sabato 5 giugno 2021

Zé Arigó

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Zé Arigó, pseudonimo di José Pedro de Freitas (Congonhas, 18 ottobre 1922 – 11 gennaio 1971), è stato un medium brasiliano. Per vent'anni ha sviluppato la sua attività paranormale nella città di Congonhas nella regione del Minas Gerais. Grazie a interventi chirurgici realizzati attraverso l'intermediazione del suo spirito guida, viene conosciuto anche al di fuori del Brasile. Secondo lo stesso Arigò, questo spirito guida era un medico tedesco, chiamato Dottor Fritz, morto nel 1918 durante la Prima guerra mondiale.
Nasce nel 1922 nella Fazenda do Fria, a pochi chilometri da Congonhas, nella regione del Minas Geiras, in Brasile. I genitori erano agricoltori nella stessa Azienda agricola, e, con molti sacrifici riuscirono ad assicurare a Josè e ai suoi sette fratelli un'educazione di base.
Secondo i suoi biografi, attorno al 1950 fece un sogno nel quale sentiva una voce che lo tormentava. Secondo lui questa apparteneva ad un personaggio robusto e calvo, vestito di bianco, che si trovava in una sala operatoria insieme ad un gruppo di medici e infermerie di cui era responsabile, al capezzale di un paziente.
Il sogno si ripeté diverse volte, ed il personaggio si presentò come Adolph Fritz, medico tedesco, vissuto durante il periodo storico della Prima guerra mondiale. Sempre nel sogno, il medico disse di non avere completato la sua opera sulla terra, e anche se Zè non capiva molto bene il tedesco, riuscì ad intuire la seguente frase:
« Arigó è stato scelto come medium dal Dr. Fritz per realizzare questa opera »
(Dr Fritz)
Da quel momento, secondo Arigò, una forza aliena, si impossessò delle sue mani per compiere delicati interventi chirurgici, e per assistere gli ammalati e i disperati.
Nel 1956 fu incriminato per abuso della professione medica e condannato a 15 mesi di prigione. Fu poi graziato dal Presidente della Repubblica Juscelino Kubitschek de Oliveira, Medico.
Nel 1962 fu arrestato e condannato a sette mesi di prigione per pratica della professione medica senza abilitazione. Dopo avere sbrigato le formalità burocratiche, la sua fama continuò a crescere, e nel 1963 fu ricevuto dal Presidente João Goulart. Ha anche assistito la figlia del Presidente João Baptista Figueiredo.
I suoi biografi affermano che nel gennaio 1971 Zé Arigó vide in sogno un crocifisso nero, e si convinse sempre di più che la sua fine fosse vicina.
L'11 gennaio 1971 , giorno in cui morì, andò nella sua clinica avvisando tutti i pazienti che si sarebbe assentato per andare in una città vicina a prendere un'automobile usata, appena comperata. Alle 12,23 di quello stesso giorno, Zé Arigó perde il controllo della sua Chevrolet Opala, e, invadendo la corsia opposta si scontra con un altro veicolo, morendo per trauma cerebrale.
Quando Zé Arigó incorporava le entità, utilizzava coltelli e altri strumenti per estrarre rapidamente cisti e tumori.
Le incisioni erano molto piccole, se paragonate agli interventi chirurgici canonici : spesso minori delle masse estranee contenute nei corpi dei pazienti. A volte, durante gli interventi, Arigó dettava le ricette mediche dattilografate da uno dei suoi assistenti, e poi consegnate al paziente in convalescenza.
Fra i casi assistiti nel 1950 si ricorda quello del Senatore Carlos Alberto Lúcio Bittencourt in campagna elettorale per le elezioni del suo Stato e per le presidenziali di Getúlio Vargas.
Al Senatore era stato diagnosticato un cancro ai polmoni, e si sarebbe fatto operare dopo la campagna elettorale a Congonhas. Conobbe Zé Arigó e ne rimase impressionato per il suo carisma. Lo invitò a partecipare ad un comizio elettorale a Belo Horizonte. Zé Arigó accettò l'invito.
Furono ospitati nello stesso hotel. Quella sera, il senatore sentì aprire la porta della sua camera, e gli parve di vedere il volto di Arigó, che si avvicinava a lui con un rasoio in mano. Spaventato, sentì su di sé un torpore fisico che lo fece cadere in un profondo sonno.
La mattina dopo, vide il suo pigiama completamente lacerato a livello della schiena, sporco di sangue già secco. Il tumore era stato rimosso, e come più tardi constatarono i medici, il Senatore era guarito completamente.
Nel 1968 i medici Laurence John e P. Aile Breveter, della William Benk Psychic Foundation arrivarono a Congonhas per fare delle ricerche su Zé Arigó. Pur non avendo raggiunto una conclusione certa su questo uomo, affermarono che la sua pratica non era illusionismo o magia, e dichiararono che il 95% delle sue diagnosi erano corrette, e che gli interventi chirurgici da lui effettuati erano dovuti solo alla sua abilità, spiegabili appena con la parapsicologia.






venerdì 4 giugno 2021

Cosa causerà il crollo della civiltà moderna

Un altro evento di Carrington come quello del 1859. Il Sole ha avuto un'espulsione di massa coronale. Si potrebbe dire che è stata la madre di tutti gli impulsi elettromagnetici. Ne abbiamo quasi avuto uno nel 2012. Ma siamo stati fortunati perché la Terra era appena passata dove aveva colpito.




giovedì 3 giugno 2021

Negromanzia






La negromanzia o necromanzia (dal greco νεκρομαντεία, nekromanteía, composto di νεκρός «morto» e μαντεία «predizione») è una forma di divinazione, in cui i praticanti (detti necromanti) cercano di evocare spiriti e defunti.
A partire dal medioevo, la negromanzia è stata associata sovente alla magia oscura e all'evocazione di demonî in genere.
Letteralmente "necromanzia" è la magia operata sulla morte - μαντεία (divinazione, magia) sul νεκρός, (morto); "negromanzia", invece, è un calco latino, che sostituisce a νεκρός il lemma niger (gen. nigri), da intendersi come "magia nera". I termini sono spesso erroneamente confusi, generando un circolo vizioso semantico e relativa confusione, soprattutto in letteratura, per esempio nella narrativa fantasy.
Sinonimo di negromanzia è psicomanzia (dal greco "ψυχο-, psycho-": anima).
Il Libro dei morti egizio è spesso erroneamente considerato come un antico testo di negromanzia: in realtà il suo scopo non era quello di richiamare un defunto dall'aldilà, quanto piuttosto di agevolarne il passaggio verso l'altro mondo.
La Bibbia contiene numerosi riferimenti alla negromanzia. Nel Deuteronomio il popolo di Israele è messo in guardia dalle pratiche negromantiche degli abitanti di Canaan. In un altro passaggio il re d'Israele Saul chiede alla Strega di Endor di invocare lo spirito di Samuele, da cui però ottiene solo un presagio di morte e distruzione imminenti (1Sam 28,7-25).
Si ritiene che la negromanzia fosse molto diffusa anche in Caldea, in Etruria e a Babilonia. I negromanti babilonesi erano chiamati Manzazuu o Sha'etemmu, e gli spiriti che essi invocavano erano detti Etemmu. Lo storico Strabone la cita come principale arte divinatoria dei persiani.
Nel paganesimo scandinavo pre-cristiano esisteva la pratica di sedere sul tumulo, che consentiva di mettersi in contatto col defunto.
Il rosacrociano Robert Fludd, nel XVII secolo, descrive la negromanzia (Ars Goetia) come un commercio con spiriti impuri.
Nel mondo moderno sono praticate tecniche di divinazione chiaramente correlate alla negromanzia, mentre lo spiritismo, fondato da Allan Kardec nel XIX secolo, non è una forma di negromanzia, perché condanna la divinazione. Il channeling consente, secondo i suoi fautori, di mettersi in contatto con creature soprannaturali, che includono gli spiriti dei defunti. All'interno del Vudù, ancora praticato a Haiti e in altri luoghi, esistono pratiche riconducibili a forme di negromanzia.
Il tema della catabasi dell'eroe, che si spinge negli inferi per ottenere servigi o conoscenza dai defunti, ricorre nella letteratura almeno dall'Odissea, in cui Ulisse si reca nell'Ade e tenta di mettersi in contatto con lo spirito dell'indovino Tiresia, usando gli incantesimi appresi da Circe.
La discesa all'Ade di Ulisse è replicata da quella di Enea nell'Averno, nell'Eneide di Virgilio. Nell'anti-Eneide per eccellenza, la Pharsalia, Lucano inserisce un episodio di negromanzia: la maga tessala Eritto, riesumando il cadavere di un soldato morto in battaglia, gli fa predire la futura distruzione di Roma.
La tradizione letteraria della negromanzia propriamente detta si perde nella storia medievale e nella letteratura ottocentesca, ad esempio nel mito di Faust.
Dalla tradizione letteraria, il tema è passato direttamente alla letteratura di genere, come il fantasy (ad esempio nel Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, o The Summoning di Kelley Armstrong).
Tra i numerosissimi riferimenti nella cultura di massa e nella pop music contemporanea, nel brano The Necromancer del trio canadese Rush, pubblicato nell'album Caress of Steel del 1975, l'antagonista citato nel testo della canzone è un negromante.

mercoledì 2 giugno 2021

Mano della Gloria



La cosiddetta Mano della Gloria o Mano di Gloria è un oggetto magico costituito dalla mano di un impiccato disseccata e conservata in salamoia.
Secondo vecchie credenze europee, costruendo una candela con il grasso di un malfattore finito sulla forca o con il dito di un bambino nato morto, accendendo la candela e infilandola nella Mano della Gloria come un candeliere, la Mano avrebbe paralizzato tutti coloro a cui fosse mostrata. Per questo motivo veniva talvolta usata dai ladri che intendevano derubare una casa. Nel XVII secolo alcune donne incinte venivano uccise da ladri per fabbricare queste candele.
Viene spesso confusa con il leggendario Sigillum Emeth, creato dal famoso alchimista John Dee (1527-1608), ma si tratta di un normale sigillo in forma di pendaglio, che non ha nulla a che vedere con la Mano della Gloria.

Riferimenti contemporanei

  • La Mano della Gloria è anche il manufatto mistico intorno a cui ruotano le vicende de Gli Invisibili, fumetto scritto dallo scozzese Grant Morrison e disegnato da vari autori (tra gli altri Phil Jimenez).
  • Con un utilizzo un po' differente, la Mano della Gloria è stata usata anche da J. K. Rowling nei libri Harry Potter e la camera dei segreti e Harry Potter e il principe mezzosangue; quest'oggetto faceva luce solamente a chi la reggeva in mano.
  • La Mano della Gloria viene nominata nella serie giapponese a fumetti Ghost Sweeper Mikami: Tadao Yokoshima, l'aiutante della protagonista, chiama così un potere focalizzato sulla propria mano.
  • La Mano della Gloria è un oggetto magico del gioco di ruolo Dungeons & Dragons che consente di lanciare incantesimi e di usufruire dei poteri magici di un anello magico infilato su un suo dito.
  • Le Mani della Gloria sono citate nel romanzo "Shadowhunters: signora della mezzanotte" facente parte della serie "The Dark Artificies" ideata dalla scrittrice Cassandra Claire, nello specifico caso le Mani della Gloria vengono utilizzate per compiere un rituale magico di negromanzia.
  • "La Mano di Gloria" è il titolo di un album del gruppo neo-folk italiano "Ianva".
  • La Mano della Gloria appare anche nell'episodio 3x13 della serie tv The Originals. Nella serie la Mano della Gloria è una candela la cui fiamma apre un portale per il mondo dei morti.



martedì 1 giugno 2021

Mago

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Un mago è una persona con poteri magici (mago, sciamano, stregone, ...).
La parola è la traslitterazione del termine greco magos (μάγος, plurale μάγοι). Si tratta di un titolo riferito specificamente ai Magi, re-sacerdoti dello Zoroastrismo tipici dell'ultimo periodo dell'impero persiano.
Molto spesso si autodefiniscono maghi coloro che pretenderebbero di poter controllare le forze della natura tramite poteri occulti.
Con la forte diffusione del genere fantasy, tramite romanzi o film (ad esempio, la saga di Harry Potter) o tramite giochi di ruolo come Dungeons & Dragons, questo termine – già noto in ambiti letterari folcloristici (un esempio per tutti: le Fiabe dei fratelli Grimm) – è divenuto molto utilizzato. In queste opere di pura fantasia il mago è un individuo in grado di esercitare la magia, intesa come controllo delle forze della natura.

Cronache e leggende

Possiamo ricordare fra i maghi delle cronache classiche, medioevali e rinascimentali:
  • Apollonio, filosofo greco
  • Virgilio, poeta e filosofo latino
  • Merlino, personaggio della letteratura epica arturiana;
  • Pietro Bailardo, alchimista salernitano o milite francese.
  • Faust, personaggio di una leggenda popolare tedesca tradizionalmente considerato un alchimista, ma in alcune versioni indicato invece come mago.

Letteratura e altri media

Nella letteratura e nella narrativa popolare, il mago è una figura ricorrente. Ne citiamo i più noti:
  • Armida, maga mussulmana nella Gerusalemme liberata di Torquato Tasso;
  • Prospero, il mago de La tempesta di Shakespeare;
  • Il Meraviglioso Mago di Oz, dall'omonimo romanzo di Baum;
  • Gandalf, nel Signore degli Anelli (la sua immagine corrisponde a quella classica di un mago buono ma combattivo);
  • Saruman, nel Signore degli Anelli
  • Albus Silente, personaggio delle saghe di Harry Potter creata da J. K. Rowling
  • Harry Potter, personaggio dell'omonima saga creata da J. K. Rowling
  • Harry Dresden investigatore privato con poteri magici protagonista di Dresden Files
  • Jaina Marefiero maga dell'universo di Warcraft e leader del Kirin Tor

Fumetti

Sia nei comics americani che nei manga giapponesi ci sono immense quantità di personaggi con poteri magici. Si citano solo i più ricorrenti o notevoli:
  • Mandrake il mago, personaggio di Lee Falk e Phil Davis.
  • Il Dottor Strange, di Stan Lee e Steve Ditko.
  • Timoty Hunter
  • John Constantine, di Alan Moore.
  • Dark Schneider, personaggio di Bastard!!, di Kazushi Hagiwara.
  • Il Mago Wiz, striscia umoristica di Hart - Parker
  • Huckleberry "Huck" Iuccho, lo stregone adolescente e personaggio principale di "Gli Elementali Magici degli Anni di Secoli" creato da Marie-Ève April-Dufour.
  • Satanik, personaggio principale del fumetto Satanik creato da Luciano Secchi e Roberto Raviola
  • Mago, personaggio Ultimate della Marvel Comics
  • Fairy Tail, dove tutti i personaggi principali possiedono diversi tipi di magia

Termini relazionati

Solitamente non si differenzia la parola mago da quelle che designano altre figure fantastiche come stregone, incantatore, negromante, taumaturgo e così via. Gli autori del genere fantasy, tuttavia, tengono a differenziare in maniera più precisa le varie figure. Talune fonti vogliono che il mago apprenda le arti magiche, mentre lo stregone le abbia già in dote.
La quantità e le differenze fra gli scritti fantasy hanno confuso ancor di più i vari significati, quindi è da ricordare che ogni autore interpreta questi termini a proprio vantaggio.



lunedì 31 maggio 2021

L'immortalità è una benedizione o una maledizione?


Molto probabilmente, entrambe.

Puoi vivere per l'eternità, imparare tutto, fare tutto, realizzare tutto, perché non hai limiti di tempo e quindi sei dotato di promesse quasi infinite.

Ma, alla fine, per quanto immortali possiamo essere, siamo ancora esseri umani e la nostra sanità mentale, la nostra visione del mondo e del tempo finirà per crollare.



Siamo per natura contingenti e semplicemente rappresentativi di altre parti dell'umanità, quindi, per rimanere vitali come specie dobbiamo morire. Noi, tecnicamente, non abbiamo un'importanza maggiore di quella parte.

Alla lunga, l'immortalità, per un essere umano, diventerebbe una maledizione.

Potremmo impazzire, per gli effetti del tempo, della noia, della conoscenza e simili, potremmo dimenticare eventi accaduti molto tempo fa, saremmo anche costretti a guardare coloro che non sono immortali, morire.

Alla fine, può anche sopravvivere indefinitamente in condizioni in cui sarebbe preferibile la morte.




domenica 30 maggio 2021

Che differenza c'è tra magia bianca, nera e rossa?

 



Per cominciare non ci sono divisioni artificiose tra magia buona e cattiva, la magia é neutra.

La magia bianca é la normale magia, pura e semplice. Prevede incantesimi, pozioni ed altro ma non l'evocazione di spiriti. Un esempio sono i rituali di purificazione.

La magia nera é come la magia bianca ma i riti prevedono l'evocazione di spiriti per funzionare. Esempi tipici sono i riti per la costruzione di sigilli per sigillare i demoni.

La magia rossa prevede l'uso del sangue e in alcuni casi del sesso per funzionare. Come le altre due può essere sia maligna che benigna; le famose fatture a morte o i legamenti d'amore sono solo due esempi di magia rossa usata per il male o per il bene.

Pare che il monaco Rasputin ne fosse molto esperto…


 
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