L'angelo custode è un angelo
che, secondo la tradizione cristiana, accompagna ogni persona nella
vita, aiutandola nelle difficoltà e guidandola verso Dio. L'angelo è
invocato con la tradizionale preghiera dell'Angelo di Dio.
L'angelo custode è una figura
ricorrente nella vita di molti Santi; in diversi Paesi vi è una
forte e particolare devozione.
Degli angeli custodi Papa Pio X disse:
«Si dicono custodi gli angeli che Dio ha destinato per custodirci e
guidarci nella strada della salute» e l'angelo custode «ci assiste
con buone ispirazioni, e, col ricordarci i nostri doveri, ci guida
nel cammino del bene; offre a Dio le nostre preghiere e ci ottiene le
sue grazie».
Storia del concetto di angelo custode
La Chiesa cristiana primitiva ereditò
il concetto di "angelo" dal mondo ebraico, in cui
l'esistenza di un anello intermedio fra Dio e l'uomo era garante
della trascendenza divina e la presenza di una "corte" di
angeli attorno a Dio era una necessaria conseguenza della sua maestà
regale. Nello stesso ambiente precristiano era anche comune assegnare
agli angeli il controllo dei fenomeni naturali (ad esempio nel Libro
di Enoch il gelo, la neve e altri fenomeni) e in particolare
identificare gli angeli con le stelle fisse e gli arcangeli con i
sette astri mobili (cinque pianeti più il sole e la luna).
Il culto degli angeli aveva spesso
eccessi, contro i quali la Chiesa lottò sin dall'inizio (cfr. san
Paolo in Colossesi 2, 18). L'opera di riflessione dei Padri della
Chiesa trovò un primo tentativo di sistematizzazione
dell'angelologia nel De coelesti hierarchia dello
Pseudo-Dionigi l'Areopagita.
Fra i compiti degli angeli ben
documentati nell'Antico Testamento vi era quello di guidare e
proteggere l'uomo e la donna (ad esempio nel Libro di Tobia). Altro
ruolo degli angeli descritto dall'Antico Testamento è quello di
essere messaggeri di Dio per l'umanità. L'idea di uno spirito
inviato dalla divinità a sorvegliare gli esseri umani o a comunicare
loro la volontà divina, era già presente anche nella filosofia
greca antica e nello stesso Platone nel suo Fedone.
L'idea, però, che ogni singola persona
fosse affidata ad uno specifico angelo, benché esplicitamente
accennata (ad esempio in Matteo 18, 10), era molto meno diffusa. Essa
si impose solo gradualmente nel Cristianesimo primitivo e una delle
prime esplicite affermazioni è quella sostenuta da San Basilio
Magno:
«Ogni fedele ha al proprio
fianco un angelo come protettore e pastore per condurlo alla vita»
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(Adversus
Eunomium, 3, 1: pg 29, 656b)
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La dottrina cattolica e ortodossa
La credenza nell'affidamento di ogni uomo al suo angelo custode è in accordo con due principi generali:- Dio ama ogni uomo in modo individualizzato, in quanto persona irripetibile e inconfondibile;
- la santità degli angeli e dei Santi comporta la loro
partecipazione a questo amore divino.
La convinzione
dell'affidamento non esclusivo di ogni uomo a un angelo è in accordo
con questi principi anche se non deriva strettamente da essi. I suoi
fondamenti, infatti, sono nell'interpretazione di alcuni passi
scritturali, fra cui Matteo 18, 1-5.10, Luca 16, 22, Sal 34,8, Sal
91,10-13[2], Giobbe 33,23-24, Zc 1,12, Tb 12,12 e Esodo 23,20-23. La
dottrina dell'Angelo Custode estende a ogni comunità e a ogni
singola persona la promessa biblica: "io mando un angelo davanti
a te per custodirti..." (Es 23,20), che si è realizzata per il
popolo eletto.
La fede negli angeli custodi è
ribadita nel Catechismo della Chiesa Cattolica all'art. 380.
Nel pensiero cattolico, quindi, ogni
persona è aiutata a vivere il pieno compimento del piano divino, nel
proprio giusto cammino esistenziale, oltre che dalla grazia,
dall'intelletto e dalla libera volontà nell'agire, anche dal proprio
angelo custode. Rivolgersi con fiducia a questa presenza celeste
comporta il riceverne consigli mediante intuizioni e ispirazioni per
le nostre scelte di vita anche quotidiane.
Tra i Santi e le Sante che hanno avuto
una spiccata e notoria relazione con il proprio angelo custode
ricordiamo san Pietro, san Tommaso d'Aquino, san Francesco di Sales,
san Francesco d'Assisi, santa Gemma Galgani, santa Francesca Romana e
san Pio da Pietrelcina.
Anche i Pontefici hanno richiamato i
credenti a porre attenzione alla presenza dell'angelo custode. Il
Papa Francesco ha spiegato: "nessuno cammina da solo e nessuno
di noi può pensare che è solo perché c'è sempre questo compagno.
Questa non è una dottrina sugli angeli un po' fantasiosa no, è
realtà." "Io, oggi, farei la domanda: com'è il rapporto
con il mio angelo custode? Lo ascolto? Gli dico buongiorno, al
mattino? Gli dico: ‘Custodiscimi durante il sonno?'. Parlo con lui?
Gli chiedo consiglio? È al mio fianco. Questa domanda possiamo
risponderla oggi, ognuno di noi: com'è il rapporto con quest'angelo
che il Signore ha mandato per custodirmi e accompagnarmi nel cammino,
e che vede sempre la faccia del Padre che è nei cieli".
Festa dei Santi Angeli Custodi
Fino al V secolo nessun giorno
particolare era dedicato agli angeli custodi, il cui ufficio cadeva
il 29 settembre, in concomitanza con la festa di san Michele
arcangelo. L'uso di una festa particolare nacque a Valencia nel 1411,
quando si istituì una festa per l'angelo protettore della città.
Anche in Francia ci fu un'iniziativa analoga. Durante il secolo
successivo l'idea si diffuse dalla Spagna nel Portogallo e poi in
Austria e nelle regioni italiane più influenzate dagli Asburgo.
Già nel Cinquecento nacquero le prime
"Compagnie dell'Angelo Custode", che si diffusero
ampiamente agli inizi del Seicento sotto l'influenza della
pubblicazione di diversi trattati teologici (cfr. bibliografia
sottostante) e l'impulso di diversi ordini religiosi fra cui, ad
esempio, i Padri Somaschi. La spinta decisiva venne da papa Paolo V,
che in una bolla del 1614 assegnò specifiche indulgenze ai membri
delle compagnie dell'angelo custode aggregate all'Arciconfraternita
di Roma e che compissero particolari atti meritori.
In parallelo alla diffusione della
pietà popolare ebbe luogo il riconoscimento liturgico della festa.
Nel "Messale romano" di papa Pio V (1570) furono indicate
quattro feste consacrate espressamente agli angeli, quelle dedicate
agli angeli custodi (il 2 ottobre), all'arcangelo Gabriele,
all'arcangelo Michele e all'arcangelo Raffaele. Soppressa da Pio V,
la festa in onore degli angeli custodi fu ristabilita nel 1608 da
Paolo V ed estesa alla Chiesa universale. Nel 1670 Clemente X la rese
obbligatoria per tutta la Chiesa latina, sempre alla data del 2
ottobre.
Gli angeli custodi nella kabbalah
La scuola di kabbalah di Girona elaborò
dettagliate teorie sulle energie benefiche che gli angeli hanno la
missione di trasmetterci. Secondo queste teorie vi sarebbero 72
angeli custodi i quali sovraintendono ognuno sia ad alcuni giorni nel
corso dell'anno sia a 20 minuti nel corso del giorno (20 minuti x 72
= 24 ore). Ogni persona è affidata principalmente agli angeli che
sopraintendevano al giorno e al minuto della sua nascita e le sue
caratteristiche verrebbero influenzate da quelle dei suoi angeli (in
modo analogo alla influenza degli astri alla nascita secondo
l'astrologia).
Angelologia islamica
In base alla tradizione, due sono gli
angeli che registrano immediatamente le azioni degli uomini: uno
giace dietro alla spalla destra -che annota solo il bene-, e uno
dietro la spalla sinistra, che annota sia il bene che il male. Gli
angeli hanno anche la funzione di proteggere l'uomo da tutto quanto
di negativo gli possa accadere, salvo quanto Allah avrà decretato
per quell'anima.
L'angelo della Morte, o Izra'il,
scortato dall'angelo della misericordia e da quello del castigo, si
presenta all'uomo al momento della sua morte terrena.
L'angelologia è parte integrante della
dottrina islamica (Aqida), confermata in una grande quantità di
ʾaḥādīth.
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