La goezia (goezìa; dal
latino gŏētīa) è una pratica magica che riguarda
l'invocazione e l'evocazione di demoni. L'origine è antichissima, ed
era già largamente diffusa nell'antichità.
Il termine deriva dal greco γοητεια
(goēteia) con il significato di incantesimo, da γοης che
significa "mago", probabilmente in relazione con γοητες
("gemente"), di derivazione onomatopeica, dalla voce
lamentevole con cui si ripetono le formule magiche.
Nell'antichità, la si contrapponeva
alla teurgia, la "scienza divina", di cui era la
controparte "nera". Con l'affermazione del Cristianesimo,
le differenze tra le due scienze si ridussero, anche se i padri della
Chiesa mostravano di distinguerle bene (cfr. Agostino, De civ. Dei
18.8).
La pratica non scomparve. Se ne trova
menzione nel grimorio seicentesco "Piccola Chiave di Salomone",
o "Lemegeton Clavicula Salomonis". Ed è da qui che
largamente deriva la ars goetia del moderno esoterismo.
La goezia è spiegata in particolare
nella prima delle cinque sezioni del suddetto grimorio, la quale
contiene descrizioni dei 72 demoni che si dice furono evocati da
Salomone e da lui confinati in un vaso di bronzo sigillato con
simboli magici obbligandoli a servirlo. Il grimorio fornisce
dettagliate istruzioni pratiche su come costruire un vaso simile e su
come invocare in modo sicuro tali entità, le quali possono essere
amichevoli, indifferenti o maligne.
Un'edizione rivista in lingua inglese
dell'Ars goetia fu pubblicata nel 1904 a cura del mago
Aleister Crowley e costituisce una componente chiave del suo popolare
sistema magico, divenendo così uno dei più conosciuti tra tutti i
grimori.
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