lunedì 20 settembre 2021

Casa Geschader

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Casa Geschader è un edificio storico del centro storico di Šumperk. Prende nome dall'ultimo proprietario, Alois Geschader. I primi documenti arrivatici risalgono al 1535. L'edificio ha assunto la forma odierna dopo una ristrutturazione del XVIII secolo. La casa è protetta dalle leggi di tutela dei monumenti storici e culturali della Repubblica Ceca.

Storia

Probabilmente la casa fu costruita nel complesso del convento dei domenicani. A metà del XVII secolo l'acquistò Valentin Peschke, che era un produttore del tessuto chiamato trip. Il figlio, Heinrich Peschke, che insieme ai fratelli aveva ereditato la casa e la formula per la produzione del tessuto, fu uno dei più grandi personaggi della storia di Šumperk. La sua ricchezza lo mise in contatto con le persone più influenti dell'epoca e raggiunse la carica di sindaco della città negli anni '70 del XVII secolo. Nel periodo dell'inquisizione fu accusato insieme alla moglie di stregoneria e di partecipare alle orgie delle streghe. Infine morì in carcere dopo parecchi anni di tortura. L'inquisitore Heinrich Boblig von Edelstadt non ottenne mai nessuna prova della sua colpa, perché non la riconobbe mai. Dopo la sua morte la casa ebbe diversi proprietari. L'ultimo fu il mercante Alois Geschader e la casa ancora adesso porta il suo nome. Nel 1901 passò nelle mani del comune. Negli anni 1994-1995 la casa fu ristrutturata e la cerimonia di apertura si svolse il 26 agosto 1995. Oggi nella casa Geschader c'è la sede di un'associazione che promuove la comprensione reciproca e il superamento delle divisioni storiche tra i cechi e i tedeschi.

Collezione

Nello scantinato gotico originario, dal 2010 è collocata un'esposizione intitolata “I processi alle streghe”. Essa presenta gli avvenimenti storici dalla 2ª metà del XVII secolo. L'esposizione utilizza una tecnologia per la visita guidata, il guidePORT, grazie alla quale i visitatori possono muoversi liberamente senza l'accompagnamento di una guida. La Casa Geschader fa parte di un percorso collegato a una pista ciclabile che attraversa tutti i luoghi dove sono avvenuti i processi dell'inquisizione, a partire da Mohelnice passando per Zlaté Hory e arrivando fino a Nysa nel territorio della Polonia.

domenica 19 settembre 2021

Via della mano sinistra e della mano destra

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Via della mano sinistra e della mano destra sono due termini che si riferiscono ad una dicotomia tra due opposte filosofie, presente nella tradizione esoterica occidentale, che si estende su diversi gruppi coinvolti nell'occulto e nella magia cerimoniale. In alcune definizioni, il sentiero della mano sinistra è identificato con la magia nera, quello della mano destra con benevola magia bianca.

Origine del termine
Questa terminologia venne introdotta in occidente nel XIX secolo ad opera dei teosofi e fa la sua prima comparsa negli scritti di Helena Blavatsky, sebbene la sua simbologia risalisse ad antichissime tradizioni sapienziali: in Occidente apparteneva infatti alla Y pitagorica, raffigurante una strada o un tronco che si divide in una biforcazione tra due sentieri di destra e di sinistra, due scelte dalla valenza morale alternativa: quella di destra conduceva alla virtù, quella di sinistra invece al vizio e alla perdizione, o comunque alla tentazione.
Il significato pitagorico della Y era conosciuto anche da Virgilio, secondo la testimonianza di Servio, un commentatore dell'Eneide, il quale ne attribuisce la tipica forma biforcuta al ramo d'oro ricercato da Enea, che gli consentirà la discesa nell'oltretomba Averno.
Il simbolo pitagorico del dualismo tra vizio e virtù, pur connotati da un'origine comune, fu assimilato in epoca medioevale all'albero della conoscenza del bene e del male, giungendo anche, attraverso correnti ermetiche, cabbalistiche e neoplatoniche, fino a Dante Alighieri.
La via teosofica delle due mani intendeva rifarsi inoltre alla filosofia indiana, in particolare a quelli che nel tantrismo sono chiamati Vama Marga e Dakshina Marga, ossia due approcci alla mistica e alla sadhana apparentemente differenti per metodologia e morale, la cui meta ultima tuttavia è la stessa: la Moksha.
Tale rilettura occidentale, dove il concetto di "sinistra" (vama, dal sanscrito) è stato inteso come «il Male», è stato poi ripreso da altri autori quali l'esoterista Aleister Crowley, Dion Fortune, Arthur Edward Waite ed il contemporaneo Kenneth Grant, che ne hanno rielaborato il significato in maniera più o meno simile al concetto originale indiano, trasformandolo così in un termine che, alla lunga, ha preso una sua indipendenza totalmente svincolata dal tantra e varia a seconda di chi ne parla.

Via della mano destra
Nella rilettura magica teosofica, la via della mano destra (o via longa, anche nota con l'acronimo VMD, o RHP dall'inglese Right Hand Path, contrapposta a quella della mano sinistra) è ritenuta la forma più sicura ed elevata di magia con cui innalzarsi al divino, sebbene sia più lunga e richieda tempo e costanza per essere percorsa. Essa comprende le pratiche e i rituali comuni ai maggiori gruppi religiosi, seguendo linee definite di codice morale ed etico. Alcuni esempi di metodi della mano destra sono i seguenti:

La preghiera e le comunicazioni canalizzate per collegarsi direttamente col mondo spirituale;
Un atteggiamento di gratitudine e amore verso il divino;
Propensione al perdono e visione della bellezza dappertutto;
Disciplina della mente e spirito di sacrificio;
Sviluppare una coscienza superiore di Sé attraverso la liberazione progressiva dai condizionamenti;
Adesione alle forme di trasmutazione naturali proprie della magia bianca;
Privilegiare i percorsi evolutivi simboleggiati dalla luce della tradizione solare;
Rispetto del libero arbitrio altrui e di ogni forma di vita;
Fiducia e apertura verso le indicazioni di angeli e spiriti guida.

La natura superiore della via della mano destra è significativamente evidenziata da Gesù Cristo nella sua ammonizione: «Quando fai l'elemosina, non sappia la tua mano sinistra ciò che fa la tua destra». Sulla base degli insegnamenti cristiani, le posizioni della destra rappresentano la via sicura e collaudata del «Bene», essendo la Destra la via «retta» e «giusta» per antonomasia, ed anche in politica esse saranno identificate, sin dai tempi della rivoluzione francese, con quelle del mantenimento dell'ordine e della buona tradizione.
In alchimia la via della mano destra corrisponde alla cosiddetta «via umida».

Via della mano sinistra
Nella rilettura teosofica la via della mano sinistra (o via brevis, anche conosciuta con l'acronimo VMS, o all'inglese LHP da Left Hand Path, contrapposta a quella della mano destra) costituiva il percorso cosiddetto «delle acque corrosive», cioè un insieme di pratiche, anche di natura violenta, per indurre una rapida evoluzione della coscienza.
Bafometto raffigurato in Dogma e rituale dell'Alta Magia di Eliphas Lévi, le cui corna rimandano alla biforcazione dei sentieri di destra e di sinistra
Pur trattandosi di un sentiero molto più breve e veloce rispetto a quello di destra, espone chi lo segue a svariati pericoli, anche letali, per la sua salute fisica e mentale, o per il rischio di venire sopraffatti da forze troppo grandi da gestire. Comprende infatti metodi capaci di suscitare stati repentini di autocoscienza che, senza una lunga e adeguata preparazione, l'organismo non è in grado di sostenere.
Per questo la via della mano sinistra è stata generalmente associata al satanismo e alla magia nera, sebbene tale identificazione sia solo parzialmente giustificabile, poiché il sentiero di sinistra si rivela talora utile se praticato sotto la guida di maestri e sciamani evoluti.
Alcuni esempi di percorsi della mano sinistra sono i seguenti:
Assunzione di sostanze psicotrope;
Utilizzo di particolari mantra e tecniche respiratorie eccezionalmente potenti;
Ricorso a forme di magia sessuale, come il tantrismo;
Pratiche di meditazione dalla forte carica energetica;
Acquisizione accelerata delle capacità di aprire il terzo occhio o di viaggiare in astrale;
Seguire rituali e percorsi di conoscenza appartenenti a forme della tradizione lunare come la stregoneria o la wicca.

I seguaci della via della mano sinistra in occidente usano solitamente il simbolo del capro o Bafometto, attribuendogli però significati differenti da quello tradizionale alchemico e dalle simbologie che Eliphas Lévi attribuiva al suo becco.
Secondo la dottrina tantrica ripresa da Julius Evola, la via della mano sinistra sarbbe l'unica percorribile dall'uomo contemporaneo nell'epoca di decadenza attuale detta del kali yuga. In alchimia essa corrisponde alla cosiddetta «via secca».

sabato 18 settembre 2021

Famiglia Pappenheimer





La famiglia Pappenheimer fu una famiglia giudicata e condannata per il reato di stregoneria in Baviera nell'anno 1600.
Il loro caso giudiziario è preso come esempio delle torture usate nei processi alle streghe, essendo insolitamente ben documentato.

Contesto
La famiglia Pappenheimer era costituita dal padre, Paulus, dalla madre, Anna, dai figli Jacob (talvolta chiamato Michel) e Gumpprecht, e dal figlio più giovane, di dieci anni d'età, Hoel (talvolta chiamato Hansel). Come luterani facevano parte della minoranza protestante nella Baviera cattolica; appartenevano al ceto più basso della società tedesca in quanto originariamente erano mendicanti provenienti dalla Svevia: Pappenheimer era un soprannome, il nome reale della famiglia era Pämb o Gämperle.

Il processo per stregoneria
Furono segnalati da un ladro in stato d'arresto, arrestati nel mezzo della notte, strappati ai loro letti e portati in prigione con l'accusa di avere aiutato il ladro nelle uccisioni di donne incinte allo scopo di realizzare candele con i loro feti non battezzati.
Su ordine del duca Massimiliano I essi furono condotti a Monaco di Baviera, e sottoposti a una tortura così feroce che confessarono tutto quanto fu loro contestato. Furono ritenuti responsabili di ogni crimine irrisolto che si era verificato in Baviera negli anni precedenti e confessarono centinaia di furti e omicidi. Essi ammisero la stregoneria e segnalarono più di quattrocento complici; spesso la tortura era così dolorosa che essi fecero novantanove nomi nella stessa occasione, affinché fosse loro permessa una pausa.

Esecuzione
I genitori e i figli maggiori furono giustiziati insieme con altri due uomini. I corpi degli uomini furono sottoposti allo stiramento per sei volte, ciascuna con ferro; i seni di Anna furono strappati con delle tenaglie e spinti a forza nelle bocche dei suoi figli più grandi con l'intento di parodiare il ruolo della madre e provocarle un'estrema umiliazione; gli scheletri degli uomini furono frantumati dalla ruota; il padre fu soggetto a impalamento su una picca; e, infine, furono bruciati sul rogo. Tutto ciò ebbe luogo davanti al figlio più piccolo, Hoel, di dieci anni d'età, che fu testimone dell'esecuzione della sua famiglia; egli era stato portato sul cavallo dello sceriffo, che era lì per annotare le sue reazioni. Nel dicembre del 1600, altre sei persone furono bruciate sul rogo a Monaco, fra le quali Hoel.

Resoconto del caso da una vecchia cronaca
La fonte principale della vicenda è lo storico Joseph von Hormayr che, tramite un estratto trovato da una vecchia cronaca, inserì i dettagli sul caso della famiglia Pappenheimer nell'edizione del 1844 della sua opera Taschenbuch für die vaterländische Geschichte.
«Il 29 luglio 1600, a Monaco di Baviera, sei persone furono giustiziate nel modo seguente: il vagabondo e mendicante Paul Gamperl venne impalato, la moglie aveva i seni tagliati e sia lei stessa sia due dei suoi figli avevano quei seni sulle loro bocche; inoltre, altri due uomini furono condannati e tutti e sei vennero pizzicati con pinze incandescenti: dopo che le loro braccia si ruppero a causa dell'urto della ruota, essi poi finirono bruciati vivi.»

venerdì 17 settembre 2021

Esperimento di Filadelfia

 



L'Esperimento di Philadelphia è un presunto esperimento militare che si suppone sia stato condotto dalla US Navy presso il Philadelphia Naval Shipyard a Philadelphia, Pennsylvania, Stati Uniti, intorno al 28 ottobre 1943. La scorta del cacciatorpediniere della US Navy USS Eldridge sarebbe stata resa invisibile (o "occultata") ai dispositivi nemici.

La storia ha origine alla fine del 1955 quando un ex marinaio della marina mercantile di nome Carl M. Allen, sostenne di essere stato testimone dell'evento, inviò un libro pieno di annotazioni scritte a mano riferite all'esperimento a un'organizzazione di ricerca della Marina degli Stati Uniti e, un po' più tardi, una serie di lettere che facevano ulteriori affermazioni ad uno scrittore di libri sugli UFO. Il resoconto di Allen dell'evento è ampiamente inteso come una bufala. La Marina degli Stati Uniti sostiene che nessun esperimento del genere è mai stato condotto, che i dettagli della storia contraddicono fatti ben consolidati sulla USS Eldridge e che le presunte affermazioni vanno contro le leggi della fisica.

La storia di un "Esperimento di Filadelfia" nasce alla fine del 1955, quando Carl M. Allen ha inviato un pacco anonimo segnato come "Buona Pasqua" contenente una copia del libro di Morris Jessup all'Ufficio sulla ricerca navale. Il libro era pieno di note scritte a mano ai margini, scritte con tre diverse tonalità di inchiostro blu, che sembravano dettagliare un dibattito tra tre individui, a uno solo dei quali è stato dato un nome: "Jemi". Hanno commentato le idee di Jessup sulla propulsione per dischi volanti, discutono di razze aliene ed esprimono preoccupazione per il fatto che Jessup fosse troppo vicino alla scoperta della loro tecnologia.  I commentatori si chiamavano "zingari" e discutevano di due diversi tipi di "persone" che vivevano nello spazio. Il loro testo conteneva un uso non standard delle maiuscole e della punteggiatura e dettagliava una lunga discussione sui meriti dei vari elementi delle ipotesi di Jessup nel libro. C'erano riferimenti obliqui al Philadelphia Experiment (un commentatore rassicura i suoi colleghi commentatori che hanno evidenziato una certa teoria avanzata da Jessup).

Poco dopo (gennaio 1956) Allen iniziò a inviare una serie di lettere a Jessup, usando il suo nome così come "Carlos Miguel Allende". La prima lettera conosciuta avvertiva Jessup di non indagare sulla levitazione di oggetti volanti non identificati. Allen ha presentato una storia di scienza pericolosa basata su teorie inedite di Albert Einstein. Ha inoltre affermato che uno scienziato di nome Franklin Reno ha messo in pratica queste teorie presso il cantiere navale di Filadelfia nell'ottobre del 1943. Allen ha affermato di aver assistito a questo esperimento mentre prestava servizio a bordo della SS Andrew Furuseth. Secondo Allen, una scorta di cacciatorpediniere fu resa invisibile con successo, ma la nave si teletrasportò inspiegabilmente a Norfolk, in Virginia, per diversi minuti, e poi riapparve nel cantiere di Filadelfia. Si supponeva che l'equipaggio della nave avesse subito vari effetti collaterali, tra cui la pazzia, l'intangibilità e l'essere "congelato" sul posto. Quando Jessup ha risposto chiedendo ulteriori informazioni per corroborare la sua storia, Allen ha detto che la sua memoria avrebbe dovuto essere recuperata e ha indirizzato Jessup a quello che sembra essere un inesistente articolo di giornale di Filadelfia che secondo Allen copriva l'incidente.

Nel 1957, Jessup fu invitato all'Office of Naval Research dove gli fu mostrata la copia annotata del suo libro. Jessup notò che la calligrafia delle annotazioni somigliava alle lettere che aveva ricevuto da Allen. (Dodici anni dopo, Allen direbbe che ha scritto tutte le annotazioni per "spaventare a morte Jessup.")

Due ufficiali dell'ONR, il capitano Sidney Sherby e il comandante George W. Hoover, si interessarono personalmente della questione. Hoover in seguito spiegò che i suoi doveri di Funzionario per i Progetti Speciali gli richiedevano di indagare su molte pubblicazioni e che alla fine non trovava nulla di sostanziale per il presunto esperimento di invisibilità. Hoover ha discusso le annotazioni con Austin N. Stanton, presidente della Varo Manufacturing Corporation di Garland, Texas, durante gli incontri sul lavoro a contratto di Varo per l'ONR. Stanton si interessò così tanto che l'ufficio di Varo iniziò a produrre ciclostilicopie del libro di Jessup con le annotazioni e le lettere di Allen, prima una dozzina e infine 127 copie. Queste copie divennero note come "edizione Varo". Oltre a notare la scrittura a mano dell'individuo chiamato "Jemi" (indirizzato come tale dagli altri e usando inchiostro blu-viola), l'introduzione anonima all'edizione Varo conclude che c'erano altri due individui che facevano annotazioni, "Mr. A" (identificato come Allen da Jessup, con inchiostro blu), "Mr. B" (con inchiostro blu-verde).

Jessup ha cercato di pubblicare più libri sul tema degli UFO, ma senza successo. La perdita del suo editore e l'esperienza di una serie di crisi nella sua vita personale lo hanno portato a togliersi la vita in Florida il 30 aprile 1959.

I vari scrittori di libri che hanno cercato di ottenere maggiori informazioni da Carl Allen hanno trovato le sue risposte sfuggenti, o non sono riusciti a trovarlo affatto. Un giornalista della città natale di Allen, New Kensington, in Pennsylvania, ha intervistato la sua famiglia e gli è stata consegnata una pila di documenti e libri, tutti scarabocchiati con le annotazioni di Allen. Hanno descritto Allen come una "mente fantastica", ma anche un vagabondo e un "maestro tirapiedi".

Nel 1963 Vincent Gaddis pubblicò un libro di Forteana, intitolato Invisible Horizons: True Mysteries of the Sea. In esso ha raccontato la storia dell'esperimento dalle annotazioni Varo.

George E. Simpson e Neal R. Burger hanno pubblicato un romanzo del 1978 intitolato Thin Air. In questo libro, ambientato ai giorni nostri, un ufficiale del servizio investigativo navale indaga su diversi fili che collegano gli esperimenti di invisibilità in tempo di guerra a una cospirazione che coinvolge la tecnologia di trasmissione della materia .

La divulgazione su larga scala della storia avvenne nel 1979 quando l'autore Charles Berlitz, che aveva scritto un best seller sul Triangolo delle Bermuda, e il suo co-autore, l'ufologo William L. Moore, pubblicarono The Philadelphia Experiment: Project Invisibility, che preteso di essere un resoconto di fatto. Il libro si espanse su storie di eventi bizzarri, teorie del campo unificato perdute di Albert Einstein e insabbiamenti del governo, tutti basati sulle lettere di Allende/Allen a Jessup. Moore e Berlitz hanno dedicato uno degli ultimi capitoli di The Philadelphia Experiment: Project Invisibility a "The Force Fields Of Townsend Brown", ovvero lo sperimentatore e allora tecnico della Marina degli Stati Uniti Thomas Townsend Brown . Il libro di Paul LaViolette del 2008 Secrets of Antigravity Propulsion racconta anche un misterioso coinvolgimento di Townsend Brown.

La storia è stata adattata in un film sui viaggi nel tempo del 1984 chiamato The Philadelphia Experiment, diretto da Stewart Raffil . Sebbene solo vagamente basato sui resoconti precedenti dell'"Esperimento", è servito a drammatizzare gli elementi centrali della storia originale. Nel 1989, Alfred Bielek affermò di essere stato a bordo della USS Eldridge durante l'esperimento. [19] Rivolgendosi alla conferenza MUFON nel 1990, Bielek affermò che il film di Raffil era in gran parte coerente con gli eventi a cui sosteneva di aver assistito nel 1943. Bielek in seguito avrebbe aggiunto dettagli alle sue affermazioni su talk show radiofonici, conferenze e Internet.
Nota: negli anni sono circolate diverse versioni, talvolta contraddittorie, del presunto esperimento. La seguente sinossi racconta i punti chiave della storia comuni alla maggior parte degli account.

L'esperimento sarebbe stato basato su un aspetto di qualche teoria di campo unificata, termine coniato da Albert Einstein per descrivere una classe di potenziali teorie; tali teorie mirerebbero a descrivere — matematicamente e fisicamente — la natura interrelata delle forze dell'elettromagnetismo e della gravità, in altre parole, unendo i loro rispettivi campi in un unico campo.

Secondo alcuni resoconti, "ricercatori" non specificati pensavano che una qualche versione di questo campo avrebbe permesso di utilizzare grandi generatori elettrici per piegare la luce attorno a un oggetto tramite rifrazione, in modo che l'oggetto diventasse completamente invisibile. La Marina lo considerò di valore militare e sponsorizzò l'esperimento.

Un'altra versione non attribuita della storia propone che i ricercatori stessero preparando misurazioni magnetiche e gravitazionali del fondo marino per rilevare anomalie, presumibilmente basate sui tentativi di Einstein di comprendere la gravità. In questa versione, c'erano anche relativi esperimenti segreti nella Germania nazista per trovare l'antigravità, presumibilmente guidati dall'SS - Obergruppenführer Hans Kammler.

Non ci sono resoconti affidabili e attribuibili, ma nella maggior parte dei resoconti del presunto esperimento, la USS Eldridge è stata dotata dell'attrezzatura richiesta presso il Cantiere Navale di Filadelfia . I test iniziarono nell'estate del 1943 e presumibilmente ebbero successo in misura limitata. Un test ha portato Eldridge a essere reso quasi invisibile con alcuni testimoni che hanno riportato una "nebbia verdastra" che appare al suo posto. I membri dell'equipaggio si sono lamentati di una forte nauseadopo. Inoltre, secondo quanto riferito, quando la nave è riapparsa, alcuni marinai sono stati incastonati nelle strutture metalliche della nave, incluso un marinaio che è finito su un livello del ponte inferiore a quello da cui era partito e aveva anche la mano incastonata nello scafo d'acciaio della nave. come alcuni marinai che andavano "completamente banane". C'è anche un'affermazione che l'esperimento è stato modificato dopo quel punto su richiesta della Marina, limitandolo alla creazione di una tecnologia invisibile che renderebbe la USS Eldridge invisibile ai radar. Nessuna di queste accuse è stata motivata in modo indipendente.

La congettura sostiene poi che l'attrezzatura non sia stata adeguatamente ricalibrata, ma che nonostante ciò l'esperimento sia stato ripetuto il 28 ottobre 1943. Questa volta Eldridge non solo divenne invisibile, ma scomparve dalla zona in un lampo di luce blu e si teletrasportò a Norfolk, in Virginia, a più di 200 miglia (320 km) di distanza. Si sostiene che Eldridge rimase seduto per qualche tempo in vista degli uomini a bordo della nave SS Andrew Furuseth, dopo di che Eldridge svanì e poi riapparve a Filadelfia nel sito che aveva originariamente occupato. È stato anche detto che la nave da guerra è tornata indietro nel tempo di circa dieci minuti.

Molte versioni del racconto includono descrizioni di gravi effetti collaterali per l'equipaggio. Si diceva che alcuni membri dell'equipaggio fossero stati fisicamente fusi alle paratie mentre altri soffrivano di disturbi mentali, alcuni si rimaterializzavano al rovescio e altri ancora svanivano. Si sostiene inoltre che l'equipaggio della nave potrebbe essere stato sottoposto a lavaggio del cervello per mantenere la segretezza dell'esperimento.

Lo storico Mike Dash osserva che molti autori che hanno pubblicizzato la storia dell'"Esperimento Filadelfia" dopo quella di Jessup sembravano aver condotto poche o nessuna ricerca propria. Alla fine degli anni '70, ad esempio, Allende/Allen è stato spesso descritto come misterioso e difficile da localizzare, ma Goerman ha determinato l'identità di Allende/Allen dopo solo poche telefonate.

Altri ipotizzano che gran parte della letteratura chiave enfatizzi l'abbellimento drammatico piuttosto che la ricerca pertinente. Il racconto di Berlitz e Moore della storia (The Philadelphia Experiment: Project Invisibility) ha affermato di includere informazioni fattuali, come le trascrizioni di un'intervista con uno scienziato coinvolto nell'esperimento, ma il loro lavoro è stato anche criticato per aver plagiato elementi chiave della storia del romanzo Thin Air pubblicato un anno prima.

Il personale del Quarto Distretto Navale ha suggerito che il presunto evento sia stato un malinteso della ricerca di routine durante la seconda guerra mondiale presso il cantiere navale di Filadelfia. Una teoria precedente era che "la base per le storie apocrife fosse nata da esperimenti di smagnetizzazione che hanno l'effetto di rendere una nave non rilevabile o 'invisibile' alle mine magnetiche". Un'altra possibile origine delle storie sulla levitazione, il teletrasporto e gli effetti sull'equipaggio umano potrebbe essere attribuita agli esperimenti con l'impianto di generazione del cacciatorpediniere USS Timmerman (DD-828), per cui un generatore a frequenza più elevata ha prodotto scariche coronaanche se nessuno dell'equipaggio ha riferito di aver subito effetti dall'esperimento.

Gli osservatori hanno sostenuto che non è appropriato concedere credito a una storia insolita promossa da un individuo in assenza di prove a sostegno. Robert Goerman scrisse sulla rivista Fate nel 1980, che "Carlos Allende"/"Carl Allen", che si dice sia stato in corrispondenza con Jessup, era Carl Meredith Allen di New Kensington, Pennsylvania, che aveva una storia consolidata di malattie psichiatriche e che potrebbe hanno fabbricato la storia primaria dell'esperimento a causa della sua malattia mentale. Goerman in seguito si rese conto che Allen era un amico di famiglia e "un solitario creativo e fantasioso ... che inviava scritti e affermazioni bizzarri".

L'USS Eldridge non è stato commissionato fino 27 Agosto 1943, ed è rimasto in porto a New York fino a settembre 1943. L'esperimento ottobre avrebbe avuto luogo mentre la nave era alla sua prima crociera di collaudo nelle Bahamas, anche se i fautori della rivendicazione di storia che i registri della nave potrebbero essere stati falsificati oppure essere ancora classificati .

L' Office of Naval Research (ONR) ha dichiarato nel settembre 1996: "L'ONR non ha mai condotto indagini sull'invisibilità radar, né nel 1943 né in nessun altro momento". Ricordando che l'ONR non è stato istituito fino al 1946, denuncia i resoconti di "The Philadelphia Experiment" come " fantascienza " completa .

Una riunione di veterani della Marina che avevano prestato servizio a bordo della USS Eldridge ha detto a un giornale di Filadelfia nell'aprile 1999 che la loro nave non aveva mai fatto scalo a Filadelfia. [25] Ulteriori prove che smentiscono la cronologia del Philadelphia Experiment provengono dal rapporto completo sull'azione della USS Eldridge sulla seconda guerra mondiale, inclusa la sezione delle osservazioni del registro del mazzo del 1943, disponibile su microfilm.

Il ricercatore Jacques Vallée descrive una procedura a bordo della USS Engstrom, che era ormeggiata lungo la Eldridge nel 1943. L'operazione prevedeva la generazione di un potente campo elettromagnetico a bordo della nave al fine di depermarla o smagnetizzarla, con l'obiettivo di rendere la nave non rilevabile o "invisibile" alle mine e ai siluri sottomarini fusi magneticamente . Questo sistema è stato inventato da un canadese, Charles F. Goodeve, quando ricopriva il grado di comandante nella Royal Canadian Naval Volunteer Reserve e nella Royal Navy.e altre marine lo usarono ampiamente durante la seconda guerra mondiale. Le navi britanniche dell'epoca spesso includevano tali sistemi di smagnetizzazione integrati nei ponti superiori (i condotti sono ancora visibili sul ponte della HMS Belfast a Londra, ad esempio). La smagnetizzazione è ancora utilizzata oggi. Tuttavia, non ha alcun effetto sulla luce visibile o sul radar. Vallée ipotizza che i resoconti della smagnetizzazione della USS Engstrom potrebbero essere stati confusi e confabulati nelle successive rivisitazioni, e che questi resoconti potrebbero aver influenzato la storia di "The Philadelphia Experiment".

Vallée cita un veterano che ha prestato servizio a bordo della USS Engstrom e che suggerisce che potrebbe aver viaggiato da Filadelfia a Norfolk e ritorno in un solo giorno in un momento in cui le navi mercantili non potevano: utilizzando il Chesapeake and Delaware Canal e la Chesapeake Bay, che all'epoca era aperto solo alle navi militari. L'uso di quel canale fu tenuto nascosto: i sottomarini tedeschi avevano devastato le navi lungo la costa orientale durante l' operazione Drumbeat, e quindi le navi militari incapaci di proteggersi furono segretamente spostate attraverso i canali per evitare la minaccia. Lo stesso veterano afferma di essere l'uomo che Allende ha visto "scomparire" in un bar. Sostiene che quando è scoppiata la rissa, amichevoli bariste lo hanno portato fuori dal bar prima che arrivasse la polizia, perché era minorenne per aver bevuto. Lo hanno poi coperto affermando che era scomparso.










giovedì 16 settembre 2021

Impianti alieni

 



In ufologia, gli impianti alieni sono un termine usato per descrivere oggetti fisici presumibilmente collocati nel corpo di qualcuno dopo che sono stati rapiti dagli alieni. Le capacità dichiarate degli impianti vanno dalla telepresenza al controllo mentale alla biotelemetria (quest'ultima simile agli umani che etichettano gli animali selvatici per lo studio). Come per i soggetti UFO in generale, l'idea di "impianti alieni" ha ricevuto pochissima attenzione da parte degli scienziati tradizionali.

Secondo Peter Rogerson che scrive sulla rivista Magonia, il concetto di impianti alieni può essere fatto risalire a un'intervista radiofonica Long John Nebel del marzo 1957 con l'ufologo John Robinson in cui Robinson raccontava l'affermazione di un vicino di essere stato rapito dagli alieni nel 1938 e tenuto sottomesso da "piccoli auricolari" posti dietro le orecchie.

La residente del Massachusetts Betty Andreasson ha affermato che gli alieni le avevano impiantato un dispositivo nel naso durante il suo presunto rapimento alieno nel 1967, pubblicizzato per la prima volta da Raymond Fowler nel suo libro, The Andreasson Affair. Una donna canadese di nome Dorothy Wallis ha affermato un'esperienza simile nel 1983. Negli anni successivi, le affermazioni di autori come Whitley Strieber avrebbero reso popolari le idee sui rapimenti alieni in generale, comprese le segnalazioni di insoliti "impianti" associati ai rapimenti. John E. Mack ha scritto nel suo libro Abduction: Human Encounters With Aliens che ha esaminato un "oggetto sottile e sottile da 1/2 a 3/4 di pollice" datogli da una cliente di ventiquattro anni che ha affermato le è uscito dal naso dopo un'esperienza di rapimento. podologo californiano Roger Leir afferma anche di aver rimosso impianti alieni dai pazienti.

Secondo lo scettico investigatore Joe Nickell, i presunti impianti alieni sembrano essere materiali ordinari come un frammento di vetro, un pezzo di metallo frastagliato e una fibra di carbonio. Gli oggetti si trovano spesso alloggiati nelle estremità come le dita dei piedi, le mani e gli stinchi. Nickell cita l'opinione del capo del dipartimento dell'ospedale universitario israeliano Virgil Priscu secondo cui non c'è "Nessun mistero, nessun impianto", spiegando che gli oggetti normali raccolti durante una caduta o camminando a piedi nudi spesso vengono circondati da tessuto cicatriziale.

Gli impianti alieni, raffigurati come piccoli aghi inseriti nel collo e nello stomaco della vittima, sono apparsi per la prima volta nel film del 1953 Invaders from Mars.

mercoledì 15 settembre 2021

1593 leggenda del soldato trasportato



Una leggenda popolare narra che nell'ottobre del 1593 un soldato dell'Impero spagnolo (di nome Gil Pérez in una versione del 1908) fu misteriosamente trasportato da Manila nelle Filippine alla Plaza Mayor (ora Zócalo) a Città del Messico. L'affermazione del soldato di provenire dalle Filippine non è stata creduta dai messicani fino a quando il suo resoconto dell'assassinio di Gómez Pérez Dasmariñas è stato confermato mesi dopo dai passeggeri di una nave che aveva attraversato l'Oceano Pacifico con la notizia. Il folclorista Thomas Allibone Janviernel 1908 descrisse la leggenda come "corrente tra tutte le classi della popolazione della Città del Messico". Gli investigatori del paranormale del ventesimo secolo che hanno dato credito alla storia hanno offerto il teletrasporto e il rapimento alieno come spiegazioni.

Il 24 ottobre 1593, il soldato era a guardia del Palacio del Gobernador a Manila nel Capitanato Generale delle Filippine. La notte prima, il governatore Gómez Pérez Dasmariñas è stato assassinato dai pirati cinesi, ma le guardie ancora custodivano il palazzo e aspettavano la nomina di un nuovo governatore. Il soldato cominciò a sentirsi stordito ed esausto. Si appoggiò al muro e si riposò un attimo con gli occhi chiusi.

Quando riaprì gli occhi pochi secondi dopo, si ritrovò a Città del Messico, nel Vicereame del Messico, migliaia di chilometri al di là dell'oceano. Alcune guardie lo hanno trovato con l'uniforme sbagliata e hanno cominciato a chiedersi chi fosse. La notizia dell'assassinio del governatore delle Filippine era ancora sconosciuta alla gente di Città del Messico. Secondo quanto riferito, il soldato trasportato indossava l'uniforme delle guardie del palazzo a Manila e sapeva della sua morte. (In effetti, Pérez Dasmariñas è stato ucciso in mare a una certa distanza da Manila.)

Le autorità lo misero in carcere per essere un disertore e con l'accusa di essere un servo del diavolo. Mesi dopo, la notizia della morte del governatore arrivò in Messico su un galeone dalle Filippine. Uno dei passeggeri ha riconosciuto il soldato imprigionato e ha detto di averlo visto nelle Filippine il giorno dopo la morte del governatore. Alla fine è stato rilasciato dal carcere dalle autorità e gli è stato permesso di tornare a casa.

Thomas Allibone Janvier, un folklorista americano che vive in Messico, raccontò la storia come Legend of the Living Spectre nell'edizione del dicembre 1908 di Harper's Magazine, nominando il soldato come Gil Pérez. La storia faceva parte di una serie intitolata Legends of the City of Mexico pubblicata in un volume completo nel 1910. Janvier osserva che motivi simili sono comuni nel folklore. Il libro di Washington Irving del 1832 Tales of the Alhambra include la storia "Il governatore Manco e il soldato", che presenta somiglianze con la leggenda.

Il resoconto di Janvier del 1908 era basato su una versione spagnola del folklorista messicano Luis González Obregón, pubblicata nella sua raccolta del 1900 México viejo: noticias históricas, tradiciones, leyendas y costumbres ("Antico Messico: note storiche, folklore, leggende e costumi") sotto il titolo "Un aparecido" ("Un'apparizione"). Obregón fa risalire la storia a un racconto del 1698 di Fray Gaspar de San Agustín della conquista spagnola delle Filippine, che racconta la storia come un fatto; San Agustin non nomina il soldato e attribuisce il suo trasporto alla stregoneria.

Janvier afferma che Obregón afferma che nel 1609 Antonio de Morga aveva scritto che la morte di Pérez Dasmariñas era nota in Messico lo stesso giorno, sebbene de Morga esprima l'ignoranza di come ciò sia avvenuto. José Rizal annota molte altre storie miracolose dalle Filippine spagnole dell'epoca; Luis Weckmann fa lo stesso punto in relazione al Messico spagnolo. Una raccolta del 1936, Historias de vivos y muertos ("Storie dei vivi e dei morti") del successore di Obregón Artemio de Valle Arizpe, includeva una versione della storia intitolata "Por el aire vino, por la mar se fue" ("È venuto in aereo, è partito per mare").

Diversi scrittori hanno offerto spiegazioni paranormali per la storia. Morris K. Jessup e Brinsley Le Poer Trench, VIII conte di Clancarty, suggerirono il rapimento alieno, mentre Colin Wilson e Gary Blackwood suggerirono il teletrasporto.

martedì 14 settembre 2021

Teletrasporto

 


Il teletrasporto è l'ipotetico trasferimento di materia o energia da un punto all'altro senza attraversare lo spazio fisico tra di loro. È un argomento comune nella letteratura di fantascienza e in altre culture popolari. Il teletrasporto è spesso associato al viaggio nel tempo, poiché il viaggio tra i due punti richiede un periodo di tempo sconosciuto, a volte immediato.

Non esiste un meccanismo fisico noto che consenta il teletrasporto. Articoli scientifici e articoli sui media che compaiono frequentemente con il termine teletrasporto riportano tipicamente il cosiddetto "teletrasporto quantistico", uno schema per il trasferimento di informazioni che, a causa del teorema di non comunicazione , non consentirebbe ancora una velocità più veloce della luce. Comunicazione.

L'uso del termine teletrasporto per descrivere l'ipotetico movimento di oggetti materiali tra un luogo e l'altro senza attraversarne fisicamente la distanza è stato documentato già nel 1878.

Lo scrittore americano Charles Fort è accreditato di aver coniato la parola teletrasporto nel 1931 per descrivere le strane sparizioni e apparizioni di anomalie, che ha suggerito possano essere collegate. Come nell'uso precedente, ha unito il prefisso greco tele- (che significa "remoto") alla radice del verbo latino portare (che significa "portare"). Il primo uso formale della parola da parte di Fort avvenne nel secondo capitolo del suo libro del 1931 Lo! :

Per lo più in questo libro mi specializzerò sulle indicazioni che esiste una forza di trasporto che chiamerò Teletrasporto . Sarò accusato di aver messo insieme menzogne, storielle, imbrogli e superstizioni. In una certa misura penso di sì, me stesso. In una certa misura, non lo faccio. offro i dati.

Il teletrasporto è un argomento comune nella letteratura di fantascienza, nei film, nei videogiochi e in televisione. L'uso dei trasmettitori di materia nella fantascienza ha avuto origine almeno nel XIX secolo. Un primo esempio di teletrasporto scientifico (in contrapposizione al teletrasporto magico o spirituale) si trova nel romanzo del 1897 To Venus in Five Seconds di Fred T. Jane. Il protagonista di Jane viene trasportato da uno strano gazebo contenente macchinari sulla Terra al pianeta Venere – da qui il titolo.

La prima storia registrata di un "trasmettitore di materia" fu "L'uomo senza corpo" di Edward Page Mitchell nel 1877.

Il teletrasporto quantistico è distinto dal normale teletrasporto, in quanto non trasferisce materia da un luogo a un altro, ma trasmette piuttosto le informazioni necessarie per preparare un sistema bersaglio (microscopico) nello stesso stato quantistico del sistema sorgente. Lo schema è stato chiamato "teletrasporto" quantistico, perché alcune proprietà del sistema sorgente vengono ricreate nel sistema di destinazione senza che alcun apparente vettore di informazioni si propaghi tra i due.

In molti casi, come la materia normale a temperatura ambiente, l'esatto stato quantistico di un sistema è irrilevante per qualsiasi scopo pratico (perché comunque fluttua rapidamente, "decora"), e l'informazione necessaria per ricreare il sistema è classica. In quei casi, il teletrasporto quantistico può essere sostituito dalla semplice trasmissione di informazioni classiche, come la comunicazione radio.

Nel 1993, Bennett et al proposero che uno stato quantistico di una particella potesse essere trasferito a un'altra particella distante, senza muovere affatto le due particelle. Questo è chiamato teletrasporto dello stato quantistico. Ci sono molti seguenti articoli teorici e sperimentali pubblicati. I ricercatori ritengono che il teletrasporto quantistico sia il fondamento del calcolo quantistico e della comunicazione quantistica.

Nel 2008, M. Hotta [15] ha proposto che potrebbe essere possibile teletrasportare l'energia sfruttando le fluttuazioni di energia quantistica di uno stato di vuoto entangled di un campo quantistico. Ci sono alcuni articoli pubblicati ma nessuna verifica sperimentale.

Nel 2014, il ricercatore Ronald Hanson e i colleghi dell'Università tecnica di Delft nei Paesi Bassi, hanno dimostrato il teletrasporto di informazioni tra due bit quantici entangled a tre metri di distanza.

Nel 2016, Y. Wei ha dimostrato che in una generalizzazione della meccanica quantistica, le particelle stesse possono teletrasportarsi da un luogo all'altro. Questo è chiamato teletrasporto delle particelle. Con questo concetto, la superconduttività può essere vista come il teletrasporto di alcuni elettroni nel superconduttore e la superfluidità come il teletrasporto di alcuni atomi nel tubo cellulare. Questo effetto non è previsto che si verifichi nella meccanica quantistica standard.

 
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