venerdì 6 marzo 2020

Dagor Dagorath

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La Dagor Dagorath (nome Sindarin per Battaglia delle Battaglie o Battaglia Finale) è un evento dell'universo immaginario creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien.
Il Silmarillion così come fu scritto da Tolkien, finisce con una profezia di Mandos sulla Dagor Dagorath, chiamata anche "La Fine" ("Ambar-metta" in Quenya). Pare che Tolkien, tuttavia, abbia in seguito deciso di abbandonarla. Per questo motivo essa non è stata inserita nel testo pubblicato, che termina con il racconto del viaggio di Eärendil. Vi sono molte similarità tra la Dagor Dagorath e la leggenda nordica del Ragnarǫk.
Secondo la profezia di Mandos, Morgoth scoprirà come abbattere le Mura della Notte e distruggerà il Sole e la Luna. Allora Eärendil scenderà dal cielo e incontrerà Tulkas, Manwë (o Eönwë, il suo araldo) e Túrin Turambar ritornato dalla morte sulle pianure di Valinor. Tutti i popoli liberi della Terra di Mezzo parteciperanno insieme ad essi ad una battaglia finale, la Dagor Dagorath, appunto. A loro si aggiungeranno anche Ar-Pharazôn e i Númenóreani che sbarcarono in Aman nel 3319 della Seconda Era.
Molti nemici caduti da tempo torneranno per lottare dalla parte di Morgoth, l'antagonista della battaglia; anche Sauron, il cui spirito si disperse nel vuoto dopo la distruzione del suo Anello, sarà presente nella Dagor Dagorath. Si dice che tutte le creazioni di Morgoth torneranno, Orchi, Troll e Draghi e altre creature spaventose. Si presume che i restanti uno o due Balrog combatteranno ai suoi ordini, così come Sauron e non si sa se i capitani uccisi di Morgoth e Sauron (come i Nazgûl, Ancalagon il Nero, Glaurung, e Gothmog) torneranno. Gandalf ritiene che almeno il Re Stregone di Angmar e gli altri Nazgûl non siano morti ma dispersi nel vuoto come Sauron dopo la distruzione dell'Unico Anello. Questo suggerisce che, se Sauron farà ritorno, anche loro torneranno.
Quindi le forze dei Valar, insieme ai popoli liberi, daranno battaglia a Melkor. Tulkas lotterà contro di lui, ma sarà la mano di Túrin a portare morte e distruzione su Melkor. Con la sua spada nera Gurthang ("Ferro di Morte") Túrin trapasserà il cuore di Melkor, vendicando se stesso così come tutti gli Uomini. Quindi le montagne dei Pelóri saranno spianate, i tre Silmaril ritrovati da terra, cielo e mare, e lo spirito di Fëanor verrà liberato dalle Aule di Mandos per restituirli a Yavanna, che li spezzerà e li userà per ridare la luce ai Due Alberi. La battaglia metterà fine ad Arda e le donerà nuova vita. Tutti gli Elfi si sveglieranno e le Potenze saranno di nuovo giovani.
Dopo la battaglia, ci sarà una Seconda Musica degli Ainur. La musica darà vita a un nuovo mondo, e gli Uomini la canteranno con gli Ainur. Non si sa quale sarà il destino delle vecchie razze del vecchio mondo in quello nuovo. Nemmeno gli Ainur sanno niente sulla Seconda Musica. Tutto ciò che gli Ainur sanno è che la Seconda Musica sarà più grande della Prima.
Christopher Tolkien tolse la profezia da Il Silmarillion basandosi su una versione del Valaquenta del 1958, in cui suo padre aveva scritto che nessuna delle profezie di Mandos aveva detto se i danni di Arda sarebbero mai stati riparati (Christopher Tolkien usò questo passaggio come chiusura del Quenta Silmarillion). Data questa rimozione della profezia Christopher inizialmente credette che anche l'Ultima Battaglia fosse stata rimossa. In seguito fu sorpreso di trovare riferimenti ad essa ed una nuova versione (in cui anche Beren ritorna dalla morte per la battaglia finale) scritta dopo il passaggio del Valaquenta.
È da notare che Il Silmarillion, così come è stato pubblicato, contraddice alcune parti della Seconda Profezia. Dove questa dice esplicitamente che gli Elfi e i Valar verranno rigenerati dopo l'Ultima Battaglia e che il fato degli Uomini è sconosciuto, Il Silmarillion afferma che gli Uomini parteciperanno alla Seconda Musica, e che è il destino degli Elfi ad essere sconosciuto.



giovedì 5 marzo 2020

Chaim Michael Dov Weissmandl

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Chaim Michael Dov Weissmandel (Debrecen, 25 ottobre 1903 – 1957) è stato un rabbino ungherese.
In Italia piuttosto noto come il rabbino Weissmandel, attualmente è conosciuto grazie a Codice Genesi, libro scritto da Michael Drosnin, che proclama la scoperta di vari tipi di codici nella Bibbia. In vita divenne famoso nel mondo ebraico per i suoi infaticabili sforzi tesi a salvare gli ebrei della Slovacchia dallo sterminio nazista durante l'Olocausto europeo.

Giovinezza
Michael Dov Weissmandel nacque a Debrecen in Ungheria ma ben presto si trasferì nel territorio che corrisponde all'odierna Slovacchia. Nel 1931 si trasferì a Nitra per studiare nella scuola del rabbino Samuel David Ungar, avendone poco prima sposato la figlia. Molto atipico, era anche considerato un "ebreo oberlander" (proveniente dalle regioni centrali dell'Europa), un non-chassidico, ma comunque un ebreo con un forte senso religioso.

Seconda guerra mondiale e Olocausto degli ebrei
Durante il periodo della seconda guerra mondiale, Weissmandl fu il leader non ufficiale del "Working Group" di Bratislava (vedere la prossima sezione). Nel 1944, Weissmandl e la sua famiglia vennero messi su un treno destinato ad Auschwitz, ma riuscì a fuggire dal treno ed a nascondersi in un bunker segreto in una zona suburbana di Bratislava. Negli ultimi giorni della guerra venne evacuato da un sistema di trasporto organizzato da Rudolf Kastner con il permesso dei tedeschi.
In seguito si trasferì negli Stati Uniti, dove assieme a quegli studenti della Nitra Yeshiva originale che furono così fortunati da sopravvivere all'Olocausto, si stabilì allo "Yeshiva Farm Settlement" nel Mount Kisco, stato di New York. La fattoria Yeshiva era modellata in base ai racconti talmudici degli insediamenti agricoli, dove ci si aspettava che l'uomo studiasse la Torah in continuazione fino ad arrivare a una età consona per il matrimonio, e che dopo essersi sposato ed aver formato una famiglia, avrebbe assistito la sua comunità, coltivando la terra durante il giorno e riservando la tarda serata e la notte per i suoi studi.

Il "Gruppo di Lavoro"
Quando i nazisti, aiutati da membri del governo fantoccio slovacco, cominciarono le loro azioni contro i giudei slovacchi nel 1942, i membri dello Judenrat slovacco formarono un'organizzazione sotterranea chiamata il "Gruppo di Lavoro", guidata dal rabbino Weissmandl e da Gisi Fleischmann. La loro principale attività era quella di pagare grosse tangenti agli ufficiali tedeschi e slovacchi. Il percorso di fuga degli ebrei era di fatto stato fermato per un lungo tempo dopo che loro cominciarono a corrompere l'ufficiale nazista Dieter Wisliceny. Nonostante tutto, molti storici di accademia, in particolare Yehuda Bauer, credono che il trasporto sia stato dilazionato per altri motivi e che le somme di denaro spese in riscatti, in effetto abbiano avuto poca efficacia. Il Gruppo di Lavoro era anche responsabile dell'ambizioso ma sfortunato Europa Plan, che prevedeva l'acquisto di grandi numeri di giudei europei "comprati" ai loro carcerieri nazisti.

Controversie
Dato che gli affari del Gruppo di Lavoro richiedevano un continuo rifornimento di grosse somme di denaro, questo si rivolse alle organizzazioni ebraiche internazionali in cerca di aiuto, tramite i suoi rappresentanti in Svizzera. Ed è qui che risiedono le radici di un aspro e continuato dibattito. Weissmandl sostenne che vennero forniti troppo pochi soldi e troppo in ritardo, e questo a causa dell'indifferenza di coloro ai quali erano stati chiesti. In particolare, egli accusò le organizzazioni sioniste di essersi rifiutate di aiutare nel salvataggio degli ebrei, a meno che questi non si trasferissero in Palestina (una condizione che i nazisti non erano disposti ad accettare). Weissmandl corroborò le sue accuse citando a memoria delle lettere, i cui originali in gran parte non sono mai stati trovati, e alcuni storici come Bauer dubitano dell'accuratezza dei suoi ricordi. Altri storici, come Fuchs a Kranzler, riconoscono la plausibilità delle parole di Weissmandl. Comunque alcune di queste lettere sono state trovate in seguito, e quando confrontate con le citazioni di Weissmandl, sono molto simili nei contenuti, anche se non identiche lettera per lettera.

Libri scritti da Weissmandl
Due dei libri di Weissmandl vennero pubblicati postumi.
  • Toras Chemed (Mt. Kisco, 1958) è un libro di scritti religiosi che include molti commenti ed omelie, così come materiale ermeneutico di natura cabalistica. In questo libro sono incluse alcune osservazioni che diedero luogo ai cosiddetti Codici nella Torah.
  • Min HaMetzar (Jerusalem, 1960) è un libro che descrive le esperienze del Rabbino Weissmandl durante il tempo di guerra. Il titolo proviene dalle prime due parole del salmo 118:5, che significano "dalle profondità della disperazione", e più letteralmente "dagli stretti". Questa è la principale pubblicazione del rabbino Weissmandl dove appaiono le sue accuse contro le organizzazioni sioniste.




mercoledì 4 marzo 2020

Veve

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Nella religione vuduista il veve (trascritto anche come vevè o vever) è un disegno simbolico che rappresenta uno spirito (loa). Viene tracciato in modo stilizzato e usato nei riti e nelle divinazioni come tramite per entrare in contatto con il loa.

martedì 3 marzo 2020

Uomini in nero

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La locuzione uomini in nero (in lingua inglese Men in Black, in acronimo MIB, così definiti perché vestiti interamente di nero) nell'ambito della teoria del complotto UFO identificherebbe supposti agenti del governo degli Stati Uniti d'America incaricati di intimidire o ridurre al silenzio i testimoni di avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Alcuni ufologi, secondo i quali si tratterebbe invece di alieni, li chiamano anche "oscuri".
Sebbene alcuni ricercatori abbiano rinvenuto alcune somiglianze tra alcuni di questi racconti e quelli a sfondo demoniaco, il fenomeno risale agli anni cinquanta e sessanta ed è contemporaneo a molte altre teorie del complotto.

Storia
Probabilmente il primo breve resoconto sui MIB risale al 21 giugno 1947 in occasione del cosiddetto incidente di Maury Island. Quel giorno, il pescatore Harold Dahl disse di aver avvistato sei dischi volanti nei pressi di Maury Island (si tratta di una penisola di Vashon Island, in Puget Sound, vicino Tacoma, Washington). Sull'imbarcazione c'erano Dahl, suo figlio, altri due uomini, e un cane. Dahl scattò qualche fotografia di tali oggetti, aggiungendo che da uno di essi erano cadute delle scorie sulla sua imbarcazione, che avevano ucciso il suo cane e ferito suo figlio.
Dahl ha poi raccontato che il giorno seguente un uomo si presentò a casa sua, invitandolo a fare colazione insieme nelle vicinanze. Dahl accettò l'invito. Egli descrisse l'uomo come imponente: alto e muscoloso, con indosso un completo nero. L'uomo guidava una Buick del 1947, e Dahl immaginò che si trattasse di un agente del governo o dell'esercito.
Dopo la colazione, l'uomo gli raccontò tutti i dettagli dell'avvistamento, nonostante Dahl non ne avesse fatto alcuna pubblicità. Inoltre, l'uomo diede a Dahl un avvertimento generico, che Dahl interpretò come minaccia, circa il fatto che la sua famiglia sarebbe stata messa in pericolo se Dahl avesse rivelato a qualcuno quanto aveva visto.
Le affermazioni di Dahl sono state messe in discussione: egli stesso dichiarò in seguito che si era trattato di uno scherzo, ma nei sostenitori delle teorie del complotto permane il dubbio che l'abbia fatto per evitare ritorsioni nei confronti dei suoi familiari.
Albert K. Bender ha indagato nella sua rubrica sulla storia di Dahl. Nel 1953, Bender dichiarò di essere stato visitato da tre Men in Black e messo in guardia dal continuare le sue ricerche sugli UFO. Il racconto di Bender è stato poi reso celebre dal libro di Gray Barker del 1956, They Knew Too Much About Flying Saucers ("Sapevano troppo sui dischi volanti").

Il ruolo e la funzione
Esistono alcune varianti, ma generalmente in questi racconti accadeva, in seguito a presunti avvistamenti di UFO che non fossero palesemente inconsistenti, che al testimone venissero a far visita uno o più uomini, spesso in completo nero. Gli uomini lasciavano trasparire - ovvero era il testimone ad intenderlo - di essere agenti del governo, spesso esibendo tessere identificative e chiedendo al testimone di raccontare la sua storia, o di mostrare le prove fotografiche o di fatto dell'evento segnalato. In caso di rifiuto da parte del testimone di riportare il racconto o di prestar fede alle loro credenziali, gli agenti in maniera più o meno sottile arrivavano a minacciare l'incolumità fisica del testimone o della sua famiglia.
Nonostante non sia stato mai accertato se queste minacce siano poi state condotte ad effetto, i testimoni resistenti hanno in seguito raccontato di aver comunque subito dei maltrattamenti da parte degli "agenti". Alcune abitazioni sono state saccheggiate e ad altre è stato dato fuoco, presumibilmente nel tentativo di distruggere prove o di ridurre al silenzio il testimone.
In questi racconti gli agenti guidavano spesso ampie automobili nere dell'ultimo modello, generalmente delle Cadillac; raramente sono stati visti spostarsi in elicotteri neri.

Il dibattito ufologico
Nell'ambito dell'ufologia il fenomeno è attualmente al centro di ampie discussioni. Lo zoccolo duro dei sostenitori della teoria del complotto degli UFO crede che il loro modo di fare ed il loro abbigliamento inusuali sia attribuibile al fatto che si tratti di alieni, il cui lavoro consiste nell'eliminare ogni prova della presenza aliena sulla Terra. Tali individui avrebbero occhi a mandorla e colorito olivastro. Secondo la classificazione dell'ufologo Brad Steiger, tale razza aliena appartiene al tipo Beta 2 e sarebbe avversaria dei cosiddetti alieni nordici. Secondo altri ufologi sostenitori dell'ipotesi parafisica sugli UFO, gli uomini in nero non sarebbero extraterrestri, ma proverrebbero da una dimensione parallela; John Keel li ha messi addirittura in relazione con il mondo demoniaco.
Altri sostenitori della teoria del complotto degli UFO ipotizzano invece che si tratti di agenti governativi sotto mentite spoglie, le cui stranezze sarebbero intenzionalmente ostentate nel tentativo di aggiungere ulteriori stranezze ai già strani racconti sugli UFO, gettando così discredito sulle testimonianze e sui testimoni. Secondo gli ufologi Michael Swords e William Moore, dietro il fenomeno ci sarebbe qualcosa di vero. Inizialmente vi sarebbero stati agenti dei servizi segreti e del FBI, che avrebbero avvicinato ufologi come Bender e Gray per cercare di scoraggiare l’attività delle associazioni ufologiche private come raccomandato dalla Commissione Robertson; successivamente sarebbe stata la volta di agenti di una speciale unità dell’USAF chiamata Air Force Special Activities Center (AFSAC), incaricata anche di svolgere indagini sugli UFO. Secondo Moore, gli uomini dell’AFSAC non avrebbero dato origine alla leggenda degli uomini in nero ma l’avrebbero sfruttata come copertura, per raccogliere informazioni sugli UFO dai testimoni senza fare risultare il loro coinvolgimento.
Altri ufologi fanno invece osservare che solo pochi episodi di incontri con MIB sono stati indagati in modo approfondito. In diversi casi si è potuto accertare che i testimoni avevano enfatizzato troppo le figure di investigatori ufficiali (agenti di polizia o militari in borghese), mentre in altri casi è stato accertato che si trattava di impostori: nel 1967 il portavoce del Pentagono per il Progetto Blue Book rese noto che alcune persone si erano presentate a testimoni di avvistamenti di UFO spacciandosi per ufficiali dell’USAF o funzionari governativi.

Folclore
Lo studioso statunitense di folclore Peter Rojcewicz ha trovato numerose analogie tra i racconti sugli uomini in nero e le leggende medievali sul diavolo. Anche lo studioso James Lewis ha trovato simili analogie e ritiene che sia gli incontri con gli uomini in nero che quelli con il diavolo possano essere considerati come una specie di “dramma psicologico”.

Influenza culturale
  • Gli uomini in nero erano personaggi presenti nello sceneggiato italiano Extra diretto da Daniele D'Anza e con Vittorio Mezzogiorno, trasmesso da Rai Uno nel 1976.
  • Gli Uomini in Nero sono tra i principali avversari di Martin Mystère, il detective dell'impossibile, serie a fumetti italiana di Alfredo Castelli, fin dal primo episodio (1982), che è a loro intitolato.
  • La popolarità della teoria dei Men in Black negli anni novanta ha ispirato una serie a fumetti, The Men in Black, scritta da Lowell Cunningham. Questi personaggi sono stati portati poi sul grande schermo dal film di successo del 1997 Men in Black, con Will Smith e Tommy Lee Jones, e dai sequel Men in Black II, Men in Black 3 e Men in Black: International nonché, in televisione, da un cartone animato per bambini. In questo racconto i Men In Black non costringono i testimoni di avvistamenti UFO a tacere minacciandoli, ma sono degli agenti segreti che controllano l'attività aliena sulla Terra, ed eventualmente proteggono il pianeta dall'attacco di extraterrestri pronti a invaderlo. Inoltre usano un congegno chiamato neuralizzatore, che serve a cancellare dalla mente dei testimoni oculari, il ricordo di essere stati spettatori di una situazione con protagonisti degli alieni.
  • Men and Women In Black sono anche personaggi del gioco per computer Deus Ex.
  • Nella trilogia di Matrix gli Agenti della matrice sono vestiti ed agiscono come uomini in nero.
  • Il racconto Angel Down, Sussex di Kim Newman racconta di un tipico sequestro alieno avvenuto nell'Inghilterra dell'età edoardiana, nella cui ambientazione giocano un ruolo di spicco i "becchini con gli occhiali scuri".
  • Due Men in Black (interpretati da Jesse Ventura e Alex Trebek) sono presenti nella terza stagione della serie televisiva X-Files (il titolo dell'episodio è Jose Chung's "From Outer Space").
  • Gli spazzini del Centro nel telefilm Jarod il camaleonte hanno molte caratteristiche in comune con gli uomini in nero.
  • Per ammissione dello stesso Dan Aykroyd, il look dei The Blues Brothers oltre a quello dei primi bluesmen si rifà ai Men In Black.
  • In Lilo & Stitch Cobra Bubbles si rifà, confermando poi di conoscere gli alieni, alla figura dei Men in Black.
  • Nella serie X-COM,(più precisamente X-COM:Enemy Whithin) i MiB ispirano l'agenzia segreta EXALT che si occupa al contrario della "realtà" dell'integrazione di materiali alieni negli umani.
  • Nella serie televisiva Fringe gli osservatori rappresentano la figura dei MiB.



lunedì 2 marzo 2020

Insettoide

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Un Insettoide è una creatura immaginaria con sembianze simili a quelle degli insetti o degli aracnidi. Spesso rappresentate come extraterrestri, sono utilizzate nella fantascienza e sono citate in circostanze riguardanti l'ufologia. Il termine è usato anche in robotica per indicare alcune tipologie di robot progettati per scopi scientifici o militari.

Insettoidi nell'ufologia e nelle teorie del complotto
Nell'ambito dei racconti di avvistamenti di UFO, incontri ravvicinati e rapimenti alieni, si sostiene che in alcuni casi gli extraterrestri avrebbero un aspetto simile a quello di insetti terrestri. Nella classificazione delle razze aliene elaborata dall'ufologo Brad Steiger, gli insettoidi apparterrebbero al cosiddetto tipo Delta. Secondo alcuni ufologi, questo tipo di alieni ricorre nei presunti avvistamenti con minore frequenza rispetto ai grigi e ai nordici.
Prima degli anni novanta, l'unico insettoide alieno generalmente citato dagli ufologi era l'uomo falena; a partire da tale decennio, entrano nella letteratura ufologica anche altri tipi di insettoidi.
Nel 1992 durante una conferenza sui presunti rapimenti alieni svoltasi al MIT, lo psicologo Brian Thompson, ricercatore sul fenomeno dei rapimenti alieni, comunicò che una bambinaia da lui conosciuta ha affermato di avere visto nel 1957 a Cincinnati, dopo l'avvistamento di un UFO, un alieno alto circa 90 cm dall'aspetto simile ad una mantide. Thompson disse di avere riferito questa circostanza ad un suo compagno di investigazioni, Leonard Stringfield, che gli rispose che altri due diversi testimoni avevano fatto la stessa affermazione riguardo allo stesso anno e luogo.
La psichiatra Karla Turner, anch'essa ricercatrice sul fenomeno dei rapimenti alieni, nel libro Into the fringe ha riportato il caso di un uomo chiamato David, che durante una seduta di ipnosi ricordò di essere stato rapito da alieni simili a mantidi.
Linda Moulton Howe, giornalista e scrittrice, nel libro Glimpses of other realities ha riportato alcuni casi di presunti incontri con alieni insettoidi simili a mantidi, tra cui quelli di una donna, Linda Porter, e di un uomo, David Huggins. Entrambi asseriscono di essere stati rapiti da insettoidi alieni quando erano bambini e di avere ricordato il rapimento solo nel 1988. Il libro della Howe riporta anche il caso di un'altra donna, Jeanne Robinson, che ha affermato di ricevere messaggi telepatici da un insettoide alieno dall'aspetto simile ad una mantide. Secondo la Robinson, tali insettoidi alieni sarebbero un ramo dei più famosi grigi.
Incontri con presunti alieni insettoidi sono stati riferiti anche al di fuori degli USA. Vicki Cameron, scrittrice di misteri, nel libro UFO experiences in Canada ha riportato il racconto di un presunto incontro con alieni insettoidi simili a cavallette che sarebbe avvenuto in Canada nel 1966 e che il protagonista avrebbe ricordato molti anni dopo. Anche l'ufologo canadese Martin Jasek ha riferito un caso del presunto rapimento di un uomo da parte di insettoidi simili a cavallette, che sarebbe avvenuto nello Yukon (Canada) nel settembre 1987.
Nell'ambito delle teorie del complotto sugli UFO si sono sviluppate varie idee e supposizioni su questo presunto tipo di alieni, che vengono spesso riferite senza fonti precise a supporto.
Come avviene per altri presunti tipi di alieni, anche gli insettoidi sono oggetto di racconti di contattisti. Riley Martin, nel libro The Coming of Tan, ha affermato che in una nave madre in orbita attorno a Saturno vi sarebbero i rappresentanti di sette razze aliene tra cui una razza di insettoidi, gli Skreed.
Secondo alcuni fautori dell'ipotesi psicosociale sugli UFO, il fenomeno degli alieni insettoidi si spiegherebbe con l'influenza di fattori culturali. Martin Kottmeyer ha fatto notare che mantidi giganti, anche se non aliene, sono state protagoniste di film come La mantide omicida (The Deadly Mantis, 1957) e Il figlio di Godzilla (怪獣島の決戦 ゴジラの息子, Kaijū-tō no Kessen: Gojira no Musuko, 1968). Una mantide aliena di nome Zorak compariva invece nello spettacolo per bambini Space Ghost, trasmesso negli USA nel 1966. Alieni a forma di cavallette sono comparsi invece nel film L'astronave degli esseri perduti (Quatermass and the Pit, 1967), tratto dall'omonima serie televisiva del 1958. Evidentemente, conclude Kottmeyer, questo tipo di insetti si presta particolarmente a divenire oggetto di impulsi di paura e orrore.

Insettoidi nella fantascienza
Gli alieni insettoidi sono comuni nella fantascienza. Essi appaiono in romanzi classici di fantascienza come Fanteria dello spazio, in film come Men in Black, in popolari serie televisive come Star Trek e Doctor Who, nell'universo di Guerre stellari, in videogiochi come StarCraft, in film di animazione come Ben 10 e nei fumetti della Marvel Comics e della DC Comics.
Nella fantascienza i precursori dei moderni alieni insettoidi sono stati i mostri dagli occhi da insetto delle riviste pulp.
Nelle rappresentazioni fantastiche, di solito gli alieni insettoidi assumono connotazioni negative, ma non mancano i casi contrari, come il romanzo di fantascienza L'equazione di Dio (Calculating God, 2000) di Robert J. Sawyer, in cui una razza di alieni aracnoidi si allea con i terrestri per sventare un pericolo cosmico.

Elenco di insettoidi immaginari
Tra i più noti insettoidi immaginari si possono ricordare:
  • Aracnidi, nel romanzo Fanteria dello spazio di Robert Heinlein
  • Thranx, nel ciclo di romanzi Humanx Commonwealth di Alan Dean Foster
  • Aracnoidi, nel film Starship Troopers - Fanteria dello spazio tratto dal romanzo di Heinlein
  • Marziani, nel film L'astronave degli esseri perduti
  • Asutra, nel libro Asutra terzo capitolo del ciclo di Durdane di Jack Vance
  • Edgar, scarafaggio gigante nel film Men in Black
  • Insettoidi Xindi, nella serie televisiva Star Trek
  • Than, nella serie televisiva Andromeda
  • Gaim, nella serie televisiva Babylon 5
  • Alieni della Nebulosa M, in Godzilla contro i giganti.
  • Malmoox, nella serie televisiva Doctor Who
  • Vespiformi, nella serie televisiva Doctor Who
  • Viperox, nella serie televisiva Doctor Who
  • Wirrn, nella serie televisiva Doctor Who
  • Zarbi, nella serie televisiva Doctor Who
  • Colicoidi, nell'universo di Guerre stellari
  • Gand, nell'universo di Guerre stellari
  • Geonosiani, nell'universo di Guerre stellari
  • Killik, nell'universo di Guerre stellari
  • Kobok, nell'universo di Guerre stellari
  • Verpine, nell'universo di Guerre stellari
  • Vratix, nell'universo di Guerre stellari
  • X'ting, nell'universo di Guerre stellari
  • Yam'rii, nell'universo di Guerre stellari
  • Stinkfly, nel film di animazione Ben 10
  • Brood, nei fumetti Marvel Comics
  • Kwai, nei fumetti DC Comics
  • Zerg, nel videogioco StarCraft
  • Vespid, alleati dei Tau nell'universo di Warhammer 40000
  • Tiranidi, nell'universo di Warhammer 40000
  • Crisalidi, alieni dalla indole aggressiva della serie X-COM.
  • Una delle fazioni dei Rulons in Dino Riders.
  • Il popolo di Buzz-Off in varie serie di He-Man.
  • Gli Otsorok nel cartone Stargate Infinity.
  • I Wraith in Stargate Atlantis.
Robotica
Nella tecnologia robotica, gli insettoidi sono robot esapodi usati per scopi scientifici o militari. La ricerca continua a miniaturizzare questi robot per usarli come spie o esploratori volanti. Le caratteristiche insettoidi possono anche aumentare l'efficacia dei robot nel percorrere diversi terreni.


Ys (isola)

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Ys (pronunciato anche Is o Ker-Ys in bretone) è un'isola mitica edificata nella baia di Douarnenez in Bretagna da Gradlon, re di Cornovaglia, per la figlia Dahut.

Leggenda
L'isola governata da Gradlon si trovava sotto il livello del mare: proprio per questo motivo attorno all'isola era stato costruito un sistema di dighe che proteggevano la città dai mari dell'oceano.
Il re aveva una splendida figlia, di nome Dahud, e il padre, come gesto d'amore nei confronti della figlia, le diede le chiavi che permettevano di aprire le dighe della città. La leggenda vuole che un giovane straniero giunto all'isola, innamorato di Dahud, venne in possesso delle chiavi delle dighe, e siccome in lui si nascondeva il Demonio, aprì le dighe della città permettendo all'Oceano di sommergere l'isola, e quindi, distruggerla; re Gradlon riuscì a salvarsi raggiungendo la costa e portando con sé Dahud, ma durante il tragitto Dio gli disse di gettare in mare la figlia perché posseduta dal Demonio. Così fece. La leggenda narra che proprio Dahud, per adattarsi alle acque dell'oceano, si trasformò in una sirena, che con il suo dolce e ossessivo canto, riesce ad incantare i marinai.


 
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