L'espressione culto degli antenati
si riferisce all'insieme delle pratiche e credenze religiose basate
sull'idea che i membri defunti di una famiglia o di un clan veglino
sui propri discendenti e siano in grado di influire positivamente o
negativamente sul loro destino. I riti associati al culto degli
antenati hanno in genere lo scopo di assicurare che gli antenati
siano felici e ben disposti verso la propria discendenza.
Questa forma di religiosità ha una
notevole importanza antropologica, essendo presente in moltissime
culture. Vestigia di questa forma di religiosità si possono
identificare anche in molte culture del mondo occidentale; un esempio
è la festività cattolica della Commemorazione dei Defunti. Fra le
culture in cui il culto degli antenati è presente in modo più
radicato ed evidente si possono citare quella cinese e le numerose
culture dell'Africa subsahariana.
Nell'Estremo Oriente
In Cina, il culto degli antenati (拜祖,
bàizǔ, o 敬祖, jìngzǔ), ha
lo scopo di onorare il ricordo delle imprese nobili degli antenati.
Nella scala dei valori della morale cinese tradizionale, la pietà
filiale (di cui l'adorazione degli antenati è un'estensione), 孝
(xiào), è la principale. L'uomo pietoso riconosce e onora
nei genitori, negli anziani e negli antenati la causa ultima della
propria esistenza. In questo senso, la venerazione per gli antenati
in Cina contiene elementi di confucianesimo e taoismo, e si colloca
su un piano morale più che strettamente religioso. Ciononostante,
molte delle forme in cui questa venerazione si esplica coincidono con
quelle usate per comunicare col mondo spirituale. Per esempio,
vengono allestiti altari in onore degli antenati, sui quali si fanno
offerte e sacrifici, almeno in specifiche festività (per esempio nel
Qingming, nel Chongyang e nella Festa dei Fantasmi).
Nell'Antico Egitto
Gli Antichi Egizi credevano in una vita
ultraterrena raggiungibile dopo diverse prove. Si paragonavano i
morti a degli Dei e si credeva potessero fare qualsiasi cosa. Si
credeva che se un uomo avesse subito un dispetto da qualcuno e fosse
morto prima, potesse vendicarsi rinascendo sotto forma di animale
feroce, infliggendo punizioni severissime!
«Mi trasformerò in uccello
dorato e ti piomberò addosso e col becco ti staccherò la testa»
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(Tutankhamon)
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«Sarai morso dal serpente,
punto dallo scorpione, calpestato dall'ippopotamo, sbranato dal
leone e ingoiato dal coccodrillo»
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(tomba della
moglie di un architetto)
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Perciò gli egizi dettero grande
importanza al culto dei morti, per assicurarsi la benevolenza dei
defunti.
I defunti potevano anche apparire in sogno e avvertire la gente di
un tremendo futuroLe lettere ai Morti
Proprio per assicurarsi la benevolenza dei morti e per scoprire il futuro gli egizi inventarono le lettere ai morti in cui si scriveva ai cari deceduti per salutare o per fare una richiesta.
«Stai bene? l'Occidente si
prende cura di te?»
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(lettere ai
morti)
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«Per favore, fammi avere un
figlio sano»
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(lettere ai
morti)
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«Mi riconosci? Sono Ankhesenamon, la sorella tua che tanto hai amato! Perché mi hai lasciata sola in questo mondo‽‽‽ Oh, perché sei partito per questo viaggio senza ritorno verso occidente senza portare anche me!» |
(Lettera al
morto scritta a Tutankhamon da sua moglie)
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Altre tradizioni
Anche nel resto dell'Africa questa
tradizione era ed è molto sentita.
Anche gli Incas veneravano i morti come
divinità e credevano che diventassero spiriti o vampiri dopo la
morte.
Inoltre alcune tradizioni del culto
degli antenati, come già ribadito, sono praticate anche dai
cristiani: infatti i cristiani credono in una vita eterna dopo la
morte e pregano per i defunti, ma non credono che essi possano avere
influssi positivi e negativi sulla vita della gente.
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