mercoledì 6 gennaio 2021

Antivaccinismo

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Il termine antivaccinismo indica la posizione di coloro che sono contrari alla somministrazione dei vaccini, assumendo in tal modo una posizione contraria all'indirizzo consolidato nella comunità scientifica che invece ne sottolinea l'assoluta efficacia e sicurezza.

Storia

La scoperta della vaccinazione come tecnica per sconfiggere le malattie infettive risale al 1796 ad opera del medico di campagna britannico Edward Jenner (1749-1823). Fin dall'epoca di Jenner, la vaccinazione è stata sempre oggetto di discussione tra sostenitori ed oppositori. Le motivazioni dei primi contrari alla vaccinazione furono di carattere ideologico (essa implicava di fatto l'inserimento di materia "animale" nel corpo umano) e di carattere religioso: entravano in gioco, infatti, la concezione del male, della predestinazione e del diritto di opporsi alla natura. Tali convinzioni permanevano nonostante la percentuali di morti di vaiolo variassero tra il 30 e il 40% contro il 3% di coloro che venivano vaccinati, evidenziandone gli indubbi vantaggi.
Nel 1853, in Inghilterra, venne introdotto l'obbligo di vaccinare contro il vaiolo i bambini di tre mesi: in risposta a tale provvedimento sorsero associazioni di oppositori alla vaccinazione (anti-vaxxers in inglese) che riuscirono, dopo varie proteste, a ottenere l'eliminazione della vaccinazione obbligatoria. In seguito a questa decisione il numero dei vaccinati si ridusse della metà ed aumentarono i casi di malattia e di morte per malattia infettiva. Il movimento degli antivaccinisti trovò un consenso tanto alto che nel 1863, a Londra, fu fondata un'associazione internazionale contro la vaccinazione, la Societas Universa contra Vaccinum Virus; nel 1885 a Leicester ci fu una grande manifestazione antivaccinista con oltre 80.000 partecipanti. Secondo gli oppositori la vaccinazione, oltre ad essere inutile e dannosa, era una violazione della libertà personale che lo Stato non aveva il diritto di imporre e pertanto paragonabile ad un crimine intollerabile.
Anche in Germania nel 1834 il medico tedesco J. L. Casper in un articolo pubblicato nel libro Wochenschrift fuer die gesammte Heilkunde enunciò una serie di ragioni per le quali non si deve imporre la vaccinazione di massa per il vaiolo.
L'antroposofo Rudolf Steiner, tra i fondatori delle medicine alternative, sin dai primi anni del Novecento nelle sue teorie (prive tuttavia di alcun valore scientifico) mise in guardia dall'uso dei vaccini ritenendoli dannosi se non supportati da un adeguato irrobustimento "spirituale", prevedendo che in un lontano futuro le vaccinazioni sarebbero pericolosamente diventate uno strumento di controllo delle masse. Sosteneva infatti che le malattie, in particolare quelle esantematiche, sono il modo che il bambino ha di riassestare il proprio corpo, per cercare di prevalere come individuo spirituale sulle leggi fisiche dell'ereditarietà.
Subendo le vaccinazioni, invece, secondo Steiner il bambino verrebbe privato del confronto con queste importanti occasioni di maturazione personale rappresentate dalle malattie infantili, restandone indebolito sia nella vitalità del proprio organismo, sia nella volontà del carattere. Crescendo senza forza di volontà, i giovani diventerebbero così sempre più simili ad automi,e secondo Steiner sarebbe proprio questo l'obiettivo occulto dei governanti:
«...gli spiriti delle tenebre ispireranno le vittime di cui si nutrono, gli uomini che abiteranno, persino ad inventare un vaccino per deviare verso la fisicità, fin dalla primissima infanzia, la tendenza delle anime verso la spiritualità. [...] Come oggi si vaccinano i corpi contro questo e quello, così in futuro si vaccineranno i bambini con una sostanza preparata in modo che, attraverso la vaccinazione, queste persone saranno immuni dallo sviluppare in sé la "follia" della vita spirituale, follia, ovviamente, dal punto di vista materialistico. [...] Così, come dagli impulsi che la medicina ha tratto dall'inclinazione all'inganno – ops, scusate – ha tratto dalla tubercolosi oggi vaccina contro la tubercolosi, così domani si vaccinerà contro la disposizione verso la spiritualità.»
(Rudolf Steiner, O.O. 177, conferenza del 27 Ottobre 1917)

Possibili cause dell'antivaccinismo

Sin dagli albori delle manifestazioni antivacciniste, i propugnatori di queste idee si mostrano poco ricettivi ai dati scientifici ed empirici. Se nel remoto passato il timore nasceva da una componente ideologica quale la derivazione animale del farmaco, in tempi più recenti alcuni studi mostrano che i motivi degli oppositori odierni sono analoghi ai motivi degli oppositori di cinquant'anni fa, ovvero che si tratti di un pratica dannosa per la salute, che siano nascoste le reazioni avverse e che tale pratica sia disposta solo per fare arricchire le aziende produttrici di vaccini. Tale contesto è stato da alcuni attribuito ad una sorta di disadattamento alla modernità, ovvero alla difficoltà di alcuni individui a calcolare rischi e benefici di una cosa, data l'enorme mole di informazioni attualmente disponibili.
Tra le cause dell'antivaccinismo vi sono anche: motivazioni religiose, l'errata convinzione, da parte di alcuni individui, dell'avvenuta scomparsa delle malattie, che renderebbe inutile la vaccinazione o la mancanza di consapevolezza riguardo alla pericolosità delle malattie oggetto di prevenzione tramite vaccini.
Molte tesi sostenute dagli antivaccinisti si basano anche su teorie del complotto o si alimentano con la circolazione di fake news e bufale.

Interessi economici

Sebbene molti sostenitori delle teorie antivacciniste possano essere ritenuti in buona fede, vi sono stati dei casi in cui alcune persone (tra cui medici, ricercatori ed esperti del settore) abbiano ricevuto somme di denaro per portarle a sostenere un nesso causale tra vaccini e varie patologie. Fu proprio perché venne pagato da un avvocato che si occupava di risarcimenti per danni da vaccino (così da avere una ricerca su cui appoggiare le sue richieste di denaro) che Andrew Wakefield iniziò a diffondere l'ipotesi di un nesso vaccini-autismo (falsificando i dati delle sue ricerche).

Principali critiche da parte del movimento antivaccinista

Nel tempo vi sono state diverse campagne volte a mettere in dubbio l'efficacia o la sicurezza dei vaccini. Ad esempio, i vaccini o i loro eccipienti sono stati accusati di essere possibili cause di autismo, ADHD, SIDS, sindromi autoimmuni e altri tipi di patologie. Tuttavia, vari studi nel corso degli anni hanno smentito queste supposizioni.

Sicurezza dei vaccini

Uno dei principali punti avanzati dalla comunità antivaccinista sostiene che i vaccini, al contrario di quanto affermato dalla maggior parte della comunità scientifica, non avrebbero un profilo di sicurezza sufficiente o adeguato.
Molteplici studi hanno tuttavia escluso o fortemente limitato queste affermazioni.
Va inoltre considerato che la ridottissima probabilità di sviluppare reazioni avverse potenzialmente ricollegabili ai vaccini non va a inficiare la validità e importanza della vaccinazione, come affermato anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Volendo fare un esempio, si stima che in seguito a infezione da morbillo la probabilità di sviluppare complicanze gravi e potenzialmente letali (come l'encefalite) sia del 5%, mentre la probabilità di effetti avversi dopo l'inoculazione del vaccino anti-morbillo è di circa lo 0.0001-0.0002%. La percentuale di decessi in caso di infezione da difterite e tetano è rispettivamente del 5% e 20%, mentre le probabilità di sviluppare reazioni avverse importanti dopo vaccinazione contro queste due malattie è sull'ordine dello 0.0005-0.007%.

Il caso MPR e la frode scientifica sulla correlazione con l'autismo

Il vaccino MPR è uno dei vaccini che vengono somministrati di routine in età infantile. Nel 1998 nel Regno Unito venne pubblicato un articolo, a firma di Andrew Wakefield, che sosteneva un'associazione fra la vaccinazione MPR e lo sviluppo di autismo e alcune patologie croniche intestinali. Sebbene questo studio si sia dimostrato in seguito essere un falso e fosse stato quindi ritirato dalla rivista che lo aveva pubblicato esso portò ad un calo della vaccinazione per parecchi anni e conseguentemente al diffondersi di un'epidemia di morbillo dovuta alla diminuzione dell'immunità di gruppo.

Critiche sull'utilizzo del Thimerosal

Il Thimerosal, un composto contenente mercurio (un metallo pesante) nella forma chimica di sodio-etilmercurio-tiosalicilato, utilizzato in alcuni vaccini come conservante, è stato accusato a più riprese di essere l'agente causale di sindromi dello spettro autistico in alcuni bambini sottoposti a vaccinazione.
Allo stato attuale tuttavia non vi sono prove sufficienti a dimostrare questa associazione, che viene pertanto esclusa dalla comunità scientifica.
Ciò nonostante, questo prodotto venne via via rimosso dai vaccini nei primi anni del 2000 in risposta alle paure e ai dubbi mossi dall'opinione pubblica.

Accuse verso le case farmaceutiche

Tra le osservazioni del movimento antivaccinista vi è quella che i vaccini costituiscano un'importante fonte di reddito per le case farmaceutiche (spesso chiamate con il nomignolo a riferimento lobbistico di Big Pharma) e che pertanto l'istituzione di un importante piano vaccinale con svariate vaccinazioni obbligatorie non farebbe altro che aumentarne i profitti a spese del sistema sanitario.
Tuttavia va evidenziato come, ad esempio in Italia, nel 2015 il Sistema Sanitario Nazionale abbia speso per l'acquisto dei vaccini "solo" 317,9 milioni di euro (l'1,4% delle spese totali sostenute per l'intero comparto farmaci), a fronte dei due miliardi e 126 milioni per gli antipertensivi e farmaci per lo scompenso cardiaco (il 9,4% del totale), un miliardo e 23 milioni per la categoria antiacidi (4,6% del totale) e un miliardo e 8 milioni per farmaci ipolipemizzanti (4,6% del totale).
Comunque, tenendo unicamente presente il rapporto costi-benefici (sul piano economico) relativo alle vaccinazioni, esso è dalle 10 alle 100 volte più economico rispetto ai costi medici per il ricovero, le terapie e le cure nei confronti della suddetta malattia.
Si può peraltro ragionevolmente affermare che il costo delle cure per l'infezione in corso e quelle croniche in caso di invalidità permanente post-infettiva siano sensibilmente maggiori (e quindi maggiori anche i conseguenti guadagni per le case farmaceutiche) rispetto al costo di una dose di vaccino.

Numero eccessivo di vaccini e loro inutilità in relazione ai pochi mesi di vita dei vaccinandi

Diversi antivaccinisti ritengono che il numero di vaccini per un infante sia eccessivo a causa di quella che ritengono una immaturità del sistema immunitario del piccolo. Tali timori tuttavia sono infondati poiché il numero di antigeni che un neonato può affrontare e normalmente affronta è nettamente superiore al numero di antigeni iniettati con i vaccini, in particolar modo quelli odierni.
Molti vaccinisti reputano inoltre inutile vaccinare bambini di pochi mesi per malattie a cui (a loro dire) difficilmente possono essere esposti data la loro età, come tetano ed epatite B.
Nondimeno va considerato che, ad esempio, il virus dell'epatite B può essere trasmesso oltre che per via parenterale anche tramite le secrezioni mucose, lo sperma e la saliva, e che il virus è in grado di sopravvivere al di fuori del corpo per almeno 7 giorni. Pertanto, non si può escludere a priori che un bambino venga in contatto col virus (ad esempio toccando un fazzoletto contaminato usato da un soggetto infetto).

L'asserita inesistenza dell'immunità di gregge

Uno dei punti chiave della propaganda antivaccinista sostiene l'inesistenza della cosiddetta "immunità di gregge" o "effetto gregge" (in inglese herd immunity).
La teoria dell'immunità di gregge afferma che il raggiungimento di una percentuale significativa di vaccinazione all'interno di una popolazione (generalmente il 95%) permette la drastica riduzione della circolazione al suo interno dell'agente patogeno, fornendo inoltre copertura a tutti quegli individui che per vari motivi (immunocompromissione, età troppo giovane, ecc) non possono essere sottoposti a vaccinazione.
Secondo gli antivaccinisti l'effetto gregge non esisterebbe e la riduzione degli agenti patogeni all'interno della popolazione sarebbe riconducibile al miglioramento delle condizioni igieniche nel corso dei decenni.
Per quanto, data la sua natura, l'effetto gregge non sia direttamente dimostrabile, la sua plausibilità è stata documentata in molteplici occasioni, come quello dell'eradicazione della rabbia nella fauna selvatica in Germania. In questo caso, la scomparsa della rabbia tra gli animali selvatici non è ovviamente riconducibile al miglioramento delle condizioni igieniche all'interno delle foreste.

Fattore allergenico

Una critica ai vaccini fatta dal movimento antivaccinista è che essi porterebbero, o comunque favorirebbero, allergie nelle persone.
Tale nesso è stato smentito dallo studio tedesco del 1994 Prevalence of asthma and atopy in two areas of West and East Germany in cui venivano comparate le allergie della popolazione (geneticamente simile) delle due Germanie dopo la riunificazione. Si è infatti riscontrato che nella popolazione vissuta nella Germania Est, dove il vaccino era obbligatorio, le allergie erano molto meno presenti rispetto alla popolazione cresciuta nella Germania Ovest, dove il vaccino era facoltativo. L'aumento delle allergie nella Germania Ovest è stato associato alla maggiore igiene presente tra la popolazione (quindi a un minor utilizzo del sistema immunitario) riscontrabile in ogni paese benestante del mondo.

Diffusione dell'antivaccinismo

Stando ai dati riscontrati tramite una ricerca condotta da Vaccine Confidence Project nel 2016 lo scetticismo nei confronti dei vaccini risulta estremamente variabile per regione geografica, con percentuali maggiori in Europa: si passa dalla Francia, dove il 41% della popolazione nutre dubbi in particolare sulla loro sicurezza, alla Russia e all'Italia dove le percentuali sono rispettivamente il 27% e il 21%. In USA (13%), Germania (10%), Regno Unito (9%) le percentuali sono pari o inferiori alla media mondiale, che si assesta intorno al 12%.
Alcune note personalità si sono apertamente schierate contro i vaccini e/o le vaccinazioni di massa, tra cui i politici Donald Trump, Michelle Bachmann e Robert Fitzgerald Kennedy Jr, gli attori Robert de Niro, Jim Carrey, Adam Baldwin e Jenny McCarthy e lo scrittore e teorico del complotto David Icke.

USA

Il 30 giugno 2015 il governatore della California, Jerry Brown, firmò una legge che rimosse la facoltà di non vaccinarsi per motivazioni personali (mantenendo tuttavia tale eventualità in caso di motivazioni mediche), divenendo così il terzo Stato, dopo Mississippi e West Virginia, a obbligare le vaccinazioni. La scelta di tale legge avvenne dopo un'epidemia di morbillo scoppiata alla fine dell'anno precedente nello Stato. Ciò diede avvio a una serie di proteste da parte del movimento antivaccinista, tra le quali s'inserì anche Wakefield, il quale affermò, durante una conferenza, che la popolazione californiana avrebbe dovuto marciare su Sacramento (capitale dello Stato) in difesa dei propri diritti.
Idee antivacciniste sono state promosse da vari politici americani. Nel 2012, la allora candidata alle primarie repubblicane Michele Bachmann affermò durante un dibattito televisivo che la figlia di una sua sostenitrice avrebbe accusato ritardo mentale a seguito della vaccinazione contro l'HPV. Nel 2015 i candidati alle primarie repubblicane Chris Christie, Rand Paul e Carly Fiorina espressero posizioni a favore del rendere totalmente volontarie le vaccinazioni, entrando in contrasto con varie associazioni di medici. Nel 2014, il futuro presidente degli Stati Uniti, Donald Trump sostenne che vi siano stati vari casi di autismo legati alle vaccinazioni.

Italia

Nel 2017 in Italia l'argomento vaccinazione divenne di particolare interesse a causa di un decreto legge del governo Gentiloni, approvato il 19 maggio ed entrato in vigore l'8 giugno di quell'anno, che reintrodusse l'obbligatorietà delle vaccinazioni per l'iscrizione a scuola per la fascia di età tra 0 e 6 anni, e aggiunse oltre alle quattro vaccinazioni obbligatorie per legge (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B) quelle per morbillo, parotite e rosolia (la trivalente MPR), pertosse ed Haemophilus B, varicella e meningococco B e C, nonché successivamente alla radiazione da parte dell'ordine dei medici del cardiologo e omeopata Roberto Gava e del medico legale Dario Miedico a causa delle loro posizioni critiche sull'utilizzo dei vaccini.
Il 28 luglio 2017 il decreto venne convertito in legge dalla Camera con 296 voti a favore, 92 contrari e 15 astenuti.
Successivamente alla promulgazione di tale decreto nacque un movimento definito Free vax, avente come obiettivo la lotta all'obbligatorietà dei vaccini per legge. Tuttavia, secondo alcuni critici, il loro dichiararsi in favore della "libertà di vaccinare" sarebbe un espediente per non essere accusati di antivaccinismo, avendo tale termine una connotazione negativa nel linguaggio comune. Sono altresì nati movimenti cosiddetti No Vax dichiaratamente contrari ai vaccini.

Minacce ed episodi di violenza

A seguito del decreto del 2017 sull'obbligatorietà delle vaccinazioni si sono riscontrati (in Italia) diversi episodi di violenza ad esso legati:
  • Nel giugno del 2017 il gruppo neonazista bergamasco MAB (Manipolo Avanguardia Bergamo) ha effettuato dei blitz contro 2 ambulatori con delle torce (i cui resti erano stati inizialmente considerati quelli di alcune bombe carta) sostenendo il "progresso scientifico contro la dittatura medica" e la "libertà di scelta vaccinale".
  • Il 28 luglio 2017 (giorno della conversione del decreto per l'obbligatorietà vaccinale in legge) 3 deputati, che avevano votato favorevolmente alla proposta, vennero aggrediti fisicamente e verbalmente da molti manifestanti Free vax.



Posizioni politiche

Posizioni a favore di una riduzione o eliminazione dei vaccini o della loro pericolosità sono state sostenute da vari politici, tra cui vari membri del Movimento 5 Stelle, tra i quali Beppe Grillo, Paola Taverna, Carlo Sibilia e Bartolomeo Pepe (sebbene il Movimento 5 Stelle abbia poi divulgato una posizione ufficiale più sfumata, in cui, ad esempio, si indica come percorribile la strada delle vaccinazioni raccomandate, mentre l'obbligatorietà sarebbe prevista solo in determinate circostanze, come, ad esempio, recrudescenze di malattie o cali eccessivi delle coperture vaccinali). Il senatore del Partito Democratico Giovanni Burtone propose di istituire la "giornata in ricordo delle persone decedute o rese disabili a causa dei vaccini". Il Commissario europeo alla sanità, Vytenis Andriukaitis, ha duramente criticato la posizione tenuta da tutti i movimenti denominati "no vax", rilevando come tali associazioni riportino all'oscurantismo e che hanno una responsabilità morale nella morte di diversi bambini. Ha inoltre invitato i simpatizzanti di tali movimenti a visitare i cimiteri europei, in cui sono ancora presenti le tombe di chi è morto a causa di malattie ora debellate dai vaccini.

Pakistan

Nel 2015 le autorità pakistane arrestarono circa 500 genitori che si erano rifiutati di far vaccinare i figli contro la polio, in risposta alle resistenze della popolazione e a varie minacce giunte dai Talebani. Nel paese, a partire dal 2012, sono morte più di sessanta persone facenti parte di team per la vaccinazione antipolio. Il Pakistan nel 2014 è stato il paese con il maggior numero di nuovi casi di polio al mondo, 327 sui 413 totali. Nel gennaio del 2016, un attentato suicida con un'autobomba presso un centro di vaccinazione presso Quetta causò 15 vittime.

Conseguenze dell'antivaccinismo

La diffusione delle idee antivacciniste ha avuto una serie di conseguenze a livello globale.
Come accennato, a seguito della circolazione dello studio (poi smentito) di Andrew Wakefield sulla correlazione tra vaccino MPR e autismo, vi fu un'epidemia di morbillo tra la fine del 1999 e la metà del 2000 dovuta al calo di vaccinazioni, la cui copertura raggiunse appena l'80%. A Dublino vennero segnalati 300 nuovi casi, di cui 100 richiesero il ricovero in ospedale, per molti si dovette ricorrere alla ventilazione meccanica e vi furono 3 decessi.
Nel 1974, nel Regno Unito, venne pubblicato uno studio che evidenziava 36 presunte reazioni avverse al vaccino per la pertosse, mettendone in dubbio l'efficacia costi/benefici. In tutta risposta, la copertura per il vaccino della pertosse calò dall'81% al 31%, provocando un'epidemia di pertosse che causò la morte di alcuni bambini.
Nel 2016 in Romania, a causa del crollo delle vaccinazioni, nel giro di un solo anno si passò dai 7 casi registrati di morbillo a livello nazionale nel 2015 ai 675 casi e 3 decessi accertati nei primi 8 mesi del 2016.
È stato dimostrato che nel 2015 negli Stati Uniti l'assenza di una ottimale copertura vaccinale della popolazione adulta ha determinato un calo di produttività a livello nazionale per circa 7,1 miliardi di dollari a causa del tempo e denaro spesi a combattere varie infezioni (morbillo, varicella, epatiti e così via) che si sarebbero potute prevenire con la vaccinazione.

Negazionismo degli antivaccinisti riguardo alle conseguenze

I morti o i danni provocati dall'assenza di vaccinazioni o dalla mancanza dell'immunità di gregge vengono classificati come bufale da parte dei movimenti e dalle persone contrarie alle vaccinazioni. Molti antepongono queste notizie dei danni dell'antivaccinismo a un modo artificioso per costringere la popolazione a vaccinarsi in massa.
Lo stesso Andrew Wakefield ha negato, nonostante le evidenze oggettive, che il morbillo, la rosolia, la parotite e le altre malattie prevenibili con le vaccinazioni abbiano portato alla morte di molti bambini.

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