Lo scienziato pazzo è un
personaggio stereotipato della narrativa popolare e delle opere di
fiction. Sia esso malvagio oppure buono, ma sbandato, folle,
eccentrico o semplicemente maldestro, lo scienziato pazzo lavora
spesso con tecnologia del tutto immaginaria allo scopo di portare
avanti i suoi piani più o meno perversi o, in alternativa, non nota
l'immoralità che deriva dall'hýbris, l'arroganza di "giocare
a essere un dio".
Uno scienziato pazzo non è
necessariamente un genio del male, malgrado i due stereotipi
spesso si sovrappongano. È semplicemente uno scienziato che è
ossessivamente coinvolto dai propri studi, e ha sviluppato deviazioni
comportamentali, giudicate come eccentricità secondo i canoni
comuni. Un genio del male è invece chi usa le proprie doti per scopi
esplicitamente, consapevolmente malvagi e, in aggiunta, tende a
sviluppare ambizioni su larga, larghissima scala (megalomania). Lo
scienziato pazzo può spesso rappresentare il perfetto alleato per il
genio del male, il quale gli promette fondi illimitati per condurre
le proprie ricerche. Lo scienziato, malgrado la sua ovvia
intelligenza, è considerato in genere un intelletto molto
specializzato e non necessariamente in grado di comprendere in una
prospettiva etica l'uso che verrà fatto delle sue invenzioni.
A causa della recente diffusione della
cultura geek, le rappresentazioni moderne di scienziati
pazzi sono spesso satiriche e umoristiche, invece che critiche.
Alcuni sono addirittura dei protagonisti, come Dexter nella serie di
cartoni animati Il laboratorio di Dexter.
Caratteristiche distintive
Gli scienziati pazzi sono solitamente
caratterizzati da un comportamento ossessivo e dall'impiego di metodi
estremamente pericolosi o assai poco ortodossi. Sono spesso motivati
dalla vendetta, nel tentativo di lavare un'onta reale o immaginaria,
tipicamente connessa alle loro ricerche non ortodosse.
I loro laboratori spesso pullulano di
bobine di Tesla, generatori di Van de Graaf, generatori di moto
perpetuo e altre strani congegni elettronici dall'aspetto
impressionante, o sono disseminati di provette e complicati apparati
di distillazione, contenenti strani liquidi colorati la cui utilità
è sconosciuta.
Altre peculiarità includono:
- Perseguire la ricerca scientifica senza curarsi delle implicazioni distruttive o addirittura etiche (come il violare il Codice di Norimberga)
- L'autosperimentazione
- L'atteggiarsi a divinità, giocando con la natura
- La mancanza di relazioni interpersonali normali, spesso al punto di essere considerati eremiti o essere ostracizzati
- Il perpetuo modo di apparire non curato, o la deformità fisica, inclusa la negligenza verso mansioni basilari ma non interessanti
- Parlare con un accento tedesco o est-europeo. Questo, per le opere successive agli anni trenta, derivava dal fatto che molti scienziati dalla Germania e dall'Europa dell'est emigrarono negli Stati Uniti in due ondate: una prima della seconda guerra mondiale, comprendente rifugiati dal nazismo (come Albert Einstein), e l'altra dopo la guerra, comprendente rifugiati dall'Unione Sovietica ed in seguito all'Operazione Paperclip che portò negli Stati Uniti scienziati e tecnologie del III Reich (come Wernher von Braun).
- Nei cattivi, la risata maniacale, messa in scena specialmente quando i loro esperimenti raggiungono il climax
- La presenza di un qualche titolo accademico, normalmente Dottore o Professore
- Sono, quasi immancabilmente, maschi bianchi; sono spesso avanti con l'età.
Come archetipo narrativo, lo scienziato
pazzo può essere visto come la rappresentazione della paura
dell'ignoto, delle conseguenze che risultano quando l'umanità osa
immischiarsi in "cose che è meglio lasciare dove stanno".
Similarmente, la tendenza degli scienziati pazzi di arrogarsi
il ruolo di Dio può essere un'estensione delle differenze tra la
religione e la scienza, come esemplificato da argomenti come il
dibattito sull'evoluzione, che è uno degli argomenti cari agli
scienziati pazzi, che spesso creano bestie e mostri fantastici
nei loro laboratori. Quando il mostro di Frankenstein fu creato, il
suo artefice, Victor Frankenstein gridò: "Ora so come ci si
sente ad essere Dio!". Questa frase fu considerata
sufficientemente controversa da essere censurata dalla versione
cinematografica del 1931 della storia.
Storia
Precursori
Fin dall'antichità, l'immaginazione
popolare è ruotata attorno a figure archetipiche di chi aveva a che
fare con conoscenze esoteriche. Sciamani e guaritori erano trattati
con riverenza e paura per le loro supposte abilità di evocare belve
e creare demoni. Condividevano molte delle caratteristiche percepite
che sono state trasferite agli scienziati pazzi, come il
comportamento eccentrico, l'esistenza da eremiti e l'abilità di
creare la vita.
Nella mitologia occidentale la figura
più vicina a quella di uno scienziato pazzo è forse quella di
Dedalo, creatore del labirinto, in cui fu imprigionato dal re
Minosse. Per sfuggire inventò due paia d'ali fatte di penne e cera
d'api, una per sé ed una per il figlio Icaro. Mentre Dedalo era
impegnato a raggiungere la salvezza, Icaro volò troppo vicino al
sole, che sciolse la cera delle ali e lo precipitò in mare.
Si può individuare un prototipo più
capriccioso dello scienziato pazzo nella commedia di Aristofane Le
nuvole. In esso Socrate, un contemporaneo di Aristofane, è
rappresentato mentre si trastulla con strani congegni ed esegue
esperimenti incoerenti per determinare la natura di nuvole e cielo;
egli presenta il suo metodo filosofico come mezzo per ingannare gli
altri ed evitare le colpe, più vicino alle successive descrizioni
dei suoi avversari, i Sofisti, che a quanto gli viene attribuito.
Benché sia in disaccordo con le descrizioni fatte da Platone e
Senofonte, due degli studenti di Socrate, è plausibile che la
parodia di Socrate fatta da Aristofane sia più accurata dei loro
panegirici. Uno degli studenti di Platone, Aristotele, è noto per
essere stato uno sperimentalista, e potrebbe avere tratto il concetto
dal maestro del proprio maestro. Si può trovare una parodia analoga
di sperimentazione insana senza scopo nell'Accademia di Lagado ne I
viaggi di Gulliver.
In seguito all'avvento del
Cristianesimo, le credenze animistiche si indebolirono o sparirono
nella cultura occidentale e nacque una nuova disciplina che si
proponeva di manipolare la natura: l'alchimia. Gli alchimisti erano
noti per il loro comportamento bizzarro, spesso generato da
avvelenamento da mercurio come nel caso di Isaac Newton. Ambizioni a
loro attribuite erano quella di creare l'homunculus, un essere
artificiale antesignano dell'androide, e la pietra filosofale, una
misteriosa sostanza in grado di trasmutare altri metalli in oro,
oltre che conferire l'immortalità e l'onniscienza. L'alchimia
decadde con l'avvento della scienza moderna e del metodo scientifico
durante l'illuminismo.
Può essere considerato un precursore
dello scienziato pazzo l'apprendista stregone (protagonista di una
ballata scritta da Goethe nel 1797), che nel lessico letterario e
giornalistico è una persona irresponsabile che applica metodi o
tecniche che non è in grado di padroneggiare, col rischio di
provocare danni irreparabili per la collettività.
Nascita di scienza e fantascienza
Dal XIX secolo, le rappresentazioni
immaginarie della scienza hanno vacillato tra le nozioni di scienza
come salvatrice della società e quelle della sua rovina.
Conseguentemente, le rappresentazioni degli scienziati nella
narrativa variavano tra il virtuoso ed il degenerato, tra il sobrio e
il folle. Nel XX secolo, l'ottimismo per il progresso era
l'attitudine più comune verso la scienza, ma sarebbero sorte delle
ansietà latenti circa lo scomodare "i segreti della natura"
per via del ruolo sempre più di primo piano che la scienza si stava
conquistando nelle tecnologie legate alla guerra.
Lo scienziato pazzo per antonomasia
nella narrativa fu il dottor Victor Frankenstein, creatore del
cosiddetto mostro di Frankenstein (la creatura), che
fece la sua prima apparizione nel 1818 nel romanzo Frankenstein, o
il Prometeo moderno di Mary Wollstonecraft Shelley. Sebbene
Victor Frankenstein fosse un personaggio positivo, nel romanzo della
Shelley è presente l'elemento critico del condurre esperimenti
proibiti che valicano "limiti che non dovrebbero essere
valicati". Frankenstein inoltre era stato educato sia come
alchimista che come scienziato moderno, rendendolo l'anello di
congiunzione tra due ere di un archetipo in evoluzione. Il suo mostro
è, essenzialmente, l'homunculus di una nuova forma di letteratura,
la fantascienza.
Jules Verne nel romanzo I
cinquecento milioni della Bégum del 1879 rappresenta un
conflitto senza esclusione di colpi tra due scienziati, entrambi
impegnati a costruire la propria città ideale: un medico filantropo
francese e un tecnocrate militarista tedesco; quest'ultimo inventa
vere e proprie armi di distruzione di massa e anticipa molte
caratteristiche che saranno tipiche del villain
cinematografico.
Lo stereotipo dello scienziato che
sperimenta su se stesso, provocando la propria rovina, è ben
rappresentato ne L'uomo invisibile, un classico racconto di
Herbert George Wells pubblicato nel 1895. In esso un promettente
fisico del XIX secolo, ignorato dai suoi conterranei, si dedica anima
e corpo a realizzare il suo sogno: sviluppare una nuova scoperta che
gli dia la ricchezza e il rispetto che non possiede. Inventato un
procedimento per donare l'invisibilità, lo applica anche su se
stesso, scoprendo presto che essere invisibile a tutti comporta una
serie di insospettabili problemi. Spintosi ormai troppo oltre ogni
remora etica, vittima di un delirio criminale, l'uomo invisibile è
destinato ad essere braccato e infine ucciso.
Analogo è Lo strano caso del dottor
Jekyll e del signor Hyde (The Strange Case of Dr. Jekyll and
Mr. Hyde, 1886) che viene considerata l'opera più importante di
Robert Louis Stevenson ed uno dei classici della letteratura
fantastica. Narra di uno scienziato che sperimenta su se stesso una
pozione in grado di separare le due nature dell'animo umano, la buona
e la malvagia. La sua personalità diventa così scissa in due metà
speculari che alternativamente, bevendo la pozione o l'antidoto,
prendono possesso del suo corpo e ne trasfigurano l'aspetto. Una
sfida contro la natura, quindi, quella di Jekyll, il quale era
fermamente ed erroneamente convinto di riuscire a controllare la
situazione, ma anche un peso troppo grande, che né la sua anima né
il suo corpo, entrambi vittime di continue e incontrollabili
trasformazioni, riusciranno a sopportare.
Un'altra figura sinistra di scienziato
ideata da Herbert G. Wells è il brillante chirurgo dottor Moreau nel
romanzo L'isola del dottor Moreau (The Island of Doctor
Moreau, 1896), che in una remota isola del Pacifico si dedica a
spericolati esperimenti di vivisezione creando sfortunati esseri
ibridi tra animali e uomini, rimanendo infine anch'egli vittima delle
sue creazioni. Dal romanzo furono tratti tre film, il più noto dei
quali è il classico fantahorror L'isola delle anime perdute
(Island of Lost Souls) del 1932 di Erle C. Kenton.
Il film del 1927 Metropolis,
diretto dal regista espressionista austriaco Fritz Lang, portò nel
cinema l'archetipo dello scienziato pazzo con il personaggio di
Rotwang, il genio maligno le cui macchine danno vita alla
città distopica che dà il titolo alla pellicola. Il laboratorio di
Rotwang influenzò molti dei successivi set cinematografici con i
suoi archi elettrici, apparati ribollenti e con file bizzarramente
complicate di indicatori e manopole. Interpretato dall'attore Rudolf
Klein-Rogge, Rotwang è il prototipo dello scienziato pazzo in
conflitto con sé stesso; benché sia padrone di un potere
scientifico quasi mistico, egli rimane schiavo dei suoi desideri di
potere e vendetta. Anche l'aspetto di Rotwang ebbe la sua influenza:
i capelli scompigliati, lo sguardo spiritato e la sua tenuta da
laboratorio sono state caratteristiche tutte immediatamente adottate
per descrivere l'aspetto dello scienziato pazzo. Persino la sua mano
destra meccanica è diventata un marchio del potere scientifico
distorto e viene riecheggiata nel Dottor Stranamore di Stanley
Kubrick e nel romanzo Le tre stimmate di Palmer Eldritch
(1965) dello scrittore statunitense Philip K. Dick.
Cionondimeno, l'impressione
essenzialmente benigna e progressista della scienza nella mente del
pubblico continuò immutata, esemplificata dall'ottimistica
esposizione "Century of Progress" ("secolo del
progresso") di Chicago nel 1933 e nell'Esposizione Universale
"Building the World of Tomorrow" ("Costruire il
mondo di domani") di New York nel 1939. Dopo la prima guerra
mondiale, comunque, l'atteggiamento del pubblico iniziò a mutare,
almeno un poco, quando la guerra chimica e l'aeroplano divennero le
armi più temibili dell'epoca. Ad esempio, di tutta la fantascienza
prima del 1914 che trattava della fine del mondo, due terzi
riguardava cause naturali (come la collisione con un asteroide), e
l'altro terzo era dedicato ad una fine causata dagli esseri umani (di
cui metà accidentali e metà volontarie). Dopo il 1914, l'idea di un
essere umano che eliminasse il resto dell'umanità divenne una
fantasia più immaginabile (anche se era ancora irrealizzabile), e la
proporzione passò a due terzi di tutti gli scenari che prevedevano
la fine del mondo come prodotti dell'errore o della cattiva
intenzione umana. Benché ancora sovrastati dai sentimenti
ottimistici, i semi dell'ansietà erano stati piantati.
L'alleato più comune degli scienziati
pazzi di quest'epoca era l'elettricità, vista dal pubblico incolto
del tempo come forza semi-mistica con proprietà caotiche e
imprevedibili, paragonabile alla magia nera, come nel film L'uomo
elettrico (Man-Made Monster, 1941).
Una ricerca del 2005 su 1000 film
horror distribuiti nel Regno Unito tra gli anni trenta e gli anni
ottanta rivela che gli scienziati pazzi o le loro creazioni hanno
rappresentato il 30% degli antagonisti nei film; la ricerca
scientifica ha prodotto il 39% dei "cattivi"; gli
scienziati, all'opposto, hanno rappresentato gli eroi solo nell'11%
dei casi.
Dal 1945
Gli scienziati pazzi ebbero la loro
primavera nella cultura popolare nel periodo che seguì la seconda
guerra mondiale. I sadici esperimenti medici nazisti su esseri umani
e l'invenzione della bomba atomica diedero luogo ad autentiche paure
che la scienza e la tecnologia fossero fuori controllo.
L'accumulo scientifico e tecnologico
durante la guerra fredda, con le sue sempre maggiori minacce di
distruzione ineguagliata, non aiutarono a ridurre questa impressione.
Gli scienziati pazzi comparivano frequentemente nella fantascienza e
nelle pellicole dell'epoca. Il film Il dottor Stranamore, ovvero:
come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba, nel quale
Peter Sellers recita la parte del dottor Stranamore, è forse
l'espressione ultima di questa paura del potere della scienza, o del
cattivo uso di tale potere.
Le tecniche degli scienziati pazzi
cambiarono anche dopo il bombardamento atomico di Hiroshima e
Nagasaki. L'elettricità fu rimpiazzata dalle radiazioni, che
diventarono il nuovo mezzo per creare, ingrandire o deformare la vita
(si veda ad esempio Godzilla). L'obiettivo dello scienziato pazzo
divenne spesso il dominio o la distruzione del mondo attraverso la
creazione di un'arma finale come una macchina del giudizio
universale, in grado di distruggere il pianeta o almeno sterminare
l'umanità. Man mano che il livello di istruzione del pubblico
cresceva, entrarono in scena l'ingegneria genetica e l'intelligenza
artificiale.
In anni più recenti lo scienziato
pazzo, visto come investigatore solitario dello sconosciuto e del
vietato, ha teso ad essere sostituito dal personaggio del dirigente
aziendale pazzo che progetta di trarre profitto, sconfiggendo le
leggi della natura e dell'umanità, indipendentemente dalle
sofferenze altrui; questi personaggi assumono del personale
scientifico stipendiato per dar vita ai propri sogni distorti. Tale
spostamento è ben evidenziato dalla storia rivisitata
dell'arcinemico di Superman, Lex Luthor: fu concepito in origine
negli anni trenta come il tipico scienziato pazzo solitario. Dopo la
riscrittura della continuity delle saghe targate DC Comics in seguito
a Crisi sulle Terre Infinite, a metà degli anni ottanta fu
trasformato nel capo di una multinazionale con un ruolo di primo
piano nel suo dipartimento di ricerca e sviluppo. Anche il Dottor
Male, macchietta parodistica inventata dall'attore canadese Mike
Myers, rientra nella categoria degli scienziati pazzi, visti però
nella loro veste tragicamente comica.
Gli scienziati pazzi e la relazione tra
l'uomo e la tecnologia in generale sono analizzati dal webcomic A
Miracle of Science. Nella serie, gli scienziati pazzi sono in
realtà vittime del Disordine memetico correlato alla scienza,
una malattia memetica contagiosa che provoca un comportamento
ossessivo concentrato su alcune forme di tecnologico. Nel 2008 viene
prodotta Fringe serie Tv con al centro delle vicende un gruppo di
scienziati pazzi senza scrupoli che utilizza il mondo come
laboratorio di esperimenti rientranti nella Fringe science. Walter
Bishop uno dei protagonisti è lui stesso un'esplicita caricatura
dello stereotipo di scienziato pazzo.
Campi di ricerca degli scienziati pazzi
- Algebra
- Archeologia, se ciò coinvolge manufatti fantascientifici riferibili ad antiche civiltà.
- Astrofisica
- Biochimica
- Biologia, in particolare genetica ed eugenetica
- Botanica
- Chimica
- Chirurgia
- Criptozoologia
- Entomologia
- Fisica, in particolare fisica nucleare
- Ingegneria elettrica
- Robotica e Informatica, con enfasi particolare sull'intelligenza artificiale
- Ingegneria meccanica e meccatronica
- Psicologia, in particolare le sue applicazioni sul controllo della mente e simili, come l'ipnosi
- Teoria della relatività, con particolare enfasi sul viaggio nel tempo
Campi non studiati
Campi che vengono abbondantemente
trascurati dagli scienziati pazzi comprendono:
- Economia, dato che le loro spaventose invenzioni hanno in genere un costo esorbitante.
- Filosofia, che spesso non studiano seriamente, essendo convinti della superiorità della propria etica rispetto a quella comune; possibili eccezioni una personale interpretazione del superuomo di Nietzsche e di particolari correnti filosofiche incentrate sulla scienza (come transumanesimo, cosmismo e singolaritanismo).
- Geologia, eccetto quando cercano di distruggere il mondo, nel qual caso la fisica è più coinvolta della geologia vera e propria.
- Ingegneria civile, eccetto le demolizioni.
- Metallurgia, a meno che non si cerchi di costruire armamenti e simili, dove vengono impiegati metalli dalla resistenza implausibile.
- Matematica pura, sebbene il protagonista del film π - Il teorema del delirio impersoni alcuni aspetti di questo archetipo.
- Religione, dal momento che sono tipicamente positivisti e materialisti; ma anche perché, in fondo, l'unica cosa che ritengono degna di adorazione, dopo la scienza, è il proprio ego.
- Scienze sociali in generale.
Prototipi reali
«Le credenze e i
comportamenti popolari sono più influenzati dalle immagini che
dai fatti dimostrabili.»
|
(Roslynn Doris Haynes - 1994) |
Gli scienziati della letteratura e
dell'immaginazione popolare hanno meglio definito la nostra immagine
di "scienziato pazzo" più di quanto non abbiano fatto i
veri scienziati, perché questa è la loro funzione, rispecchiare i
nostri pregiudizi.
Alcuni scienziati reali, non
necessariamente pazzi, la cui personalità (e talvolta l'aspetto) o
le ricerche di confine hanno contribuito allo stereotipo sono stati:
- Giovanni Aldini, ispiratore del personaggio Frankenstein.
- Hobet
- Jeremy Bentham, filosofo britannico che si fece mummificare
- Wernher von Braun, sviluppatore della tecnologia missilistica nella Germania nazista e poi negli Stati Uniti
- Gerald Bull, ingegnere
- Horace Donisthorpe, mirmecologo
- Thomas Alva Edison, "Il mago di Menlo Park", inventore
- Albert Einstein, fisico, sanissimo di mente, ma la cui pettinatura viene comunemente associata allo scienziato pazzo
- Paul Erdős, ungherese, uno dei matematici più prolifici ed eccentrici della storia
- Philo Farnsworth, inventore della televisione e del primo congegno per la fusione nucleare
- Francis Galton, scienziato britannico che sviluppò la statistica e l'eugenetica
- Trofim Lysenko, biologo sovietico che teorizzò la genetica russa
- Ilya Ivanovic Ivanov, biologo, autore di tentativi, finanziati dal governo sovietico, per realizzare «un nuovo, invincibile essere umano», come ibrido tra donne e uomini volontari e scimmie antropomorfe coatte
- Stanley Milgram, psicologo pioniere degli studi sull'obbedienza
- Harry Harlow, psicologo che voleva studiare l'amore tramite la sua deprivazione
- Oliver Heaviside, scienziato britannico che sostituì i suoi mobili con grandi blocchi di granito
- Herman Kahn, futurologo che articolò la politica della distruzione mutua assicurata
- Timothy Leary, psicologo americano e promotore delle esperienze psichedeliche, definito da Richard Nixon "l'uomo più pericoloso d'America".
- Dott. Josef Mengele, medico nazista, l'"angelo della morte" di Auschwitz
- Prof. Julius Sumner Miller, un divulgatore scientifico popolare nella tv americana
- Patrick Moore, astronomo britannico
- Jack Parsons, ricercatore missilistico
- Ivan Petrovich Pavlov, fisiologo, per i suoi studi sul riflesso condizionato
- Shirō Ishii, Tenente Generale dell'Unità 731 dell'esercito imperiale giapponese
- Burrhus Skinner, comportamentista e utopista
- Edward Teller, fisico nucleare che lavorò allo sviluppo della bomba all'idrogeno
- Nikola Tesla, fisico, matematico, inventore e ingegnere elettrico
- Philipp von Lenard, fisico, nazista, teorico della fisica razziale e critico per pura prevenzione personale al premio Nobel a Wilhelm Röntgen, senza mai dimostrare di aver scoperto i raggi X prima di lui
- John von Neumann, matematico, la cui figura è tra gli spunti del dott. Stranamore
- Wilhelm Reich, medico psichiatra e psicoanalista, inventore dell'orgone, una presunta nuova forma di energia
Da notare che John Forbes Nash, al
quale è stato dedicato il film A Beautiful Mind, rispondeva
alla definizione di "scienziato pazzo", ma non
corrispondeva affatto allo stereotipo. Infatti fu affetto da
schizofrenia, si occupava di matematica ed economia ed il suo aspetto
cinematografico è semmai quello di un uomo attraente piuttosto che
del pazzo. Spesso storicamente si è trattato di figure singolari,
fuori dall'ordinario, introverse e tendenzialmente solitarie; ad oggi
nel mondo della scienza moderna tale figura di genio solitario di
fatto non esiste più e la ricerca scientifica sempre più spinta e
sofisticata è portata avanti da gruppi o team di ricerca più o meno
grandi nei maggiori laboratori scientifici al mondo.
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