Il triangolo delle Bermude è
una zona dell'Oceano Atlantico settentrionale che ha la forma di un
triangolo, i cui vertici sono:
- vertice Nord – il punto più meridionale dell' isola principale dell'arcipelago delle Bermude;
- vertice Sud – il punto più orientale dell'isola di Porto Rico;
- vertice Ovest – il punto più a Sud della penisola della Florida.
In relazione a questa vasta zona di
mare, di circa 1100000 km²,
a partire dagli anni cinquanta la cultura di massa ha fatto sì che
nascesse la convinzione che si fossero verificati dal 1800 in poi
numerosi episodi di sparizioni di navi e aeromobili, motivo per cui
alcuni autori hanno soprannominato la zona "Triangolo maledetto"
o "Triangolo del Diavolo".
Il triangolo ha vissuto particolare
popolarità nei media soprattutto a partire dal libro best seller
Bermuda, il triangolo maledetto (The Bermuda Triangle)
del 1974 di Charles Berlitz, secondo il quale nella zona avverrebbero
misteriosi fenomeni che sono stati accostati al paranormale e agli
UFO.
Nonostante la reputazione "maledetta",
derivante soprattutto da opere di divulgazione misteriologica come
quelle di Berlitz, il numero di incidenti nel Triangolo non è
affatto superiore a quello di una qualsiasi altra regione ad alta
densità di traffico aeronavale: come confermato dalla Guardia
costiera degli Stati Uniti, l'incidentalità è nella norma per la
quantità di traffico e molti degli incidenti avvenuti sono derivati
da normali cause fisiche e meccaniche.
Le prime notizie di sparizioni inusuali
nel triangolo delle Bermuda risalgono al 1950 ad opera di Edward Van
Winkle Jones in un articolo del 30 settembre per Associated Press.
Due anni dopo il magazine Fate pubblicò "Sea Mystery At
Our Back Door", breve articolo di George X. Sand che riportava
la presunta sparizione di molti aerei e navi inclusa la sparizione
del Volo 19 e di un gruppo di cinque navi della United States
Navy. Questo articolo segna l'inizio del mito del triangolo delle
Bermuda per come è conosciuto oggi. Tale articolo inoltre fu il
primo a formulare una ipotesi soprannaturale per le presunte
sparizioni. Un ulteriore articolo fu pubblicato nel 1964 da Vincent
Gaddis che l'anno seguente pubblicò anche un libro intitolato
Invisible Horizons dove approfondiva i temi trattati
nell'articolo.
Negli anni seguenti furono pubblicate
altre opere sul presunto mistero: John Wallace Spencer (Limbo of
the Lost, 1969, rist. 1973); Charles Berlitz (Bermuda,
il Triangolo maledetto, 1974); Richard Winer (The Devil's
Triangle, 1974), e molte altre, tutte per lo più facenti leva su
presunti fenomeni soprannaturali. Il libro rimasto più famoso è
quello di Berlitz.
Lawrence David Kusche, autore del libro
The Bermuda Triangle Mystery: Solved del 1975, mise in luce
gravi imprecisioni e alterazioni nell'opera di Berlitz: spesso il
resoconto non coincideva con i racconti di testimoni o di persone
coinvolte negli incidenti e sopravvissuti. In molti casi informazioni
importanti erano omesse, come ad esempio nella scomparsa di Donald
Crowhurst, riportata come mistero nonostante già allora fosse chiaro
che Crowhurst aveva inventato i racconti delle sue imprese e si fosse
suicidato. Oppure come nel caso del cargo tedesco Freia che lo
scrittore Charles Berlitz nei suoi libri colloca come disperso nei
pressi del porto cubano di Mansanillo nell'Atlantico, quando in
realtà era andato perso nei pressi del porto messicano dallo stesso
nome ma nel Pacifico. Kusche dimostrò inoltre, tramite
documentazione, come numerosi incidenti indicati come "vittime
del triangolo" si fossero in realtà verificati a moltissima
distanza e fossero stati inclusi in malafede.
La ricerca di Kusche portò ad alcune conclusioni:- Il numero di navi disperse è paragonabile, percentualmente, a quello di ogni altra zona dell'oceano.
- In una zona di tempeste tropicali, molte delle scomparse sono facilmente spiegabili, oltre che per nulla misteriose.
- Il numero di perdite è stato enormemente esagerato da una ricerca falsata.
- Le circostanze delle scomparse sono state riportate in modo falsato da Berlitz: il caso più comune riguarda navi che sono date per disperse con mare calmo e assenza di vento, quando in realtà le registrazioni dell'epoca mostrano tempeste o peggio.
- "La leggenda del Triangolo delle Bermuda è un mistero
fatto ad arte... mantenuto in vita da scrittori che volontariamente
o meno fanno uso di dati errati, argomentazioni falsate,
ragionamenti svianti e sensazionalismo".
Nonostante la fama dell'area, le
statistiche dei Lloyd's di Londra affermano con certezza che il
"triangolo" non è né più né meno pericolosa di ogni
altra zona dell'oceano, valutando il numero di incidenti e perdite
per la quantità di traffico sostenuto: l'area è una delle vie
commerciali più affollate al mondo e le percentuali di sparizione
sono insignificanti se esaminate nel complesso.
I dati disponibili presso la United
States Coast Guard confermano tali conclusioni: il numero di
sparizioni e incidenti è insignificante se paragonato al traffico
nell'area. La grande maggioranza delle scomparse è ricollegabile ad
avverse condizioni meteomarine spesso unite a debolezza strutturale o
vetustà delle navi coinvolte, nonché a ritardi nei soccorsi: gran
parte delle sparizioni si sono verificate in epoche (XIX secolo e
primi decenni del XX) in cui i sistemi di ricerca e salvataggio erano
molto arretrati o pressoché inesistenti (l'ultima nave di dimensioni
medie o grandi scomparsa nel Triangolo è stata infatti il mercantile
Poet, disperso nel 1980 probabilmente per una burrasca, mentre
le sparizioni in epoca successiva hanno coinvolto solo unità delle
dimensioni di yacht o pescherecci).
Dando per certe le sparizioni narrate
nei libri e nei giornali, vari autori legati all'ufologia hanno
avanzato l'ipotesi che le sparizioni misteriose di aerei e navi nel
Triangolo delle Bermude siano da imputare agli extraterrestri.
Secondo gli ufologi, gli alieni considerano come loro territorio di
volo l'area del triangolo delle Bermude, essendo area da loro
frequentata da secoli (è ciò che disse George Adamski, il più
famoso dei contattisti) e non tollerano la presenza di nessuno.
Altri autori hanno parlato di inusuali
anomalie magnetiche, oppure di strati di metano che avrebbero
imprigionato aerei e navi.
Questa lista individua le principali presunte scomparse di aerei e
navi avvenute nell'area del triangolo delle Bermude o nelle sue
vicinanze, secondo Charles Berlitz e altri autori.
- 5 Grumman TBF Avenger della Marina degli Stati Uniti, squadriglia di bombardieri in volo di addestramento (conosciuta come Squadriglia 19), partiti da Fort Lauderdale, complessivamente 14 persone di equipaggio. Scomparsi dopo due ore di volo, a circa 363 chilometri a Nord-Est della base, il 5 dicembre 1945.
- Avro 688 Tudor Star Tiger, 31 persone fra equipaggio e passeggeri; scomparso a 611 chilometri a Nord-Est di Bermuda, il 29 gennaio 1948.
- Douglas DC-3, partito da San Juan e diretto a Miami, 32 persone fra equipaggio e passeggeri; scomparso il 28 dicembre 1948.
- Avro Tudor Star Ariel (aereo gemello dello Star Tiger), partito da Londra e diretto a Santiago del Cile; scomparso a 611 chilometri a Sud-Ovest di Bermuda, in direzione di Kingston (Giamaica), il 17 gennaio 1949.
- USS Grampus affondata nel 1843;
- Mary Celeste: descritta come nave "abbandonata" nell'area delle Bermuda nel 1872, in realtà l'evento si verificò davanti alle coste del Portogallo, nel triangolo invece affondò un'omonima nave nel 1864
- Ellen Austin: sorta di relitto dato per scomparso nel 1881 con la ciurma, in realtà, come si evince dai registri dei Lloyd's di Londra, esisteva una nave chiamata Meta, costruita nel 1854 e poi ribattezzata, nel 1880, Ellen Austin. In relazione a questa nave non sono registrati incidenti di sorta con vittime
- USS Cyclops (AC-4), nave da rifornimento della Marina degli Stati Uniti, in rotta da Barbados a Norfolk, equipaggio di 309 persone; scomparsa dopo la partenza il 4 marzo 1918;
- Carroll A. Deering, 1921.
- SS Cotopaxi, scomparsa sulla rotta fra Charleston e L'Avana, nel 1925.
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