sabato 13 febbraio 2021

Gérard de Sède

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Géraud Marie de Sède de Liéoux (5 giugno 1921 – 29 maggio 2004) è stato uno scrittore francese, nonché membro di varie organizzazioni surrealiste.
Scrisse oltre 40 opere di storia alternativa ed è noto soprattutto per la sua opera su Rennes-le-Château del 1967, il libro L'Or de Rennes ou La Vie insolite de Bérenger Saunière, curé de Rennes-le-Château ("L'Oro di Rennes, o la Strana Vita di Bérenger Saunière, Parroco di Rennes-le-Château"), che fu ripubblicato in versione paperback con il titolo Le Tresor Maudit de Rennes-le-Château ("Il Tesoro Maledetto di Rennes-le-Château"), e ancora nel 1977 con il titolo Signé: Rose+Croix ("Firmato: Rosa+Croce").

Vita

Nato a Parigi nel 1921. I suoi scritti iniziali furono surrealisti. Nel 1941, entrò a far parte del gruppo surrealista noto come "La Main à Plume", così chiamato da una frase di Rimbaud, "La main à plume vaut la main à charrue" ("La mano che scrive è uguale alla mano che ara").
Il gruppo pubblicò una serie di opuscoli. Il terzo di questi, nel 1943, comprendeva uno scritto di Gérard de Sède, L'Incendie habitable ("L'incendio abitabile")
Gérard de Sède fu attivo durante la guerra, durante l'occupazione tedesca di Parigi, e lavorò con le Forces Françaises de l'Intérieur (FFI), per cui ricevette due encomi.
Dopo la guerra, svolse svariati lavori, tra cui venditore di giornali, scavatore di tunnel, e giornalista tra gli anni '50 e '60.

L'Oro di Rennes

Nel 1956, divenne fattore, e fu durante questo periodo della sua vita che incontrò Roger Lhomoy che era il suo porcaio - Lhomoy aveva in precedenza lavorato come guida turistica presso il Castello di Gisors in Normandia e dichiarava di avere scoperto un ingresso segreto ad un seminterrato lungo 30 metri, largo nove e alto circa quattro e mezzo, sotto il torrione interno del castello - all'interno di questo seminterrato Lhomoy sosteneva di aver visto 19 sarcofaghi di pietra, ciascuno lungo due metri e largo 60 centimetri - ma Lhomoy fu ritenuto un bugiardo: ciononostante, questo episodio servì da ispirazione a Gérard de Sède per scrivere un articolo su Gisors, il che gli fece conoscere Pierre Plantard; subito dopo iniziò una collaborazione tra i due che ispirò a Gérard de Sède il suo libro del 1962, Les Templiers sont parmi nous, ou, L'Enigme de Gisors ("I Templari sono fra di noi, o l'Enigma di Gisors"), che aprì la strada per l'introduzione del mitico Priorato di Sion. La futura pubblicazione nel 1967 de L'Oro di Rennes rappresentò l'acme e il crescendo del successo tra i due uomini, che però successivamente si separarono lo stesso anno in cui de Sède rifiutò di condividere con lui i diritti del libro.
L'Oro di Rennes era originariamente un manoscritto scritto da Pierre Plantard che non era riuscito a trovare un editore, e che era stato estensivamente riscritto da Gérard de Sède. L'Oro di Rennes fu scritto in stile storico, ma fu anche una promozione indiretta del mitico Priorato di Sion, sottolineando le mitiche affermazioni contenute in diversi documenti del Priorato di Sion che erano stati depositati alla Biblioteca Nazionale di Francia diversi anni prima. Il libro riproduce anche diversi schemi di false 'reliquie' con fotografie ritoccate per abbellire la storia di un tesoro nascosto e del mistero di un parroco - ma il libro divenne famoso per la riproduzione di due pergamene che si dice fossero state ritrovate dal parroco in questione : ma per svariate ragioni le pergamene sono state ritenute falsificate da Philippe de Cherisey, amico e socio di Pierre Plantard.
Uno dei lettori di questo libro fu lo sceneggiatore inglese Henry Lincoln, che creò una serie di documentari per il secondo canale della BBC aventi a soggetto Rennes-le-Château, e utilizzò parte di questo materiale per il bestseller del 1982 Holy Blood, Holy Grail che a sua volta venne usato da Dan Brown come fonte per il romanzo bestseller del 2003 Il codice da Vinci.
Nei suoi ultimi anni di vita, Gérard de Sède considerò in modo critico l'argomento su Rennes-le-Château. In Rennes-le-Château: le dossier, les impostures, les phantasmes, les hypothèses (1988) egli minimizzò parte del materiale stravagante apparso negli scritti su questo tema nei precedenti venti anni, ma allo stesso tempo ne aggiunse del suo. Per esempio, egli riferendosi alla carcassa di un'auto tutta crivellata da proiettili, presente nel villaggio di Rennes-le-Château, disse che era un chiaro avvertimento per "far tacere chi sapeva troppo", mentre in realtà non era altro che un bersaglio usato per esercitarsi da parte di un contadino del posto.

Priorato di Sion

In un documentario televisivo del 2005, Arnaud figlio di de Sede affermò che suo padre e Plantard avevano imbastito tutta la storia del Priorato di Sion; precisamente Arnaud de Sède in quel programma disse:"francamente, tutto un cumulo di scemenze".

venerdì 12 febbraio 2021

Ondina

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Le ondine, o undine (dal latino unda - onda), sono creature leggendarie elencate fra gli elementali dell'acqua nelle opere sull'alchimia di Paracelso. Sono anche parte del folklore europeo, in cui appaiono descritte, in genere, come creature affini alle fate; il nome può essere usato anche per altri spiriti acquatici simili.
Secondo la tradizione, le ondine sono prive di anima (e quindi è loro precluso l'accesso al Paradiso dopo la morte), ma possono guadagnarsene una sposando un uomo mortale. Le ondine sono presenti anche nel folklore germanico, dove sono creature misteriose simili alle sirene greche, che abitano i fiumi e che talvolta attirano gli uomini fino a farli annegare. Sono in genere rappresentate come donne bellissime con la coda di pesce. A seconda delle tradizioni, sono considerate esseri maligni, innocui, o addirittura amichevoli.

Caratteristiche delle ondine

Secondo le teorie avanzate da Paracelso, un'ondina è una ninfa o uno spirito acquatico, l'elementale dell'acqua. Le ondine si trovano, di solito, in laghi, foreste e cascate. Hanno voci meravigliose, che, a volte, possono essere udite sovrapposte allo scrosciare dell'acqua. Secondo alcune leggende, le ondine non possono avere un'anima fino a che non sposano un uomo e non gli danno alla luce un figlio. Questa loro caratteristica le ha portate ad essere molto popolari nella letteratura romantica e tragica.

Ondine famose

Una celebre ondina del folklore germanico era Lorelei. Secondo la leggenda, sedeva su una roccia sul Reno (che ha preso il suo nome) e distraeva i pescatori con il suo canto, facendo sì che non si accorgessero dei pericoli della corrente.
Un esempio di ondine in qualche modo amichevoli appare invece nel Nibelungenlied, in cui i Burgundi, mentre attraversano il Danubio, vengono avvisati dalle ondine della pericolosità del loro viaggio (in realtà, l'avverarsi della profezia delle ondine si rivela inevitabile, per cui è dubbio se tale profezia si debba intendere come compassionevole).

Il Sonno dell'Ondina

In una storia germanica nota come Sonno dell'Ondina, Ondina è una ninfa acquatica. Era molto bella e, come tutte le ninfe, immortale. Tuttavia, se si fosse innamorata di un mortale e avesse dato alla luce suo figlio, avrebbe perso la sua immortalità.
Ondina alla fine si innamorò di un bel cavaliere, sir Lawrence, e i due si sposarono. Al momento di scambiarsi i voti, Lawrence giurò che l'avrebbe sempre amata e le sarebbe stato fedele. Un anno dopo il loro matrimonio, Ondina partorì suo figlio, e da quel momento cominciò ad invecchiare. Come l'attrattività fisica di Ondina diminuiva, Lawrence perdeva interesse verso di lei.
Un pomeriggio Ondina stava camminando vicino alle scuderie quando sentì il russare familiare di suo marito. Entrata nelle scuderie, trovò Lawrence addormentato fra le braccia di un'altra donna. Furiosa, Ondina puntò un dito verso di lui, che si svegliò di soprassalto come se il gesto l'avesse colpito realmente. Ondina allora lo maledì, proclamando: "Tu mi hai giurato fedeltà con ogni tuo respiro, ed io ho accettato il tuo voto. Così sia. Finché sarai sveglio, potrai avere il tuo respiro, ma dovessi mai cadere addormentato, allora esso ti sarà tolto e tu morirai!"

La maledizione di Ondina

La storia sopra riportata è alla base della maledizione di Ondina, il nome storico dell'ipoventilazione alveolare primitiva, una grave forma di apnea del sonno. Questa malattia causa la perdita del controllo automatico del respiro, che significa che ogni singolo respiro dev'essere cominciato volontariamente. Se non curata, i pazienti affetti da questa sindrome moriranno - come l'infedele sposo di Ondina - non appena si addormenteranno, dato che durante il sonno non potranno controllare il loro respiro.

giovedì 11 febbraio 2021

La Sindrome di Alessandria ti rende super umano

Naturalmente…!

Se solo esistesse.

La sindrome di Alessandria o Genesi di Alessandria è una presunta condizione genetica che sì: ti renderebbe un super umano, tra i vantaggi che esistono quando si presenta questa presunta condizione sono:

I tuoi occhi diventano viola sei mesi dopo la nascita, prima devi essere nato con gli occhi blu o grigi.

Le donne non avrebbero le mestruazioni con questa sindrome, ma nonostante ciò, potrebbero avere figli ed essere fertili.

La tua pelle sarebbe chiara, almeno fino all'adolescenza, ma non potresti scottarti, nonostante, ovviamente, il tono della tua pelle.

Il tuo sistema immunitario sarebbe eccellente, nessun virus, batterio o fungo potrebbe sconfiggerti (quanto sarebbe bello in tempi di COVID-19).

Le persone avrebbero un corpo ben fatto e non aumenterebbero mai di peso.

Inoltre, sembrano dai 5 ai 10 anni più giovani della loro età.

E questa è la più discutibile e quindi meno credibile: vivono da 120 a 150 anni.

Ma no, non è reale, non esiste e quindi non ti renderebbe un super umano.

Come si diffondono le voci, giusto? Ebbene, questo è emerso nel XIV secolo, ma nonostante questo è ancora molto famoso da raccontare.



mercoledì 10 febbraio 2021

Progetto Grudge

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Il Progetto Grudge, (Progetto rancore in italiano), fu un breve progetto realizzato dagli Stati Uniti per investigare il fenomeno degli oggetti volanti non identificati. Il Grudge fu il proseguimento del Progetto Sign e si svolse tra il febbraio e il dicembre del 1949. Il Grudge fu a sua volta seguito dal Progetto Blue Book, che nella sua fase iniziale (la fine del 1951) pubblicò i primi rapporti sotto il nome di progetto Grudge.

Storia

Il Progetto Sign rimase attivo dal 1947 al gennaio del 1949. La maggior parte dei ricercatori del progetto Sign, compreso il direttore Robert Sneider, ritenne che alcuni casi di UFO erano spiegabili con un'origine extraterrestre. Prepararono pertanto un rapporto riservato, chiamato "Stima della situazione", in cui si sosteneva l'ipotesi extraterrestre. Tale ipotesi venne rifiutata dal vertice militare dell'Air Force per mancanza di prove concrete. A seguito dei disaccordi con i vertici militari e di una spaccatura venutasi a creare all'interno della Commissione tra i fautori e i detrattori dell'ipotesi extraterrestre (questi ultimi capitanati dal maggiore Aaron J. Boggs), il progetto Sign venne annullato e sostituito con il Progetto Grudge.
Nel suo libro pubblicato nel 1956, il capitano Edward J. Ruppelt dell'U.S. Air Force parlò anche del Progetto Grudge. Secondo Ruppelt, nel Grudge non sono mai state eseguite procedure standard di intelligence. Ogni cosa era stata valutata con la premessa, o meglio con il pregiudizio, che "tanto gli UFO non esistono". In questo contesto, è ovvio, non importava cosa si vedeva o cosa si ascoltava, semplicemente "nessuno ci credeva".
Ruppelt aveva notato che "alcuni specialisti al top dell'intelligence nell'Air Technical Intelligence Center (ATIC) entusiasti di lavorare al Progetto Sign, non erano in realtà più interessati al Progetto Grudge. Alcuni di loro avevano drasticamente e frettolosamente cambiato opinione, nel momento in cui il Pentagono non era più favorevole alla causa".
Secondo Ruppelt, il Grudge operava con un fine di screditamento, che non era esplicitamente scritto su nessun documento, ma "traspariva da ogni nota, rapporto e direttiva". Anche la scelta della parola "Grudge" ("Rancore"), che ufficialmente non aveva alcun significato, secondo Ruppelt denunciava un atteggiamento ostile verso gli UFO. Ruppelt descrisse il Grudge come "L'era Oscura" della investigazione ufologica USAF. Il suo personale, infatti, stava di fatto conducendo poche investigazioni, ma contemporaneamente affermava che tutti i rapporti UFO erano stati perfettamente riesaminati. Come nel Progetto Sign, il personale del Grudge riteneva che l'enorme volume di rapporti UFO avrebbe potuto essere spiegato semplicemente come una errata identificazione di oggetti astronomici (stelle, pianeti, meteore), nubi, cani solari, palloni sonda, aerei convenzionali o altro. Tuttavia a differenza del Sign, dove l'ipotesi prevalente era che per alcuni casi di avvistamento UFO si doveva cercare una risposta straordinaria, il personale del Grudge pensava che anche tale minoranza di rapporti poteva e doveva essere spiegata con fenomeni consueti; a riprova di ciò, Ruppelt cita un'appendice del rapporto finale, dove a proposito dei casi non spiegati si afferma che "dobbiamo spiegarli perché non crediamo ai dischi volanti". In pratica, tutti i rapporti UFO erano ritenuti avere sempre e comunque una spiegazione prosaica, tuttavia alcune "spiegazioni" del Grudge apparivano artificiose e logicamente insostenibili, come quella relativa ad un avvistamento avvenuto il 18 novembre 1948 da parte dell'equipaggio di un aereo: nonostante il Servizio Meteorologico USA avesse escluso l'ipotesi che potesse trattarsi di un pallone sonda, il Grudge spiegò l'avvistamento con un pallone sonda, senza peraltro precisare i motivi di tale spiegazione. Nonostante tutto rimase una percentuale di casi non spiegati (il 23%), per cui si postularono difetti di percezione da parte dei testimoni ed altre cause psicologiche.
Secondo Ruppelt, il lavoro del Grudge doveva svolgersi in due fasi: ricondurre gli avvistamenti di UFO a cause convenzionali; attuare una campagna di pubbliche relazioni per "spiegare" al pubblico cosa sono gli UFO.
Il primo articolo di questa campagna, trovò appoggio nel giornalista Sidney Shallet del The Saturday Evening Post. L'articolo di Shallet apparve in due edizioni consecutive: quelle del Post del 30 aprile e del 7 maggio 1949, e genericamente riportava di fatto la stessa linea di condotta tenuta dai vertici del Progetto Grudge: "molti rapporti UFO possono essere facilmente spiegati con fenomeni consueti e conosciuti, erroneamente identificati dai testimoni, mentre i mass media avevano gonfiato a dismisura il fenomeno." Shallet suggerì inoltre, che gli scherzi e le persone stravaganti avrebbero avuto un importante ruolo nel divulgare le teorie UFO, dando di fatto risalto alle stesse opinioni di militari di alto livello. L'articolo di Shallet lasciò nel pubblico diversi dubbi e altri giornalisti si dichiararono a favore di ulteriori indagini sugli UFO.
Il Grudge, praticamente concluso nel dicembre 1949, fu seguito dal Progetto Blue Book, che inizialmente (fine del 1951) si chiamò Grudge II e assunse la denominazione Blue Book nel marzo del 1952. Il nuovo progetto venne all'inizio diretto da Ruppelt e tale periodo venne generalmente considerato un'era più aperta e produttiva per la ricerca ufologica.

Il Rapporto Grudge

Il Rapporto Grudge, di 600 pagine, venne pubblicato in un unico rapporto formale nell'Agosto del 1949. Il rapporto concluse che:
A. Non vi sono evidenze che gli oggetti avvistati siano il risultato di uno sviluppo scientifico più avanzato, quindi non costituiscono una minaccia diretta alla sicurezza nazionale. Di conseguenza, si raccomanda che l'investigazione e lo studio dei rapporti dei dischi volanti sia limitato negli scopi. Il quartier generale dell'AMC, (Air Materials Command), continuerà a investigare in funzione delle specifiche tecniche indicate.
NOTA: È evidente che ulteriori studi lungo le linee attuali non farebbe che confermare i risultati presentati in questo rapporto. Si raccomanda inoltre, che le direttive di raccolta pertinenti, siano riviste per riflettere la modifica prevista dall'indirizzo prestabilito.
B. Tutte le analisi e le evidenze, indicano che i rapporti di oggetti volanti non identificati sono il risultato di:
1. Errate interpretazione di diversi oggetti convenzionali.
2. Una forma leggera di isteria di massa e di nervosismo.
3. Individui che creano tali racconti per perpetrare scherzi o farsi della pubblicità.
4. Persone psicopatologiche.
Dopo la diffusione di tale rapporto, fu dichiarato che il Grudge, sarebbe stato presto chiuso.

Tensioni

Nell'aprile 1951, Bob Ginna di Life visitò la Wright Patterson Air Force Base. Durante la sua investigazione, il giornalista scoprì ciò che Clark descrive come: "palesi errori del progetto". (Clark, 239). Verso la metà del 1951, il Grudge consisteva nel solo Tenente Gerry Cummings, che secondo Ruppelt, aveva preso veramente sul serio il suo lavoro.

Il caso di Forth Monmouth

Il 10 settembre 1951 vi fu un avvistamento radar/visuale presso Fort Monmouth in New Jersey. I piloti e gli operatori radard osservarono un certo numero di oggetti che si muoveva velocemente, dotati di una grande manovrabilità e a forma di disco. Il Colonnello N.R. Rosegarten passò tutta la giornata del 13 settembre 1951, insieme al tenente Cummings, a intervistare testimoni e a compilare un'adeguata documentazione. Alla coppia (Cummings, Rosegarten ) fu poi ordinato di riportare i risultati della loro investigazione direttamente al Generale Charles P. Cabell, poi capo dell'intelligence del Pentagono. Cummings e Rosegarten riportarono le loro conclusioni per il caso di Fort Monmouth: erano d'accordo con il personale della base che giudicava i movimenti veloci dell'oggetto avvistato come "intelligentemente controllati" (Clark, 240). Cabell si dichiarò insoddisfatto del rapporto finale del Progetto Grudge e affermò che era necessario avere una risposta soddisfacente sulla questione dei dischi volanti, pertanto voleva che il Progetto fosse riorganizzato e riavviato.
A seguito del caso di Forth Monmouth e dell'avvistamento di Lubbock vennero riprese le indagini sugli UFO con il New Project Grudge o Grudge II, poi divenuto Project Blue Book.

martedì 9 febbraio 2021

Perché così tante persone credono nel pastafarianesimo?

Questa è una parodia. Infatti questa religione creata da un insegnante di fisica nel 2005 nell'Oregon fu una protesta poiché in questo stato a scuola fu inserito lo studio del creazionismo in alternativa alla teoria scientifica dell'evoluzione Darwiniana.

Anche io quando parlo di religione con fanatici uso parodie e metafore per distruggere la loro tesi di dio che crea l'universo. Io uso banane o asini volanti come creatori dell'universo.

Ma in realtà le mie sono parodie provocatorie, come quella usata dall'insegnante di fisica americano di cui ora non ricordo il nome.

Lui affermò che il creatore la causa prima fu una sorta di pasta con polpette. Effettivamente nessuno può confutare il fatto che sia stata la pasta con le polpette a creare il tutto .

Parimenti all'uso di dio come causa prima, nessuno può dimostrare che non sia stato lui. Come la mia banana che secondo me ha creato tutto.

La mia religione è il bananesimo e l'asinenza volante. Nessuno può confutarmi.



In realtà nessuno crede nel pastafarianesimo come nel mio bananesimo o asinenza volante sono provocazioni usate per dimostrare che a scuola si deve insegnare la scienza oggettiva non le cose aleatorie non comprovate e probabilmente false e frutto della fantasia umana parimenti al pastafarianesimo al bananesimo e all'asinenza volante.


lunedì 8 febbraio 2021

Chi erano i luciferiani?

Si vocifera che a Torino, intorno al 1880, giunse un libro intitolato “I Luciferiani”. Dall’ispirazione di questo testo, sarebbe nata una setta che ne avrebbe sviluppato i suoi malvagi propositi.



In effetti, i “Luciferiani”, a Torino, ci furono veramente, ma le notizie che li riguardavano risalgono al 1860, anche se da più parti si sostiene che esistano ancora e che siano in piena attività. Gli adepti, sia uomini che donne, si definiscono “Apportatori di Luce Nera”, utilizzano sai neri con cappuccio e svolgono i loro riti in svariate chiese e cappelle sconsacrate sparse per il Piemonte. I componenti di questa setta, attualmente, prediligono antichi edifici, dove sul fondo della parete viene rappresentato un capro in piedi dalla testa enorme. Fra le corna vi è una fiaccola e possiede delle ampie braccia, di cui una è maschile e l’altra femminile. Tutti i presenti formano un semicerchio di ombre scure e con candele rosse e nere illuminano l’altare sul quale prende posto una giovane donna mascherata.



domenica 7 febbraio 2021

Père Fouettard

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Père Fouettard o Père Fouchette è un personaggio immaginario del folklore natalizio francese, che compare il 6 dicembre come aiutante del portatore di doni San Nicola.
Si tratta di un personaggio ricollegabile ad altre figure di aiutanti "scuri", come: Hans Trapp (Alsazia), Zwarte Piet (Paesi Bassi), Knecht Ruprecht (Germania del Nord), Houseker (Lussemburgo), Klaubauf (Baviera e Austria), Belsnickel o Pelznickel (Germania sud-occidentale), Schmutzli (Svizzera), ecc.

Caratteristiche

Viene raffigurato con un lungo vestito ed una barba grigia e incolta.
Secondo la tradizione, mentre San Nicola distribuisce i doni ai bambini buoni, lui minaccia con una frusta i bambini cattivi.

Etimologia

Il nome "Fouettard" deriva proprio dai vocaboli francesi fouet, fouetter, che significano "frusta" e "frustare".
Inoltre si dice che egli lanci,sempre ai bambini cattivi,delle arance.



Origini

Come altri personaggi simili, rappresenta l'alter-ego "cattivo" e "oscuro" del portatore di doni, personaggio che alcuni studiosi hanno messo in relazione con il dio Pan e con la figura di Herne il Cacciatore.

Storia

La prima attestazione storica del personaggio risalirebbe, secondo una leggenda, al 1552, quando a Metz, durante l'assedio ad opera delle truppe dell'Imperatore Carlo V (1500-1558). La popolazione, stando a quanto si racconta, avrebbe portato in corteo un fantoccio raffigurante quest'ultimo, dandolo poi alle fiamme. Da qui sarebbe nata la figura "scura" con cui è rappresentato Père Fouettard.

Curiosità

  • Si intitola Le Père Fouettard un episodio della serie televisiva Quai nº 1, trasmesso in Francia nel 1997


 
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