venerdì 1 aprile 2022

IL LUPO MANNARO DI BEDBURG: PETER STUMPP (????-1589)



ATTENZIONE! In questo post parleremo di atti truculenti come cannibalismo, infanticidio, mutilazioni, torture. Se ritenete che la descrizione di tali sevizie possa urtare la vostra sensibilità, vi invitiamo ad evitare la lettura.
Nel 1590 a Londra apparve un pamphlet, la traduzione di una stampa tedesca in cui si raccontava la vicenda di un tale noto come Peter Stumpp (ma probabilmente questo non era il suo vero nome), giustiziato a Bedburg il 31 ottobre del 1589. L'opera venne riscoperta nel 1920 da un occultista inglese, che diffuse la storia del licantropo.
Nato nell'Elettorato di Colonia, in Germania, in un anno sconosciuto (i documenti andarono perduti durante la Guerra dei Trent'Anni), Peter era un vedovo rispettabile, padre di una figlia e un figlio adolescente cui poteva provvedere grazie allo status di proprietario terriero benestante. Ma gli abitanti del contado intorno a Bedburg, già provati dalle continue guerre fra protestanti e cattolici, dalle epidemie e dal banditismo dilagante, dovettero ben presto fare i conti con una nuova minaccia.
Nel corso degli anni, i cadaveri di diversi capi di bestiame vennero trovati dilaniati orribilmente, fatti a pezzi e lasciati mezzi divorati da una qualche bestia feroce. Tutti pensarono subito ai lupi, che di tanto in tanto attaccavano uomini e bestie; furono organizzate battute di caccia, senza successo.
Quando iniziarono a scomparire anche donne e bambini, l'allarme divenne panico. I bambini scomparsi vennero ritrovati straziati e mutilati, strangolati o battuti a morte, alcuni con la gola aperta a mani nude, altri parzialmente divorati. Furono rinvenuti i resti di due donne incinte, assalite, stuprate, massacrate, i loro ventri squarciati e i feti scomparsi.
I cittadini terrorizzati avviarono una gigantesca caccia alla belva, e non si sa bene come arrivarono ad arrestare il rispettabile Peter Stumpp. Sottoposto a tortura (com'era normale all'epoca), il sospettato confessò di aver praticato magia nera fin dall'età di 12 anni, di aver stretto un patto con il Diavolo che gli aveva donato una cintura in pelle di lupo che gli permetteva, quando la indossava, di “trasformarsi a somiglianza di un lupo avido e divorante, forte e potente, con occhi grandi che nelle notte scintillavano come il fuoco, una bocca grande e larga, con i denti più affilati e crudeli, un corpo enorme e grandi zampe”.
Per anni egli avrebbe poi divorato le carni e bevuto il sangue di bestie e uomini, fino ad arrivare a mangiare il cuore ancora caldo dei feti strappati dal ventre di due donne incinte. Oltre a questi due omicidi, egli confessò altri quattordici infanticidi, fra cui quello del figlio, a cui avrebbe divorato il cervello, avuto dalla relazione incestuosa con la figlia.
Per concludere, venne accusato di essere parente della sua amante, rincarando così l'accusa di incesto. Per dei crimini tanto orrendi non poteva che corrispondere una morte orrenda. Il supplizio di Peter iniziò sulla ruota, a cui venne legato mentre i carnefici gli strappavano la carne con delle pinze arroventate in dieci punti diversi.
Al fine di impedirgli di tornare dalla tomba, le sue ossa vennero frantumate con la testa di un'ascia. La sua testa venne mozzata e quello che rimaneva del corpo venne bruciato su una pira insieme alla figlia e all'amante, precedentemente scorticate e strangolate. Successivamente venne issato un palo con una ruota, l'effige di un lupo e la testa del condannato in cima, come monito per tutti.
Questa la storia consegnataci dalla tradizione. Ma abbiamo motivo per mettere in dubbio molti elementi di questa narrazione.
Per prima cosa, la confessione di Peter venne estorta sotto tortura, dunque è quasi certo che egli dicesse agli inquirenti tutto ciò che essi volevano sentirsi dire per far cessare il supplizio. Il patto col Diavolo, il cannibalismo rituale, la storia del lupo mannaro, sono tutti elementi che si inseriscono nel corpus del folklore tedesco e delle leggende locali.
Inoltre, il testo originale tedesco (andato perduto) probabilmente riportava anche mistificazioni ed esagerazioni.
Non era inconsueto che questi testi raccogliessero le più svariate e stravaganti testimonianze per impressionare maggiormente i lettori. Queste notizie spesso esagerate erano alla base di molte ballate e canzoni popolari, andando a formare un ambiente culturale in cui le notizie circolavano liberamente, soprattutto per via orale, in cui il confine fra fatti e fantasia spesso si faceva labile e indistinguibile.
Altri pamphlet e canzoni riportano di imprese esagerate compiute da famigerati banditi, come Christman Genipperteinga, un bandito che avrebbe ucciso ben 964 persone. Probabilmente tali narrazioni partivano da personaggi e fatti reali per poi distorcerli, esagerarli e mischiarli con elementi del folklore locale, in cui credenze vecchie e nuove si univano e mescolavano per aggiungere elementi strabilianti alla narrazione.
Infine, sorge un problema di natura più politica. All'esecuzione di Peter assistettero autorità civili ed ecclesiastiche, un fatto inconsueto per l'esecuzione di un licantropo e due streghe.
Fra il 1582 e il 1589, gli anni in cui l'accusato commise i suoi crimini, l'Elettorato di Colonia era insanguinato dagli scontri interni fra protestanti e cattolici.
Così è stata avanzata la tesi che il processo fosse imbastito per giustiziare un convertito al protestantesimo e lanciare un messaggio chiaro ai protestanti. Forse Peter Stumpp era davvero un killer, forse era del tutto innocente. In un modo o nell'altro, la figura del "licantropo di Bedburg" entrò nel folklore tedesco.


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