venerdì 9 settembre 2022

Cosa è successo di strano a Strasburgo nel 1518?

La ‘dancing plague’ (letteralmente ‘peste danzante’).



Trattasi con ogni probabilità del più grande, allucinante e disturbante episodio di isteria di massa della storia umana.



La follia partì quando una donna, in pieno giorno, cominciò a ballare, nel bel mezzo nella piazza. Ballava, ballava, ballava, fino alla sfinimento. La stranezza? Innanzitutto non c’era musica, ma soprattutto nel viso della donna si leggeva un’espressione di folle sofferenza, quasi che la sventurata fosse costretta da una qualche entità a ballare, controvoglia.


Pian piano i danzanti crebbero: da decine, passarono a centinaia, migliaia di persone che ballavano allo sfinimento con un fare a metà tra il folle ed il grottesco.

Per anni ci si interrogò sulla ragione che portò una tale mole di esseri umani a fare esattamente la stessa cosa, con le stesse modalità, senza poter controllare il movimento del proprio corpo.



L’unica fragile ipotesi che emerse fu quella di un’infezione allucinogena dovuta ai gas tossici rilasciati in zona da una particolare specie fungina. Pista poi scartata per mancanza di basi scientifiche empiriche.

Penso che questo rimanga uno degli episodi più inquietanti, inspiegabili, disturbanti della storia umana. E non di poco.


giovedì 8 settembre 2022

In quale santuario tutti i visitatori devono togliersi la maglia?

Nella città ghanese di Bolgatanga c’è il santuario di Tengzug in cui è obbligatorio togliersi la maglia.



Solo in tal caso è possibile percorrere quei luoghi sacri per i Talensi, un gruppo etnico africano.

I sacrifici animali sono una parte importante dello stile di vita della tribù, e mentre passeggiate per il villaggio noterete che le case di fango hanno santuari coperti di sangue e carcasse.


Il santuario principale è una grotta sopra un mucchio di massi.

I visitatori, sia uomini che donne, devono entrare a torso nudo. Dentro ci sono mucchi di piume, attrezzi per il sacrificio e resti assortiti di animali amati e perduti.

La vista e l’odore sono insopportabili.


mercoledì 7 settembre 2022

Il fatto che non vediamo i viaggiatori nel tempo apparire ovunque non è la prova perfetta che il viaggio nel tempo rimarrà per sempre impossibile?

Questa è effettivamente la prova più solida che nega i viaggi nel passato. Ma ci sono delle possibili soluzioni.

Multiverso: ci devono essere universi dove nessuno ha fatto viaggi nel tempo, e noi siamo in quelli.

Estinzione: Il viaggio nel passato è possibile, ma l'umanità si è estinta troppo presto per scoprirla.

Macchina del tempo: c'e chi sostiene che una macchina del tempo non possa portarti dopo la sua distruzione e non prima della sua creazione, e dato che nel 2022 non ci sono macchine del tempo nessuno potrà mai andarci.





martedì 6 settembre 2022

Quale bufala resiste da oltre un secolo?

Nel 1883 Henry Ziegland annulla il suo matrimonio il giorno prima dalle nozze.



Per la ragazza è un’onta terribile e si toglie la vita. Il fratello della giovane accusa il fidanzato come responsabile dell’insano gesto. Dopo le esequie, l’uomo aspetta Henry fuori dalla sua abitazione e gli spara, poi si suicida.

Henry non è morto: è stato colpito allo zigomo e la pallottola ha continuato il suo percorso conficcandosi in un albero della sua proprietà.

Vent’anni dopo l’uomo decide di abbattere alcuni alberi del suo giardino e uno di essi si rivela particolarmente difficile da tagliare. Sì, era proprio l’albero con il proiettile conficcato al suo interno.

Decidono di farlo esplodere e durante la deflagrazione il proiettile colpisce Ziegland, uccidendolo. La vendetta era compiuta.


È ovviamente una clamorosa bufala, eppure ancora oggi molte persone considerano attendibile questa storia. È proprio vero che le bufale, una volta arrivate ad una fonte percepita affidabile, anche falsamente, diventano immortali.


lunedì 5 settembre 2022

Caboclo d'água

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Il caboclo d'água è una creatura leggendaria del folclore brasiliano.
È descritto come un essere di forma umana, tarchiato e muscoloso, agile in acqua, dotato di un solo occhio. Vive nel Rio São Francisco ed è in grado di rovesciare le imbarcazioni. Per ingraziarselo, pescatori e barcaioli, buttano in acqua del tabacco.





domenica 4 settembre 2022

Aura

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Nel contesto della parapsicologia e della spiritualità, l'aura o alone luminoso, parola che deriva dal greco alos («corona»), denota un sottile campo di radiazione luminosa, invisibile alla normale percezione, che circonderebbe e animerebbe tutti gli esseri viventi (persone, animali e piante) come una sorta di bozzolo o alone, capace di riflettere l'anima dell'individuo cui tale aura appartiene, e di sopravvivere al decadimento della sua vita biologica. Non esistono prove scientifiche a supporto di tali credenze, che restano al momento non dimostrabili e ritenute oggetto della pseudoscienza.


Descrizioni dell'aura

Le descrizioni a noi pervenute dell'aura provengono da popoli appartenenti anche a culture molto diverse, antiche e moderne, presso le quali sono presenti raffigurazioni dei corpi umani avvolti da ovoidi luminosi; dall'aspetto di questi ultimi sarebbe stato possibile capire persino un eventuale stato di malattia del corpo.
Si tratterebbe di un'"emanazione luminosa" che solo alcuni individui sensitivi sarebbero in grado di percepire. Charles Webster Leadbeater la descrive come «una nube a forma d'uovo di nebbia diafana». Joseph Jastrow sostiene in proposito che «tutti gli oggetti esalano dalla loro periferia una sorta di vapore o nube». Secondo il Manuale Rosacrociano, questa sorta di spirito, la cui essenza corrisponde al Mercurio degli alchimisti, ossia alla materia prima, «quando viene sottoposta a certe condizioni, si raccoglie in punti focali molto piccoli di carica elettrica», cioè negli elettroni; in tal modo avrebbe luogo la materia per come la vediamo.
La nozione dell'aura, o di un involucro energetico avvolgente il corpo umano, compare già nelle descrizioni dei Veda, nel Libro di Dzyan, o nei geroglifici egiziani. Sin dall'antichità essa rappresentava «una luminosità, o simbolica oppure reale, presente attorno al capo o al corpo di uomini illustri, come santi e capi carismatici». Anche nei dipinti di epoca cristiana, ad esempio di Tiziano o Raffaello, si nota spesso un alone luminoso intorno ai personaggi dotati di sacralità.
Nell'Europa moderna, si deve a Johann Georg Gichtel, allievo del filosofo Jakob Böhme, una descrizione dei centri energetici dell'aura, meglio noti nella scrittura sancrita indiana come chakra, illustrati nella sua Theosophia Practica del 1696. Nell'Ottocento, alcuni studi sulle emanazioni auriche dell'essere umano furono condotti dal barone austriaco Carl Von Reichenbach, teorizzatore della forza Odica, e in seguito dalla comunità teosofica fondata da Helena Petrovna Blavatsky.
Agli inizi del Novecento, Charles Webster Leadbeater intese divulgare al grande pubblico la descrizione dell'aura col suo libro L'uomo visibile e l'uomo invisibile, mentre Rudolf Steiner accoglieva l'indagine sull'aura nella sua medicina antroposofica.

Visualizzazione

Per spiegare tali visioni, tra le cause naturali proposte in ambito parapsicologico, ma scientificamente indimostrabili, potrebbe esservi un'emissione di onde elettromagnetiche d'una lunghezza d'onda troppo lunga per essere elaborate dai coni della retina ma sensibili invece ai bastoncelli, responsabili della visione laterale; questi ultimi, quando si assume una particolare posizione, ad esempio con il capo roteato e gli occhi socchiusi, sarebbero in grado di recepire tali onde; in tal modo, infatti, interverrebbe nella visione soltanto la parte periferica della retina.
Trattandosi di onde, si ritiene che queste possano essere percepibili anche da apparecchiature tecniche, in particolare mediante strumenti di tipo termografico, in grado di eseguire foto a colori delle radiazioni di calore presenti sul corpo umano, ma non percepibili ad occhio nudo a causa della loro lunghezza d'onda. In proposito, hanno raggiunto una certa notorietà le presunte fotografie dell'aura scattate con un procedimento fotografico noto come «effetto Kirlian», dal nome dei coniugi loro ideatori, da cui anche il nome di aura Kirlian. Secondo la ricerca scientifica, questo tipo di fotografia non ritrarrebbe in realtà l'aura, ma semplicemente normali effetti fisici quali l'umidità, il calore o generici fenomeni elettromagnetici tipicamente presenti in tutti i corpi, anche in quelli inanimati.
Gli stessi coniugi Kirlian tracciarono la mappa dei punti del corpo umano che secondo loro avrebbero emanato questa luce e ritennero, in un secondo tempo, di individuare corrispondenze con i punti fondamentali per l'agopuntura. Un'analoga corrispondenza è stata oggetto di studio del naturopata Peter Mandel.

Patologie dell'aura e rimedi

Poiché l'aura non è che il riflesso dei pensieri e degli atteggiamenti di una persona, essa ne riflette anche le eventuali disarmonie e comportamenti errati, che possono dare luogo a patologie tendenti a trasferirsi progressivamente dal piano più sottile, attraverso i vari corpi intermedi, fino a quello materiale. Il legame tra psiche e malattia era noto del resto già nelle epoche pre-moderne, presso le quali il medico era anche sacerdote. La disarmonia tra l'anima, intesa come la forma o il modello che la personalità è chiamata a realizzare, e la psiche, si esprime come una frattura del campo sottile che può andare da un semplice assottigliamento a una sorta di buco dell'aura, spesso di colore scuro. Attraverso i buchi dell'aura si determinano fuoriuscite di energia che vengono generalmente vissute come spossatezza e svuotamento.
Quali forme di rimedio, oltre ad una presa di coscienza delle problematiche scatenanti, tra le più antiche vi sono le terapie energetiche come l'agopuntura o la cura dei colori della medicina tradizionale cinese. A livello eterico agisce anche l'omeopatia. Rimedi che agiscono invece al livello astrale o emozionale sono i fiori di Bach, i quali, apportando una specifica energia ad alta frequenza, inondano l'aura di vibrazioni armoniche in grado di riequilibrarne le eventuali disarmonie.


 

sabato 3 settembre 2022

Teletrasporto

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Per teletrasporto si intende il processo di trasporto istantaneo della materia attraverso lo spazio da un luogo all'altro. Questo neologismo è un portmanteau derivato dalla radice greca "Τηλε-" ("lontano") e dall'italiano "trasporto", sulla falsariga del termine inglese "teleportation" coniato dallo scrittore Charles Fort (lo stesso prefisso "tele-" unito alle ultime sillabe di "transportation", ossia trasporto).
Come ipotetica tecnologia il teletrasporto è spesso utilizzato nelle opere di fantascienza, dove è generalmente usato come sinonimo di trasporto istantaneo, intendendo che il processo possa avvenire anche attraverso grandi distanze (es. tra la Terra e la Luna o un altro pianeta) e a velocità pari o superiori a quella della luce.
Il teletrasporto, così come descritto nelle opere di fantasia, è lontano dall'essere realizzato, tuttavia costituisce uno dei maggiori soggetti di ricerca tra i fisici di tutto il mondo che operano nel campo della meccanica quantistica.

Aspetti scientifici

Il teletrasporto è una possibilità teorica ammessa sia dalla fisica quantistica che dalla teoria della relatività generale, due teorie contrastanti per diversi altri aspetti.
Viene definito teletrasporto quantistico il fenomeno di apparente azione istantanea a distanza descritto dal paradosso Einstein-Podolsky-Rosen (detto anche "Paradosso EPR", dalle iniziali dei nomi degli scienziati che lo idearono in riferimento al principio di indeterminazione di Heisenberg e al principio di sovrapposizione di stati). Tale tipo di teletrasporto si basa sulla proprietà di entanglement di due (o più) osservabili (particelle, ad esempio). Due particelle entangled sembrano rispondere istantaneamente l'una dell'altra (in realtà violano il principio di località), ma le informazioni che si trarrebbero da queste risposte immediate andrebbero comunque utilizzate (comunicate) con velocità limitate da quella della luce.
Secondo alcuni sarebbe erroneo considerare il fenomeno un "primo passo" verso una tecnologia del teletrasporto o dei viaggi a velocità superiori a quella della luce. Negli esperimenti finora svolti il segnale è fatto di particelle aventi massa e non può superare la velocità della luce, può essere visto sia come onda che moto di particelle. Teoricamente, esistono e sarebbero utilizzabili onde aventi massa zero, che possono muoversi a velocità superluminali.
I ponti di Einstein-Rosen sono una costruzione matematica che prevede la possibilità di uno spostamento da un punto all'altro dello spazio o del tempo, attraverso dei buchi neri.
Con il teletrasporto quantistico non è il corpo ad attraversare lo spazio-tempo che separa il punto di partenza e di arrivo, ma un'onda che porta l'informazione in esso contenuta, per "ricomporre" la massa nel punto di arrivo. Invece, un punto materiale che attraversasse un ponte di Einstein-Rosen entrerebbe in una deformazione dello spazio-tempo che avvicina moltissimo i punti di partenza e di arrivo.
La relatività generale afferma che lo spazio-tempo risulta deformato all'osservatore se la velocità è prossima a quella della luce o in presenza di campi gravitazionali: velocità o gravità si possono usare per "accorciare" i tempi di viaggio per enormi distanze nello spazio e nel tempo. Il teletrasporto quantistico agisce sulla velocità, i ponti di Einstein-Rosen sulla gravitazione.

Cultura di massa

Nella narrativa fantastica, il teletrasporto (o un'analoga forma di portale di passaggio spaziotemporale) viene utilizzato come artificio narrativo nella fantascienza (come forma di tecnologia futura) e nel fantasy (come atto di magia).

Fantascienza

La prima menzione di un sistema di teletrasporto in un'opera di fantascienza è presente nel racconto The Man Without a Body (1877) di David Page Mitchell, in cui uno scienziato scopre un metodo per disassemblare gli atomi di un gatto e trasmetterli via telegrafo.
Il concetto verrà poi ripreso nella fantascienza del primo Novecento; uno dei primi autori a descrivere un sistema che trasmette corpi via etere da una cabina di partenza a una ricevente è Ettore Santi con il racconto L'esperienza di Donati (La Domenica del Corriere n.10 dell'11 marzo 1906). Tra i più noti, il racconto The Fly di George Langelaan del 1957, da cui verranno tratti i due film L'esperimento del dottor K e La mosca, con vari seguiti.
L'idea raggiunge la diffusione a livello mondiale con il successo della serie televisiva Star Trek e dei suoi seguiti e trasposizioni cinematografiche (si veda Teletrasporto (Star Trek)). Il concetto è stato ripreso in televisione anche con il telefilm Stargate SG-1 e serie correlate.
I modi di teletrasporto utilizzati nella fantascienza sono in genere di due tipi:
  • per scomposizione e riassemblaggio (come quelli citati precedentemente);
  • per portali (con o senza passaggio attraverso una "dimensione" intermedia).
Vi è poi un terzo tipo di trasmissione istantanea, che non riguarda la materia ma solo le informazioni, a scopo di telecomunicazione, attraverso dispositivi come l'ansible.


 
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