mercoledì 9 settembre 2020

La ricerca della pietra filosofale ha mai portato a dei risultati?


Tra i molti esperimenti condotti da alchimisti per produrre la mitologica pietra filosofale, ve ne è stato uno che ha portato ad un risultato davvero importante.
Nel 1669, un mercante e alchimista tedesco di nome Hennig Brand scoprì il fosforo facendo bollire l'urina e riscaldando il residuo a temperature molto elevate. Stava cercando di fabbricare l'oro, e sperava che il colore giallo dell'urina significasse che c'era dell'oro dentro.
In realtà non era così, ma il risultato del fatto che l'urina naturalmente contenga considerevoli quantità di fosfati disciolti in essa.
Brand chiamò la sostanza che aveva appena scoperto fuoco freddo perché era luminosa e risplendeva nell'oscurità. Sebbene non avesse alcun valore di bene prezioso, nè tantomeno fosse oro, Brand mantenne il segreto sulla scoperta, esattamente come facevano tutti gli alchimisti dell'epoca, gelosi dei propri segreti.


Esiste un'altra interpretazione della 'pietra filosofale' diversa dal materiale che trasforma il piombo in oro.
In questo caso sarebbe un'allegoria, una metafora. Il piombo sarebbe lo stato iniziale dell'uomo e del suo animo e la trasformazione in oro corrisponde al raggiungimento dell'illuminazione (come vedi molto orientale, se la chiesa scopriva una roba del genere bruciava tutti)
In particolare l'alchimista per raggiungere la trasformazione al rosso doveva passare per 3 fasi:
  • Nigredo (trasformazione verso il nero)
  • Albedo (trasformazione verso il bianco)
  • Rubedo (trasformazione verso il rosso)
Tutto il processo è una morte e rinascita e riprende in parte anche l'idea dell'araba fenice che rinasce dalle sue ceneri (nigredo morte - albedo preparazione - rubedo rinascita intesa come raggiungimento della realizzazione)
La nigredo è il livello più basso e distruttivo, è morte e putrefazione degli elementi alchemici (corpo, spirito ecc) per giungere all'essenza delle cose, essendo, inizialmente, l'essenza la vacuità la nigredo corrisponde ad una morte spirituale dove nulla, nemmeno la propria vita, ha più senso . La nigredo è associata con il piombo.
L'Albedo è il superamento della nigredo e l'inizio della comprensione delle cose, inizia il percorso per comprendere tutto ciò che circonda l'alchimista, per purificarsi. L'albedo trasforma il piombo (lo spirito e il corpo dell'alchimista nello stato iniziale) in argento.
La Rubedo è il raggiungimento della comprensione e la purificazione, è la trasformazione verso l'oro (illuminazione orientale). È il compimento della Grande Opera e della Pietra Filosofale, la trasformazione dei metalli privi di valore (come il piombo) (qui metalli è metafora dello spirito umano) in oro (metallo più bello e prezioso) (quindi lo spirito si evolve e giunge oltre a ciò che era inizialmente)




martedì 8 settembre 2020

Come si sono comportati fino ad oggi i Presidenti degli Stati Uniti riguardo le informazioni sugli UFO?


Fino ad oggi il comportamento dei vari Presidenti degli Stati Uniti è stato di grande aiuto, sia per i sostenitori degli avvistamenti di UFO, sia per coloro i quali dicono che in realtà non ci sia proprio niente da nascondere.
L'argomento, come tantissimi altri reputati riservati per la sicurezza nazionale, si è sempre prestato a doppie interpretazioni e il fatto che molta presunta documentazione sia secretata, come quella di altri importanti fatti della vita americana, agevola le interpretazioni di ciascuna parte.
Per i sostenitori della presenza degli UFO sul territorio americano e addirittura dei rapporti che esisterebbero tra il governo e gli alieni, il segreto mantenuto dai vari presidenti sarebbe la prova di tali connivenze.
Per coloro invece che sostengono come in realtà il tema degli UFO sia una copertura per lo studio di nuovi armamenti, il segreto è in realtà inserito all'interno del contesto ben più complesso della difesa americana.
Certo che alla fine non aiuta il comportamento di certi presidenti che non hanno fatto altro che alimentare questa ambiguità, come nel caso di Jimmy Carter.
Prima delle elezioni, Jimmy Carter aveva promesso che se fosse diventato Presidente degli Stati Uniti, avrebbe rilasciato al pubblico tutte le informazioni che il governo aveva sugli UFO. Una volta eletto, però, decise di non farlo per "motivi legati alla sicurezza nazionale". Interessante ricordare come lo stesso Carter, ancora prima di diventare presidente, avesse sostenuto di essere stato testimone di un avvistamento!



lunedì 7 settembre 2020

Iperborea

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Iperborea è una terra leggendaria, patria dell'anch'esso mitico popolo degli Iperborei.
Nei miti della religione greca e nelle dottrine dei loro storici (tra cui Erodoto), gli Iperborei (Ὑπερβόρεoι o Ὑπερβόρειoι, "coloro [che vivono] oltre βορέας") erano un popolo che viveva in una terra lontanissima situata a nord della Grecia. Questa regione era un paese perfetto, illuminato dal sole splendente per sei mesi all'anno. L'appellativo di iperboreo viene riferito da Giamblico nel suo catalogo di pitagorici ad Abaris il quale viene appellato in tal modo anche da Nicomaco mentre Eliano riferisce che, a quanto detto da Aristotele, Pitagora era chiamato dai Crotoniati Apollo Iperboreo.

Fonti letterarie sugli Iperborei

Ecateo di Mileto (VI secolo a.C.) colloca gli Iperborei all'estremo Nord, tra l'Oceano (inteso come l'anello d'acqua che la cultura greca immaginava scorrere attorno alle terre emerse come se fosse un fiume) e i monti Rifei.
Ecateo di Abdera (IV-II secolo a.C.), autore di un'opera Sugli Iperborei di cui ci sono pervenuti solo alcuni frammenti, li colloca in un'isola dell'Oceano "non minore della Sicilia per estensione". Su quest'isola, dalla quale è possibile vedere la luna da vicino, i tre figli di Borea rendono culto ad Apollo, accompagnati dal canto di una schiera di cigni originari dei monti Rifei.
Esiodo colloca gli Iperborei "presso le alte cascate dell'Eridano (Ἐριδανός) dal profondo alveo". La cultura greca formulò numerose proposte in merito alla sede geografica di questo fiume e due fonti in particolare ci trasmettono la nozione secondo cui l'Eridano sfociasse nell'Oceano settentrionale: Ferecide di Atene ed Erodoto, anche se in seguito venne identificato.
Pindaro colloca gli Iperborei nella regione delle "ombrose sorgenti" del fiume Istro (in greco Ἴστρος, l'attuale Danubio). In un passo del Prometeo Liberato Eschilo ricorda la fonte dell'Istro come situata nel paese degli Iperborei e nei monti Rifei; Ellanico di Lesbo e Damaste di Sigeo pongono la sede iperborea oltre i monti Rifei; quest'ultimo, inoltre, ricorda i monti Rifei come situati a nord dei grifoni guardiani dell'oro (si veda a tale proposito il poema di Aristea di Proconneso sugli Issedoni).
Erodoto riassume un poema di Aristea di Proconneso, ora perduto, nel quale l'autore riferiva di un proprio viaggio compiuto per ispirazione di Apollo in regioni lontane, sino al paese degli Issedoni, "al di là" dei quali ci sarebbero gli Arimaspi monocoli, i grifoni custodi dell'oro e infine gli Iperborei, che vivevano in una terra dove il clima era sempre primaverile e piume volteggiavano nell'aria. Bruno Luiselli ricostruisce la posizione degli Iperborei, sulla base di queste indicazioni, come situata in zona uralica.
Per tutte queste caratteristiche idilliache, iperboreo assunse in greco il significato di "felice", "beato".

Iperborea nell'età moderna

L'astronomo e letterato francese Jean Sylvain Bailly, verso la fine del Settecento, fu il primo autore moderno a tornare a parlare di Iperborea, in alcune tra le sue opere più importanti, tra cui le Lettres sur l'Atlantide de Platon (1779) e l′Essai sur les fables et sur leur histoire (postumo, 1798). Egli unì la tradizione di Iperborea al mito di Atlantide, ipotizzando l'esistenza di un'antichissima civiltà nordica. Bailly, nella sua concezione della storia, sosteneva infatti la tesi secondo cui un'Atlantide Iperborea nordica fosse la civiltà originaria del genere umano, che essa avesse inventato le arti e le scienza e che avesse "civilizzato" i Cinesi, gli Indiani, gli Egizi e tutti i popoli dell'antichità. Egli posizionò questo popolo primordiale nel lontano nord dell'Eurasia, nell'isola di Spitzbergen, nei pressi della Siberia, argomentando che quelle dovevano essere state le prime terre abitabili quando la Terra, originariamente incandescente ed inospitale alla vita secondo le ipotesi paleoclimatiche teorizzate da Buffon e Mairan, aveva incominciato a raffreddarsi. Il costante raffreddamento della Terra le aveva però, successivamente, rese inabitabili e aveva seppellito l'ancestrale territorio di questa civiltà sotto delle lastre di ghiaccio, in modo da perdere completamente le tracce degli Atlantidei, e obbligando i loro discendenti a spostarsi più a sud per colonizzare le altre zone del globo.
Eppure, sebbene l'antirazzista Bailly non avesse fatto riferimento ad alcun tipo di razza umana, da qui a teorizzare un'origine iperborea della "razza ariana" il passo fu breve. Helena Blavatsky descrisse ne La dottrina segreta una storia fantastica dell'umanità, nella quale Iperborea è rappresentata come un continente polare che si estendeva dall'attuale Groenlandia fino alla Kamčatka e sarebbe stata la sede della seconda razza dell'umanità, giganti androgini dalle fattezze mostruose.
Friedrich Nietzsche ne L'Anticristo dice: "Iperborei siamo - sappiamo bene di vivere al margine. 'ne per mare o per terra troverai il cammino che porta agli Iperborei', già recitava Pindaro di noi. Oltre il Nord, oltre il ghiaccio, oltre la morte- la vita nostra, la felicità nostra..." Si riferisce a se stesso e ai suoi lettori elitari, in quanto già nella prefazione del libro precisa: "Appartiene ai pochissimi questo libro. Non ne è venuto al mondo neppure uno di costoro, forse. [...] V'è chi nasce postumo."
Miguel Serrano, scrittore cileno appartenente al filone occultista neonazista, affermò esplicitamente che Iperborea sarebbe stata la prima casa degli ariani dopo lo sbarco sulla Terra dalla "dimensione del raggio verde", che sarebbe stato possibile grazie a una "fessura cosmica" di Venere. La progenie degli ariani con gli "uomini-bestia" allora presenti avrebbe dato origine all'umanità. Questo tuttavia fece sì che gli iperborei perdessero la grazia originale e che la loro terra sprofondasse dentro la Terra cava, dove, nelle città sotterranee di Shambhala e Agartha, ancora si troverebbero uomini-dei di pura discendenza ariana.
Tra gli scrittori che in una magica terra chiamata "Hyperborea" hanno ambientato le loro storie di fantasia vi sono H.P. Lovecraft, Robert E. Howard, Clark Ashton Smith e Miloš Crnjanski.


Identificazioni

Alcune persone hanno voluto identificare la terra degli Iperborei con un'ipotetica isola che, alla pari di Atlantide, in tempi antichissimi sarebbe stata sommersa (più di 11.000 anni fa), estesa dalle coste occidentali dell'Irlanda alla Groenlandia, comprendendo interamente l'Islanda.
Altri studiosi hanno identificato Iperborea come l'estremità settentrionale di Atlantide, mentre altri studiosi ancora con Thule, altri semplicemente con la Scandinavia e il Nord Europa, terre sconosciute e misteriose per gli antichi Greci.

domenica 6 settembre 2020

Tlaloc

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Tlaloc (il nome deriva da «Tlālli-octli», ovvero «Nettare della terra»; era anche chiamato «Nuhualpilli», che potrebbe derivare da «Nahua-pilli», ovvero «Principe Nahua») era, secondo la mitologia azteca, il dio della pioggia e della fertilità.
Gli Aztechi avevano grande timore di lui e, per conquistare il suo favore, gli sacrificavano esseri umani. Gli Aztechi credevano che Tlaloc fosse il responsabile sia delle inondazioni che della siccità e che lui fosse stato creato da altri dei. Tlaloc si sposò prima con Xochiquetzal, una delle divinità dei fiori, ma poi Tezcatlipoca la rapì. Tlaloc sposò in seguito la dea Matlalcueitl, "La Signora dalla Veste Azzurra". Tlaloc viene comunemente dipinto come un essere blu con delle zanne. Nel mondo sotterraneo dove viveva si trovavano le persone uccise dai fulmini, per annegamento o per malattia. Insieme a Chalciuhtlicue, fu il padre di Tecciztecatl. Aveva una sorella maggiore di nome Huixtocihuatl. A lui venivano sacrificati bambini, che venivano annegati. Regnava sul terzo dei cinque mondi della mitologia azteca.
Anche gli abitanti di Teotihuacan adoravano Tlaloc. Nel periodo pre-azteco, Tlaloc era venerato dalle civiltà teotihuacan e tolteche della Mesoamerica. Altri popoli mesoamericani avevano divinità della pioggia simili, a volte con caratteristiche leggermente diverse, come Chac, il dio Maya della pioggia e Cocijo, dio della pioggia zapoteco.

sabato 5 settembre 2020

L'oggetto spaziale più misterioso mai osservato


Di sicuro il Black Knight, un oggetto che orbita intorno alla Terra di origine ignota.


Non si sa cosa sia né da dove arriva, molti pensano che sia un semplice detrito spaziale, un meteorite, un satellite NASA o cinese ed altri che sia di origine aliena. Quello che si sa é che segue un'orbita polare, il che avrebbe senso se fosse un satellite extraterrestre perché quell'orbita serve proprio a mappare la Terra, mentre per gli scettici é semplicemente bloccato lí. Un'altra cosa strana sono i segnali radio che trasmette, sono stati rilevati giá dagli anni '30 da (sembra) Nikola Tesla e anche da altri astronomi che allora non riuscivano a spiegarsi la loro origine. La NASA e le altre agenzie spaziali ritengono che sia solo un detrito o un meteorite intrappolato in quell'orbita prestando peró molta attenzione all'oggetto, cosa strana se si tratta solo di spazzatura spaziale, ma non spiegano le sue emissioni radio e come faccia a trasmetterle se é solo un pezzo di satellite terrestre. Per gli ufologi il Black Knight é lí da 13000 anni, alcuni di loro pensano sia un satellite della specie degli Annunaki o di un'altra razza aliena. Per altri ufologi l'oggetto fa invece parte del Solar Warden, un progetto segreto di difesa terrestre contro ipotetici attacchi alieni, costruito usando l'ingegneria inversa ottenuta cannibalizzando le navi aliene cadute sulla Terra.


venerdì 4 settembre 2020

Il Magus di Francis Barrett - The revelation..ma non per tutti..


Francis Barrett , e' stato un occultista inglese, nato tra il 1770/1780 a Londra. E' famoso,negli ambienti esoterici, per essere stato il primo ad avere scritto un trattato di Magia nel quale spiegava ,in maniera esplicita,la magia naturale di erbe e le pietre , il magnetismo , la magia dei talismani ,l'alchimia , la numerologia , gli elementi e le biografie di celebri adepti della storia come Cornelio Agrippa e Pietro d'Abano.


La grande rivoluzione ,e' stata quella di avere spiegato ,tra le altre cose, i Grimori, cioe' un manuale che insegna le pratiche della magia. Le formule sono esplicite cosi' come le conseguenze di tale pratica. Vengono elencati gli ingredienti necessari e le formule magiche da esprimere,per produrre filtri ed incantesimi. Ma non solo. La Cabala,viene spiegata nei particolari . I simboli vengono resi pubblici.
Il libro e' diviso in 3 sezioni.
Riporto testualmente, alcune parti tratte dalla prefazione al libro,scritta dallo stesso Barrett:
"La prima parte fornisce una spiegazione completa di cosa e' la Magia Naturale, e mostra come si possano ottenere con operazioni manuali (mediante l'applicazione dei soggetti attivi sui passivi),molti di quei meravigliosi fenomeni che solitamente si manifestano solo in natura. Non e' stato trascurato niente che fosse inerente o anche vagamente pertinente a questa parte iniziale dell'opera,che abbiamo introdotto con il titolo di Magia Naturale,ed abbiamo aggiunto un campionario di nostri personali esperimenti..(omissis..)
Il secondo libro si compone di una trattazione completa sui Misteri della Cabala e della Magia cerimoniale, grazie alla quale conoscenza, un uomo (che puo' separarsi dagli oggetti materiali con l'annullamento delle pulsioni carnali, l'astinenza dall'ebbrezza, l'ingordigia, ed altri appetiti corporali, e che vive nella purezza e nella temperanza, scevro da quelle azioni che lo avvicinano allo stato bruto) puo' farsi veicolo del lume divino e della conoscenza; in virtu' di cui puo' prevedere gli eventi, tanto di famiglie private, quanto di interi regni, o stati, imperi, battaglie, vittorie, e via discorrendo; e in piu', essere in grado di compiere azioni benefiche per tutte le creature che lo circondano….(omississ…)
Il terzo libro contiene una Biografia Magica completa, tratta dagli autori antichi e da manoscritti rari e non privi di valore. .(omississ…) ..
Ricorda sempre le nostre istruzioni; sii taciturno,parla solo con chi e' degno della tua parola ,poiche' come recita il detto, non si danno perle ai porci; sii socievole con tutti, ma sii vigile poiche' molti, come e' scritto nelle Sacre Scritture, sono lupi nelle vesti di agnelli."
Leggendo il Libro, a molti ,subito viene alla luce un limite. Se non si hanno conoscenze e preparazione adeguata, puo' sembrare un libro privo di significati ed impossibile da ripetere nelle sue formule e celebrazioni.
Questo e' il punto. Barrett ha si voluto rendere pubblici alcuni misteri esoterici, ma rivolti ad una parte minima di persone. E quindi,come lui stesso ha detto: "Non si danno perle ai porci"…
Consiglio la sua lettura solo a chi ha una particolare formazione e conoscenza..se riuscite a trovarlo…



giovedì 3 settembre 2020

Bafometto

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Bafometto è un idolo pagano, della cui venerazione furono accusati i cavalieri templari.
Ricorrente nella letteratura occultista del XIX secolo, ne esistono varie descrizioni ed iconografie: un idolo con un teschio umano, una testa con due facce, un idolo-gatto e una testa barbuta. Il nome fu poi ripreso, nello stesso secolo, dai sostenitori dell'occultismo. L'etimologia del nome, controversa, è ancora oggi incerta. Il nome di Baphomet, come suggerisce anche l'illustrazione di Levi, è stato inoltre associato col tempo alla figura di Satana.

Origine del termine

Il termine ricorre per la prima volta nei verbali del processo contro i Cavalieri templari; durante la soppressione dell'ordine fu sostenuto dall'Inquisizione che i cavalieri usassero un Bafometto come parte delle loro cerimonie di iniziazione. Questo fatto, oltre ad altre asserzioni, fece sì che il loro Ordine religioso fosse accusato di eresia e idolatria e i suoi membri perseguitati.
Essendo un nome estorto sotto tortura durante gli interrogatori dei Templari, non si può escludere che possa essere stato originato semplicemente come un'onomatopea o un errore di trascrizione dei verbali, nei quali in effetti il termine ricorre per la prima volta; la presenza del baphomet fu utilizzata dagli inquisitori (istigati dal re di Francia Filippo IV il Bello) per aggiungere l'idolatria alle altre infamanti accuse nei confronti dell'Ordine, allo scopo di distruggerlo.
Sull'origine del misterioso termine sono state elaborate numerose teorie, nessuna delle quali provata:
  • Una deformazione latinizzata di Mahomet, una versione medievale europea deformata di Maometto, il nome del profeta dell'Islam per definire un idolo o un demone.
  • Idries Shah propose che Baphomet derivasse dal sostantivo in arabo: ابو فهمة , Abu fihama, con il significato di "padre dell'ignoto", e associato con il sufismo.
  • Eliphas Lévi propose che il termine fosse composto da una serie di abbreviazioni lette al contrario: "Tem. ohp. ab". che prendono origine dal latino Templi omnium hominum pacis abhas, con il significato di "padre della pace universale tra gli uomini". Una lettura alternativa potrebbe essere tem. o. h. p. ab. per templi omnium hominum pacis abbas. La traduzione in questo caso è abate del tempio della pace dell'umanità, forse in riferimento ai Templari stessi.
  • Dalle parole greche Baphe e Metis. Le due parole insieme significherebbero "battesimo di saggezza", anche interpretabili come "tintura di saggezza".
  • Una corruzione del termine ebraico Behemoth (letteralmente "Bestie", pluralia tantum di "behemah"), citata nel libro biblico di Giobbe (40:15) e di Ezra (6:49 e 6:51).
  • Se tradotto secondo il cifrario di Atbash (scoperto dallo studioso Schonfield), l'origine del termine sarebbe Sophia, la parola greca per "saggezza".

Interpretazioni

Una più recente e conosciuta descrizione raffigura il Bafometto nella forma di un capro umanoide alato con seno e una torcia sulla testa tra le corna. Questa immagine proviene dall'opera di Eliphas Lévi Dogme et rituel de la haute magie (Dogma e rituale dell'alta magia) del 1855-56.
Il Bafometto, come suggerisce l'illustrazione di Levi, è stato occasionalmente interpretato come sinonimo di Satana o come un demone, un membro della gerarchia dell'Inferno. Nella testa del Bafometto di Levi era inscritto un pentacolo, che è un simbolo in seguito adottato dai fedeli della Wicca e da altri seguaci dell'occultismo. Una testa di capro inscritta in un pentagramma invertito, è un simbolo occasionalmente adottato dai satanisti. La testa, le corna e la torcia insieme prendono la forma di un Fiori di giglio.



 
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