Abbazia di Thélema
è il nome dato dall'occultista
inglese Aleister Crowley (1875-1947) a Villa Santa Barbara di Cefalù,
in Sicilia: l'edificio che egli scelse come tempio e luogo centrale
di irradiazione del culto della sua comunità di adepti.
Alcuni scrittori siciliani si sono
interessati alla vicenda, come: Giuseppe Quatriglio ne "Il
diavolo a Cefalù" in "L'uomo orologio e altre storie",
Leonardo Sciascia in "Apocrifi sul caso Crowley" (che ha
ispirato l'omonimo film del regista italiano Ferdinando Vincentini
Orgnani) ne "Il mare color del vino", Vincenzo Consolo in
"Nottetempo, casa per casa" (Premio Strega 1992) e Marco
"Fax" Bonafede ne "L'ultima notte di Crowley".
Il progetto di Aleister Crowley
("Maestro Therion" o "Frater Perdurabo") fu
quello di fondare un'abbazia nella quale una comunità di discepoli
avrebbe potuto mettere in pratica le dottrine del Thélema.
Si tratta, al di là del significato
magico o religioso, d'un vero e proprio esperimento sociale che,
secondo Martin Patrick Starr, può essere raffrontato con il
phalanstere di Charles Fourier (1772-1837): una forma di vita comune
auto-gestita.
L'esperienza va ascritta tra i moderni
tentativi di creare una comunità libertaria su basi utopiche: tale
esperimento prevedeva difatti rituali vari, come lo studio delle
pratiche dello Yoga del Tantra e del Buddhismo e dell'uso sacro di
enteogeni, ma disdegnava ogni forma di legge o statuto interno.
Il luogo prescelto per mettere in
pratica questo tentativo di vivere in azione il Libro della Legge
(testo profetico ricevuto da Crowley a Il Cairo nel 1904 dal suo
Santo Angelo Custode e su cui si fonda la religione-non-religione di
Thélema), fu questa fattoria presa in affitto dal Barone Carlo La
Calce, cha divenne il centro propulsore ideale dell'opera di Crowley,
una comunità spirituale archetipica basata sulla omonima che
François Rabelais nel Cinquecento aveva fatto erigere ad uno dei
suoi più celebri personaggi, nel Gargantua e Pantagruele, con
l'unica regola del “FA' QUELLO CHE VUOI, perché persone libere,
bennate, ben istruite, che frequentano oneste compagnie, sentono per
natura un istinto ed inclinazione che li spinge ad atti virtuosi, e
li tiene lontani dal vizio” ed in cui il gigante Gargantua costruì
un'abbazia, denominata appunto Thélemè (da cui Crowley scelse il
termine Thélema, dal greco θέλημα "Volontà") per
farne una sorta di scuola ideale in cui potevano essere ammessi a
vivere in comune ragazzi e ragazze che avevano certe caratteristiche
(buoni, belli, gentili), indifferentemente dalla loro condizione
sociale e di sangue.
Fu così che l'Abbazia di Thélema
divenne il luogo d'incubazione di un intero cultic milieu, punto
centrale d'irradiazione nel mondo della filosofia pratica di Thélema,
il cui assunto era tutto nelle frasi dipinte sulle pareti del tempio.
Crowley aveva scardinato tutte le porte
interne per farne un unico locale in cui stavano tutti nudi spesso,
compreso due bambini molto giovani, davanti ai quali si accoppiavano
anche liberamente. La grande stanza d'ingresso era divenuta un tempio
con al centro un altare a sette lati, su cui poggiava un grande libro
circondato da candele accese. Sul pavimento era segnata una stella a
cinque punte (pentagramma) inscritta in una circonferenza, in altri
punti della stanza erano posti quattro sgabelli triangolari e, di
fronte all'altare, spiccava un braciere sacrificale. In questo luogo
egli fece rivivere per la prima volta l'antico culto di Seth o
Shaitan, gemello di Horus, il dio che in tempi più tardi, quando il
cristianesimo ebbe imposto la sua supremazia, venne considerato
sinonimo di Satana.
A Cefalù Aleister Crowley trascorse
gli anni cruciali della sua esistenza, qui portò a termine una gran
quantità di lavori e fu l'ultimo capitolo importante della sua vita,
lavorò ad un'arte sia erotica che muratoria, in questo paese viveva
un'esistenza semplice, bucolica, attorniato da un gruppo
internazionale di simpatizzanti che praticavano quello che ai suoi
tempi era detto amore libero (poliamore) e, per accrescere la
coscienza magica, secondo lo spirito del tempo, sperimentavano anche
l'uso di svariate droghe (marijuana, hashish, cocaina, eroina, oppio,
laudano, assenzio, peyote).
Fu il periodo di più intensa pratica
da parte sua della magia sexualis dell'O.T.O. (Ordo Templi Orientis),
insieme a Leah Hirsig si dedicò a celebrare rituali che la maggior
parte delle persone considerava morti da almeno duemila anni e, per
esempio, nell'estate del 1921 un caprone venne indotto a copulare con
l'inginocchiata Leah e l'animale ebbe tagliata la gola
cerimonialmente nel momento dell'orgasmo: il più grande sacrificio
cruento mai compiuto da Crowley. Durante il periodo siciliano egli
prestò anche molta attenzione alla pratica omosessuale
personificando gli aspetti femminili del suo carattere e
considerandoli un ente autonomo battezzato Alys Cusack: sul suo letto
era sempre appeso un cartello che informava il mondo che “ALYS
CUSACK IS -OT AT HOME” e, a seconda del suo umore, il trattino
veniva sostituito con una “N” o “H”.
Qui Crowley lottò contro la follia e
la disperazione, aggravata dalla povertà, la malattia e la
persecuzione. Fu proprio in questo paese ch'egli conquistò buona
parte della sua fama sulfurea d'uomo perverso, il suo soggiorno fu
anomalo e scandaloso per gli abitanti del luogo, ben presto
cominciarono a diffondersi voci insistenti e preoccupanti sul conto
suo e della comunità con cui viveva nella villa: li si accusava, tra
l'altro, esagerando, di praticare cerimonie magiche che comportavano
il sacrificio di bambini e, su insistenti sollecitazioni
dell'opinione pubblica aizzata dal clero, con l'avvento del fascismo,
fu subito espulso dall'Italia dall'allora prefetto di Palermo come
soggetto indesiderato; qualcuno afferma che Crowley abbia anche
tentato di trattare con Benito Mussolini, e se sembra che la scelta
sia stata voluta dal Consolato Inglese, tra l'ultima decade d'aprile
e la prima di maggio del 1923, per alcuni, per altri, sul finire del
settembre del 1924, a causa di ciò che si diceva circa quel che si
sarebbe svolto nell'Abbazia.
Fu l'incidente di Raoul Loveday,
studente di Oxford accompagnato a Cefalù dalla moglie Betty May, che
determinò la chiusura dell'Abbazia. La signora May, sconvolta dalle
pratiche degenerate e dallo squallore che regnava in quel luogo,
oltre che dalla morte dell'amico, tornò in Inghilterra. Il furore
scatenato in cui si parlò di sacrifici umani, cannibalismo e riti
satanici ebbe la sua eco in Italia ed I fascisti decisero di far
sloggiare Crowley.
Dopo l'allontanamento di Crowley
dall'Italia, le donne del gruppo vendettero tutti I mobili e gli
arredi della casa agli abitanti del paese, per saldare i debiti che
lui aveva lasciato e pagar il viaggio di ritorno in patria.
L'Abbazia cadde nell'oblio finché
decenni dopo non avrebbe voluto visitarla Kenneth Anger, giornalista
e regista cinematografico californiano, che agli inizi del 1950
concentra i suoi interessi sulla magia ed entra nel gruppo di Jack
Parsons, studiando Aleister Crowley e andando a riscoprire quanto
restava dell'Abbazia di Thélema in Sicilia. Anger, in compagnia del
sessuologo Afred Kinsey e del fotografo-scrittore Fosco Maraini vi
realizzò un documentario e la riproduzione fotografica dei dipinti
(le pitture murarie hard dello stesso Crowley erano state ricoperte
per volontà delle autorità ecclesiastiche dell’epoca e son
visibili per intero soltanto nei rarissimi scatti di Fosco Maraini).
Vi visse per tre mesi estivi, fu lui a togliere le pennellate di
calce che per trent'anni avevano coperto gli affreschi dipinti in
olio da Crowley sulle pareti del tempio: egli puliva con uno straccio
ed una mistura infiammabile di acqua ed acido cloridrico, le mani
protette da pesanti guanti di gomma nera ed una lanterna di kerosene
che illuminava davanti a lui. Egli inoltre contribuì a rimuovere un
pavimento di cemento che rivelò un cerchio magico nella stanza dei
riti.
Nell'estate del 1965, Emilio Servadio,
già autore di alcuni articoli sulla figura di Aleister Crowley,
presidente dell'Associazione Psicoanalisti Italiani, che fu amico di
Julius Evola e fece parte del Gruppo di UR, tenne una conferenza,
presso il Club Mediterranée di Cefalù, sul “Potere sconosciuto
dell'uomo” nel corso della quale incontrò il Pietro Saja.
Nel 1968 Robert De Grimston Moore,
personaggio di spicco della setta The Process, nel corso di una sua
visita in Italia, andò in pellegrinaggio all'Abbazia di Thélema. De
Grimston aveva coltivato l'idea, presto abbandonata, di cercare un
legame con gruppi crowleyani per riaprire l'Abbazia.
Sempre nel 1968 svernavano a Cefalù
gli attori del Living Theatre, che nella cittadina normanna stavano
preparando il loro famoso Paradise Now: essi chiedevano alla gente
del luogo di Crowley, ma quasi nessuno ricordava niente tranne
qualche anziano che si riferiva alla tribù thelemica come a “i
mormoni” identificandoli con la setta protestante americana che
aveva alle origini come caratteristica la poligamia, anche se altri
identificarono Crowley con “u diavulu”.
Nel 1974 anche Jimmy Page dei Led
Zeppelin, il maggiore collezionista al mondo di cimeli crowleyani,
visitò per la prima volta la dimora di Crowley.
Nel dicembre del 1990 l'Assessore
Regionale ai Beni Culturali, Turi Lombardo, su richiesta del Comune
di Cefalù, provvisto di un'ampia documentazione fornita dal Prof.
Pietro Saja, firmò il decreto di vincolo per l'edificio ritenuto
d'importante interesse artistico. Nel febbraio del 1997 si è svolto
a Cefalù un convegno internazionale, inaugurato dall'allora sindaco
Alfredo La Grua, dal titolo “Un mago a Cefalù. Aleister Crowley e
il suo soggiorno in Sicilia”: nel programma dello stesso, l'allora
Commissario Straordinario dell'Azienda Autonoma di Soggiorno e
Turismo di Cefalù, la dottoressa Francesca Adele Di Sparti Cera, ha
sottolineato come Crowley goda in parecchi paesi europei di una fama
diversa da quella cui si fa normalmente riferimento, trovando
interesse nel ricostruire la vicenda del personaggio come importante
contributo al recupero della memoria storica di Cefalù. In passato
il Consiglio Comunale di Cefalù ha deliberato l'acquisto ed il
restauro dell'immobile per destinarlo a museo crowleyano.
Particolarmente interessati al recupero dell'ex casa di Crowley si
erano rivelati Roberto Negrini promotore, per questo scopo, della
creazione d'una “Fondazione Crowley”, il direttore del CESNUR
(Centro Studi Nuove Religioni) Massimo Introvigne, il Prof. J. Gordon
Melton dell'Università di S. Barbara in California ed il Prof.
Eileen Barker della London School of Economics.
Il 5 luglio 2008, a Cefalù, il Prof.
Pietro Saja, con Vincenzo Crivello, Nicola Cinalli, Paolo De Carlo,
Alessandro Tozzi e Marco Giacalone hanno tenuto l'incontro “Crowley
e il mistero di Cefalù” cui farà seguito il 25 febbraio 2011
l'organizzazione a cura di Antonino Napoli, questa volta a Palermo,
del convegno nazionale dal titolo “Crowleyana” con la
partecipazione del S.O.T.V.L. di Novara, la Prof.ssa Corinna
Zaffarana, Mazio Forgione, Rodan Di Maria, Alessio Ballante, Nicola
Cinalli, sull'iniziativa di recupero e valorizzazione dell'Abbazia da
un punto di vista storico-culturale ed artistico.
La casa, in stato di abbandono negli
anni 2000 è stata poi messa inutilmente in vendita per un breve
periodo nel 2010.
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