Si definisce miracolo (dal
latino «miraculum», cosa meravigliosa), in teologia, un
evento straordinario, al di sopra delle leggi naturali, che si
considera operato da Dio direttamente o tramite una sua creatura. Nel
linguaggio comune, per estensione, il termine miracolo indica
anche un fatto eccezionale, che desta meraviglia. Colui che si
ritiene abbia compiuto dei miracoli di natura medica è detto
taumaturgo.
Sui fatti ritenuti miracolosi si è
sviluppato storicamente un dibattito tra i sostenitori della loro
natura divina e i sostenitori di un approccio razionalista al
fenomeno che negano spesso sia la veridicità che la natura
soprannaturale di tali eventi.
Il miracolo nelle religioni
Nell'ebraismo, così come nell'Islam, i
miracoli sono considerati segni dell'onnipotenza di Dio.
Nella Bibbia svariati eventi vengono
presentati come miracolosi. Si deve tuttavia fare una differenza tra
l'interpretazione ebraica, ovviamente limitata all'Antico Testamento,
e l'interpretazione cristiana, che abbraccia soprattutto il Nuovo
Testamento, del quale l'Antico è letto come prefigurazione.
I miracoli nell'Induismo
I testi sacri propri dell'Induismo
contengono vari esempi di miracoli, tra cui la comparsa di un ponte
sull'oceano per lasciare che gli eserciti di Rama lo attraversino, il
salvataggio divino di Prahlada alla cui vita si era attentato con
molti mezzi (fuoco, calpestamento ad opera di elefanti, ecc), la
scomparsa del corpo fisico di Mirabai e Andal mentre entrano nel
santuario di un tempio, Krishna che risuscita dai morti Parikshit. In
epoca recente si sarebbero verificati miracoli da parte del dio
Ganesha; tra i più rilevanti quello del 21 settembre 1995, quando in
diverse parti del mondo - dall'Asia alle comunità induiste europee
ed americane - le statue della divinità avrebbero bevuto del latte.
I miracoli nel Cristianesimo
Nel Nuovo Testamento i principali
miracoli sono opera di Gesù, e sono accompagnati da un valore
simbolico; spesso capita che lo stesso Gesù si rifiuti di fare
miracoli per fare proseliti. Da ricordare, come momento topico, la
tentazione di Satana che nel deserto propone a Gesù di cambiare i
sassi in pane; Gesù rifiuta, con questo e altri segni, di far
diventare i miracoli segni per convincere i testimoni. Da ricordare,
dopo la moltiplicazione dei pani, come Gesù si nasconda per fuggire
alla gente che voleva farlo re. Gesù evita che i miracoli da lui
operati possano venir equivocati dalla folla. Numerose sono le volte
che Gesù chiede ai miracolati di rimanere in silenzio e di non
dirlo, è sempre fatto divieto a chi riceve un miracolo di seguirlo.
Nell'ottica complessiva del messaggio evangelico, l'unico segno
attorno a cui ci si deve convertire è quello duro e crudo della
croce. Il Nuovo Testamento riferisce anche di miracoli operati dagli
Apostoli, attribuendoli esplicitamente al potere concesso loro da
Gesù, perché potessero testimoniare la loro fede e annunciare il
regno di Dio. Essi vengono presentati dagli evangelisti come opere di
Gesù, il Cristo, termine greco che traduce l'ebraico Messia, e sono
considerati come parte della proclamazione del regno divino, a solo
scopo di sollecitare il pentimento e la conversione a Dio. Nel Nuovo
Testamento è presente anche la figura di Simone Mago che compie
prodigi considerati veri miracoli dai testimoni.
Sono quattro i termini Greci usati solitamente per indicare i
miracoli nella Scrittura:- Semeion, "segno", cioè l'evidenza empirica di intervento o presenza divina (Matteo 12,38-39;16,1-4, Marco 8,11, Luca 11,16;23,8, Giovanni 2,11;2,18;2,23, Atti 6,8).
- Terata, "miracoli", cioè portenti, eventi che causano stupore. (Atti 2,19).
- Dynameis, "potenze", cioè opere che presuppongono una forza, o meglio, un potere sovrumano o sovrannaturale (Atti 2,22, Romani 15,19, 2 Tessalonicesi 2,9).
- Erga, "opere", cioè le azioni dei santi o
di Gesù e i suoi discepoli.
I miracoli secondo la Chiesa Cattolica
Il miracolo è sempre opera di Dio
anche se può avvenire tramite l'intercessione dei Santi. La Chiesa
cattolica romana richiede due distinti eventi miracolosi, avvenuti
dopo la morte e riferibili alla sua intercessione, come presupposto
per la causa di canonizzazione dei santi, uno per la Beatificazione,
più un secondo per la Canonizzazione.
Secondo la procedura attuale, definita
nel 1983, l'inchiesta compiuta dalla Chiesa per accertare la verità
del miracolo si basa, nei casi di guarigione inspiegabile, su
un'attenta analisi dei fatti da parte di una consulta medica nominata
dalla Congregazione per le cause dei santi composta da specialisti
sia credenti sia non credenti, la quale verifica se il caso in esame
soddisfi i sette criteri definiti dal cardinale Prospero Lambertini,
poi papa Benedetto XIV, nel De servorum beatificatione et beatorum
canonizatione (1734). Fondamentale il 7º e ultimo punto: la
guarigione deve dimostrarsi permanente, e ciò richiede un periodo
d'osservazione (follow up) notevole, convenzionalmente sui
20-25 anni.
In caso di responso positivo, si valuta
se le circostanze dell'evento sono compatibili con un intervento
divino, ad esempio se la persona guarita miracolosamente stava
pregando o era in pellegrinaggio in un santuario, o se qualcuno aveva
fatto una di queste cose per lei, altrimenti la guarigione, anche se
avente tutte le caratteristiche oggettive per esser dichiarata
miracolosa è archiviata come remissione spontanea.
Taluni sostengono che l'obiezione
secondo la quale tra i vari casi miracolosi non si annoverino,
tuttavia, casi di ricrescita di arti mutilati o amputati sarebbe
falsa, perché almeno un caso di presunto reimpianto
miracoloso di una gamba amputata tre anni prima, e seppellita nel
campo dell'ospedale, è stato sufficientemente documentato a Calanda
in Spagna, nel Seicento, cfr. nella bibliografia Vittorio Messori, Il
Miracolo, Rizzoli 1998. In tal senso il CICAP ipotizza (senza
apportare alcun documento) oggi la non veridicità della
documentazione da cui è attestato l'evento, oppure ipotizza oggi che
l'evento sia stato a suo tempo interpretato in modo fuorviante.
In senso lato, parte della Chiesa
cattolica considera come miracoli anche eventi non prettamente fisici
come le guarigioni corporali ma vi include anche i cosiddetti
"miracoli spirituali" o "interiori", come per
esempio l'improvvisa e completa conversione alla fede di persone fino
a un istante prima incredule, atee, fortemente e dichiaratamente
ostili e nemiche della fede. Il caso più famoso è, nella Bibbia, la
Conversione di Saulo sulla via di Damasco. Altri casi moderni sono
state le conversioni di Alphonse Marie Ratisbonne, André Frossard e
Bruno Cornacchiola. Naturalmente per tali "miracoli" non
sono possibili verifiche da parte di commissioni mediche.
Ad eccezione dei miracoli di Gesù
contenuti nei Vangeli canonici, la Chiesa cattolica non impone nessun
miracolo come obbligatorio da credersi. Per la dottrina cattolica, i
miracoli sono segni di Dio e sono orientati alla Fede, non alla
soluzione di problemi materiali. Il miracolo non genera
automaticamente la Fede in Dio, che può essere aiutata, ma non
sostituita, da un evento materiale ancorché miracoloso; pertanto i
miracoli non possono costituire la strada ordinaria dell'annuncio
della Fede.
Ebraismo
Maimonide asserisce che il miracolo
attesta l'avvenuta creazione del Mondo inoltre può essere di
differenti tipologie:
- può perdurare, come il caso delle
benedizioni o delle maledizioni;
- può avvenire in modo prodigioso
secondo differenti caratteristiche:
- la previsione di tale manifestazione;
il luogo e/o il popolo cui può manifestarsi;
qualità e quantità di esso, nel primo
caso come il bastone, divenuto serpente ed ancora bastone per Mosè,
e nel secondo per gran parte delle dieci piaghe, che in parte
presentano le precedenti caratteristiche.
Egli afferma anche che il miracolo,
spesso, potrebbe suscitare perplessità qualora sia perpetuo, anche
se ciò possibile, infatti l'evento della terra, aperta e poi
richiusa, sotto Core ed i suoi seguaci e l'apertura delle acque del
ma rosso che poi si riversarono su alcuni degli egizi furono non
perpetui.
Così Nachmanide, come per la
Chassidut, molti spiegano ancora che la stessa esistenza del Creato è
un miracolo "continuo" infatti essa potrebbe essere
riportata al nulla qualora Dio volesse, anche in un istante,
concludendo però con l'espressione "...che Dio non voglia".
Nel testo "Be'ur" di Bahya
ben Asher è scritto che esistono "miracoli nascosti" e
"miracoli manifesti": del primo caso ve ne furono anche per
i patriarchi ebrei, in merito a quelli del secondo è descritto che
avvengono ...modificando le "leggi" Naturali della
Creazione.
I miracoli secondo la filosofia e la scienza
I filosofi razionalisti, in particolare
David Hume, identificando il Creatore con le sue leggi, hanno opposto
obiezioni alla possibilità di eventi miracolosi. La tesi
razionalista indica che un evento si può considerare miracoloso
solamente perché l'uomo in quel momento non possiede una conoscenza
piena ed esaustiva delle leggi della natura che lo regolano.
Rifacendosi a Baruch Spinoza, che afferma che il richiamo alla
volontà divina non sarebbe altro che una scusa per i limiti della
nostra conoscenza, il razionalismo afferma che appellarsi a un
miracolo è semplicemente un'ammissione di ignoranza.
Tale punto di vista è condiviso da una
larga parte degli scienziati contemporanei, per i quali non è
possibile parlare di miracolo. I miracoli avvengono infatti
nel mondo fisico, che è governato dalle leggi naturali che gli
scienziati cercano di scoprire mediante osservazioni e indagini
empiriche. Ciò che alcuni considerano un miracolo è semplicemente
un fatto per cui ancora non sono note le leggi naturali ordinarie
che lo regolano, oppure un fatto la cui spiegazione con leggi
naturali ordinarie è ben nota alla comunità scientifica, ma questa
spiegazione è ignorata dalle persone che credono a quel miracolo,
oppure una leggenda non avvenuta realmente. La scienza cerca le
spiegazioni dei fenomeni del mondo fisico nell'ambito delle leggi
naturali, rifiutando di considerare qualsiasi ipotesi di intervento
soprannaturale o trascendente; il concetto di miracolo inteso come
intervento diretto divino sarebbe in contraddizione con il metodo
scientifico e l'approccio razionalista, che per i fenomeni fisici non
contempla la possibilità di una causalità non materiale. Thomas
Paine, uno dei padri fondatori della Rivoluzione Americana, scrisse
(EN)
«All the tales of miracles,
with which the Old and New Testament are filled, are fit only for
impostors to preach and fools to believe.»
|
(IT)
«Tutti i racconti di
miracoli, di cui l'antico e il nuovo testamento sono colmi, sono
adatti solo a impostori che predicano e stolti che credono.»
|
(Thomas Paine)
|
Anche taluni teologi (come Hans Küng)
sposano la tesi dell'inviolabilità delle leggi naturali e quindi
dell'impossibilità dei miracoli. Il biblista Xavier Léon-Dufour
sostiene che il miracolo non può essere una violazione delle leggi
naturali o una deroga ad esse, perché se Dio agisse in questo modo
andrebbe contro se stesso, dato che è all'origine del mondo e non in
contraddizione ad esso.
Altri teologi ritengono che i miracoli
siano eventi naturali inconsueti di cui Dio si serve per inviare
segnali all'uomo.
Alcuni scienziati credenti sono
tuttavia possibilisti sui miracoli, ritenendo che la natura sia più
complessa di ciò che immaginiamo e abbia delle potenzialità
sconosciute. Essi pensano che le leggi naturali non sarebbero rigide
ed immutabili, ma avrebbero un ampio spazio di indeterminazione, per
cui non sarebbe possibile conoscerle fino in fondo; in questo quadro
si potrebbe inserire un'azione molto sottile del Creatore, che non
sarebbe "contro natura" o "in deroga alla natura",
ma "secondo natura" in base a regole sconosciute. Altri
scienziati interpretano il miracolo in termine di sincronicità.
Secondo Colin Humphreys, fisico inglese dell'Università di Cambridge
che ha studiato i miracoli dell'Esodo, il miracolo non è
rappresentato dall'evento in sé (che è un fatto naturale, anche se
di rara frequenza) ma dal fatto che l'evento stesso si verifichi
proprio in quell'istante in cui è necessario.
I miracoli nell'esoterismo
Nell'esoterismo si definiscono due concetti contrapposti di eventi miracolosi:- i miracoli veri e propri, prodotti dalla teurgia, di competenza della religione;
- i prodigi, prodotti dalla taumaturgia, di competenza della magia.
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