La parapsicologia (più
raramente detta metapsichica)
è la disciplina che si propone di studiare con metodi
scientifici tre
categorie di fenomeni anomali: poteri psichici, interazione
tra mentee materia e sopravvivenza alla morte. La
parapsicologia non è lo studio di ogni fenomeno paranormale,
nonostante si occupi di dimensioni e di fenomeni inerenti a processi
estranei alle comuni e note leggi fisiche e alle esperienze
sensoriali, ma comunque attribuibili alla psiche dell'uomo.
Alcune organizzazioni, come l'Associazione Parapsicologica
(Parapsychological Association, Inc.), sostengono l'esistenza di
talune forme di abilità psichiche paranormali in base ai risultati
dei loro test.
La comunità scientifica tuttavia
non ritiene provata l'esistenza di fenomeni paranormali. Oggetto di
critica sono sia i metodi utilizzati negli studi, sia i risultati
ottenuti. La comunità scientifica e accademica è unanimemente
schierata nel considerare la parapsicologia una pseudoscienza vista
la mancanza, in più di un secolo di ricerche, di alcun tipo di prova
oggettivamente verificabile circa l'esistenza di abilità
paranormali.
Il termine parapsicologia fu coniato
intorno al 1889 dallo psicologo Max Dessoir. Il
termine fu poi adottato da J.B.Rhine nel 1930 in
luogo di "ricerca psichica" al fine di indicare un
significativo discostamento dalle metodologie di laboratorio allora
utilizzate. Il termine deriva dal greco παρά (para)
e psicologia. I parapsicologi indicano i fenomeni psichici
oggetto della loro ricerca con il termine "Psi", termine
che intende essere descrittivo senza che vi sia sotteso un
meccanismo.
Nel 1875, Edmund Gurney e Frederic
W. H. Myers affermarono di avere riunito un buon numero di casi,
a loro dire accertati, di telepatia spontanea. Essi quindi vollero
intraprendere degli esperimenti, per vedere se fosse possibile
provocare la trasmissione di pensiero, e trovare così la spiegazione
di quello che ritenevano un fenomeno di telepatia spontanea: e
interessarono sir William Fletcher Barrett al loro
progetto.
Nel 1876 il Prof. W. Barrett lesse una
relazione sui suoi esperimenti all'Assemblea dell'Associazione
Britannica, tenuta a Glasgow, che fu accolta con disdegno ed esclusa
dall'inserzione nell'Annuario dell'Associazione.
Nel 1882 venne fondata
a Londra la Society for Psychical Research (SPR).
L'istituzione di tale società fu il primo passo che gli scienziati
fecero per organizzarsi al fine di investigare i presunti fenomeni
paranormali. I primi associati furono filosofi, studenti, scienziati,
educatori e politici come Henry Sidgwick, Arthur
Balfour, William Crookes, Rufus Osgood Mason and Charles
Richet. L'SPR distinse i propri studi in diverse
aree: telepatia, ipnosi, fenomeni di
Reichenbach, esperienze di apparizioni, e gli aspetti psichici
dello spiritismo. Uno dei primi lavori svolti dall'SPR fu il
"censimento delle allucinazioni" volto a ricercare
esperienze di apparizioni e allucinazioni in persone sane
prive di problemi psichici. Tale ricerca fu il primo tentativo di
dare una valutazione statistica dei fenomeni paranormali; la
successiva pubblicazione del rapporto, nel 1886, Phantasms
of the Living costituisce ancora oggi una fonte importante per
la ricerca parapsicologica. L'SPR divenne un modello per altre
associazioni simili che sorsero in altri paesi europei e
negli Stati Uniti d'America verso la fine del XIX
secolo. Nel 1885 a New York nacque l'American
Society for Psychical Research (ASPR) soprattutto grazie al
supporto dello psicologo William James.
Oggi sia la SPR che la ASPR continuano
le loro ricerche su fenomeni paranormali. Il fine della SPR è
dichiarato in ogni numero del proprio giornale: esaminare senza
pregiudizio e con spirito scientifico quelle facoltà dell'uomo,
reali o supposte, che appaiono inesplicabili a qualsiasi ricognizione
generale.
Nel 1897, Carl Gustav Jung, appena
ventiduenne, tenne una conferenza nella quale sostenne l'idea
dell'esistenza di una “forza vitale”, l'anima, che supera di
molto la nostra coscienza, portando una vasta documentazione di
fenomeni di materializzazione, telecinesi, sdoppiamento, telepatia,
chiaroveggenza, i sogni profetici. Condusse degli esperimenti
utilizzando come medium la propria cugina di 15 anni, e nella tesi di
specializzazione sostenne per la prima volta che nello stato
di trance emergono una o più personalità inconsce che
sono presenti nel medium (proiezione esterna di complessi autonomi
dell'inconscio). Nel 1948, arriva a concludere che
««Dopo aver raccolto, nel corso di
mezzo secolo, esperienze psicologiche di molti uomini e in molti
paesi, non mi sento più così sicuro […] che una metodologia e una
riflessione esclusivamente psicologiche possano venire a capo dei
fenomeni in questione. Non soltanto le constatazioni della
parapsicologia, ma anche le mie stesse riflessioni teoriche mi hanno
condotto a certi postulati che toccano la sfera delle
rappresentazioni della fisica atomica, ossia del continuum
spazio-tempo. Con ciò si solleva il problema della realtà
transpsichica, che è il fondamento diretto della psiche»»
(JUNG C.G. (1920/1948), I
fondamenti psicologici della credenza negli spiriti, in: Opere, vol.
8, Bollati Boringhieri, Torino 1976)
Nel 1911 la Stanford
University divenne il primo istituto accademico negli Stati
Uniti a studiare la percezione extrasensoriale (ESP) e
la psicocinesi in laboratorio. I lavori erano guidati dallo
psicologo John Edgar Coover. Nel 1930 la Duke
University divenne la seconda maggiore università a indagare
criticamente i presunti fenomeni ESP e la psicocinesi. Sotto la guida
dello psicologo William McDougall e con l'aiuto di altri
come Karl Zener, Joseph B. Rhine e Louisa E. Rhine e
utilizzando dei volontari scelti tra gli studenti, il laboratorio
divenne operativo. Al contrario del tradizionale approccio della
ricerca psichica, il quale generalmente richiedeva "prove
qualitative" per i fenomeni paranormali, gli esperimenti alla
Duke University puntarono alla ricerca "quantitativa",
usando un approccio statistico con le carte Zener e
i dadi. Conseguenza di questi esperimenti alla Duke fu che tale tipo
di metodo fu adottato in larga parte del mondo da chi indagava i
fenomeni paranormali.
Il libro pubblicato da Rhine, New
Frontiers of the Mind (1937), fece conoscere al mondo le
risultanze dei lavori svolti nel laboratorio. Nel suo libro Rhine
utilizzava largamente la parola "parapsicologia" per
descrivere le ricerche condotte alla Duke. Rhine inoltre fondò un
autonomo laboratorio di parapsicologia all'interno della Duke e
iniziò a pubblicare il Journal of Parapsychology del quale
era coeditore McDougall.
Gli esperimenti alla Duke attirarono
molte critiche dagli psicologi, i quali tacciavano tali studi di
mancare di prove circa l'esistenza dell'ESP. Rhine e i suoi colleghi
cercarono di indirizzare queste critiche verso nuovi esperimenti,
articoli e libri e riassunse le critiche e le sue risposte al
riguardo in un libro: Extra-Sensory Perception After Sixty
Years. Il consiglio direttivo della Duke University ebbe nel
tempo sempre meno interesse verso la parapsicologia, e dopo il
pensionamento di Rhine nel 1965, ogni collegamento tra ricerca
parapsicologica e l'università venne meno. In seguito Rhine diede
vita alla Foundation for Research on the Nature of Man (FRNM)
e all'Institute for Parapsychology per continuare i lavori
svolti nel laboratorio della Duke. Nel 1995, centenario della
nascita di Rhine, l'FRNM fu rinominato Rhine Research Center che
ha come scopo quello di implementare la condizione umana creando una
consapevolezza scientifica su quelle abilità e capacità sensitive
che sembrano trascendere gli ordinari limiti dello spazio e del
tempo.
L'Associazione
Parapsicologica, Parapsychological Association (PA), fu
creata a Durham in Carolina del Nord il 19 giugno del 1957.
La sua istituzione fu proposta da J. B. Rhine in un workshop sulla
parapsicologia tenuto nel laboratorio della Duke University. Il fine
dell'associazione, così come descritto nello statuto, è "promuovere
la parapsicologia a scienza, diffondere la conoscenza di essa e
integrare le scoperte con quelle compiute in altri campi
scientifici".
Sotto la direzione di Margaret
Mead, l'associazione fece grandi passi in avanti nel campo della
parapsicologia e nel 1969 divenne affiliata della American
Association for the Advancement of Science (AAAS), la più
grande associazione scientifica del mondo. Nel 1979 il
fisico John A. Wheeler affermò che la parapsicologia è
una pseudoscienza e che quindi l'affiliazione all'AAAS andava
riconsiderata. Tuttavia la richiesta di Wheeler non ebbe successo.
Oggi, l'Associazione Parapsicologica conta 300 aderenti tra associati
e affiliati e mantiene la sua affiliazione all'AAAS. Il convegno
annuale dell'AAAS prevede un forum dove i parapsicologi possono
presentare le proprie ricerche agli scienziati di altre aree e
portare avanti la parapsicologia nell'attività
di lobbismo sulle linee di condotta nazionali
relative alla scienza].
L'affiliazione della Parapsychological
Association all'American Association for the Advancement of Science
unitamente alla generale apertura verso i fenomeni psichici e
all'occulto segnò gli anni settanta come il decennio
caratterizzato dall'incremento delle ricerche nel campo
parapsicologico. In questi anni vennero fondate altre importanti
organizzazioni: l'Academy of Religion and Psychical Research,
l'Institute of Noetic Sciences (1973), la International Kirlian
Research Association (1975), e il Princeton Engineering Anomalies
Research Laboratory (1979). Il lavoro sulla parapsicologia fu altresì
svolto nello Stanford Research Institute (SRI). Gli stessi scopi
della ricerca parapsicologica furono ampliati. Lo psichiatra Ian
Stevenson condusse gran parte delle proprie discusse ricerche
sulla reincarnazione durante questi anni. Lo psicologo
Thelma Moss impiego molto del suo tempo nello studio dell'effetto
Kirlian nel laboratorio parapsicologico di UCLA.
L'influenza di maestri spirituali provenienti dall'Asia e le
loro affermazioni sui poteri prodotti dalla meditazione, spinse
la ricerca verso gli "stati alterati della coscienza". Il
direttore dell'American Society for Psychical Research, Karlis Osis,
condusse esperimenti sulle esperienze extracorporee e sui
segnali astrali. Il fisico Russell Targ coniò il termine
"visualizzazione remota" (remote viewing) per utilizzarlo
nelle sue ricerche psi nel 1974.
In quegli anni anche gli accademici che
non si occupavano di parapsicologia sembravano ottimisti sulle
ricerche che si stavano conducendo. Nel 1979 un sondaggio
tra più di 1100 professori universitari negli Stati Uniti mise in
luce come solo il 2% degli psicologi ritenesse la percezione
extrasensoriale impossibile. Una più alta percentuale (34%) riteneva
che i fenomeni ESP fossero già provati o che comunque fosse
possibile provarli. In un'altra area di studio la percentuale fu
perfino più alta: il 55% di coloro che si occupavano di scienze
naturali, il 66% di coloro che si occupavano di scienze
sociali (esclusi gli psicologi) e il 77% degli insegnanti
d'arte e di materie umanistiche riteneva che fosse utile
compiere ricerche sull'ESP. I sondaggi sul paranormale continuarono
attraverso gli anni settanta sino agli inizi degli anni ottanta.
Proprio all'inizio degli anni ottanta la Parapsychological
Association affermò di avere ricercatori affiliati in più di trenta
Stati. Inoltre, analoghe ricerche erano condotte da ricercatori non
affiliati alla PA nell'Europa dell'est e in Unione Sovietica.
Dagli anni settanta in poi la
considerazione per le ricerche parapsicologiche è andata via via
scemando. Le prime ricerche furono considerate inconcludenti e i
parapsicologi si trovarono di fronte la forte opposizione dei loro
colleghi accademici. Alcuni effetti che sembravano essere
paranormali, ad esempio l'effetto Kirlian, scomparvero quando furono
testati sotto stretto controllo, lasciando quindi queste ricerche ad
un punto morto. Molti laboratori di ricerca statunitensi furono
chiusi, citando come ragione la mancanza di accettazione da parte
della scienza e lasciando così la ricerca parapsicologica confinata
nelle istituzioni private finanziate con fondi privati. Dopo ventotto
anni di ricerche il Princeton Engineering Anomalies Research
Laboratory ha chiuso i propri laboratori nel 2007.
Due università negli Stati Uniti hanno
ancora dei laboratori per la parapsicologia: il dipartimento per gli
studi percettivi, che è una unità del dipartimento di medicina
psichiatrica dell'università della Virginia, studia la
possibilità di una permanenza del conscio dopo la morte del corpo;
il laboratorio Veritas dell'Università dell'Arizona conduce
ricerche sui medium. Varie istituzioni private, incluso
l'Institute of Noetic Sciences, conducono e promuovono la ricerca
parapsicologica. La Gran Bretagna è leader in Europa nella
ricerca parapsicologica con privati che hanno fondato laboratori
all'interno della Università di Edimburgo, della Universita
di Northampton, e della Liverpool Hope University, e anche in
diverse altre. Le ricerche parapsicologiche inoltre hanno trovato
incremento anche in alcune sub-discipline della psicologia. Un
esempio ne è la psicologia transpersonale che si propone
di studiare gli aspetti trascendenti o spirituali della mente umana
e anomalie psicologiche, analizzando credenze paranormali ed
esperienze soggettive anomale con i tradizionali strumenti della
psicologia.
La parapsicologia studia un certo
numero di apparenti fenomeni paranormali, tra i quali:
- Telepatia: il trasferimento di informazioni o sensazioni attraverso il pensiero tra gli individui non ricorrendo ai classici cinque sensi.
- Percezione extrasensoriale (ESP): percezioni che non possono essere attribuite ai cinque sensi
- Chiaroveggenza: capacità di acquisire conoscenze di eventi, luoghi o oggetti, che possono essere lontani (nel tempo o nello spazio) oppure nascosti, attraverso una presunta percezione extrasensoriale
- Psicocinesi: l'abilità della mente di influenzare la materia, il tempo o l'energia
- Reincarnazione: rinascita dell'anima in nuovo corpo dopo la morte
La Parapsychological Association
sottolinea come il campo d'interesse non abbraccia tutti i fenomeni
paranormali e così anche non si interessa
di astrologia, UFO, vampiri, alchimia o stregoneria.Fra
gli altri fenomeni parapsicologici-medianici
studiati: precognizione, xenoglossia, psicometria, rabdomanzia e radioestesia, telecinesi e psicocinesi, ectoplasmia, apporto di
oggetti (impronte e calchi medianici,
dermografismi), termogenesi, levitazione, scrittura
automatica, aura e aureola, divinazione.
I parapsicologi impiegano una
moltitudine di approcci nelle loro ricerche che includono approcci
qualitativi come la tradizionale psicologia ma anche
metodologie quantitative empiriche. I loro studi più contestati
utilizzano la meta-analisi per esaminare
prove statistiche dei fenomeni paranormali.
Gli esperimenti
Ganzfeld (in tedesco significa "intero campo")
sono una tecnica usata per testare le presunte
capacità telepatiche di un soggetto. La tecnica fu
sviluppata per mettere velocemente in silenzio il "rumore
mentale" utilizzando una leggera copertura che nascondesse
l'ambiente alla vista e all'udito. L'isolamento del senso
della vista è solitamente ottenuto creando una luce rossa soffusa.
L'udito è invece bloccato con "rumore bianco" o suoni
similari. Il soggetto inoltre è di solito seduto con la schiena
reclinata in una posizione confortevole per minimizzare il senso
del tatto.
In un tipico esperimento ganzfeld, il
"mittente" e il "ricevente" sono isolati. Al
mittente è mostrato un video o immagini e gli viene chiesto di
inviarle mentalmente al ricevente. A questi, mentre si trova nello
stato "ganzfeld", viene chiesto di parlare a voce alta dei
propri processi mentali, incluso le immagini, i pensieri e ciò che
sente; alla fine del periodo di "invio", tipicamente lungo
dai venti ai quaranta minuti, il ricevente viene tirato fuori dallo
stato ganzfeld e gli vengono mostrate quattro immagini o dei video,
uno solo dei quali è quello visualizzato dal mittente. Il ricevente
prova quindi a indicare quella giusta utilizzando le percezioni avute
durante l'isolamento. Secondo i parapsicologi Dean Radin, Charles
Honorton, e Daryl Bem i risultati dell'esperimento condotti
complessivamente in più di tremila sessioni da due dozzine di
ricercatori nel mondo indicherebbe che l'immagine corretta è
individuata più spesso di quanto ci si aspetterebbe in base al caso.
L'affermazione fatta dai parapsicologi su tali dati che sono da loro
stati definiti statisticamente significativi ha innescato
un acceso dibattito sulle riviste di psicologia su come interpretare
correttamente i dati. Nel 1999, Milton e Wiseman hanno pubblicato un
articolo che sottolineava la non replicabilità dei risultati di Bem
e Honorton.
L'avvento della potente e poco
costosa elettronica e dei computer ha permesso la creazione
di esperimenti pienamente automatizzati al fine di studiare
l'interazione tra mente e materia. Nella maggior parte di questi
esperimenti un generatore casuale di numeri (RNG), basato su rumori
elettronici o radioattivi, produce un flusso di dati che sono
registrati e analizzati dal software di un computer. Un
individuo prova ad alterare con la mente la distribuzione dei numeri.
Tale tecnica è stata usata sia per testare la psicocinesi su
individui che su più ampi gruppi di persone. La maggior parte della
meta-analisi dell'RNG sono state pubblicate ogni cinque anni, sin
dal 1986, sulla rivista Foundations of Physics. Robert
G. Jahn, fondatore del Princeton Engineering Anomalies
Research (PEAR) e la collega Brenda Dunne affermano che la
dimensione dei risultati è piuttosto piccola ma hanno
una significatività statistica se considerati nel tempo e
in relazione al tipo di esperimento. Le più recenti meta-analisi
sono state pubblicate nel Psychological Bulletin unitamente
a molti commenti critici. Tale meta-analisi era composta da 380
studi, con dei risultati che avevano una significatività statistica
anche se molto piccola e comunque spiegabile con
la publication bias cioè la tendenza dei ricercatori
a attribuire un diverso valore ai risultati positivi rispetto ai
risultati negativi.
Molti analisti ritengono che l'intero
corpo di prove in favore della parapsicologia sia di scarsa qualità
e raccolte in assenza di un adeguato controllo. Secondo questa
visione, l'intero campo della parapsicologia non ha prodotto nessun
risultato concludente. Essi fanno riferimento alle frodi, agli studi
deficitari, a un pensiero "magico", al bias
cognitivo per spiegare i risultati prodotti dalla
parapsicologia. Gli scettici notano inoltre che il desiderio della
gente di credere nel paranormale comporta l'ignorare i forti elementi
che provano che esso non esiste. La realtà dei fenomeni studiati
dalla parapsicologia e la scientificità della ricerca stessa sono
oggetto di disputa tra studiosi e ricercatori indipendenti.
Nel 1988 la U.S. National Academy of Sciences pubblicò
un rapporto che concludeva "non c'è alcuna giustificazione
scientifica emersa dalle ricerche condotte in oltre 130 anni circa
l'esistenza di fenomeni paranormali", tuttavia, nello stesso
rapporto si raccomanda di monitorare alcuni ricerche come quelle
sulla psicocinesi per possibili futuri sviluppi. Gli studi
al Princeton Engineering Anomalies Research Lab (il cui
monitoraggio era raccomandato dal rapporto sopra citato) si sono da
allora conclusi fallendo nell'ottenere un responso positivo dalla
comunità scientifica nonostante. Nel 2008 uno studio che
utilizzava la risonanza magnetica funzionale mostrò come
non ci fosse alcun individuabile effetto psi. In aggiunta a questo, i
metodi usati dai parapsicologi sono considerati dai critici, e tra
questi anche da coloro che hanno scritto gli standard scientifici per
il California State Board of Education, pseudoscientifici.
Alcuni critiche più specifiche
rilevano che i parapsicologi non hanno chiaramente definito l'oggetto
del fenomeno, non danno una semplice ripetibilità dell'esperimento
che possa dimostrare, a richiesta, gli effetti psi e neanche una
teoria fondamentale che spieghi il passaggio paranormale di
informazioni. James E. Alcock, professore di psicologia alla York
University affermò che pochi dei risultati degli esperimenti
parapsicologici hanno suggerito ricerche interdisciplinari nei
principali campi scientifici come nella fisica o
nella biologia. Alcock sostiene che la parapsicologia rimane una
scienza isolata la cui validità è discutibile e nella sua
interezza non è qualificabile come "scientifica".
Nella storia della ricerca
parapsicologica ci sono stati casi di vere e proprie frodi. Gli
esperimenti Soal-Goldney del 1941-43 (che attestavano
abilità precognitive) per lungo tempo furono guardati come i
migliori esperimenti nel campo per i controlli indipendenti e i
testimoni volti a prevenire la frodi. Tuttavia molti anni dopo, i
sospetti di imbroglio furono confermati quando le prove statistiche,
scoperte e pubblicate da altri parapsicologi, indicarono che il Dott.
Soal aveva imbrogliato alterando i dati originali.
Walter J. Levy, direttore di un
istituto di parapsicologia, riportò una serie di successi nel campo
ESP che poggiavano sulla manipolazione, controllata da un computer,
di soggetti non umani come uova e ratti. I suoi esperimenti
mostrarono dei risultati positivi molto alti. Poiché gli esperimenti
non coinvolgevano soggetti umani e poiché il processo di test era
per lo più automatizzato, tali risultati non subirono le critiche
circa l'observer-expectancy effect evitando così i rilievi
sull'influenza che le aspettative del soggetto possono avere sul
risultato. Tuttavia i ricercatori che seguirono Levy si
insospettirono circa il metodo usato. Riscontrarono che Levy aveva
interferito con le macchine che registravano i dati, creando
manualmente stringhe di risultati positivi. Rhine licenziò quindi
Levy e rese pubblica la frode in numerosi articoli.
Molti spiritisti e medium usano
l'imbroglio e molti di loro sono stati smascherati già dai primi
ricercatori nel campo come Richard Hodgson e Harry Price.
Negli anni venti l'illusionista Harry Houdini disse
che ricercatori e osservatori non avevano ancora creato procedure
sperimentali tali da evitare le frodi. Nel 1979 l'illusionista
e debunker James Randi realizzò una truffa-trappola
conosciuta come Progetto Alpha nel quale Randi inviò,
sotto copertura, due giovani illusionisti al McDonnell
Laboratory for Psychical Research con lo specifico fine di
mostrare quanto inadeguati fossero i metodi sperimentali ivi usati e
quanto presente fosse la tendenza a "credere" di chi si
occupa di parapsicologia.
Sebbene alcuni analisti critici
ritengano scientifico lo studio parapsicologico, non sono convinti
dei risultati sperimentali. Affermano infatti che i successi dei
risultati sperimentali sono da imputare a cattive procedure,
ricercatori scarsamente preparati o metodi deficitari. Ad esempio i
dati prodotti dal laboratorio del PEAR sono stati criticati da
ricercatori come la professoressa di statistica Jessica
Utts e lo psicologo Ray Hyman.
Ci sono tuttavia delle eccezioni, come
ad esempio la dichiarazione congiunta della stessa Jessica Utts e del
nobel per la fisica B.D.Josephson, in cui si afferma che
l'esistenza dei fenomeni PSI è stata sperimentalmente provata.
Taluni critici affermano che i
risultati positivi riportati dai parapsicologi vadano attribuiti
all'effetto di selezione, la maggiore meta-analisi dei risultati è
stata pubblicata nel Psychological Bulletin, unitamente a una
serie di commentari critici volti a escludere un bias di
pubblicazione. Per i critici come Victor J. Stenger i parapsicologi
fanno un cattivo uso delle meta-analisi al fine di creare l'errata
impressione di una significatività statistica dei risultati.
Una critica mossa da Ray
Hyman concerne quello che lui chiama "carattere cumulativo"
che caratterizza la scienza. Da Newton ad oggi la fisica è
molto cambiata, evolvendo sui dati precedenti; ciò non toglie,
tuttavia, che l'esperimento di Newton sia ancora valido e
replicabile. Validità e replicabilità che invece mancano al campo
di ricerca della parapsicologia dove i precedenti esperimenti vengono
scartati e ne vengono ideati di nuovi: «negli anni trenta
sostenevano che erano gli esperimenti di indovinamento delle carte
condotti da J. B. Rhine a provare la realtà della ESP. La
generazione successiva abbandonò gli esperimenti di Rhine,
ritenendoli metodologicamente troppo viziati, ed esaltò come prova
delle facoltà telepatiche il lavoro di Soal-Goldney. La generazione
successiva dovette abbandonare anche i risultati di Soal quando Betty
Markwick (1978) dimostrò in modo convincente che Soal aveva alterato
artificialmente i suoi dati. Oggi nessuno considera più le sorelle
Creery, Smith e Blackburn, gli esperimenti di Rhine o quelli di Soal
come valide prove dell'esistenza di facoltà paranormali.».
La teoria scientifica è caratterizzata
dalla presenza di equazioni numeriche, dalla precisa predizione di
fenomeni (talora non ancora noti) poi osservati in natura o in
laboratorio, e da un riscontro sperimentale che sia: quantificabile,
misurabile, riproducibile. Se mai esiste, il fatto paranormale è
ritenuto essere l'effetto prodotto:
- della mente umana;
- di una qualche entità terza, presenza reale quanto invisibile ad occhio umano e agli strumenti: persona cosciente, libera e incorporea (ad esempio: Dio, angeli, demoni, anime di defunti);
- di entrambe: un soggetto umano, potenziato da entità terze.
Nel caso della mente umana, si tratta
di facoltà ancora non del tutto note, e perciò nemmeno
riproducibili e controllabili.
Negli altri due casi, il fenomeno
paranormale non è riproducibile, e per questo
nemmeno falsificabile.
Secondo una consolidata tradizione di fede comune a varie religioni non solo cristiane, ciò che chiamiamo Spirito può apparire in un forma corporea ai cinque sensi, ma in sè è incorporeo: non ha massa, né tempo né spazio. Non è quindi misurabile in sè, se non nei suoi eventuali effetti paranormali.
Inoltre, tali enti in ogni qualità sono più perfetti dell'essere umano, non sono subordinati ai viventi, e nella vita ordinaria ignorano e non possono essere obbligati in qualche modo a rispondere a ciò che viene loro chiesto: il fenomeno paranormale non è riproducibile, o riproducibile "a comando", con la certezza di poter misurare ogni volta un risultato sperimentale. Non esiste la possibilità di un'istanza cruciale "spirituale", che interroghi la natura in modo da costringerla a rispondere "sì o no".
Secondo una consolidata tradizione di fede comune a varie religioni non solo cristiane, ciò che chiamiamo Spirito può apparire in un forma corporea ai cinque sensi, ma in sè è incorporeo: non ha massa, né tempo né spazio. Non è quindi misurabile in sè, se non nei suoi eventuali effetti paranormali.
Inoltre, tali enti in ogni qualità sono più perfetti dell'essere umano, non sono subordinati ai viventi, e nella vita ordinaria ignorano e non possono essere obbligati in qualche modo a rispondere a ciò che viene loro chiesto: il fenomeno paranormale non è riproducibile, o riproducibile "a comando", con la certezza di poter misurare ogni volta un risultato sperimentale. Non esiste la possibilità di un'istanza cruciale "spirituale", che interroghi la natura in modo da costringerla a rispondere "sì o no".
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