domenica 31 maggio 2020

Chiesa spiritista

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La Chiesa spiritista nacque in seno al movimento spiritista, diffusosi negli Stati Uniti a partire dal 1848, anno rimasto celebre per i fatti di Hydesville di cui furono protagoniste le sorelle Fox.
Oggi si possono trovare chiese spiritiste in tutto il mondo sebbene esse siano maggiormente presenti nei paesi di lingua inglese e tra questi, in particolare, negli Stati Uniti e nel Regno Unito, paesi in cui lo spiritismo ha una lunga tradizione alle spalle.
In Nordamerica molte chiese spiritiste sono affiliate alla National Spiritualist Association of Churches, mentre nel Regno Unito l'associazione che le raccoglie è la Spiritualists' National Union (SNU).

Storia

Le origini dello spiritismo moderno sono spesso fatte coincidere con i fatti di Hydesville che videro come protagoniste le sorelle Fox nel 1848. Tuttavia alcuni credenti vedono l'inizio non ufficiale del movimento nella setta quacchera degli Shakers, formatasi nel '700, perché una coppia di Shakers aveva rapporti di amicizia di lunga data con le stesse sorelle Fox. Già nel 1853 il movimento da New York aveva raggiunto San Francisco e, al di là dell'oceano, Londra, e attorno al 1860 si poteva già considerare un fenomeno di portata mondiale. Le sorelle Fox rimasero attive per molti anni, fino alla loro caduta in disgrazia avvenuta alla fine del secolo. Altre figure di rilievo del periodo furono Mercy Cadwallader, che fu una sorta di "missionaria" dello spiritismo, e Emma Hardinge Britten, autrice di molti libri sulla medianità e sul ruolo da essa occupato nella cultura popolare e religiosa statunitense.
La prima chiesa spiritista del Regno Unito fu fondata nel 1853 da David Richmond a Keighley, nello Yorkshire, mentre nel 1855 iniziavano le pubblicazioni del primo giornale spiritista inglese, lo Yorkshire Spiritualist Telegraph.
Nel 1870 si potevano contare numerose chiese spiritiste sia negli USA che nel Regno Unito.
Nel Regno Unito iniziarono quindi a nascere federazioni locali di circoli spiritisti, che portarono poi alla fondazione, nel 1891, di una federazione nazionale che sarebbe diventata, nel 1902, quella che è oggi la SNU. La pubblicazione più importante in ambito spiritista era Two Worlds, che aveva una discreta diffusione e che pubblicizzava le iniziative spiritiste locali.
Gli spiritisti britannici di quel periodo spesso coniugavano le loro credenze spirituali a idee politiche radicali, come la temperanza e l'anti-capitalismo: molti di essi praticavano inoltre il vegetarianesimo. Alcuni di loro furono attivi nei movimenti per l'emancipazione delle donne e una minoranza sposò le idee dell'amore libero, tanto che nell'epoca vittoriana, dal punto di vista della maggioranza della società, "spiritista" era spesso sinonimo di "radicale!.
Nel frattempo si diffondeva sempre di più la medianità tramite trance e le sedute spiritiche effettuate attorno a un tavolino divennero una vera e propria moda che, pare, raggiunse anche Buckingham Palace.
D.D Home, uno dei medium più famosi dell'epoca, contribuì in maniera consistente a rendere lo spiritismo di moda presso l'aristocrazia inglese. Allo stesso tempo però molti medium furono scoperti a usare trucchi di illusionismo per produrre i propri fenomeni e iniziò quindi un periodo in cui esperimenti metodici vennero condotti su vari medium da parte di scienziati e prestigiatori professionisti, spesso su incarico della Society for Psychical Research, fondata nel 1892.
Nel 1924 la SNU contava ben 309 chiese affiliate. Una nuova rivista, Psychic News, affiancò Two Worlds nelle edicole del Regno. Dal 1920 al 1947 esistette un British College of Psychic Studies, ma maggior fortuna ebbe l'Arthur Findlay College, ancora oggi attivo. Negli stessi anni riscuoteva enorme successo tra il pubblico Estelle Roberts, oggi considerata come una delle più grandi medium del XX secolo.
Nel frattempo anche negli Stati Uniti lo spiritismo continuava a fiorire, ma in forme più individuali e meno legate ad associazioni organizzate.
Negli anni '50 nel Regno Unito le chiese spiritiste si scissero: da una parte quelle, più numerose, che aderivano alla SNU e alle posizioni di Arthur Findlay, che credeva che lo spiritismo costituisse una religione a sé stante, dall'altra i circoli aderenti al Christian Spiritualism, che ritenevano che esso fosse da considerare a tutti gli effetti come un ramo del cristianesimo.
Oggi si possono trovare chiese spiritiste, oltre che nel Regno Unito e negli Stati Uniti, anche in Australia, Nuova Zelanda, Canada e Sudafrica, mentre gruppi di studio sono presenti anche al di fuori del mondo anglosassone: nei Paesi Scandinavi, in Islanda, Germania, Austria, Italia, Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Portogallo, Giappone e Corea. Molti di questi gruppi aderiscono alla International Spiritualist Federation, fondata in Belgio nel 1923, mentre le chiese di orientamento strettamente cristiano prendono parte alla The Greater World Christian Spiritualist Association, con sede a Londra.
Un discorso a parte richiedono le chiese spiritiste afroamericane, che comprendono una varietà di denominazioni, in genere di osservanza protestante ma talvolta, specie a New Orleans, improntate al cattolicesimo.


Modalità del culto e credenze

La funzione religiosa in una chiesa spiritista è spesso condotta da un medium. Ci sono delle preghiere di apertura, un sermone, degli inni e infine si passa alla fase medianica, in cui il medium tenta di contattare gi spiriti dei defunti. Specie nel Regno Unito tali medium sono soliti dimostrare attraverso prove che lo spirito con cui sono in contatto sia davvero chi dichiara di essere prima di trasmettere qualsiasi messaggio proveniente da esso: tali prove possono consistere in informazioni circa dove vissero, indirizzi, particolari di malattie o eventi specifici che solo la persona presente tra il pubblico può conoscere.
Gli spiritisti credono che laddove tutti noi moriamo fisicamente, alcuni aspetti della nostra personalità o della mente sopravvivono e continuano a esistere su un piano spirituale. Essi usano il termine collettivo il mondo dello Spirito per indicare tutte le menti ed entità che hanno avuto accesso a tale piano di esistenza. Lo scopo del medium è principalmente quello di dimostrare che un essere umano è sopravvissuto alla morte fisica dando prove di tale sopravvivenza a un parente o amico ancora in vita.
Una pratica diffusa nei circoli e nelle chiese spiritiste è quella della guarigione spirituale, in cui il medium, tramite la pratica ispirata a Cristo dell'imposizione delle mani, canalizza verso il paziente l'energia proveniente dai piani superiori. Tale pratica può talvolta portare a vere e proprie guarigioni fisiche da malattie e infermità più o meno gravi, ma è anche e soprattutto rivolta alla guarigione dello spirito della persona.
Un'altra attività comune svolta dalle chiese spiritiste è lo svolgimento di corsi volti allo sviluppo delle capacità psichiche e medianiche. La meditazione ricopre spesso un ruolo importante in tali pratiche perché è vista come uno strumento per calmare la mente e aprirsi all'ascolto della voce del proprio spirito guida. Le meditazioni usate in ambito spiritista spesso traggono ispirazione dalle tecniche di respirazione rintracciabili nelle pratiche meditative buddiste e talvolta includono l'idea indù dei chakra. Anche la visualizzazione creativa trova largo impiego al fine di incontrare il proprio spirito guida, ricongiungersi con i cari defunti, ricevere aiuto e protezione da Dio, favorire la propria guarigione o semplicemente calmare la mente.
L'influenza religiosa maggiore sulle dottrine spiritiste è quella esercitata dal cristianesimo, tuttavia molti spiritisti traggono ispirazioni e insegnamenti anche da varie altre tradizioni religiose e spirituali come la tradizione cabalistica, il sufismo, l'induismo e il buddismo. Vi sono anche spiritisti che credono in un'idea generale di Universo come creatore, senza aderire ad alcuna dottrina religiosa specifica.
Le chiese spiritiste afroamericane tendono a incoraggiare forme di adorazione estatica mutuate dalle chiese afroamericane battiste e pentecostali. Le chiese di New Orleans che derivano direttamente dagli insegnamenti di Leafy Anderson si distinguono per la presenza di particolari inni e funzioni dedicate allo spirito del pellerossa Black Hawk (Falco Nero), vissuto nell'Illinois e nel Wisconsin.


Dichiarazione di principi

Nel 1889 una Dichiarazione di principi contenente sei articoli fu adottata da molti gruppi spiritisti. Altri tre articoli furono aggiunti ad essa in seguito. Tali articoli non sono oggi condivisi da tutte le organizzazioni o singole chiese spiritiste, tuttavia hanno avuto una loro importanza storica nel dare una prima organizzazione alle credenze dello spiritismo moderno e per tale motivo vengono riportati di seguito. È da notare l'influenza evidente dell'Unitarianismo sulla definizione di Dio presentata nel primo articolo.
  • 1.Crediamo in un'Infinita Intelligenza.
  • 2.Crediamo che i fenomeni della Natura, sia fisici che spirituali, siano un'espressione dell'Infinita Intelligenza.
  • 3.Sosteniamo che comprendere esattamente tale espressione e vivere in accordo ad essa costituiscano la vera religione.
  • 4.Sosteniamo che l'esistenza e l'identità personale dell'individuo continuano dopo il cambiamento chiamato morte.
  • 5.Sosteniamo che la comunicazione con i cosiddetti morti sia un dato di fatto, scientificamente provato dai fenomeni dello spiritismo.
  • 6.Sosteniamo che il più alto esempio di moralità sia contenuto nella Regola d'Oro: "Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te stesso"
(Questi primi sei principi furono adottai a Chicago, Illinois, nel 1899. Il sesto principio fu rivisto nel 2004.)
  • 7.Sosteniamo la responsabilità morale dell'individuo nel creare la propria felicità o infelicità e nell'obbedire o disobbedire alle leggi fisiche e spirituali della Natura.
  • 8.Sosteniamo le porte verso il progresso non sono mai chiuse per nessun'anima, qui o nell'aldilà.
(Questi due principi furono adottati a Rochester, New York, nel 1909 e ivi rivisti nel 2001.)
  • 9.Sosteniamo che la profezia e la guarigione sono attributi divini provati tramite la medianità.
(Quest'ultimo principio fu adottato a St. Louis, Missouri, nel 1944 e rivisto nel 1983 e nuovamente nel 1998.)

sabato 30 maggio 2020

Città dei Cesari

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La Città dei Cesari (spagnolo: Ciudad de los Césares), nota anche come la città incantata della Patagonia, Ciudad vagare, Trapalanda, Trapananda, o Elelín Lin Lin, è una mitica città del Sud America, che si presume sia ubicata da qualche parte nel Cono Sud (forse in una valle della cordigliera delle Ande o in Patagonia del Cile o dell'Argentina).
È stata cercata intensamente durante l'epoca coloniale ed esistono diverse versioni della storia riguardo alla sua fondazione che la vuole costruita da naufraghi spagnoli o da fuggiaschi dal disastro di Curalaba, ma alcune versioni affermano che è stata edificata dagli Incas Mitimaes. La leggenda la vuole piena di ricchezze, in particolare oro e argento, tuttavia non sono mai state trovate prove della sua esistenza.

venerdì 29 maggio 2020

Il mistero delle isole Flannan


Le Isole Flannan racchiudono in inquietante mistero ancora oggi irrisolto, fanno parte dell’arcipelago delle Isole Ebridi esterne, sono formate da 7 grossi scogli denominate anche Seven Hunters . Questo piccolo complesso di isolotti deve il suo nome al Vescovo Flann, che nel 1600 decise di ritirarsi in solitudine diventando così l’unico abitante del piccolo arcipelago. Fece costruire una modesta Cappella dove dimorò e morì una decina di anni dopo. In questa zona il mare spesso si ingrossa e rende particolarmente difficile l’attraversamento delle navi. Moltissime imbarcazioni che navigavano in quel tratto, a causa della forte corrente finivano per schiantarsi contro le Flannan. Tantissimi marinai persero la vita tragicamente. Per evitare altre vittime nel 1895 venne deciso di costruire un Faro per segnalare la presenza delle Flannan, e per dare un punto di riferimento molto utile alle navi di passaggio.
Il faro venne eretto nell’isolotto più grande: Eilean Mor, a pochi passi dalle rovine della Cappella.
Il 7 dicembre del 1899 il faro era pronto per cominciare a vigilare sulla sua piccola parte di Oceano.
Dalla Società Northern Lighthouses Board vennero reclutati quattro esperti uomini di mare per custodire e presidiare il faro. Ecco i loro nomi:

James Ducat – Capo Guardiano - per 20 anni aveva esercitato in diversi fari in giro per l’Europa
Thomas Marshall – Primo assistente - Marinaio da svariati anni, era un vero lupo di mare.
Donald Mc Arthur – Assistente occasionale e marinaio di grande esperienza.
Joseph Moore - Secondo assistente.


L’accordo tra la società e i guardiani prevedeva che ci fossero sempre 3 persone fisse a custodire il faro. Così organizzarono una turnazione che metteva tutti d’accordo: sei settimane sull’isola, due settimane sulla terra ferma. Ognuno di loro a rotazione poteva tornare a casa dalla famiglia e svagarsi un po’. La loro breve avventura ebbe inizio il 7 dicembre 1899. Riporto qui si seguito le impressioni raccontate da Joseph Moore dopo aver trascorso il primo giorno a Eilean Mor.
“Eravamo soli ormai, la nave era tornata in Scozia. Quella notte accendemmo la grande lampada per la prima volta.
Fu veramente emozionante! Qualcosa di invisibile sembrava legarci a quanti erano sul mare. Sapevamo bene cosa significhi
Per un marinaio vedere una luce amica, che indica la rotta sicura. C’era qualcosa di strano nell’aria. Niente di terribile o spaventoso, solo uno strano silenzio in mezzo al fragore del mare, una pace che noi non riuscivamo a capire.”
Ogni 15 giorni la nave Hesperus portava viveri, rifornimenti e giornali. Rientrava in Scozia portando con se uno dei quattro guardiani. Trascorse le due settimane successive era la volta di un altro guardiano e così via. Questa era ormai la consuetudine; i giorni, le settimane, i mesi si ripetevano ciclicamente. Il 6 dicembre del 1900 L’Hesperus attraccò con a bordo James Ducat che rientrava dal suo periodo di vacanza. Vennero consegnate le provviste e la posta come sempre. Joseph Moore era di turno per rientrare a casa, mentre il traghetto si allontanava dall’isola salutò i suoi colleghi rimasti sul faro.
Quella fu l’ultima volta che li vide. I due punti di attracco dell’isola di Eilian Mor – schema fornito da: National Archives of Scotland.
Il 15 dicembre il Capitano Holman transitava in prossimità delle Flannan a bordo della nave Archer. L’uomo testimoniò che il faro era spento. Forse la segnalazione fu ignorata, o semplicemente venne resa nota solo dopo aver scoperto la tragedia. Il 21 dicembre l’Hesperus sarebbe dovuta attraccare a Eilean Mor per i soliti approvvigionamenti, con a bordo Joseph Moore, di rientro dal suo congedo. Ci fu una tempesta fortissima che imperversò per diversi giorni, impedendo alla nave di avvicinarsi all’isola. Finalmente il giorno 26 l’Hesperus attraccò e con grande sorpresa di tutto l’equipaggio, nessuno andò loro incontro come era di consuetudine. Moore diventò sospettoso e affrettò il passo annunciando a gran voce il suo arrivo. Silenzio. Si precipitò nel faro e ci mise poco a rendersi conto che era solo. Dove erano i suoi compagni? Visitò gli alloggi, la torretta e la cucina. Tutto era in ordine, nulla mancava, c’era soltanto una sedia rovesciata. La grande lampada era pronta per essere accesa, piatti e stoviglie erano sistemate con cura. L’orologio era fermo, il fuoco spento. Moore non riusciva a darsi una spiegazione. Esisteva un diario che i 4 uomini avevano deciso di scrivere per tenere in continuo aggiornamento la loro permanenza sul faro. Ecco le annotazioni scritte da Vincent Gaddis in un suo libro edito nel 1977, attualmente questo diario sembra essere scomparso.
Ecco il contenuto :
12 Dicembre: Vento di tempesta da Nord-NordOvest. Mare molto agitato. Siamo Bloccati. Ore 9 P.M: Onde altissime scuotono il faro, mai vista una burrasca simile. Ducat è nervoso. Mc Arthur sta piangendo.
13 Dicembre: La tempesta è continuata per tutta la notte. Il vento soffia a ovest. Ducat è tranquillo,Mc Arthur prega.
14 Dicembre: Giornata grigia. Io, Ducat e Mc Arthur abbiamo pregato.
(ultima annotazione) 15 Dicembre: Il temporale è cessato. Il mare è calmo. Dio veglia su tutto.
Venne immediatamente aperta un’indagine sull’accaduto. Tutta l’isola fu setacciata. Nessun corpo fu mai ritrovato. L’unico indizio utile che permise di effettuare ulteriori congetture fu il ritrovamento di un impermeabile e un paio di stivali. Era l’abbigliamento che erano soliti ad indossare i guardiani quando uscivano dai loro alloggi. L’equipaggiamento di Mc Arthur era al suo posto dentro l’armadietto, mancavano invece gli stivali e gli impermeabili di Ducat e Marshall.
Gli investigatori esposero la loro teoria: Tutto era pronto per accendere il faro, di lì a poco avrebbero cenato insieme. Ducat e Marshall erano usciti a fare il giro dell’isola. Si è teorizzato a lungo su ciò che accadde realmente quel giorno. Tutto fece pensare a un’onda anomala che travolse e spazzò via Ducat e Marshal; Mc Arthur vedendo la scena dal faro, uscì di corsa nel tentativo disperato di salvare i compagni; questo spiegherebbe il perché l’impermeabile era rimasto al suo posto e la sedia fu trovata rovesciata sul pavimento. Mc Arthur abbandonò il faro pur sapendo che il regolamento lo vietava severamente. Una seconda ondata risucchiò anche lui nelle gelide acque dell’Atlantico. Ma allora perché tre uomini di mare, coraggiosi ed esperti come loro avrebbero pianto e pregato il giorno prima di scomparire? Perché Nessun corpo fu mai rinvenuto?


giovedì 28 maggio 2020

Ciclo di Baal

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Il Ciclo di Baal è un testo della mitologia ugaritica. Si compone di un gruppo di sei tavolette rinvenute in stato frammentario, nella "casa del Sommo Sacerdote". Il testo narra dell'ascensione del dio Baal al regno dei cieli come re degli dei. È stato scritto da uno scriba di nome milkou-ilu, che visse durante il regno di Niqmaddou II. Attualmente solo metà del mito è stato ricostruito dai frammenti.

Storia

La prima parte del ciclo è sconosciuto, poiché i pezzi delle tavole d'argilla sono andati perduti. Il testo restaurato inizia con la decisione del sommo dio El, di lasciare il trono divino al suo figlio prediletto Yam, dio degli abissi marini. Baal si oppone, e per questo viene imprigionato da Yam nel suo palazzo. Ma in suo aiuto giunge il dio Kothar, che lo libera. Una volta libero, Baal affronta il dio marino, e con l'aiuto delle sorella e moglie Anat, stordisce e addormenta Yam, relegandolo così negli abissi oceanici.
Uscito vittorioso dallo scontro, Baal viene dichiarato re degli dei. Richiede quindi la costruzione di un grande palazzo degno della sua grandezza, ordinando che questo venga costruito sul monte Saphon (oggi Jebel Aqra).
Una volta completato il suo maestoso palazzo, Baal dà una festa alla quale sono invitati tutti gli dei. Unico che si rifiuta di partecipare, è il dio Mot, signore della morte e degli inferi, che rifiuta di riconoscere la regalità di Baal. Il loro scontro copre l'ultima parte della storia.
Baal si reca negli inferi per sfidare il fratello ribelle, ma viene sconfitto e imprigionato. A causa della sua improvvisa scomparsa, gli altri dei credono che sia morto. La sua assenza determina la cessazione della pioggia, e l'arrivo di una forte siccità, facendo perdere fede negli dei agli uomini. Così Anat, sorella di Baal, e Shapash, la dea del sole, partono in cerca di Baal. Anat discende negli inferi, dove affronta e sconfigge Mot. Baal viene liberato, e affronta di nuovo Mot in un'epica battaglia, ma i due dei si equivalgono in potenza e nessuno esce vincitore dallo scontro. Alla fine, Mot riconosce il dominio di Baal sulla Terra e lo fa uscire dagli Inferi. Baal è divenuto così re indiscusso degli dei.

Interpretazione

Il Mito, è probabilmente legato alle stagioni del ciclo agrario. Infatti, Baal è il portatore delle piogge benigne che irrigano i campi e fanno fiorire i deserti; Mot rappresenta la siccità e il periodo della prigionia di Baal negli inferi, rappresenta il duro periodo della stagione secca. La battaglia tra Baal e Yam invece, rappresenta la vittoria dell'ordine, sulle potenze primordiali del Caos, probabilmente a memoria storica di un antico cataclisma legato alle acque marine (magari lo stesso diluvio universale). Quest'ultimo tema, era stato già presentato dagli altri popoli mesopotamici con miti analoghi, come la battaglia di Marduk / Bel contro la mostruosa Tiamat (il mare).

mercoledì 27 maggio 2020

Bambini dagli occhi neri

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I bambini dagli occhi neri sono una leggenda metropolitana riguardo a creature paranormali che hanno l'aspetto di bambini tra i 6 e 16 anni, con carnagione chiara e occhi neri, che fanno l'autostop, chiedono l'elemosina o si presentano alla porta delle case. Le storie che parlano di questi bambini sono entrate nella cultura popolare a partire dagli anni '90, molti sostengono, dopo aver visto queste creature di aver provato paura e mancanza di energie.

Storia

Le origini della leggenda risalgono al 1998, quando il giornalista Brian Bethel scrisse di avere incontrato "bambini con gli occhi neri" ad Abilene in Texas e affermò che altri avvistamenti erano stati segnalati a Portland in Oregon. Diventati un classico esempio di creepypasta, le storie di Bethel guadagnarono così tanta popolarità che decise di pubblicare una pagina FAQ "solo per tenere dietro a tutte le richieste di informazioni su questa leggenda urbana". Nel 2012, Brian Bethel raccontò la sua storia su "Monsters and Mysteries in America". Scrisse anche un articolo sull'"Diego Rampin News" nel quale descriveva la sua esperienza.
Nel 2012, il film "Black Eyed Kids" fu prodotto con i fondi di un Kickstarter: il regista ha affermato che i bambini dagli occhi neri sono "una leggenda urbana che gira su internet da molti anni: l'ho sempre trovata affascinante."
Nel settembre 2014, il giornale inglese Daily Star scrisse tre articoli sensazionalistici riguardanti presunti avvistamenti di questi bambini, in qualche modo connessi alla vendita di un pub infestato nello Staffordshire. Il pezzo si intitolava "Scioccante aumento degli avvistamenti in tutto il mondo". I presunti avvistamenti sono presi molto seriamente dai cacciatori di fantasmi, che credono che questi bambini siano extraterresti, vampiri o, appunto, fantasmi.
Secondo la scrittrice Sharon.A. Hill, sui "bambini dagli occhi neri" non esiste una documentazione vera e propria: la storia si basa sulla diffusione "di bocca in bocca" tipica di questo tipo di leggenda metropolitana. "Non c'è niente di soprannaturale," ha affermato; "potrebbe non esserci nemmeno mai stato un vero avvistamento. Questo però non impedisce alla persone di continuare a vederli e avere paura di loro, per poi tramandare questa storia dell'orrore."

martedì 26 maggio 2020

Le persone possono letteralmente sparire nel nulla?


Nel 1954 in Giappone un uomo rinchiuso, sparì letteralmente nel nulla senza lasciare tracce. Questa è la storia dell'uono di Taured, un viaggiatore dimensionale forse?


Tutto inizió nel 1954,in Giappone In una giornata apparentemente normale di un’estate particolarmente torrida, all’Haneda Internatinal Airport tutto si svolgeva con regolarità fino a quando un aeromobile proveniente dal continente europeo fece le classiche manovre di scalo. Proprio su questo velivolo viaggiava un passeggero fuori dal comune. Un passeggero (che lavorava per un'azienda e che era in Giappone per lavoro) infatti, aveva un passaporto normale, autentico ma aveva un piccolo problema, proveniva da un paese che nessuno conosceva, Taured. Controllando attentamente le pagine interne del passaporto, però, i funzionari notarono che l’uomo lo aveva usato in precedenza per altri viaggi in tutta Europa e poterono notare i timbri d’ingresso delle varie dogane che attestavano la veridicità del documento presentato dall’uomo. L'uomo lentamente cominciava a spazientirsi, parlava abbastanza bene giapponese ma la sua lingua madre era il francese. Per eseguire ulteriori controlli, l’uomo venne trasferito nella stanza degli interrogatori mentre il suo passaporto passò nelle mani di ispettori più esperti in materia di contraffazione, il passaporto sembrava autentico. Le autorità a un certo punto gli chiesero di indicare il suo paese di provenienza, perplesso indicò un piccolo territorio tra la Francia e la Spagna. Le guardie gli dissero che quel paese non esisteva, al massimo si poteva chiamare Andorra, l'uomo si arrabbió dicendo che conosceva bene la sua terra, che aveva una grande cultura. I poliziotti cercando di risolvere questa strana questione telefonarono all'azienda per cui lavorava, ma senza risultati, era molto strano perché l'uomo era pieno di documenti che confermavano la sua versione dei fatti. Il soggetto, a questo punto, propose agli investigatori di chiamare l’hotel presso cui aveva prenotato la camera per il suo soggiorno, ma anche questo confermò di non avere nessuna stanza prenotata con il suo nome. L’uomo venne trasferito in una struttura apposita per consentirgli di trascorrere la notte con due guardie armate a tenere sotto controllo la sua stanza. Il viaggiatore, senza mai opporre resistenza, seguì i poliziotti e chiese una pastiglia per il mal di testa. Il mattino seguente quando le guardie aprirono la porta, non lo trovarono, sparì nel nulla con tutti i documenti. L’incredulità lasciò il posto alla rabbia e le autorità competenti decisero di seppellire tutta la vicenda dell’uomo di Taured.
La storia emerse solo grazie agli operatori aeroportuali che, negli anni, chiamarono tutti gli aeroporti europei per chiedere l’autenticità dei timbri trovati sul documento di quel viaggiatore misterioso.



lunedì 25 maggio 2020

John Titor il personaggio più misterioso mai vissuto?


Se non sapete di chi si tratti, o non avete mai conosciuto la sua storia, allora vi siete persi qualcosa di davvero intrigante. John Titor è probabilmente uno dei misteri più controversi e avvincenti della recente storia, un uomo che ha legato il suo nome ad uno dei desideri più forti dell'uomo, il viaggio nel tempo.


Immaginate che un giorno qualcuno vi si avvicini sostenendo di essere un soldato in missione dal futuro, dandovi dettagli sul funzionamento della sua macchina del tempo e su quanto a breve sarebbe accaduto sulla terra. È esattamente quanto successo con John Titor, protagonista di una vicenda che ha fatto discutere per molti anni animando i forum di appassionati del mistero.
In rete potrete trovare moltissimi riassunti sulla sua storia, io vi introduco a John Titor con questo breve estratto da Wikipedia.
John Titor è il nome utilizzato, tra il 2000 e il 2001, da un utente (o più utenti) di vari forum ad accesso libero, dichiaratosi un soldato statunitense reclutato in un progetto governativo di viaggi nel tempo e proveniente dall'anno 2036. Nei suoi post Titor ha dichiarato di essere stato inviato indietro nel tempo per recuperare da suo nonno ingegnere un esemplare di IBM 5100. Si sarebbe poi "fermato" per fare visita alla sua famiglia e al suo "sé" più giovane, negli anni a cavallo tra il XX e il XXI secolo. La storia di John Titor è diventata con il tempo una leggenda metropolitana piuttosto conosciuta sul web, successivamente discussa anche sui media tradizionali.
Il primo post attribuibile a Titor, con il nickname di TimeTravel_0, apparve il 2 novembre 2000 sul forum del Time Travel Institute (un gruppo di appassionati sul tema dei viaggi temporali). I post proseguirono per circa cinque mesi, fino all'ultimo datato 24 marzo 2001. Il nome John Titor non fu usato dall'utente fino al gennaio 2001, quando TimeTravel_0 iniziò a postare anche sul forum della trasmissione radiofonica Coast to Coast AM, dedicata a temi pseudoscientifici. Parte dei suoi post originali sono andati perduti, mentre altri sono stati salvati e poi ricopiati su altri siti.
Titor affermò che il computer IBM 5100 ha speciali capacità che non sono state mai rivelate dalla IBM. Tali "capacità" tuttavia, se è vero che non erano conosciute al grande pubblico, erano comunque note ai programmatori. A suffragare la sua versione dei fatti, Titor disse anche che l'interpretazione multiverso del modello Everett-Wheeler della fisica quantistica è corretta, che nel 2004 sarebbe scoppiata una guerra civile negli Stati Uniti, e nel 2009 una guerra mondiale che avrebbe portato a 3 miliardi di morti. Nel suo ultimo post, datato 24 marzo 2001, annunciò il suo ritorno nel futuro.
Il 21 marzo 2004 sul forum del Time Travel Institute apparve un nuovo crononauta con il nome di TimeTravel_1. Affermò di essere tornato in questa linea temporale per avvertire della morte di Titor e del successo della sua missione. Molte furono le domande da parte dei frequentatori del forum, ma il nuovo crononauta non si scompose fino a quando, il 30 marzo 2004, un uomo di nome Samson Rodriguez affermò di aver orchestrato uno scherzo e ammise che la vicenda di Titor era un falso.
Varie ricerche hanno accertato che nessun John Titor sia mai nato a Tampa nel 1998, al contrario di quanto egli invece aveva dichiarato, né che vi sia mai esistita una famiglia Titor con quei riferimenti anagrafici.
Il dottor Robert Brown, fisico all'Università Duke, ha analizzato gli aspetti scientifici delle spiegazioni di Titor sul viaggio nel tempo, e concluso che quanto ha descritto è impossibile, sia in teoria che in pratica. Egli afferma che la storia di Titor plagia dei vecchi romanzi di fantascienza come Addio, Babilonia (Alas, Babylon) e saggi come Iperspazio (Hyperspace) di Michio Kaku, per costruire le sue storie di viaggi nel tempo; conclude la sua critica dicendo che il seguito raccolto da questa «storia scritta male» è un «triste specchio della nostra cultura credulona».
Secondo Paolo Attivissimo si sarebbe trattato di una operazione di marketing finalizzata alla vendita di libri, gadget e via dicendo. Secondo Hoax Hunter, Titor sarebbe stato creato dai fratelli Larry e John Rick Haber, rispettivamente un avvocato specializzato in diritto dello spettacolo e un informatico.
Come avrete letto dalle poche righe precedenti e come potrete abbondantemente leggere in rete, l'opinione pubblica si è divisa tra sostenitori della veridicità di John Titor e sostenitori della teoria che sia stata tutta una bufala. Vero è che se si tratta di un'operazione di marketing, come sostenuto da qualcuno, allora siamo di fronte ad una delle più riuscite, articolate e rischiose della storia, dal momento che Titor non avrebbe promosso assolutamente nulla se non se stesso. Se si è trattata di una goliardata fine a se stessa, come sostengono altri, ad oggi non è mai emerso qualcuno che si sia detto ideatore di questo gigantesco scherzo, cosa abbastanza rara in casi di burle. Come invece amano sostenere coloro che ritengono che John Titor sia un personaggio realmente esistito, meglio tenersi il romantico dubbio e fantasticare sulla veridicità dei viaggi nel tempo.


domenica 24 maggio 2020

Il giorno più strano dell'intera storia dell'umanità?


Lasciate che vi presenti questo scenario.
Una sera si sente un forte mormorio preoccupante provenire da fuori della vostra finestra, e incuriositi, prendete il vostro cappotto e sgattaiolate fuori di casa per vedere a cosa sia dovuto tutto il trambusto che avete sentito.
Seguite la voce della folla tra le strade sporche, scarsamente illuminate e non sterrate, finché non incontrate decine di vostri vicini riuniti attorno a una donna che balla.
All'inizio la cosa vi sembra divertente, ma qualcosa non quadra.
La donna sembra soffrire molto e il suo viso è pieno di dolore, come se stesse facendo tutto questo involontariamente. Le sue membra si muovono energicamente, quasi violentemente, e il suo berretto di lino sudato, suggerisce che lo stia facendo da almeno un paio d'ore.
All'improvviso collassa per la stanchezza. Le persone che gli stanno intorno sembrano confuse tanto quanto te. Alcuni vanno a darle un’occhiata, altri se ne vanno con sguardi contenti sui loro volti pensando che lo spettacolo sia finito.
Ma quando tu o chiunque altro meno ve lo aspettate, la donna si sveglia e riprende il suo stupido divertimento. E lei continua. Per sei giorni di fila. Ancora più strano, altri iniziano a ballare ossessivamente da soli, e presto interi gruppi di ballerini deliranti cominciano a riempire le strade.
E se vi dicessi che tutto questo è realmente accaduto il 14 luglio del 1518 a Strasburgo, nell’attuale Francia?
Sì, è soprannominata la "Piaga del Ballo", e alcuni finirono per morirne.


Il nome di quella donna era Frau Troffea, e pochi giorni dopo l’inizio del suo ballo, il numero dei malati divenne sempre più grande, portando presto il popolo superstizioso a credere che la piaga fosse stata mandata da Dio, come punizione per i loro peccati.
Con la paura e la paranoia e con Strasburgo sul punto di rottura, il governo intervenne per applicare la loro soluzione al problema, che sì, incluse pagare i cittadini sani a ballare con i malati, assumendo dei musicisti per riempire le strade di musica facilitando le danze.
Questo perché i medici della città ipotizzarono che il ballo fosse usato come mezzo per alleviare lo stress, ma si scoprì che nessuno venne curato facilitandogli la danza, anzi, ne conseguì che ancora più persone si unirono al divertimento macabro. Ottimo lavoro, medici rinascimentali.
Come ultima risorsa, il consiglio ordinò ai cittadini sani di prendere i malati affinché potessero essere legati e caricati sui carri. Fine. Non proprio.
L'idea era di trasportarli in un santuario a circa 25 miglia di distanza, nella speranza che il rimedio risiedesse in una pulizia religiosa.
Stranamente, ciò sembrò funzionare. Il pellegrinaggio aiutò a recuperare molte delle circa 400 persone afflitte quell'estate. Quella fu l'ultima volta che l'incidente fu visto a Strasburgo, tuttavia, non era la prima volta che quell’epidemia infestava l'Europa.


Esatto, c'è una quantità sorprendente di documenti storici che documentano la malattia del ballo, principalmente dal Medioevo. Solo uno di questi viene dal 1374, quando scoppiò una grande epidemia di danze in Germania, nei Paesi Bassi e in Francia, dove si dice che migliaia di persone ballarono da città a città strillando come demoni.
Quindi, sappiamo cosa causò la Piaga del Ballo? Non proprio.
Gli esperti sono ancora in disaccordo sulla causa fino ad oggi. Alcuni accusano un fungo, che si sviluppò nei raccolti della città, chiamato ergot: può provocare allucinazioni violente, ed è ciò da cui viene sintetizzato l'LSD.
Ma sono incline a credere che fosse tutto nelle loro teste.
La gente, di regola, soccombe abbastanza facilmente al potere della suggestione, e quando ci aggiungi un po' di misticismo religioso, ti procuri un esempio perfetto di isteria di massa medievale, più le presunte "cure" che vanno a braccetto.
Detto questo, l’epidemia fu spaventosa e a dir poco piuttosto strana. Pertanto, il caso del 14 luglio 1518, il più documentato, si qualifica per Noi come il giorno più strano della storia.


sabato 23 maggio 2020

Chi sono gli Elohim?


Elohim (ebraico: אלהים) è il plurale di Elohah (אלוה), che significa dio. Nella maggior parte delle traduzioni in italiano dei primi libri della Bibbia, quelli scritti in aramaico antico ed ebraico, troviamo questo termine spesso, e nella nostra lingua la traduzione usa la parola Dio, in maiuscolo e al singolare. Nella Bibbia si incontra anche il nome proprio YHWH, ovvero Yahweh, che viene tradotto con Signore. I testimoni di Geova nella loro traduzione NWT della Bibbia italianizzano Yahweh in “Geova”. Yahweh è stato anche arabizzato in Elaha, poi Allaha, e alla fine Allah. Sempre lui, il Dio del Pentateuco.
Viene però da chiedersi perché la Bibbia a volte parli di Dio al plurale, giusto? Sino a non molto tempo fa si pensava che fosse irrilevante, o una mera questione grammaticale. Gli esperti hanno cominciato a ricredersi tra il 1928 e il 1994 con la scoperta dei testi ugaritici, scritti attorno al tredicesimo secolo aC. Dalla loro analisi si è capito che gli antichi israeliti (Canaaniti) erano politeisti e adoravano un pantheon di una settantina di dei. Ci sono il padre degli dei e sua moglie (un po' come Giove e Giunone nel pantheon greco-romano): El e Asherah. Ci sono i suoi figli, come il dio della pioggia e delle tempeste Aleyan Ba'al e il dio del mare Yamm, e tanti altri.

Busto di Ba'al

Dopo qualche secolo una delle tribù passa dal politeismo alla monolatria, cioè venerano uno solo di questi dei, il dio della guerra che nel frattempo è stato unificato al capo del pantheon El sotto appunto al nome di Yahweh. I primi libri della Bibbia sono di quel periodo, quindi dalla loro lettura in una traduzione rispettosa dell'originale emerge chiaramente l'esistenza di più dei, di cui uno solo va venerato (non avrai altro Dio all'infuori di me…).
La monolatria poi nei secoli diventa il monoteismo attuale che caratterizza il cristianesimo. La maggior parte delle differenti religioni cristiane oggi praticate hanno scopato sotto al tappeto, nelle traduzioni in lingue vive proposte ai loro fedeli, questa questione, sanitizzando i primi libri della Bibbia perché possa sembrare che i profeti biblici avessero sempre creduto in un unico Dio.







venerdì 22 maggio 2020

Qual è stato il giorno più pericoloso della storia umana? E qual è stata la più importante decisione umana mai presa con consapevolezza?


La scelta di un monaco che visse 700 anni fa.
Il monaco aveva bisogno di pergamene per un nuovo libro di preghiere e tirò fuori un tomo a caso dallo scaffale, tagliò le pagine a metà, le girò di 90 gradi e raschiò la superficie per rimuovere l'inchiostro, quindi scrisse le sue preghiere sulle pagine quasi pulite.


Sfortunatamente, il tomo che decise di usare era una copia di uno dei manoscritti di Archimede.

(L'immagine a sinistra è una fotografia normale, con il testo di Archimede appena visibile. L'immagine a destra è un'immagine multispettrale e il testo e i diagrammi di Archimede sono per lo più leggibili)

Inoltre, due di questi testi nascosti nel libro di preghiere non comparvero in nessun'altra copia dell'opera di Archimede. Uno di questi, intitolato Il Metodo, aveva esposto le basi del calcolo differenziale quasi duemila anni prima che Isaac Newton e Gottfried Wilhelm von Leibniz lo sviluppassero nel 1700.
Immagina quanto sarebbe diverso il mondo se quel testo fosse stato riscoperto e utilizzato al massimo delle sue potenzialità.


giovedì 21 maggio 2020

Channeling

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La canalizzazione, o in inglese channeling (sostantivato in «condotto») è un termine utilizzato nell'esoterismo e nella letteratura new age per riferirsi ad un metodo di comunicazione tra un essere umano e un'entità di un'altra dimensione, generalmente un angelo, un maestro "asceso", uno spirito del piano astrale, o un'entità ritenuta un dio, un alieno ecc.
Per estensione, il termine channeling può riferirsi a una serie di credenze e pratiche che sono entrate in voga dagli anni '80 negli Stati Uniti, come una corrente particolare interna al movimento new age. Per certi aspetti, è anche affine allo spiritismo praticato alla fine del XIX secolo da ambienti ispirati alle dottrine teosofiche, che a loro volta intendevano rifarsi alle antiche esperienze visionarie di sciamani e profeti.

Caratteristiche

La canalizzazione consiste nel tentativo di stabilire un contatto con un'entità o uno spirito da cui l'individuo, detto anche channeler, risulterebbe pervaso, adombrato o semplicemente ispirato, potendo così trasmettere ad altri i suoi presunti messaggi o insegnamenti. In certi casi il channeler descrive tale processo come un'interazione col proprio Sè Superiore, o anima divina, capace di fornirgli dei veri e propri messaggi interiori.
Le presunte entità che a dire dei channeller entrerebbero in contatto con l'umanità attraverso il channeling sarebbero a seconda dei casi delle guide spirituali (o maestri ascesi), esseri extraterrestri, entità angeliche, a volte anche entità che si presenterebbero come angeli custodi o come semplici compagni di viaggio e assistenti "dall'altra parte del velo".
In alcuni casi il canalizzatore dice di poter vedere tali entità, o di sentirne distintamente la voce e di poterci conversare, mentre in altri casi il channeler riferisce di ricevere una visione mistica o simbolica o di vivere un'esperienza atemporale e multidimensionale. La difficoltà del compito del canalizzatore in quest'ultimo caso sembrerebbe essere allora quella di dover tradurre tali presunte percezioni extrasensoriali in termini di concetti e di esperienze tridimensionali, e questo o tramite il linguaggio scritto o parlato, o a volte anche tramite l'espressione artistica, poetica, grafica o musicale.
Secondo coloro che sostengono la validità del fenomeno del channeling, tale funzione di filtro cosciente esercitata del channeler (eventualmente tramite il suo cosiddetto "Sé Superiore") sarebbe la vera grande differenza rispetto alla vecchia medianità. Essi fanno notare però che un buon channeler deve aver svolto preventivamente un grande lavoro interiore ed aver acquisito un grado sufficiente di consapevolezza, e ciò al fine di evitare che tale funzione di filtro venga esercitata da eventuali suoi sistemi di credenza limitati (o preconcetti), che potrebbero quindi svilire o distorcere il contenuto e la portata dei presunti messaggi ricevuti.


Differenze con lo spiritismo

Rispetto alla medianità e allo spiritismo ottocenteschi, il fenomeno del channeling si distingue per la generale assenza dei comportamenti tipici dello stato di trance profonda del medium. Al contrario, alcuni tra i più conosciuti canalizzatori moderni sostengono di mantenere il proprio stato di coscienza vigile (o in alcuni casi una forma intermedia) mentre ricevono tali presunti messaggi, potendoli così vagliare ed eventualmente filtrare preventivamente.
Si instaurerebbe così a volte, sempre a loro dire, una sorta di "trattativa" interiore con l'entità che starebbero canalizzando, e ciò ad esempio riguardo all'opportunità di trasmettere un dato contenuto.
Lo scrittore Paulo Coelho, nel suo romanzo Le Valchirie, descrive la canalizzazione come una forma molto naturale di comunicazione con gli angeli, che tante persone usano inconsciamente quando parlano da sole, in maniera impulsiva e spontanea, a condizione di avere prima sgombrato la mente da tutto quel sottofondo di pensieri ripetitivi che spesso la affollano indipendentemente dalla volontà. Per questo motivo non servono né rituali, né possessioni medianiche di alcun tipo.



Contenuto e interpretazione dei messaggi

Il contenuto dei presunti messaggi canalizzati sottende in genere concetti spirituali prevalentemente orientati alla realizzazione di un cammino di consapevolezza e di ricerca interiore. Anche per questo, mentre i detrattori del fenomeno del channeling obbiettano la mancanza di prove sperimentali della validità di tali fenomeni, negli ambienti "New Age" si tende piuttosto a vagliare individualmente il contenuto e l'eventuale apporto spirituale di tali presunti messaggi, indipendentemente dalla modalità in cui essi possono essere stati prodotti.
Al riguardo viene spesso sottolineata la necessità, anche per chi confida nella validità del fenomeno del channeling, di un adeguato discernimento personale, unito all'affinamento della propria capacità di "sentire" (feeling) le cosiddette "frequenze" o "energie" annesse ai suddetti messaggi canalizzati, così da poter scartare o tralasciare quelle affermazioni che risultassero palesemente false, o comunque dissonanti col proprio quadro (o paradigma) conoscitivo di riferimento.



mercoledì 20 maggio 2020

Aztlán

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Aztlán o Āztlān è la leggendaria terra d'origine degli Aztechi e di tutte le popolazioni di etnia nahua, una tra le più importanti culture mesoamericane.

Etimologia

Aztēcah, in lingua nahuatl, significa proprio "gente di Aztlán".
L'etimologia della parola Aztlán è incerta. Secondo quanto riportato nella Crónica Mexicayotl, il nome Aztlán deriverebbe dalla parola nahuatl āztatl (composto da ātl, "acqua" unito a iztatl, "sale"), che significa airone (o uccello d'acqua dalle piume bianche), alla quale è stato aggiunto il gruppo suffissale -tlā-n, che deriva nomi di luoghi, col significato di "il posto nelle vicinanze di": Aztlán vorrebbe quindi dire "posto degli aironi". Tuttavia, quest'ultimo è considerato un caso di paretimologia. La derivazione, proposta nella Crónica Mexicayotl, di Aztlán a partire da āztatl, infatti, non è in accordo con le normali regole morfologiche previste dalla grammatica nahuatl, secondo le quali il sostantivo derivato da āztatl per mezzo dei suffissi -tlā-n sarebbe dovuto essere Āztatlān, piuttosto che Āztlān.
È stato anche suggerito che il nome Aztlán potesse significare "il luogo (del) Bianco", a causa della somiglianza a livello fonetico tra questo e la parola āztapiltic, ovvero "qualcosa di estremamente bianco". Anche in questo caso, però, non sembra possibile confermare l'ipotesi, in quanto i due termini, Aztlán ed āztapiltic, si segmentano in maniera differente: il primo, come già detto, è analizzabile come āz + -tlā- + -n, mentre il secondo si scinde in ā- (da ātl, "acqua") + -(i)zta- (da iztatl, "sale") + -pil- (da pilli, "figlio, cucciolo di" + -ti- (suffisso che significa "diventare, divenire") + -c (suffisso indicante il nomen agentis). Si tratta nuovamente di un'etimologia che contempla il motivo dell'airone, poiché "il figlio del sale d'acqua" è una metafora che sta ad indicare il colore bianco caratteristico del volatile.
Secondo un'altra teoria, Aztlán deriverebbe dal nome del dio Atl, associato all'acqua, e significherebbe "vicino all'acqua". Anche in questo caso, tuttavia, ci si troverebbe di fronte ad un'analisi scorretta, che non tiene conto del fatto che la radice del nome ātl è ā- e non āz-, la quale ha una z in più, necessaria per ottenere l'attesa Āztlān.
L'etimologia più rispettosa delle realtà morfologiche della lingua nahuatl è quella proposta da J. R. Andrews, il quale suggerisce che il nome Aztlán possa provenire dal sostantivo āztli, "strumento, utensile" ampliato col complesso suffissale -tlā-n col significato complessivo di "luogo (nelle vicinanze) dell'utensile".

I Nahuatlaca

La leggenda nahua narra di un luogo di nome Chicomoztoc, cioè "posto delle sette caverne", popolato da altrettante tribù:
  • Xochimilca
  • Tlahuica
  • Acolhua
  • Tlaxcalan
  • Tepanechi
  • Chalco
  • Aztechi
Insieme, i nahuatlaca ("gente nahuatl") lasciarono le caverne e si stabilirono ad Aztlán.
Ciascuno di questi popoli fonderà poi una propria città-stato nell'attuale territorio del Messico: le più importanti furono Xochimilco, Tlahuica (oggi nello stato di Morelos), Acolhua, Tlaxcala, Huexotzinca (l'odierna Puebla), Azcapotzalco e Matlazinca.
Gli Aztechi furono gli ultimi ad emigrare (intorno all'830) e, secondo il mito, impiegarono 302 anni per raggiungere la loro meta. Una volta giunti nella valle di Anahuac (odierna Valle del Messico), ogni territorio era già stato occupato e furono costretti a deviare il loro percorso verso le sponde del Lago Texcoco. Qui, finalmente, gli apparve il simbolo risolutore della profezia che nel 1325 permise a Tenoch la fondazione di Tenochtitlan.

Ipotesi sulla collocazione geografica

Alexander von Humboldt, in base ai suoi studi sulla geografia di Aztlán, propose la collocazione della misteriosa città in una contea a sud del Wisconsin. Nel 1837 una spedizione capeggiata da Nathaniel F. Hyer, un giudice di Milwaukee, raggiunse la località e le diede il nome di Aztalan. Oggi esiste un importante centro archeologico che descrive abbastanza fedelmente usanze e stili di vita delle antiche popolazioni che abitarono il luogo.
Nel 1887 tuttavia l'antropologo messicano Alfredo Chavero dichiarò che Aztlán era in realtà situata sulle coste messicane dell'Oceano Pacifico, nello stato di Nayarit. La sua teoria trovò l'opposizione della comunità scientifica e un discreto consenso popolare. Negli anni ottanta il presidente del Messico José López Portillo rilanciò questa teoria, facendo coincidere Aztlán con l'odierna città di Mexcaltitlan (sempre nel Nayarit). Le sue parole furono considerate un gesto di propaganda politica e vennero bocciate dagli studiosi messicani. Ciononostante, lo stato di Nayarit ha incorporato il simbolo di Aztlán nel proprio stemma, proclamandosi "culla dei messicani".
Alcuni, sulla base dell'assonanza dei nomi e di una somiglianza etimologica, hanno accostato Aztlàn all'Atlantide narrata da Platone. Il Codice Boturini descrive Aztlan come "un'isola in mezzo a una distesa d'acqua". La teoria, come molte altre analoghe, non ha alcun riscontro scientifico tale da poter essere considerata attendibile.

martedì 19 maggio 2020

Betilo

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Il betilo è una pietra a cui si attribuisce una funzione sacra in quanto dimora di una divinità o perché identificata con la divinità stessa. Il termine "betilo" (latino "Baetylus", greco "Baitylos") deriva infatti dall'ebraico Beith-El che significa "Casa di Dio". L'adorazione del betilo viene detta "Litolatria".

Betili nel mondo

Le forme del betilo possono essere molto varie (conica, piramidale, antropomorfa, cilindrica, prismatica, triangolare, ecc.); sono collocati di norma in posizione verticale. I più famosi bethel al mondo sono i monoliti dell'Isola di Pasqua. L'origine dei betili è legata probabilmente agli antichi popoli orientali. Si sa che venivano innalzati da Sumeri, fra le popolazioni che vivevano in Mesopotamia, Semiti, Siro-Palestinesi e che probabilmente si diffusero in tutta Europa con le migrazioni e le conquiste di queste popolazioni.
I betili si differenziano a seconda della zona di diffusione. L'adorazione delle pietre è ancora comune presso molte civiltà primitive e rimase a lungo anche fra le popolazioni di lingua greca, soprattutto dell'Asia Minore. Si annetteva inoltre una particolare importanza ai meteoriti, ossia a pietre che erano state viste cadere dal cielo luminose; sembra che anche la reliquia nella Kaʿba fosse in origine un meteorite. Presso i Romani, invece, il culto delle pietre non era molto diffuso. Esisteva il cosiddetto "Giove Lapide", una pietra che probabilmente in origine era considerata sede di uno spirito divino, ma che in età classica veniva considerata un semplice simulacro dello spirito di Giove. Pessinunte, un'antica città della Frigia, era famosa per il tempio che custodiva il simulacro di pietra nera di Cibele, il quale fu poi portato solennemente a Roma nel 204 a.C. in obbedienza a un responso dell'oracolo di Delfi. Un altro famoso betilo si trovava a Emesa (Siria), e fu trasportato a Roma dall'imperatore Eliogabalo nel 220.

In Italia

In Italia dei betili si trovano numerosi in particolar modo in Sardegna. Nell'isola si trovano betili sia isolati sia come componenti dei recinti megalitici, detti tombe dei giganti, in genere con funzioni di delimitazione dell'area. Molto noti sono i giganti Pischinainos (Tresnuraghes), o la fila di Pranu Muttedu o il betilo conservato al museo di Laconi; esistono anche betili molto piccoli (nel sito di Serra Orrios ne è stato trovato uno di soli 21 cm). Questi monumenti appartengono al periodo nuragico, che va dal 1600 a.C. al 238 a.C., e raffigurano simboli di divinità maschili o femminili: ve ne sono infatti con rudimentali rappresentazioni falliche o mammellari.
Numerosi sono anche, nella vicina Corsica, gli allineamenti (in corso: "infilarata") di I Stantari e di Rinaghju nell'Area archeologica di Cauria poco distante da Sartene, dove vi erano 30 pietre infisse nel terreno nel primo e oltre 60 pietre piccole e 70 grandi nel secondo. Particolari quelli di Filitosa nel comune di Sollacaro, a nord di Propriano.

lunedì 18 maggio 2020

Il Grande Grimorio

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Il Grande Grimorio è un grimorio di magia nera ipoteticamente scritto nel 1522, ma più probabilmente redatto nel corso del XIX secolo. È anche conosciuto come il libro "Dragone rosso" o "La verità del Drago rosso". È uno dei libri esoterici più diffusi e ben scritti, quantunque non si abbiano a disposizione dati certi sugli autori e la data di redazione. Il Grande Grimorio prende continuamente riferimento dalla Chiave di Salomone, un testo-cardine per gli studiosi di magia nera e storia del Medioevo, e si apre con un'introduzione dell'anonimo autore, prosegue con i riti di evocazione del demonio e la classificazione metodica delle bestie e dei diavoli dell'abisso, e termina con una parte colossale dedicata all'uso dell'arte magica nera, ad esempio il suo uso per procurarsi tesori, parlare con i defunti (Necromanzia), guarire infermità.

Schiere diaboliche

Il testo elenca una prima schiera di diavoli:
  • Satana
  • Lucifero
  • Beelzebub
  • Astaroth
ed una seconda in ordine di importanza:
  • Lucifugo Rofocale
  • Satanachia
  • Agaliarept
  • Fleurety
  • Sargatanas
  • Nebiros

domenica 17 maggio 2020

Sylvia Browne

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Sylvia Browne, all'anagrafe Sylvia Celeste Shoemaker (Kansas City, 19 ottobre 1936 – San Jose, 20 novembre 2013), è stata una sedicente medium e saggista statunitense.
Sedicente "medium" ed autrice prolifica, oggetto di numerose controversie, molti dei suoi libri sono stati dei best seller negli Stati Uniti e sono stati tradotti in varie lingue. È stata ospite fissa nello show televisivo The Montel Williams Show e aveva un proprio spazio nel palinsesto della Hay House Radio.
A seguito di verifica empirica, i 115 casi investigativi, in cui lei asseriva di aver fornito informazioni utili, si sono rivelati essere in realtà tutti dei fallimenti completi con una percentuale di indicazioni corrette pari a zero.
È stata processata e condannata per frode finanziaria (investment fraud) e appropriazione indebita (grand theft) nel 1992.

Biografia

La Browne è nata a Kansas City, nel Missouri, da Bill Shoemaker e da Celeste Coil, primogenita di due sorelle. Suo padre era ebreo, sua madre episcopale e sua nonna Ada una fervente luterana. A un certo punto però, quando Sylvia è ancora bambina, tutta la famiglia decide di convertirsi al cattolicesimo e di ricevere il battesimo cattolico: la Browne in seguito svolgerà la professione di insegnante di religione cattolica per diciotto anni.
La Browne ha affermato di avere avuto esperienze medianiche fin dalla più tenera età e ha più volte sottolineato l'importanza della figura della nonna Ada, anch'ella medium. Inizia a operare pubblicamente come presunta medium a partire dal 1974, e nel tempo la sua popolarità cresce fino a farla approdare in televisione e in radio. A questa crescita di popolarità corrisponde il formarsi di due schiere opposte di fan e di detrattori. Questi ultimi sottolineano spesso come prova dell'immoralità della Browne il fatto che essa si facesse pagare cifre molto salate per i suoi servizi (850 dollari era la tariffa per un consulto telefonico della durata di 20-30 minuti).
Sylvia Browne ha affermato di avere in più occasioni collaborato con la polizia statunitense, compresa l'FBI. Tuttavia, dei 35 casi di collaborazione documentati, per 21 volte le informazioni fornite da Sylvia sarebbero state troppo vaghe, e negli altri 14 casi si sarebbero dimostrate completamente inutili.
È stata sposata quattro volte (la prima a 16 anni per una sola settimana) e ha avuto due figli. Secondo la Browne, suo figlio Chris avrebbe anch'egli dei presunti "doni medianici".
È scomparsa nel 2013 all'età di 77 anni. Non si conoscono le cause: il comunicato stampa che annunciava la sua morte specificava solo che Sylvia Browne era morta alle 07:10 del 20 novembre 2013 presso il Good Samaritan Hospital di San Jose, in California.

Attività

La Browne, oltre a esercitare come sedicente medium, era a capo della Sylvia Browne Corporation e della Sylvia Browne Enterprises, nonché fondatrice di una sua propria chiesa, la Society of Novus Spiritus, che definiva di orientamento cristiano gnostico. Tale chiesa, la cui sede centrale si trova a Campbell, California, dove fu creata nel 1986, pur basata principalmente sugli insegnamenti cristiani opererebbe anche un certo sincretismo, assimilando insegnamenti anche dall'ebraismo e dall'Islam, dall'induismo e dal buddhismo. Oltre alla Bibbia, la Browne considerava testi sacri anche i vangeli gnostici (ad esempio il Vangelo di Maria Maddalena).

sabato 16 maggio 2020

Perché è così difficile per molti credere che la Terra e l'umanità siano state progettate?


É qualcosa di difficile da credere perché é inverosimile, e soprattutto non c'é alcuna prova che supporti questa affermazione, nessuna evidenza sperimentale. É un'ipotesi azzardata, non necessaria, fantascientifica e/o pseudoscientifica. Chi é questo "architetto magico" che avrebbe avuto la briga di sollecitare la Terra a formarsi? E a quale scopo? Stiamo parlando di Alieni (qualcosa come gli ingegneri di Alien)?


Oppure scomodiamo addirittura una divinità? Se si quale divinità? Cthulhu? Il papino celeste delle religioni abramitiche? Thor? Satana? Ra? Amaterasu? Il prodigioso spaghetto volante? Oppure un essere di un altra dimensione? O magari tutto questo insieme?


Magari un essere al di sopra dello stesso concetto di tempo…


E poi quando avrebbe messo il suo magico zampino quest'entità nella nostra storia?
In quale di questi punti di preciso:
  1. Quando l'universo come lo conosciamo oggi si é formato a seguito di una rapida espansione a partire da uno stato singolare estremamente denso e caldo (ovvero 13 miliardi e 800 milioni di anni fa) come descritto dal modello ΛCDM (che sarebbe l'attuale modello standard della cosmologia) della teoria del big bang.
  2. Quando la via lattea, solo una delle centinaia di miliardi di galassie dell'universo osservabile, si é formata 13.51 miliardi di anni fa.
  3. Quando il sole nacque dal collasso di una nebulosa formata principalmente da idrogeno, circa 4'603 milioni di anni fa, nel momento in cui la temperatura e la pressione divennero sufficientemente elevate da innescare le reazioni di fusione termonucleare.
  4. Quando la Terra si formò 4'540'000'000 di anni fa, a partire dall'addensamento di una mastodontica quantità di gas e polveri presenti nel disco protoplanetario.
  5. Quando la vita comparve sulla Terra, quando avvenne l'abiogenesi, nell'istante in cui da un miscuglio di semplici composti organici, si formarono i primi proto organismi capaci di replicarsi, forse in un mondo a RNA, circa 4.2–3.8 miliardi di anni fa, poco dopo la comparsa degli oceani su questo bellissimo pianeta.
  6. Quando questi organismi si diversificarono, attraverso l'evoluzione delle specie tramite mutazioni casuali e selezione naturale, con un incremento esponenziale della biodiversità dovuto alla speciazione guidata da diverse tipologie di pressione selettiva. (Essendo l'evoluzione un processo continuo, tutto ció avvenne nel corso degli ultimi miliardi di anni)
In particolare, ad esempio, la comparsa dei primi Eucarioti (2 mld di anni fa), i primi phyla animali simili a quelli moderni (nell'esplosione del cambriano 580–500 milioni di anni fa), la comparsa dei primi vertebrati, i primi mammiferi, i primi ominidi, il primo homo sapiens… etc (e vi ricordo che tutto questo é spalmato nel corso di milioni di anni)
E questi sono dati di fatto (se siete bigotti religiosi che negano l'evidenza per motivi di fede, vi pregherei di non commentare, che non ho tempo da perdere e non sto a rispondervi), abbiamo raccolto, studiato, osservato, decine di migliaia di fossili negli ultimi cent'anni (per quanto riguarda la biologia dell'evoluzione, per gli altri avvenimenti ci sono prove di altro tipo). Siamo sicuri di questi dati tanto quanto siamo sicuri che la torre Eiffel sia alta circa 300 m. Dire che la Terra abbia solo qualche migliaio di anni é un errore grande tanto quanto dire che la torre Eiffel sia alta 0.4 mm. Certo ci sono delle approssimazioni, dei dati con un po' di incertezza, che oscillano un poco, con delle barre di errore; ma questo non ne cambia la sostanziale veridicità. Anzi con l'evoluzione della nostra tecnologia siamo riusciti a creare metodologie e apparecchi capaci di misurare il tutto con una precisione assurda.
Quindi la domande che mi vengono in mente, in relazione a questa discutibile tesi, restano, chi, come e quando ci avrebbe progettati?
Attualmente, considerando i dati, le prove, i fatti, non c'è alcun motivo per pensare che un qualche creatore sia necessario. Semplicemente non ha alcun senso.
Alcune persone finiscono per vedere la conoscenza scientifica come un bazar. Ovvero quando vedono una teoria scientifica che gli fa comodo ci credono, altrimenti no. Non esiste niente di sbagliato quanto credere o non credere alla scienza. La scienza é quel poco che abbiamo capito riguardo alla realtà, e non é una questione di fede o di fiducia. La scienza va accettata, in base alle prove, alle evidenze empiriche, gli esperimenti. Chi non accetta i dati e i fatti finisce per sviluppare una visione distorta della realtà, ed é così che nascono movimenti penosi come terrapiattisti, creazionisti, no vax, complottari vari, negazionisti dell'olocausto o del cambiamento climatico… Per favore, abbiate un po' di senso critico, siate capaci di distinguere la verità dalle favole. Che poi, in caso non si sia capito, io sono un grande fan di fantasy e fantascienza. Ho una mente molto creativa e mi piace sognare ed immaginare, ma sono capace di distinguere la realtà dalla fantasia, il vero dal falso.
E poi ció che rende vera un'affermazione non é il fatto che piaccia o meno. Se a me non piacesse pagare le tasse non é che allora ne sarei esonerato. Se mi convincessi dell'inesistenza delle tasse, queste non smetterebbero di esistere magicamente. Quindi cerchiamo un po' tutti di essere meno infantili. E poi francamente, se ci ragioni un po', se la terra fosse stata progettata, se facessimo tutti parte di un grande piano, se qualcuno ci osservasse in continuazione, io inizierei a preoccuparmi. Quale entità mostruosa farebbe una cosa del genere? Uno stalker, un sadico sociopatico, un narcisista che ci guarda sempre, nei nostri momenti più intimi, che permette tutte le violenze, le guerre, gli abomini. Tra una "divinità" indifferente ed un universo indifferente, la seconda ipotesi é più confortante. Se la nostra vita non ha uno scopo predefinito vuol dire che possiamo deciderne uno noi per conto nostro, senza che un Dio fascista decida al nostro posto. Se non esiste una morale assoluta vuol dire che ognuno puó, basandosi sulla propria empatia, sul proprio buon senso, decidere che cosa é giusto per lui.
In conclusione risulta difficile pensare razionalmente che l'umanità e la Terra siano state progettate perché é un idea insensata, banale, qualcosa che potrebbe venire in mente ad un bambino pigro, e che soprattutto non é compatibile con la realtà…


venerdì 15 maggio 2020

Chi è stata l'ultima persona a vedere l'Arca dell'Alleanza sotto qualsiasi forma?


Intendiamo la grande scatola d'oro che contiene i dieci comandamenti che Dio presumibilmente ha dato a Mosè?


Indiana Jones ovviamente.
Ma parlando seriamente, se sei un cristiano ortodosso, in particolare un etiope, un ebreo etiope o uno studioso di teologia, probabilmente è stato questo ragazzo:


Quando l'ha vista l'ultima volta? Oggi.
È il guardiano della cappella di Aksum, una piccola città negli altopiani settentrionali sorvegliata da un solo monaco. Il monaco una volta entrato non la abbandona più fino al giorno in cui muore. Una volta unto, al monaco vergine è vietato uscire dalla cappella.


Gli ebrei credono che l'arca sia svanita al tempo dell'invasione babilonese nel 586 a.C.
La storia narra che la regina di Saba, che si dice provenga dall'Etiopia o dallo Yemen, lo Yemen faceva parte del regno etiope, aveva viaggiato per cercare la saggezza del re Salomone a Gerusalemme. Sulla via del ritorno, aveva avuto suo figlio chiamato Menelik.
Anni dopo, Menelik si recò a Gerusalemme per vedere suo padre. Durante il viaggio di ritorno, Salomone ordinò che i primogeniti di nobili e sacerdoti lo accompagnassero. All'insaputa di Menelik, rubarono l'Arca e la portarono con loro. Quando lo scoprì, pensò che se una cosa così potente si fosse lasciata rubare, allora significava che non volesse stare con lui. Questo accadde 3000 anni fa. Da allora risiede in un luogo sacro, custodita da una successione di sacerdoti vergini.


Nessuno tranne questo monaco può vederla.
È vero? Bene, c'è qualcosa lì dentro che motiva un giovane ad entrare e non andarsene mai più.
Hanno anche avuto l'ebraismo per mille anni prima di diventare cristiani. In altre parole, prima che l'ebraismo o il cristianesimo arrivassero in Europa. L'Etiopia li stava praticando entrambi. Rimangono ancora molti ebrei beta in Etiopia.
Inoltre lungo il percorso per il quale venne trasportata l'Arca da Gerusalemme al suo attuale luogo di riposo, furono scoperti i templi ebraici, anche in aree che oggi non hanno una cultura ebraica, come in Egitto e in Sudan. Tutti risalenti a circa 3000 anni fa. Sono stati costruiti per ospitare l'Arca durante il suo viaggio?
Quindi chissà se la storia sia vera, personalmente ritengo questa sceneggiatura migliore di quella de "I predatori dell'Arca perduta"


giovedì 14 maggio 2020

La scienza non riesce a risolvere il mistero della Sacra Sindone?


Non sono un appassionato del tema ma in passato l'ho studiato un po' per farmi una mia idea e ogni tanto cerco di tenermi aggiornato. Però sono almeno 5 anni che non ritorno sulla materia e quindi non sono aggiornato sugli ultimissimi studi.
Il dibattito scientifico è tuttora aperto su molti campi.
Dal punto di vista storico prima del 1300 le tracce sono molto flebili. Per quanto meravigli che l'ipotetica precedente esistenza di una tale reliquia non abbia lasciato testimonianze, dall'altra sappiamo la difficoltà di ritrovare documenti antichi su un oggetto che potrebbe essere stato conservato in gran segreto.


Il materiale e la finitura del lenzuolo sono compatibili con l'epoca e il luogo in cui visse Gesù e ne escluderebbero una creazione successiva. Anche i pollini e segni delle monete confermerebbero l'antichità. Naturalmente un falsario medioevale avrebbe potuto procurarsi anche questi.
Le ferite riprodotte e la posizione del corpo sono compatibili con le nostre informazioni sulla crocefissione e sulle sepolture del tempo. Non ne abbiamo un'assoluta certezza ma ne conosciamo molto più di quanto ne sapessero nel medioevo e secondo alcuni studiosi allora non avrebbero avuto competenze anatomiche sufficienti per "dipingere" in modo così preciso le macchie di sangue.
Già, il sangue: ci sono tracce di ossidi di ferro e proteine che farebbero pensare all'emoglobina, per altri si tratta di sostanze ferrose dovute al pigmento di eventuali tempere. Altri hanno dedotto che il sangue fosse del gruppo AB, ma, come ormai avrai intuito, anche queste ricerche sono contestate.
Infine i due argomenti principali, uno contro e uno pro.
Contro: la celebre datazione al C14 ha dimostrato l'origine medioevale. Altri studi dimostrerebbero che dei fattori avrebbero falsificato il risultato, come la scelta di esaminare tessuti periferici, alcune modalità di indagine e soprattutto effetti fisico-chimici dovuti all'incendio del 1532 e ai successivi restauri. Chi afferma ciò sarebbe anche riuscito a riprodurre questi fattori e ad ottenere una falsa datazione di reperti antichi.
Pro: la scienza non è stata ancora in grado di riprodurre su un telo un'immagine simile per caratteristiche fisico-chimiche a quella della Sindone. Sono state ipotizzate diverse possibili tecniche di creazione ma nessun esperimento finora vi è riuscito. Naturalmente questo non è un argomento decisivo perché la scienza non ha fretta e fra 1, 10, 100 o 1000 anni potrebbe farcela. Sorprende però che attorno al 1200 conoscessero una tecnica in grado di fare qualcosa a noi ancora impossibile. E' vero che di altri manufatti antichi non conosciamo le modalità che utilizzarono per crearli, però siamo in grado di ottenere lo stesso risultato. Per la Sindone no: non è stata dipinta ma le fibre sono state "impressionate" in modo ancora inspiegabile.


Stupisce anche che l'ipotetico falsario medioevale abbia creato un oggetto che è pienamente visibile solo con un negativo fotografico: non avrebbe avuto molto senso perché né lui né i committenti sarebbero stati in grado di apprezzarne dei dettagli a loro invisibili. Potrebbe però essere solo un effetto non voluto della misteriosa tecnica utilizzata.
Come penso hai compreso la scienza ha ancora molte questioni da risolvere. Non aiuta il fatto che l'argomento è molto controverso e qualsiasi risultato è destinato a creare polemiche e reazioni extrascientifiche. Allo stato attuale non abbiamo ancora sufficienti certezze e nessuno dovrebbe esprimersi in modo netto. Tutt'al più ciascuno dovrebbe limitarsi a … "allo stato attuale delle ricerche propendo per …".
Per non sbagliarsi la Chiesa cattolica non ci ha messo la mano sul fuoco, lasciando libera opinione ai credenti. La definisce come un'icona, un'immagine di un uomo crocefisso che ci può aiutare a comprendere come poteva apparire Gesù da morto. In fondo, come diceva Pascal, nel mondo c'è tanta luce per credere e tanto buio per non farlo.


 
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