mercoledì 10 marzo 2021

Satanismo

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Satanismo è un termine generale che ricopre un'ampia gamma di significati, principalmente letterari, artistici, poetici, religiosi e filosofici, che hanno come punto di riferimento la figura di Satana, inteso e rappresentato in numerosi modi, non necessariamente biblici; talvolta come un simbolo o un archetipo, altre volte come un personaggio immaginario, e ancora come un essere realmente esistente.
Originariamente indicava un genere immaginativo poetico-letterario, con iconografie caratteristiche, attestato per la prima volta come fenomeno letterario nell'ambito della letteratura inglese del romanticismo nel XIX secolo; diffusosi poi in Europa, si ritrova anche in alcuni autori del decadentismo come P. B. Shelley, Lord Byron, Oscar Wilde, Charles Baudelaire e vari altri.

Storia

Età antica

(EN)
«Satan's ancestry is the result of an elaborate cross-breeding of traditions that has spanned millennia.»
(IT)
«L'ascendenza di Satana è il risultato di un elaborato incrocio di tradizioni che è durato millenni.»
(Chris Mathews, Modern Satanism: Anatomy of a Radical Subculture, p.1.)


La figura occidentale di Satana o del demonio risale a numerosi secoli antecedenti rispetto alla nascita della cultura giudaico-cristiana: si possono ritrovare le sue origini nella zona del Medio Oriente, in particolare nelle mitologie e religioni del Vicino Oriente antico, mesopotamiche, egizia, zoroastriana, caldea e cananea, caratterizzate da un pantheon o dalla credenza in divinità o spiriti malvagi e crudeli, ma anche neutrali o associati a catastrofi naturali.
Fu principalmente a causa dell'influenza zoroastriana sull'élite ebraica di Gerusalemme, avvenuta durante l'esilio babilonese, che l'ebraismo del Secondo Tempio iniziò a sviluppare una complessa teologia morale sul dualismo dell'eterna lotta tra bene e male, le cui tracce si possono abbondantemente ritrovare nell'apocalittica giudaica e nel giudaismo enochico (corrente di pensiero ebraica a cui vanno attribuiti numerosi apocrifi dell'Antico Testamento).
L'influenza zoroastriana e caldea tuttavia fu molto importante anche per il passaggio dal concetto di Sheol a quello dell'Inferno (insieme alla visione greca del Regno dei Morti), del giudizio divino, della punizione per i malvagi, dell'identificazione del male con il serpente, e, infine, con la nascita della demonologia nel giudaismo rabbinico.

Nel Tanakh e nell'ebraismo del Secondo Tempio

Il Tanakh o "Bibbia ebraica" è molto povero di riferimenti a Satana (viene citato solo quattro volte), e comunque viene relegato ad un ruolo minore nei pochi libri in cui compare. La maggior parte dei demoni che vengono citati sono in realtà delle divinità presenti nei pantheon cananei ed egizi, che sono stati "demonizzati" in seguito alla divisione degli antichi israeliti dal popolo di Canaan e dalle altre popolazioni che all'epoca risiedevano in Palestina e nel Levante, per ragioni di carattere nazionalistico e indipendentista.
Nonostante Satana venisse già citato nel libro di Zaccaria, il primo manoscritto biblico in cui Satana fa la sua vera comparsa è il libro di Giobbe, uno dei testi prodotti dalla corrente del giudaismo sapienziale, la quale, così come gli apocalittici, cercava un modo per spiegare l'origine del male e la sofferenza umana.
Satana nel Tanakh svolge sempre il ruolo di angelo subordinato a Dio ed esegue gli ordini di quest'ultimo, senza mai ribellarsi. L'interpretazione teologica che vede Satana nel serpente di Genesi è in realtà molto tardiva, e non venne formulata dagli ebrei ma dai cristiani, che ancora oggi utilizzano questo modo di considerare il suddetto animale nel mito in questione. Sta di fatto però che nella cultura ebraica il serpente non ha nessun significato particolare.
Dopo la scomparsa della corrente apocalittica giudaica e la fine del periodo del Secondo Tempio, i cui unici rimasugli furono le sette del giudeo-cristianesimo e una minore influenza sull'ebraismo rabbinico, gli ebrei rabbinici abbandonarono le idee apocalittiche e tornarono a considerare l'esistenza di un esclusivo Dio benevolente, usando come basi gli insegnamenti dei rabbini del Talmud, e l'impossibilità di ribellione da parte degli angeli, in quanto creati senza peccato. Nonostante ciò le tradizioni ebraiche su Samael, che comprendono racconti, leggende ecc. riportati nell'Aggadah (ereditate anche dai cristiani) e le spiegazioni sull'esistenza del male presenti nella Qabbalah continuarono in momenti diversi a far riemergere la figura di un angelo ribelle. Ma nell'ebraismo il diavolo (costruito soprattutto su religioni e tradizioni straniere) rimane un'allegoria delle inclinazioni o comportamenti negativi che fanno parte della natura umana.

Nel Nuovo Testamento

Il Nuovo Testamento presenta Satana, o il diavolo, molto più di frequente rispetto al Tanakh, in una maniera del tutto nuova e assolutamente negativa di questo personaggio. Egli acquisisce un ruolo molto importante nelle narrazioni su Gesù come suo tentatore o accusatore.Viene inoltre associato a numerosi demoni-divinità straniere del Tanakh, come Baal o Beelzebub, e a figure mostruose della mitologia ebraica, come il Leviatano, soprattutto nell'Apocalisse di Giovanni.
Il Nuovo Testamento contiene una sorprendente agitazione di forze demoniache. Nel cristianesimo, Satana assume definitivamente il ruolo di spirito maligno e portatore dell'oscurità, contrapposto al Dio buono della luce, in questo caso Ahura Mazdā.
Nel giudeo-cristianesimo, prodotto del giudaismo enochico così come l'essenismo e influenzato anche da quest'ultimo (cfr. Rotoli del Mar Morto), Satana assume definitivamente negli scritti evangelici lo stesso ruolo che Angra Mainyu ricopre nello zoroastrismo, cioè di spirito maligno e portatore dell'oscurità contrapposto al Dio buono della luce, in questo caso Ahura Mazdā.
I vangeli hanno contribuito enormemente a costruire una identità malvagia vera e propria di Satana, attribuendogli la totalità del male, molto distinta dal suo ruolo di angelo obbediente inviato da Dio, come invece era raffigurato nel Tanakh.

Età apostolica e patristica

Il primo scrittore cristiano a identificare il serpente di Genesi con Satana fu probabilmente Giustino, nei capitoli 45 e 79 del Dialogo con Trifone. Altri padri della Chiesa a menzionare questo punto di vista furono Tertulliano e Teofilo.
Ulteriori interpretazioni errate cristiane sul Tanakh riguardo alla presenza o riferimenti a Satana sono ad esempio il passo biblico 14,12-15 del libro di Isaia, nel quale viene citata la "stella del mattino", cioè il pianeta Venere, che però in questo contesto diventa una metafora per la sconfitta del sovrano babilonese Nabucodonosor II, nemico degli israeliti, presente anche lui nel medesimo capitolo.
Questa interpretazione cristiana e la sua erroneità va attribuita a san Girolamo, che tradusse, verso il 408, la Bibbia dal greco al latino, quindi dal termine Φωσφόρος (Phosphoros, cioè "portatore della luce") dedusse quello di Lucifer ("Lucifero"), il quale era già ricco di significati e proveniente da una tradizione letteraria e mitologica greco-romana affermata, che lo metteva in relazione con il leggendario Prometeo. A causa di questa traduzione, la Vulgata, ma più che altro della sua interpretazione letterale, nella quale Girolamo considerava la "stella del mattino" di Isaia un angelo ribelle che cade dal cielo, egli pensò che si riferisse a Satana, e non al sovrano Nabucodonosor II, facendo entrare il termine "Lucifero" nel linguaggio cristiano come uno dei nomi di Satana.
Allo stesso modo anche altri passi del Tanakh; ad esempio il 28,14-15 del libro di Ezechiele viene interpretato dai cristiani come un riferimento a Satana, perché narra di un cherubino che, nonostante la sua perfezione, cade in disgrazia. Il passo in questione, insieme all'intero capitolo, è però riferito al re di Tiro.
La concezione dualistica tra bene e male del paleocristianesimo venne influenzata anche dal contrasto tra materia e spirito dell'orfismo e platonismo greci. Già dal 94-97 i cristiani del Mediterraneo concepivano Satana come un antagonista il cui obbiettivo è di condurre la cristianità alla dannazione. Ignazio di Antiochia affermava nelle sue lettere che Satana regna sul mondo da quando quest'ultimo è nato e che, grazie all'incarnazione di Gesù e all'imminente parousia, la fine del suo dominio sarebbe arrivata molto presto.
È chiaro quindi che Ignazio, così come la stragrande maggioranza dei successivi padri della Chiesa e leader cristiani, prendeva la Bibbia alla lettera invece di interpretarla. Ad ogni modo, le opere di Ignazio sono importanti dal punto di vista linguistico, poiché egli utilizza per primo per riferirsi a Satana la parola ἄρχων ("arconte"), termine che avrebbe assunto un particolare significato nello gnosticismo.
L'insistenza di Ignazio per Satana era dovuta al suo continuo e incessante pensiero verso il martirio, ed era tale da considerare persino un'iniziativa ecclesiastica priva dell'autorizzazione di un vescovo come un atto effettuato da un adoratore del diavolo. In seguito venne bollata come un'opera di Satana la comparsa di scismatici ed eretici, contro i quali la Chiesa pronunciava anatemi sull'impossibilità di raggiungere il regno di Dio. Dopo il I secolo diventò una misura standard da parte della Chiesa, accusare gli eretici o gli eterodossi di essere alla mercé del diavolo.

Età moderna e contemporanea

Le origini dei movimenti culturali e filosofici aventi come culto la figura di Satana non possono essere fatte risalire anteriormente al XIX secolo: in particolare, secondo Dawn Perlmutter, la nascita del Satanismo, inteso come fenomeno religioso, potrebbe essere fatta risalire alla figura di Aleister Crowley e ai suoi scritti.
A cominciare dal XV secolo si era tuttavia diffusa la credenza, in ambito cristiano, dell'esistenza di fenomeni organizzati di devozione a Satana, che furono pesantemente condannati in opere sulla stregoneria quali il Malleus maleficarum (1486 circa) e il Compendium maleficarum (1620 circa). I movimenti aventi come culto la figura di Satana hanno avuto sorti alterne di repressione e di revivescenza «a partire dai tempi di Luigi XIV, alla cui corte vengono celebrate le prime messe nere per ottenere favori e vantaggi materiali fino al Satanismo contemporaneo, che nasce con Aleister Crowley, un facoltoso inglese vissuto nella seconda metà dell'Ottocento, che dedicò la sua vita all'occultismo. Crowley fondò la prima congregazione satanista della storia, a cui, nel 1911, fornì un'abbazia in Italia, a Cefalù, dove Crowley visse per qualche anno.
Nella storia del Satanismo riveste grande importanza la figura del regista underground di Hollywood, Kenneth Angaer e il suo amico Anton Szandor LaVey — pseudonimo di Howard Stanton Levey (1930-1997) — e con il cineasta underground di Hollywood Kenneth Anger, fondatori del Magic Circle nel 1961 e della Chiesa di Satana nel 1966».
Nel 1966 il californiano Anton LaVey fondò a San Francisco la Chiesa di Satana, diffondendo questo culto prima negli Stati Uniti e, successivamente, in Europa, durante il periodo della cosiddetta controcultura. In questo contesto venne proposto il "mito" dell'esistenza di un "Satanismo antico" che andava recuperato al fine di generare un autentico "Satanismo moderno". La stessa biografia "leggendaria" di Anton Lavey è oggi messa in discussione.
Nel 1975 Michael Aquino, il quale aveva aderito nel 1969 alla Chiesa di Satana fondata da Lavey, se ne distaccò per fondare un movimento satanista alternativo, il Tempio di Set. Il tramonto della controcultura ha progressivamente ridotto il proselitismo delle Chiese sataniche anche se non ha ridotto l'interesse per il Satanismo. Durante gli anni ottanta negli Stati Uniti d'America, in Canada e in Europa le autorità pubbliche, allarmate da una serie di episodi criminali, sospetti o presunti rinvenimenti di sacrifici umani o animali, nonché da numerose testimonianze di psicoterapeuti che riferivano di abusi satanici durante l'infanzia da parte di loro pazienti, nonché testimonianze di bambini maltrattati, hanno avviato una serie di indagini coinvolgendo le chiese sataniste e creando "allarme sociale" intorno ai loro culti. David G. Bromley evidenzia tuttavia che non vi è alcuna prova del coinvolgimento della Chiesa di Satana e del Tempio di Set in questi presunti accadimenti, i quali, peraltro, sono stati frequentemente via via spiegati diversamente. Questi accadimenti, occorsi negli anni ottanta, hanno ridotto drasticamente, sempre secondo David G. Bromley, la diffusione delle Chiese di Satana.

Caratteristiche del Satanismo

Il Satanismo in senso stretto è un movimento che ha come perno della propria filosofia il culto di Satana, e ne fa il punto di riferimento principale della sua ritualità.
Secondo lo scrittore decadente Joris Karl Huysmans (1848-1907), il Satanismo è un atteggiamento che «consiste in una pratica sacrilega, in una ribellione morale, in un'orgia spirituale, in un'aberrazione per nulla ideale e cristiana; risiede anche in un godimento temperato dal timore... la gioia proibita di trasferire a Satana gli omaggi e le preghiere dovute a Dio; consiste nell'inosservanza dei precetti cattolici che vengon seguiti all'incontrario, commettendo, per oltraggiare più gravemente Cristo, i peccati che egli ha più espressamente maledetti: la contaminazione del culto e l'orgia carnale».

Movimenti satanici

Esistono differenti tipi di movimenti satanici. Massimo Introvigne e il CESNUR hanno classificato diverse tipologie di Satanismo che recentemente sono state denominate: tradizionale occultista (o deista), spiritualista (o teista), razionalista (o ateo), gnostico, luciferiano, acido.
Satana può essere considerato in diverse maniere: come archetipo di uno stato di coscienza superiore dell'uomo (Satanismo deista e gnostico) che talora tende verso l'ateismo militante (Satanismo razionalista); come una divinità sovrumana da venerare (Satanismo luciferiano e spiritualista), o come un'entità spirituale preternaturale (Satanismo tradizionale occultista).

Satanismo tradizionale occultista (o deista)

Il Satanismo tradizionale occultista rappresenta la corrente più "nera" del Satanismo, comprendendo quel particolare percorso denominato "via della mano sinistra" che per secoli è stato concepito, appreso e trasmesso su base individuale. Il Satanismo tradizionale è occultista proprio poiché segue il sentiero oscuro tracciato dalla via della mano sinistra, che è molto legato all'uso della magia nera, la quale assorbe molti concetti proposti dalle eminenti dottrine di Eliphas Lévi e Aleister Crowley.
Il Satanismo occultista rappresenta la corrente più tradizionale ed ha una forte connotazione di stampo anticlericale. In questa corrente Satana viene considerato in grado di premiare chi si schiera con lui. Gli adepti tengono ben presente il racconto riportato dalla Bibbia giudeo-cristiana che descrive Satana come "principe delle tenebre", "angelo caduto" o "anticristo", e ne fanno un uso stereotipato del loro antagonismo. Tra i vari satanisti presenti sul territorio italiano, soprattutto a Torino, la tendenza comune è quella di venerare Satana compiendo rituali magici finalizzati ad ottenere il suo aiuto e la sua protezione.
Il Satanismo tradizionale occultista rappresenta la corrente più dura ed estrema di Satanismo che comprende quel particolare percorso della Via della Mano Sinistra che per secoli è stato insegnato su base individuale. Il Satanismo tradizionale occultista è sicuramente quello che può contare sul maggior numero di adepti. In questo ambito Satana è venerato come un'entità spirituale antica, non malvagia, in grado di dare conoscenze occulte e poteri terreni ai maghi più preparati. La ritualistica occultista è molto complessa e ha molte fonti, come ad esempio la Clavicula Salomonis, il Grimorium Verum, o la Cabala ermetica occidentale. Questa corrente pratica l'oscura via dell'Ars goetia. Il Satanismo tradizionale occultista opera anche sul piano sociale, andando contro le sovrastrutture consuete della società, dal monoteismo al materialismo, passando per tutti quei riti, considerati vuoti e inutili, del cerimoniale religioso odierno. Gli occultisti nei loro rituali trattano con demoni di varia natura, riconosciuti dalle caratteristiche peculiari di ognuno, che spesso sono opposte a quelle rivelate dalle religioni monoteiste.
Il panorama italiano dei satanisti si concentra soprattutto nel torinese, dove tra i tanti, dal 2013, è presente il Tempio di Satana; una congregazione satanica deista con alcuni elementi in comune agli spiritualisti, ai luciferiani e agli gnostici. Il Tempio di Satana, seppur di radice tradizionale occultista, propone in effetti una sorta di sincretismo satanico, che cioè, intende includere i seguaci delle varie correnti del Satanismo, uniti da una forte matrice anticristiana. I "templari" di Satana lo onorano quale entità trascendentale volta a promuovere l'indulgenza in luogo dell'astinenza. Satana viene visto quindi proprio in quest'ottica, come la divinità che "incarna" il pieno appagamento, sia dello spirito che del corpo. La loro visuale della struttura "uomo" è simile a quella induista, in cui ogni esperienza, positiva o negativa, accresce il bagaglio karmico e partecipa all'accrescimento personale e spirituale. Dai seguaci del Tempio, Satana viene visto, così, anche come archetipo che rappresenta gli stati alterati di coscienza dell'individuo. Collegato al Deismo, il Satanismo è da molti erroneamente visto come ateo. Mentre il Satanismo deista dei templari di Satana esalta l'ego umano e la piena espressione della vera volontà umana, che non si fa piegare dalle influenze moraliste e dogmatiche; rigettate e non condivise poiché contro la reale natura intrinseca dell'uomo. Ciò porta i seguaci del Tempio di Satana a riconoscere nel proprio ego liberato l'intima scintilla satanica divina.
Alla corrente tradizionalista occulta del Satanismo appartengono, tra gli altri, i noti seguaci del Tempio di Set di Michael Aquino; il quale, ex sostenitore dell'ateismo materialista propinato dalla Chiesa di Satana di Anton LaVey, si rese protagonista di uno scisma da quest'ultima, per concepire una visione più concreta di Satana, riconoscendolo come essere reale.
A questa corrente di Satanismo fa parte anche l'Ordine dei Nove Angoli che è stato il primo gruppo a descrivere il suo occultismo come "Satanismo tradizionale" nel suo Libro Nero di Satana, pubblicato nel 1984, e che rappresenta il gruppo più estremo di tale corrente.
I seguaci dell'Ordine seguono un percorso iniziatico attraverso il "Sistema Settenario", il "Canto Esoterico" e l'addestramento completo dei novizi (compreso lo sviluppo del lato fisico), il "Gioco Stellare" nonché il sistema di magia interna (i "Rituali del Grado", ecc). L'obiettivo dell'Ordine è quello di creare un nuovo individuo, più evoluto, attraverso un duro addestramento fisico, magico ed intellettuale, che prevede esperienza diretta, pratica, tramite azioni antinomiche e spesso illegali che portanto il praticante ad assumere un ruolo antagonistico all'interno della società, nonché ad eseguire alcune cerimonie oscure con l'obiettivo di raggiungere una comprensione dell'universo occulto noto come l'acausale; rispetto ad altre correnti più teoretiche che invece si limitano ad eseguire solo alcuni rituali cerimoniali o a studiare materie filosofiche e che quindi non contemplano alcuna azione antinomica all'interno della società. Così, l'Ordine dei Nove Angoli afferma che il Satanismo tradizionale richiede di avventurarsi nel regno del proibito e dell'illegale al fine di scuotere il praticante, libero dal condizionamento culturale e politico; andando ben oltre la gratificazione del principio del piacere e richiedendo un duro lavoro per il raggiungimento della padronanza di sé, del superamento di sé in senso Nietzschiano ed alla fine della saggezza cosmica. È una concezione del Satanismo più pratica rispetto alle altre congregazioni, con l'accento sulla crescita individuale nei regni della tenebra e del pericolo attraverso atti pratici di abilità, resistenza, e in cui si rischia la vita. La figura di Satana all'interno dell'Ordine è considereta sia come una vera divinità, il Principe delle Tenebre, che come un archetipo o simbolo dell'"oppositore", "avversario". Tuttavia l'origine del nome Satana non viene fatta risalire all'ebraico "‫שָטן‬" come è consuetudine negli ambienti satanici, ma alla parola "αἰτία/αἴτιος" di origine greca antica. Un altro aspetto che contraddistingue l'Ordine dei Nove Angoli è una visione differente dell'origine del nome Baphomet, che per i praticanti di questa congrega deriverebbe dall'antico greco "βαφή μητρίς" con il significato di "madre del sangue" e che rappresenterebbe una divinità femminile considerata la Dea Oscura e Signora del Sangue che gli adepti adorano offrendole dei sacrifici umani in particolari periodi dell'anno. I seguaci dell'Ordine dei Nove Angoli sono fortemente critici verso le congregazioni sataniche più in sovrannumero e più note, come ad esempio la Chiesa di Satana e il Tempio di Set, che ritengono siano "fintamente sataniste" poiché abbracciano il "fascino associato al Satanismo" ma hanno "paura di sperimentarne la tenebra sia all'interno che all'esterno di loro".

Satanismo razionalista (o ateo)

Il Satanismo razionalista nasce nella seconda metà del XX secolo per opera del suo fondatore Anton S. LaVey, che, attraverso La Bibbia Satanica, tentò di dare un fondamento razionale e compiuto alla sua visione del Satanismo. LaVey fondò la Chiesa di Satana.
Il Satanismo razionalista è fortemente ateo ed è concepito in chiave estremamente materialista, edonista, anticristiana e umanista: i suoi adepti, pur non credendo in alcuna divinità, adottano il nome "Satana" — considerato il "ribelle" contro il dio cristiano, e dunque, Satana viene visto semplicemente come una figura emblematica di ribellione contro il sistema di valori cristiani — in contrapposizione alla dottrina cristiana, che ritengono essere oscurantista, in quanto mortificherebbe l'uomo togliendogli ogni valore. I razionalisti propongono una visione antropocentrica della realtà.

Satanismo spiritualista (o teista)

Il Satanismo spiritualista è la corrente teista ed è ritenuta, dagli appartenenti a questa corrente, la più antica religione di sempre, dato che si rifà ai culti sumeri-accadici-babilonesi e al pantheon ad essi appartenente; Satana viene identificato dagli adepti con il dio Ea-Enki e chiamato "padre" o "dio delle origini". Secondo la mitologia sumero-accadico-babilonese, Ea-Enki (Satana), fu colui il quale "creò" l'umanità attraverso un processo di ingegneria genetica, le diede la conoscenza e la salvò dal diluvio universale a seguito di una guerra tra Enki e il fratello Enlil. Satana è considerato sia un entità, sia una manifestazione del tutto nella materia. Gli spiritualisti professano una vera e propria forma di fede religiosa, anche se scevra da imposizioni dogmatiche. Sono particolarmente avversi alle religioni dei giudeo-cristiani e alle religioni monoteiste in genere, poiché li ritengono responsabili di aver infangato le loro divinità, attribuendogli un'immagine malevola e diabolica, che, nei fatti, gli spiritualisti non riscontrano minimamente. Alcuni identificano il Dio ebraico Yahweh con il demiurgo gnostico, considerato il falso Dio creatore avverso all'umanità, che cerca di osteggiare dal progresso spirituale e che quindi promulga la prevaricazione della mente sull'Essere. Il loro ideale di spiritualità è una ricerca individuale in cui la presa di coscienza personale e il dubbio sono prerogative fondamentali per la crescita interiore. La vita di un satanista è concentrata sulle varie pratiche spirituali quali la meditazione e le invocazioni dei demoni e nello studio esoterico, che spazia da dottrine come l'alchimia, l'ermetismo, lo gnosticismo, la cabala, la numerologia, lo yoga ecc. Inoltre credono nella magia, nella reincarnazione, nel karma e nelle pratiche legate alle energie dell'universo. Gli spiritualisti non praticano sacrifici umani e animali: questi sono profondamente osteggiati dal loro clero, e li ritengono causa di "punizione" da parte del dio e dei demoni nei confronti di chi li commetta. La più importante organizzazione internazionale degli spiritualisti è il Joy of Satan, il cui ministero italiano è la Gioia di Satana.
Un'organizzazione spiritualista italiana è "Unione Satanisti Italiani".

Satanismo gnostico

Il Satanismo gnostico è una corrente spesso confusa con il Luciferismo; in questo ambito Satana non è visto come il malefico descritto nella Bibbia, ma come una divinità che ha dato all'uomo la capacità di evolversi e tornare al suo stato divino originario. Prende molti concetti dalle dottrine dello gnosticismo, anche se rinnega la visione gnostica del mondo materiale inteso come una prigione da cui fuggire. Il fondatore di questa corrente, Dean Joseph Martin, riordinò tutta una serie di idee riferendosi agli aspetti religiosi mistici del pitagorismo, dello gnosticismo, dell'ermetismo e della Cabala esoterica.
Il tratto distintivo di questo lavoro di riordino e di unione di idee in apparenza dissimili tra loro è anche la principale chiave di lettura della corrente gnostica: ovvero che sia spiegabile anche il cosiddetto "dio" o "soprannaturale" con lo studio e le leggi scientifiche, in quanto parte di una realtà superiore, ma non per questo priva di logica, anzi strettamente soggetta alle leggi scientifiche. Si prefigge l'evoluzione dell'uomo fino al ritorno a uno stato di divinità, da cui proviene, utilizzando gli strumenti di cui è stato dotato, e che Satana ha contribuito a rendere utilizzabili concretamente. L'ignoranza, intesa come mancanza di conoscenza, è vista come un vero e proprio peccato, una condizione da cui l'uomo deve riscattarsi mediante lo studio e la conoscenza in senso lato, che si ottengono con il costante ragionamento sia sulle esperienze spirituali, sia su quelle fisiche. La vita stessa è intesa come una sorta di aula di studio, le cui esperienze sono una fonte inestimabile di conoscenza ed illuminazione. Vita che quindi, secondo il Satanismo gnostico, va vissuta pienamente, senza condizionamenti esterni quali superstizioni o convenzioni sociali, ma nel rispetto di se stessi, degli altri e della legalità. Alcuni di questi principi del Satanismo gnostico risultano, quindi, molto simili a quelli della corrente razionalista di LaVey, per il quale Martin ammise sempre di avere rispetto e ammirazione. L'organizzazione satanista gnostica mondiale di riferimento è The Satanic Temple che ha la sua ramificazione italiana a Torino.

Satanismo luciferiano

In questo contesto del Satanismo è più corretto parlare di "Luciferismo" in quanto qui si collocano la figura e il culto di Lucifero, considerato nella dottrina catara, l'angelo che era stato ingiustamente cacciato dal Cielo e di cui si attendeva il ritorno in Terra. Lucifero viene venerato come principio del "bene" in opposizione al dio del male e creatore del mondo: il Demiurgo. Questo perché Dio ha voluto negare agli uomini la conoscenza, che invece ha offerto Lucifero sotto forma di serpente dell'Eden. Lucifero, per inciso, non viene neanche identificato come Satana, bensì come l'Eone della Conoscenza, chiamato anche Sophia. Gli aderenti a questa corrente, detti luciferiani, non si definiscono neppure satanisti; proclamano che la salvezza si raggiunge tramite la conoscenza che viene ostacolata dai dogmi e dalla "cieca" fede. Un esempio di Luciferismo venne fornito dalla Process Church of the Final Judgment fondata a negli anni sessanta dall'inglese Robert De Grimston (oggi scomparsa). Oggi il Luciferismo è rappresentato da due congregazioni strutturate: la Greater Church of Lucifer e la Neo-Luciferian Church.

Satanismo acido

In questo contesto sarebbe più appropriato e corretto parlare di "Acidismo", poiché più che una corrente satanica, questo è in realtà un fenomeno del tutto indipendente dal movimento satanista, da interpretare e connettere più propriamente alla sottocultura giovanile; ossia a quei gruppi di giovani disadattati, dediti a episodi criminosi di vario tipo, tra cui: le azioni violente, la profanazione di cimiteri, l'abuso e lo spaccio di sostanze stupefacenti, che loro dichiarano di compiere nel nome di "Satana" e contro il dio cristiano.
In Italia un gruppo di tal natura furono le cosiddette, famigerate e tristemente note, bestie di Satana, una banda criminale giovanile dedita alla pratica di pseudo-messe nere e omicidi rituali, ispirata proprio all'Acidismo (e a nessuna corrente propriamente appartenente al Satanismo). Analogamente, negli Stati Uniti e in altri Paesi, criminali solitari e leader carismatici come Ricky Kasso e Charles Manson rientrano nei diversi casi di notorietà mediatica dedicati a tale subcultura.
Non essendo quindi l'Acidismo una corrente satanica vera e propria, gli acidisti sono privi di una filosofia o di un'escatologia che ne tracci una fisionomia comune; e infatti, a riprova di questo, a tutt'oggi non hanno mai avuto né saputo organizzarsi in una congregazione di riferimento.

martedì 9 marzo 2021

Esorcismo

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L'esorcismo è un insieme di pratiche e riti considerati efficaci, in ambito religioso, nello scacciare una presunta presenza demoniaca o malefica da una persona, un animale o da un luogo. Queste pratiche sono molto antiche e fanno parte del credo di varie religioni.
Secondo svariate religioni esseri naturali possono essere posseduti da esseri soprannaturali. Colui che è considerato essere sotto il controllo di spiriti malvagi non è però reputato cosciente delle proprie azioni né diretto responsabile, ma come tramite per gli spiriti. La persona preposta agli esorcismi è chiamata esorcista. L'esorcista utilizza preghiere, formule prestabilite, gesti, simboli e anche icone, reliquie, oggetti "benedetti".

Cenni storici

Il concetto di possessione malefica e la pratica dell'esorcismo sono molto antichi e diffusi. Il Nuovo Testamento annovera tra i miracoli di Gesù Cristo la liberazione di alcuni indemoniati, come nel caso dell'indemoniato di Gerasa (cfr. Vangelo secondo Luca, 8,26-39 e Marco 5,1-20}. È inoltre da ricordare che la liberazione dai demoni è parte integrante del messaggio evangelico e della missione apostolica della Chiesa nel mondo (...Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni, gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date...; Matteo, 10,8). Per questo motivo e per la tradizione ininterrotta, la possessione diabolica fece parte del credo del Cristianesimo fin dal suo inizio; l'esorcismo, come pia pratica di liberazione dal demonio è stata ed è ancora una pratica riconosciuta e promossa dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e da varie Chiese protestanti
La pratica dell'esorcismo è diminuita in tempi recenti in molti gruppi religiosi, anche a motivo di una più attenta diagnostica di problemi di carattere psichico e psicologico. Tale diminuzione può anche essere ascritta ad un cambiamento nella cultura occidentale, dovuta a correnti filosofiche e di pensiero quali il razionalismo, materialismo o al naturalismo, che hanno ridotto l'attenzione verso il soprannaturale.

Esorcismo nella religione ebraica

Nella Cabala e nella tradizione giudaica europea, una persona può essere posseduta da uno spirito maligno chiamato dybbuk, che si ritiene essere l'anima vagante di una persona morta e fuggita dalla Geenna (un termine ebraico tradotto liberamente come "inferno"). Secondo questo credo, un'anima che non sia riuscita a compiere la sua missione durante la vita ha una seconda opportunità di compierla trasformandosi in un dybbuk. Il dybbuk deve essere esorcizzato con un rito religioso formale.

Esorcismo nella religione cristiana

Chiesa cattolica

Nell'ambito della Chiesa cattolica, l'esorcismo, fatta eccezione dell'esorcismo ordinario praticato in occasione del battesimo, è un sacramentale praticabile solo dai vescovi o da un sacerdote che abbia ottenuto il mandato dal proprio vescovo. Nel passato l'esorcistato era il terzo ministero annoverato tra gli ordini minori, ma era solo un titolo formale e fu abolito con il Concilio Vaticano II.
Nei Vangeli, si trovano riferimenti al potere divino di esorcizzare i demoni, facoltà donata alla Chiesa ed esercitata fin dalle prime comunità cristiane ((cf Mt l0, 1. 8; Mc 3, 14-15; 6, 7.13; Lc 9,1; l0, 17. 18-20; At 5, 16; 8, 7; 16, 18; 19, 12).
Il primo scopo dell'esorcismo è diagnostico, per verificare se la persona sottoposta a esorcismo è affetta da disturbi naturali o posseduta dal Maligno. La sua durata è varia, eventualmente in più riprese che si sviluppano in un percorso che può durare anni per ottenere la completa liberazione.
Oggi la Chiesa procede cautamente nel praticare l'esorcismo, soprattutto in presenza di malattie che, un tempo, venivano unicamente ascritte all'azione del Demonio come la schizofrenia, l'epilessia o altre malattie mentali.
Il sacramentale dell'esorcismo è disciplinato da un apposito rituale, De exorcismis et supplicationibus quibusdam (letteralmente "gli esorcismi e alcune preghiere"), adottato nel 1998 in sostituzione del precedente più antico (1614) che resta in uso, in forza di un "indulto", dalla maggior parte degli esorcisti che lo considerano più completo ed efficace.
Il libro contiene l'Exorcismus in Satanam et Angelos Apostaticos e la famosa Preghiera a San Michele, che nella tradizione secolare e popolare è considerata il più potente esorcismo contro Satana. insieme alle preghiere al Prezioso Sangue di Gesù, culti condivisi con la Chiesa Ortodossa.
Il sacerdote esorcista deve indagare sulla storia del suo paziente, soprattutto sul momento in cui sono iniziati i sintomi della possessione. Lo schema preposto di questo tipo di indagini prevederebbe:
  • interrogatorio iniziale della persone e dei famigliari;
  • studio degli esami medici, ed effettuarne nuovi;
  • se necessario preghiere di guarigione e di liberazione da un gruppo guidato da un sacerdote;
L'esorcismo è considerato un ministero particolarmente delicato e difficile che viene affidato a sacerdoti dotati di particolare equilibrio psichico e spirituale. Il rituale suppone che la persona posseduta abbia la libera volontà, sebbene il demonio può avere il controllo del suo corpo, e prevede preghiere, benedizioni, invocazioni secondo le indicazioni del rituale. Secondo la Chiesa cattolica ogni ordinario diocesano conferisce in conformità al canone 1172, il ministero in modo permanente o temporaneo ad un sacerdote di cui, per il bene delle anime di cui si dovrà occupare, deve ben conoscerne le sue doti caratteriali oltre che “ornato di pietà, di scienza, di prudenza e integrità di vita” secondo la fede cristiana, consapevole che tanto più l'esorcista vive in pienezza di fede il suo sacerdozio tanto più sarà efficace la sua azione contro i demoni contro i quali ai laici riuniti non è neppure lecito usare la formula dell'esorcismo contro satana e gli angeli ribelli.
L'interesse popolare per l'esorcismo si riaccese in seguito all'uscita del film L'esorcista, nel 1973. In quell'occasione l'arcidiocesi di Chicago fu sommersa di richieste di esorcismo tanto che si dovettero nominare degli esorcisti. L'importanza del rito è stata riconfermata anche da papa Giovanni Paolo II. Nel settembre 2005 papa Benedetto XVI parlò al Congresso dell'Associazione Italiana degli esorcisti incoraggiandoli a "proseguire nel loro importante ministero a servizio della Chiesa, sostenuti dalla vigile attenzione dei loro vescovi e dalla incessante preghiera della comunità cristiana".
Tra i più grandi esorcisti della storia la Chiesa cattolica ricorda Sant'Antonio Abate, San Francesco d'Assisi e San Pio da Pietrelcina, San Filippo d'Agira.
L'Associazione internazionale degli esorcisti - fondata nel 1990 da padre René Chenesseau, sacerdote ed esorcista francese, e da padre Gabriele Amorth S.S.P., sacerdote ed esorcista nella Diocesi di Roma - è l'unico ente in materia riconosciuto dal Vaticano. Attualmente sono oltre 400 gli esorcisti soci dell'Aie nel mondo, ai quali si aggiungono 124 ausiliari.

Chiesa protestante

Le Chiese Protestanti ridefiniscono i concetti di possessione ed esorcismo in chiave di "influenze" demoniache sulla mente; tali influenze richiedono una "liberazione" non attraverso complessi rituali ma semplicemente mediante la fede in Cristo. Questo fatto comporta quindi una pratica molto meno formale. Alcune Denominazioni Protestanti amministrano la liberazione molto raramente, mentre altre la considerano parte integrante delle celebrazioni e dei culti. Secondo quanto scritto sul vangelo di Marco capitolo 16 versetti 17 e 18, scacciare i demoni è uno dei segni che accompagnano coloro che hanno creduto che Cristo Gesù è il figlio di Dio fatto uomo e venuto sulla terra per pagare il debito del peccato sulla croce. Ne consegue che ogni vero credente che riconosce in Cristo il suo salvatore ha l'autorità di compiere esorcismi, i quali, quindi, non sono prerogativa del clero. Chi libera dai demoni, secondo la Bibbia, è solo Cristo il quale opera attraverso i credenti.
Lo psichiatra M. Scott Peck, un fervente credente cristiano, fece degli studi sull'esorcismo protestante, dapprima con l'intento di dimostrare che la possessione demoniaca non esiste, e ne amministrò due lui stesso. Concluse che il concetto cristiano di possessione era un fenomeno reale. Ne derivò criteri diagnostici sostanzialmente differenti da quelli usati dalla Chiesa Cattolica. Dichiarò di vedere delle differenze nella procedura e nello svolgimento degli esorcismi tra protestanti e cattolici, tali da fargli pensare che si tratti di due distinti fenomeni.

Chiesa ortodossa

Anche nella Chiesa ortodossa l'esorcismo è una preghiera sacerdotale che il prete dirige verso Dio perché siano cacciati i demoni. Come nella Chiesa Cattolica, anche secondo gli ortodossi la morte, il peccato e la malattia sono in stretta connessione. Ogni manifestazione negativa (difficoltà, possessione, malattia ecc.) è dunque considerata come un'azione diretta del demonio, pertanto è necessario elevare la propria preghiera per la guarigione-liberazione di ogni persona che ne faccia richiesta con fede e umiltà, senza ricercarne le cause.
Sono tuttavia richieste due condizioni indispensabili prima di procedere all'esorcismo:
  • non aver tralasciato alcuna cura messa a disposizione dalla scienza medica;
  • avere seguito fedelmente il trattamento prescritto dal medico.
La preghiera non dispensa da questi doveri. Colui che segue fedelmente queste norme può poi ricorrere alla preghiera della Chiesa.
Mentre la Chiesa cattolica fa eseguire molte indagini prima di autorizzare un esorcismo, la Chiesa ortodossa fa esattamente il contrario, ritenendo che poiché il male è opera del demonio, si deve comunque esorcizzarlo. Nelle Chiese ortodosse ci si accosta ad un esorcista con la stessa facilità e frequenza con la quale ci si accosta ad un confessore. Gli esorcisti, come i confessori, vengono nominati dal vescovo.
Gli esorcismi sono amministrati in un contesto liturgico, per esempio dopo un ufficio (vespro) o dopo un ufficio di supplica (paraclisi) a Cristo, agli angeli, ai santi, o dopo un ufficio per i malati. Le preghiere esorcistiche si trovano negli Eucologi, o libri sacramentali della Chiesa ortodossa, esse sono inserite tra il Battesimo e la Confessione. Questa collocazione indica che l'esorcismo è una preghiera per il cristiano che, dopo il Battesimo, è stato indotto al peccato o è caduto in possessione e che questa preghiera è intimamente connessa con il Sacramento della Confessione del cristiano. Esso viene spesso celebrato davanti ad un leggio dove vengono esposti il Vangelo e la Croce e il sacerdote deve indossare l'epitrachilio (o stola), cioè lo stesso abito liturgico con cui celebra l'esorcismo battesimale e ogni sacramento penitenziale.
Negli Eucologi si trovano gli "esorcismi o orazioni di San Basilio Magno sopra gli ossessi dai demoni e contro qualsiasi infermità" (Eucologio, ed, rom. pp. 359–366). Vi sono tre brani attribuiti a San Basilio e quattro a San Giovanni Crisostomo. Nella prima orazione il sacerdote chiede a Dio di cacciare il demonio, segue una vera dottrina sulla natura e l'attività dei demoni in cui sono enumerati tutti gli elementi nei quali si nasconde lo spirito delle tenebre, tutte le forme che può assumere per ingannare l'uomo e per nuocergli, sia nel corpo che nell'anima, quindi si ricorda tutta l'economia della Provvidenza rispetto all'umanità: dalla creazione ai portenti dell'Antico Testamento, ed all'intervento della divinità nel Nuovo Testamento. Questi pensieri sono ancora più sviluppati nella terza orazione; verso la fine di essa sono ricordate la magia, l'astrologia, la necromanzia, l'orneoscopia e tutte le false scienze proibite dalla Chiesa.
Nella prima, nella seconda e nella terza orazione attribuite a san Giovanni Crisostomo, si prega invece Iddio di cacciare il diavolo dall'anima e dal corpo del cristiano per renderlo "tempio vivo, animato dallo Spirito Santo" e si domanda che "l'angelo di pace" prenda il posto dell'angelo perverso e impuro. Queste formule completano l'insegnamento della Chiesa contenuto nell'esorcismo di san Basilio. Con maggiori sviluppi sono nuovamente rammentati tutti i benefici della creazione, della perseveranza, della redenzione del genere umano, e di nuovo sono palesate le astuzie del nemico di Dio. A questi esorcismi se ne aggiungono altri attribuiti a San Cipriano, a san Gregorio Nazianzeno e a San Nicodemo dell'Athos.

Esorcismo nell'Islam

I veri casi di possessione sono molto rari e i fedeli devono fare attenzione a quegli esorcisti che fanno una diagnosi di possessione troppo frettolosamente perché potrebbero essere semplicemente dei profittatori.
Nell'Islam non esiste un "clero" vero e proprio, infatti non esistendo i sacramenti non ci può essere un'ordinazione sacerdotale; ci sono per contro delle figure (come l'Imam, il Qadi o il Mollah) che, adeguatamente formate o avendo seguito determinati studi, svolgono delle funzioni religiose.
Come nella Chiesa Cattolica anche le autorità islamiche negano la possibilità della possessione da parte delle anime di defunti.

Esorcismo nel Corano e nella Sunna

Un versetto del Corano paragona lo stato dei peccatori nel giorno del giudizio a quello di coloro che sono vessati dal demonio:
"Coloro invece che si nutrono di usura resusciteranno come chi sia stato toccato da Satana." (al-Baqara, 275.)
Gli studiosi musulmani come l'Al-Qurtabi citano questo verso quale prova contro chi nega la possessione da Jinn, o l'attribuisce a cause naturali, e anche contro coloro che affermano che satana (Shaitan) non entra negli uomini né li tocca.
La Sura 114, l'ultima nell'ordine di trascrizione (la 21° nell'ordine cronologico di rivelazione), detta “degli esseri umani”, è una vera e propria invocazione esorcistica: “Cerco rifugio presso il Signore degli esseri umani… contro il male del tentatore subdolo che si insinua nell'animo delle creature, siano esse jinn o esseri umani”. È utilizzata in molti Paesi islamici, soprattutto sciiti, sotto diverse forme e incisa su diversi materiali, come talismano di protezione.
Anche nella Sunna (la tradizione del profeta, fonte fondamentale dell'Islam dopo il Corano) il profeta Maometto e i suoi seguaci cacciarono esseri maligni dai corpi dei credenti usando versi del Corano, suppliche ad Allah, e acqua benedetta Zamzam.

Esorcismo in altre religioni

Nell'Induismo l'esorcismo viene effettuato solo se lo spirito penetrato nel corpo dell'indemoniato, che viene considerato santo per questo, rifiuta di andarsene dopo qualche tempo. Spesso il celebrante percuote il posseduto con foglie di neem durante un esorcismo elaborato e teatrale.
Le culture sciamaniche presentano una forma di liberazione dagli spiriti. L'antropologo Michael Harner ha affermato che qualche forma di esorcismo esiste in tutte le culture sciamaniche.
La Wicca, una religione neopagana, non prevede la pratica dell'esorcismo poiché ritiene che nessuno spirito, persona, cosa sia per propria natura "cattiva".
Vari promulgatori della New Age usano una sorta di liberazione spirituale e autori come Ken Page sono stati pionieri nel diffonderla e renderla popolare.

Punto di vista psichiatrico e scientifico

«Gli stati di possessione demoniaca corrispondono alle nostre nevrosi.»
(Sigmund Freud)



Trattandosi di questioni di carattere spirituale la scienza non ne può che misurare gli epifenomeni, pertanto durante le presunte possessioni demoniache gli studiosi (scienziati o medici) hanno solitamente ricondotto questi casi a disturbi psichici.
La possessione demoniaca non è una malattia riconosciuta dalla medicina o dalla psichiatria in quanto tale. A coloro che si credono preda di una possessione demoniaca sono stati spesso diagnosticati disturbi mentali quali isteria, mania, psicosi, schizofrenia ed altri. Nei casi in cui è stato diagnosticato un disturbo di personalità multiplo (oggi chiamato disturbo dissociativo dell'identità, DDI), nel 29% dei casi i soggetti affermavano di identificarsi in un demone.
Secondo la scienza, l'illusione che l'esorcismo funzioni è da attribuire all'effetto placebo e alla suggestione.



lunedì 8 marzo 2021

Segno zodiacale

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Il segno zodiacale è, nell'astrologia occidentale e in quella indiana, ciascuna di dodici suddivisioni convenzionali dello zodiaco in parti uguali; per tradizione, ogni segno zodiacale prende il nome da una costellazione, seguendo questo ordine: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci.
Nell'uso popolare si usa dire "nascere sotto il segno di..." seguito dal nome di un segno zodiacale; il significato dipende dalla tradizione astrologica: nell'uso occidentale si intende il segno zodiacale sul quale apparentemente si trova il Sole al momento della nascita della persona, mentre nell'uso indiano si intende il segno zodiacale sul quale apparentemente si trova la Luna al momento della nascita della persona. In particolare in Occidente si tende a identificare ogni segno zodiacale con il periodo dell'anno durante il quale il segno sembra essere attraversato dal moto apparente del Sole.
In sanscrito il segno zodiacale si chiama राशि (rāśi).

Suddivisione dello zodiaco

La suddivisione dello zodiaco in dodici parti ha origine nell'astrologia babilonese; le dodici suddivisioni si chiamano "segni" in quanto sono rappresentate ciascuna da un simbolo. Dopo le conquiste di Alessandro Magno l'astrologia babilonese è entrata in contatto sia con la cultura ellenistica sia con quella indiana, influenzando le astrologie locali in modi diversi.
Per tradizione ciascun segno zodiacale prende il nome da una costellazione collocata lungo il piano dell'eclittica:

NOME ITALIANO NOME SANSCRITO COSTELLAZIONE SIGNIFICATO SIMBOLO
Ariete Meṣa (मेष) Ariete Ariete
Toro Vṛṣabha (वृषभ) Toro Toro
Gemelli Mithuna (मिथुन) Gemelli Gemelli
Cancro Karka (कर्क) Cancro Granchio
Leone Siṃha (सिंह) Leone Leone
Vergine Kanyā (कन्या) Vergine Donna
Bilancia Tulā (तुला) Bilancia Bilancia
Scorpione Vṛścika (वृश्चिक) Scorpione Scorpione
Sagittario Dhanu (धनु) Sagittario Arciere (in italiano) Arco (in sanscrito)
Capricorno Makara (मकर) Capricorno Mostro marino mitologico (mezzo capra e mezzo pesce nella tradizione occidentale)
Acquario Kumbha (कुम्भ) Aquario Portatore d'acqua
Pesci Mīna (मीन) Pesci Pesci



Zodiaco tropicale

Nella tradizione occidentale si utilizza la suddivisione cosiddetta tropicale dello zodiaco, la quale ha rapporto con il moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole; innanzitutto lo zodiaco è diviso in quattro settori in corrispondenza dei due equinozi e dei due solstizi, dopodiché ciascuno dei quattro settori che in tal modo si formano è ulteriormente suddiviso in tre parti uguali. Questo tipo di suddivisione si chiama "tropicale".
Per tradizione, il primo segno zodiacale è l'Ariete, cui seguono gli altri undici. A causa della precessione degli equinozi che è di circa un grado ogni 72 anni, la collocazione dei segni zodiacali non coincide con quella delle costellazioni da cui sembra che abbiano preso il nome, è necessario specificare che le costellazioni, avendo ampiezza variabile (ad es. la costellazione del Leone occupa quasi tre volte lo spazio rispetto a quella del Cancro), non sono mai state pienamente coincidenti con i segni stessi. Al di là di questo fatto la sovrapposizione più precisa tra segni e costellazioni è avvenuta circa 1700 anni fa.

Zodiaco siderale

Nella tradizione indiana si utilizza la suddivisione cosiddetta siderale dello zodiaco, la quale è fissa e non risente cioè della precessione degli equinozi; lo zodiaco è diviso in dodici parti uguali partendo dal "punto d'Ariete" (che non va confuso col "punto vernale" chiamato anch'esso a volte "punto d'Ariete" ma questo in realtà rappresenta il punto d'inizio dello zodiaco tropicale) ossia il punto d'inizio convenzionale della costellazione dell'Ariete. La differenza tra il punto vernale e il punto d'Ariete (ossia tra zodiaco tropicale e zodiaco siderale) in sanscrito si chiama ayanamsa e ci sono scuole astrologiche diverse che danno valori diversi a seconda di dove viene considerato l'inizio del segno dell'Ariete. L'astrologia indiana è ancora oggi intimamente legata alla religione induista e a partire dal 1957 lo stesso governo indiano cura la pubblicazione un almanacco astrologico basato sul valore proposto nel 1952 dagli astrologi Saha e Lahiri; tale valore era di 23°51'21" nel 2000 e aumenta di circa 50" all'anno.
Alcuni astrologi di tradizione occidentale, su influenza dell'astrologia indiana, utilizzano anch'essi una suddivisione siderale dello zodiaco; alcuni utilizzano il valore calcolato da Saha e Lahiri mentre altri utilizzano il valore proposto dagli astrologi irlandesi Fagan e Bradley basato su un valore che era di 24°44'22" nel 2000.
Per tradizione il segno zodiacale che inizia nel "punto d'Ariete" è chiamato Ariete e così via gli altri segni; oggi, a causa di diversi movimenti dell'asse di rotazione terrestre, ogni segno zodiacale siderale non coincide più con la costellazione da cui ha preso il nome.

Classificazioni dell'astrologia occidentale

L'astrologia occidentale presenta più classificazioni dei segni, basate sugli insiemi.

Per elemento

La prima è legata ai 4 elementi (fuoco, terra, aria, acqua):
  • Segni di fuoco: Ariete, Leone, Sagittario. L'elemento rappresenta il desiderio e l'energia creativa;
  • Segni di terra: Toro, Vergine, Capricorno. L'elemento rappresenta le risorse materiali e i possedimenti;
  • Segni d'aria: Gemelli, Bilancia, Acquario. L'elemento rappresenta l'intelletto e la capacità comunicativa;
  • Segni d'acqua: Cancro, Scorpione, Pesci. L'elemento rappresenta l'immaginazione, i sentimenti e l'amore.
I segni sono divisi anche in "maschili" (fuoco e aria) e "femminili" (terra e acqua), con associazione ad estroversione e introversione.

Per tipo

La seconda si basa sulla posizione rispetto ai 4 punti cardinali:
  • Segni cardinali: Ariete, Cancro, Bilancia, Capricorno (inizio stagione). Sono associati ad iniziazione e creatività;
  • Segni fissi: Toro, Leone, Scorpione, Acquario (centro stagione). Sono associati a stabilità e determinazione;
  • Segni mobili: Gemelli, Vergine, Sagittario, Pesci (fine stagione). Sono associati ad ingegno e adattamento.
In base alle date convenzionali, si può notare come il passaggio dal segno mobile al cardinale avvenga in coincidenza dell'equinozio oppure del solstizio: l'evento segna, infatti, il passaggio da una stagione alla successiva.

Per stagione

In base alla stagione di appartenenza, si ha la seguente distinzione:
  • Primavera: Ariete, Toro, Gemelli
  • Estate: Cancro, Leone, Vergine
  • Autunno: Bilancia, Scorpione, Sagittario
  • Inverno: Capricorno, Acquario, Pesci
È osservabile come, in ogni stagione, risulti assente un elemento: l'acqua in primavera (stagione umida), l'aria in estate (stagione calda), la terra in autunno (stagione secca), il fuoco in inverno (stagione fredda).

Per segno opposto

La classificazione per opposto è un'ulteriore distinzione, basata sulla corrispondenza della qualità e sull'opposizione degli elementi:
Primo segno Secondo segno Qualità Abbinamento Pianeti (domicilio-esilio)
Ariete Bilancia Cardinale Fuoco - Aria Marte - Venere
Toro Scorpione Fisso Terra - Acqua Venere - Plutone
Gemelli Sagittario Mobile Aria - Fuoco Mercurio - Giove
Cancro Capricorno Cardinale Acqua - Terra Luna - Saturno
Leone Acquario Fisso Fuoco - Aria Sole - Urano
Vergine Pesci Mobile Terra - Acqua Mercurio - Nettuno
L'opposizione consiste, infatti, nell'abbinare il fuoco all'aria (elementi leggeri) e l'acqua alla terra (elementi pesanti): dal punto di vista delle stagioni, la primavera è opposta all'autunno mentre l'estate è opposta all'inverno. Da notare, inoltre, che il domicilio di un segno corrisponde all'esilio del suo opposto.

La sequenza

La sequenza nasce dall'intersezione tra i 4 elementi e i 3 tipi, esaurendo in particolare ogni possibile combinazione.
Segno Elemento Tipo Durata
Ariete Fuoco Cardinale 21 marzo-20 aprile
Toro Terra Fisso 21 aprile-20 maggio
Gemelli Aria Mobile 21 maggio-21 giugno
Cancro Acqua Cardinale 22 giugno-20 luglio
Leone Fuoco Fisso 21 luglio-22 agosto
Vergine Terra Mobile 23 agosto-22 settembre
Bilancia Aria Cardinale 23 settembre-22 ottobre
Scorpione Acqua Fisso 23 ottobre-22 novembre
Sagittario Fuoco Mobile 23 novembre-21 dicembre
Capricorno Terra Cardinale 22 dicembre-20 gennaio
Acquario Aria Fisso 21 gennaio-19 febbraio
Pesci Acqua Mobile 20 febbraio-20 marzo




domenica 7 marzo 2021

Pandafeche

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La pandafeche, o la pantafa, è una manifestazione onirica, diffusa nell'immaginario della cultura marchigiana e abruzzese.
Si tratta di uno stato di paralisi nel sonno in cui il soggetto è in condizione di semiveglia; la sensazione di soffocamento è accompagnata dalla visione di una figura spettrale collocata al fianco o al di sopra del dormiente. Nella tradizione viene raffigurata come una figura vestita di bianco, dagli occhi demoniaci e un muso lungo e appuntito, con il quale procura delle ferite. La vittima non riesce a svegliarsi completamente, né a girarsi o invocare aiuto. Secondo varie credenze è possibile evitare tale incontro lasciando un fiasco di vino di fianco al letto, poiché la pandafeche è ingorda di tale bevanda, oppure lasciando una scopa con molte setole o un sacchetto di legumi poiché è curioso e ama contare. Sarebbe un gravissimo errore piantare un coltello sul legno, poiché l'essere potrebbe andare su tutte le furie e tormentare il malcapitato tutta la notte.

Varianti

Il fenomeno è conosciuto anche nei paesi intorno ad Ascoli Piceno, nel fermano (pantafa), nel maceratese (pantafa, pantàfrica, pantafeca) e in altre zone come pantafica. In questo caso la pantafrica o più comunemente pantafica viene descritta come spirito che apparirebbe nelle forme e fattezze di una anziana donna di piccola statura, anche questa si contraddistingue per i disturbi del sonno legati alla respirazione, soprattutto l'apnea.
In particolare, secondo alcuni racconti degli anziani del posto, nell'area di San Benedetto del Tronto, tale anziana signora, chiamata pantàfana, si dice essere una donna morta di freddo ad inizio '900 nella zona del porto. Sempre alcune versioni della storia raccontano che la presenza di tale donna si possa percepire camminando in solitaria di sera nella zona del porto e della statua del monumento al pescatore. In questi casi sarebbe consigliabile non voltarsi, evitando così la sua attenzione che si potrà poi manifestare durante il sonno con la sintomatica sopra descritta.

sabato 6 marzo 2021

Capsula del tempo

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Una capsula del tempo è un contenitore appositamente preparato per conservare oggetti o informazioni destinate ad essere ritrovate in un'epoca futura. Si tratta di un metodo per comunicare in modo unidirezionale con il futuro e non va confusa con la macchina del tempo.
Molte capsule del tempo sono preparate da singole persone, altre vengono deposte in cerimonie di inaugurazione di edifici o eventi importanti. Il contenuto può comprendere oggetti rappresentativi dell'epoca, giornali, registrazioni, fotografie, monete ecc.

Cenni storici

Presso l'Università di Oglethorpe, ad Atlanta, è stata allestita nel 1936 una "cripta della civiltà". Si tratta di una stanza sigillata contenente un campione rappresentativo dell'epoca, in gran parte oggetti donati. L'apertura è prevista per l'anno 8113.
La Cripta contiene fusti nei quali sono inseriti i più vari oggetti sigillati in gas inerte, prevalentemente provenienti dagli anni '30: abiti, accendini, radio, grammofoni. L'idea della cripta della civiltà, nasce nel 1936, per volontà di Thornwell Jacobs (1877-1956), Rettore della stessa Università di Oglethorpe, che volle conservare e preservare la civiltà del tempo per i figli del futuro. Thornwell Jacobs era un sacerdote ed un educatore, fu anche colui che riuscì a rifondare il Collegio di Oglethorpe dopo la sua distruzione dopo la prima guerra di indipendenza. Thornwell Jacobs spiegò il motivo della sua idea in un articolo pubblicato nel novembre del 1936 sulla rivista Scientific American magazine, nel quale evidenziò la difficoltà di conservazione dei documenti per il futuro e la necessità di creare un sistema per preservare le informazioni di una civiltà.
Presso la stessa università si trova l'associazione International Time Capsule Society che raccoglie informazioni sull'ubicazione delle capsule del tempo in tutto il mondo. Chiunque può registrare la posizione della propria capsula, il contenuto e la data di apertura prevista.

Caratteristiche

Le capsule del tempo sono contenitori studiati per durare nel tempo salvaguardando il contenuto. Possono essere piccoli barattoli oppure intere stanze sigillate. L'atmosfera interna può essere alterata per ridurre il contenuto di ossigeno e limitare l'ossidazione. Il posizionamento deve essere fatto in modo da consentire il ritrovamento in un'epoca prestabilita e all'esterno possono essere apposte indicazioni sulla data di apertura, tenendo conto dei possibili cambiamenti nella lingua usata.

Capsule spaziali

Attualmente diverse capsule del tempo sono "sepolte" nello spazio. Eccone alcune tra le più importanti:
  • una placca metallica montata sul modulo di atterraggio lunare della missione Apollo 11, raffigurante i due emisferi terrestri, un'iscrizione, le firme degli astronauti e del presidente Nixon (1969, destinata a restare sulla luna);
  • una placca in alluminio e oro applicata su ciascuna delle sonde Pioneer 10 e Pioneer 11, raffigurante delle illustrazioni pittoriche di un uomo, una donna e alcune informazioni sul sistema solare, per permettere a chi dovesse eventualmente trovarle di risalire al pianeta di origine e al periodo indicativo in cui le sonde sono partite (1972 e 1973, destinate a lasciare il sistema solare);
  • un disco per grammofono d'oro inserito in ciascuna delle due sonde Voyager, che, se correttamente usato secondo le "istruzioni" allegate, permette di riprodurre dei suoni e mostrare delle immagini terrestri (1977, anch'esse destinate ad abbandonare il sistema solare);
  • una placca contenuta all'interno di ciascuno dei satelliti artificiali LAGEOS, raffigurante le disposizioni dei continenti terrestri nel passato, nel presente e nel futuro (1976 e 1992, destinati a ricadere sulla terra dopo circa 8 milioni di anni).
In tutti questi casi però si tratta solo di poche informazioni sulla Terra e sull'umanità caricate a bordo di sonde, satelliti o oggetti destinati ad altri scopi, come ad esempio l'atterraggio sulla luna o la raccolta di informazioni sui pianeti esterni del sistema solare: di conseguenza queste "capsule" costituivano solo un carico accessorio, limitato quindi dalla necessità di non appesantire il carico per cui il lancio era stato programmato.
Per il 2017 tuttavia è previsto il lancio del satellite KEO, appositamente concepito per contenere una capsula del tempo destinata ai terrestri del 52000 circa, quando la sua orbita sarà ormai diventata instabile a causa dell'attrito con l'atmosfera. Poiché il solo obiettivo del lancio è proprio quello di costituire una capsula del tempo orbitante, la quantità di dati che essa trasporterà, opportunamente incisi su DVD vetrosi resistenti alle radiazioni, è notevolmente superiore a quella di tutti i casi precedenti: ad esempio potranno essere memorizzate fino a quattro pagine scritte per ogni abitante della Terra.

venerdì 5 marzo 2021

Ozena





L'Ozena (in latino Ozaena) è una leggendaria piovra descritta da Plinio il vecchio e il suo nome significa "polpo puzzolente" per via del suo odore sgradevole.
La maggior parte delle ozene erano di piccole dimensioni e rimanevano sul fondo del mare. In casi rari alcune specie più grandi aggredivano gli uomini facendoli annegare.

giovedì 4 marzo 2021

L’INQUIETANTE FAMIGLIA NORTON

 




Siamo in piena Epoca Vittoriana.

La famiglia Norton vantava non solo il pregio di essere una delle più facoltose di Londra, ma anche di essere in stretto contatto con la famiglia reale e di avere conoscenze molto influenti in politica e nella grande industria. Si occupava per lo più di portare avanti le varie industrie tessili in tutto il paese, arricchendosi a dismisura a scapito dei poveri operai che lavoravano giorno e notte per una paga quasi inesistente.
Tutto andava per il meglio fino a quando un membro della famiglia si macchiò di un terribile crimine e di conseguenza infangò il nome della famiglia: era il 1886 quando nel piano interrato di un’industria tessile dei Norton venne ritrovato il corpo di un bambino di soli 9 anni, uno dei tanti bambini sfruttati come dipendenti della fabbrica. La famiglia tentò di arginare lo scandalo, ma i giornali dell’epoca incolparono il padrone, Roy W. Norton, dell’efferato omicidio.

A sostegno dell’ipotesi c’erano le numerose testimonianze di contadini che lo avevano più volte in atteggiamenti equivoci con i loro figli e molti sospettavano addirittura che intrattenesse rapporti incestuosi con i bambini della sua stessa famiglia, per i quali non nascondeva un attaccamento morboso.
Quella fu solo la punta dell’iceberg perchè da lì in poi molti iniziarono ad interessarsi delle numerose bizzarrie della famiglia, che pian piano vennero a galla e furono rese pubbliche sui giornali.
La famiglia Norton aveva una predisposizione genetica a contrarre la malattia di Lyme, che al tempo, oltre ad essere ai più sconosciuta, era incurabile.

La patologia comporta diversi stadi di sintomi, passando da semplici eritemi, paralisi facciali e gonfiori a gravi condizioni come cambiamenti di umore, instabilità comportamentale e deformità varie.
Dal 1865 al 1896 ben 6 membri della famiglia si uccisero in circostanze misteriose e stravaganti: tra do loro le cronache del tempo ricordano un’anziana zia che sosteneva di essere posseduta da entità malefiche che le erano entrate in testa dalle orecchie. Ovviamente quella notizia fece scalpore in tutta la Londra “perbene”, sopratutto quando la donna un giorno scese in strada in vestaglia urlando di sentire degli insetti all’interno della testa e si uccise pugnalandosi alla tempia con delle forbici.
La famiglia si chiuse in assoluto silenzio stampa, ma i molti curiosi si intrufolavano ovunque pur di immortalarli in situazioni compromettenti e di screditarli di fronti alla società. A loro difesa di certo non giovava il fatto che, data la malattia che colpiva la maggior parte dei componenti a stadi avanzati, molti dei Norton copriva le escrescenze e le deformità facciali indossando delle maschere ( forse ancora più inquietanti) quasi tutto il giorno: ciò insinuò il sospetto nei giovani giornalisti del tempo che la famiglia facesse parte di una setta satanica e che in casa predicasse chissà quale strano culto.
Forse da quella situazione nacquero le dicerie secondo cui alcuni agenti in borghese scoprirono alcuni membri della famiglia eseguire un rituale occulto in una delle loro residenze nella campagna londinese. Quando la notizia arrivò alle cronache di Londra la famiglia Norton venne fatta a pezzi dall’opinione pubblica che li accusò di essere dediti a satanismo e alla magia nera, e di essere responsabili delle inspiegabili morti dei loro dipendenti.
Da allora vennero soprannominati “la famiglia del Diavolo” e vennero completamente estromessi dalla vita di corte e aristocratica di tutta l’Inghilterra.



 
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