martedì 27 aprile 2021

Starchild

Risultati immagini per Starchild


Starchild (in italiano "bimbo delle stelle") è il nome assegnato a un cranio deforme, scoperto intorno al 1930 da una ragazzina messicana in una miniera abbandonata accanto ai resti di una donna umana adulta.
Il suo nome si deve a Lloyd Pye, scrittore statunitense appartenente alla corrente da lui stesso definita "conoscenza alternativa" (alternative knowledge), il quale attribuirebbe le caratteristiche anomale del teschio a mutazioni genetiche dovute ad un ibrido alieno-umano, non negando anche una probabile origine totalmente extraterrestre. Studi scientifici hanno successivamente dimostrato l'impossibilità della veridicità di questa ipotesi.

Ritrovamento

Lo scrittore statunitense Lloyd Pye venne a conoscenza del teschio dalla coppia di sposi Ray e Melanie Young, nella città di El Paso (Texas), che glielo avrebbero successivamente affidato nel febbraio 1999. Nello stesso anno i coniugi Young fondarono un'associazione senza scopo di lucro denominata The Starchild Project.
Gli Young testimoniarono d'esser entrati in possesso del reperto intorno al 1930 tramite una ragazzina messicana di 13-15 anni che, a sua volta, disse di aver ritrovato il teschio mentre giocava in una miniera abbandonata a circa 160 km a sud-ovest dalla città di Chihuahua. Secondo le testimonianze riportate, il teschio giaceva accanto a uno scheletro umano supino, successivamente rinvenuto e analizzato, appartenuto probabilmente a una donna amerinda morta a un'età stimata fra i 20 e i 30 anni.

Caratteristiche

Il teschio fu sottoposto nel 2000 alla datazione con il carbonio-14, grazie al quale fu stabilita l'età di circa 900 anni. Fu inoltre sottoposto ad analisi a raggi X, al microscopio atomico e TAC. Le analisi chimiche confermarono che il teschio è composto principalmente da idrossiapatite di calcio, cioè il materiale del quale è composto un normale cranio od osso umano.
In base alle analisi effettuate sulla mascella destra superiore, pare che il cranio fosse appartenuto a un bambino di età compresa tra i 4 e i 5 anni; tuttavia il volume cerebrale ammonta a 1600 cm³, ovvero a 200 cm³ in più rispetto alla media di un cervello umano adulto e 400 cm³ in più di un adulto con un cranio della stessa grandezza.
Il teschio presenta diverse evidenti anomalie morfologiche rispetto a un normale umano:
  • l'area parietale sporge da entrambi i lati delle orbite senza alcuna traccia di tempie normali;
  • le cavità oculari sono troppo poco profonde rispetto alla norma;
  • le orbite sono ovali e completamente cave;
  • i canali del nervo ottico sono deviati in basso e in dentro in modo da rendere molto inverosimile la mobilità del normale bulbo oculare;
  • l'attaccatura del collo è in posizione anomala;
  • i seni paranasali frontali sono assenti e la superficie è regolare dalle arcate sopraccigliari fino all'inizio del setto nasale.
Tali caratteristiche indicano che il bambino era affetto da deformazioni congenite del cranio. Secondo Steven Novella, il bambino soffriva di idrocefalo non curato. Adelina Chow, avvalendosi del parere di medici specializzati, ha concluso che "Starchild" "soffriva di vari difetti umani congeniti" che avevano causato una pronunciata brachicefalia e un'anomalia della sutura frontale.
Sul cranio fu eseguita un'analisi del DNA al BOLD di Vancouver nel 1999. Tale esame mostrò la presenza di cromosomi X e Y, confermando quindi che "Starchild" era un bambino di sesso maschile. Un successivo esame del DNA mitocondriale eseguito nel 2003, l'anno della scoperta della mappatura completa del genoma umano ai laboratori della Trace Genetics indicò che Starchild e il cranio della donna ritrovata accanto a lui nella miniera messicana appartenevano a diversi aplogruppi amerindi e quindi la donna non poteva esserne la madre.

Starchild nella pseudoscienza

Sulle caratteristiche inconsuete del cranio sono state fatte anche speculazioni pseudoscientifiche. Lloyd Pye, ravvisando una somiglianza tra la forma del cranio dello "Starchild" e quella attribuita agli alieni Grigi, sostiene che "Starchild" fosse un ibrido umano-alieno. Pye e chi segue la sua tesi rammentano che l'esame del DNA mitocondriale del 2003 non è riuscita a estrarre il DNA nucleare e che quindi, a loro dire, questo invaliderebbe il test eseguito nel 1999. Tale affermazione manca però di fondamento: ovviamente il fatto che tale esame non dia informazioni sulla paternità non significa che la paternità umana sia esclusa, fatto anzi palese poiché l'esame del DNA del 1999 ha individuato entrambi i cromosomi umani X e Y.
Nel 2011 alcuni tabloid riportarono la notizia secondo la quale alcuni non meglio identificati genetisti avrebbero rivelato che il DNA materno dello Starchild presenterebbe maggiori differenze rispetto al DNA umano rispetto a quanto possa avvenire normalmente e che da ciò si dedurrebbe che lo Starchild avrebbe origine aliena. Tale notizia riportata dai media non trova riscontro in ambito scientifico.

0 commenti:

Posta un commento

 
Wordpress Theme by wpthemescreator .
Converted To Blogger Template by Anshul .