve come innesco per
portare all'ancora successiva della catena. Questo processo deve
essere ripetuto più volte per fare in modo che operi
automaticamente.
L’ancora a scivolata (sliding anchor)
può essere usata per intensificare o diminuire uno stato facendo
"scivolare" l'ancora cinestesica oltre il picco di
intensità dello stato originario. Gran parte delle ancore
cinestesiche sono attive o non attive, e ciò accade anche per le
ancore a scivolata. Ciò significa che possono essere spostate dai
polsi fino alla spalla. Il beneficio dato dalle ancore a scivolata è
quello di riuscire ad avere un maggior controllo dell'esperienza,
avendo la possibilità di regolarne letteralmente l'intensità. Per
mettere in pratica un’ancora a scivolata è necessario per prima
cosa pensare ad un'esperienza piacevole. Una volta individuato lo
stato, si ancora questa esperienza ad un polso con un dito dell'altra
mano. Il processo di regolazione dell'intensità prevede di muovere
il dito lentamente su per il braccio. Durante l'atto si percepisce un
senso di piacere crescente. Si prosegue ulteriormente nel movimento
provando sempre più piacere. Quando si raggiunge il livello della
spalla si prova un senso di estasi.
Il collasso d'ancora (collapsing
anchor) è un processo di neutralizzazione di uno stato d'animo
negativo scatenando due risposte incompatibili tra loro allo stesso
momento. Se due stati d'animo contrastanti vengono ancorati e
attivati contemporaneamente, l'ancora più forte sovrasta la più
debole. Quindi si dovrebbe fare in modo che lo stato negativo
collassi su quello positivo. Il sistema nervoso non può gestire due
diversi stati d'animo incompatibili contemporaneamente. Per
collassare un'ancora indesiderata, bisogna avere accesso e ancorare
lo stato indesiderato e quello desiderato, poi attivare entrambe le
ancore allo stesso tempo. Per ciò che la tecnica sia efficace è
necessario che l'ancora positiva sia più forte. Se ciò non avviene,
è necessario ampliare ulteriormente le risorse positive. Questo
processo a volte può risultare in un breve periodo di confusione,
che è seguito dallo stato desiderato.
Esistono
vari modi per cancellare o estinguere un'ancora. Un modo comune è la
desensibilizzazione. Se ad esempio una persona ha una fobia per i
serpenti, è possibile aumentare gradualmente l'esposizione ad essi,
iniziando dall'osservazione di immagini che li raffigurano, fino ad
averne uno dall'altra parte della stanza. Facendo questo si riduce il
potere dell'ancora di evocare la risposta.
Per creare un’ancora è necessario
identificare lo stato emotivo che si desidera, ad esempio la
confidenza. Una volta selezionato lo stato emotivo, il praticante di
PNL richiama a particolari periodi della sua vita in cui si è
sentito in un particolare stato emotivo di confidenza. Il contesto
della situazione non è importante; la tecnica consiste solo nel
richiamare quella forte esperienza. Quando viene raggiunto lo stato
d'animo desiderato, si ancora quella sensazione ad uno specifico
innesco (trigger), ad esempio un particolare gesto con la mano. Si
ripete il processo finché lo stato desiderato non viene condizionato
dall'ancora. Ogniqualvolta si innescherà quest'ancora, questa
riuscirà a portare il soggetto allo stato emotivo associato.
Elementi essenziali per far funzionare
l'ancora:.
Intensità dell'esperienza:
l'ancora è più efficace se la persona richiama la più intensa
esperienza in cui è stato vissuto quello stato. Per i migliori
risultati, un'ancora dovrebbe essere creata quando l'esperienza è
al massimo dell'intensità.
Tempistica dell'ancora: l'ancora
viene applicata subito prima che lo stato raggiunga il suo picco e
rilasciata non appena l'ha raggiunto.
Unicità dello stimolo: l'ancora
dovrebbe rappresentare qualcosa di improbabile da innescare quando
essa non è ricercata come tale. Ad esempio, se per l'attivazione di
un'ancora come la creatività viene usata una stretta di mano, essa
può essere innescata ogni volta che si stringe una mano, non solo
quando si intende volutamente accedere a quello stato. Esistono
quindi certe zone che possono presentarsi più adatte per l'innesco,
come le nocche o i lobi dell'orecchio, perché meno facilmente
esposte al rischio di innescare l'ancora involontariamente.
Riproduzione dello stimolo:
esercitarsi a tenere viva l'ancora nel tempo la mantiene e ne
aumenta il potere.
Numero di volte: applicando
l'ancora diverse volte durante la fase di elaborazione ne aumenta il
potere.
L’ancoraggio è una risposta ad uno
stimolo applicata ad uno stato d'animo. Esso abilita il praticante di
PNL ad avere accesso ad una serie di stati interiori e selezionarli.
Ogni stato a cui si ha accesso viene associato al contesto in cui
questo serve, influenzando sia lo stato interno che esterno,
condizionando quindi i pensieri e il comportamento. L’ancoraggio è
qualsiasi stimolo che porta il praticante indietro in uno specifico
periodo e luogo. Ad esempio un brano musicale può portarci indietro
a dei tempi e dei luoghi, portandoci a riattivare l'intera memoria di
quell'esperienza portandola allo stato presente. La memoria è
impostata in modo che ci sia una connessione tra il contesto e lo
stato emotivo associato. Un ancoraggio può essere un impulso
sensitivo (visio, uditivo, cinestesico, olfattivo, gustatorio) che
era parte dell'esperienza originale. Oppure può essere una parola,
magari connessa con l'etichetta che è stata usata per definire
quello stato.
L’ancoraggio o risposta allo stimolo
è basato sulla teoria del riflesso condizionato del fisiologo russo
Ivan Pavlov (1904-1927). Pavlov studiò il lavoro di Twitmeyer (1902)
che identificò la risposta improvvisa del ginocchio al battito di un
martello (riflesso patellare). Nelle sue ricerche, Pavlov dimostrò
che i cani riuscissero a sviluppare un riflesso salivatorio che
poteva essere condizionato da uno stimolo innaturale come un segnale
acustico, dove i cani collegavano questo timolo al cibo. I cani
avrebbero sviluppato una risposta associativa tra il segnale acustico
e il cibo, anche quando il cibo non veniva mostrato. Pavlov riuscì
anche a dimostrare come il riflesso condizionato potesse essere
eliminato usando un processo simile. Altri ricercatori (Skinner,
1938) successivamente estesero la teoria del fisiologo russo,
dimostrando che gli individui generalizzano sulla risposta
comportamentale in situazioni simili all'originale dove il riflesso
condizionato era stato scoperto. Egli allargò ulteriormente la sua
teoria includendo un rinforzamento negativo o una fuga
dall'apprendimento quando un soggetto rimuove o evita qualcosa di
spiacevole. Queste conclusioni furono supportate dai lavori di Adler
e Pert (1997). Damasio (1994) stabilì che il condizionamento causa
l'eccitamento dei neuroni che mantengono una memoria neurale in
risposta ad un impulso, risultando in una liberazione di
neurotrasmettitori e l'attivazione del neurone successivo, da cui
l'attivazione dell'intera catena neurale, portando infine ad una
risposta del comportamento.
Come altri principi della
programmazione neuro linguistica, alcune ricerche hanno confermato la
teoria dell’ancoraggio.
Nella letteratura scientifica
psicologica, la tecnica che nella PNL viene chiamata ancoraggio è
meglio nota come riflesso condizionato (classical conditioning), un
meccanismo che venne scoperto oltre 100 anni fa dal già citato
fisiologo russo Ivan Pavlov. In uno dei primi studi sul riflesso
condizionato, un ragazzo di undici mesi di età (Albert) è stato
avvicinato ad un topo bianco. Inizialmente, il neonato gradì la
presenza del ratto. Tuttavia, ogni volta che egli lo cercava, lo
sperimentatore faceva emettere un forte rumore dietro di lui,
spaventandolo. Dopo cinque volte che questo processo venne scatenato,
Albert aveva ancorato la paura per il topo, e entrava nel panico ogni
volta che lo vedeva. Dopo aver indotto questa fobia per mezzo
dell'ancoraggio, gli sperimentatori sono stati poi in grado di
rimuoverlo allo stesso modo.
In una ricerca controllata condotta da
ricercatori tedeschi (Reckert, 1994), è stato descritto come in una
sessione Reckert fosse stato in grado di rimuovere l'ansia da test da
parte degli studenti utilizzando la tecnica dell’ancoraggio. In un
altro studio, Craldell propone l'utilizzo dell’ancoraggio per
accedere a uno stato di "auto-aiuto" utile per i Figli
Adulti di Alcolisti. In un terzo studio, Thalgott discute sull'uso di
ancore per sostenere i bambini con disabilità di apprendimento.
Field (1990) applicò una combinazione
di tecniche di PNL come l'ancoraggio e riportò i risultati dei
singoli casi di studio sui pazienti con seri problemi di ansia.
L'ancoraggio veniva usato nelle prime sessioni per avere accesso alle
risorse interne del paziente, permettendogli di superare lo stato
d'ansia
Brandis (1986) riuscì a dimostrare
alcuni cambiamenti nella rabbia dei genitori verso i loro bambini in
un processo che usava il collasso d'ancora: tuttavia, i risultati
dello studio suggerirono che il processo di auto-ancoraggio era più
efficace del collasso d'ancora.
Gray (2009) ha utilizzato l'ancoraggio
nella sua ricerca su criminali con problemi di droga a diversi
livelli. Venne insegnato ai partecipanti ad usare la tecnica
dell'ancoraggio su diversi stati predefiniti in cui veniva esaltato
lo stato di entusiasmo, abilitandoli alla possibilità di averne
accesso quando richiesto. Nel tempo i partecipanti dello studio
integrarono le ancore in un singolo stato emozionale etichettato come
"Now" (adesso). Gray suggerì che questo stato era in grado
di creare un'esperienza sensoriale tipica del Sé come concepito
nella psicologia di Jung, che veniva poi associata a un risultato
positivo. La sua ricerca dimostrò che il 30% dei partecipanti
avevano dimostrato un'astinenza ad un anno dal trattamento. In
aggiunta, i partecipanti riportarono un aumento degli effetti
positivi, efficacia e una generale soddisfazione come risultati del
programma. I risultati statistici mostrarono che gli interventi di
PNL erano equivalenti a quelli ottenuti con la terapia tradizionale,
con il pregio di essere meno costosi.
Squirrel (2009) applicò la tecnica
dell’ancoraggio nel suo studio su giovani bambini con problemi
sociali, emotivi e comportamentali. I risultati dello studio
sperimentale suggerirono che alcune tecniche di PNL fossero efficaci
in questo gruppo, e comparando il gruppo di studio al gruppo di
controllo, il primo dimostrò un miglioramento nel comportamento.
Uno studio emblematico sull’ancoraggio
(sebbene non venga denominato come tale) è stato condotto da Ellen
Langer (1989). Vennero presi come oggetti dello studio due gruppi di
uomini anziani (età compresa tra 75-80 anni), presso l'Università
di Harvard. Per 5 giorni, questi due gruppi di uomini vivevano in un
centro di ritiro tenuti sotto controllo fuori dal paese. Ad un gruppo
vennero assegnati una serie di compiti per incoraggiarli a pensare al
passato (scrivere un'autobiografia, discutere del passato ecc).
All'altro gruppo vennero assegnati una serie di compiti in modo che
venissero ancorati in un tempo passato, cioè nel 1959. Essi
scrissero un'autobiografia solo fino al 1959, descrivendo quel
periodo come il presente, guardando film del 1959, ascoltando musiche
trasmesse in radio nel 1959, e vivendo solo con oggetti e manufatti
disponibili nel 1959. Prima e dopo 5 giorni, entrambi i gruppi sono
stati studiati con un certo numero di criteri associati
all'invecchiamento. Mentre il primo gruppo è rimasto costante o
addirittura peggiorò su questi criteri, il secondo gruppo mostrò un
notevole miglioramento in termini di salute fisica come, flessibilità
delle articolazioni, la vista, e la tonicità del muscolo, così come
nei test di intelligenza. Essi sono stati ancorati in un tempo di 50
anni prima, con immagini e suoni del 1959