lunedì 2 dicembre 2019

Diwata

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La parola diwata, derivante dal sanscrito devata (देवता) e tradotta come encantada in spagnolo, indica una leggendaria creatura della mitologia filippina, dalle sembianze di una driade. Si tratta di spiriti benevoli oppure neutrali, invocati attraverso rituali per una buona crescita delle colture, salute o fortuna; tuttavia, se non rispettati, tali spiriti possono portare anche malattie oppure avversità.
Secondo le credenze filippine, risiederebbe in possenti alberi come l'acacia o il baniano e sarebbe uno spirito guardiano della natura che porta benedizioni oppure maledizioni a seconda di chi arreca del bene o del male a foreste o montagne. La figura del diwata trae le proprie origini dagli esseri legati al devata e presenti nella religione induista oppure in quella buddista. Nell'iscrizione su rame di Laguna (il più antico manoscritto filippino) risalente al 900 d.C., viene inoltre menzionato un certo Capo di Mendang, Giava, nominato in qualità di rappresentante del Capo di Diwata, nella città di Butuan, situata a Mindanao.
Il termine "diwata" ha assunto diversi livelli di significato a partire dalla sua assimilazione nella mitologia filippina pre-coloniale. In alcune circostanze è utilizzato impropriamente per fare riferimento ad una tipologia generale di esseri, come elfi o fate, oppure a creature particolari come menzionato sopra. È da notare che nelle Filippine la parola "diwata" è utilizzata come sinonimo di "anito": mentre la prima è prevalentemente utilizzata nelle zone meridionali del paese, nelle parti settentrionali è invece più usata la seconda.

Caratteristiche
La figura del diwata è spesso associata a creature femminili. Sebbene esistano diverse versioni riguardo al suo aspetto esteriore, secondo le credenze generali avrebbe sembianze antropomorfe ed affascinanti ed un viso dall'apparenza sempre giovane e fresco.
La mitologia filippina la raffigura inoltre come creatura priva di prolabio e con la pelle che ricorda la superficie liscia delle unghie, sprovvista di rugosità. Presenta una carnagione più chiara della media, poiché la pelle più bianca è stata associata con il soprannaturale sin dai tempi del pre-colonialismo (ad esempio, la figura della dama bianca è prevalente nelle credenze dell'Asia orientale e del sudest asiatico).

Tipologie e superstizioni
Nella mitologia filippina esistono due generi di diwata. Le creature femminili sono chiamate diwata, mentre quelle maschili sono note con il nome di enkanto (spesso trascritto anche come engkanto).
Si crede che gli enkanto vivano principalmente nel mare, ma sono presenti racconti che li raffigurano anche in altri paesaggi. È divenuta tradizione da parte dei pescatori filippini quella di offrire cibo e prelibatezze agli enkanto, gettando i doni nel mare ogni volta che si presenta una buona giornata di pesca.
Secondo numerose storie popolari, le creature che vivono nei possenti alberi non vi risiederebbero come farebbe ad esempio una scimmia, ma piuttosto si troverebbero nel fusto oppure all'interno stesso della pianta sotto forma di spirito. Inoltre, in diverse zone delle Filippine è diffusa una credenza che qualora un albero venga abbattuto, bisognerebbe lasciare la parte del tronco tagliato dell'altezza di almeno una trentina di centimetri: ciò per evitare la liberazione dello spirito al suo interno poiché non è possibile sapere se si tratta di creature benevole oppure maligne. In quest'ultimo caso, è nota la superstizione che gli "spiriti neri" (così come sono chiamati) possano portare sfortuna a chiunque li abbia privati della loro "casa".


Caradrio

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Il caradrio (anche caladrio o calandro) è un uccello bianco che, secondo la leggenda, viveva nei giardini reali. Ha la caratteristica unica di espellere feci mentre mangia. Platone lo cita nel Gorgia nel discorso di Socrate con Callicle per raffigurare l'uomo dissoluto alla perpetua ricerca dei piaceri.

Poteri
Le sue feci si dice abbiano il potere di curare le infiammazioni degli occhi. Inoltre esso aveva la capacità di sapere se una persona era affetta da una malattia mortale o no. In tal caso l'uccello distoglieva lo sguardo dal malato, altrimenti lo fissava e ne assorbiva i malesseri, poi volava verso il sole bruciando in tal modo le malattie raccolte.

Simbologia
Considerato nel medioevo simbolo di purezza e del sacrificio di Cristo.

venerdì 29 novembre 2019

Ed Alonzo

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Ed Alonzo (26 luglio 1968) è un illusionista, comico e attore messicano.

Carriera
Ha avuto diversi ruoli in Saved by the Bell (10 episodi tra il 1989-1990), Head of the Class, Men in Black e Totally Hidden Video. Alonzo ha eseguito una mostra speciale che incorpora tutti i giorni la sua comicità e magia al California's Great America. Recentemente ha lavorato per Valleyfair in Minnesota, ed è apparso in un episodio di Cycle 11's America's Next Top Model. Nel 2009 ha lavorato con Britney Spears per creare illusioni per il suo tour: The Circus: Starring Britney Spears
Alonzo è stato uno dei maghi che ha lavorato per il concerto This Is It di Michael Jackson e ha condotto lo spettacolo Ed Alonzo's Psycho Circus of Magic and Mayhem al Knotts Halloween Haunt.
In Italia partecipa come giudice al programma televisivo La grande magia - The Illusionist, condotto da Teo Mammucari.


giovedì 28 novembre 2019

Ancoraggio (PNL)

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Nella programmazione neuro linguistica (PNL), l’ancoraggio (anchoring) o ancora (anchor) è un processo di associazione di una sensazione fisica a una risposta interna. Viene utilizzato sfruttando uno stimolo sensoriale memorizzato per portare ad un cambiamento nello stato d'animo. Questo sistema è derivato da tecniche di ipnoterapeuti esterni alla PNL come Milton Erickson, ed è usato anche nelle scuole di psicologia costruttivista.

Definizione
La PNL sostiene che il nostro stato emozionale crea il nostro comportamento. Se siamo in uno stato negativo potremmo reagire facilmente con un comportamento poco efficiente, mentre se siamo in uno stato positivo potrà essere al contrario più efficiente, portando dei vantaggi nella comunicazione. Il nostro stato emotivo è il risultato di una combinazione tra processi fisici e mentali che influenzano il modo in cui il soggetto si relaziona con altre persone, e con quanta energia o entusiasmo è possibile porsi in determinati contesti. Il nostro stato influenza anche come noi filtriamo le informazioni[3]. L'ancoraggio è una delle tecniche fondamentali della PNL nonché una delle più utilizzate dagli ipnotisti. È un potente strumento per creare un cambiamento ed è molto popolare per via del suo impatto immediato. Esso consiste nel selezionare stati emotivi per specifici contesti. In altre parole è uno stimolo capace di influenzare lo stato mentale ed emotivo di una persona. La tecnica consiste nel produrre uno stimolo in risposta ad uno stato d'animo proprio di un'esperienza passata. Come risultato, quello stato d'animo viene "ancorato" e portato al presente. Ad esempio, se viene ricercato lo stato della motivazione, è possibile richiamare (pensare) a tempi passati in cui ci si è sentiti molto motivati, e "ancorare" quello stato portando ad influenzare lo stato emotivo presente. È possibile anche rimuovere gli stati emotivi negativi trasformandoli all'interno del processo che porta allo stato positivo, una modalità chiamata collasso d'ancora. Normalmente ogni persona è influenzata dalle ancore nella vita quotidiana. Molte di queste sono applicate accidentalmente, così è possibile adottare uno stato d'animo positivo o negativo in risposta ad uno stimolo inconscio automatico.
Riuscire ad applicare la tecnica dell'ancoraggio dà al praticante di PNL la possibilità di produrre l'appropriato stato d'animo di cui ha bisogno in una certa situazione, e gli conferisce il potere di cambiare qualsiasi sensazione non desiderata o negativa attingendo da una selezione di stati memorizzati.

Altre tipologie
Catena di ancore
La catena di ancore (chaining anchor) è un insieme di più ancore collegate tra loro, ognuna delle quali associata ad un particolare stato emotivo. La caratteristica di questo tipo di ancoraggio è che basta innescare l'ancora iniziale per attivare l'intera catena. Questa forma di ancoraggio consiste nel collegare tra loro sequenze di diversi stati facilmente e automaticamente. L'obiettivo è passare dallo stato presente allo stato desiderato creando una serie di ancore che portano verso una direzione. È una forma di ricalco e guida (pacing and leading) perché il cambiamento avviene tramite una serie di passi concatenati. La catena di ancore può essere usata quando una persona incappa in un particolare stato indesiderato, così per passare allo stato ricercato evitando un cambiamento troppo brusco, sceglie di attuare una serie di passaggi che lo portano allo stato ricercato in modo graduale. Può essere usato ad esempio se una persona è in uno stato di rabbia intendendo arrivare ad uno stato di amore, o se prova paura e vuole arrivare a gestire la situazione. La sequenza di passaggi da rabbia a amore potrebbe essere: rabbia - rassegnazione - accettazione - amore, mentre da paura a prontezza: paura - ansia - anticipazione - prontezza.
Per compiere ciò, l'ancora cinestesica viene creata usando un punto del corpo per indicare ogni passaggio in una sequenza di stati. Ad esempio lo stato di rabbia viene ancorato ai polsi. Il secondo stato, di rassegnazione, viene ancorato agli avambracci, l'accettazione alle braccia e la prontezza alle spalle. Ogni ancora viene creata e testata in sequenza. La prima ancora è quindi usata per innescare una sequenza di stati che portano gradualmente verso lo stato positivo. Ogni ancora viene attivata in un certo ordine portando all'ancora successiva fino a raggiungere il picco. Ciò significa che lo stato di partenza serve come innesco per portare all'ancora successiva della catena. Questo processo deve essere ripetuto più volte per fare in modo che operi automaticamente.

Ancora a scivolata
L’ancora a scivolata (sliding anchor) può essere usata per intensificare o diminuire uno stato facendo "scivolare" l'ancora cinestesica oltre il picco di intensità dello stato originario. Gran parte delle ancore cinestesiche sono attive o non attive, e ciò accade anche per le ancore a scivolata. Ciò significa che possono essere spostate dai polsi fino alla spalla. Il beneficio dato dalle ancore a scivolata è quello di riuscire ad avere un maggior controllo dell'esperienza, avendo la possibilità di regolarne letteralmente l'intensità. Per mettere in pratica un’ancora a scivolata è necessario per prima cosa pensare ad un'esperienza piacevole. Una volta individuato lo stato, si ancora questa esperienza ad un polso con un dito dell'altra mano. Il processo di regolazione dell'intensità prevede di muovere il dito lentamente su per il braccio. Durante l'atto si percepisce un senso di piacere crescente. Si prosegue ulteriormente nel movimento provando sempre più piacere. Quando si raggiunge il livello della spalla si prova un senso di estasi.

Collasso d'ancora
Il collasso d'ancora (collapsing anchor) è un processo di neutralizzazione di uno stato d'animo negativo scatenando due risposte incompatibili tra loro allo stesso momento. Se due stati d'animo contrastanti vengono ancorati e attivati contemporaneamente, l'ancora più forte sovrasta la più debole. Quindi si dovrebbe fare in modo che lo stato negativo collassi su quello positivo. Il sistema nervoso non può gestire due diversi stati d'animo incompatibili contemporaneamente. Per collassare un'ancora indesiderata, bisogna avere accesso e ancorare lo stato indesiderato e quello desiderato, poi attivare entrambe le ancore allo stesso tempo. Per ciò che la tecnica sia efficace è necessario che l'ancora positiva sia più forte. Se ciò non avviene, è necessario ampliare ulteriormente le risorse positive. Questo processo a volte può risultare in un breve periodo di confusione, che è seguito dallo stato desiderato.

Estinzione d'ancora
Esistono vari modi per cancellare o estinguere un'ancora. Un modo comune è la desensibilizzazione. Se ad esempio una persona ha una fobia per i serpenti, è possibile aumentare gradualmente l'esposizione ad essi, iniziando dall'osservazione di immagini che li raffigurano, fino ad averne uno dall'altra parte della stanza. Facendo questo si riduce il potere dell'ancora di evocare la risposta.



Applicazione
Per creare un’ancora è necessario identificare lo stato emotivo che si desidera, ad esempio la confidenza. Una volta selezionato lo stato emotivo, il praticante di PNL richiama a particolari periodi della sua vita in cui si è sentito in un particolare stato emotivo di confidenza. Il contesto della situazione non è importante; la tecnica consiste solo nel richiamare quella forte esperienza. Quando viene raggiunto lo stato d'animo desiderato, si ancora quella sensazione ad uno specifico innesco (trigger), ad esempio un particolare gesto con la mano. Si ripete il processo finché lo stato desiderato non viene condizionato dall'ancora. Ogniqualvolta si innescherà quest'ancora, questa riuscirà a portare il soggetto allo stato emotivo associato.
Elementi essenziali per far funzionare l'ancora:.
  • Intensità dell'esperienza: l'ancora è più efficace se la persona richiama la più intensa esperienza in cui è stato vissuto quello stato. Per i migliori risultati, un'ancora dovrebbe essere creata quando l'esperienza è al massimo dell'intensità.
  • Tempistica dell'ancora: l'ancora viene applicata subito prima che lo stato raggiunga il suo picco e rilasciata non appena l'ha raggiunto.
  • Unicità dello stimolo: l'ancora dovrebbe rappresentare qualcosa di improbabile da innescare quando essa non è ricercata come tale. Ad esempio, se per l'attivazione di un'ancora come la creatività viene usata una stretta di mano, essa può essere innescata ogni volta che si stringe una mano, non solo quando si intende volutamente accedere a quello stato. Esistono quindi certe zone che possono presentarsi più adatte per l'innesco, come le nocche o i lobi dell'orecchio, perché meno facilmente esposte al rischio di innescare l'ancora involontariamente.
  • Riproduzione dello stimolo: esercitarsi a tenere viva l'ancora nel tempo la mantiene e ne aumenta il potere.
  • Numero di volte: applicando l'ancora diverse volte durante la fase di elaborazione ne aumenta il potere.
Fondamento e origini
L’ancoraggio è una risposta ad uno stimolo applicata ad uno stato d'animo. Esso abilita il praticante di PNL ad avere accesso ad una serie di stati interiori e selezionarli. Ogni stato a cui si ha accesso viene associato al contesto in cui questo serve, influenzando sia lo stato interno che esterno, condizionando quindi i pensieri e il comportamento. L’ancoraggio è qualsiasi stimolo che porta il praticante indietro in uno specifico periodo e luogo. Ad esempio un brano musicale può portarci indietro a dei tempi e dei luoghi, portandoci a riattivare l'intera memoria di quell'esperienza portandola allo stato presente. La memoria è impostata in modo che ci sia una connessione tra il contesto e lo stato emotivo associato. Un ancoraggio può essere un impulso sensitivo (visio, uditivo, cinestesico, olfattivo, gustatorio) che era parte dell'esperienza originale. Oppure può essere una parola, magari connessa con l'etichetta che è stata usata per definire quello stato.

Principi dell'ancoraggio
L’ancoraggio o risposta allo stimolo è basato sulla teoria del riflesso condizionato del fisiologo russo Ivan Pavlov (1904-1927). Pavlov studiò il lavoro di Twitmeyer (1902) che identificò la risposta improvvisa del ginocchio al battito di un martello (riflesso patellare). Nelle sue ricerche, Pavlov dimostrò che i cani riuscissero a sviluppare un riflesso salivatorio che poteva essere condizionato da uno stimolo innaturale come un segnale acustico, dove i cani collegavano questo timolo al cibo. I cani avrebbero sviluppato una risposta associativa tra il segnale acustico e il cibo, anche quando il cibo non veniva mostrato. Pavlov riuscì anche a dimostrare come il riflesso condizionato potesse essere eliminato usando un processo simile. Altri ricercatori (Skinner, 1938) successivamente estesero la teoria del fisiologo russo, dimostrando che gli individui generalizzano sulla risposta comportamentale in situazioni simili all'originale dove il riflesso condizionato era stato scoperto. Egli allargò ulteriormente la sua teoria includendo un rinforzamento negativo o una fuga dall'apprendimento quando un soggetto rimuove o evita qualcosa di spiacevole. Queste conclusioni furono supportate dai lavori di Adler e Pert (1997). Damasio (1994) stabilì che il condizionamento causa l'eccitamento dei neuroni che mantengono una memoria neurale in risposta ad un impulso, risultando in una liberazione di neurotrasmettitori e l'attivazione del neurone successivo, da cui l'attivazione dell'intera catena neurale, portando infine ad una risposta del comportamento.

Evidenze scientifiche
Come altri principi della programmazione neuro linguistica, alcune ricerche hanno confermato la teoria dell’ancoraggio.
Nella letteratura scientifica psicologica, la tecnica che nella PNL viene chiamata ancoraggio è meglio nota come riflesso condizionato (classical conditioning), un meccanismo che venne scoperto oltre 100 anni fa dal già citato fisiologo russo Ivan Pavlov. In uno dei primi studi sul riflesso condizionato, un ragazzo di undici mesi di età (Albert) è stato avvicinato ad un topo bianco. Inizialmente, il neonato gradì la presenza del ratto. Tuttavia, ogni volta che egli lo cercava, lo sperimentatore faceva emettere un forte rumore dietro di lui, spaventandolo. Dopo cinque volte che questo processo venne scatenato, Albert aveva ancorato la paura per il topo, e entrava nel panico ogni volta che lo vedeva. Dopo aver indotto questa fobia per mezzo dell'ancoraggio, gli sperimentatori sono stati poi in grado di rimuoverlo allo stesso modo.
In una ricerca controllata condotta da ricercatori tedeschi (Reckert, 1994), è stato descritto come in una sessione Reckert fosse stato in grado di rimuovere l'ansia da test da parte degli studenti utilizzando la tecnica dell’ancoraggio. In un altro studio, Craldell propone l'utilizzo dell’ancoraggio per accedere a uno stato di "auto-aiuto" utile per i Figli Adulti di Alcolisti. In un terzo studio, Thalgott discute sull'uso di ancore per sostenere i bambini con disabilità di apprendimento.
Field (1990) applicò una combinazione di tecniche di PNL come l'ancoraggio e riportò i risultati dei singoli casi di studio sui pazienti con seri problemi di ansia. L'ancoraggio veniva usato nelle prime sessioni per avere accesso alle risorse interne del paziente, permettendogli di superare lo stato d'ansia
Brandis (1986) riuscì a dimostrare alcuni cambiamenti nella rabbia dei genitori verso i loro bambini in un processo che usava il collasso d'ancora: tuttavia, i risultati dello studio suggerirono che il processo di auto-ancoraggio era più efficace del collasso d'ancora.
Gray (2009) ha utilizzato l'ancoraggio nella sua ricerca su criminali con problemi di droga a diversi livelli. Venne insegnato ai partecipanti ad usare la tecnica dell'ancoraggio su diversi stati predefiniti in cui veniva esaltato lo stato di entusiasmo, abilitandoli alla possibilità di averne accesso quando richiesto. Nel tempo i partecipanti dello studio integrarono le ancore in un singolo stato emozionale etichettato come "Now" (adesso). Gray suggerì che questo stato era in grado di creare un'esperienza sensoriale tipica del Sé come concepito nella psicologia di Jung, che veniva poi associata a un risultato positivo. La sua ricerca dimostrò che il 30% dei partecipanti avevano dimostrato un'astinenza ad un anno dal trattamento. In aggiunta, i partecipanti riportarono un aumento degli effetti positivi, efficacia e una generale soddisfazione come risultati del programma. I risultati statistici mostrarono che gli interventi di PNL erano equivalenti a quelli ottenuti con la terapia tradizionale, con il pregio di essere meno costosi.
Squirrel (2009) applicò la tecnica dell’ancoraggio nel suo studio su giovani bambini con problemi sociali, emotivi e comportamentali. I risultati dello studio sperimentale suggerirono che alcune tecniche di PNL fossero efficaci in questo gruppo, e comparando il gruppo di studio al gruppo di controllo, il primo dimostrò un miglioramento nel comportamento.
Uno studio emblematico sull’ancoraggio (sebbene non venga denominato come tale) è stato condotto da Ellen Langer (1989). Vennero presi come oggetti dello studio due gruppi di uomini anziani (età compresa tra 75-80 anni), presso l'Università di Harvard. Per 5 giorni, questi due gruppi di uomini vivevano in un centro di ritiro tenuti sotto controllo fuori dal paese. Ad un gruppo vennero assegnati una serie di compiti per incoraggiarli a pensare al passato (scrivere un'autobiografia, discutere del passato ecc). All'altro gruppo vennero assegnati una serie di compiti in modo che venissero ancorati in un tempo passato, cioè nel 1959. Essi scrissero un'autobiografia solo fino al 1959, descrivendo quel periodo come il presente, guardando film del 1959, ascoltando musiche trasmesse in radio nel 1959, e vivendo solo con oggetti e manufatti disponibili nel 1959. Prima e dopo 5 giorni, entrambi i gruppi sono stati studiati con un certo numero di criteri associati all'invecchiamento. Mentre il primo gruppo è rimasto costante o addirittura peggiorò su questi criteri, il secondo gruppo mostrò un notevole miglioramento in termini di salute fisica come, flessibilità delle articolazioni, la vista, e la tonicità del muscolo, così come nei test di intelligenza. Essi sono stati ancorati in un tempo di 50 anni prima, con immagini e suoni del 1959


mercoledì 27 novembre 2019

Anticalcare magnetico

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L'anticalcare magnetico, o trattamento anticalcare magnetico, è un controverso metodo che ridurrebbe gli effetti negativi causati da un'elevata durezza dell'acqua mediante l'azione di un campo magnetico, offrendosi come un'alternativa non chimica per l'addolcimento dell'acqua.
Non esistono dati di laboratorio o spiegazioni meccanicistiche che dimostrino scientificamente l'efficacia di questo metodo. Quindi il trattamento anticalcare magnetico è considerato come privo di efficacia e pseudoscientifico. Tuttavia alcuni studi sostengono di aver registrato effetti significativi e riduzione del livello di calcare.

Efficacia
I venditori e fornitori di dispositivi anticalcare magnetici utilizzano spesso immagini e testimonianze a sostegno delle loro affermazioni, senza però presentare specifiche o studi dettagliati sul loro funzionamento. I materiali promozionali in genere omettono studi sulla corrosione, analisi sui bilanci di massa del sistema, o misurazioni sulla concentrazione degli ioni che determinano la durezza in seguito al trattamento delle acque.

Funzionamento ipotizzato
I promotori dei dispositivi anticalcare magnetici sostengono che la forma delle molecole di calcare sarebbe modificata da forti campi magnetici, portandole a ridursi in cristalli dalla forma sferica invece che depositarsi.La cosa certa è invece che una quantità d'acqua in cui sono immersi dei magneti molto potenti al neodimio, separandoli e sollecitandoli creando dei campi magnetici, riescono a far precipitare il calcare e modificano i legami delle molecole liberando ossigeno e creando bicarbonato(NaHCO3) stabilizzando il PH. Tuttavia uno studio svolto nel 1996 presso il Lawrence Livermore National Laboratory non ha rilevato differenze nella struttura cristallina del calcare in seguito all'utilizzo di questi filtri.

Dispositivi affini
Simili dispositivi, che sostengono di poter prevenire la formazione del calcare grazie a una serie di proprietà fisiche senza utilizzare agenti chimici, sono presenti sul mercato da oltre 50 anni. Alcuni funzionano, come ad esempio i dispositivi basati sul principio elettrolitico, ma per la maggior parte sono privi di qualsiasi efficacia.


martedì 26 novembre 2019

Antigravità

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L'antigravità è la capacità di liberare un corpo dall'influenza della forza di gravità. In tal senso non ci si riferisce a sistemi che contrastano la forza di gravità con una forza uguale e contraria da essi stessi prodotta, come ad esempio con l'elicottero, bensì a situazioni in cui l'influenza della gravità venga annullata dall'effetto di altre forze con azione a distanza, da effetti dovuti ad accelerazione centripeta o, nel campo della fantascienza, da qualche tipo di tecnologia.
Nella legge di Newton sulla gravitazione universale, la gravità era una forza esterna trasmessa da mezzi sconosciuti; questa teoria venne superata nel XIX secolo dalla relatività generale di Einstein in cui la gravità non è più vista come una forza ma è il risultato della geometria dello spaziotempo. Sotto la relatività generale, l'antigravità è impossibile eccetto che in circostanze forzate. I fisici quantistici hanno postulato l'esistenza di gravitoni, particelle elementari senza massa che trasmetterebbero la forza gravitazionale, ma la possibilità di creare o distruggere questi non è chiara.
Quello dell'antigravità è un tema ricorrente nell'ambito della fantascienza e molti autori hanno utilizzato questo concetto in particolare nel descrivere veicoli o ambienti che potessero in sostanza spostarsi o galleggiare liberamente nell'aria.
Nonostante siano stati intrapresi studi e ricerche in questo senso, attualmente non è noto alcun sistema o teoria che possa bloccare o annullare l'effetto della gravità.

Teoria
La gravità è una delle forze fondamentali della fisica, per vincere la quale occorre l'azione di un'opportuna forza agente nella medesima direzione, avente uguale intensità e verso opposto. Alla gravità può essere opposta una forza isotropa e perpendicolare alla velocità della massa, nell'ambito della stessa meccanica newtoniana quale la forza centrifuga generata dal moto circolare uniforme di un grave intorno alla massa che si intende spostare; se il grave rotante è dotato di carica elettrica ed è presente un campo magnetico uniforme, si somma una forza di Lorentz, anch'essa perpendicolare alla velocità e allo spostamento. Altri approcci tentano di ridurre l'effetto della gravità, ad esempio con l'utilizzo di un forte campo magnetico, secondo la relatività in grado di deformare lo spazio-tempo nell'intorno del corpo che si intende sollevare. Oppure ricorrendo alla fisica del plasma, avente leggi completamente diverse dalla fisica classica: intorno al corpo si distribuisce un materiale radioattivo come bario o tallio in grado di creare ioni nel mezzo circostante, in modo da rallentare l'azione della forza di gravità: secondo la teoria della relatività sono impossibili le forze simultanee agenti a distanza usate nella fisica di Newton e tra due fenomeni fisici esiste sempre un prima e un dopo, seppure separati da una quantità di tempo infinitesimale; inoltre, se l'informazione è trasmessa da particelle materiali che, per giungere dal mittente al punto destinatario, impiegano comunque una velocità e tempo finiti, essendo finita la velocità massima raggiungibile da un punto materiale (quella della luce nello spazio vuoto): appunto secondo la teoria dei gravitoni, particelle puntiformi prive di massa, l'informazione/azione della forza di gravità si propagano a una velocità finita nel mezzo. Secondo Einstein, la velocità della luce è la massima raggiungibile anche da un segnale ondulatorio, oltreché da un punto materiale, per cui la forza di gravità impiega un tempo finito per azione, anche se a propagarla è un'onda e non la particella dei gravitoni. Secondo un certo approccio all'antigravità, questa velocità diventa via via minore se tra l'aria e il corpo in movimento si crea uno strato di ioni allo stato di plasma, inesistente o molto raro nel mondo naturale, fino a bloccare l'azione della gravità, senza opporvi una forza uguale ed opposta.
In secondo luogo, la forza di Lorentz citata prima è utilizzata in altro modo con la presenza di materiale conduttore (come bario e tallio, rispetto all'aria che ha una scarsa permeabilità elettrica e magnetica, mentre la ionizzazione si ottiene con la corrente prodotta al contatto con questi da due elettrodi e da un campo magnetico.
Il termine antigravità è anche talvolta usato per descrivere una forza gravitazionale repulsiva invece che attrattiva come nel caso della gravità vera e propria. La sua esistenza, basata su alcune soluzioni della relatività generale di Einstein, potrebbe derivare da alcune situazioni estremamente speculative, che implicano l'uso di concetti esotici quale l'energia negativa, da non confondere con l'antimateria.
Einstein formulò l'ipotesi di un universo piatto, in alternativa alle due altre soluzioni accettate ai suoi tempi, e cioè quella di un universo aperto, in cui tenderebbe ad espandersi all'infinito e quella di universo chiuso, nella quale collasserebbe nuovamente a causa del sopravvento della forza di gravità.
Dovendo giustificare la sua teoria di un universo stabile e statico, Einstein introdusse un termine alle sue equazioni chiamato "termine cosmologico" o costante cosmologica (anche se non tutti i fisici concordano che si possa trattare di una costante), in grado di produrre una forza repulsiva estesa a tutto lo spazio, che si può definire come una sorta di antigravità, avente il compito primario di stabilizzare l'universo.
Anche più recentemente, intorno alla fine degli anni settanta, il dilemma della "costante cosmologica" ritornò in auge quando gli astronomi si accorsero, durante i loro calcoli della velocità di espansione dell'universo, che esisteva una discordanza tra l'età dell'universo e l'età di alcuni oggetti al suo interno, che sembrerebbero addirittura più antichi dell'universo stesso.
Ancora alla fine degli anni novanta gli esperti si sono domandati se le cause di questo contrasto cronologico potessero dipendere da una imprecisione dei modelli cosmologici o di quelli riguardanti l'evoluzione delle stelle.
In risposta a questi dilemmi, gli scienziati attualmente hanno accantonato l'ipotesi di un universo piatto, propendendo invece per quella di un universo aperto, e hanno assegnato alla costante cosmologica il ruolo di "controllore" del destino dell'universo, in funzione del valore che assume.

Nella cultura di massa
  • Un primo tentativo di immaginare una sostanza in grado di vincere la gravità si deve a Savinien Cyrano de Bergerac, che ne L'altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna (Histoire comique contenant les États et Empires de la Lune, 1657) effettua un primo tentativo di raggiungere la Luna utilizzando una cintura fatta di ampolle piene di rugiada la quale, evaporando attratta dal sole, lo solleva in cielo.
  • Nel romanzo Across the Zodiac (1880) di Percy Greg, il protagonista raggiunge il pianeta rosso su un'astronave ad antigravità, compiendo uno dei primi viaggi immaginari su Marte statunitensi.
  • Lo scrittore italiano Ulisse Grifoni, nel romanzo del 1887 Dalla Terra alle stelle. Viaggio meraviglioso di due italiani ed un francese, immagina la scoperta casuale di una vernice in grado di sconfiggere la gravità, grazie alla quale costruisce una nave spaziale in grado di giungere fino al pianeta Marte, dove incontrano i suoi abitanti.
  • Un'analoga sostanza, la cavorite, viene immaginata dallo scrittore britannico H. G. Wells nel suo romanzo I primi uomini sulla Luna (1901), sostanza che, inventata dal prof. Cavor di cui prende il nome, permette a quest'ultimo di giungere sulla Luna, assieme al suo compagno di avventure, scoprendo che il satellite della Terra, contro ogni aspettativa, è abitato.


 
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