La wicca, spesso definita come
"religione della natura" o, più raramente detta, la
"vecchia religione", è la più diffusa tra le religioni e
correnti spirituali appartenenti al neopaganesimo. Alcuni autori
l'hanno classificata tra i nuovi movimenti religiosi.
È considerata una religione o un
percorso spirituale di tipo misterico, che venera principalmente il
divino immanente, creduto presente nel mondo sotto infinite forme,
spesso riassunte in un principio divino femminile, la Dea, e in uno
maschile, il Dio, emanazioni dell'Uno, simmetrici ma complementari.
Il loro incessante interscambio sta alla base del continuo divenire
del mondo. La wicca celebra, pertanto, i cicli della natura.
La wicca fu resa pubblica per la prima
volta nel 1954 negli scritti di Gerald Gardner, un ex funzionario
pubblico britannico, esperto di esoterismo, che affermava di essere
stato iniziato nella New Forest Coven, una congrega appartenente a
un'antica tradizione misterica (definita come "l'antica
religione"), che aveva perpetuato i culti esoterici medievali,
perseguitati come stregoneria dalle autorità politiche e religiose,
culti che a loro volta erano imperniati sulle religioni pagane
dell'Europa antica.
La veridicità delle esperienze di
Gardner rimane controversa, visto anche il venir meno delle tesi
dell'antropologa Margaret Murray sulla sopravvivenza di culti
stregoneschi antichi. Se la sopravvivenza fino al XIX secolo di un
unico e strutturato culto stregonesco, di sicura derivazione antica,
è ormai considerato un mito, è invece provata la persistenza fino
all'età moderna di notevoli residui di paganesimo in vari ambiti,
come nel folclore popolare, o nell'esoterismo delle classi colte:
moltissimi di questi aspetti sono poi confluiti nella wicca, sia come
ispirazione ideale, sia nella pratica rituale.
Dalle ricerche più recenti è emerso
quindi che la Wicca, come è adesso conosciuta, nacque attorno alla
metà degli anni venti dall'incontro tra un gruppo di ispirazione
teosofica, con appartenenti a una o più famiglie di praticanti magia
popolare (esponenti dei cosiddetti cunning people britannici).
In seguito, a partire dagli anni quaranta, dopo il suo ingresso in
questo gruppo, Gardner contribuì a riscrivere, assieme a Doreen
Valiente, gran parte della ritualistica, traendo spunto
dall'esperienza delle grandi correnti esoteriche presenti
nell'Inghilterra dell'epoca, come la Golden Dawn. I wiccan (cioè i
praticanti della wicca, vedi sotto nel paragrafo sull'etimologia)
nella maggior parte dei casi, accettano i risultati di questi studi
accademici e accolgono il racconto di Gardner, di essere entrato a
far parte di un culto ritenuto molto più antico, come un elemento
del "mito di fondazione" della wicca, più che come un
fatto storico.
La wicca ha avuto tra il XX e il XXI
secolo una capillare diffusione in tutto il mondo: comunità,
associazioni e chiese sono presenti soprattutto in America
settentrionale e meridionale, in Europa, in Sudafrica, in India e in
Oceania. Non si dispone, tuttavia, di dati consolidati sul numero di
aderenti. Stime restrittive, risalenti al 1996, limitano il numero
globale di aderenti a circa 800.000, mentre la vastità del fenomeno
e il suo impatto culturale ne accreditano di più ottimistiche, come
quella che contava nel 1999 tra i 3 e i 5 milioni di praticanti nella
sola America settentrionale, comprendendo anche quelli saltuari.
Lo storico e accademico britannico
Ronald Hutton, nel suo studio sulla wicca (risalente al 1999), ha
stimato in circa 250.000 i neopagani nel suo solo paese e ha
calcolato che in media, nella partecipazione ai rituali pubblici
neopagani tenuti in Gran Bretagna, ci fosse un iniziato wiccan ogni
sei o sette partecipanti, mentre i wiccan non iniziati fossero circa
la metà dei partecipanti stessi.
Gerald Brosseau Gardner era un
funzionario pubblico britannico, che visse per lungo tempo in Asia,
precisamente nel Sudest Asiatico, in Borneo e in Malesia. Trasse da
questa esperienza alcuni trattati antropologici sulle popolazioni
indigene, apprezzati in ambiente accademico, che gli valsero diversi
riconoscimenti. Nel 1936, andato in pensione, tornò in patria, e si
ritirò nella zona di New Forest, nel sud dell'Inghilterra.
Già in Oriente Gardner si era
interessato alle tradizioni magiche locali e aveva aderito alla
Società Teosofica. Al ritorno in Inghilterra fu quindi naturalmente
accolto con favore dagli ambienti teosofici ed entrò a far parte di
una Fraternità Rosacrociana del New Forest, i cui membri erano quasi
tutti teosofi.
Solo dopo alcuni anni dal rientro in
madrepatria avrebbe incontrato Dafo, che definì la prima
sacerdotessa della sua coven (termine neopagano per congrega,
gruppo di praticanti), e vissuto l'esperienza dell'iniziazione al
culto misterico nel 1939. In quel periodo la legislazione inglese
proibiva le forme di religiosità stregonica, che furono rese legali
solo nel 1951, con l'abolizione dell'ultimo Witchcraft Act
(Legge sulla stregoneria). Nel 1954 Gardner cominciò a
pubblicizzare la wicca, dando alle stampe Witchcraft Today,
seguito nel 1959 da The Meaning of Witchcraft.
In Witchcraft Today Gardner
racconta di essere stato iniziato nel sud dell'Inghilterra, poco dopo
lo scoppio della seconda guerra mondiale, a una congrega segreta,
conosciuta come New Forest Coven, che praticava una religione
definita come una sopravvivenza della stregoneria medievale. Questa
versione della stregoneria medievale, a sua volta, si rifaceva a
elementi del paganesimo antico, in particolare delle religioni
matriarcali pagane, e, risalendo a tempi ancora più antichi, al
culto della Dea Madre, diffuso nell'Europa preistorica e del Dio
Cornuto delle foreste, della caccia e della vegetazione. Gardner
sostenne inoltre di essere stato allievo della somma sacerdotessa
della coven, una donna che utilizzava lo pseudonimo di Vecchia
Dorothy.
Sono ancora controverse le circostanze
in cui Gardner sarebbe entrato a far parte di questo gruppo
iniziatico segreto. L'idea di una religione preistorica incentrata
sulla figura della Dea Madre era diffusa negli ambienti accademici
coevi a Gardner, basti citare Erich Neumann e Margaret Murray, e in
quelli amatoriali, nei quali spiccò Robert Graves. Negli anni
successivi Carl Gustav Jung e Marija Gimbutas continuarono le
ricerche, che si consolidarono con i contributi ancora successivi
soprattutto di Joseph Campbell, Ashley Montagu e Riane Eisler.
Ronald Hutton ha descritto il substrato
culturale e sociale da cui si sviluppò la wicca. L'Inghilterra fu il
primo paese al mondo a sperimentare, nel bene e nel male, gli effetti
della Rivoluzione Industriale, che sconvolse completamente la società
e la civiltà dei paesi investiti. Una diffusa reazione fu la
riscoperta ideale della natura, delle tradizioni e delle proprie
antiche origini. La wicca si inserisce perfettamente in questo
contesto e nel particolare milieu che assunse il Romanticismo
inglese.
L'Inghilterra inoltre, grazie ai suoi
legami coloniali con l'Oriente, ebbe modo di essere profondamente
influenzata culturalmente dalle filosofie, dalla spiritualità e
dalle pratiche magiche indiane e orientali in genere, che spesso si
riallacciavano a filosofie e pratiche antiche già presenti e diffuse
nell'antico bacino mediterraneo, come testimoniano l'ermetismo e il
pitagorismo, o anche gli antichi culti misterici di Iside o Eleusi.
Il dibattito sulla wicca e le sue
origini è ancora aperto, ma una buona sintesi la diede Robert
Graves, che ebbe modo di conoscere di persona Gerald Gardner:
«Il dott. Gardner fu
dapprima iniziato in una coven dell'Hertforshire, la cui
tradizione, all'apparenza, è stata reinterpretata da un gruppo di
teosofi, prima di essere allineata con la sua personale visione di
cosa delle giovani streghe avessero bisogno per il divertimento e
i giochi»
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Una delle prime sacerdotesse di
Gardner, Doreen Valiente, nelle sue ricerche documentali identifica
la Vecchia Dorothy con Dorothy Clutterbuck Fordham, un'ex colona
britannica, dama della buona società, rientrata in patria
dall'India. La donna esistette realmente, abitava nella zona di New
Forest ed è certo che Gardner la conobbe molto bene, ma il suo ruolo
nella fondazione della wicca rimane controverso.
Per Ronald Hutton non c'è alcuna prova
del suo coinvolgimento, anzi è improbabile che Dorothy Clutterbuck,
essendo stata una notabile conservatrice, fosse stata coinvolta nella
rinascita della wicca. Sotto la figura della Vecchia Dorothy Gardner
avrebbe ironicamente celato Edith Rose Woodford-Grimes, che voleva
restare anonima e che probabilmente fu anche la sua amante. Philip
Heselton ritiene, invece, che la Clutterbuck abbia comunque avuto in
qualche modo a che fare con il "culto wicca" della New
Forest Coven. Dai diari della donna si apprende che quella di dama
della buona società era solo una facciata: la Clutterbuck nutriva
idee paganeggianti e aveva intrattenuto segretamente per diversi anni
una relazione lesbica con un'amica.
La Valiente ipotizzava che Dorothy
Clutterbuck potesse forse essere identificata con Dafo, ma Heselton
ha dimostrato che si trattava di due persone distinte: in accordo con
il professor Ronald Hutton, sulla base di evidenze e prove più
recenti, ha identificato Dafo con la Woodford-Grimes. In ogni caso
sono state smentite le tesi di quegli studiosi, come Aidan Kelly e
Francis King, per i quali Old Dorothy e Dafo fossero solo dei
personaggi di fantasia inventati da Gardner.
Aidan Kelly e Francis King sostengono
che fu lo stesso Gardner a scrivere, o piuttosto a riscrivere, gran
parte della ritualistica originaria della wicca. Gardner fu uno dei
maggiori esoteristi del suo tempo, iniziato ad alcuni ordini, e nel
suo gruppo erano presenti diversi rosacrociani, massoni e membri
della Golden Dawn. La riscrittura della ritualistica da parte di
Gardner risulterebbe essere una fusione sincretica di elementi tratti
da un lato dai suoi studi esoterici derivanti dall'occultismo
vittoriano (Doreen Valiente notò forti legami con Thelema di
Aleister Crowley) e dall'altro lato dalla magia popolare dei cunning
people, rappresentati da alcuni appartenenti alla famiglia Mason,
considerati streghe tradizionali ereditarie, che furono membri
dell'originaria New Forest Coven.
Numerosi altri elementi derivarono
dalle esperienze di Gardner in Oriente e presso le culture primitive
dello Sri Lanka, dell'Indonesia e della Malesia, nonché dalle
diverse religioni con le quali entrò più volte in contatto, come
l'induismo e il taoismo. In realtà alcuni aspetti riconducibili a
queste religioni orientali, poi assorbiti dalla wicca, erano già
presenti nell'antichità mediterranea, soprattutto in Grecia e in
Egitto, ed erano sopravvissuti sottotraccia in Europa per millenni
nell'ermetismo.
Altri elementi sono ricondotti alla
Cabala (che Israel Regardie definì "lo Yoga dell'Occidente").
Infine nella wicca sono individuabili influenze riconducibili alle
tesi antropologiche di Margaret Murray e all'opera intitolata Aradia,
o il Vangelo delle Streghe di Charles Godfrey Leland.
Le fonti documentali hanno smentito la
tesi che Gardner avesse commissionato, dietro compenso, la scrittura
della ritualistica a qualche occultista del suo tempo. Si era
ipotizzato che il vero "iniziatore" di Gardner e autore dei
primi rituali della wicca fosse stato Aleister Crowley. È però
provato che Gardner aveva già elaborato il rituale della wicca, in
forma embrionale, ben prima del 1947, mentre dai diari di Crowley si
ricava che Gardner lo visitò proprio nel 1947, pochi mesi prima
della sua morte, per sole tre volte e per poche ore. Crowley, malato
e molto provato nel fisico, non sarebbe stato in grado di aiutare
Gardner e si limitò alle indicazioni per reperire alcuni libri di
difficile consultazione, oltre a invitarlo a portare avanti la sua
tradizione.
Inoltre la parte di ritualistica di
influenza crowleyana, che si rintraccia negli scritti iniziali di
Gardner, poi in larga parte superati, riguardava elementi che erano
già stati pubblicati parecchi anni prima dallo stesso Crowley sulla
rivista Blue Equinox. Doreen Valiente e Margot Adler, nel suo
Drawing down the moon, affermano che Gardner
probabilmente si ispirò ad altre influenze per lo "scheletro
del rituale", aggiungendo elementi estrapolati dalla sua
esperienza. D'altronde Gardner stesso ammise con la Valiente che i
rituali appresi dalla Vecchia Dorothy erano frammentari e, per
renderli completi, aveva dovuto aggiungere dei supplementi.
Infine alcuni ricercatori, quali Isaac
Bonewits, hanno potuto individuare anche influenze del
rosacrocianesimo, della dottrina dell'Ordine Ermetico dell'Alba
Dorata e di altre correnti esoteriche del Novecento, cosa abbastanza
ovvia viste le pregresse esperienze esoteriche dello stesso Gardner.
In conclusione la ritualistica
gardneriana non fu innovativa. La sua opera consistette piuttosto
nell'elaborare un sistema sincretico di diverse dottrine e
ritualistiche preesistenti, che però alla fine risultò molto più
pratico, efficace e funzionale rispetto ai precedenti, appesantiti
come erano da un'eccessiva cerimonialità. Quest'ultimo aspetto si
deve forse e soprattutto al lavoro poetico e di ulteriore
sistemazione da parte di Doreen Valiente, che si occupò di eliminare
le eccessive influenze crowleyane e della magia cerimoniale. Roger
Dearnaley, in An Annotated Chronology and Bibliography of the
Early Gardnerian Craft, descrive perciò la ritualistica wicca
come un patchwork.
Finito il secondo conflitto mondiale,
Gardner fondò inizialmente una nuova coven, la cosiddetta Bricket
Wood Coven, che praticava e diffondeva una religione che venne solo
in seguito definita wicca, ma che già si differenziava in alcuni
elementi da quella originaria della New Forest Coven. In seguito
Gardner si spostò sull'isola di Man, dove contribuì alla fondazione
del Museo del folclore, della stregoneria e della superstizione: da
lì fondò numerose altre coven nel resto della Gran Bretagna.
Con l'arrivo e la diffusione nelle
Americhe, la wicca, nata almeno più di trenta anni prima della New
Age, la influenzò notevolmente e, a sua volta, fu profondamente
rinnovata dal passaggio nel nuovo continente. Tornando in Europa, da
fenomeno all'apparenza elitario e tradizionalista in opposizione alla
modernità, divenne decisamente più liberal, influenzando e venendo
influenzata dal movimento ambientalista, dalla rivoluzione sessuale,
dal movimento di liberazione della donna e dalla riscoperta e
valorizzazione del divino femminile.
La prima tradizione wiccan a giungere
in Italia fu quella del Tempio di Ara, che conta diversi iniziati, ma
non coven strutturate. Nel 2001 Phyllis Curott propose alcuni
seminari a Bussero Magia e successivamente ad Arco di Trento. Nel
2002 era iniziato intanto il primo 'Convegno Nazionale sulla
Stregoneria: dalla Guaritrici di Campagna alla moderna Wicca'
organizzato dall'associazione Anticaquercia e dal 2003 in
collaborazione con l'associazione Circolo dei Trivi, che ha avuto
diverse edizioni e trasformazioni fino al 2015. Alla fine del 2002
viene registrato lo statuto del Circolo dei Trivi, la prima
associazione wiccan italiana, tutt'oggi esistente. Esce il primo
numero della rivista Athame a Samhain dello stesso anno, che verrà
regolarmente registrata, dedicata alla Wicca e alla stregoneria, oggi
omonimo blog. Nel marzo 2003 intanto a Monterosello Phyllis Curott
tenne il primo seminario avanzato e nel 2004 vennero iniziati i primi
italiani. Il 25 giugno 2005 prende il via la prima edizione di
Trivia, il Convegno sul Neopaganesimo, grazie a un finanziamento
della Provincia di Milano, al Palazzo delle Stelline, presente
Morgana la Presidente della Pagan Federation International e Grande
Sacerdotessa Gardneriana che attravwerso l'associazione Silver Circle
aveva diffuso la Wicca in Olanda negli anni '80. Morgana tiene un
laboratorio su 'Ruota dell’anno, Ruota della vita'. L'edizione 2005
coniuga rappresentanti del mondo wiccan e neopagano con personaggi
del mondo accademico come Angelo Tonelli, Tomaso Kemeny, Mariagiulia
Dondero. Nel 2005 il Tempio di Ara, approda intanto a Palermo con un
primo workshop di tre giorni a Palermo. L'edizione del 24 giugno 2006
di Trivia vede la partecipazione di Janet Farrar e Gavin Bone, per la
prima volta in Italia, che terranno successivamente un primo
seminario intensivo sulla loro filosofia wiccan, la 'Progressive
Witchcraft' e sulle tecniche di 'trance prophecy' e negli anni
successivi fonderanno in Italia la tradizione relativa al Tempio di
Callaighe. Partecipa a Trivia 2006 anche Francesca Howell, primo
intervento in Italia, iniziata nel Gaia Group di New York, e leader
della tradizione di Gaia. L'edizione del 2006 del Convegno 'Dalle
Guaritrici di Campagna alla Moderna Wicca' vede, sempre per la prima
volta in Italia, la partecipazione di Vivianne Crowley con il marito
Chris, Gran Sacerdoti con lignaggio gardneriano e alexandriano; nel
marzo 2007 entrambi terranno un primo workshop intensivo e nel luglio
dello stesso anno celebreranno le prime iniziazioni di italiani,
dando inizio alla wicca gardneriana - alexandriana anche in Italia.
Le coven attualmente presenti in Italia appartengono alla
tradizione gardneriana-alexandriana, alla tradizione della Black
Forest e alla tradizione relativa al Tempio di Callaighe, fondata da
Janet Farrar e Gavin Bone.Wicca è un termine mutuato
dall'inglese antico, nel quale wicca e wicce sono
traducibili rispettivamente con stregone e strega, ovvero praticanti
della stregoneria, intesa come definizione collettiva di una serie di
culti misterici ed esoterici, che si presume fossero segretamente
diffusi nel Medioevo.
Risalire all'origine dei lemmi wicca
e wicce dell'inglese antico è arduo. Rosemarie Lühr ne
riconnette le radici a wigol (profetico) e wīglian
(divinare), connessi con il basso tedesco medio wichelen
(incantare) e wicker (incantare o incantatore, indovino) e
suggerisce un legame anche con il protogermanico wigon,
geminato in *wikkōn. La forma base si pensa fosse wicce,
derivata da *wikkæ, prodotto dal protogermanico wikkon.
Wicca e wicce passarono
nell'inglese medio attraverso wicche che, originariamente sia
maschile sia femminile, in seguito divenne solo femminile per
lasciare spazio a wizard e warlock, le forme maschili.
Di qui furono all'origine delle parole dell'inglese moderno witch
(strega) e witchcraft (stregoneria) apparse nel XVI secolo.
Un'etimologia alternativa suggerisce
una derivazione dal verbo wiccian, a sua volta mutuato da
*wikkija. La radice protoindoeuropea, da cui si pensa siano
discesi tutti questi lemmi, è *wic- o *weik-
(letteralmente separare, dividere, piegare o dare forma). L'American
Heritage Dictionary suggerisce invece una mutuazione da *weg-
(essere vitali), derivato dall'ancestore protogermanico *wikkjaz.
Walter William Skeat ha infine individuato una probabile etimologia
nel protoindoeuropeo *weid- e nell'inglese antico wita
(letteralmente uomo saggio) e witan (conoscere),
considerandoli una corruzione dell'ancestrale *witga.
William Bennett ha proposto una
possibile etimologia dal protoindoeuropeo nelle due radici *weik-
e *wek-, che hanno germinato molteplici significati: scegliere
(con preciso riferimento alla vittima sacrificale (latino vic-tima),
indicata da un potere soprannaturale) e parlare (latino vox,
voce, e hindi vacanà, parola). Gran parte degli studi moderni
rifiutano quest'ultima proposta e l'origine dei termini wicca
e wicce continua a essere oscura.
Gerald Gardner nei suoi libri usa il
termine wica, in seguito sostituito dal più antico e corretto
wicca, per indicare non la religione, bensì la comunità dei
praticanti (i wica, sostantivo collettivo, nel senso di saggi,
sapienti). La religione era invece indicata da lui come Witchcraft
(stregoneria, un termine ancora in uso in alcune circostanze), con
l'iniziale maiuscola per distinguerla da altre forme più generiche
di stregoneria. Gardner chiamava i singoli praticanti witch
(strega) e wizard o warlock (stregone). Nei primi
decenni dopo la morte di Gardner quindi il termine maggiormente in
uso per indicare la religione fu semplicemente e propriamente
"Witchcraft", ma con il passare del tempo, per evitare
confusione con altre pratiche magiche, trovò stabile diffusione il
termine wicca. Fu in particolare l'ultilizzo del termine negli
anni settanta da parte di alcuni Alexandriani come Stewart Farrar a
dare l'avvio al suo utilizzo come lo conosciamo oggi. Studi più
recenti da parte di Ethan Doyle White hanno confermato questa
ricostruzione dell'uso del termine da parte di Gardner e
ulteriormente approfondito l'evolvere dell'uso della parola wicca.
Questa scelta del termine fu imposta
soprattutto in America, permeata da spirito puritano, dove un termine
come wicca pareva più neutro, anziché witchcraft, che invece
conteneva in sé connotati che potevano essere percepiti come
negativi dal resto della società. Il termine wicca si impose e
diffuse poi a partire dagli anni ottanta soprattutto grazie alla
pubblicazione di molti libri, che diventarono presto dei best
seller a livello internazionale. Alla stessa maniera la pronuncia
di wicca con la "c" dura (come una k) anziché dolce come
in witch o witchcraft, come sarebbe stato etimologicamente più
corretto, fu imposta sempre dall'America per mettere così maggiore
distanza e differenziazione rispetto alla stregoneria, per le stesse
motivazioni sopra citate.
L'aggettivo e aggettivo sostantivato
wiccan che, sul modello di christian (cristiano),
confucian (confuciano), ecc. indica il praticante della wicca,
è mutuato dall'inglese antico, nel quale era il plurale sia di wicca
sia di wicce.
La Tradizione Gardneriana è la
corrente wiccan più fedele alla dottrina del fondatore, conservando
in toto anche gli aspetti iniziatici e misterici. Il Libro delle
ombre, il testo religioso segreto contenente gli insegnamenti
della tradizione gardneriana, fu conservato scrupolosamente dalle
prime coven, per poi diffondersi e subire diversi adattamenti
in base alle differenti tradizioni che andarono a costituirsi.
Direttamente derivata dal
gardnerianesimo è la Wicca alexandriana, fondata da Alex Sanders
negli anni sessanta, che introdusse nuovi ulteriori elementi estratti
dalla Cabala, dall'ermetismo e dalla magia cerimoniale. Compiendo i
primi rituali in pubblico, divise per primo la ritualistica in una
parte essoterica, accessibile a tutti, e in una parte
misterico-iniziatica-esoterica, riservata all'interno delle coven.
Queste due tradizioni, dopo i primi
anni di separazione, e spesso di aspre divergenze, negli ultimi
decenni tendono a riunirsi, con il riconoscimento reciproco delle
iniziazioni. Vivianne Crowley, che appartiene sia alla tradizione
gardneriana, sia a quella alexandriana, è stata tra le promotrici di
questa riconciliazione: le coven di sua formazione portano avanti con
successo entrambe le tradizioni.
Secondo la Crowley, delle due
principali fonti della wicca, la magia popolare e la magia
cerimoniale, i gardneriani sono molto più propensi verso la prima,
mentre gli alexandriani verso la seconda. Nel 1990, durante una
conferenza, così descrisse le differenze tra le due tradizioni:
«Gli Alexandriani vengono
preparati meglio, ma i Gardneriani fanno molta più guarigione
spirituale e pare che si divertano di più!»
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Raymond Buckland, il primo a divulgare
la wicca negli Stati Uniti d'America, spostandosi nel 1962 a Long
Island, fu inizialmente scrupoloso nel mantenersi fedele agli
insegnamenti di Gardner attraverso la sua iniziatrice, Monique
Wilson. Dopo la separazione da sua moglie e alta sacerdotessa, fondò
una sua corrente, la cosiddetta Seax Wica, che cambiò molto degli
aspetti iniziali. Molte delle coven, che andarono a formarsi su
questo modello, cominciarono ad adattarlo alle proprie esigenze,
creando innumerevoli versioni della wicca.
Da quel momento esplose la
frammentazione della wicca in numerose tradizioni: alcune sono ancora
legate alla dottrina di Gardner (per esempio, la Wicca della Valle
Centrale e la Wicca britannica tradizionale), mentre altre la
combinano con disparate influenze (Cabala, paganesimo celtico, che ha
influenzato fortemente l'intero sistema wiccan, religione nativa
americana, ermetismo, massoneria, religioni orientali). Questa
frammentazione, in generale, non ha comunque stravolto il nucleo
ritualistico originario, consentendo a wiccan di tradizioni diverse
di celebrare rituali comuni.
In Fifty Years of Wicca Fred
Lamond ha sottolineato come in America la tradizione gardneriana si
sia sviluppata in forme molto più rigide e formali rispetto
all'originario gardnerianesimo britannico ed europeo. Inoltre, tra i
gardneriani americani solo i terzi gradi guidano le coven,
mentre in Europa già gli alti sacerdoti di secondo grado hanno la
facoltà di guidare una coven, o di formarne una nuova, magari
sotto la supervisione più o meno stretta dei loro anziani.
Coloro che non appartengono ad alcuna
delle tradizioni più o meno stabilite sono detti wiccan eclettici.
Tendono a praticare versioni personali e individuali della wicca,
spesso in pratiche solitarie, discostandosi perciò parecchio da
quella originaria, che era nata come religione da praticare in gruppo
all'interno di una coven. Alcune pratiche se ne discostano
tanto da risultare difficilmente riconoscibili come wicca. La loro
ritualistica è basata soprattutto sulla parte essoterica della wicca
originale, che è stata resa pubblica, mancando quindi di tutta la
parte iniziatico-misterica-esoterica, rimasta segreta all'interno
delle coven.
Queste forme di wicca sono spesso
riunite nel termine neowicca. Alcune di loro sono accusate di dare
un'immagine troppo semplicistica, edulcorata, distorta,
approssimativa e new Age della wicca: per loro è stato coniato il
termine di Wicca Fluffy Bunny.
La wicca comprende una componente
ritualistica exoterica (cioè essoterica, vale a dire pubblica e
accessibile a tutti), e invece un importante nucleo
iniziatico-misterico di natura esoterica. Anche se molto è stato
rivelato e pubblicato sui suoi rituali, la componente esoterica della
wicca resta affidata a una tradizione orale imprescindibile e
strettamente riservata, trasmessa attraverso l'iniziazione. Ne
consegue che l'iniziazione è considerata una componente fondamentale
della wicca.
All'interno delle tradizioni originarie
(core traditions) gardneriana e alexandriana, e di quelle
strettamente derivate, l'iniziazione avviene esclusivamente con il
rituale specifico alla presenza di un'alta sacerdotessa e di un alto
sacerdote. Essi trasmettono il proprio lignaggio secondo la regola
dell'interconnessione tra i sessi: dall'alta sacerdotessa
all'iniziando o dall'alto sacerdote all'inizianda. L'unica eccezione
conosciuta alla regola dell'interconnessione tra i sessi è ammessa
in quelle poche tradizioni, che consentono l'iniziazione tra un'alta
sacerdotessa e la figlia biologica, secondo il principio che chi dona
la vita biologica può anche donare la vita spirituale. Nella wicca
gardneriana a ciascun nuovo iniziato è illustrato il suo lignaggio
iniziatico, cioè la successione iniziatica risalendo a ritroso fino
a Gardner. Viceversa i non iniziati non possono essere considerati
wiccan a tutti gli effetti.
Le tradizioni originarie non prevedono,
quindi, quelle che in alcuni libri sono descritte impropriamente come
"auto-iniziazioni" e che al massimo possono essere
considerate come auto-dedicazioni agli dei. Le tradizioni originarie
non prevedono nemmeno il proselitismo: sono gli interessati a doversi
fare avanti, cioè avvicinarsi a una coven per chiedere di
approfondire il percorso spirituale della wicca e poi, solo dopo,
chiedere eventualmente l'ingresso.
Le congreghe (coven) sono
piccoli gruppi ristretti di difficile accesso: solo dopo un certo
periodo di conoscenza reciproca e di studio, quando il candidato è
giudicato pronto (la corretta espressione tradizionale è
"propriamente preparato"), si procede con l'iniziazione. Il
training (il periodo di formazione) può essere molto lungo ed
è sempre personale, con un aspetto misterico che può risultare
specifico per ciascun iniziando. È anche molto selettivo: in alcune
coven particolarmente rigorose solo un decimo di chi lo
intraprende arriva all'iniziazione.
Alla wicca vengono iniziati solo i
maggiorenni: in alcune congreghe si preferisce che gli iniziandi
abbiano superato i 25 o i 30 anni, cioè siano individui più maturi
e più consapevoli del percorso che hanno intrapreso. Si
preferiscono, inoltre, persone che abbiano già una certa esperienza,
per essersi dedicate allo studio e alla pratica dei rituali che sono
stati resi pubblici, come praticanti solitari o in gruppi aperti,
formati da non iniziati o misti.
Tradizionalmente il training per
la prima iniziazione dura un anno e un giorno, ma non è una regola
inderogabile e molto dipende dal candidato: persone previamente già
molto preparate possono essere ammesse all'iniziazione in minor
tempo. Vivianne Crowley afferma che, mediamente, la preparazione
all'iniziazione di primo grado (per diventare sacerdoti o
sacerdotesse) occupa da uno a tre anni; quella al secondo grado (per
diventare alti sacerdoti o alte sacerdotesse, con la facoltà di
iniziare nuove persone e di formare una nuova coven) da tre a
cinque anni; il terzo grado (solitamente definiti "anziani",
ma dipende dalla tradizione) è ormai riservato a pochi e si ottiene
magari dopo anche decenni.
L'iniziazione al primo e al secondo
grado non è mai proposta od offerta, ma deve essere sempre
esplicitamente richiesta dalla persona interessata. Al contrario, il
terzo grado di iniziazione solitamente è concesso per iniziativa
degli anziani a persone che valutano loro pari. L'iniziazione nelle
tradizioni originarie è data sempre in maniera gratuita.
Recentemente però in alcune forme di neowicca, viene offerta
attraverso corsi per corrispondenza, discostandosi di nuovo quindi
molto dal modus operandi originario.
Al di fuori delle cosiddette core
traditions e soprattutto in America, il criterio per stabilire
chi possa chiamarsi wiccan o possa essere definito propriamente
wiccan da altri, è un po' più elastico rispetto a quanto si tende a
fare nelle tradizioni originarie, dove si ha invece la tendenza a
restringere l'uso del termine ai soli iniziati; in America invece con
questo termine si ha la tendenza a indicare in modo molto più
generico tutti i praticanti, utilizzando più o meno impropriamente
il termine wicca come sinonimo di witchcraft (cioè
stregoneria).
Comunque, tutti coloro che studiano e
praticano al di fuori di una congrega, tradizionale o meno, che siano
solitari o facciano parte di un gruppo di studio, che perseguano o
meno l'obiettivo dell'iniziazione, vengono in genere definiti wiccan
out of the court (wiccan della corte esterna) e risultano essere
la maggior parte dei praticanti.
La wicca non presenta un'ortodossia, né
una gerarchia sacerdotale, accreditata da un'istituzione
centralizzata che la tuteli. È stabilita piuttosto un'ortoprassi, il
cui rispetto è discriminante rispetto all'appartenenza a questa
religione. Più che una specifica fede, è richiesta la
partecipazione assidua ai rituali wiccan. Chi non pratica la
ritualistica della wicca con costanza, non può propriamente essere
definito un wiccan.
Inoltre la wicca, pur essendo una
religione universalista, non si considera l'unica vera religione, ma
solo una delle tante vie attraverso cui approcciarsi al divino. Ne
deriva una grande apertura verso il nuovo e verso nuovi aderenti,
anche se non è previsto il proselitismo.
Di conseguenza, con lo sviluppo e la
diffusione della wicca, la sua dottrina (teologia, cosmologia, etica)
ha subito evoluzioni, interpretazioni e contaminazioni. L'assenza di
una via considerata "unica" fa sì che i conflitti tra le
diverse tradizioni siano minimi, se non nulli, anche perché,
tendenzialmente, esse conservano la medesima impostazione teologica
fondamentale. Differenze si rilevano spesso nell'aspetto rituale, in
quello iconografico e, più raramente, in alcune impostazioni
teologiche. Fa eccezione la Wicca cristiana, dottrinalmente tanto
diversa da tutte le altre forme della wicca, da non esserne
considerata parte.
Il Libro delle ombre è il testo
religioso, che contiene i fondamenti della ritualistica e della
pratica wiccan insegnati da Gerald Gardner. Ne esistono molte
versioni, con differenze sostanziali tra le diverse tradizioni, dato
che ognuna di esse, pur mantenendo intatto il nucleo originario che
deve essere trasmesso integralmente agli iniziati, tende ad
arricchire il libro, innovando i rituali originari e/o aggiungendone
di nuovi.
Un Libro delle ombre di una
qualsiasi tradizione è tale se contiene almeno i rituali per ogni
sabbat, una formula per la tracciatura del cerchio (pratica teurgica
fondamentale nella wicca), rituali iniziatici (divisi in tre o
quattro gradi) e rituali di passaggio: wiccaning
(presentazione dei nascituri agli dei), handfasting (legamento
delle mani, ossia rito di matrimonio e requiem), ricordo
(rito funebre). Nelle tradizioni gardneriana e alexandriana, il Libro
delle ombre è appannaggio dei soli iniziati e dunque dei membri
di una coven. Una buona parte del libro è stata, invece,
divulgata dalle tradizioni che non contemplano strutture misteriche.
La spiritualità e l'iconografia della
wicca sono largamente ispirate alle religioni pagane, con non
irrilevanti influenze buddhiste, induiste e taoiste.
Il professor Ronald Hutton, sempre nel suo saggio sulla wicca,
descrive esaustivamente i suoi tratti caratteristici, traendo i primi
tre punti dalla definizione generale della Pagan Federation e
aggiungendo altre cinque caratteristiche, che egli ritiene più
specifiche:
- la fede nell'esistenza di una divinità immanente al mondo naturale e, pertanto, il rifiuto di ogni nozione di creazione da parte di entità esterne al mondo naturale;
- il rifiuto del concetto di etica universale, basata su leggi regolatrici del comportamento umano dettate da divinità e, quindi, delle categorie di peccato e di salvezza, tipiche di altre religioni. Il concetto di etica universale è sostituito dal concetto di un'etica personale molto forte, che permetta la libertà di esprimere e di gratificare i bisogni e i desideri individuali, di perseguire la crescita personale e la felicità, col solo stringente limite dell'evitare di danneggiare gli altri;
- la credenza che la divinità possa essere sia femminile che maschile;
- il perseguimento dell'ideale di portare alla luce e di valorizzare la divinità presente negli esseri umani;
- l'abolizione della distinzione tra religione e magia, presente nel mondo occidentale moderno;
- la natura di religione o di insieme di religioni misteriche;
- consistere nell'assiduità in un'ortoprassi, cioè nell'esecuzione continuativa e creativa di rituali consolidati;
- coniugare la fedeltà a un'ortoprassi consolidata con l'eclettismo e la versatilità.
La teologia wiccan ha una struttura
complessa, che tende a conservarsi tale nella maggior parte delle
tradizioni. Si fonda sulla complementarità tra due principi cosmici
primari: la Dea (concepita come triplice e legata sia alla Terra sia
alla Luna) e il Dio (rappresentato come il Dio cornuto, ha molto in
comune con il Cernunnos celtico, signore delle foreste, degli animali
e della vegetazione, particolarmente legato ai cicli vitali della
natura).
Tale dualismo è molto forte nelle
tradizioni gardneriana e alexandriana. Una parte di coloro che fanno
capo alla tradizione "riformata" di Stewart Farrar
considerano il Dio come un'entità a sua volta duale, distinta in una
polarità di forze rappresentate dal Re Agrifoglio e dal Re Quercia,
rappresentate iconograficamente con il simbolo dell'uomo verde, e
credono che queste due manifestazioni del Dio siano rispettivamente
patrone delle due parti in cui è suddiviso l'anno sacro.
Le tradizioni più recenti, al
contrario, hanno manifestato la tendenza a un monismo, che vede i due
principi cosmici primari della Dea e del Dio come aspetti di un unico
principio cosmico universale, l'Uno o, come definito da Patricia
Crowther, Dryghten. Anche un'altre delle Gran Sacerdotesse
gardneriana, Lois Bourne, accetta il concetto del Dryghten.
Molti dei wiccan, che mostrano interesse alla Cabala, considerano la
Dea e il Dio quali emanazioni o espressioni dell'Uno.
Dryghten è un termine
dell'inglese antico, riferito a un'entità suprema, adottato dalla
Crowther per indicare la divinità panteistica universale della
wicca. Il termine non è nuovo: Gerald Gardner lo aveva già usato
per indicare il primo mobile (categoria ripresa da Aristotele),
inteso come l'aspetto ineffabile e inaccessibile del divino, a cui i
wiccan non rivolgono alcuna venerazione. Dryghten è stato usato
anche da Scott Cunningham per riferirsi all'Uno, ma in un'accezione
neoplatonica.
Il Dryghten presenta molte
analogie con il Brahman delle religioni vedica, brahmanica e
induista, che nelle Upaniṣad è la matrice invisibile,
inafferrabile, illimitata e inconcepibile di tutto il creato: come
tale, non ha un culto proprio, ma è venerato nella sua
personalizzazione in divinità specifiche, principalmente i deva
Viṣṇu e Śiva.
L'Uno è la sorgente, dalla quale è
emanata l'energia primordiale, che costituisce tutto ciò che esiste
e che si organizza in processi armonici, concretizzandosi come
materia, definita come ciò che i cinque sensi umani riescono a
percepire. La materia è un'infinitesima parte del tutto, l'Uno, che
è infinito.
Ad ogni modo, anche le tradizioni
monistiche riconoscono, al secondo livello della teologia, che l'Uno
dispiega la sua essenza creativa, che dà origine ai cicli del mondo,
scindendosi in una polarità di forze, che sono appunto la Dea e il
Dio. In questo senso la teologia wiccan di impronta monista presenta
molte affinità con il taoismo. La polarità di forze della Dea e del
Dio permette la costituzione armonica e l'equilibrio dell'esistente.
Tutto ciò che esiste è costituito dall'eterno incontro e rapporto
di complementarità tra la Dea e il Dio.
C'è una tendenza trasversale a tutte
le tradizioni wiccan, ma che trova compimento solo nel dianismo, a
considerare la Dea come la principale manifestazione del Dryghten e
il Dio come una manifestazione ausiliaria alla Dea, come consorte o,
in determinati miti, come figlio. Il Dio è la controparte che
permette alla fecondità della Dea, che è Dea Madre del cosmo, di
realizzarsi. In molte forme della tradizione dianica, la figura del
Dio è totalmente eclissata e vi è contemplata una sorta di
panteismo fondato sulla visione della Dea come il tutto cosmico.
Molti wiccan, infine, concepiscono la Dea e il Dio come le forze
primordiali del cosmo.
La Dea e il Dio sono anche una
rappresentazione del dualismo intrinseco dell'esistente. Tutto ciò
che esiste ha un proprio contrario, anzi esiste ed è definibile solo
a partire dalla sua controparte simmetrica. Il dualismo intrinseco
dell'esistente è un fattore fecondo: è una fonte di vita, dato che
la vita, o comunque il cambiamento, l'evoluzione, il progresso sono
sempre prodotti dall'incontro o dallo scontro tra due controparti,
che si confrontano e si fondono, diventando un unicum o dando
inizio a un nuovo ordine:
«Tutti gli dèi sono un
Dio; tutte le dee sono una Dea.»
|
La wicca ammette la venerazione di
immagini della Dea e del Dio che, pur potendo presentare molteplici
varianti, in molti casi sono una ripresa dell'iconografia delle
antiche divinità pagane.
Come già in alcune religioni pagane
del mondo mediterraneo, le varie divinità non sono viste dalla wicca
come esseri antropomorfi e senzienti, ma come essenze senza apparenza
e dimensione fisica, che eventualmente gli uomini antropomorfizzano
per tentare di concepire qualcosa che sfugge alla limitatezza della
capacità cognitiva umana. Le varie divinità sono forze archetipali,
attraverso cui si manifestano la Dea o il Dio o, in alcuni casi,
semplici rappresentazioni che permettono all'uomo di comprenderli.
Nella teologia wiccan, la Dea triplice
è la rappresentazione della Grande Madre primordiale. Il termine
"Dea triplice" fu reso popolare da Robert Graves, che
constatò come l'archetipo delle triadi di dee ricorresse
frequentemente nelle mitologie indoeuropee.
Il tema della trinità della Dea è
approfondito nelle opere di Jane Ellen Harrison, Arthur Bernard Cook,
George Thomson, James Frazer, Robert Briffault e Jack Lindsay per
nominarne alcuni. La Dea triplice fu anche oggetto di studio degli
psicologi degli archetipi come Karl Kerenyi e Carl Gustav Jung e
dell'archeologa Marija Gimbutas, i cui studi sull'Europa antica hanno
aperto nuove strade di ricerca.
Alcuni commenti all'Eneide di Servio,
come altri di Porfirio, e poi la pubblicazione integrale di alcuni
papiri risalenti all'Egitto greco-romano dimostrò che molti concetti
erroneamente attribuiti a Graves, compreso quello della Dea triplice,
erano ampiamente diffusi nelle culture antiche. I papiri rivelano un
sincretismo di elementi derivati dalla tradizione classica egiziana
con altri provenienti dalle culture della Mesopotamia e del Medio
Oriente in generale. Nei testi, la Selene a tre facce è identificata
con le tre Grazie e le tre Moire o Parche; spesso ci si rivolgeva a
lei con appellativi attribuiti in altre mitologie a più dee:
«... loro ti chiamano
Ecate,
dea dai molti nomi, Mene, Artemide lanciatrice di dardi, Persefone, Signora dei cervi, luce nel buio, dea dai tre suoni, dea dalle tre teste, Selene dalle tre voci, dea dal triplo volto, dea dal triplo collo, dea delle tre vie, che tiene, la fiamma perpetua in tre contenitori, tu che offri la tripla via, e che regni sulla tripla decade.» |
È ampiamente descritta come «giovane,
portatrice di luce ... figlia di Morn», madre di tutto prima ancora
che gli dèi nascessero e «dea del buio, portatrice di quiete». È
esaltata in qualità di divinità suprema del tempo e dello spazio:
«...madre
degli dèi,
degli uomini, della natura, madre di tutte le cose...
...l'Origine
tu sei la fine, e tu sola regni su tutto. per tutte le cose che provengono da te, e che agiscono in te... tutte le cose, giungono alla loro Fine.» |
La triplicità della Dea, in questi
testi, si manifesta nelle tre forme della fanciulla/vergine, della
madre e dell'anziana, a cui corrispondono significati cosmologici e
escatologici. Rappresentano la ciclicità che caratterizza il cosmo e
sono abbinate alle tre fasi visibili della Luna (luna crescente, luna
piena e luna calante), che scandiscono il mese sinodico (29 giorni 12
ore 44 minuti e 2,9 secondi), che fu alla base di molti calendari
antichi. Di conseguenza la Triplice Luna o Triluna è uno dei simboli
principali della wicca.
La triplicità della Dea è anche
abbinata a una visione circolare e ciclica dell'esistenza, come
costante ritorno all'origine, caratterizzata dalle tre fasi
principali della nascita, della crescita e della morte. La morte,
nella reincarnazione, dà inizio a una nuova vita, come alla luna
calante segue un nuovo ciclo lunare. Su questa visione si innesta
l'escatologia della wicca. Lo storico delle religioni romeno Mircea
Eliade ha scritto di "metafisica della luna".
La figura della Dea triplice era molto
diffusa in Europa. Dopo l'eradicazione del paganesimo, trovò un suo
corrispettivo nel cristianesimo (le Tre Marie presenti nel racconto
evangelico al momento della passione di Gesù Cristo) e nel folclore
europeo (la ricorrenza di triplici fate in numerose favole,
soprattutto in occasione della nascita dei protagonisti).
Dio Cornuto è termine moderno,
adottato per indicare un dio sincretico nato dalla fusione di
molteplici divinità pagane antiche e figure folcloristiche,
accomunate dall'associazione con la natura e da un'iconografia che le
rappresenta dotate di corna e con caratteristiche animali, desunte
generalmente dalla capra o dal cervo.
Una figura metà uomo e metà cervo
compare in un dipinto rupestre preistorico, scoperto in Francia e
chiamato Lo Stregone, anche se potrebbe rappresentare uno
sciamano che sta svolgendo un rituale. Pashupati (signore degli
animali) è una divinità "cornuta" del pantheon hindu: il
suo nome diverrà poi un appellativo attribuito a diverse figure
divine, innanzitutto a Śiva. Il dio egizio Osiride era anche
rappresentato con corna di ariete.
Nella mitologia greca Pan è una
divinità non olimpica mezzo uomo e mezzo caprone, Dioniso è dotato
di piccole corna da capretto e lo Zeus dell'oracolo di Ammone era
raffigurato con corna di ariete. Nella mitologia romana Fauno, la
divinità della campagna e dei boschi, ha forma umana, ma con i piedi
e le corna di capra.
Il dio celtico conosciuto come
Cernunnos dai romani e dai galli aveva le corna di cervo ed era
associato alla fertilità. Herne the Hunter (Herne il Cacciatore) del
folclore inglese potrebbe aver avuto origine dal Cernunnos dei Celti.
Anche altre figure del folclore inglese, pur generalmente descritte
come prive di corna, sono considerate correlate: Puck, Robin
Goodfellow e The Green Man.
Nel XIX secolo, nei circoli occultisti
alla moda in Inghilterra e in Francia, si sviluppò l'idea che queste
divinità e figure folcloristiche rappresentassero le manifestazioni
di un unico Dio Cornuto, la cui venerazione il cristianesimo aveva
cercato di sradicare, associandolo a Satana. Vi contribuì
l'illustrazione di Baphomet, idolo pagano della cui venerazione
furono accusati i cavalieri templari, presente in Dogme et Rituel
de la Haute Magie (1855) di Eliphas Levi, esoterista e teosofo
francese.
Eliphas Levi si basò sulla carta Le
Diable dei Tarocchi di Marsiglia del XVII e XVIII secolo e sul
dipinto Il sabba delle streghe (1819-1823) di Francisco Goya,
rappresentando una figura umana ermafrodita, con organi maschili e
seni femminili, ali di pipistrello, piedi caprini e testa cornuta,
seduta su un globo. Vi aggiunse il caduceo di Mercurio posato
sull'inguine, spostò la torcia fiammeggiante a incoronare la testa e
pose le braccia e le mani rivolte verso quarti di luna crescente e
calante.
Per Levi si trattava di un dio dei
tempi antichi, bandito come figura stregonesca dal cristianesimo.
L'antropologo culturale James Frazer lo interpretò come folclore
moderno e i relativi costumi come rituali agricoli dimenticati.
Margaret Murray e i suoi contemporanei della Folklore Society,
riallacciandosi alla teoria di Levi e fondendola con un adattamento
dell'antropologia di Frazier, lo definirono un dio della fertilità
pan-europeo e una prova della sopravvivenza di un culto della
fertilità come tradizione segreta clandestina, demonizzata dal
cristianesimo.
Margaret Murray associò il Dio Cornuto
con i boschi, gli animali selvatici e la caccia, per rappresentare in
particolare lo stato di natura dell'uomo, la sua parte animale,
selvaggia, istintiva, che permane anche nell'uomo più civilizzato,
come componente originaria insopprimibile, che può emergere ed
esplodere in maniera violenta, se repressa anziché compresa e
incanalata correttamente.
L'iconografia diabolica moderna, anche
popolare, e la moderna concezione del Dio Cornuto nascono da questi
contesti. Il Dio cornuto è anche associato con la virilità maschile
e la sessualità.
I cinque elementi, mutuati
sincreticamente dai quattro elementi della filosofia greca (cinque
per Aristotele) e dall'alchimia, sono un aspetto fondamentale della
visione cosmologica della wicca. Sono le regole fondamentali del
mondo fisico, attraverso le quali si può giungere al contatto
mistico con le due divinità o con l'Uno.
Quattro di questi elementi, il fuoco,
l'acqua, la terra e l'aria, corrispondono ad altrettanti stati della
materia: plasmatico, liquido, solido e aeriforme. Il quinto è lo
spirito o, con terminologia aristotelica, l'etere, che è la regola
organizzatrice dell'equilibrio del mondo, il teorema base dal quale
si dipanano tutti i teoremi minori, su cui si regge l'evoluzione
ciclica dell'esistente.
A ogni elemento è abbinato un
guardiano o Torre di Guardia. I guardiani sono gli spiriti patroni
degli elementi, che catalizzano l'energia del cosmo, chiamati a
vegliare sul rito a difesa dell'operazione. La concezione dei
guardiani cambia di tradizione in tradizione: ad esempio, nella
tradizione alexandriana sono visti come la personificazione delle
quattro direzioni, mentre in altre richiamano gli arcangeli o simboli
totemici.
Gli elementi sono abbinati alle cinque
punte del pentacolo, che è una rappresentazione simbolica del cosmo.
Il cerchio nel quale è inscritto il pentacolo simboleggia l'infinito
e l'eternità. La wicca adotta l'orientamento tradizionale del
pentacolo, con una sola punta, quella dello spirito, rivolta verso
l'alto, a simboleggiare la sua prevalenza sulla materia.
La wicca non ha un'escatologia
propriamente detta. Tuttavia la venerazione dei cicli naturali e la
visione ciclica dell'esistenza, a loro volta strettamente legate alla
Dea triplice e al Dio, che si sacrifica, muore e rinasce
periodicamente, fanno molto presente il concetto di reincarnazione.
Le tre forme di manifestazione della
Dea sono considerate un'allegoria delle tre fasi della vita, ovvero
l'infanzia, la maturità e la vecchiaia, mentre la morte e rinascita
del Dio è un'ulteriore rappresentazione del ciclo della vita, in cui
la morte è un semplice passaggio a un'altra vita. La ciclicità
dell'esistente è espressa anche dal mito della Ruota dell'Anno.
Per alcune tradizioni, come
l'Amitistianesimo, la morte è il passaggio a uno stadio di esistenza
più elevata, eterea, che culmina con la fusione e l'identificazione
mistica con l'Uno. Nelle principali tradizioni wiccan l'unione finale
con il Dryghten richiede la liberazione dai debiti del karma,
possibile mediante il rispetto del rede e dell'etica wiccan. Una
volta purificata, l'essenza dell'essere umano può tornare a far
parte dell'energia cosmica, che sta al di là dello spazio e del
tempo. Si tratta di un concetto molto simile a quello
dell'illuminazione taoista o di altre religioni orientali (moksha,
nirvana, samadhi, bodhi, satori).
In alcune tradizioni l'unione con il
Dryghten è rappresentata dalla Terra dell'Estate (Summerland), che
corrisponde non a un vero e proprio mondo ultraterreno, ma a
un'allegoria dello stato di coscienza eterea. Questa credenza fu
decisamente influenzata dallo spiritismo, molto popolare nel periodo
in cui la wicca faceva i primi passi, di cui i primi wiccan, come
Gardner, Buckland e Sanders, ebbero esperienza.
«Son otto parole la rede
per noi:
Se male non fai, fa' ciò che vuoi.» |
(Rede wicca)
|
L'etica della wicca è fortemente
basata sul rede, termine ripreso dalla lingua proto-germanica
anglosassone, che letteralmente significa "consiglio" o
"proverbio". Il rede è un distico, che riassume le norme
di comportamento che ogni wiccan deve rispettare, oltre a contenere
consigli e nozioni. Nell'ultimo verso è espresso il nucleo
dell'etica wiccan: il principio «Se non fai del male (o se non
danneggi, o se non ferisci nessuno), fa' ciò che vuoi».
Questo principio è generalmente
interpretato come un'esortazione a cercare la propria felicità senza
nuocere agli altri. Si traduce in una libertà, che trova il solo
limite nel non far male a nessuno, nemmeno a sé stessi. Questa
libertà implica il discernimento della propria volontà autentica e
l'impegno a realizzarla, mentre il rispetto dell'altro è vissuto
come il limite totalmente naturale delle proprie azioni. Il rede
enfatizza, pertanto, la naturalezza e la spontaneità, che deve
caratterizzare l'essere umano che voglia costruire una società
basata sull'armonia della natura.
Il rede, oltre a riprendere principi
molto antichi, come la regola d'oro della filosofia greca, incorpora
in sé anche il «fa' ciò che vuoi» di Aleister Crowley, presente
nel Liber Al Vel Legis (Libro della Legge).
Altro elemento diffuso dell'etica
wiccan, anche se non riconosciuto da tutte le tradizioni, è la
cosiddetta Legge del Tre, basata sul principio che qualsiasi azione
produca effetti triplicati. La Legge del Tre è un'esortazione al
bene: seminare il bene produce altro bene, mentre seminare il male
non fa altro che produrre altro male.
La Legge del Tre compare in una
pubblicazione di Gardner, ma non se ne fa menzione in altre
tradizioni esoteriche. Gardner potrebbe essersi ispirato alla
predetta regola d'oro e al concetto di karma delle religioni
orientali, ma aveva anche l'abitudine di inventare leggi della
stregoneria a fondamento di idee personali, entrando spesso in
conflitto con altri appartenenti alla propria tradizione. La Legge
del Tre potrebbe esserne un esempio, dato che la stessa Doreen
Valiente rifiutò a priori la possibilità di una legge
universale, karmica e magica che riguardi solamente gli appartenenti
a una particolare religione, o una data via spirituale, o i cultori
di un determinato cammino magico, qual è la wicca.
Parecchi wiccan coltivano anche le
virtù elencate nel poema di Doreen Valiente Incarico della Dea,
come la reverenza, l'amore, l'umiltà, la forza d'animo e la
compassione. Nel poema queste virtù compaiono a coppie speculari,
rimandando al dualismo prevalente nella teologia wiccan, ovvero al
concetto dell'opposizione complementare della Dea e del Dio.
Alcune tradizioni adottano il sistema
delle Ardane o Leggi Wiccan, scritte dallo stesso Gardner. Si
tratta di una serie di centosessantuno precetti, che non sono
universalmente riconosciuti nella wicca a causa della loro origine
controversa: sarebbero stati scritti da Gardner nel periodo della
separazione della sua coven da quella di Doreen Valiente.
Infine di grande rilevanza è
l'ambientalismo, considerato da molte tradizioni wiccan e da molte
coven come un elemento di dottrina etica. I gruppi wiccan - e quelli
neopagani in generale - pongono molta enfasi sulla sacralità della
natura: l'universo è emanazione e dispiegazione del divino, e la
natura stessa, nella sua fecondità, è identificabile con la Dea.
Rispettare la natura significa dunque, per i wiccan, rispettare la
madre dell'universo e la fecondità e la fertilità della terra, che
è divina in quanto parte dell'esistenza infinita.
La wicca è una religione appartenente
al gruppo neopagano e la maggior parte delle tradizioni wiccan si
riconoscono nei principi stilati dalla Pagan Federation
International, senza grandi differenze, sotto questo punto di vista,
da altri percorsi simili. Fred Lamond ha comunque sottolineato alcune
peculiarità che distinguono la wicca dalle altre religioni
neopagane.
La wicca è stata la prima a riportare
in auge, sin dagli anni cinquanta, il divino femminile, che per oltre
duemila anni, non solo in Occidente, era stato soppiantato ed
eclissato da un divino maschile, misogino e patriarcale, anticipando
di vent'anni l'enorme sviluppo che il divino femminile avrebbe avuto
con la rivoluzione sessuale e la new age.
Fred Lamond sottolinea inoltre un'altra
peculiarità della wicca rispetto ad altre forme di neopaganesimo: il
suo rapporto con la magia, che è vista come un tutt'uno con la
pratica religiosa. Le pratiche magiche tipiche della wicca sono
soprattutto due: le tecniche di innalzamento del "cono di
potere" per lo spellcasting e le tecniche di trascendenza
dell'ego per il drawing down. Le prime derivano
principalmente dalla magia popolare, a sua volta derivata dallo
sciamanesimo, e sono utilizzate per la guarigione spirituale e per il
benessere del singolo e della comunità. Le seconde sono tecniche
teurgiche derivate dall'alta magia, utilizzate per canalizzare il
divino. In entrambi i casi si tratta di tecniche non scritte,
trasmesse ai soli iniziati per tradizione orale o con l'esempio,
secondo il principio: «Ti viene insegnata una via per giungere alla
verità, non la verità stessa».
Quest'ultimo aspetto sottolinea
un'altra peculiarità della wicca: l'essere una religione misterica.
Come nelle antiche religioni misteriche e, ad esempio nel tantrismo o
nell'umbanda, agli iniziati sono insegnate le tecniche e le pratiche
per giungere alla comunione con il divino. Il percorso e il mistero
di questa comunione rimangono però sempre personali e potenzialmente
assai peculiari per ciascun individuo. A loro volta i tre gradi di
iniziazione nella wicca rappresentano tre diverse tappe di questo
percorso spirituale: il primo grado affronta il mistero della nascita
(o rinascita); il secondo grado il mistero della morte; il terzo
grado il mistero dell'unione del maschile e del femminile, e
soprattutto quello della trascendenza dell'ego e dell'unione e
comunione con il numinoso.
Il forte universalismo è un altro
aspetto caratterizzante della wicca, che la distingue da gran parte
della altre religioni neopagane, che tendono a focalizzarsi su ambiti
culturali ed etnici delimitati (ad esempio, l'Asatrù si focalizza
sulla spiritualità norrena, mentre il Kemetismo su quella antica
egizia).
Affermare che la wicca abbia posto le
basi per l'emersione del neopaganesimo è azzardato, perché il
celtismo e l'etenismo affondano le proprie radici a prima degli anni
cinquanta, quando la wicca fu resa pubblica da Gerald Gardner.
Inoltre, in generale, il fenomeno del ricostruzionismo pagano ha
avuto una storia relativamente distinta da quella delle tendenze
eclettiche, di cui la wicca è la più influente. Tuttavia la wicca
ha fatto da pioniere e ha comunque alimentato il fenomeno neopagano.
Non è difficile riscontrare religioni neopagane ispirate alla
dottrina wiccan o la presenza di contaminazioni. L'esempio più
importante è il druidismo, ma caratteri che rimandano alla wicca
sono riscontrabili anche nelle religioni del movimento eteno, nel
dodecateismo e nel kemetismo.
Di fatto la wicca, come religione
neopagana più diffusa, ha avuto e continua ad avere una posizione
dominante sull'intero movimento neopagano. La stessa wicca,
soprattutto nella sua forma di neowicca, a sua volta adotta a piene
mani tendenze culturali tipiche di tutte le altre religioni neopagane
come, per esempio, il tecnopaganesimo e l'ecopaganesimo, entrambi
perfettamente compatibili con la sua religiosità.
La ritualistica della wicca può
presentare diverse varianti, secondo la particolare tradizione e le
preferenze di ciascuna coven o gruppo. Quella classica
gardneriana/alexandriana comprende:
- il rito di purificazione e consacrazione dello spazio sacro e dei partecipanti (con acqua e sale, incenso, o altro)
- il rito della tracciatura del cerchio
- il rito per la chiamata dei guardiani degli elementi, sia a protezione del cerchio, sia ad assistere e/o partecipare ai rituali
- il rito per l'invocazione teurgica degli Dei
- un'eventuale operazione propiziatoria o magica, accompagnata solitamente da alcune delle tecniche per l'innalzamento del cono di potere
- il Grande Rito
- il banchetto rituale o libagione
- una serie di riti eventuali, compresi quelli di appropriato congedo dei guardiani e di saluto alle divinità.
Per l'accesso al cerchio sono richiesti
dei riti di purificazione, solitamente svolti con acqua e sale, e
incensi. Questi riti riguardano sia lo spazio in cui si svolgerà la
cerimonia, sia i partecipanti (le purificazioni possono essere
precedute da riti di abluzione che, in alcune coven, sono lavaggi
dell'intero corpo).
I riti si svolgono all'interno di uno
spazio sacro, che nella wicca è il cerchio, simbolo dell'eternità e
dell'infinitezza dell'esistenza, al cui interno si raduna il gruppo.
Il cerchio deve essere eretto ogni volta che si compie un rito.
Nell'area delimitata dal cerchio magico è collocato almeno un
altare, presso il quale i sacerdoti svolgono i riti, anche se è
diffusa l'usanza di utilizzare un altare più grande orientato verso
nord e altri tre orientati verso i restanti punti cardinali, adornati
con le rispettive simbologie.
Dato che ogni luogo può essere adatto
a erigere il cerchio, l'importanza degli edifici di culto è
piuttosto relativa nella wicca. Tuttavia, per comodità, molto spesso
i wiccan erigono i cerchi e svolgono i riti all'interno di un tempio
più o meno domestico, o di un'area naturale, di proprietà o meno
(il cosiddetto covenstead), oppure, nel caso di rituali pubblici, in
sale affittate per l'occasione. Solo negli USA si stanno diffondendo
dei veri e propri edifici di culto, definiti solitamente templi.
I riti si svolgono in qualsiasi momento
venga ritenuto opportuno, ma le occasioni più importanti sono le
ricorrenze significative, quali i sabbat e gli esbat, o particolari
eventi di tipo sociale. I sabbat sono otto e si dispiegano secondo il
ciclo della Ruota dell'Anno. Gli esbat sono dodici o tredici a
seconda delle lunazioni presenti in un anno, visto che celebrano
appunto le fasi lunari.
«... Che la mia adorazione
risieda nel cuore che gioisce; giacché tutti gli atti di amore e
di piacere sono rituali a me consacrati...»
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(da l'Incarico della Dea.) |
Tra gli innumerevoli riti della wicca
ha particolare rilevanza il Grande Rito. Praticato in ogni
celebrazione liturgica, è un rito di tipo ierogamico, che può
essere compiuto dai sacerdoti in forma effettiva o simbolica.
Se in forma effettiva, comporta
l'unione sessuale tra i sacerdoti: avviene in casi estremamente rari,
in privato, tra sacerdoti coniugi o comunque all'interno di coppie
consolidate. Se, come nella maggior parte dei casi, è compiuto in
forma simbolica, richiede l'uso di athame e calice, che sono tra i
principali strumenti rituali wiccan. La lama e il calice sono la
rappresentazione simbolica degli organi genitali umani: l'athame,
simbolo del pene, è immerso nel calice riempito con vino o con altra
bevanda, che rappresenta la vagina.
La wicca è una religione della
fecondità, che celebra la nascita della vita. L'unione sessuale è
considerata sacra, poiché riproduce il mistero dell'unione
cosmicamente complementare della Dea e del Dio. Il Grande Rito
rappresenta l'unione divina tra il maschile e il femminile, unione
che è contemporaneamente e progressivamente fisica, chimica,
psicologica e astrale, e riproduce l'eterno unirsi e scontrarsi della
Dea e del Dio, che genera la manifestazione dell'esistenza.
Per questo l'importanza della pratica
del Grande Rito è fortemente enfatizzata e i sacerdoti sono
solitamente un uomo e una donna, anche se non mancano casi in cui
siano dello stesso sesso.
I riti teurgici detti del drawing down
sono considerati di importanza analoga al Grande Rito. Accompagnano
quasi sempre le festività maggiori, mentre nelle occasioni meno
importanti può essere sufficiente una semplice invocazione alle
divinità.
Nel rito del drawing down
(letteralmente "tirare giù") un sacerdote invoca la
presenza di una divinità, generalmente femminile, in una
sacerdotessa, mentre un'altra sacerdotessa invoca la presenza di
un'altra divinità, generalmente maschile, in un secondo sacerdote.
Pertanto, solitamente, è necessaria la presenza di quattro sacerdoti
impegnati in un drawing down; nel caso però di drawing
down che comportino l'invocazione di più divinità, può essere
necessaria la presenza di molti più sacerdoti e sacerdotesse,
rispetto ai quattro solitamente impegnati.
Dopo l'invocazione delle divinità, è
dato il bacio quintuplice e la persona investita parla con
ispirazione divina, formulando un cosiddetto "incarico" (il
più celebre è l'Incarico della Dea). Il più famoso dei
drawing down è il drawing down the moon (letteralmente
"tirare giù la luna"), che è spesso legato agli esbat,
perché è in stretta relazione con il potere che si manifesta nel
pieno del plenilunio. Il suo corrispettivo è il drawing down the
sun (letteralmente "tirar giù il sole").
La libagione è un altro momento molto
importante, soprattutto per consolidare lo spirito di fratellanza e
unione all'interno della coven. La libagione segue la
consacrazione delle bevande e del cibo, e rappresenta il momento di
passaggio dalla parte più solenne di un rito a quella più
informale, gioiosa e conviviale, con i membri della coven che
banchettano scherzosamente tra di loro. Può essere accompagnata da
giochi, da canti e da danze. Alla fine del rito una parte delle
bevande consacrate ed una porzione del cibo sono conservati per
essere poi donati alla natura.
Alcuni riti sono legati a particolari
eventi della vita sociale. Nelle nozze i sacerdoti uniscono gli sposi
con il rito dell'unione delle mani (handfasting). Il wiccaning
è il rito con cui si accoglie nella comunità un neonato o un
bambino nella prima o seconda infanzia, conferendogli il nome
mondano. Non è un'iniziazione alla wicca, che è riservata ai
maggiorenni che ne facciano richiesta, ma solo un rito augurale e di
benedizione da parte degli dei. Infine vi è il rito di congedo per i
defunti.
Lo skyclad (letteralmente
"vestirsi di cielo"), ovvero la nudità rituale, è una
caratteristica fondamentale della tradizione gardneriana e della
tradizione alexandriana e, in generale, delle tradizioni più vicine
a Gardner; altri ne fanno uso solo in determinate circostanze. Le
tradizioni più distanti hanno estremamente limitato lo skyclad
o lo hanno abbandonato, adottando vesti rituali, come le tuniche. Nei
riti pubblici, invece, i partecipanti possono vestire come
preferiscono.
I rituali sono quasi sempre celebrati
mediante l'utilizzo di strumenti particolari. Nella wicca originaria
i più importanti sono l'athame e il calice. La wicca gardneriana
riconosce otto strumenti rituali: l'athame (un coltello a doppia lama
dal manico nero), il pentacolo (solitamente in legno, terracotta o
metallo, è usato come simbolo dell'universo), l'incensiere, il
bolline (una coltello dal manico bianco), la bacchetta, il flagello,
la spada (sempre a doppia lama) e il cordone (indica l'appartenenza a
una coven e il grado iniziatico).
Sono in uso anche altri strumenti come
il calderone, il bastone, le candele, l'altare e le campane.
Cristalli possono trovare uso per l'evocazione dei guardiani
elementali, abbinandone uno per ogni punta del pentacolo rituale,
ciascuna delle quali è associata a un elemento e al suo guardiano.
Molto spesso sull'altare sono presenti
icone o altre rappresentazioni degli dei, simulacri delle divinità
più legate alla tradizione o alla persona, e specchi. L'iconografia
degli dei è libera, perché la teologia wiccan li considera come
forze archetipali, attraverso cui si manifestano i principi cosmici
primari della Dea e del Dio o, in alcuni casi, come semplici
rappresentazioni che permettono all'uomo di comprenderli. La Dea e il
Dio, a loro volta, sono aspetti di un unico principio cosmico
universale, l'Uno. Gli specchi, in particolare, sono espressione del
panteismo nella ricerca del divino nel mondo e in sé stessi: ogni
cosa riflessa è considerata espressione e manifestazione della
divinità, identificabile con lei ed essa stessa divina.
Per la celebrazione dei riti i sacerdoti usano spesso il Libro
delle Ombre, dal quale traggono le formule invocatorie,
memorizzate prima del rituale.Nella tradizione originaria e
soprattutto in Europa, la wicca è organizzata in coven
(congreghe) indipendenti tra loro. Si tratta di gruppi, che
conservano un'impostazione misterica e iniziatica e si formano per
gemmazione da coven madri a coven figlie. Per
tradizione accolgono fino a tredici membri, anche se non è una
regola ferrea; mediamente sono composte da sette od otto persone.
Nella maggioranza dei casi hanno status giuridico di
associazioni private non riconosciute dallo Stato, spesso di tipo
culturale.
All'interno di una coven tutti
gli iniziati sono sacerdoti, di solito con gradi diversi di
iniziazione, e ciascuno di loro, a rotazione durante l'anno, assume
tutti i ruoli rituali. Pertanto ci si aspetta che, entro un anno
dall'ingresso, ogni nuovo iniziato sia capace di ricoprirli. Per
tradizione il ruolo e il parere della Gran Sacerdotessa che guida la
coven prevale su quello del Gran Sacerdote che le fa da
partner, ma all'interno del gruppo ci deve essere un
efficiente sistema di pesi e contrappesi: ogni parere deve essere
ascoltato, anche quello dell'ultimo sacerdote, appena entrato nella
coven.
I gradi di iniziazione, infatti, più
che un sistema gerarchico rappresentano dei punti di arrivo e di
ripartenza nel percorso personale di ciascuno, cioè gradi diversi di
formazione e di conoscenza. Ad esempio, possono esistere coven
composte da membri tutti di terzo grado, che non sentono l'esigenza
di fondare nuove coven proprie.
L'esigenza di formare una nuova coven
nasce quando un gruppo diventa troppo numeroso, o quando alcuni
membri si spostano in un altro territorio o, più raramente, quando
sorgono delle divergenze interne. La formazione di una nuova coven
è affidata a una coppia di alti sacerdoti (quindi sacerdoti di
secondo o terzo grado di iniziazione), solitamente con il consenso e
con l'appoggio della coven madre. I fondatori della nuova
coven restano alla sua guida spirituale e nelle cose pratiche
ed amministrative, ma non a quella strettamente rituale, per effetto
della rotazione dei ruoli rituali durante l'anno. Il sistema delle
coven ha portato alla formazione di luoghi di culto
casalinghi, generalmente ricavati in stanze nelle abitazioni private
dei praticanti.
Il desiderio di un riconoscimento
giuridico ha portato, negli USA e in Canada, a un'evoluzione della
struttura territoriale e amministrativa della wicca, con
l'istituzione di organizzazioni nazionali o locali, che potessero
essere riconosciute come Chiesa secondo la legislazione di ciascuno
Stato americano.
Le Chiese Wiccan sono abbastanza
diffuse nell'America settentrionale. Il loro ruolo è quello di
coordinare in un determinato territorio, un certo numero di coven,
oppure le attività legate alla religione wiccan. Nascono solitamente
dall'unione di più coven in un'unica organizzazione o
emergono come associazioni "ombrello", a cui
progressivamente aderiscono le coven che desiderano godere i
vantaggi del riconoscimento giuridico.
Il passaggio dal sistema delle coven
indipendenti a quello delle Chiese istituzionalizzate ha comportato
la formazione di un clero strutturato e di una rete di templi wiccan.
Si è andato affermando un clero comune, organizzato dalla stessa
Chiesa e disponibile per le attività di qualsiasi gruppo. Le coven
hanno perso autonomia organizzativa, devolvendo gli incarichi
sacerdotali alla Chiesa madre, in cambio di benefici legali e
fiscali, per concentrarsi sulla spiritualità e sull'insegnamento.
Parallelamente i luoghi di culto si
sono trasformati, passando dalle case di preghiera, segrete e
riservate agli iniziati, a veri e propri templi. Un livello
intermedio è rappresentato dal covenstead, che è un'area
naturale dedicata alla celebrazione dei riti, ricavata in spazi
naturali come giardini, caverne o boschi.
Le Chiese wiccan possono essere
distinte in due categorie. Le Chiese denominazionali promuovono una
sola delle tante tradizioni della wicca, mentre le Chiese non
denominazionali non si rifanno ad alcuna specifica tradizione, ma
promuovono e organizzano l'intero fenomeno wiccan presente nella loro
giurisdizione. A questa seconda tipologia appartengono, ad esempio,
la Congregazione della Dea o la Chiesa wiccan unita, importante
istituzione internazionale, attiva anche nell'istituzione e nella
formazione di un sacerdozio unificato attraverso l'Associazione Clero
Wiccan e l'annesso Seminario Teologico WCA.
Va sottolineato che negli USA i membri
delle cosiddette "tradizione originarie" gardneriana e
alexandriana, della Wicca britannica tradizionale in generale non
aderiscono a nessuna Chiesa, né hanno mostrato interesse a formarne
una, preferendo la tradizionale organizzazione in coven. Sono
quindi state tradizioni successive e gruppi particolari ad aver
approfittato delle legislazioni statali per organizzarsi in Chiese.
Le prime statistiche sulla wicca
risalgono al 1972, quando John Godwin nel suo Occult America
stimò la presenza di 20.000 praticanti organizzati nell'America
settentrionale. Nel 1980 Gordon Melton dell'Institute for Study of
American Religion, sulla base di dati raccolti nel 1979 in occasione
di un festival neopagano, accrebbe questa stima a un numero
tra 30.000 e 40.000 aderenti. Margot Adler, autrice di Drawing
Down the Moon, nel 1986 valutò i fedeli di religioni neopagane
negli USA tra i 50.000 e i 100.000, la maggior parte wiccan. Tra il
1990 e il 1992, con la crescita negli USA dell'interesse accademico
per la wicca, le stime si aggirarono tra i 50.000 e i 113.000 membri.
Altre fonti confermarono questi dati,
tra le quali il Religious Requirements and Practices of Certain
Selected Groups: A Handbook for Chaplains (edito nel 2001
dall'Esercito degli Stati Uniti per istruire i cappellani militari di
fede cristiana sulla gestione dei rapporti con soldati di altre
religioni), le ricerche di Craig Hawkins e il censimento generale
della popolazione e delle abitazioni del Canada. Eric Raymond, autore
di Frequently Asked Questions about Neopaganism, avallò la
cifra di 200.000 wiccan e definì il movimento come «in esplosione».
Nel 1996 Vernieda Vergara stimò 360.000 wiccan e nel 1999 Loren
Wilkinson in un articolo per Christianity Today definì il
neopaganesimo e in particolare la wicca come la religione con la
diffusione più veloce negli USA.
Lo stesso anno Catherine Edwards dette
una stima di 3 o 5 milioni di wiccan in America settentrionale,
mentre Witches' Voice, uno dei più popolari siti web wiccan,
la ridusse a un range tra 1 e 3 milioni. Il numero in assoluto
più elevato fu azzardato da Phyllis Curott nel suo Book of
Shadows, e corrispondeva a 10 milioni. Un sondaggio condotto nel
2000 dalla Congregazione della Dea restituì un numero di aderenti
intorno al milione.
Per quanto concerne l'Italia, a cavallo tra gli anni novanta e gli
anni duemila le stime del prof. Massimo Introvigne, riprese da CESNUR
limitano a poche migliaia il numero dei praticanti Wiccan,
accorpandoli nelle stime in modo arbitrario a gruppi assai eterogenei
e precisando a corredo della tabella 4: non solo è assai
complesso stabilire l'entità numerica delle realtà confessionali,
ma, qualora si rifacciano alla tradizione esoterica, occultistica,
spiritistica, al New Age, al Next Age o alle comunità acquariane
post-New Age, è anche arduo distinguere tra i membri a pieno titolo
del gruppo e coloro che saltuariamente partecipano alle "attività",
oppure sono semplici "clienti" e "fruitori". In
questo caso, se si tiene conto anche di chi partecipa assiduamente a
corsi, seminari e convegni organizzati da queste aree, per soddisfare
le più disparate esigenze spirituali, il numero dei partecipanti è
dell'ordine delle centinaia di migliaia. A circa quindici anni
dallo studio del CESNUR si può ritenere che nel frattempo gli
aderenti in Italia siano cresciuti nell'ordine di quanto è avvenuto
nel resto dei paesi occidentali.La wicca, con il suo diffondersi, ha
esercitato un'influenza anche sulla letteratura e sulla cultura
popolare contemporanee, soprattutto nordamericane. Esempi di opere
ispirate alla wicca sono gli scritti di Cate Tiernan o il film The
Craft (1996), nei fumetti c'è l'esempio del giovane supereroe
Wiccan, mentre personaggi ispirati alla wicca compaiono in molte
serie televisive popolari, come Buffy l'ammazzavampiri, Angel e
Streghe; in quest'ultima, in particolare, compaiono numerosi
riferimenti molto specifici alla wicca, come il Libro delle ombre,
anche se in modo completamente decontestualizzato ed avulso da suo
significato originario.
In accordo con la storia tradizionale
della wicca trasmessa da Gardner, molti wiccan considerano la
stregoneria medievale come una religione ancestrale della wicca e,
quindi, il fenomeno della caccia alle streghe come una persecuzione
religiosa contro i propri predecessori, ovvero contro coloro che,
praticando culti sotterranei delle divinità antiche, furono bollati
come streghe e stregoni all'interno dell'occidente cristiano tra la
fine del XV secolo e l'inizio del XVIII secolo, periodo chiamato
nella wicca Tempi del Fuoco in riferimento alla pratica delle
condanne al rogo.
In epoca contemporanea la wicca è
spesso stata associata, per errore o per propaganda negativa, al
satanismo. A causa anche delle connotazioni negative socialmente
diffuse riguardo alla stregoneria antica, i wiccan si trovano spesso
in situazioni di disagio e di discriminazione, che li portano a
praticare la loro religione in segreto e in privato.
Nel 1985 la Corte Distrettuale della
Virginia (USA), con l'emanazione della sentenza Dettmer v. Landon,
riconobbe la wicca come religione e alle sue associazioni lo status
di organizzazioni religiose. Nonostante questi primi riconoscimenti,
la wicca ha continuato a essere oggetto di marginalizzazioni e
penalizzazioni. Nello stesso 1985 alcuni legislatori di orientamento
conservatore promossero l'introduzione di leggi federali volte ad
aggirare la predetta sentenza, che furono abrogate nel 1986 dal
Congresso.
Nel 1999 un gruppo di
cristiano-conservatori, fondato su iniziativa di Bob Barr in risposta
alla crescente diffusione di riti wiccan nelle basi militari, invitò
i cittadini americani a una revisione in senso restrittivo della
nozione e dei diritti di libertà religiosa alla luce della morale
cristiana, allo scopo di reprimere la diffusione del neopaganesimo.
Il primo matrimonio celebrato con
rituale wiccan civilmente riconosciuto risale al 2004 nel Regno
Unito. Alle nozze wiccan sono riconosciuti effetti civili anche in
Irlanda e in alcuni Stati degli Stati Uniti d'America. Nel 2007, dopo
la controversia legale seguita alla morte in Afghanistan nel 2005 del
soldato wiccan Patrick Stewart, il simbolo del pentacolo wiccan è
stato legalmente riconosciuto negli USA e inserito nel catalogo degli
emblemi religiosi ammessi sulle placche commemorative dei militari
statunitensi sepolti nei cimiteri statali, tenuto dal Dipartimento
degli Affari dei Veterani degli Stati Uniti.
Nel luglio dello stesso anno la wicca è
stata riconosciuta in India con la registrazione della Brigata
Wiccan, fondazione umanitaria della sacerdotessa Ipsita Roy
Chakraverti.
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