martedì 20 aprile 2021

Pirausta

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«Sia ne la fiamma avventuroso il core
come Pirausta entr’à fornace ardente;
che nel foco non pur non langue, ò muore,
ma da l’incendio suo tragge diletto,
e divien ne l’ardor viè più possente.»
(Isabella Andreini, Rime, Sonetto LXXXVII, vv. 10-14)



La pirausta (anche al maschile: il pirausta; dal latino pyrausta o pyraustes, che sono dal greco πυραύστης, composto di πῦρ, pŷr, "fuoco" e αὔω, aúō, "accendere"), chiamata anche pirali, piralide o pirallide (latino pyrallis) o pirigone (latino pyrigon), è una creatura leggendaria, descritta da vari autori dell'antichità e dell'era moderna. Le descrizioni, pur centrate tutte sulla preminenza del fuoco, divergono: la tradizione più diffusa vuole che la pirausta sia un insetto poco più grande di una mosca, che nel fuoco nasce e si sviluppa, osservato originariamente nelle fonderie del rame di Cipro; una posizione minore, più modestamente, le attribuisce invece i caratteri tipici di una falena: l'attrazione per le fiamme e la conseguente morte per combustione.

Riferimenti storici

Nell'antichità

Eschilo

Una delle apparizioni più antiche del termine si trova nell'opera del celebre tragediografo greco Eschilo, che dedica alla pirausta un intenso trimetro:
(GRC)
«δέδοικα μωρὸν κάρτα πυραύστου μόρον.»
(IT)
«grandemente pavento il folle fato della pirausta.»
La creatura sembra qui essere una comune falena, che, attratta dal bagliore della fiamma, vi vola incontro fino a bruciare viva. Il verso di Eschilo è ripreso da autori successivi (vedi infra), tra cui Eliano e Aldrovandi.

Aristotele

Nel libro V della sua Storia degli animali, nel considerare le modalità e i luoghi della riproduzione degli insetti, Aristotele parla di un insetto poco più grande di un moscone, dotato di zampe e ali, che si genera e vive nel fuoco. Il fuoco, distruttivo per le altre forme di vita, è essenziale per questa piccola creatura: se infatti la si rimuove dalle fiamme, essa spira.
(GRC)
«Ἐν δὲ Κύπρῳ, οὗ ἡ χαλκῖτις λίθος καίεται, ἐπὶ πολλὰς ἡμέρας ἐμβαλλόντων, ἐνταῦθα γίνεται θηρία ἐν τῷ πυρί, τῶν μεγάλων μυιῶν μικρόν τι μείζονα, ὑπόπτερα, ἃ διὰ τοῦ πυρὸς πηδᾷ καὶ βαδίζει. Ἀποθνήσκουσι δὲ καὶ οἱ σκώληκες καὶ ταῦτα χωριζόμενα τὰ μὲν τοῦ πυρός, οἱ δὲ τῆς χιόνος. Ὅτι δ´ ἐνδέχεται καὶ μὴ καίεσθαι συστάσεις τινὰς ζῴων, ἡ σαλαμάνδρα ποιεῖ φανερόν· αὕτη γάρ, ὡς φασί, διὰ τοῦ πυρὸς βαδίζουσα κατασβέννυσι τὸ πῦρ. »
(IT)
«A Cipro, nei luoghi dove fondono il minerale di rame, con mucchi del minerale accumulati giorno dopo giorno, un animale è generato nel fuoco, poco più grande di un moscone, dotato di ali, capace di saltare o zampettare nelle fiamme. E i bruchi [di cui si era parlato prima] e questi altri animali periscono quando si tolgono i primi dalla neve e i secondi dal fuoco. Ora, la salamandra è un chiaro indizio in proposito, per mostrarci che esistono animali che il fuoco non può distruggere; perché questa creatura, così si dice, non solo cammina nel fuoco ma, nel farlo, lo spegne. »
(Aristotele, Storia degli animali, libro V)

Seneca

Lucio Anneo Seneca, nelle sue Quaestiones Naturales, potrebbe dare l'impressione che tali creature siano generate dal fuoco; Aristotele tuttavia dice chiaramente ἐν τῷ πυρί, "nel fuoco", e non ἐκ τοῦ πυράς, "dal fuoco". Seneca, ragionando sulla nascita degli esseri viventi dai diversi elementi, dichiara di sfuggita:
(LA)
«[...] est ergo aliquid in aqua vitale.
De aqua dico? Ignis, qui omma consumit, quaedam creat et, quod videri non potest simile veri, tamen verum est, animalia igne generari.»
(IT)
«[...] c'è dunque nell'acqua un elemento vitale.
Nell'acqua, ho detto? Il fuoco, che tutto consuma, crea anche, e – il che non sembra vero, eppure lo è – vi sono animali generati dal fuoco.»
(Lucio Anneo Seneca, Questiones naturales, libro V, 5,2-6,1)

Plinio il vecchio

Plinio il vecchio riprende Aristotele nella sua Storia naturale, aggiungendo alcuni dettagli: la piralide è dotata di quattro zampe e le sue ali sono atte al volo:
(LA)
«Gignit aliqua et contrarium naturae elementum. Siquidem in Cypri aerariis fornacibus et medio igni maioris muscae magnitudinis volat pinnatum quadrupes; appellatur pyrallis, a quibusdam pyrotocon. Quamdiu est in igni, vivit; cum evasit longiore paulo volatu, emoritur.»
(IT)
«Alcune creature sono generate anche dall'elemento naturale contrario. Infatti nelle fonderie del rame di Cipro anche nel mezzo delle fiamme vola una creatura con le ali e quattro zampe, della taglia di una grossa mosca; è chiamata piralide, o pyrotocon da altri. Finché rimane nel fuoco essa vive; ma, quando lo lascia con un volo piuttosto lungo, muore.»
(Plinio il vecchio, Storia naturale, libro XI, 42)

Eliano

Claudio Eliano, nel suo De animalium natura, parla della pirausta e della pirigone in due passi diversi. Le due creature tuttavia non coincidono, e anzi presentano caratteri opposti. Il primo è il passo della pirigone:
(LA)
«In montibus, terra, marique nasci animalia nihil mirum; nam materia, et nutrimentum, et natura horum causa est. Ex igne vero generatos volucres exsistere nuncupatos Pyrigonos, et in eo ipso igne vivere et ali, hucque et illuc volare, hoc admirandum est. Illud item admirationem excitat, cum ex igne nutricio egrediuntur, et frigidum coelum attingunt, statim exeunt e vita. Quae autem causa sit, igne ut nascantur, contraque aere extinguantur, aliis dicendum relinquo.»
(IT)
«Non è una grande meraviglia che gli esseri viventi nascano sulle montagne, in terra e nei mari, giacché le cause sono la materia, il cibo e la natura. Ma è stupefacente che dal fuoco sorgano creature che gli uomini chiamano pirigoni, e che queste vi vivano e vi prosperino, volando avanti e indietro in esso. E, il che è la cosa più straordinaria, quando queste creature rimangono al di fuori dell'area del calore cui sono abituate, e respirano aria fredda, muoiono di colpo. Il perché queste nascano nel fuoco e muoiano nell'aria lascio che siano altri a spiegarlo.»
(Claudio Eliano, De animalium natura, libro II, 2)


Troviamo la pirausta più avanti, nel libro XII. Qui Eliano descrive una creatura del tutto differente dalla prima e simile a una comune falena, che risulta attratta dalle fiamme e ne è uccisa.
(LA)
«Pyrausta animal est, quod igitur fulgore gaudet; et ad lucernas advolat, cum flamma maxime viget, atque inde se aliquid adepturum putat: magno autem impetu in eam illapsus comburitur.»
(IT)
«La pirausta è una creatura che gode del fulgore del fuoco; e vola verso le lampade che ardono con la fiamma più intensa, e poi ci finisce dentro per la propria irruenza, e vi brucia a morte.»
(Claudio Eliano, De animalium natura, libro XII, 8)



A chiusura di questo passo Eliano cita il passo di Eschilo di cui sopra. Alcuni traduttori hanno voluto identificare questa seconda creatura con la tarma minore della cera.

Nel rinascimento

Erasmo da Rotterdam

Erasmo da Rotterdam dedica alla pirausta un paragrafo dei suoi Adagi.

Aldrovandi

Ulisse Aldrovandi, citando molti autori dell'antichità, parla della pirausta nel suo De animalibus insectis libri septem.

Nel seicento

Alexander Ross

Alexander Ross cita la pirausta in Arcana microsmi per argomentare le proprie tesi contro Thomas Browne:
(EN)
«That some mens bodies have endured the fire without pain and burning, is not more strange then true; which may be done three manners of ways: [...] 3. The body is made sometimes to resist fire by natural means, as by unguents; [...] The Salamander also liveth sometimes in the fire, though not so long as some have thought. Pyraustæ are gendred in the fire; So Aristotle and Scaliger
(IT)
«Che alcuni corpi abbiano sopportato il fuoco senza soffrire né bruciarsi, non è più strano che vero; la qual cosa può essere fatta in tre diversi modi: [...] 3. Il corpo è reso in quei momenti resistente al fuoco per vie naturali, come per mezzo di unguenti; [...] Anche la salamandra vive a volte nel fuoco, per quanto non a lungo come taluni hanno creduto. Le pirauste si generano nel fuoco; così [dicono] Aristotele e Scaligero.»
(Alexander Ross, Arcana Microcosmi, libro II, capitolo 1, 1)


Influenza culturale

Letteratura italiana

La pirausta, in entrambe le sue caratterizzazioni, ricorre nell'uso poetico e letterario italiano, in particolare nel periodo barocco. Nel linguaggio mistico, la pirausta è spesso immagine dell'anima che anela all'Empireo o vi è immersa.
Tra gli autori che parlano della pirausta come creatura che vive nel fuoco sono Isabella Andreini nel suo Sonetto LXXXVII, Giovan Battista Marino nel poema L'Adone, Giovanni Battista Andreini ne L'olivastro, overo il poeta sfortunato, Francesco Fulvio Frugoni ne Il cane di Diogene, Annibale Marchetti in Iddio rintracciato per le sue orme, Giovanni Rho in Della Santissima Eucaristia, Tommaso Campanella in Del senso delle cose.
La pirausta è invece nominata come creatura attratta e uccisa dalle fiamme da Giacinto Maria Anti.

Descrizioni moderne

Lo zoologo Karl Shuker, nel suo Draghi: una storia naturale, fornisce una descrizione più dettagliata della piralide:
«Questo eccezionale animale, non più grande di una grossa mosca, somigliava a un insetto con quattro zampe, corpo di colore bronzo brunito e ali dorate. La testa, però, era quella di un drago.»
L'autore tuttavia non precisa da quale fonte siano tratte queste informazioni.




lunedì 19 aprile 2021

Pensiero magico

 



Il pensiero magico, o pensiero superstizioso, è la convinzione che eventi non correlati siano causalmente connessi nonostante l'assenza di qualsiasi legame causale plausibile tra di loro, in particolare come risultato di effetti soprannaturali. Gli esempi includono l'idea che i pensieri personali possono influenzare il mondo esterno senza agire su di essi, o che gli oggetti devono essere collegati in modo causale se si assomigliano o sono entrati in contatto l'uno con l'altro in passato. Il pensiero magico è un tipo di pensiero fallace ed è una fonte comune di inferenze causali non valide. A differenza del confusione di correlazione con causalità , il pensiero magico non richiede che gli eventi siano correlati.

La definizione precisa del pensiero magico può variare leggermente se usata da diversi teorici o tra diversi campi di studio. In antropologia (la prima ricerca), la causalità postulata è tra rito religioso , preghiera , sacrificio o osservanza di un tabù e un beneficio o una ricompensa attesi. Ricerche successive indicano che il pensiero magico è comune anche nelle società moderne.

In psicologia , il pensiero magico è la convinzione che i propri pensieri da soli possano produrre effetti nel mondo o che pensare qualcosa corrisponda al farlo. Queste convinzioni possono indurre una persona a provare una paura irrazionale di compiere determinati atti o avere determinati pensieri a causa di una presunta correlazione tra il farlo e la minaccia di calamità.

In psichiatria , il pensiero magico è un disturbo del contenuto del pensiero; qui denota la falsa convinzione che i propri pensieri, azioni o parole causeranno o impediranno una conseguenza specifica in qualche modo che sfida le leggi di causalità comunemente intese.

Nella religione , nella religione popolare e nelle credenze superstiziose , la causalità postulata è tra rito religioso , preghiera , sacrificio o osservanza di un tabù e un beneficio o una ricompensa attesi. Si presume che l'uso di un oggetto o di un rituale fortunato, ad esempio, aumenti la probabilità che uno si esibisca a un livello in modo da poter raggiungere l'obiettivo o il risultato desiderato.

I ricercatori hanno identificato due possibili principi come cause formali dell'attribuzione di false relazioni causali:

  • la contiguità temporale di due eventi

  • "pensiero associativo", l'associazione di entità basata sulla loro somiglianza l'una con l'altra

Eminenti teorici vittoriani identificarono il pensiero associativo (una caratteristica comune dei praticanti di magia) come una forma caratteristica di irrazionalità. Come con tutte le forme di pensiero magico, le nozioni di causalità basate sull'associazione e sulle somiglianze non sono sempre considerate la pratica della magia da parte di un mago. Ad esempio, la dottrina delle firme sosteneva che le somiglianze tra parti di piante e parti del corpo indicavano la loro efficacia nel trattamento delle malattie di quelle parti del corpo e faceva parte della medicina occidentale durante il Medioevo . Questo pensiero basato sull'associazione è un vivido esempio dell'applicazione umana generale dell'euristica della rappresentatività.

Edward Burnett Tylor ha coniato il termine "pensiero associativo", caratterizzandolo come pre-logico, in cui la "follia del mago" sta nel confondere una connessione immaginata con una reale. Il mago crede che gli oggetti collegati tematicamente possano influenzarsi a vicenda in virtù della loro somiglianza. Ad esempio, nel racconto di EE Evans-Pritchard, membri della tribù Azande credo che lo sfregamento dei denti di coccodrillo sulle piante di banano possa invocare un raccolto fruttuoso. Poiché i denti di coccodrillo sono curvi (come le banane) e ricrescono se cadono, gli Azande osservano questa somiglianza e vogliono impartire questa capacità di rigenerazione alle loro banane. Per loro lo sfregamento costituisce un mezzo di transfert.

Sir James Frazer (1854-1941) elaborò il principio di Tylor dividendo la magia nelle categorie di magia simpatica e contagiosa . Quest'ultimo si basa sulla legge del contagio o del contatto, in cui due cose che una volta erano collegate mantengono questo legame e hanno la capacità di influenzare i loro oggetti presumibilmente correlati, come danneggiare una persona danneggiando una ciocca dei suoi capelli. La magia simpatica e l' omeopatia operano sulla premessa che "il simile influisce sul simile", o che si possono impartire le caratteristiche di un oggetto a un oggetto simile. Frazer credeva che alcuni individui pensassero che il mondo intero funzioni secondo questi principi mimetici o omeopatici.

In How Natives Think (1925), Lucien Lévy-Bruhl descrive una nozione simile di "rappresentazioni collettive" mistiche. Anche lui vede il pensiero magico come fondamentalmente diverso da uno stile di pensiero occidentale . Afferma che in queste rappresentazioni l'attività mentale delle persone "primitive" è troppo poco differenziata perché sia ​​possibile considerare idee o immagini di oggetti da sole indipendentemente dalle emozioni e dalle passioni che evocano quelle idee o da esse evocate ". Lévy-Bruhl spiega che i nativi commettono l' errore post hoc, ergo propter hoc , in cui le persone osservano che x è seguito da y e concludono che x ha causato y. Crede che questo errore sia istituzionalizzato nella cultura nativa e venga commesso regolarmente e ripetutamente.

Nonostante l'opinione che la magia sia meno che razionale e implichi un concetto inferiore di causalità, in The Savage Mind (1966), Claude Lévi-Strauss ha suggerito che le procedure magiche sono relativamente efficaci nell'esercitare il controllo sull'ambiente. Questa visione ha generato teorie alternative del pensiero magico, come l'approccio simbolico e psicologico, e ha attenuato il contrasto tra il pensiero "colto" e "primitivo": "Il pensiero magico non è meno caratteristico della nostra attività intellettuale mondana di quanto lo sia di Zande pratiche di cura. "

Bronisław Malinowski s' Magia, Scienza e Religione (1954) discute un altro tipo di pensiero magico, in cui le parole ei suoni sono il pensiero di avere la capacità di influenzare direttamente il mondo. Questo tipo di pensiero di realizzazione del desiderio può comportare l'evitamento di parlare di determinati argomenti ("parla del diavolo e apparirà"), l'uso di eufemismi invece di certe parole, o la convinzione che conoscere il " il vero nome "di qualcosa dà potere su di esso, o che certi canti, preghiere o frasi mistiche determineranno cambiamenti fisici nel mondo. Più in generale, è un pensiero magico prendere un simbolo come suo referente o un'analogia per rappresentare un'identità.

Sigmund Freud credeva che il pensiero magico fosse prodotto da fattori di sviluppo cognitivo . Ha descritto i praticanti di magia come proiettare i loro stati mentali sul mondo che li circonda, simile a una fase comune nello sviluppo del bambino. Dall'infanzia alla prima età scolare, i bambini spesso collegano il mondo esterno con la loro coscienza interna, ad esempio "Piove perché sono triste".

Un'altra teoria del pensiero magico è l'approccio simbolico. I principali pensatori di questa categoria, tra cui Stanley J. Tambiah , credono che la magia debba essere espressiva, piuttosto che strumentale. Al contrario del pensiero diretto e mimetico di Frazer, Tambiah afferma che la magia utilizza analogie astratte per esprimere uno stato desiderato, lungo le linee della metonimia o della metafora .

Una questione importante sollevata da questa interpretazione è come i semplici simboli possano esercitare effetti materiali. Una possibile risposta sta nel concetto di " performatività " di John L. Austin , in cui l'atto di dire qualcosa lo rende vero, come in un rito inaugurale o coniugale. Altre teorie propongono che la magia sia efficace perché i simboli sono in grado di influenzare gli stati psicofisici interni. Affermano che l'atto di esprimere una certa ansia o desiderio può essere riparativo in sé.

Secondo le teorie di sollievo e controllo dell'ansia, le persone si rivolgono a credenze magiche quando esiste un senso di incertezza e potenziale pericolo e con scarso accesso alle risposte logiche o scientifiche a tale pericolo. La magia viene utilizzata per ripristinare un senso di controllo sulle circostanze. A sostegno di questa teoria, la ricerca indica che il comportamento superstizioso è invocato più spesso in situazioni di stress elevato, specialmente da persone con un maggiore desiderio di controllo.

Un'altra potenziale ragione per la persistenza dei rituali magici è che i rituali spingono al loro uso creando una sensazione di insicurezza e quindi proponendosi come precauzioni. Boyer e Liénard propongono che nei rituali ossessivo-compulsivi - un possibile modello clinico per certe forme di pensiero magico - l'attenzione si sposti al livello più basso dei gesti, con conseguente abbassamento dell'obiettivo. Ad esempio, un rituale di pulizia ossessivo-compulsivo può enfatizzare eccessivamente l'ordine, la direzione e il numero di salviette utilizzate per pulire la superficie. L'obiettivo diventa meno importante delle azioni utilizzate per raggiungere l'obiettivo, con l'implicazione che i rituali magici possono persistere senza efficacia perché l'intento si perde nell'atto. In alternativa, alcuni casi di "rituali" innocui possono avere effetti positivi nel rafforzare l'intento, come può essere il caso di alcuni esercizi pre-partita nello sport.

Alcuni studiosi ritengono che la magia sia psicologicamente efficace . Citano l' effetto placebo e la malattia psicosomatica come primi esempi di come le nostre funzioni mentali esercitano potere sui nostri corpi. Allo stesso modo, Robin Horton suggerisce che impegnarsi in pratiche magiche che circondano la guarigione può alleviare l'ansia, che potrebbe avere un significativo effetto fisico positivo. In assenza di assistenza sanitaria avanzata, tali effetti giocherebbero un ruolo relativamente importante, contribuendo così a spiegare la persistenza e la popolarità di tali pratiche.

Ariel Glucklich cerca di comprendere la magia da una prospettiva soggettiva, tentando di comprendere la magia a un livello fenomenologico , basato sull'esperienza . Glucklich cerca di descrivere l'atteggiamento che i praticanti magici sentono che chiama "coscienza magica" o "esperienza magica". Spiega che si basa sulla "consapevolezza dell'interrelazione di tutte le cose nel mondo per mezzo di una percezione sensoriale semplice ma raffinata".

Un altro modello fenomenologico è quello di Gilbert Lewis , che sostiene che "l'abitudine è sconsiderata". Crede che coloro che praticano la magia non pensino a una teoria esplicativa dietro le loro azioni più di quanto la persona media cerchi di afferrare il funzionamento farmaceutico dell'aspirina. Quando una persona media prende un'aspirina, non sa come funziona chimicamente il medicinale. Prende la pillola con la premessa che c'è una prova di efficacia. Allo stesso modo, molti che si avvalgono della magia lo fanno senza sentire il bisogno di comprendere una teoria causale dietro di essa.

Robin Horton sostiene che la differenza tra il pensiero dei popoli occidentali e quello dei non occidentali è prevalentemente " idiomatica ". Dice che i membri di entrambe le culture usano lo stesso buon senso pratico e che sia la scienza che la magia sono vie al di là della logica di base con cui le persone formulano teorie per spiegare qualunque cosa accada. Tuttavia, le culture non occidentali usano l'idioma della magia e hanno figure spirituali della comunità, e quindi i non occidentali si rivolgono a pratiche magiche oa uno specialista in quell'idioma. Horton vede la stessa logica e il buon senso in tutte le culture, ma osserva che il loro contrasto è ontologicogli idiomi portano a pratiche culturali che sembrano illogiche agli osservatori la cui cultura ha norme corrispondentemente contrastanti. Spiega: "i motivi per cui un profano accetta i modelli proposti dallo scienziato spesso non sono diversi dal motivo del giovane abitante africano per accettare i modelli proposti da uno dei suoi anziani". In modo simile, Michael F. Brown sostiene che gli Aguaruna del Perù vedono la magia come un tipo di tecnologia, non più soprannaturale dei loro strumenti fisici. Brown dice che gli Aguaruna utilizzano la magia in modo empirico; per esempio, scartano tutte le pietre magiche che hanno trovato inefficaci. Per Brown, come per Horton, il pensiero magico e quello scientifico differiscono solo nel linguaggio. Queste teorie sfumano i confini tra magia, scienza e religione e si concentrano sulle somiglianze nelle pratiche magiche, tecniche e spirituali. Brown scrive anche ironicamente di essere tentato di negare l'esistenza della "magia".

Una teoria della differenza sostanziale è quella della società aperta rispetto a quella chiusa. Horton descrive questo come una delle principali differenze tra il pensiero tradizionale e la scienza occidentale. Suggerisce che la visione scientifica del mondo si distingue da quella magica dal metodo scientifico e dallo scetticismo , che richiedono la falsificabilità di qualsiasi ipotesi scientifica. Egli osserva che per i popoli nativi "non esiste una consapevolezza sviluppata di alternative al corpo stabilito di testi teorici". Osserva che tutte le ulteriori differenze tra il pensiero tradizionale e quello occidentale possono essere comprese come risultato di questo fattore. Dice che poiché non ci sono alternative nelle società basate sul pensiero magico, non è necessario che una teoria sia oggettivamente giudicata valida.

Secondo la teoria dello sviluppo cognitivo di Jean Piaget, il pensiero magico è più importante nei bambini di età compresa tra 2 e 7 anni. A causa degli esami dei bambini in lutto, si dice che durante questa età, i bambini credono fermamente che i loro pensieri personali abbiano una diretta effetto sul resto del mondo. Si ipotizza che le loro menti creeranno una ragione per sentirsi responsabili se sperimentano qualcosa di tragico che non capiscono, ad esempio una morte. Jean Piaget , uno psicologo dello sviluppo , ha elaborato una teoria delle quattro fasi dello sviluppo . I bambini di età compresa tra 2 e 7 anni sarebbero classificati nella sua fase di sviluppo preoperatoria . Durante questa fase i bambini stanno ancora sviluppando il loro uso dipensiero logico . Il pensiero di un bambino è dominato dalla percezione delle caratteristiche fisiche, il che significa che se al bambino viene detto che un animale domestico di famiglia è "andato via" quando è effettivamente morto, allora il bambino avrà difficoltà a comprendere la trasformazione del cane che non c'è più. . Il pensiero magico sarebbe evidente qui, dal momento che il bambino potrebbe credere che l'animale domestico di famiglia se ne sia andato è solo temporaneo. Le loro giovani menti in questa fase non comprendono la finalità della morte e il pensiero magico può colmare il divario.

Si è scoperto che i bambini spesso si sentono responsabili di uno o più eventi che si verificano o sono in grado di invertire un evento semplicemente pensandoci e desiderando un cambiamento: vale a dire il "pensiero magico". La finzione e la fantasia sono parte integrante della vita a questa età e sono spesso usate per spiegare l'inspiegabile.

Secondo Piaget, i bambini all'interno di questa fascia di età sono spesso " egocentrici ", credendo che ciò che provano e sperimentano sia lo stesso dei sentimenti e delle esperienze di tutti gli altri. Anche a questa età, c'è spesso una mancanza di capacità di capire che potrebbero esserci altre spiegazioni per eventi al di fuori del regno delle cose che hanno già compreso. Ciò che accade al di fuori della loro comprensione deve essere spiegato usando ciò che già sanno, a causa dell'incapacità di comprendere appieno concetti astratti.

Il pensiero magico si trova in particolare nelle spiegazioni dei bambini sulle esperienze di morte, che si tratti della morte di un membro della famiglia o di un animale domestico, o della loro stessa malattia o della morte imminente. Queste esperienze sono spesso nuove per un bambino piccolo, che a quel punto non ha esperienza per comprendere le ramificazioni dell'evento. Un bambino può sentirsi responsabile di ciò che è accaduto, semplicemente perché era arrabbiato con la persona che è morta, o forse ha giocato con l'animale troppo brutalmente. Potrebbe anche esserci l'idea che se il bambino lo desidera abbastanza intensamente, o esegue solo l'atto giusto, la persona o l'animale domestico può scegliere di tornare e non essere più morto. Quando si considera la propria malattia o la morte imminente, alcuni bambini potrebbero sentirsi puniti per aver fatto qualcosa di sbagliato o per non aver fatto qualcosa che avrebbero dovuto, e quindi si sono ammalati. Se le idee di un bambino su un evento sono errate a causa del suo pensiero magico, c'è la possibilità che le conclusioni che il bambino fa possano sfociare in credenze e comportamenti a lungo termine che creano difficoltà per il bambino mentre matura.

  • Il " pensiero quasi magico " descrive "casi in cui le persone agiscono come se credessero erroneamente che la loro azione influenzi il risultato, anche se in realtà non hanno questa convinzione". Le persone possono rendersi conto che un'intuizione superstiziosa è logicamente falsa, ma agiscono come se fosse vera perché non si sforzano di correggere l'intuizione.


domenica 18 aprile 2021

I serial killer sono più intelligenti delle persone medie?

 


La maggior parte di coloro che sono stati scoperti o catturati non sembra che lo siano, no.

I serial killer hanno avuto (e hanno) successo perché:

  1. Nelle aree in cui uccidono, la polizia non riesce a collegare omicidi e sparizioni a un singolo individuo, una squadra o un gruppo che lavorano in accordo.

  2. Viaggiano da uno stato all'altro e/o all'estero e questo rende difficile tenere traccia delle loro azioni.

  3. Non consentono di trovare i resti delle vittime.

  4. Nascondono i resti in modi che ci vogliano mesi, anni o addirittura decenni prima di essere scoperti.

  5. Uccidono i principali testimoni dei loro crimini.

Nessuna di queste cose richiede un intelletto di livello geniale e, in effetti, la maggior parte di esse sono semplicemente segni che le forze dell'ordine non sono particolarmente efficienti né qualificate in molte aree del paese e del mondo.

Francamente, un serial killer di livello geniale verrebbe probabilmente catturato solo se commettesse uno o più errori gravi. Se possiedono la capacità di risolvere problemi e prevedono trappole relativamente semplici che possono evitare, è improbabile che incontrino le forze dell'ordine e ciò significa che non avrebbero troppi problemi.


sabato 17 aprile 2021

Dato che i coccodrilli non interrompono la loro crescita, perché non ne abbiamo visto di giganteschi finora?

Beh, "gigante" è un termine relativo, e ne abbiamo osservati alcuni che rientrerebbero in quella definizione per molte persone, come questo ragazzo:



Sì, è piuttosto impressionante. Ma perché non possiamo avere mostri come questo?



In realtà, sarebbe meglio che questi fossero limitati a Sci Fi Channel.

Ma perché? Non smettono di crescere, quindi alla fine dovrebbero arrivarci, giusto?

Bene, la cosa importante da considerare qui è il tasso di crescita. Molte specie di piante e animali non smettono mai di crescere, ma smettono di crescere ad un ritmo elevato.

Date un'occhiata a questo grafico di crescita per un coccodrillo:



Mentre la crescita non si ferma, è ovvio che rallenta un po' più tardi nella vita del coccodrillo, fino al punto in cui mette su solo circa 5 kg ogni dieci anni alla fine della vita. Se il coccodrillo in questo esempio riuscisse a diventare centenario, potrebbe essere il doppio di quello di trent'anni fa, ma non sarà ancora in grado di divorare navi come nei films.

Quindi non vedremo nessun coccodrillo grande come una balena, a meno che non scoprano il segreto dell'immortalità, e anche in quel caso, con la loro crescita lenta, avremo tutto il tempo per prepararci.


venerdì 16 aprile 2021

Perché il vaticano non vuole che i preti si sposino?



Varie ragioni:

  • Per le eredità, ci sarebbe il rischio di dissipare i beni della chiesa.

  • Una latente sessuofobia, il celibato e la castità sono ancora viste come virtù.

  • Figli e mogli potrebbero influire sulla gestione delle cose.

Meglio permettere il sacerdozio alle donne come primo passo, poi permettere il matrimonio e cambiare i vincoli patrimoniali dei beni presi in gestione.


giovedì 15 aprile 2021

Alcune delle persone più inquietanti della storia

Iniziamo con:

Alexander "Sawney" Bean



Era a capo di una tribù di omicidi cannibali incestuosi di 48 membri tra il XV e il XVI secolo. Uccisero i viaggiatori, presero tutto ciò che avevano e banchettarono con i corpi. Si scoprì che il culto esisteva, cacciato, trovato e impiccato.


Erzsebet Bathory



La contessa del sangue

Era una famiglia reale ungherese con possedimenti di terre e un castello. Erzsebet operò tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento. Ha portato dentro detto castello le ragazze che circondavano la sua dimora e le ha uccise. È arrivata al punto di iniziare con la bassa nobiltà e la cosa l'ha catturata. Le torture e il bagno di sangue sono stati trovati durante l'irruzione del castello. Fu imprigionata e rinchiusa in una stanza fino alla sua morte.


Bhagwan Shree Rajneesh (Osho)



Leader di una setta che ha fatto usare ai suoi seguaci la guerra biologica per far ammalare una città e tentare di prendere il controllo del tribunale della contea.

Un culto che vive a The Dalles, nell'Oregon. Il culto aveva procurato e coltivato campioni di vari organismi che potevano essere usati per la guerra biologica. Hanno scelto la Salmonella per l'attacco e hanno spruzzato l'insalata in vari ristoranti della città. Lo scopo di questo attacco era di ammalare la popolazione votante e prendere il controllo del tribunale di circoscrizione della contea. L'attacco ha fatto ammalare 751 persone. Non ha ucciso nessuno ed è stato un test. L'attacco principale non ha mai avuto luogo, ma il loro test ha avuto molto successo. È solo uno dei due attacchi biologici totali sul suolo statunitense.



mercoledì 14 aprile 2021

Sorgente radio SHGb02+14a

Risultati immagini per Sorgente radio SHGb02+14a


La sigla SHGb02+14a identifica una sorgente radio dello spazio cosmico individuata dal progetto SETI@home nel marzo 2003 e annunciata su New Scientist il 1º settembre 2004. La sua notorietà è dovuta al fatto di essere una possibile candidata per gli scopi del progetto SETI-Search for Extra-Terrestrial Intelligence.
La radiosorgente è stata osservata per tre volte, su una frequenza radio di circa 1420 MHz, la stessa che, grazie alla prossimità a una delle frequenze principali a cui l'idrogeno assorbe e irradia fotoni, si ritiene possa essere utilizzata da extraterrestri.

Caratteristiche

Vi sono alcune sconcertanti caratteristiche che hanno ispirato una discreta dose di scetticismo su questa sorgente. SHGb02+14a è situata in un punto posto tra le costellazioni dei Pesci e dell'Ariete, una direzione in cui non si osserva alcuna stella a distanza inferiore a 1000 anni luce. Il suo segnale è inoltre estremamente debole. La frequenza del segnale ha una rapida deriva, che corrisponderebbe all'emissione proveniente da un pianeta orbitante a una velocità circa 40 volte superiore a quella della Terra intorno al Sole. Ogni volta che il segnale è stato ricevuto, la frequenza osservata è stata sempre di 1420 MHz, cioè la frequenza originale prima di ogni deriva. Il segnale potrebbe quindi rappresentare una pulsar risonante attraverso una fascia gaussiana.

Spiegazioni alternative

Esistono anche altre spiegazioni possibili per questa radiosorgente. SETI@home ha smentito quanto riportato dai media circa una probabile natura extraterrestre del suo segnale. Potrebbe essere un artefatto di natura casuale, rumore cosmico, o perfino il frutto di un problema tecnologico.
 
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