mercoledì 23 marzo 2022

Janara

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La janara nelle credenze popolari dell'Italia meridionale e in particolare dell'area di Benevento, è una delle tante specie di streghe che popolavano i racconti appartenenti soprattutto alla tradizione del mondo agreste e contadino.
Il nome potrebbe derivare da Dianara, ossia «sacerdotessa di Diana», dea romana della Luna, oppure dal latino ianua, «porta»: era appunto dinanzi alla porta, che, secondo la tradizione, era necessario collocare una scopa, oppure un sacchetto con grani di sale; la strega, costretta a contare i fili della scopa, o i grani di sale, avrebbe indugiato fino al sorgere del sole, la cui luce pare fosse sua mortale nemica.

La Leggenda
Secondo le più antiche leggende, le streghe beneventane si riunivano sotto un immenso noce lungo le sponde del fiume Sabato; invocate da una cantilena, che recitava "'nguento 'nguento, mànname a lu nocio 'e Beneviente, sott'a ll'acqua e sotto ô viento, sotto â ogne maletiempo", esse tenevano i loro sabba in cui veneravano il demonio sotto forma di cane o caprone.
La janara usciva di notte e si intrufolava nelle stalle dei cavalli per prendere una giumenta e cavalcarla per tutta la notte. Avrebbe avuto inoltre l'abitudine di fare le treccine alla criniera della giovane cavalla rapita, lasciando così un segno della sua presenza. Capitava a volte che la giumenta sfinita dalla lunga cavalcata non sopportasse lo sforzo immane a cui era stata sottoposta, morendo di fatica. Per evitare il rapimento delle giumente si era soliti, nel passato e ancora oggi, piazzare un sacco di sale o una scopa davanti alle porte delle stalle, poiché la janara non poteva resistere alla tentazione di contare i grani di sale o i fili della scopa e mentre lei fosse stata intenta nella conta sarebbe venuto il giorno e sarebbe dovuta fuggire.
La janara solitamente era una esperta in fatto di erbe medicamentose, ed ella sapeva riconoscere tra le altre anche quelle con poteri narcotici oppure stupefacenti, che usava nelle sue pratiche magiche, come la fabbricazione dell'unguento che le permetteva di diventare incorporea con la stessa natura del vento. Contrariamente a tutte le altre streghe, la janara era solitaria e tante volte, anche nella vita di tutti i giorni, aveva un carattere aggressivo e acido.
Secondo la tradizione, per poterla acciuffare bisognava afferrarla per i capelli, il suo punto debole. A quel punto, alla domanda "che tie' 'n mano?", cioè "cosa hai tra le mani?" bisognava rispondere "fierro e acciaro" in modo che non si potesse liberare; se al contrario si fosse risposto "capiglie'", cioè capelli, la Janara avrebbe risposto "e ieo me ne sciulie comme a n'anguilla", cioè me ne scivolo via come un'anguilla, e si sarebbe così liberata dandosi alla fuga. Inoltre si diceva che a chi fosse riuscito a catturare la janara quando era incorporea ella avrebbe offerto la protezione delle janare sulla famiglia per sette generazioni in cambio della libertà.
Si accreditava alle janare anche la sensazione di soffocamento che a volte si prova durante il sonno, si pensava infatti che la janara si divertisse a saltare sulle persone cercando di soffocarle, si diceva che questo accadesse soprattutto ai giovani uomini. Inoltre si riteneva che i bambini che avessero manifestato improvvisamente deformazioni nel fisico, fossero stati nottetempo passati attraverso il treppiede che si usava nel focolare per sostenere il calderone. "La janara ll'è passato dinto 'u trepète", trad.: "La janara lo ha fatto passare attraverso il treppiede".

Fondamenti storici
Probabilmente la leggenda nacque nel periodo del regno longobardo su Benevento, poiché anche se quasi tutti gli abitanti della città si erano convertiti al cristianesimo, alcuni veneravano ancora in segreto gli Dei pagani in particolare le Dee Iside, Diana ed Ecate il cui culto è ancora testimoniato da monumenti sparsi per la città.
Dopo l'arrivo dei longobardi anch'essi pagani, forse alcuni dei pagani rimasti si unirono a loro nel culto degli alberi presente nella religione longobarda e nel culto della vipera dorata cara ad Iside, da qui forse nacquero le leggende delle orge infernali che si tenevano le notti di sabato sotto l'enorme noce.

Storie legate alle janare
In ogni paesino del Sannio beneventano esistono svariate storie sulle janare ma bisogna ammettere che queste si assomigliano molto tra di loro, variando spesso solo per il luogo in cui è avvenuto il fatto e per il dialetto in cui viene raccontato, ovviamente ogni paesino ha la sua strega. Di seguito ci sono alcune di quelle più ricorrenti.
Fu trovato qui un foglio che narra di un boscaiolo beneventano passando di notte per uno di questi posti ebbe lo spiacere di assistere al sabba, cerimonia in cui si venerava Satana e ogni simbolo cristiano veniva messo al contrario. Egli, corso a casa, raccontò alla moglie tutto ciò che aveva visto: «C'erano donne che calpestavano la croce, altre che con alcuni uomini si dedicavano alle orge più sfrenate e altre ancora che si cospargevano di sangue. In mezzo a tutto ciò ho visto un cane orrendo che sedeva su un trono ...». La mattina dopo quell'uomo fu trovato ucciso.
Altra storia correlata alla figura della janara è quella che identifica un metodo pressoché infallibile per riconoscerle quando sono in sembianza umana: secondo questa diceria, basta recarsi alla messa della notte di Natale e, una volta terminata, uscire ed attendere per vedere le ultime donne che abbandonano la chiesa. Secondo la storia queste sarebbero le janare che, in forma umana, hanno assistito (per una sorta di contrappasso mistico-religioso) alla funzione più sacra di tutta la cristianità.

Le altre streghe di Benevento
Oltre alle janare vi sono altri tipi di streghe nell'immaginario popolare di Benevento. La Zucculara, zoppa, infestava il Triggio, la zona del teatro romano, ed era così chiamata per i suoi zoccoli rumorosi. La figura probabilmente deriva da Ecate, che indossava un solo sandalo ed era venerata nei trivii ("Triggio" deriva proprio da trivium).
Vi è poi la Manalonga (=dal braccio lungo), che vive nei pozzi, e tira giù chi passa nelle vicinanze. La paura dei fossi, immaginati come varchi verso gli inferi, è un elemento ricorrente: nel precipizio sotto il ponte delle janare vi è un laghetto in cui si creano improvvisamente gorghi, che viene chiamato il gorgo dell'inferno. Infine vi sono le Urie, spiriti domestici che ricordano i Lari e i Penati della romanità.
Nelle credenze popolari la leggenda delle streghe sopravvive in parte ancora oggi, arricchendosi di aneddoti e manifestandosi in atteggiamenti superstiziosi e paure di eventi soprannaturali.

La persecuzione
Le persecuzioni delle streghe possono considerarsi iniziate con le prediche di San Bernardino da Siena, che nel XV secolo predicò aspramente contro di loro, con particolare riferimento a quelle di Benevento. Spesso egli le additava al popolo come responsabili delle sciagure, e senza mezzi termini affermava che dovevano essere sterminate.
Un'ulteriore spinta alla caccia alle streghe venne data dalla pubblicazione, nel 1486, del Malleus Maleficarum, che spiegava come riconoscere le streghe, processarle ed interrogarle efficacemente tramite le più crudeli torture. In questo modo, tra il XV e il XVII secolo furono estorte numerose confessioni di supposte streghe, le quali più volte parlano di sabba a Benevento. Si ritrovano elementi comuni come il volo, pratiche come quella di succhiare il sangue dei bambini, tuttavia si trovano discrepanze circa, per esempio, la frequenza delle riunioni. Nella massima parte dei casi le "streghe" erano bruciate, mandate al patibolo o comunque punite con la morte con metodi più o meno atroci.
Solo nel XVII secolo ci si rese conto che non potevano essere veritiere confessioni fatte sotto tortura. In epoca illuministica si fece strada un'interpretazione razionale della leggenda, con Girolamo Tartarotti che nel 1749 spiegò il volo delle streghe come un'allucinazione provocata dal demonio, o Ludovico Antonio Muratori che nel 1745 affermò che le streghe sono solo donne malate psichicamente. Ipotesi successive vorrebbero che l'unguento di cui le streghe si cospargevano fosse una sostanza allucinogena.
Uno storico locale, Abele De Blasio, riferì che nell'archivio arcivescovile di Benevento erano conservati circa 200 verbali di processi per stregoneria, in buona parte distrutti nel 1860 per evitare di conservare documenti che potessero infiammare ulteriormente le tendenze anticlericali che accompagnarono l'epoca dell'unificazione italiana. Un'altra parte è andata persa a causa dei bombardamenti nella seconda guerra mondiale.

Racconti
La storia delle streghe di Benevento è corredata da un grande numero di racconti di diffusione popolare.
Un uomo, vedendo la moglie cospargersi di un unguento e lanciarsi in volo dalla finestra, capì che era una janara e sostituì l'unguento con un'altra sostanza, cosicché la notte dopo la moglie morì schiantandosi al suolo.
San Bernardino da Siena nelle sue prediche racconta di un famiglio di un cardinale che giunto a Benevento si unì ad un banchetto notturno, e portò con sé una ragazza lì conosciuta, la quale non parlò per tre anni; si scoprì poi che era una janara.
Un racconto forse derivante da un poemetto napoletano del XIX secolo intitolato Storia della famosa noce di Benevento parla di un uomo che si fa condurre al sabba dalla moglie, una janara. Chiede del sale perché il cibo è insipido, ma appena lo condisce il sabba scompare.
Anche poeti e scrittori nonché musicisti italiani e stranieri parlano e raccontano di streghe, ispirandosi alla leggenda beneventana.
Lo scienziato e scrittore Francesco Redi scrisse un racconto, intitolato Il gobbo di Peretola, in cui narra la storia di un gobbo di questa località che, invidioso della buona sorte toccata ad un altro gobbo guarito dalle streghe di Benevento della sua malformazione, s'era recato senza indugio laggiù, ma, avendo trattato male le streghe, era stato punito con l'aggiunta d'una seconda gobba.
Nel libro Il Malmantile di Lorenzo Lippi, nel 30° canto si parla di streghe.
Nella tragedia Macbeth di Shakespeare, il primo atto della tragedia inizia con il parlare delle streghe (Norne).
Nel balletto Il Noce di Benevento, coreografia di Salvatore Viganò, musica di Franz Süssmayr (1812, Teatro alla Scala) si parla dell'evento.
Niccolò Paganini musicò Le streghe, variazione su un tema dal balletto Il Noce di Benevento (1813, Teatro alla Scala).
Laurence Sterne nel romanzo Vita e opinioni di Tristram Shandy menziona ripetutamente i «demoni di Benevento».

Maciara
In alcuni centri della provincia di Avellino, specialmente nell'area dell'alta Irpinia, ai confini con le province di Foggia, Potenza e Salerno, oltre alla janara c'è pure la maciara, talvolta è la stessa cosa. Risulta essere sorta di stregoncella, più atta alle malocchiature dette "affascino". Per estensione, si dice di che fa moine, cioè che fa la "maciara" o che fa le "maciarije". Si nota la forte somiglianza del nome come le streghe del Trentino e della provincia di Milano; in alcune aree dell'Italia meridionale il termine è presente nella variante magàra.

martedì 22 marzo 2022

Invasione aliena





L'invasione aliena è un tema classico della fantascienza che riguarda un possibile attacco al pianeta Terra da parte di entità extraterrestri (cosiddetti alieni). Tale tema tende a essere ricorrente in periodi storici caratterizzati dal timore di una vera invasione. Le modalità e i possibili scopi dell'invasione aliena sono stati analizzati approfonditamente soprattutto nei primi anni in cui il genere letterario fantascientifico si sviluppò.
Spesso gli extraterrestri invasori sono ad un livello tecnologico analogo a quello degli esseri umani o di poco più avanzato (se la disparità fosse maggiore, l'invasione sarebbe o impossibile o facilissima e non ne verrebbe fuori una storia accattivante), pertanto queste storie sono state criticate come irrealistiche: è difficile credere che una civiltà in possesso del viaggio interstellare non abbia raggiunto un livello tecnologico e scientifico estremamente avanzato, nettamente superiore a quello del genere umano. Un altro motivo per cui le storie di questo genere sono ritenute poco plausibili dal punto di vista scientifico è che si considera assai improbabile che due civiltà sorgano spontaneamente nello stesso arco di tempo e su pianeti abbastanza vicini da riuscire a venire a contatto diretto tra loro (in base all'equazione di Drake e al paradosso di Fermi). In altri casi il divario tecnologico è coperto da altri fattori, come un'errata valutazione strategica (si veda ad esempio Il ciclo dell'invasione di Harry Turtledove).
Nelle storie di fantascienza il fine dell'invasione aliena è spesso lo sfruttamento del pianeta Terra per esaurimento delle materie prime del mondo d'origine degli extraterrestri, o semplicemente perché il suddetto mondo è andato incontro alla distruzione (a causa di una guerra globale o di un evento catastrofico naturale). Non mancano descrizioni di sfruttamento della popolazione terrestre per colonialismo, schiavismo, sperimentazione scientifica e perfino uso alimentare. Talvolta il fine dell'invasione rimane misterioso, a rimarcare l'incolmabile alienità degli extraterrestri nei confronti degli esseri umani invasi.


Origini
Nel 1898 H.G. Wells pubblicò La guerra dei mondi, mettendo in scena un'invasione dell'Inghilterra vittoriana da parte di marziani dotati di sofisticati armamenti. Oggi questo romanzo è visto come il prototipo delle storie di invasione aliena e a Wells è accreditata l'ideazione di diversi temi sugli extraterrestri che sono stati poi notevolmente ampliati dagli scrittori di fantascienza nel corso del Novecento, tra cui il primo contatto e la guerra interplanetaria tra differenti specie. Prima della pubblicazione de La guerra dei mondi, vi erano state comunque storie di alieni e di invasioni aliene. Nel 1727 Jonathan Swift pubblicò I viaggi di Gulliver. Nel racconto vi è una razza di esseri simili agli uomini, ma ad essi superiori, ossessionati dalla matematica. Vivono su un'isola-fortezza galleggiante di quattro miglia e mezzo di diametro chiamata Laputa, usando la sua ombra per evitare che il sole e la pioggia raggiungano le nazioni della Terra sopra cui viaggiano, assicurandosi così che esse renderanno tributo al Laputiani.
In Micromega (1752) di Voltaire vi sono due alieni, provenienti da Saturno e Sirio, che sono di immense dimensioni e visitano la Terra per curiosità. Inizialmente credono che il pianeta sia disabitato, a causa della differenza di scala tra loro e gli esseri umani. Quando scoprono la superba visione geocentrica dei filosofi della Terra, essi rimangono molto divertiti per quanto si sentano importanti gli esseri della Terra rispetto ai veri titani come loro.
Nel 1892 Robert Potter, un Pastore australiano, pubblicò The Germ Growers a Londra, romanzo che descrive un'invasione dissimulata di alieni che assumono l'aspetto di esseri umani e tentano di sviluppare una violenta epidemia per facilitare i propri piani di conquista globale. Il libro non fu molto letto e di conseguenza il romanzo di Wells, di gran lunga più fortunato, è generalmente accreditato come la storia capostipite del filone. Wells aveva già proposto un diverso esito per l'invasione ne La guerra dei mondi: quando il narratore incontra l'artigliere la seconda volta, l'artigliere immagina un futuro in cui l'umanità, nascondendosi nelle fogne e in gallerie sotterranee, conduca un conflitto di guerriglia, combattendo contro i marziani per le generazioni a venire e alla fine, dopo aver imparato a duplicare la tecnologia bellica marziana, distrugga gli invasori riprendendosi la Terra.
Sei settimane dopo la pubblicazione del romanzo di Wells, il quotidiano statunitense Boston Post pubblicò una nuova storia di invasione aliena, un seguito non autorizzato de La guerra dei mondi, che rovescia le parti: Edison's Conquest of Mars, scritto da Garrett P. Serviss, descrive il celebre inventore Thomas Edison condurre una controffensiva contro gli invasori sul loro pianeta d'origine. Si trattava in realtà di un seguito di Fighters from Mars, una ristampa pesantemente alterata e non autorizzata de La guerra dei mondi; entrambi i romanzi furono pubblicati dal Boston Post nel 1898.
La guerra dei mondi fu ristampata negli Stati Uniti nel 1927, prima dell'epoca d'oro della fantascienza, da Hugo Gernsback sulla rivista Amazing Stories. John W. Campbell, un altro editore chiave dell'epoca nonché saltuario autore di racconti, pubblicò diverse storie di invasioni aliene nel 1930. Seguirono molti noti scrittori di fantascienza, tra cui Isaac Asimov, Arthur C. Clarke, Clifford Simak, oltre a Robert A. Heinlein che scrisse Il terrore dalla sesta luna nel 1953.

Variazioni sul tema
Buona parte degli scenari più conosciuti sull'invasione aliena vedono gli extraterrestri atterrare sulla Terra, sterminare o sottomettere la popolazione, combattendo e sconfiggendo (grazie alla superiore tecnologia) le forze armate terrestri e distruggendo le principali città. Il più delle volte la narrazione è incentrata sulle battaglie tra gli invasori e gli eserciti umani, come ne La guerra dei mondi di H. G. Wells, che si può considerare il capostipite del filone.
Non tutte le storie d'invasione seguono però questo schema. In alcune storie gli invasori alieni si infiltrano e sovvertono la società umana in modo occulto, usando travestimenti, mutando il proprio aspetto o imitando quello altrui, generando conflitti nell'umanità e lasciando che l'uomo distrugga se stesso o i propri alleati. In altre raffigurazioni, gli alieni ottengono una schiacciante vittoria sull'umanità e la maggior parte della storia è ambientata dopo che gli alieni hanno preso il sopravvento. Talvolta gli alieni non provengono dallo spazio, ma da un'altra dimensione; in alcune opere, gli invasori potrebbero non essere davvero extraterrestri, ma piuttosto creature demoniache.

Infiltrazione aliena
La fantascienza ha descritto una modalità d'invasione più inquietante di quella basata sull'esplicita violenza: l'invasione segreta. Gli alieni infatti potrebbero averci già invaso, magari mascherandosi da esseri umani, infiltrando una quinta colonna o conquistando gradualmente le più alte cariche mondiali, nell'attesa del giorno in cui il loro numero o il loro potere consentirà loro di esporsi apertamente.
Questo tipo di subdola invasione di solito sottolinea timori sociali paranoici e xenofobici ed è stato molto comune durante la guerra fredda, con il sospetto diffuso di agenti comunisti, la paura rossa e il maccartismo, ma ritorna in auge in altri momenti di cambiamenti sociali e di disordine.
Un esempio di tale conquista silenziosa è descritto nel romanzo di Jack Finney L'invasione degli ultracorpi (The Body Snatchers, 1954) o in quello di John Christopher I possessori (The Possessors 1964). Gli alieni potrebbero anche assumere il controllo delle persone perché agiscano secondo la loro volontà attraverso dispositivi elettronici impiantati nel corpo umano, come nel film del 1953 Gli invasori spaziali (Invaders from Mars). L'infiltrazione occulta degli alieni è un tema centrale anche nella teoria del complotto sugli UFO.

Occupazione aliena
L'occupazione da parte di alieni può ricorrere in numerose storie sull'invasione. In breve, gli alieni vincono e occupano la Terra o la civiltà umana (talvolta cercando anche di terraformare il pianeta per renderlo più adatto alle loro esigenze), almeno fino a che un movimento di resistenza umana sconfigge gli alieni e/o i loro governi fantoccio.
Numerose storie di occupazione sono lo specchio di reali invasioni storiche condotte da governi totalitari, come la Germania nazista; in questo scenario gli alieni invasori danno sostegno ai governi umani esistenti che accolgono i loro nuovi padroni alieni o reprimono governi di opposizione e li ricostruiscono a propria immagine, rinforzando il loro ruolo tramite l'impiego di collaborazionisti, informatori e polizia segreta.
Esempi di vita sotto occupazione aliena sono presenti nella serie tv V - Visitors (1983-84), nella serie di romanzi sui Tripodi di John Christopher, nella miniserie a fumetti Slash Maraud e nella serie di videogiochi di Half-Life. In All Tomorrows di Nemo Ramjet, i Qu - una razza superiore aliena - dopo aver conquistato gli umani li riducono allo stato di animali attraverso l'ingegneria genetica, impedendo ogni forma di resistenza.

Incursioni aliene
Alieni incapaci di sostenere un'invasione su larga scala, a causa del proprio numero ridotto, possono effettuare piuttosto delle incursioni, sfruttando lo shock della propria venuta per ispirare terrore. Altre storie su questo argomento vedono gli alieni condurre ricognizioni e missioni di avanscoperta per saggiare la risposta della popolazione umana e in particolare delle forze militari terrestri. Gli alieni cercheranno inoltre di scegliere bersagli isolati, quali zone desertiche o rurali degli Stati Uniti, come area per condurre dei test o per lo sbarco. Questo tipo di trama attribuisce migliori possibilità a piccoli gruppi, come la polizia locale o anche ordinari civili, di respingere gli invasori e di ritornare alla vita normale dopo l'evento.
A causa del ristretto budget, questa variazione sul tema fu assai comune nei film di serie B fantascientifici degli anni cinquanta, come Destinazione... Terra (It Came from Outer Space), Fluido mortale (The Blob) e Plan 9 from Outer Space. È rappresentata anche nel film Signs.

Invasioni nel passato
Una diversa prospettiva è offerta dal concetto di "invasione aliena nel passato", in cui un periodo storico, più o meno lontano, serve da scenario per un'invasione aliena di uno dei tipi sopra descritti.
Il progetto più ambizioso di questo genere appare quello di Harry Turtledove, con il suo ciclo narrativo ucronico dell'Invasione (proseguito con quello della Colonizzazione), dove alieni rettiliformi sbarcano sulla Terra nel 1942 intenzionati alla conquista, obbligando le opposte fazioni della seconda guerra mondiale a segnare un improvviso cessate il fuoco per combattere (separatamente, in buona parte) la loro guerra contro gli invasori.
In Sideslip (1968) di Ted White e Dave van Arnam, un detective privato della moderna New York si ritrova in una realtà alternativa in cui la Terra è sotto occupazione da parte di umanoidi interstellari soprannominati "Angeli", che sono atterrati nel 1938, approfittando della confusione seguita proprio alla trasmissione del programma radiofonico La guerra dei mondi di Orson Welles e trasformando da allora il pianeta in una loro colonia. In Starspawn (1990) di Kenneth Von Gunden, la Terra è infiltrata da piccoli alieni parassitari capaci di attaccarsi ad un essere umano e di controllarlo, simile allo scenario de Il terrore dalla sesta luna (1951) di Heinlein, tranne per il fatto che l'invasione si svolge nel Medioevo inglese, con uno sfondo di cavalieri che assediano un castello. In uno scenario simile, in Crociata spaziale (The High Crusade, 1960) di Poul Anderson, un'astronave aliena sbarca in un villaggio inglese medioevale, ma gli aspiranti conquistatori - fin troppo fiduciosi di se stessi - scoprono nella maniera peggiore di non essere immuni a spade e frecce; gli umani conquistano la nave spaziale e partono alla conquista di un impero tra le stelle, ma perdono contatto con la Terra, dove dunque prosegue la storia a noi familiare. Analogamente nel fumetto Cowboys & Aliens un gruppo di alieni intenzionati, intorno alla metà del XIX secolo, a conquistare il pianeta verrà sconfitto da cowboy e nativi Apache. In Eifelheim (1986) di Michael Flynn un vascello alieno sbarca nell'Europa centrale nel bel mezzo della peste nera. Addirittura nel film Stargate, si ipotizza un'invasione avvenuta in tempi molto antichi, sfruttando il mito delle piramidi costruite da "intelligenze non umane".
Nel telefilm Doctor Who, a causa dell'elemento del viaggio nel tempo, avvengono un gran numero di invasioni della Terra, tra cui l'invasione della Londra vittoriana da parte dei Cybermen. Il film di Star Trek Primo contatto (1996) utilizza diffusamente questo tema, benché il quadro di riferimento sia nel futuro; gli alieni Borg viaggiano indietro nel tempo raggiungendo la Terra nel 2063 - due o trecento anni prima degli eventi narrati in Star Trek - per impedire il primo volo a velocità di curvatura, un evento chiave che permetterà agli umani di raggiungere le altre stelle (provocando, in prospettiva, la costituzione della Federazione dei Pianeti Uniti, acerrima nemica dei piani di invasione/assimilazione dei Borg).
Nella serie di videogiochi Resistance (2006-2011) si ipotizza che la seconda guerra mondiale non sia mai scoppiata e che nel 1948 la terra sia stata invasa da creature aliene umanoidi chiamate "chimera" e rapidamente soggiogata.

Invasione aliena altruistica
Nella narrativa il tema dell'invasione aliena altruistica, a scopo benefico, è stato invece esplorato in rare occasioni. In questo tipo di storie gli invasori, in una sorta di "fardello degli omini verdi", colonizzano il pianeta nel tentativo di diffondere la loro cultura e "civilizzare" i "barbari" abitanti indigeni, oppure osservano segretamente i terrestri salvandoli da loro stessi. Il tema condivide molti tratti con quello delle occupazioni ostili, ma gli invasori tendono a vedere la popolazione occupata come persone da istruire o eguali piuttosto che come strumenti e schiavi.
Il tema finale dell'osservatore segreto è un tema paternalistico/maternalistico. In questo tipo di storie, gli alieni intervengono nelle questioni umane per prevenirne l'autodistruzione, come Klaatu e Gort che in Ultimatum alla Terra (The Day the Earth Stood Still, 1951) avvisano i leader della Terra di abbandonare i loro modi bellicosi per unirsi ad altre civiltà spaziali, in caso contrario si distruggeranno da soli o verranno distrutti dalla loro unione interstellare. Altri esempi di invasioni aliene benefiche sono il film di Gene Roddenberry The Questor Tapes (1974) e un episodio del 1968 del suo Star Trek (Missione Terra), Le guide del tramonto (Childhood's End, 1953) di Arthur C. Clarke, la trilogia di light novel giapponesi Seikai no monshō e il ciclo di romanzi delle cinque galassie (Uplift) di David Brin.

Invasioni aliene demoniache
Un'altra variazione sul tema dell'invasione aliena è l'invasione demoniaca, in cui gli invasori sono esseri soprannaturali o comunque creature demoniache di ispirazione religiosa, che si infiltrano sulla Terra, attaccano l'umanità, prendono il sopravvento sulla società umana (travestiti da umani essi stessi) e muovono "guerra ai santi", compiendo gli eventi descritti nell'Apocalisse di Giovanni o in altra profezia religiosa, talvolta inventata appositamente per la storia. Seguono questo concetto Warhammer 40.000, il manga Devilman e la serie di videogiochi di Doom. Il già citato romanzo Le guide del tramonto può anche essere visto come una forma di invasione aliena demoniaca per via dell'aspetto diabolico degli Overlord. Nel già citato telefilm Doctor Who sono invece degli Angeli Piangenti i nemici alieni del protagonista.

Immigrazione aliena
L'immigrazione di massa di una popolazione aliena sulla Terra può essere vista, soggettivamente, come una forma di "invasione". In questo caso i personaggi non sono alieni bellicosi quanto piuttosto dei miti profughi extraterrestri senza via di ritorno al proprio pianeta d'origine, che non cercano di prendere il controllo del mondo ma al contrario aspirano ad una pacifica convivenza.
Il tema dell'immigrazione aliena, sviluppato - seppure in rare occasioni - soprattutto a partire dalla fine del XX secolo, analizza in un contesto alternativo i reali problemi sociali legati ai fenomeni immigratori e alle minoranze etniche; il soggetto centrale è la difficoltà di integrazione con la società umana. Il tema del conflitto è dunque presente non sul piano bellico ma su quello sociale. Gli alieni immigrati possono essere facilmente sfruttati dai terrestri, arrivando ad un rovesciamento dei ruoli rispetto al tema classico dell'invasione aliena.
Il film Alien Nation - Nazione di alieni (Alien Nation, 1988, da cui è stata anche tratta una serie tv omonima) è un thriller in cui una popolazione di profughi extraterrestri, ex schiavi, ha trovato rifugio nella Terra di oggi, ma l'integrazione con i terrestri è difficile e la maggior parte degli alieni, sfruttata come manodopera a basso costo, finisce per vivere in ghetti, dove si manifestano problemi di tossicodipendenza. Il film District 9 (2009) riprende il tema ispirandosi all'apartheid sudafricano ed esplora argomenti quali la xenofobia e la segregazione razziale applicate dagli umani agli alieni.
Una trattazione umoristica dell'immigrazione aliena - incrociata in questo caso con il tema dell'infiltrazione segreta e della teoria del complotto sugli UFO - è un elemento centrale nel film Men in Black (1997).

Altre
Capita che due o più delle varianti appena descritte vengano combinate assieme. Ad esempio, gli alieni possono all'inizio infiltrarsi nella società, poi, dopo avere guadagnato la fiducia degli umani, iniziare improvvisamente a distruggere le città, cogliendo di sorpresa i terrestri. Altro esempio di ciò è un episodio doppio del telefilm Stargate SG-1 in cui la razza aliena degli Aschen si fa amici gli umani e condivide con loro liberamente la propria avanzata tecnologia e medicina in cambio degli indirizzi degli stargate. Ma diviene ben presto chiaro che gli alieni stanno pianificando la graduale scomparsa della razza umana rendendo sterili persone di entrambi i sessi.
In un altro tipo di invasione vista in vari film di Godzilla, tra cui Gli eredi di King Kong (1968), delle razze aliene assumono il controllo dei mostri della Terra e li usano per attaccare e distruggere le maggiori città, ma per ironia della sorte trovano la sconfitta per mano degli stessi mostri.

Opere
Narrativa
The Germ Growers (1892), dell'australiano Robert Potter, è ritenuto il primo romanzo di questo filone e narra di una invasione con armi biologiche (microorganismi).
La guerra dei mondi (War of the worlds, 1897) di H. G. Wells, probabilmente l'esempio più celebre. È stata adattata in due film, in numerosi drammi radiofonici e in una serie tv.
Infinito (Last and first men, 1930), di Olaf Stapledon, nel quale i marziani hanno la forma di nuvole capaci di comunicare telepaticamente e formano una coscienza collettiva sul loro pianeta. L'invasione marziana della Terra viene sventata dai terrestri, anche perché gli alieni giunti sulla Terra fuoriescono dalla mente comune e iniziano a concepire pensieri propri. La vittoria è però fatale ai terrestri, perché le molecole delle nubi disperse dai marziani sono tossiche e causano il declino dell'umanità.
Il giorno dei trifidi (The day of the triffids, 1951) di John Wyndham; l'invasione da parte di una nuova specie vegetale, di probabile origine artificiale, mostruosa e carnivora.
Il terrore dalla sesta luna (The Puppet Masters, 1951) di Robert Heinlein
The Kraken Wakes (1953) di John Wyndham
Le guide del tramonto (Childhood's End, 1953) di Arthur C. Clarke. Una specie aliena arriva in contatto con i terrestri, educando i bambini umani fino a far sviluppare in loro dei superpoteri superiori anche a quelli degli alieni.
Marziani, andate a casa! (Martians, Go Home!, 1955) di Fredric Brown, è una satira delle storie sulle invasioni aliene: sulla Terra appaiono istantaneamente milioni di omini verdi, che portano l'umanità vicino al collasso semplicemente con la maleducazione. I marziani, intangibili e quindi impossibili da scacciare, adorano sbeffeggiare gli umani e rivelare informazioni riservate.
Wade Harper, investigatore (Three to Conquer, 1957; inizialmente pubblicato a puntate come Call Him Dead nel 1955 su Astounding) di Eric Frank Russell, fonde il giallo/thriller con il tema dell'invasione aliena.
I giocatori di Titano (The Game-Players of Titan, 1963) di Philip K. Dick; il tema torna anche in varie altre opere dello scrittore.
I vampiri dello spazio (The Space Vampires, 1976) di Colin Wilson; degli alieni giunti sulla Terra diffondono il vampirismo sul pianeta.
I visitatori (The Visitors, 1979) di Clifford Simak. Tra le ultime opere di Simak, è incentrata sul tema a lui caro dell'impotenza del genere umano, delle sue strutture sociali e culturali e delle sue organizzazioni su ciò che è alieno.
La guerra contro gli Chtorr (War against Chtorr/A matter for Men, 1983-1991) di David Gerrold, un ciclo di cinque romanzi nei quali viene descritta un attacco biologico alieno alla Terra ambientato nell'epoca contemporanea
Il giorno dell'invasione (Footfall, 1985) di Larry Niven e Jerry Pournelle, in cui l'invasione è ambientata nell'epoca contemporanea, è ritenuta una delle opere più verosimili dedicate a questo tema
Battaglia per la Terra (Battlefield Earth, 1982) e la decalogia di Missione Terra (Mission Earth, 1985-87), di L. Ron Hubbard
I signori di Garth (Uplift War, 1987, Premio Hugo 1988) di David Brin descrive un'invasione culturale.
John Kessel fa uso della metafora dell'invasione aliena nel suo racconto Invaders (1990) [17], mettendo in contrasto l'invasione dei "Krel" (una immaginaria specie aliena) della Terra con la conquista del Perù da parte di Francisco Pizarro, come per illustrare l'orrore dell'evento reale.
Il ciclo dell'invasione (Worldwar, 1994-1996) di Harry Turtledove, un'ucronia in cui l'invasione inizia nel bel mezzo della seconda guerra mondiale
Assedio all'eternità (The Siege of Eternity, 1997) di Frederik Pohl
Beyond the Skies (Ufo & Alieni), 2016, di Adler James Stark, è ritenuta unandelle saghe più realistiche, a saga la cui storia é ambientata al giorno d'oggi e viene integrata con notizie ed eventi documentati

Cinema
Invasioni aliene nella cinematografia (elenco non esaustivo, in ordine cronologico)
La cosa da un altro mondo (The Thing From Another World, 1951) di Christian Nyby e Howard Hawks; tratto dal racconto Chi va là? (Who goes there?) di John W. Campbell
Ultimatum alla Terra (The Day the Earth Stood Still, 1951) di Robert Wise; tratto dal racconto Addio al padrone (Farewell to the Master, 1940) di Harry Bates.[18]
La guerra dei mondi (The War of the Worlds, 1953) di Byron Haskin; dal romanzo omonimo di H.G. Wells
Gli invasori spaziali (Invaders from Mars, 1953) di William Cameron Menzies
Destinazione... Terra! (It Came from Outer Space, 1953) di Jack Arnold; da un soggetto di Ray Bradbury
L'invasione degli Ultracorpi (Invasion of the Body Snatchers, 1956) di Don Siegel; descrive un'invasione biologica
La Terra contro i dischi volanti (Earth vs. the Flying Saucers, 1956) di Fred Sears; ispirato al libro Flying Saucers from Outer Space di Donald Kehoe del 1950
Fluido mortale (The Blob, 1958) di Irvin Yeaworth; una creatura informe e gelatinosa giunta su una meteora semina il terrore
Il nemico di fuoco (The Flame Barrier a.k.a. Beyond the Flame Barrier, 1958) regia di Paul Landres
Plan 9 from Outer Space (1959) di Edward D. Wood Jr.
Kronos il conquistatore dell'universo (1957) di Kurt Neumann
Omicron (1963) di Ugo Gregoretti; satirico
Assedio alla Terra (Unearthly Stranger, 1963) di John Krish. Un ricercatore scopre che la propria moglie è un'extraterrestre inviata per fermare un importante progetto scientifico.
Allarme dal cielo (Le ciel sur la tête, 1965) di Yves Ciampi, film bellico girato a bordo della portaerei francese Clemenceau.
Demoni di fuoco (Night of the Big Heat, 1967) di Terence Fisher
Andromeda (The Andromeda Strain, 1971) di Robert Wise; tratto dall'omonimo romanzo di Michael Crichton
Unsichtbare Gegner, regia di Valie Export (1977)
Terrore dallo spazio profondo (1978) di Philip Kaufman; remake del classico del 1956 di Siegel L'invasione degli Ultracorpi
Superman II (1980) di Richard Lester e Richard Donner; Superman è alle prese con dei Kryptoniani guidati dal Generale Zod e deve impedire loro di conquistare il mondo.
La cosa (The Thing, 1982) di John Carpenter
Krull (1983) di Peter Yates
Space vampires (Lifeforce, 1985) di Tobe Hooper; tratto dal romanzo I vampiri dello spazio di Colin Wilson
Invaders (Invaders from Mars, 1986) di Tobe Hooper; remake del film 1953 di Menzies
Howard e il destino del mondo (Howard the Duck, 1986)
Critters, gli extraroditori (Critters, 1986)
Dimensione terrore (Night of the Creeps, 1986)
La piccola bottega degli orrori (Little Shop of Horrors, 1986) di Frank Oz
La battaglia del pianeta perduto (1987) di Brett Piper; di ritorno da un viaggio forzato nello spazio, un uomo deve affrontare una invasione del suo pianeta
Fuori di testa (Bad taste, 1987) di Peter Jackson
Killer Klowns from Outer Space (1988) dei Fratelli Chiodo
Alien Nation - Nazione di alieni (1988) di Graham Baker
Essi vivono (They Live, 1988) di John Carpenter; tratto dal racconto Eight O'Clock in the Morning di Ray Nelson (1963)
I marziani invadono la Terra (Lobster Man from Mars, 1989) di Stanley Sheff; una presa in giro dei
B-movie degli anni cinquanta.
Ultracorpi - L'invasione continua (Body Snatchers, 1993) di Abel Ferrara; nonostante il titolo italiano suggerisce che sia un sequel, è un altro remake de L'invasione degli Ultracorpi del 1956.
Il terrore dalla sesta luna (The Puppet Masters, 1994) di Stuart Orme, con Donald Sutherland.
Independence Day (1996) di Roland Emmerich
Mars Attacks! (1996) di Tim Burton; parodia dei film di invasioni aliene degli anni cinquanta
Star Trek: Primo contatto (1996) di Jonathan Frakes; l'equipaggio della USS Enterprise-E deve salvare la Terra dai Borg, che l'hanno conquistata manipolando il tempo.
Starship Troopers - Fanteria dello spazio (1997) di Paul Verhoeven; dove anche i terrestri sono a loro volta rappresentati come invasori.
Men in Black (1997) di Barry Sonnenfeld
The Faculty (1998) di Robert Rodriguez
Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma (1999) di George Lucas
The Astronaut's Wife - La moglie dell'astronauta (1999) di Rand Ravich
Lethal Target (1999) di Lloyd A. Simandl
Evolution (2001) di Ivan Reitman
Men in Black II (2002) di Barry Sonnenfeld; seguito del film del 1997
Signs (2002) di M. Night Shyamalan
InvaXön - Alieni in Liguria (2004) di Massimo Morini
La guerra dei mondi (War of the Worlds, 2005) di Steven Spielberg; nuovo adattamento del romanzo di H.G. Wells con rimandi al film del 1953.
Slither (2006) di James Gunn; unisce i più tipici archetipi dell'invasione aliena con quelli del filone Zombie.
The Mist (2007) basato sul libro di Stephen King La nebbia; delle creature aracnoformi provenienti da un'altra dimensione si spargono nascoste in una fitta nebbia.
Invasion (The Invasion, 2007) di Oliver Hirschbiegel; altro rifacimento de L'invasione degli Ultracorpi, con Nicole Kidman.
Transformers (2007) di Michael Bay; basato sugli omonimi giocattoli della Hasbro.
Ultimatum alla Terra (2008) di Scott Derrickson; remake del film del 1951.
Transformers: La vendetta del caduto (2009) sequel del film del 2007, sempre diretto da Michael Bay.
District 9 (2009) di Neill Blomkamp; non mette in scena un'invasione, ma una immigrazione aliena, con ribaltamento dei ruoli (sono i terrestri ad opprimere e sfruttare gli alieni).
Mostri contro alieni (2009)
Avatar (2009) di James Cameron; mostra un'invasione aliena con i ruoli rovesciati: gli esseri umani tentano di invadere il mondo di Pandora combattendo la razza dei Na'vi.
Monsters (2010) di Gareth Edwards; ambientato dopo un'invasione di mostri alieni tentacolari portati sulla Terra da una sonda della NASA.
Skyline (2010) dei fratelli Strause
Transformers 3 (Transformers: Dark of the Moon, 2011) sempre diretto da Michael Bay
World Invasion (Battle: Los Angeles, 2011) di Jonathan Liebesman
Attack the Block - Invasione aliena (2011)
Cowboys & Aliens (2011) di Jon Favreau
L'ora nera (2011)
Battleship (2012)
Vicini del terzo tipo (The Watch, 2012)
Men in Black 3 (2012) diretto sempre da Barry Sonnenfeld
The Avengers (2012) di Joss Whedon; il gruppo di supereroi dei Vendicatori alle prese con la minaccia aliena ultradimensionale dei Chitauri.
Dark Skies - Oscure presenze (2013)
The Host (2013) basato sul libro di Stephanie Mayer L'ospite.
Oblivion (2013) di Joseph Kosinski
L'uomo d'acciaio (2013) di Zack Snyder; come Superman II, tratta del supereroe che combatte per impedire l'invasione della Terra da parte dei membri sopravvissuti del suo pianeta.
Pacific Rim (2013) di Guillermo del Toro
La fine del mondo (2013) di Edgar Wright
Ender's Game (2013) di Gavin Hood; basato sul libro di Orson Scott Card Il gioco di Ender.
Edge of Tomorrow - Senza domani (2014) di Doug Liman; basato sul romanzo giapponese All You Need Is Kill.
Pixels (2015) di Chris Columbus; gli alieni inviano sulla Terra dei mostri distruttori che hanno l'aspetto di videogiochi per l'arcade classici.
La quinta onda (2016) di J Blakeson; basato sull'omonimo romanzo per giovani adulti di Rick Yancey
10 Cloverfield Lane (2016) di Dan Trachtenberg
Tartarughe Ninja - Fuori dall'ombra (2016)
Independence Day - Rigenerazione (2016) di Roland Emmerich; seguito del film del 1996
Life - Non oltrepassare il limite (2017) di Daniel Espinosa
Transformers - L'ultimo cavaliere (2017) di Michael Bay
Justice League (2017) di Zack Snyder; gli eroi della Terra si uniscono formando la Justice League per impedire l'invasione da parte di Steppenwolf e i suoi Parademoni.
Annientamento (2018) di Alex Garland; basato sull'omonimo romanzo di Jeff VanderMeer.
Pacific Rim - La rivolta (2018) di Steven S. DeKnight; seguito del film del 2013
Avengers: Infinity War (2018) di Anthony e Joe Russo
Captive State (2019) di Rupert Wyatt

Televisione
A for Andromeda, regia di Michael Hayes (1962), miniserie televisiva
Doctor Who (1963-1989), serie televisiva
Gli invasori (The Invaders), serie tv (1967-68)
UFO, serie tv (1969-70), di Gerry e Sylvia Anderson.
A come Andromeda, regia di Vittorio Cottafavi (1972), sceneggiato televisivo
V - Visitors (1983), miniserie tv
Visitors (1984-1985), serie tv
The Tommyknockers - Le creature del buio, regia di John Power (1993), miniserie tv.
X-Files, (1993-2002), serie tv, regia di Chris Carter.
Mighty Morphin Power Rangers, (1993), i cinque eroi combattono per difendere la Terra dai mostri alieni del nemico interstellare.
Invasione letale (Invasion) (1997), film tv di Armand Mastroianni, con Luke Perry e Kim Cattrall; un virus giunto dallo spazio provoca la mutazione degli esseri umani in una specie aliena
Stargate SG-1 (1997-2007) le invasioni aliene, specialmente da parte dei Goa'uld, sono il soggetto di diversi episodi.
Pianeta Terra: cronaca di un'invasione (Earth: Final Conflict) (1997-2002), da un soggetto di Gene Roddenberry. Serie insolita per la natura filosofica e quasi pacifica degli alieni.
Invader Zim (2001) serie animata
A for Andromeda, regia di John Strickland (2006), film per la tv
InvaXön - Alieni nello spazio (2007) di Massimo Morini
Invasion (2005-2006), serie tv.
In Doctor Who (2006-in corso), prodotto dalla BBC, le invasioni aliene sono il pezzo forte degli episodi ambientati sulla Terra, con alcune eccezioni notevoli.
I tentativi di invasione aliena sono uno dei temi principali delle serie tv Torchwood e Le avventure di Sarah Jane, spin-off di Doctor Who prodotti dalla BBC
Falling Skies (2011-2015), serie televisiva ambientata in un futuro post-apocalittico a seguito di un'invasione aliena.
Childhood's End, miniserie televisiva in tre episodi del 2015, tratta da Le guide del tramonto di Arthur C. Clarke.
The Great Martian War 1913–1917,(2015) un'ucronia in stile falso documentario ispirato alla Guerra dei mondi di Wells in cui i marziani invadono l'Europa prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.

Fumetto
Il tema principale del fumetto L'Eternauta, sceneggiato da Héctor Oesterheld e disegnato da Francisco Solano López, è proprio l'invasione della terra da parte di alieni molto avanzati tecnologicamente rispetto agli umani.
Brad Barron (2005-2006) è una miniserie a fumetti edita da Sergio Bonelli Editore incentrata su una invasione aliena che avviene negli anni cinquanta.
In un evento dell'universo Marvel denominato Secret Invasion, gli Skrull, alieni mutaforma, invadono la Terra sfruttando i loro poteri di sostituire segretamente diversi supereroi.

Anime e manga

In molti fumetti manga e serie televisive a cartoni animati di origine giapponese, l'invasione è un meccanismo narrativo ricorrente, forzato fino a giungere alla parodia o all'avvenimento episodico. I titoli sono assai numerosi. Si va da Goldrake (classica invasione con mecha giganti) e Star Blazers (con battaglie spaziali di tipo militare) fino a Lamù (dove l'invasione è solo la premessa iniziale di storie umoristiche); da Neon Genesis Evangelion (dove peraltro la natura dell'invasore è decisamente misteriosa) a Keroro (altra parodia, con invasori allegramente inefficienti).


lunedì 21 marzo 2022

Vudù della Louisiana


Il Vudù della Louisiana, o Vudù di New Orleans, è la forma di vudù che si è originariamente sviluppata presso la popolazione africana di lingua francese o creola della Louisiana.
Il vudù della Louisiana è spesso confuso con il vudù haitiano e con l'hoodoo, sistema magico diffuso presso gli afroamericani degli Stati Uniti meridionali. In realtà il vudù nella sua forma louisianese presenta affinità con entrambi: esso infatti condivide gli stessi loa e lo stesso sincretismo con il cristianesimo del vudù haitiano ma al contempo pone maggiore enfasi sulle pratiche di magia popolare (simili a quelle dell'hoodoo). Secondo alcuni invece l'introduzione dei loa a New Orleans sarebbe avvenuta solo a partire dagli anni '70 del '900 per influenza della nuova ondata migratoria proveniente da Haiti, mentre il Vudù della Louisiana nella sua forma tradizionale altro non sarebbe che hoodoo praticato in un contesto cattolico anziché protestante.
Con il tempo la pratica del vudù è diventata nell'immaginario collettivo una componente integrante della cultura louisianese, specialmente di quella della città di New Orleans, ed è attraverso di esso che oggetti come i gris-gris e le bamboline vudù sono diventati universalmente conosciuti. Il dottor Facilier, presente nel cartone animato Disney la principessa e il ranocchio, è uno stregone vudù che pratica vudù della Louisiana.
Il vudù arrivò in Louisiana, analogamente a quanto avvenuto ad Haiti, attraverso gli schiavi neri portati nel Nuovo Mondo dai francesi. In particolare molti schiavi neri arrivarono in Louisiana quando nel 1804 Haiti dichiarò la sua indipendenza e i coloni francesi dovettero lasciare l'isola rifugiandosi in Louisiana, allora colonia francese, insieme ai loro schiavi. I padroni degli schiavi impedivano loro di praticare i loro culti originari e imponevano la conversione al cristianesimo: nasce così il sincretismo tra l'originario vudù del Dahomey e il cattolicesimo.
La figura più nota nella storia del vudù della Louisiana è certamente quella di Marie Laveau. Vissuta durante l'Ottocento, questa vaudouisante di New Orleans è diventata nell'immaginario collettivo la voodoo queen per eccellenza.


domenica 20 marzo 2022

Ipotesi parafisica sugli UFO

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L’ipotesi parafisica o ipotesi interdimensionale (IID) sugli UFO è una congettura, priva di riscontri scientifici, secondo cui i presunti UFO proverrebbero da una ipotetica dimensione parallela abitata da esseri intelligenti, o da un presunto universo parallelo che coesisterebbe separatamente accanto al nostro universo nell'ambito di ciò che viene definito multiverso.
L'ipotesi parafisica è stata proposta dall'astronomo e ufologo Jacques Vallée, e si è sviluppata negli anni settanta e ottanta grazie a libri e articoli scritti dallo stesso Vallée e da Josef Allen Hynek.
Nell'ambito delle varie ipotesi che vedono gli UFO come espressione di una realtà non terrestre, l'ipotesi interdimensionale è un'alternativa all'ipotesi extraterrestre, secondo cui i presunti UFO proverrebbero invece da altri pianeti del nostro stesso universo.
Secondo l'ipotesi parafisica, gli UFO sarebbero la moderna manifestazione di un fenomeno che si è manifestato in ogni parte della storia umana, e che in epoche passate veniva attribuito a creature mitologiche o soprannaturali. Vallèe intravede nel fenomeno ufologico un sistema di controllo dell'evoluzione umana che opera nell'inconscio collettivo della nostra specie.
Vallée ritiene che ci sono motivi validi per rifiutare l'ipotesi extraterrestre, come la struttura fisica dei presunti alieni o il numero di incontri ravvicinati, che a suo dire sarebbe di molto superiore a ciò che richiederebbe un'esplorazione fisica della Terra da parte di intelligenze extraterrestri. Hynek trova invece un grosso ostacolo all'ipotesi extraterrestre nelle distanze tra le stelle, che rendono il viaggio interstellare impraticabile a causa delle grandi quantità di energia richieste dai mezzi convenzionali; la fattibilità dell'uso di mezzi esotici, come i Ponti di Einstein-Rosen, non è stata ancora dimostrata e in ogni caso richiederebbe un grande livello tecnologico. Con l'ipotesi interdimensionale, secondo i suoi sostenitori, non è necessario cercare spiegazioni sul tipo di propulsione usata dagli UFO perché questi non sarebbero astronavi, ma dispositivi che viaggiano attraverso altre realtà. L'ipotesi parafisica spiegherebbe anche l'apparente abilità degli UFO ad apparire e sparire facilmente dalla vista e dai radar, cosa che avverrebbe perché essi entrerebbero ed uscirebbero dalla nostra dimensione materializzandosi e smaterializzandosi. Inoltre si ipotizza che la dimensione da cui proverrebbero gli UFO sia leggermente più avanti di noi dal punto di vista tecnologico, cosa che spiegherebbe la loro tendenza a manifestarsi rappresentando tecnologie del prossimo futuro (aeronavi alla fine dell'Ottocento, razzi e aerei supersonici negli anni quaranta, ecc.).
L'ipotesi extraterrestre, come ha ammesso lo stesso Vallée, continua ad avere tra gli ufologi un maggior numero di sostenitori, tuttavia alcuni l'hanno abbandonata a favore dell'ipotesi parafisica, vedendo una connessione tra il fenomeno UFO e il mondo del paranormale. Brad Steiger ha scritto a proposito degli UFO che "stiamo trattando con un fenomeno parafisico multidimensionale". John Ankerberg e John Weldon hanno scritto che "gli UFO non si comportano come visitatori extraterrestri" e che "potrebbero essere spiegati come un fenomeno spiritistico".
Una variante dell'ipotesi interdimensionale è stata proposta da John Keel, che ha collegato gli UFO con creature soprannaturali da lui definite "ultraterrestri". Secondo Keel tali presunte entità sarebbero ostili verso l'umanità e si manifesterebbero sotto forma di alieni, mostri, fantasmi, demoni ed entità paranormali. Invece l'ufologo Jerome Clark, che aveva inizialmente accettato l'ipotesi parafisica, l'ha successivamente rifiutata rivolgendosi cautamente verso l'ipotesi extraterrestre.
I critici dell'ipotesi parafisica sostengono che essa è un sistema di credenze piuttosto che un'ipotesi scientifica, perché non è falsificabile né verificabile attraverso osservazioni ed esperimenti, specie per quanto riguarda la fattibilità di un viaggio tra presunti universi e dimensioni differenti, pertanto non c'è modo di accertare le teorie alternative che postula.
L'ipotesi interdimensionale è stata un elemento importante nello sviluppo di certe religioni ufologiche.

sabato 19 marzo 2022

Bestia del mare

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La Bestia del mare è un mostro simbolico nominato nella Bibbia, nell'Apocalisse di Giovanni al capitolo 13.
Il passo biblico restituisce la descrizione della creatura:
«Aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi,e su ciascuna testa un titolo blasfemo. [...] era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande»
(Ap, 13, 1-2)

e ne delinea la potenza sovrannaturale riferendo l'episodio della guarigione di una «piaga mortale», da cui una sua testa sembrò essere stata colpita. Secondo il racconto, il Drago dell'Apocalisse gli diede il potere di proferire «per quarantadue mesi» «parole d'orgoglio e bestemmie» e di sconfiggere in guerra i santi, tanto da suscitare l'adorazione degli uomini, colpiti dalla sua invincibile potenza.
Il racconto prosegue con la descrizione di una seconda bestia:

«che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago»
(Ap, 13, 7)

la quale, in presenza della prima, era in grado di esercitare tutto il potere di quella e di operare grandi prodigi, come la pioggia di fuoco. Questa seconda bestia - continua il passo - costrinse gli uomini ad adorare la prima e diede la vita a un simulacro di quella, dotata delle medesime inclinazioni. Tutti gli uomini furono marchiati con «il nome della bestia o il numero del suo nome [...] E tal cifra è seicentosessantasei».

Nel racconto si possono ritrovare alcune simbologie tipiche delle visioni profetiche bibliche (riscontrabili anche in profeti come Isaia, Daniele, Geremia...):

Nella Bibbia il mare assume spesso connotati negativi. Dal mare arrivavano in Palestina i Romani, che imponevano l'adorazione degli imperatori come esseri divini e il cui dominio, secondo molti interpreti è rappresentato dalla bestia del mare.

La Bestia
La bestia dell'Apocalisse riassume i simboli che caratterizzano le quattro bestie di Daniele 7. Le prime tre erano un leone, un orso e un leopardo, mentre la quarta aveva dieci corna come la bestia che sale dal mare. Complessivamente, inoltre le 4 bestie avevano anch'esse sette teste. Sette è il numero che indica "completezza" in tutte le lingue semitiche.

Le corna sono un simbolo di forza e si identificano generalmente con dei re (per esempio in Daniele 8). L'immagine è rinforzata dai dieci diademi. Dovrebbero quindi rappresentare dieci imperatori romani, anche se non c'è consenso degli studiosi su come contarli. Anche la quarta bestia di Daniele, la più spaventosa era identificata nel basso giudaismo e dagli autori rabbinici con l'impero romano.

venerdì 18 marzo 2022

Alma

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L'Alma o Almas è una creatura leggendaria che, secondo la tradizione, abita le montagne mongole. In lingua mongola il suo significato è letteralmente "uomo selvaggio" e viene considerato un parente molto stretto dello Yeti e dello Yeren.
L'Alma sarebbe una specie di ominide, la cui esistenza non è ancora confermata dalla scienza. I testimoni oculari affermano che è alto più o meno come un uomo, curvo, più peloso di un essere umano.
Nella cultura della Mongolia questa creatura occupa un posto di primo piano, basti pensare alle numerose località geografiche che traggono il proprio nome da esso. È il caso ad esempio di Almasyn dobo (le colline degli Alma o le tombe degli Alma), dell'Almasyn ulan oula (le montagne rosse dell'Alma) o ancora delle Almasyn ulan khada (le rocce rosse dell'Alma). Il loro habitat è costituito dalle regioni desertiche del Gobi e dagli aridi e rocciosi rilievi della catena montuosa degli Altai. Fino alla catena delle Tien Shan, al confine con la Cina.
Le prime leggende sulla sua esistenza si perdono nella notte dei tempi, ma la prima testimonianza scritta di un suo presunto avvistamento risale al 1420 ad opera di un occidentale: l'esploratore tedesco Johann Schiltberger, che durante i suoi viaggi fu fatto prigioniero dai mongoli e trasportato attraverso le montagne Tien Shan. Nei suoi racconti egli parla delle creature che abitavano quelle terre, descrivendole come "uomini selvaggi che nulla hanno a che vedere con gli esseri umani, hanno una folta pelliccia che ricopre tutto il corpo fatta eccezione per le mani e la faccia. Queste creature corrono tra le colline come animali e si cibano di foglie, erba e qualsiasi cosa riescano a trovare".











giovedì 17 marzo 2022

Teurgia

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La teurgia (in greco antico: θεουργία, theurghía) è una pratica religiosa esercitata soprattutto nell'antichità greco-romana pre-cristiana.
La Teurgia consisteva nell'evocazione delle Divinità per mezzo della telestiké (τελεστική), ovvero di rituali atti ad inserire la divinità in un essere inanimato, o di tecniche estatiche aventi lo scopo di far incarnare per un determinato tempo la divinità in un essere umano (δοχεὑς, dochéus). In quest'ultimo caso la pratica teurgica differiva da quella degli oracoli in quanto la divinità evocata non entrava nel corpo del dochéus (δοχεὑς) per un atto spontaneo ma in quanto specificatamente evocata dal teurgo avente questo compito (κλήτωρ, klétor).
La teurgia si attuava attraverso operazioni rituali, di carattere cerimoniale - gesti ineffabili condotti con precisione e solennità - che utilizzavano simboli, formule o altro che, in senso analogico, erano adeguate ad attirare la divinità desiderata. I simboli, i gesti e la lingua usata non dovevano essere comprensibili e non dovevano in alcuna maniera essere conoscibili in senso razionale. Gli stessi nomi delle divinità evocate erano in "lingue barbare" antiche o comunque sconosciute ai partecipanti. L'efficacia del rito dipendeva dalla sospensione della razionalità umana per consentire l'attivazione degli elementi psichici superiori che ricevevano l'energia divina o daimonica.
La pratica religiosa teurgica fu riassunta nell'opera attribuita al filosofo medioplatonico del II secolo d.C. Giuliano il Teurgo, gli Oracoli caldaici. Anche se le pratiche teurgiche sono certamente precedenti a Giuliano il Teurgo, gli Oracoli caldaici rappresentano tuttavia la prima opera scritta giunta a noi che tratta di questo argomento. In questi testi la teurgia si differenzia dalla teologia in quanto, a differenza della seconda, la prima non si limita a discutere intorno al Divino quanto piuttosto indica i riti e le pratiche per evocarlo.
Il termine teurgia stava dunque a significare "agire come un Dio", nel senso di aiutare gli uomini a trasformare il loro status in senso divino con l'aiuto dell'unione mistica.
La teurgia ebbe notevole influenza sul tardo Neoplatonismo. Così anche l'imperatore romano neoplatonico del IV secolo, Giuliano, prima ancora di vestire la porpora imperiale e avvertito da Eusebio di Mindo rispetto alla teurgia praticata da Massimo di Efeso rispose piccatamente: "Tu puoi restare fermo sui tuoi libri, io so dove andare". Quindi Giuliano si recò da Massimo di Efeso in Atene e venne così iniziato ai Misteri eleusini. Per i suoi studi Giuliano chiese al suo amico Prisco di spedirgli una copia del commentario del filosofo neoplatonico e teurgo Giamblico su Giuliano il Teurgo. A tal proposito commentò di essere avido della filosofia di Giamblico e che nulla al mondo poteva stargli al pari.
Celebre teurgo dell'antichità fu anche il filosofo neoplatonico Proclo.
La pratica della teurgia tese a scomparire contestualmente alla chiusura delle scuole filosofiche e teologiche non cristiane avvenuta nel 529 d.C. con la pubblicazione del Codex Iustinianus, emesso dall'imperatore cristiano Giustiniano, il quale proibiva qualsiasi dottrina filosofica o pratica religiosa non cristiana.
Nel Medioevo cristiano tali pratiche vennero 'demonizzate' e considerate 'malefiche' e inaccettabili, giacché l'avvento del Cristianesimo implicava l'eclissi di tutti i «daimones» pagani, che a loro volta erano considerati maschere degli angeli caduti insieme a Lucifero. La pratica teurgica venne chiamata ars goetia, locuzione derivata da una parola greca che significa "stregoneria", "magia nera", alla quale ovviamente si contrapponeva la liturgia sacramentale cattolica, considerata come la nuova e la vera teurgia, ovvero l'opera salvifica e santificatrice di Dio nella mediazione dei suoi sacerdoti.
In seguito al Concilio di Firenze e all'arrivo in Italia da Bisanzio del filosofo neoplatonico Giorgio Gemisto Pletone, le dottrine teurgiche furono oggetto di una riscoperta nell'Occidente cristiano e trovarono un terreno fertile di sviluppo nell'Umanesimo dell'Accademia neoplatonica fiorentina, diretta da Marsilio Ficino. Ebbero un certo sviluppo quindi presso molti filosofi rinascimentali legati all'ermetismo, ma furono osteggiate dalla Chiesa, perciò restarono perlopiù appannaggio di cerchie ristrette di studiosi.
La teurgia, dopo secoli di decadenza, ebbe un revival nel corso del XIX secolo e gli inizi del XX secolo, con il suo utilizzo da parte di ordini esoterici quali l'Hermetic Order of the Golden Dawn, la Società Teosofica, l'Ordo Templi Orientis. Nell'ultimo secolo poi questa teurgia ottocentesca ha avuto una sua naturale evoluzione nelle religioni neopagane, come ad esempio la Wicca (con il rito del Drawing Down) ed il Druidismo.



 
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