La sigla SHGb02+14a identifica
una sorgente radio dello spazio cosmico individuata dal
progetto SETI@home nel marzo 2003 e annunciata su New Scientist il 1º
settembre 2004. La sua notorietà è dovuta al fatto di essere una
possibile candidata per gli scopi del progetto SETI-Search for
Extra-Terrestrial Intelligence.
La radiosorgente è stata osservata per
tre volte, su una frequenza radio di circa 1420 MHz, la stessa che,
grazie alla prossimità a una delle frequenze principali a cui
l'idrogeno assorbe e irradia fotoni, si ritiene possa essere
utilizzata da extraterrestri.
Caratteristiche
Vi sono alcune sconcertanti
caratteristiche che hanno ispirato una discreta dose di scetticismo
su questa sorgente. SHGb02+14a è situata in un punto posto
tra le costellazioni dei Pesci e dell'Ariete, una direzione in cui
non si osserva alcuna stella a distanza inferiore a 1000 anni luce.
Il suo segnale è inoltre estremamente debole. La frequenza del
segnale ha una rapida deriva, che corrisponderebbe all'emissione
proveniente da un pianeta orbitante a una velocità circa 40 volte
superiore a quella della Terra intorno al Sole. Ogni volta che il
segnale è stato ricevuto, la frequenza osservata è stata sempre di
1420 MHz, cioè la frequenza originale prima di ogni deriva. Il
segnale potrebbe quindi rappresentare una pulsar risonante attraverso
una fascia gaussiana.
Spiegazioni alternative
Esistono anche altre spiegazioni
possibili per questa radiosorgente. SETI@home ha smentito quanto
riportato dai media circa una probabile natura extraterrestre del suo
segnale. Potrebbe essere un artefatto di natura casuale, rumore
cosmico, o perfino il frutto di un problema tecnologico.
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