Il suicidio quantistico è un
esperimento mentale nell'ambito della meccanica quantistica.
Fu proposto in maniera indipendente da
Hans Moravec nel 1987 e da Bruno Marchal nel 1988, per poi essere
ripreso e sviluppato da Max Tegmark nel 1998. L'esperimento cerca di
distinguere l'interpretazione di Copenaghen e quella a molti mondi di
Hugh Everett III attraverso una variazione dell'esperimento del gatto
congetturato da Erwin Schrödinger nel 1935.
Esso consiste, in sintesi,
nell'esaminare l'esperimento del gatto di Schrödinger dal punto di
vista del gatto. Dall'esperimento è stata ricavata una speculazione
metafisica sull'immortalità quantica, secondo la quale
l'interpretazione multi-mondo della meccanica quantistica implica
l'immortalità degli esseri autocoscienti.
Spiegazione
Un ricercatore si siede di fronte a una
pistola carica, il cui grilletto è azionato, oppure no, a seconda
del decadimento di alcuni atomi radioattivi.
Prove ripetute dell'esperimento
In ciascuna prova dell'esperimento
esiste una possibilità del 50% che la pistola faccia fuoco e che il
ricercatore muoia. In accordo con l'interpretazione di Copenaghen,
c'è una probabilità del 50% che il ricercatore muoia o che continui
a vivere. Se invece si considera l'interpretazione multi-mondo della
meccanica quantistica, allora a ogni prova dell'esperimento il
ricercatore sarà "sdoppiato" in un mondo in cui continua a
vivere e uno in cui muore. Dopo una serie di prove esisteranno molti
mondi e il ricercatore cesserà effettivamente di esistere in quelli
in cui egli muore.
Il punto di vista del ricercatore
Tuttavia, dal punto di vista delle
copie rimaste in vita del ricercatore, l'esperimento continuerà a
oltranza senza che egli ne rimanga ucciso, dal momento che a ogni
biforcazione sarà in grado di osservare il risultato della prova
soltanto nel mondo in cui sarà sopravvissuto a essa e, se la teoria
quantistica multi-mondo è corretta, le copie sopravvissute del
ricercatore noteranno l'impossibilità di rimanere uccisi
nell'esperimento e proveranno a loro stesse di essere
"soggettivamente invulnerabili".
Bomba atomica
Un altro esempio è quello in cui il
ricercatore si fa esplodere accanto a una bomba nucleare. Sebbene in
quasi tutti i multi-mondi possibili l'esplosione nucleare ridurrà in
polvere lo sperimentatore, esisterà comunque un piccolo numero di
universi alternativi nel quale egli riesce in qualche modo a
sopravvivere (ad esempio, grazie a un guasto tecnico oppure a qualche
scenario "miracoloso"). Per quanto pochi potranno essere i
mondi nei quali lo sperimentatore rimane in vita, ne esisterà sempre
e comunque qualcuno.
Immortalità quantistica
L'idea dietro all'immortalità
quantistica è che lo sperimentatore rimarrà vivo e in grado di
esperire almeno uno tra gli universi nei quali persiste.
Assunti da fare e controversie
Coloro che sostengono questa teoria chiariscono che, sebbene essa sia altamente speculativa, non viola nessuna legge fisica conosciuta; perché funzioni è comunque necessario che:- L'interpretazione multi-mondo della meccanica quantistica (MWI) sia corretta.
- Tutti gli scenari nei quali lo sperimentatore (o un'altra entità oggetto dello stesso esperimento) muore contengano comunque un numero qualsivoglia piccolo di sotto-scenari nei quali continua a vivere.
- Non morire un certo numero finito di volte equivalga a immortalità.
- La coscienza e l'abilità di osservare cessino permanentemente al fuoco della pistola.
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