giovedì 17 settembre 2020

Quest'uomo dipinge i rapporti sessuali che avrebbe avuto con gli alieni

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David Huggins dice di aver perso la verginità a 17 anni, con una femmina extraterrestre.
La perdita della verginità è un evento memorabile. Mentre la maggior parte ci ripensa con tenerezza e un po' di imbarazzo, David Huggins ne parla letteralmente come una cosa dell'altro mondo. "A avevo 17 anni quando ho perso la verginità con una femmina aliena," afferma il 74enne in un documentario intitolato Love and Saucers. "Questo è tutto quello che posso dire al riguardo."
Il coito in questione sarebbe avvenuto nel 1961, quando Huggins era un adolescente e abitava nella fattoria dei suoi genitori in Georgia. Non era la prima volta che incontrava gli alieni: dice di aver visto strane creature fin da quando aveva otto anni. Ma quella volta, mentre camminava in un bosco vicino a casa, una femmina aliena gli si era parata davanti e l'aveva sedotto. "Pensavo che avrei perso la verginità sul sedile posteriore di una Ford o qualcosa del genere. Ma non è andata così," racconta nel documentario.
Huggins afferma che questi incontri (sessuali e non) con gli extraterrestri siano continuati fino all'età adulta. Quando l'ho intervistato per questo articolo, mi ha raccontato che l'ultima volta che aveva visto Crescent—questo il nome che ha dato all'aliena del bosco—era stato sei mesi prima. "Ero seduto su una sedia e lei, che era dietro di me, mi ha abbracciato," mi ha detto. "Ecco tutto. Non so dire che altro sia successo dopo."
Quando parla dei suoi incontri ravvicinati con gli alieni, Huggins è stranamente molto attento ai fatti—cosa che, almeno nella percezione comune, lo distingue dal tipico appassionato di UFO. Non gli interessa la fama, non gli importa che qualcuno gli creda. Quando racconta di aver generato centinaia di bambini alieni—sì, era quello lo scopo dei rapporti—sembra un contadino che ti spiega la rotazione delle colture.
È questa una delle cose che hanno spinto il regista Brad Abrahams ad andare a trovare Huggins a Hoboken, in New Jersey, dove vive oggi. Abrahams aveva sentito la sua storia in un podcast sugli UFO e il paranormale. "In un oceano di storie esagerate ce n'era una ancora più particolare," mi ha detto," ed era quella di David."
Huggins è nato in Georgia nel 1944. In Love and Saucers, racconta che da bambino andava in giro per i campi a cercare punte di frecce e non gli piaceva la chiesa battista dove i suoi nonni lo portavano ogni domenica. Quando ha iniziato a vedere intorno alla fattoria cose strane che nessun altro vedeva, ha pensato di star impazzendo.
"Sono seduto sotto un albero e sento una voce che mi dice: 'David, dietro di te.' Mi giro e dietro di me c'è un ometto peloso che dei grossi occhi luminosi che viene dritto verso di me. Pensavo di essere pazzo. Non sapevo cosa pensare," dice nel documentario. In un'altra occasione a essergli apparso era stato un "essere a forma di insetto" che a Huggins ricordava una mantide religiosa. "Ero terrorizzato," racconta. "Pensavo, 'che cosa diavolo sto vedendo?' Avevo otto anni e non capivo."
Una volta ripresosi dallo shock Huggins ha scoperto che questi incontri, per quanto strani, non rappresentavano una minaccia. Quando a metà anni Sessanta ha lasciato la Georgia per andare a frequentare un'accademia d'arte a New York gli esseri l'hanno seguito. Riceveva spesso visite notturne da Crescent. "La mia relazione con lei era molto tenera e amichevole. Era un po' strano. Ma che dico un po', molto strano. Era praticamente la mia fidanzata," racconta nel film. "Una relazione davvero poco convenzionale," aggiunge.
C'è un'altra cosa che distingue Huggins dalla maggior parte delle persone che raccontano di essere state rapite dagli alieni: lui dipinge i suoi incontri ravvicinati. Ha iniziato a farlo nel 1987, quando ha cominciato a ricordare i dettagli delle prime volte. Dice che tutto gli è tornato alla mente dopo aver letto il libro di Budd Hopkins Intruders: The Incredible Visitations at Copley Woods.
"Era destino. Qualcosa mi ha spinto verso quel libro," racconta nel documentario. "C'è un capitolo intitolato 'Altre donne, altri uomini' e quando ci sono arrivato ho pensato, 'Oddio, questa è la donna di cui non ho mai raccontato a nessuno'. Mentre leggevo mi è tornato tutto in mente, immagine dopo immagine. Non smettevo di pensarci. Penso che la cosa che mi desse più fastidio era che non sapevo cosa fare di quei ricordi. Avevo così tanta paura."
Uno dei primi dipinti di Huggins mostra lui e Crescent che fanno sesso. "Non è un granché. Lei è sopra di me, io vengo e poi lei e l'essere-insetto se ne vanno," racconta. Il suo appartamento è pieno di quadri del genere. Sono surreali e un po' infantili, dominati da colori verdi e blu.
"Mi ha detto che è stato liberatorio," dice Abrahams del giorno in cui Huggins ha messo su tela quelle esperienze. "Per la prima volta in settimane è riuscito a prendere sonno. E da allora ha disegnato ogni singolo dettaglio di ogni incontro. Ha fatto più di cento quadri. È una forma di terapia. Non so se lui la descriverebbe così, ma questo era parte di ciò che volevo raccontare. Una volta trovato il modo di mostrare le sue esperienze al resto del mondo, o anche solo a se stesso, tramite l'arte, è stato in grado di dare un senso ad esse e accettare tutto quello che gli era successo."
Ciò che rende Love and Saucers un bel documentario su un uomo che dipinge quadri in cui fa sesso con gli alieni è il fatto che Abrahams racconti nei dettagli la storia di Huggins e poi lasci che lo spettatore tragga le sue conclusioni. In fondo Love and Saucers è un film sulla fede. Nella prima metà Huggins racconta la sua storia, mentre la seconda è composta da interviste con i suoi amici e i suoi vicini di casa. Alcuni di loro non conoscevano la sua vicenda. Tutti gli credono.
E poi c'è un'intervista a Jeffrey Kripal, professore di Filosofia e pensiero religioso alla Rice University del Texas. Ha passato la prima parte della sua carriera a studiare il misticismo erotico, cosa che l'ha portato ad approfondire anche le testimonianze letterarie di rapimenti alieni. "Tutta la storia delle religioni, essenzialmente, si riduce alla visione di esseri venuti dal cielo per fare strane cose agli esseri umani. Storicamente questi eventi e questi incontri sono stati inseriti in una narrazione fatta di angeli e demoni, dei e dee e così via. Nel mondo moderno e secolare di oggi, diventano fantascienza," racconta nel documentario.
Anche Kripal crede che Huggins dica la verità. Sostiene che l'insieme di terrore e di euforia da lui descritto coincida con tutti i resoconti di esperienze umane con il sacro. In più i dettagli offerti da Huggins collimano con i racconti fatti a Kripal da altre persone da lui intervistate che credono di avere fatto esperienze soprannaturali. "Sono estremamente convinto che non stiano mentendo tutti, credo che siano sinceri. Ma di nuovo, cosa sia effettivamente successo è tutta un'altra questione e penso che per rispondere a questa domanda ci voglia molta più umiltà," dice.
Quando ho chiesto a Huggins perché creda che quegli esseri siano apparsi proprio a lui, mi ha detto, "Sento che decine, forse centinaia di milioni di altre persone hanno fatto esperienze simili, soprattutto da bambini. Questo è tutto quello che posso dire. Penso che da bambini si sia più aperti alle cose e che per questo tali esseri ci possono apparire. E io so di non aver mai smesso di essere così aperto perché hanno continuato ad apparirmi per il resto della vita."


mercoledì 16 settembre 2020

Boleskine House

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Boleskine House è una vecchia villa, molto grande ma a un solo piano, situata in Scozia, a venti miglia dalla città di Inverness. Si trova sulla riva orientale del Loch Ness, quella meno frequentata dai numerosi turisti che ogni giorno vi si avventurano, fin da quando Mr. Wilson scattò una foto del presunto mostro di Loch Ness.


Storia

Boleskine House ha una storia cupa e tetra che si confonde spesso con la leggenda. Vicino alla casa si trova un cimitero presso il quale si dice una volta vi sia stata anche una chiesa, sparita molto tempo fa, bruciata insieme a tutti i fedeli che vi erano intenti alla preghiera.
Ma non è questo il fatto che alimenta il fascino di Boleskine House. Dal 1899 al 1918, nella grigia abitazione visse infatti il noto occultista Aleister Crowley. Crowley era mago, simbolista e scrittore, oltre che editore del periodico The Equinox.
Da quando, nel 1920, Crowley abbandonò l'abitazione a se stessa, essa è diventata un luogo di culto e pellegrinaggio per i Telemiti e per i satanisti non laveyani. Questa frequentazione ha alimentato leggende e dicerie su presunti sacrifici e rituali che Crowley vi avrebbe officiato, su presunti passaggi sotterranei e segreti con il vicino cimitero e sulla vicenda di un maggiordomo di casa che, impazzito, avrebbe tentato di uccidere tutta la sua famiglia.
Successivamente Crowley si trasferì nell'Abbazia di Thélema a Cefalù, finendo poi esiliato da Benito Mussolini per sospette attività antifasciste, per poi morire ad Hastings (East Sussex) nel 1947.


Vicende successive

Boleskine House, abbandonata per molti anni all'incuria, fu acquistata nel 1970 da Jimmy Page, chitarrista dei Led Zeppelin, che ne farà la propria dimora. Page era notoriamente un ammiratore delle arti occulte ed è tuttora uno dei maggiori collezionisti degli oggetti di Crowley.
Alcuni incidenti occorsi a membri dei Led Zeppelin, culminati con la morte del figlio del cantante Robert Plant e del batterista John Bonham, avrebbero indotto Page, nel 1980, a vendere Boleskine.
Negli anni successivi Boleskine House diventerà prima un Bed & breakfast per essere infine adibita ad abitazione privata.
Alla fine del Dicembre 2015 l'edificio è stato quasi completamente distrutto da un incendio, la cui natura non è stata ancora chiarita; solo l'ala Ovest della villa è sopravvissuta alle fiamme, le quali erano visibili fin dalla parte opposta del Loch Ness

lunedì 14 settembre 2020

Bahamūt

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Bahamut (in arabo: بهموت, Bahamūt), noto anche come Bahamuth, è un pesce colossale presente in una leggenda cosmologica araba, che sostiene sulla propria schiena il mondo.

Descrizione

Il Bahamut sarebbe uno dei sostegni del mondo: sulla propria schiena regge il Kujata, un gigantesco toro il quale a sua volta sostiene un'enorme pietra di rubino che fa da pedana per un angelo di dimensioni tali da reggere sulle proprie spalle il mondo intero (o, secondo una versione più complessa della leggenda, tutti e sette i mondi esistenti). Il Bahamut è immerso in un lago che non ha nessun supporto se non oscurità, e non è noto cosa ci sia al di sotto dell'oscurità.
Un'altra versione della leggenda posizionerebbe la terra (oppure i sette mondi) all'interno di un mare in seno all'enorme pietra di rubino sostenuta dal Kujata. Altre differenze sono che in questa leggenda uno strato di sabbia sostiene i piedi del toro mitologico e che al di sotto del Bahamut si trova un vento "calmo e soffocante", questo sopra un velo di oscurità, quindi una cortina di nebbia e sotto l'ignoto.
Il Bahamut compare anche in uno dei racconti delle Mille e una notte, in questo caso al di sotto dell'oceano nel quale esso nuota si trova un abisso di aria, quindi fuoco quindi il grande serpente Falak, che per le sue dimensioni potrebbe ingoiare l'intera creazione, ma si trattiene solo per paura di Allah. Nel racconto, Allah dichiara a Gesù di creare ogni giorno quaranta nuovi Bahamut.
In alcune fonti, il Bahamut è descritto con la testa simile a quella di un ippopotamo o di un elefante.

domenica 13 settembre 2020

Percezione extrasensoriale

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Viene chiamata percezione extrasensoriale o ESP (acronimo dell'espressione inglese Extra-sensory perception) ogni ipotetica percezione che non possa essere attribuita ai cinque sensi. La percezione extrasensoriale è anche classificata come "settimo senso" e viene spesso confusa con il sesto senso (l'intuito). L'uso di questo termine sottintende una ipotetica esistenza di canali di informazione estranei e sconosciuti alla scienza e, infatti, gran parte degli studi al riguardo si muovono al di fuori del metodo scientifico, riguardando la parapsicologia.

Descrizione

Le percezioni extrasensoriali vengono chiamate in modi diversi a seconda della loro natura:
  • capacità di prevedere il futuro (precognizione)
  • capacità di percepire visivamente cose non visibili naturalmente (chiaroveggenza)
  • capacità di comunicare con il pensiero (telepatia)
Il campo di studio delle percezioni extrasensoriali (e di altre presunte manifestazioni paranormali come la psicocinesi) è chiamato parapsicologia. La persona che si ritiene possieda tali facoltà è detta esper o sensitivo (anche paragnosta, soprattutto se collegato alla retrocognizione; medium se invece afferma di comunicare con entità spirituali, quali ad esempio i defunti). Il termine anglosassone esper, in particolare, pare essere stato coniato dallo scrittore di fantascienza Alfred Bester nel suo racconto Oddy and Id del 1950.

Il dibattito sull'esistenza delle percezioni extrasensoriali

Il dibattito sull'esistenza o meno delle percezioni extrasensoriali è molto acceso. Da un lato i sostenitori dell'esistenza di questi fenomeni portano a sostegno delle loro tesi alcune ricerche, dall'altro vengono sollevati dubbi significativi sulla validità metodologica di questi studi.
Più in particolare se da un lato i parapsicologi affermano che taluni esperimenti come gli esperimenti ganzfeld mostrerebbero prove dell'esistenza delle percezioni extrasensoriali, dall'altro la comunità scientifica contesta questi esperimenti gravemente carenti di rigoroso metodo scientifico oltre che di solida base teorica.

sabato 12 settembre 2020

Cumberlandismo

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Il cumberlandismo (o anche cunberlandismo) è una tecnica sviluppata dagli illusionisti, consistente nell'effettuare delle apparenti dimostrazioni di poteri ESP (percezioni extrasensoriali) attraverso la "lettura" dei movimenti muscolari involontari di uno spettatore. La tecnica infatti è anche nota con il termine di lettura dei muscoli (muscle reading, in inglese) o hellstromismo dal nome di un altro mentalista di fama internazionale.
Il termine deriva dal nome del prestigiatore Stuart Cumberland, che ideò per primo una codifica moderna e riconosciuta per questo tipo di esperimento, sebbene i primi mentalisti a raggiungere un buon successo tramite la lettura muscolare furono John Randall Brown e Washington Irving Bishop, attivi già nella seconda metà dell'Ottocento.
L'esperimento più tipico consiste nel richiedere al mentalista di trovare un oggetto nascosto, all'insaputa dello sperimentatore, in una stanza, mentre egli si trova in un altro locale. Il mentalista, rientrato nella stanza adibita all'esperimento, prende per mano uno o più collaboratori al corrente della posizione segreta dell'oggetto, e inizia a compiere giri dentro la camera facendosi guidare dai movimenti e dalle tensioni muscolari del collaboratore stesso. Ad esempio se quando il mentalista si dirige verso una direzione nota l'insorgere di una resistenza da parte del collaboratore, allora questo può essere il segnale che la direzione sia sbagliata.
In queste applicazioni, quindi, la tecnica permette di ritrovare a tastoni un oggetto nascosto o nell'eseguire un atto pensato ma non formulato da una persona presente all'esperimento, grazie alle pressioni inconsce esercitate sul cercatore dalla mano di una persona che lo tocca in modo continuo e che è al corrente dell'azione da compiere.

venerdì 11 settembre 2020

Classificazione Vallée

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La Classificazione Vallée è un sistema di classificazione delle osservazioni di UFO creato dall'ufologo francese Jacques Vallée. È spesso preferito alla classificazione Hynek perché più precisa.

Primo sistema

È stato elaborato nel 1966 ed è composto da cinque tipi divisi a loro volta in sottotipi.

Tipo I

Osservazione di un oggetto insolito, a forma di sfera, disco o altra forma geometrica, situato nei pressi del suolo (all'altezza degli alberi o più in basso), al quale possono essere associate delle tracce o degli effetti termici, luminosi o meccanici.
  • a- Al suolo o nei pressi del suolo
  • b- Vicino ad un posto con acqua
  • c- Gli occupanti dell'UFO mostrano interesse verso i testimoni facendo gesti o segnali luminosi
  • d- L'UFO sembra controllare un veicolo terrestre

Tipo II

Osservazione di un oggetto insolito di forma verticale o cilindrica nel cielo, associato ad un alone nebuloso. Si danno a questo fenomeno diversi nomi, come "sigaro nebuloso" o "sfera nebulosa".
  • a- Con movimenti irregolari nel cielo
  • b- Oggetto stazionario che "genera" altri oggetti (oggetti satelliti)
  • c- Oggetto circondato da altri oggetti

Tipo III

Osservazione di un oggetto insolito di forma sferica, discoidale o ellittica, stazionario nel cielo.
  • a- Alternanza di periodi di movimento e periodi stazionari, con movimento a "foglia morta"
  • b- Interruzione di un volo continuo, poi ripresa del movimento
  • c- Cambiamento di apparenza durante lo stazionamento
  • d- "Combattimento aereo" o carica verso altri oggetti
  • e- Traiettoria modificata durante un volo continuo per volare lentamente intorno a certe zone o per cambiare improvvisamente direzione

Tipo IV

Osservazione di un oggetto insolito in volo continuo.
  • a- Volo continuo
  • b- Traiettoria modificata verso un mezzo convenzionale vicino
  • c- Volo in formazione
  • d- Traiettoria a su e giù o a zigzag.

Tipo V

Osservazione di un oggetto insolito di apparenza indistinta, che appare come un oggetto che non è interamente solido o materiale.
  • a- Diametro apparente ampio, sorgente luminosa non definita
  • b- Oggetto simile ad una stella, immobile durante lunghi periodi
  • c- Oggetti simili a stelle che attraversano il cielo, eventualmente secondo traiettorie particolari

Secondo sistema

Nel 1990 Vallée ha proposto un nuovo sistema di classificazione, più completo, che tiene conto della classificazione di Hynek. Il nuovo sistema permette di classificare non solo gli UFO, ma anche i fenomeni paranormali.

Anomalie

  • Tipo I: Osservazioni- luci o esplosioni misteriose
  • Tipo II: Effetti fisici- poltergeist, cerchi nel grano
  • Tipo III: Entità- fantasmi, extraterrestri, animali criptozoologici (Yeti, mostro di Loch Ness, ecc.)
  • Tipo IV: Trasformazioni della realtà- esperienze ai confini della morte, allucinazioni o visioni di carattere religioso
  • Tipo V: Ferite o morte- stigmate, combustione umana spontanea, ecc.

Volo ravvicinato

  • Tipo I: Osservazioni-Traiettoria continua dell'UFO
  • Tipo II: Effetti fisici- l'UFO lascia una traccia fisica
  • Tipo III: Entità- Osservazione di esseri
  • Tipo IV: Trasformazione della realtà- i testimoni hanno l'impressione di una deformazione della realtà
  • Tipo V: Ferite o morte- ferite o morte causate dall'UFO

Manovre

  • Tipo I: Osservazioni- Traiettorie discontinue dell'UFO
  • Tipo II: Effetti fisici- L'UFO lascia una traccia fisica
  • Tipo III: Entità- Osservazione di esseri
  • Tipo IV: Trasformazione della realtà- i testimoni hanno l'impressione di una deformazione della realtà
  • Tipo V: Ferite o morte- ferite o morte causate dall'UFO

Incontro ravvicinato

  • Tipo I: L'UFO è vicino
  • Tipo II: Effetti fisici- l'UFO lascia una traccia fisica
  • Tipo III: Entità- Osservazione di esseri
  • Tipo IV: Trasformazione della realtà- rapimento
  • Tipo V: Ferite o morte- ferite o morte causate dall'UFO

giovedì 10 settembre 2020

Il libro dei medium

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Il libro dei medium o Guida dei medium ed evocatori (Le livre des médiums o Guide des médiums et des évocateurs nell'originale) è la seconda opera fondamentale sullo spiritismo scritta dal pedagogista francese Allan Kardec, pubblicata nel 1861 in Francia. Tratta dell'aspetto sperimentale ed investigativo della dottrina dello spiritismo, presentata come un orientamento teorico-metodologico capace di spiegare un ordine di fenomeni disprezzato dalla scienza: i cosiddetti fenomeni spiritici o medianici, che sarebbero causati dall'interazione di spiriti nella realtà fisica.


Storia

Le prime ricerche fatte da Kardec erano su un fenomeno molto comune a mezzo il secolo XIX nella Europa e negli Stati Uniti: i cosiddetti tavoli giranti, in cui qualche persone si sedevano intorno ad un tavolo per distrarsi con strani movimenti prodotti dal mobile, che parevano indipendenti della volontà dei presenti (Pesoli, 1999). Nonostante il nome, c'erano spesso, secondo testimoni dell'epoca, anche fenomeni somiglianti con svariati oggetti.
La ricerca lo fece convincere della ipotesi spiritica come il migliore modo di spiegare questi fenomeni di comunicazioni intelligenti. Kardec si è convinto di questa ipotesi dopo avere osservato diversi fenomeni che non erano semplici agitazioni aleatorie, spiegabili da cause naturali, ma movimenti che sembravano ricorrere a sistemi simbolici per stabilire canali di comunicazione con un interlocutore.

 
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