martedì 13 ottobre 2020

Eolo

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Eolo è un personaggio della mitologia greca, il dio dei venti.
Nato mortale, divenne poi un dio ed i suoi figli presero il nome di Eoliani.

Il mito

Poseidone e Melanippe, la figlia di Eolo il capostipite degli Eoli, ebbero due gemelli, Beozio ed Eolo. Questi furono allevati da un mandriano, tale Ippote, poiché Poseidone non volle far sapere a Eolo di essere suo genero.
Nel frattempo Metaponto, re di Icaria, aveva minacciato di ripudiare sua moglie Teano, poiché era sterile. Teano allora si fece dare da Ippote i due gemelli, fingendo che fossero suoi. Metaponto ci credette.
Sennonché nacquero a Teano davvero altri due gemelli, che però furono i meno amati da Metaponto. Teano, gelosa, tentò di uccidere Beozio ed Eolo con del veleno, che questi, accortisi, diedero da bere ai fratellastri.
Teano si trafisse il petto al vedere i suoi pargoli uccisi dallo stesso seno che li allattava.
Eolo e Beoto si rifugiarono dapprima da Ippote, ma poi, quando Metaponto seppe da Poseidone come erano andate veramente le cose, sposò Melanippe e adottò i due gemelli.
Dopo un periodo felice, Metaponto decise di ripudiare Melanippe e sposare tale Autolita, che i gemelli uccisero rosi dalla vergogna. Dovettero quindi scappare. Beozio tornò da suo nonno Eolo che gli affidò la parte meridionale del suo regno, la Beozia, dove sorsero i Beoti.
Eolo invece scappò a occidente, dove raggiunse delle isole che chiamò Eolie, dove divenne famoso come consigliere degli dei e domatore di venti. Viveva a Lipari, un'isola galleggiante, insieme ai suoi dodici figli, sei maschi e sei femmine, che si erano sposati fra di loro.
Quando Zeus decise di rinchiudere i venti in alcune anfore, perché li riteneva pericolosi se lasciati in libertà, sua moglie Era suggerì di nasconderli in una grotta del mar Tirreno e di affidarne la custodia ad Eolo.
Nell'ora della sua morte Eolo, ritenuto troppo prezioso da Zeus, rimase a guardia dei venti nella grotta delle isole Eolie: divenne così immortale. Per Era Eolo era al pari degli altri olimpi, ma Poseidone lo considerava un intruso, poiché si riteneva lui il padrone del mare e dell'aria.

Eolo nelle opere classiche

Eolo viene citato nell'Iliade (libro VI) durante la narrazione della discendenza di Glauco.
Eolo viene anche citato nell’Odissea (libro X): è il re dei venti, infatti, a donare a Ulisse un otre in pelle di bue che conteneva ogni vento contrario alla navigazione, per poter farlo giungere, dopo tanto peregrinare, alla sua isola natale, Itaca.
Eolo compare anche nell’Eneide di Virgilio (libro I)

Esegesi

Poiché gli dei non condannarono l'incesto che perpetravano i dodici figli di Eolo, è probabile che il mito racconti di tribù pelasgiche che erano rimaste fedeli al culto titanico, il cui pantheon era costituito da sei titani maschi e sei titani femmine, tra di loro fratelli e, nonostante ciò, sposi.
Ciò spiegherebbe i privilegi, di tipo divino, di cui godettero, cioè di abitare, felici, su isole serene e libere.

lunedì 12 ottobre 2020

Gli alieni vivono tra di noi? Se sì, perché non comunicano con la nostra razza?

Innanzitutto non ci sono conferme per tale affermazione. Quindi la risposta e' esclusivamente di carattere ipotetico.

Sono numerose le teorie a supporto del fatto che Civilta' Aliene,vivano sul nostro Pianeta da lungo tempo o che lo abbiano visitato. Per suffragare tali conferme, si fa riferimento ad episodi e testimonianze varie.

A tal proposito, ne descrivo alcune di mia conoscenza e che, per comodita' di testo,riporto da alcuni siti.

1.Teoria della Colonizzazione



Secondo le scioccanti affermazioni di un accademico della Oxford University, visitatori alieni provenienti dallo spazio sono qui sulla Terra e si stanno riproducendo con gli umani per creare una specie “ibrida” superiore. Gli ibridi nati da questo tipo di unione mista sopravvivranno agli umani sulla Terra quando i cambiamenti climatici devasteranno il pianeta. Questa teoria è stata presentata dal professore coreano Young-hae Chi (nella foto), che insegna all’Oriental Institute di Oxford, il quale è convinto della presenza aliena sulla Terra e della realtà dei (frequenti) rapimenti alieni, convinzioni che ora ha riportato in dettaglio in un libro, Alien Visitations and the End of Humanity. Secondo l’Oxford Student, il Dr. Chi crede vi sia un collegamento tra il numero di rapimenti alieni e i cambiamenti climatici, al cui riguardo lo stesso Chi ha dichiarato: "Una possibilità è che considerino prezioso il nostro DNA per la conservazione dello stock. In secondo luogo, potrebbero voler creare specie che possano sopravvivere nelle future condizioni climatiche. In terzo luogo, alcuni addotti riferiscono che questi ibridi hanno un’intelligenza molto elevata, quindi potrebbero essere creati per diventare dei risolutori di problemi, leader del futuro".

Secondo il Dr. Chi esistono quattro tipi principali di specie aliene, con caratteristiche fisiche distintive: alieni insettoidi, alieni con scaglie e occhi da serpente, piccoli alieni e alieni alti e spavaldi. Quelle insettoidi sembrerebbero essere le specie dominanti, e governerebbero sulle altre. Tuttavia, il Dr. Chi ammette che le azioni intraprese qui sulla Terra da queste specie non sembrano affatto altruistiche: "Non vengono qui per il nostro bene, ma per il loro, per la loro sopravvivenza, ma la loro sopravvivenza è anche la nostra; è la sopravvivenza dell’intera biosfera. Ho fatto progressi con la mia teoria e sono ancora alla ricerca di prove a sostegno del mio punto di vista". Nel 2012, Chi ha parlato alla “Anomalous Mind Management Abductee Contactee Helpline Conference” (AMMACH) sugli alieni presenti sulla Terra, commentando che "forse la civiltà umana sta volgendo al termine" e illustrando poi il motivo per cui gli alieni verrebbero sulla Terra per rapire gli umani, sulla base della “Teoria della Colonizzazione” proposta dal Dr. David Jacobs: "Lo scopo principale del rapimento è la produzione di ibridi umani-alieni e il secondo è lo scopo principale del progetto ibrido, ossia la colonizzazione della Terra. Il primo scopo è la produzione di massa di ibridi di seconda generazione. Gli alieni producono ibridi non solo tra loro e gli umani, ma anche tra questi ibridi alieni e gli umani". Gli “ibridi di seconda generazione” sarebbero indistinguibili dagli umani, in particolare quando si mescolano in società. Nel marzo 2019, il gruppo no-profit Messaging Extraterrestrial Intelligence (METI) ha riflettuto sulla possibilitą che gli umani possano essere intrappolati in uno zoo extraterrestre e intergalattico. La professoressa Florence Raulin- Cerceau, del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi, ne ha discusso all’incontro del gruppo a Parigi, dicendo: "Se cerchiamo di capire meglio l’universo, la questione se siamo soli è inevitabile".

Anche l’astronomo Jean-Pierre Rospars ha partecipato all’incontro, commentando: "Sembra probabile che gli extraterrestri stiano imponendo una quarantena galattica perché si rendono conto che per noi sarebbe culturalmente disastroso conoscerli. L’evoluzione cognitiva sulla Terra mostra caratteristiche casuali, seguendo allo stesso tempo anche prevedibili. Possiamo aspettarci l’emergere ripetuto e indipendente di specie intelligenti nell’universo, e dovremmo aspettarci di vedere forme di intelligenza più o meno simili ovunque, con le condizioni favorevoli. Non c’è motivo di pensare che gli umani abbiano raggiunto il più alto livello cognitivo possibile". Anche se esistessero segretamente extraterrestri intelligenti accanto agli umani sulla Terra, molti scienziati ritengono che da qualche parte, nelle profondità dello spazio, possano esistere gli alieni. Il caso più probabile è che la vita si sia sviluppata su un altro pianeta, ma non abbia raggiunto un livello di sviluppo pari al nostro. Secondo Briony Horgan, astronomo della Purdue University, nell’Indiana, Stati Uniti: "Negli ultimi 60 o 70 anni abbiamo cercato solo civiltà in grado di comunicare. L’universo ha 13 miliardi di anni e 60 anni sono un periodo di tempo estremamente breve. Forse la vita intelligente non è così comune come pensiamo e stiamo solo cercando nel momento sbagliato".


2.Gli alieni potrebbero aver già visitato la Terra, la teoria della NASA



Secondo Silvano Colombano, appartenente alla divisione Intelligent System della Nasa, gli alieni potrebbero aver già visitato la Terra.

Lui sostiene infatti che queste forme di vita potrebbero basarsi non sul carbonio, responsabile delle strutture molecolari alle quali siamo abituati noi sulla terra, ma bensì su altro.

Secondo l’esperto della NASA le conoscenze che possediamo sino ad ora sul mondo extraterrestre sono ancora molto limitate, come ha di recente affermato a marzo scorso in occasione del Decoding Agency Intelligence Workshop organizzato dal Search for Extraterrestrial Intelligence.

La tecnologia aliena sarebbe andata già ben oltre le nostre conoscenze e probabilmente è già stata in grado di intraprendere viaggi interstellari.

Più e più volte è stata premura di Colombano ricordarci come lo sviluppo tecnologico della nostra società sia iniziato solo 10.000 anni fa ed il boom sia poi avvenuto in particolare negli ultimi 500 anni. Questo ci porta a capire con difficoltà quello che per esempio potrebbe accadere nei prossimi mille anni e quelli a seguire.

Colombano quindi esorta a prestare maggiore attenzione a questi fenomeni, i fisici in particolare dovrebbero risultare più flessibili nei confronti dell’eventualità di estendere all'infinito le possibilità dello spazio-tempo e dell'energia, ed in particolare a considerare come vero e proprio oggetto di studio, il fenomeno UFO.


3. Operazione Highjump


1946. Gli Stati Uniti organizzano una spedizione militare in Antartide, con un notevole dispiegamento di uomini e mezzi: l’operazione High Jump.

La missione, pubblicizzata come esplorativa, era stata affidata al comando dell’ammiraglio Richard Byrd, anche se in realtà i poteri decisionali erano affidati all’ammiraglio Richard Cruzen.


Richard Byrd


Ovviamente con l’impiego di una portaerei, di due cacciatorpediniere, un sommergibile, dodici idrovolanti, sei elicotteri, navi appoggio e, soprattutto, 4.700 marines. Si cercò di far passare il tutto sotto silenzio, ma le domande non tardarono, e molti ipotizzarono la ricerca delle basi naziste di appoggio agli U-Boot, i sommergibili tedeschi, di cui erano trapelate notizie durante la guerra. Inoltre la missione, la cui durata prevista era di 18 mesi, terminò dopo solamente tre settimane, e l’intervista rilasciata dall’ammiraglio Byrd il 5 marzo 1947 ad un periodico cileno contribuì ad alimentare sospetti. Infatti Byrd dichiarò che gli “Stati Uniti avrebbero dovuto rimanere in uno stato di allerta continua per fronteggiare la possibilità di un attacco ostile, probabilmente proveniente da entrambi i poli”. Una asserzione mai spiegata, celata come le eventuali scoperte della spedizione nel continente antartico.



Forse il diario alla fine si rivelerà un falso, ma certo alcuni avvenimenti destano sospetti. In primis, come già ricordato, la durata della missione, molto inferiore al previsto, per un rientro frettoloso negli Stati Uniti. Poi, nel 1949, la morte improvvisa - il suicidio, per l’esattezza - del Segretario della Marina statunitense, Forrestal, colui che ideò la missione High Jump. Ed ancora, il fatto che nel 1947 si ebbero i primi avvistamenti di U.F.O., come predetto dal Maestro. Ma per alcuni siamo ancora nel regno della fantascienza, la terra cava è sempre stata citata nei racconti fantastici, ed il diario è un falso, o il racconto di un mitomane. Però poi, negli ultimi anni, grazie alla tecnologia, al tempo trascorso che fa dimenticare la prudenza, qualcosa è emerso per dare nuova luce alle ombre. Nel 2011 l’organizzazione Wiki Leaks diffuse un rapporto russo circa l’emersione di flotte di ufo dal mare antartico. E sempre l’organizzazione diffuse documenti riguardanti una guerra portata avanti dagli Stati Uniti, sin dal 2004, contro oggetti volanti non identificati che sorvolavano la zona dell’Antartide in cui si trovava la base scientifica americana. Nel 2016 ancora una rivelazione, ossia la diffusione delle mail inviate dall’ex Capo di Gabinetto di Clinton, John Podestà, che si lamentava di non essere riuscito a dire la verità agli americani, e l’incontro avuto da Hillary Clinton con il sesto uomo ad essere andato sulla Luna, Edgar Mitchel, il quale ammonì la candidata alle presidenziali circa la presenza di alieni benevoli ma contrari alla guerra. Una serie concatenata di eventi, segni e tracce, che alcuni interpretano come realtà, altri come coincidenze, altri ancora come depistaggi e complotti. Chissà se sapremo mai la verità assoluta, non edulcorata, non filtrata. Certo è che il nome dell’operazione iniziale, High Jump, si è rivelato profetico. Un volo sull’Antartide, in merito al quale continuano ad emergere nuovi elementi. High Jump, salto alto, talmente alto da essere giunto fino a noi, e da andare ancora oltre.


Incipit del diario di Byrd:



“Devo scrivere questo diario di nascosto in assoluta segretezza. Riguarda il mio volo antartico del 15 febbraio 1947. Verrà il tempo in cui la razionalità degli uomini dovrà dissolversi nel nulla e si dovrà allora accettare l’ineluttabilità della Verità. Io non ho la libertà di diffondere la documentazione che segue, forse non vedrà mai la luce, ma devo comunque fare il mio dovere e riportarla qui con la speranza che un giorno tutti possano leggerla, in un mondo in cui l’egoismo e l’avidità di certi uomini non potranno più sopprimere la Verità.”

”Distese di ghiaccio e neve sotto di noi, notate delle colorazioni giallognole con disegni lineari. Alterata la crociera per un migliore esame di queste configurazioni colorate, notate anche colorazioni violacee e rossastre”.

…”Sia la bussola magnetica che la girobussola cominciano a ruotare e ad oscillare, non ci è possibile mantenere la nostra rotta con la strumentazione. Rileviamo la direzione con la bussola solare, tutto sembra ancora a posto. I controlli sembrano lenti nel rispondere e nel funzionare, ma non c’è indicazione di congelamento”.

…”29 minuti di volo trascorsi dal primo avvistamento dei monti, non si tratta di un’allucinazione. È una piccola catena di montagne che non avevamo mai visto prima”.

…”Oltre le montagne vi è ciò che sembra essere una vallata con un piccolo fiume o ruscello che scorre verso la parte centrale. Non dovrebbe esserci nessuna valle verde qua sotto! C’è qualcosa di decisamente strano e anormale qui! Dovremmo sorvolare solo ghiaccio e neve! Sulla sinistra ci sono grandi foreste sui fianchi dei monti. I nostri strumenti di navigazione girano ancora come impazziti”.

…”Altero l’altitudine a 1400 piedi ed eseguo una virata completa a sinistra per esaminare meglio la valle sottostante. È verde con muschio ed erba molto fitta. La luce qui sembra diversa. Non riesco più a vedere il Sole. Facciamo un altro giro a sinistra e avvistiamo ciò che sembra essere un qualche tipo di grosso animale. Assomiglia ad un elefante! NO!!! Sembra essere un mammut! È incredibile! Eppure è così! Scendiamo a quota 1000 piedi ed uso un binocolo per esaminare meglio l’animale. È confermato, si tratta di un animale simile al mammut”.

…”Incontriamo altre colline verdi. L’indicatore della temperatura esterna riporta 24 gradi centigradi. Ora proseguiamo sulla nostra rotta. Gli strumenti di bordo sembrano normali adesso. Sono perplesso circa le loro reazioni. Tento di contattare il campo base. La radio non funziona”.

…”Il paesaggio circostante sembra livellato e normale. Avanti a noi avvistiamo ciò che sembra essere una città!!! È impossibile! L’aereo sembra leggero e stranamente galleggiante. I controlli si rifiutano di rispondere! Mio Dio!! Alla nostra destra e alla nostra sinistra ci sono apparecchi di uno strano tipo. Si avvicinano e qualcosa irradia da essi. Ora sono abbastanza vicini per vedere i loro stemmi. E’ uno strano simbolo. Dove siamo? Cosa è successo? Ancora una volta tiro decisamente i comandi. Non rispondono!!! Siamo tenuti saldamente da una sorta di invisibile morsa d’acciaio”.

…”La nostra radio gracchia e giunge una voce che parla in inglese con accento che sembra decisamente nordico o tedesco! Il messaggio è: – Benvenuto nel nostro territorio, Ammiraglio. Vi faremo atterrare esattamente fra sette minuti. Rilassatevi, Ammiraglio, siete in buone mani. – Mi rendo conto che i motori del nostro aereo sono spenti. L’apparecchio è sotto uno strano controllo ed ora vira da sé”.

…”Riceviamo un altro messaggio radio. Stiamo per cominciare la procedura di atterraggio, ed in breve l’aereo vibra leggermente cominciando a scendere come sorretto da un enorme, invisibile ascensore”.

…”Alcuni uomini si stanno avvicinando a piedi all’aereo. Sono alti ed hanno i capelli biondi. In lontananza c’è una grande città scintillante, vibrante di tinte dei colori dell’arcobaleno. Non so cosa succederà ora, ma non vedo traccia di armi su coloro che si avvicinano. Sento ora una voce che mi ordina, chiamandomi per nome, di aprire il portellone. Eseguo”.

Dopo questi appunti, tratti dal “diario di bordo”, l’Ammiraglio annota cosa successe:

…”Da questo punto in poi scrivo gli eventi che seguono richiamandoli alla memoria. Ciò rasenta l’immaginazione e sembrerebbe una pazzia se non fosse accaduto davvero. Il tecnico ed io fummo prelevati dall’aereo ed accolti in modo cordiale. Fummo poi imbarcati su un piccolo mezzo di trasporto simile ad una piattaforma ma senza ruote! Ci condusse verso la città scintillante con estrema celerità. Mentre ci avvicinammo, la città sembrava fatta di cristallo. Giungemmo in poco tempo in un grande edificio, di un genere che non avevo mai visto prima. Sembrava essere uscito dai disegni di Frank Lloyd Wright, o forse più precisamente da una scena di Buck Regers!
Ci venne offerta un tipo di bevanda calda che sapeva di qualcosa che non avevo mai assaporato prima. Era deliziosa. Dopo circa 10 minuti, due dei nostri mirabili ospiti vennero nel nostro alloggio invitandomi a seguirli. Non avevo altra scelta che obbedire. Lasciai il mio tecnico radio e camminammo per un po’ fino ad entrare in ciò che sembrava essere un ascensore. Scendemmo per alcuni istanti, l’ascensore si fermò e la porta scivolò in alto silenziosamente! Procedemmo poi per un lungo corridoio illuminato da una luce rosa che sembrava emanare dalle pareti stesse! Uno degli esseri fece segno di fermarci davanti ad una grande porta. Sopra di essa c’era una scritta che non ero in grado di leggere. La grande porta scorse senza rumore e fui invitato ad entrare. Uno degli ospiti disse: – Non abbiate paura, Ammiraglio, state per avere un colloquio con il Maestro -. Entrai ed i miei occhi si adeguarono lentamente alla meravigliosa colorazione che sembrava riempire completamente la stanza. Allora cominciai a vedere quello che mi circondava. Ciò che mostrò ai miei occhi era la vista più stupenda di tutta la mia vita. In effetti era troppo magnifica per poter essere descritta. Era deliziosa. Non credo che esistano termini umani in grado di descriverla in ogni dettaglio con giustizia. I miei pensieri furono interrotti dolcemente da una voce calda e melodiosa: “Le do il benvenuto nel nostro territorio, Ammiraglio”. Vidi un uomo dai lineamenti delicati e con i segni dell’età sul suo viso. Era seduto ad un grande tavolo. Mi invitò a sedermi su una delle sedie. Dopo che fui seduto, unì le punte delle sue dita e sorrise. Parlò di nuovo dolcemente e disse quanto segue: – L’abbiamo lasciata entrare qui perché lei è di nobile carattere e ben conosciuto nel mondo di superficie, Ammiraglio. – Mondo di superficie! Quasi rimasi senza fiato!
“Si – ribatté il Maestro con un sorriso – lei si trova nel territorio degli Ariani, il Mondo sommerso della Terra. Non ritarderemo a lungo la sua missione, e sarete scortati indietro sulla superficie e un poco oltre senza pericolo. Ma ora, Ammiraglio, le dirò il motivo della sua convocazione qui. Il nostro interessamento cominciò esattamente subito dopo l’esplosione delle prime bombe atomiche da parte della vostra razza, su Hiroshima e Nagasaki, in Giappone. Fu in quel momento inquietante che spedimmo sul vostro mondo di superficie i nostri mezzi volanti.
I Flugelrads, per investigare su ciò che la vostra razza aveva fatto. Questa è ovviamente storia passata, Ammiraglio, ma mi permetta di proseguire. Vede, noi non abbiamo mai interferito prima d’ora nelle guerre e nella barbarie della vostra razza, ma ora dobbiamo farlo in quanto voi avete imparato a manipolare un tipo di energia, quella atomica, che non è affatto per l’uomo. I nostri emissari hanno già consegnato dei messaggi alle potenze del vostro mondo, e tuttavia esse non se ne curano. Ora voi siete stato scelto per essere testimone qui che il nostro mondo esiste. Vede, la nostra cultura e la nostra scienza sono avanti di migliaia di anni rispetto alle vostre, Ammiraglio”. Lo interruppi: “Ma tutto ciò che cosa ha a che fare con me, Signore!”. Gli occhi del Maestro sembrarono penetrare in modo profondo nella mia mente, e dopo avermi studiato per un po’ rispose: “La vostra razza ha raggiunto il punto del non ritorno, perché ci sono alcuni tra voi che distruggerebbero il vostro intero mondo piuttosto che rinunciare al potere così come lo conoscono …”.
Annuii e il Maestro continuò: “Dal 1945 in poi abbiamo tentato di entrare in contatto con la vostra razza, ma i nostri sforzi sono stati accolti con ostilità: fu fatto fuoco contro i nostri Flugelrads. Si, furono persino inseguiti con cattiveria e animosità dai vostri aerei da combattimento. Così ora, figlio mio, le dico che c’è una grande tempesta all’orizzonte per il vostro mondo, una furia nera che non si esaurirà per diversi anni. Non ci sarà difesa nelle vostre armi, non ci sarà sicurezza nella vostra scienza. Imperverserà fino a quando ogni fiore della vostra cultura sarà stato calpestato e tutte le cose umane saranno disperse nel caos. La recente guerra è stata soltanto un preludio a quanto deve ancora avvenire alla vostra razza. Noi qui possiamo vederlo più chiaramente ad ogni ora… crede che mi sbagli?”. “No – risposi – è già successo una volta nel passato; giunsero gli anni oscuri e durarono per cinquecento anni”. “Si, figliolo mio – replicò il Maestro – gli anni oscuri che giungeranno ora, per la vostra razza, copriranno la Terra come una coltre, ma credo che qualcuno tra voi sopravviverà alla tempesta, oltre questo non so! Noi vediamo in un futuro lontano riemergere, dalle rovine della vostra razza, un mondo nuovo, in cerca dei suoi leggendari tesori perduti, ed essi saranno qui, figlio mio, al sicuro in nostro possesso. Quando giungerà il momento ci faremo nuovamente avanti per aiutare la vostra cultura e la vostra razza a vivere.
Forse per allora avrete appreso la futilità della guerra e della sua lotta … e dopo quel momento, una parte della vostra cultura e scienza vi saranno restituite così che la vostra razza possa ricominciare. Lei, figlio mio, deve tornare nel Mondo di Superficie con questo messaggio …”.

Con queste parole conclusive il nostro incontro sembrava giungere al termine. Per un attimo mi sembrò di vivere un sogno … eppure sapevo che quella era la realtà, e per qualche strana ragione mi inchinai lievemente, non so se per rispetto od umiltà. Improvvisamente mi resi conto che i due fantastici ospiti che mi avevano condotto qui erano di nuovo al mio fianco. “Da questa parte, Ammiraglio”, mi indicò uno di loro. Mi girai ancora una volta prima di uscire e guardai il Maestro. Un dolce sorriso era impresso nel suo anziano viso delicato. “Addio, figliolo mio”, mi disse, e fece un gesto soave con la sua esile mano, un gesto di pace ed il nostro incontro ebbe definitivamente termine. Uscimmo velocemente dalla stanza del Maestro attraverso la grande porta ed entrammo ancora una volta nell’ascensore. La porta si abbassò silenziosamente e ci muovemmo subito verso l’alto.
Uno dei miei ospiti parlò di nuovo: “Ora dobbiamo affrettarci, Ammiraglio, in quanto il Maestro non desidera ritardare oltre il vostro programma previsto e dovete ritornare dalla vostra razza con il suo messaggio”. Non dissi nulla, tutto ciò era quasi inconcepibile, e una volta ancora i miei pensieri si interruppero non appena ci fermammo. Entrai nella stanza e fui di nuovo con il mio tecnico radio. Aveva un’espressione ansiosa sul suo volto. Avvicinandomi dissi: “È tutto a posto, Howie, è tutto a posto”. I due esseri ci fecero segno verso il mezzo in attesa, salimmo e presto giungemmo al nostro aereo. I motori erano al minimo, e ci imbarcammo immediatamente. L’atmosfera era ora carica di una certa aria di urgenza. Dopo che il portellone fu chiuso, l’aereo fu immediatamente trasportato in alto da quella forza invisibile fino a quando raggiungemmo i 2700 piedi. Due dei mezzi aerei erano ai nostri fianchi ad una certa distanza facendoci planare lungo la via del ritorno. Devo sottolineare che l’indicatore di velocità non riportava nulla, nonostante ci stessimo muovendo molto rapidamente.

… Ricevemmo un messaggio radio: “Ora vi lasciamo, Ammiraglio, i vostri controlli sono liberi. Wiedersehen!!!”. Guardammo per un istante i Flugelrads fino a quando non scomparvero nel cielo blu pallido. L’aereo sembrò improvvisamente catturato da una corrente ascensionale. Ne riprendemmo immediatamente il controllo. Non parlammo per un po’, ognuno di noi era immerso nei propri pensieri.

… Sorvoliamo nuovamente distese di ghiaccio e neve, a circa 27 minuti dal campo base. Inviamo un messaggio radio, ci rispondono. Riportiamo condizioni normali … normali. Dal campo base esprimono sollievo per aver nuovamente stabilito il contatto.

… Atterriamo dolcemente al campo base. Ho una missione da compiere.

…11 Marzo 1947. Ho appena avuto un incontro con lo Stato Maggiore al Pentagono. Ho riportato interamente la mia scoperta ed il messaggio del Maestro. È stato tutto doverosamente registrato. Il Presidente ne è stato messo al corrente. Vengo trattenuto per diverse ore ( 6 ore e 39 minuti per l’esattezza). Sono accuratamente interrogato dalla Top Security Force e da una équipe medica. È un travaglio!!! Vengo posto sotto stretto controllo attraverso i mezzi di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d’America. Mi viene rammentato che sono un militare e che quindi devo obbedire agli ordini.

Ultima annotazione è del 30 Dicembre 1956.

“ Questi ultimi anni trascorsi dal 1947 ad oggi non sono stati buoni … Ecco dunque la mia ultima annotazione in questo diario singolare. Concludendo, devo affermare che ho doverosamente mantenuto segreto questo argomento, come ordinatomi, durante tutti questi anni. Ho fatto questo contro ogni mio principio di integrità morale. Ora sento avvicinarsi la grande notte e questo segreto non morirà con me, ma, come ogni verità, trionferà. Questa è la sola speranza per il genere umano. Ho visto la verità ed essa ha rinvigorito il mio spirito donandomi la libertà! Ho fatto il mio dovere nei riguardi del mostruoso complesso industriale militare. Ora la lunga notte comincia ad avvicinarsi, ma ci sarà un epilogo. Come la lunga notte dell’Antartico termina, così il sole brillante della verità sorgerà di nuovo, e coloro che appartengono alle tenebre periranno alla sua luce …”


Ricapitolando:

Nel 1 Caso, si vuole dimostrare come gli episodi di "abduction" collegati agli incontri Ravvicinati del IV Tipo, abbiano lo scopo di creare una Razza Ibrida. Il fine e' la creazione di una nuova , che possa sostituire la nostra nel tempo.

Nel 2 Caso, si pone il dubbio che la base della vita per gli Alieni non sia per forza il Carbonio ,come la nostra, ma si basi su altri componenti ,quali il Silicio. Lo sviluppo della nostra civilta' e' recente, e lo sviluppo tecnologico ha avuto un picco "solo" negli ultimi 200 anni. Questo ipotizza che Civilta' piu' evolute, abbiano visitato nel Tempo la Terra, non lasciando testimonianze dirette del loro passaggio. Ma qui, si interseca la Teoria degli Antichi Astronauti, della quale parlero' in altra sede.

Nel 3 Caso, si parla della Teoria della Terra Cava, abitata da esseri Alieni che non vogliono,per ora,interferire nella nostra Civilta', ma attuano un regime di controllo. In questo specifico caso (Amm. Byrd), viene anche messa in evidenza come la Teoria Nazista,della razza Ariana e delle conoscenze tecnologiche avanzate, avesse una origine non terrestre. Lascio a voi ogni giudizio…. La spedizione e' comunque avvenuta e non e' un falso..

Per finire, non ho nessuna intenzione o volonta' di esprimere un giudizio in merito. Il mio scopo e',in questo caso, quello di portare in evidenza alcune Teorie a riguardo.


domenica 11 ottobre 2020

Anemoi

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Gli Anemoi (in greco antico: Ἄνεμοι, Ánemoi "Venti", al singolare Ἄνεμος) furono nella mitologia greca le personificazioni dei venti.

Mito

Erano i figli del Titano Astreo, dio del crepuscolo, ed Eos (nella mitologia romana Aurora), la dea dell'aurora.

Raffigurazione

Gli Anemoi vengono rappresentati come creature umanoidi alate di età differenti principalmente Borea e Zefiro, per esempio nei rilievi della Torre dei Venti ad Atene oppure nei mosaici romani nella casa delle gare di bevute ("the House of the Drinking Contest") in Seleucia Pieria.
Nella mitologia non solo apparirono come umani, ma anche come cavalli divini, che trainavano la quadriga di Zeus oppure gli stettero vicini durante la battaglia contro Tifone.
Inoltre non apparirono solo come cavalli, ma ne creavano. Secondo Claudio Eliano i domatori di cavalli credevano che le cavalle venissero ingravidate dai venti. Virgilio diceva che esse, in primavera, si opponevano ai venti, in particolare a Borea, sulle alte scogliere e improvvisamente velocissimamente, come impazziti galoppano per, infine, farsi fecondare dal vento. Le rispettive controparti degli Anemoi furono le arpie che accoppiate con i venti generarono dei velocissimi cavalli immortali.

Culto

Si ha traccia di pochi culti sugli Anemoi, ma comunque furono fondamentali nella storia greca, infatti furono i venti che, distrussero parte della flotta persiana e ne dispersero i resti. Erodoto racconta che gli abitanti di Delfi consultarono un oracolo, il quale disse loro di costruire nella regione di Thyia un altare per gli Anemoi. Anche gli ateniesi facevano sacrifici e pregavano in particolar modo alla Borea, con la quale si sentivano avvicinati per il loro legame con la ninfa attica Orizia.
Pausania racconta di Anemoi più antichi a Titane e Koroneia.

I venti greci

I nomi degli Anemoi designano però anche semplicemente direzioni ben precise dei venti. In Esiodo vengono nominati principalmente tre degli Anemoi:
  • Zefiro, il vento dell'ovest, esso portò la Primavera con le prime brezze estive;
  • Borea, il vento del nord, esso portò l'Inverno con l'aria fredda;
  • Noto, il vento del sud, esso portò l'Estate con i temporali e le burrasche.
Per i greci ai tempi di Erodoto si avevano solo tre stagioni. A queste tre divinità dei venti sono attribuiti rispettivamente degli inni orfici. Il quarto vento, l'Euro, colui che soffia da (Sud-)Ovest e corrisponde all'autunno, compare in Omero nell'Odissea.
Nelle incisioni che si hanno nella torre dei venti nel primo secolo a.C appaiono accanto a questi venti, provenienti dai vari punti cardinali, altri quattro venti secondari:
Nome Direzione del vento Rappresentazione
Borea Nord uomo con mantello e conchiglia nella quale soffia
Kaikias Nord-est uomo, lancia oggetti rotondi da uno scudo rotondo
Apeliote Est ragazzo che porta un mantello riempito di frutti e frumento
Euro Sud-est anziano avvolto in un mantello
Ostro Sud uomo che svuota una giara
Lips Sud-ovest giovane con un dritto di prua
Zefiro Ovest giovane che porta un mantello floreale
Scirone Nord-ovest uomo barbuto che tiene in un contenitore di bronzo carbone di legna e ceneri calde




sabato 10 ottobre 2020

Datsue-ba

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Datsue-ba (奪衣婆 lett. "la vecchia che spoglia") è un demone con la forma di un'anziana donna che vive sulle rive del fiume Sanzu nell'inferno shintoista. Nei pressi del fiume, lei svolge due funzioni principali.
Nel folclore giapponese e principalmente nella dottrina della Terra Pura del Buddhismo Mahāyāna, quando un bambino muore, la sua anima deve attraversare il fiume Sanzu. Per tradizione, un defunto può attraversare il fiume in tre punti diversi a seconda della vita che ha vissuto. Tuttavia, poiché il bambino non ha potuto vivere sufficientemente a lungo per avere abbastanza buone azioni, non può attraversare il fiume. Sulle rive, l'anima del bambino incontra allora Datsue-ba, che lo spoglia e gli consiglia poi di costruire un mucchio di ciottoli abbastanza elevato per poter raggiungere il paradiso. Ma prima che il mucchio sia abbastanza alto, la vecchia, con l'aiuto di altri demoni, fa crollare il mucchio. Il monaco bodhisattva Ksitigarbha (detto Jizō, divinità conosciuta in Giappone) salva allora quelle anime, condannate a costruire mucchi per l'eternità, nascondendole nel suo abito.
Quando l'anima che attraversa il fiume è quella di un uomo adulto, Datsue-ba gli ruba i vestiti spogliandola. Il compagno della vecchia, l'anziano demone Keneō (懸衣翁), appende gli abiti ai rami di un albero che si piegano sull'acqua del fiume: più i vestiti sono pesanti, peggiori sono i peccati commessi in vita dall'anima.

giovedì 8 ottobre 2020

Abaddon

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Il termine ebraico Abaddon (in ebraico: אֲבַדּוֹן, 'Ǎḇaddōn) è utilizzato nella Bibbia ebraica per indicare la distruzione o un luogo di rovina e distruzione ("l'Abisso"), mentre nel Nuovo Testamento, per la precisione nel Libro dell'Apocalisse, accoppiato con il suo equivalente greco Apollyon (Ἀπολλύων), è il nome di un angelo.

Etimologia dei termini

L'ebraico אֲבַדּוֹן ('ǎḇaddōn) è una forma intensiva del verbo אָבַד (abad, "perire", "distruggere"), che nella Bibbia ebraica si trova 174 volte, e significa "luogo di distruzione", "distruzione", "rovina"; nella Septuaginta, ǎḇaddōn è tradotto in greco come ἀπώλεια (apoleia).
Il termine greco usato nel libro dell'Apocalisse, Ἀπολλύων (Apollyon), deriva da ἀπόλλυμι (apollumi), "distruggere", quindi significa "il distruttore".

Fonti testuali

Bibbia ebraica

Nella Tanakh, il termine abaddon viene utilizzato sei volte, di cui quattro in accoppiata con un altro lemma ebraico, שאול (sheol, che indica il regno dei morti):
  • Nuda è la tomba (sheol) davanti a lui e senza velo è l'abisso (abaddon). (Gb26:6)
  • L'abisso (abaddon) e la morte dicono: «Con gli orecchi ne udimmo la fama». (Gb28:22)
  • quello è un fuoco che divora fino alla distruzione (abaddon) e avrebbe consumato tutto il mio raccolto. (Gb31:12)
  • La tua bontà sarà narrata nel sepolcro (sheol)? O la tua fedeltà nel luogo della distruzione (abaddon)? (Sl88:11)
  • Gl'inferi (sheol) e l'abisso (abaddon) sono davanti al Signore, tanto più i cuori dei figli dell'uomo. (Pr15:11)
  • Come gli inferi (sheol) e l'abisso (abaddon) non si saziano mai, così non si saziano mai gli occhi dell'uomo. (Pr27:20)

Nuovo Testamento

Nel Libro dell'Apocalisse Abaddon è trattato per la prima volta come individuo anziché come luogo:

«Il loro re era l'angelo dell'abisso il cui nome in ebraico è Abaddon e in greco Apollion.
Nuova Riveduta, oppure:
Il loro re era l'angelo dell'Abisso, che in ebraico si chiama Perdizione, in greco Sterminatore.
Bibbia CEI» (Apocalisse 9:1-11)


La Vulgata latina e la Bibbia di Douay–Rheims hanno una frase in più rispetto al testo greco, in Latin Exterminans ("in latino sterminatore").
Qui, Abaddon, di cui viene fornito anche il nome in greco, Apollyon, è descritto come "angelo dell'abisso" e re di un'armata di locuste infernali, le quali tormentano atrocemente per cinque mesi tutti coloro che non portano il "sigillo di Dio" sulla loro fronte.

Testi non biblici

Il nome "Abbadon" appare negli Inni di ringraziamento, che sono uno dei manoscritti non biblici di Qumran, in due diversi passaggi che citano "[...] da Sheol-Abaddon mi hai innalzato [...]" e "[...] i torrenti di Belial irrompono in Abaddon". In un apocrifo chiamato Apocalisse di Bartolomeo, invece, Abaddon è presente nella tomba di Gesù al momento della sua resurrezione.
Viene poi menzionato in un'omelia attribuita a Timoteo di Alessandria, chiamata Intronizzazione di Abbaton; qui, l'angelo è inizialmente chiamato "Muriel", e riceve da Dio il compito di raccogliere la terra con cui verrà plasmato Adamo; successivamente viene nominato "guardiano", e pregando Dio ottiene che qualunque uomo l'avesse venerato sarebbe stato salvato. Nel giorno del giudizio, inoltre, Abbadon avrebbe ricevuto il compito di raccogliere le anime nella Valle di Giosafat.
Infine, in alcune leggende della letteratura rabbinica, Abaddon è il nome di un luogo dell'inferno, visitato da Mosè, dove giacciono fra fuoco e neve coloro che hanno peccato di incesto, omicidio e idolatria, quelli che hanno maledetto i loro genitori e i loro insegnanti, e quelli che si sono considerati come dei.

Interpretazioni

Data la cripticità della citazione dell'Apocalisse, le interpretazioni sulla natura di Abaddon sono diverse.

Protestantesimo

Nell'ambito del protestantesimo, il nonconformista Matthew Henry riteneva che Abaddon fosse l'anticristo, mentre David Brown (della Chiesa Libera di Scozia) e Henry Halley (dei Discepoli di Cristo) lo identificavano con Satana.
All'opposto, la pubblicazione metodista The Interpreter's Bible affermò che: "Abaddon, tuttavia, è un angelo non di Satana ma di Dio, svolgendo il suo lavoro di distruzione agli ordini di Dio."

Testimoni di Geova

Secondo i testimoni di Geova Abaddon è un altro nome per Gesù Cristo risorto e asceso al cielo, poiché nell'Apocalisse l'angelo in possesso delle "chiavi dell'abisso" è descritto come emissario di Dio dai cieli, e getta e imprigiona Satana nell'abisso.

Mormonismo

Secondo i mormoni, "Abaddon" è uno dei titoli del demonio.

mercoledì 7 ottobre 2020

Yomi

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Yomi (黄泉) o Yomi no kuni (黄泉の国) è la parola giapponese per la terra dei morti (Mondo dell'Oscurità). Secondo la mitologia shintoista, come riferito nel Kojiki, è il luogo in cui vanno ad abitare i morti, apparentemente all'infinito. Una volta che si ha mangiato nel cuore di Yomi è impossibile uscirne e tornare nella terra dei vivi. Yomi è comparabile con l'Ade od all'Inferno e più comunemente conosciuto come il luogo in cui si ritirò Izanami dopo la sua morte. Izanagi la seguì ed al suo ritorno si lavò, e mentre si purificava nacquero Amaterasu, Susanoo, e Tsukuyomi.
Yomi ha una continuità geografica con il mondo dei vivi, e di certo non può essere immaginato come un paradiso a cui si aspira, né come opportunamente può essere descritto come un inferno in cui si soffrono punizioni per azioni passate; anzi, tutti i morti conducono un'esistenza cupa ed ombrosa indipendentemente dal comportamento nella loro vita passata. Molti studiosi ritengono che l'immagine di Yomi sia derivata da alcune antiche tombe giapponesi in cui i corpi erano lasciati per qualche tempo per la decomposizione.
I kanji che sono talvolta usati per scrivere Yomi in realtà si riferiscono al regno mitologico cinese dei morti chiamato [[Diyu (Huángquán]],黄泉, letteralmente "Primavera Gialla"), che appare nei testi cinesi già nell'VIII secolo a.C.. Si crede che questo oscuro e vagamente definito regno si trovi sottoterra, ma non fu così fino all'avvento della Dinastia Han, perché si sviluppò in Cina un'articolata concezione di un mondo inferiore ed uno celeste superiore. Secondo la mitologia giapponese, Yomi è generalmente definito dai commentatori come sotterraneo e parte della triade di luoghi indicati dal Kojiki: Takamagahara (高天原 lett. "alta pianura celeste", situata nel cielo), Ashihara-no-Nakatsukuni (葦原の中つ国 lett. "paese centrale delle canne da pianura", situato sulla Terra), e Yomo-tsu-kuni (黄泉国) o Yomi-no-Kuni (黄泉の国 lett. "terra di Yomi", situata sottoterra). Yomi è anche associato con il regno mitologico di Ne-no-Kuni (根の国 lett. "Terra della Radice/Terra dell'Origine"), anche conosciuto come Ne-no-Katasukuni (根の堅洲国 lett. "impresa/Terra d'origine del banco di pesci"); perciò alcuni studiosi credono che inizialmente quest'ultimo regno fosse stato concepito come sottomarino.
Yomi è governato da Izanami no Mikoto, la Yomotsu-Ōkami (黄泉大神 Grande Divinità di Yomi). Secondo il Kojiki, l'entrata di Yomi si troverebbe nella Provincia di Izumo e sarebbe stata definitivamente sigillata da Izanagi con un grande masso (Chibiki-no-Iwa 千引の岩) alla base del pendio che porta a Yomi (Yomotsu Hirasaka 黄泉平坂 o 黄泉比良坂). Al suo ritorno sull'Ashihara-no-Nakatsukuni, Izanagi notò che Yomi era una terra inquinata (kegareki kuni). Questa opinione riflette la tradizionale associazione scintoista tra la morte e l'inquinamento. Più tardi, anche la dea Susanoo riprese questa posizione.

Usi cristiani

Alcuni testi cristiani giapponesi usano 黄泉 per riferirsi a ciò che è chiamato Inferno in lingua italiana. Per esempio:
そこで見ていると、見よ、青白い馬が出てきた。そして、それに乗っている者の名は「死」と言い、それに黄泉が従っていた
Dall'Apocalisse Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l'Inferno.

martedì 6 ottobre 2020

Apopi






Apopi (anche Apofi; in greco antico: Ἄποφις, Apophis) è una divinità egizia appartenente alla religione dell'antico Egitto, incarnazione della tenebra, del male e del Caos (Isfet, Asfet nella lingua egizia) e antitesi della dea Maat, che rappresentava l'ordine e la verità. Veniva raffigurato come un gigantesco serpente. La prima menzione di Apopi risale alla VIII dinastia; venne particolarmente onorato nei nomi del faraone Apopi della XIV dinastia e del faraone hyksos Ipepi (o Apopi).

Ricostruzione e significato del nome

Il suo nome ˁ ꜣ pp è stato ricostruito dagli egittologi come *ʻAʼpāpī. Sopravvisse nella lingua copta, fase finale della lingua egizia, come Ⲁⲫⲱⲫ "Aphōph", mentre in greco venne traslitterato Ἄποφις.
L'etimologia del suo nome (ˁ ꜣ pp) è forse da ricercare in qualche lingua semitica occidentale, laddove la radice ꜣ pp, con il significato di "strisciare", esisteva. Una ipotetica radice verbale ꜣ pp non è mai esistita, o non è mai stata individuata, nella antica lingua egizia. Non deve essere confusa con il verbo egizio ꜥpı͗/ꜥpp, che significava "volare attraverso il cielo, viaggiare". Più tardi nella storia egizia il nome di Apopi fu erroneamente connesso, mediante una paretimologia, con una radice differente che significava "Colui che fu sputato fuori". I romani si riferivano ad Apopi mediante la traduzione del suo nome.

Ruolo

Apopi era l'oscuro nemico del dio-sole Ra, portatore della luce e garante di Maat (la quale impersonava l'ordine cosmico), a cui cercava ogni giorno di impedire di sorgere minacciandolo durante il suo viaggio attraverso il Duat, l'aldilà egizio, sulla barca solare della notte, Mesektet. Apopi era il più grande nemico di Ra; un suo epiteto era appunto "Nemico di Ra", oltre a "Signore del Caos". In quanto incarnazione di tutto ciò che è male, Apopi veniva immaginato come gigantesco serpente o un possente pitone con epiteti quali "Serpente del Nilo" e "Malvagia Lucertola"; talvolta era comparato anche a un ippopotamo, un orice, una tartaruga e perfino a figure umane come morti ribelli o nemici stranieri. Alcuni documenti lo volevano lungo quasi 15 metri e con la testa di selce.
Già su una ciotola risalente al periodo più antico della cultura egizia, chiamato Naqada I (4000 a.C.) è stato notato un grande serpente dipinto sul bordo, insieme ad altri animali del deserto e del fiume, quale possibile nemico di un dio (forse un dio solare) visibile, nella scena, mentre caccia su una grande imbarcazione.
Inoltre, nell'immaginario mitologico degli egizi, esistevano altri serpenti maligni nemici del dio-sole (esempi se ne trovano nei Testi delle piramidi e nei Testi dei sarcofagi) già prima che il nome di Apopi facesse la sua prima comparsa durante il Primo periodo intermedio.
Nella cosmogonia di Esna Apopi era visto come una creazione di Neith, che in questa cosmogonia svolgeva il ruolo di demiurgo.

Scontro con Ra

La storia della perpetua guerra che Apopi muoveva contro Ra fu elaborata durante il Nuovo Regno (ca. 1550 a.C. - 1069 a.C.). Il mito narra che Apopi doveva costantemente trovarsi al di sotto dell'orizzonte perciò era una creatura dell'oltretomba. In alcune versioni del racconto, il mostro attendeva Ra in una montagna occidentale chiamata Bakhu, dove il sole spariva oltre l'orizzonte; in altre narrazioni, gli tendeva un agguato appena prima dell'aurora nella "Decima Regione della Notte". La moltitudine di luoghi nei quali si riteneva che potesse trovarsi gli guadagnò l'epiteto di "Colui che cinge il mondo". Il suo verso faceva tremare l'oltretomba. Alcuni miti descrivevano come Apopi, originariamente capo degli dei, spodestato da Ra, fu relegato nel mondo dei morti, oppure di come vi fu relegato a causa della sua natura malvagia.
I Testi dei sarcofagi raccontano che Apopi si serviva del suo sguardo magico per sopraffare Ra e il suo seguito divino. Ra era assistito da una folta schiera di protettori che viaggiavano con lui attraverso le insidie dell'oltretomba, fra i quali Seth, Sia, Hu, Heka, Bastet, Sekhmet e forse lo stesso Occhio di Ra. I movimenti di Ra causavano i terremoti, e lo scontro che ingaggiava con Seth originava i tuoni. In alcuni racconti, lo stesso Ra, nelle sembianze del Grande gatto eliopolitano, lo uccideva.
Derivante dal Caos primordiale, Apopi poteva essere combattuto e reso innocuo, per un certo tempo, ma non poteva essere distrutto rappresentando, nel continuo conflitto con Ra, lo scontro ancestrale tra bene e male. Anche nel Libro dei morti lo scontro tra Apopi e Ra si ripeteva e in questo caso era necessario l'intervento del benevolo dio-serpente Mehen e di Iside per garantire il proseguimento del viaggio del sole nel Duat. Secondo la mitologia, dopo essere stato domato dalle forze del bene, veniva incatenato e trafitto coi coltelli; il sangue che sgorgava dalle sue ferite tingeva i cieli mattutini e serotini di rosso.

Culto

Mentre Ra veniva venerato, Apopi era oggetto di una sorta di contro-venerazione: gli egizi pregavano cioè per la sconfitta di Apopi. La vittoria di Ra, al termine di ogni notte, era assicurata dalle preghiere dei sacerdoti e dei devoti nei templi. Nel Grande tempio di Amon a Karnak i sacerdoti svolgevano un particolare rituale, ripetuto varie volte al giorno, per aiutare il dio-sole a resistere agli attacchi di Apopi e continuare così il ciclo del sole in cielo e della vita sulla terra. In un rito annuale, detto "della Messa al Bando del Caos", i sacerdoti costruivano una effigie di Apopi che si riteneva contenesse tutto il male e le tenebre dell'Egitto, per poi bruciarla e assicurare l'ordine in Egitto per un altro anno, in maniera non dissimile dai falò di inizio anno dell'Italia settentrionale, dalle Fiestas de Santa Fe e dalle pratiche di altre culture. Pare che sull'immagine del serpente destinata al rogo fossero talvolta scritti i nomi dei nemici del Paese.
Nel corso dei secoli, il clero redasse una vera e propria "guida" per contrastare Apopi, intitolata "Libro dell'abbattere Apopi" o "Rituale per abbattere Apopi" (in greco: "Libro di Apopi"), i cui capitoli, che descrivevano il graduale smembramento e smaltimento dei resti del mostro, titolavano, per esempio: "Capitolo dello sputare su Apopi", "Capitolo del cancellare Apopi col piede sinistro", "Capitolo dell'afferrare la lancia per percuotere Apopi", "Capitolo dell'incatenare Apopi", "Capitolo dell'afferrare il coltello per colpire Apopi", "Capitolo dell'incendiare Apopi". Tali rituali assumevano spesso le caratteristiche di un esorcismo.
Siccome si riteneva che Apopi vivesse nell'oltretomba, veniva talvolta chiamato "Divoratore di anime". Perciò anche i morti necessitavano di protezione; ciò è all'origine della pratica di seppellire i morti con formule magiche per debellare Apopi. Raramente il Libro dei morti menziona il momento in cui Ra sconfigge il serpente Apopi: solo per formule 7 e 39 possono essere intese in tal senso.

 
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