Secoli prima, la Sibilla Eritrea aveva predetto la caduta di Roma per mano dei pèriti, ma la sua profezia fu dimenticata a causa della distruzione degli oracoli nel 642. Nei Libri Sibillini non c'è traccia di queste creature, e solo grazie al rabbino di Fez abbiamo qualche dettaglio su di esse.
Secondo il libro arabo trascritto dal rabbino, i pèriti abitano ad Atlantide e hanno un aspetto unico: la testa e le zampe di cervo, ma il corpo di uccello con ali e piume. Quando il sole li illumina, invece di proiettare la propria ombra, proiettano quella di un essere umano.
Alcuni esperti di antropologia ritengono che i pèriti fossero considerati l'anima di un uomo defunto privo della protezione divina da molte popolazioni latine ed arabe.
Secondo il rabbino, i pèriti si nutrono talvolta di terra secca, volano in stormi e sono stati visti passare sulle Colonne d'Ercole. Sono anche descritti come nemici temibili dell'umanità, capaci di uccidere uomini e recuperare il favore degli dei. Durante la traversata di Scipione contro Cartagine nel 146 a.C., i pèriti apparvero e uccisero molti degli uomini.
Un piccolo riferimento a Ravenna suggerisce che questi esseri siano stati avvistati con un folto piumaggio azzurro. Il testo che fornisce queste informazioni era custodito nella Biblioteca di Monaco, ma è scomparso dal catalogo prima della Seconda Guerra Mondiale. Si sospetta che possa essere stato occultato o distrutto dalle forze naziste, interessate alla ricerca di documenti esoterici e neopagani.
Sono poche le informazioni che abbiamo sui pèriti, eppure il loro mistero continua a suscitare curiosità e interesse tra gli studiosi. La storia delle loro presunte apparizioni e il loro presunto coinvolgimento in eventi storici come la battaglia di Scipione contro Cartagine aggiungono un'atmosfera di enigma e fascino intorno a queste creature leggendarie.
La descrizione dei pèriti come creature ibride, con la testa e le zampe di cervo e il corpo di uccello, evoca immagini suggestive e misteriose. La loro abilità di proiettare l'ombra di un essere umano anziché la propria in presenza di luce solare solleva ulteriori interrogativi sulla loro natura e origine. Si potrebbe ipotizzare che questa capacità sia legata a qualche tipo di potere magico o soprannaturale, ma senza fonti o prove concrete, resta solo oggetto di speculazione.
L'associazione dei pèriti con Atlantide aggiunge un altro livello di mistero alla loro storia. Atlantide stessa è una leggendaria civiltà perduta, spesso associata a racconti mitologici e fantasiosi. La sua menzione nel contesto dei pèriti solleva domande su una possibile connessione tra queste creature e la mitica isola sommersa. Forse Atlantide era considerata il loro habitat naturale o il luogo da cui provenivano, ma di nuovo, si tratta solo di ipotesi.
La scomparsa del testo che descriveva i pèriti dalla Biblioteca di Monaco aggiunge un elemento di intrigo e sospetto. Il coinvolgimento delle forze naziste nell'occultamento o nella distruzione del documento alimenta teorie del complotto e stimola l'immaginazione di coloro che cercano di svelare i segreti nascosti del passato. La mancanza di prove concrete rende difficile trarre conclusioni definitive su cosa sia accaduto al testo e perché sia stato preso di mira.
Nonostante la mancanza di fonti primarie e la scarsità di informazioni verificabili, il racconto dei pèriti continua a vivere nell'ambito delle leggende e delle speculazioni. La loro presenza nei racconti storici e mitologici offre uno spunto affascinante per esplorare la complessità delle credenze umane e l'interesse per l'ignoto. Forse un giorno nuove scoperte o nuove testimonianze porteranno luce su questo antico mistero, ma finché ciò non accade, i pèriti rimarranno avvolti nel velo dell'enigma e dell'incertezza.