I codici nella Bibbia, noti
anche come codici nella Torah, sono parole e frasi estratti
con metodi crittografici saltatori e loro raggruppamenti ed "incroci
semantici" con altre parole e frasi in chiaro nel testo della
Bibbia che alcune persone credono siano pieni di significato, degne
di attenzione, dal momento che esisterebbero intenzionalmente in
forma crittografata nel testo originale in ebraico della Torah.
Questi presunti codici sono stati resi famosi dal libro venduto in
Italia col titolo Codice Genesi di autori Michael Drosnin ed Eliyahu
Rips (titolo originale inglese: The Bible Code), che più o
meno apertamente dichiarano che questi codici possono predire il
futuro. Queste idee sono fortemente messe in dubbio dagli scettici e
da molti gruppi religiosi.
Sequenze di lettere equidistanti
Il metodo principale che presuntamente
porterebbe a decifrare i messaggi significativi consiste
nell'estrazione di "sequenze di lettere equidistanti", o
ELS (dell'inglese Equidistant Letter Sequence). Per
ottenere una ELS da un testo, bisogna scegliere un punto d'inizio (in
principio, qualsiasi lettera) e saltare un certo numero di lettere,
anche prescelto liberamente (ma costante) e può essere negativo (in
sequenza all'indietro del testo). In seguito, cominciando dal punto
d'inizio, si prelevano "meccanicamente" le lettere dal
testo, senza scartarne nessuna e mantenendo costante la spaziatura di
prelievo.
Per esempio, se si "estraggono"
le lettere in grassetto nel ParagrafoSceltoDannoUnELS
- si ottiene la sequenza "P-G-O-L-A-U-S". Il salto
scelto è +4. Nella tecnica proposta da Rips e Drosnin gli spazi e la
punteggiatura sono palesemente trascurati.
Frequentemente più di un ELS
relativo può apparire simultaneamente in una formazione di
lettere ELS. Questa si ottiene scrivendo il testo in una griglia
regolare, con esattamente lo stesso numero di lettere in ciascuna
linea, ed in seguito si sceglie di tagliare un rettangolo nella
griglia di lettere.
Nell'esempio sottostante, parte del
libro biblico della Genesi (in inglese, la versione di re Giacomo
(26:5–10) viene mostrata con 33 lettere per ogni riga. Gli ELS
(tratti dal testo inglese) che codificano "BIBLE" e "CODE"
vengono mostrati qui sotto. Di solito nel libro di Drosnin si mostra
un rettangolo più piccolo, come quello evidenziato nella figura. In
quel caso non si notano le lettere mancanti tra righe adiacenti
nell'immagine, ma è essenziale che il numero di lettere mancanti sia
lo stesso per ogni paio di righe adiacenti.
Sebbene l'esempio sopra riportato sia
in lingua inglese, i codici presenti nella Bibbia utilizzano
soprattutto la lingua ebraica. Per ragioni religiose, molti tra gli
studiosi ebrei che propugnano queste ricerche utilizzano
esclusivamente la Torah ebraica (che si comprende dalla Genesi al
Deuteronomio).
Storia
Per quanto si conosce, un rabbino
spagnolo del tredicesimo secolo di nome Bachya ben Asher fu il primo
che descrisse un ELS nella Bibbia. Il suo esempio di quattro lettere
è legato al punto zero del calendario ebraico. Nei secoli successivi
ci furono molti tentativi di trovare ELS con diverse tecniche, ma ne
sono stati trovati ben pochi esempi prima della metà del ventesimo
secolo. A questo punto, molti esempi furono trovati dal rabbino
slovacco Michael Ber Weissmandl e pubblicati dai suoi studenti dopo
la sua morte avvenuta nel 1957. Ciononostante, la pratica rimase
sconosciuta ai più fino alla fine degli anni ottanta, quando alcune
scoperte di una scuola israeliana giunsero all'attenzione del
matematico Eliyahu Rips della Università ebraica di Gerusalemme.
Eliyahu Rips cominciò a studiare con il suo collaboratore di studi
religiosi Doron Witztum e molti altri.
Uno dei primi cercatori di messaggi
nascosti nella Bibbia fu Isaac Newton, che credeva che la bibbia
fosse "un crittogramma creato dall'Altissimo - un enigma di
Dio di eventi passati e futuri divinamente preordinati. Questa
Profezia è chiamata la Rivelazione, con rispetto alle Scritture
della Verità, sulle quali al Profeta Daniele fu
comandato di fare silenzio e sigillarle, fino al tempo della fine.
Quando questo tempo arriverà, l'Agnello di Dio aprirà i
sigilli."
"Esperimento dei rabbini famosi" di Rips e Witzum
L'esperimento dei "rabbini famosi"
è stato pubblicato su diverse riviste bibliche e statistiche. In
questo esperimento del 1985 i ricercatori israeliani Elyahu Rips e
Doron Witztum hanno cercato i nomi e le date di nascita o di morte di
una serie di rabbini. Inizialmente sono stati selezionati 34 rabbini
vissuti fra il 90 e il 1900 d.C. Erano i rabbini con le biografie più
lunghe nell'Enciclopedia degli uomini famosi d'Israele. Hanno
introdotto i nomi e le date nel programma contenente la Genesi, con
il compito di cercare le codifiche. Per tutti e 34 i rabbini si sono
trovati i nomi codificati in stretta prossimità con le date di
nascita o di morte del rabbino. I due studiosi sostennero che la
probabilità che questi nomi si trovassero in prossimità alle
rispettive date è di 1 su 700'000'000. Per cercare di eliminare ogni
possibilità di trucchi, la rivista Statistical Science chiese di
ripetere l'esperimento con altri 32 rabbini (i successivi, in ordine
d'importanza), prima di pubblicare l'articolo sull'esperimento. Alla
sorpresa dei critici più scettici, l'esperimento fu nuovamente
coronato da successo. L'esito mostrò che le date di nascita o di
morte dei rabbini erano codificate in stretta prossimità con i nomi.
Per cui l'editore di Statistical Science fu costretto a pubblicare
l'articolo. Nel suo commento egli scrisse: "I nostri critici
erano perplessi: le loro convinzioni erano che il libro della Genesi
non potesse contenere riferimenti sensati a individui dell'era
moderna […] L'articolo viene perciò offerto ai lettori come una
sfida." In un articolo di Bible Reviev il dott. Satinover
riferisce che la probabilità matematica di ritrovare codificati i
nomi di 66 saggi ebrei associati alle loro date di nascita o di morte
è inferiore a 1 a 2,5 miliardi. Quando i ricercatori hanno provato a
rifare l'esperimento analizzando altri testi religiosi ebraici, come
il Talmud, non hanno ottenuto risultati significativi. Perfino con il
Pentateuco samaritano – che è una variante dei 5 libri di Mosè
con numerose piccole differenze di testo e di dettagli – non
si sono trovati risultati di valore.
Il professor Harold Gans, matematico e
autore di più di 180 saggi tecnici, è stato un autorevole
ricercatore al Pentagono. Quando è venuto a conoscenza di questi
fatti era scettico e dichiarava "ridicole" le affermazioni
fatte. Però, avendo a disposizione dei computer, nel 1989 creò un
programma per confutare le affermazioni di Witztum, Rosenberg e Rips.
Durante 19 giorni e notti il programma esaminò il testo della Genesi
(78'064 caratteri) ricercando, oltre ai nomi e alle date dei saggi,
anche le città di nascita e di morte di ciascuno di loro. Con sua
grande sorpresa Gans arrivò alla conclusione che i codici ELS sono
effettivamente presenti nella Bibbia ed oggi fa parte di coloro che
sostengono l'impossibilità che vi siano apparsi per caso o per
disegno umano.
The Bible Code e previsioni di Drosnin
Di nuovo i risultati vennero
interpretati come significativi e suggestivi di un risultato non
dovuto al caso. I codici nella Bibbia divennero famosi al grande
pubblico grazie al giornalista statunitense Michael Drosnin, che con
il suo libro The Bible Code (tradotto in italiano come Codice
Genesi, pubblicato in Italia nel 1997) divenne un best-seller in
molti paesi.
Secondo Michael Drosnin, il suo più
famoso successo è stata la predizione dell'assassinio del primo
ministro israeliano Yitzhak Rabin, mediante i "Codici nella
Bibbia". Gli scettici dichiarano che per chiunque fosse bene
addentro all'atmosfera politica di quegli anni in Israele, il predire
(senza alcun dettaglio addizionale) il fatto che il premier Rabin
sarebbe stato assassinato non sia un fatto particolarmente eclatante,
anche se drammatico. Nel 2002, Michael Drosnin pubblicò un secondo
libro sullo stesso soggetto, col titolo inglese The Bible Code II.
Il gruppo oltranzista ebraico
Aish-HaTorah utilizza i Codici nella Bibbia nei suoi
"Discovery Seminars" per cercare di convincere gli
ebrei secolarizzati, atei o indifferenti, sulla divinità della
Bibbia e per indurli a fidarsi dei loro tradizionali insegnamenti
ebraico-ortodossi.
L'utilizzo delle tecniche del "Codice
Biblico" si è diffusa presso alcuni circoli di cristiani
protestanti, specialmente negli Stati Uniti. I principali e primi
propositori furono, che un giudeo messianico, o Grant Jeffrey.
Un'altra tecnica assimilabile a quelle del "Codice Biblico"
viene sviluppata sin dal 1997 da Dean Coombs (anche lui cristiano).
Queste persone dichiarano che le parole estratte tramite gli ELS
formerebbero pittogrammi, con valenza profetica. Dagli anni 2000 in
poi, la maggioranza dei libri e dei website relativi a questo
argomento sono prodotti da cristiani.
Critiche
Obiezioni contro la validità dei codici
L'obiezione principale avanzata contro
i codici nella Bibbia, proposti da Drosnin è che la teoria
dell'informazione non impedisce al "rumore semantico" di
assumere forme che talvolta sembrano significative. Così, si
spiegherebbe come strutture semantiche simili (derivate
dall'estrazione saltatoria), possano essere trovate in libri diversi
dalla Bibbia. Anche se la probabilità di trovare un ELS in un punto
casuale di un testo, accanto ad una parola correlata in modo
significativo sembra poco probabile, vi sono così tanti possibili
punti di partenza ed intervalli di salto che ci si può rendere conto
come sia completamente naturale che queste frasi con significato
appaiano (anche se sono totalmente casuali).
Rispondendo ad una esplicita sfida
fatta da Drosnin, che dichiarava che altri testi, anche vasti, come
Moby Dick, non potevano nascondere ELS, il matematico
australiano Brendan McKay scoprì molti arrangiamenti di lettere ELS
in Moby Dick che possono essere correlati ad eventi moderni,
includendo l'assassinio di Martin Luther King. Inoltre trovò
un codice relativo all'assassinio di Rabin, contenente il nome e
cognome dell'assassino ed il nome dell'università che frequentava,
così come anche la ragione che lo indusse a commettere il crimine
("Oslo", relativo agli Accordi di Oslo del 1993).
Altre persone, come il fisico
statunitense Dave Thomas, hanno trovato altri esempi in molti testi.
Inoltre, Drosnin si è servito della flessibilità della lingua
ebraica, riguardo all'ortografia sfruttandola a suo vantaggio,
miscelando liberamente l'ebraico classico (nessuna vocale, Y e W
rigorosamente consonanti) e le modalità moderne (Y e W utilizzati
per indicare le vocali 'i' ed 'u'), come pure variabilità nella
pronuncia di K e T, in modo da raggiungere il significato che gli
serviva. Nella sua serie televisiva John Safran vs God (J.S.
contro Dio), il personaggio televisivo australiano John Safran,
riuscì a trovare assieme a McKay riferimenti in codice agli
attentati dell'11 settembre 2001, nel testo di alcune canzoni del
repertorio dei Vanilla Ice. Inoltre, i noti riferimenti numerici
presenti nella Bibbia, come il famoso numero della bestia, non danno
alcun risultato significativo quando utilizzati per decodificare la
Bibbia. E non si possono ignorare le conseguenze causate da errori di
trascrizione degli scribi (ad esempio, errori d'ortografia, aggiunte,
cancellazioni, letture erronee e separazione di lettere), che sono
sicuramente presenti, si sono tramandati nel corso dei secoli e
rendono difficile credere all'esistenza di un messaggio in codice,
presente ad alti intervalli di estrazione, se sono possibili così
tanti errori.
Difesa dei codici
I proponenti dei codici rispondono
dichiarando che gli insiemi di lettere ELS che appaiono nella Bibbia
sono qualitativamente migliori in qualche modo rispetto a quelli che
appaiono in altri libri. Essi indagano anche altri tipi di codice e
di cifrature per riuscire a controbattere la critica.
Tuttavia, mancando una misura oggettiva
di qualità ed un modo oggettivo per selezionare i testi in esame,
non è possibile stabilire se qualsiasi osservazione fatta sia
significativa oppure no. Per questa ragione, la maggior parte dello
sforzo fatto dagli scettici si concentra sulle cosiddette
"dimostrazioni scientifiche" eseguite da Witztum, Rips e
Gans.
Confutazione scientifica dei codici
Nel 1999, McKay, assieme ai matematici
Dror Bar-Natan e Gil Kalai, e lo psicologo Maya Bar-Hillel,
pubblicava un articolo in Statistical Science che asseriva
fornire una adeguata confutazione dei primi lavori di Witztum e Rips.
L'articolo venne rivisto anonimamente da quattro statistici
professionisti che dichiararono conclusiva la completa confutazione
fatta da McKay.
Le loro argomentazioni principali erano:- I dati utilizzati da Witztum e Rips erano una lista di nomi di rabbini in ebraico. La lingua ebraica è alquanto flessibile per quanto riguarda la pronuncia dei nomi e ogni rabbino ha parecchi appellativi diversi (alias e diminutivi), per questo motivo si dovrebbe avere un riguardo particolare nella scelta del nome da ricercare. Per questo i loro risultati possono essere spiegati affermando che i dati non erano stati raccolti correttamente. Dall'articolo: «...i dati erano ben lontani dall'essere stati chiaramente definiti dalle regole dei loro esperimenti. Piuttosto, c'era molta flessibilità di opinioni possibili, specialmente nella scelta dei nomi dei rabbini più famosi».
- C'è un'evidenza indiretta che i dati non vennero di fatto raccolti in maniera corretta; vale a dire che la scelta dei nomi e delle pronunce era in qualche modo di parte, preferendo quelli che confermavano le ipotesi del codice.
- Tentavi di ripetizione dell'esperimento, nonostante fosse
fatto in modo analogo, non ottennero esattamente gli stessi
risultati nelle ultime cifre. Dall'articolo: «Un problema tecnico
che ci diede alcune difficoltà fu che WRR non è stato in grado di
fornirci gli originali programmi per computer. Nessuno dei due
programmi distribuiti da WRR, né le nostre implementazioni
dell'algoritmo come descritto negli articoli di WRR, hanno prodotto
in modo convincente le esatte distanze elencate [da WRR]».
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