mercoledì 24 marzo 2021

Pesce monaco

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Il Pesce monaco, o Monaco d'acqua (Sea monk o Monk-fish in inglese), è un animale marino pescato al largo della Danimarca nel 1546. Nei bestiari dell'epoca era raffigurato come un mostro squamoso, tentacolare e di colore violaceo con sembianze antropomorfe. Si diceva che fosse lungo otto piedi e la sua somiglianza con un monaco era dovuta alla testa corollata che ricorda, appunto, quella di un frate. All'epoca fu considerato un prodigio, un mostro marino, che testimoniava della singolare simmetria del mondo, per cui ogni cosa terrestre ha un equivalente nel mare.
Alcuni studiosi hanno in seguito suggerito che si trattasse, in realtà, di un calamaro gigante. Questa teoria fu avanzata, tra l'altro, dallo zoologo svedese Japetus Steenstrup nel 1854, e ripresa dal biologo marino Richard Ellis nel 1998. Bernard Heuvelmans, considerato uno dei fondatori della criptozoologia, riteneva invece che si trattasse di un tricheco erratico. Nel 2004 gli studiosi Charles G. M. Paxton e R. Holland hanno ipotizzato un'altra bestia ancora, e cioè uno squalo angelo.
Un'altra possibilità è che l'animale alla base della leggenda fosse una manta, che con la sua forma sontuosa può ben ricordare dei paramenti preteschi.
Il "sea monk" fa un'apparizione anche in alcuni videogiochi, tra cui Final Fantasy XI.
Vi sono poi anche altre creature marine leggendarie ispirate o somiglianti a figure religiose; fra queste si possono citare il pesce vescovo e l'umibōzu.

martedì 23 marzo 2021

Razzi fantasma

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Razzi fantasma è la definizione data a misteriosi oggetti a forma di razzo che furono osservati tra il mese di febbraio e il mese di dicembre del 1946 nei cieli della Svezia e dei Paesi vicini della Scandinavia.
I razzi fantasma vennero descritti nella maggior parte dei casi come oggetti di forma affusolata, con fiamme arancione che si sviluppavano dalla parte posteriore. Furono riferiti circa 2.000 avvistamenti e 200 di essi vennero riscontrati dai radar.
Su tali avvistamenti vennero svolte indagini e gli investigatori conclusero che la maggior parte di essi erano probabilmente causati da meteore; a riprova di questa ipotesi, venne rilevato che gli avvistamenti furono segnalati soprattutto di notte e il picco di osservazioni dei razzi fantasma si verificò tra il 9 e il 16 agosto, in coincidenza dello sciame delle Perseidi. Tuttavia, fu osservato che in molti casi i razzi fantasma furono avvistati anche nei periodi dell'anno in cui non erano presenti sciami di meteore; inoltre alcune caratteristiche di questi oggetti (come le traiettorie) non erano compatibili con quelle delle meteore. Venne pertanto avanzata l'ipotesi che si trattasse di prove di lancio di missili tedeschi V1 e V2 effettuate dall'Unione Sovietica dalla base di Peenemünde, che era caduta in mani sovietiche. Per questo motivo, l'Esercito Svedese stabilì una direttiva che vietava ai giornali di rivelare la precisa localizzazione degli avvistamenti di razzi fantasma e le notizie riguardanti la traiettoria e la velocità degli oggetti, perché tali informazioni potevano essere utili a chi aveva effettuato il lancio dei missili.
Un documento declassificato nel 1997 rivela che alcuni investigatori militari svedesi ipotizzarono all'epoca che i razzi fantasma potevano essere di origine extraterrestre.
Le osservazioni di razzi fantasma non avvennero solo in Scandinavia, ma si verificarono anche in nazioni dell'Europa del sud e dell'Africa del nord. In Grecia i razzi fantasma furono avvistati nella zona di Tessalonica. In seguito a ciò, il governo greco formò una commissione d'indagine guidata dal fisico Paul Santorini, che aveva preso parte al progetto Manhattan. Nel 1967, Santorini ha rivelato che la commissione aveva stabilito che quelli osservati sulla Grecia non erano razzi, ma prima che potesse fare ulteriori indagini l'Esercito Greco, dopo colloqui con ufficiali statunitensi, ordinò di interrompere l'indagine. Secondo Santorini, il segreto fu imposto perché i militari temevano di dovere ammettere la presenza di una tecnologia superiore contro cui non c'era possibilità di difesa.
Il dibattito sulla reale natura dei razzi fantasma continua ancora oggi. Alcuni scettici, tra cui il giornalista scientifico Robert Sheaffer, hanno avanzato l'ipotesi che gli avvistamenti di razzi fantasma non riconducibili a meteore si possano spiegare con scie di condensazione provocate da voli di aerei ad alta quota. Sheaffer ha fatto notare che nel 1946 la gente non aveva familiarità con questo fenomeno e pertanto poteva scambiare facilmente una scia di condensazione per la traccia di un razzo.

lunedì 22 marzo 2021

Pegaso

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Pegaso (in greco antico: Πήγασος, Pégasos) è una figura della mitologia greca. È il più famoso dei cavalli alati. Secondo il mito, nacque dal terreno bagnato dal sangue versato quando Perseo tagliò il collo di Medusa. Secondo un'altra versione, Pegaso sarebbe balzato direttamente fuori dal collo tagliato del mostro, insieme a Crisaore.
Animale selvaggio e libero, Pegaso viene inizialmente utilizzato da Zeus per trasportare le folgori fino all'Olimpo. Grazie alle briglie avute in dono da Atena, viene successivamente addomesticato da Bellerofonte, che se ne serve come cavalcatura per uccidere la Chimera. Dopo la morte dell'eroe, avvenuta per essere caduto da Pegaso, il cavallo alato ritorna tra gli dei.
Nella famosa gara di canto tra le Muse e le Pieridi, Pegaso aveva colpito con uno zoccolo il monte Elicona, che si era ingigantito fino a minacciare il cielo dopo aver udito il celestiale canto delle dee. Dal punto colpito dallo zoccolo di Pegaso nacque una sorgente, chiamata Ippocrene, o "sorgente del cavallo". Nello stesso modo, Pegaso fece scaturire una sorgente a Trezene.
Terminate le sue imprese, Pegaso prende il volo verso la parte più alta del cielo e si trasforma in una nube di stelle scintillanti che hanno formato una costellazione, tuttora chiamata Pegaso.
Con il nome di Pegaso sono definite numerose figure mitologiche minori, tutte deformazioni del Pegaso greco. Nella letteratura latina, Plinio descrive come Pegasi degli uccelli dell'Etiopia con teste di cavallo. Sempre Plinio descrive sotto lo stesso nome un cavallo dotato di ali e corna. Per Giulio Solino e Pomponio Mela sarebbe invece un uccello con orecchie di cavallo.
In araldica, il cavallo alato si dice pègaso (nome comune).

Simbologia

L'idea di un cavallo alato è molto antica e proviene dall'Asia Minore. La vitalità e la forza del cavallo, unite alla capacità di volare e quindi di svincolarsi dal peso della gravità fanno di Pegaso un simbolo della vita spirituale del poeta e della sua ispirazione che si eleva indomabile, incurante di qualsiasi ostacolo terreno.



domenica 21 marzo 2021

Rapporto COMETA

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Il Rapporto COMETA rappresenta un documento non ufficiale prodotta da un'associazione privata francese sul fenomeno UFO.

L'associazione COMETA

L'associazione COMETA (COMité d'ÉTudes Approfondies) è un'associazione privata senza fini di lucro. È stata ufficializzata nel 1999, ma è in attività dal 1996. La presiede il generale dell'esercito francese Denis Letty. L'associazione intende sensibilizzare l'opinione pubblica francese sul fenomeno degli UFO e di studiare le possibili conseguenze del fenomeno sulla difesa nazionale. È composta da membri dell'IHEDN (Institut des hautes études de la défense nationale), tra i quali:
  • Michel Algrin, Ph.D.di scienze politiche;
  • Pierre Bescon, ingegnere generale dell'esercito;
  • Denis Blancher, commissario generale della polizia nazionale del ministero degli interni;
  • Jean Dunglas, ingegnere generale onorario del Genio Rurale dell'Acqua e delle Foreste;
  • Bruno Le Moine, generale delle Forze Aeree;
  • Françoise Lépine, della Fondazione per gli Studi della difesa;
  • Christian Marchal, ingegnere in capo dell'École des mines, direttore di ricerca presso l'Office national d'études et de recherches aérospatiales (ONERA);
  • Marc Merlo, vice ammiraglio;
  • Alain Orszag, fisico, ingegnere generale dell'esercito

Il rapporto COMETA

La relazione, dal titolo “Rapport COMETA: a quoi doit-on se préparer?” fu redatta basandosi sui dati pervenuti dalla Gendarmeria nazionale, dalle Forze Armate e dal SEPRA l'organismo del CNES che si occupava del fenomeno UFO.
Scopo del Rapporto era quello di studiare scientificamente il fenomeno UFO valutandone gli aspetti relativi alla reale consistenza, al nostro coinvolgimento con esso, all'origine ed al fine.

Parere degli ufologi

Per vari ufologi, il documento costituisce una grande sfida alle resistenze degli scettici in materia di UFO.



Critiche

Il rapporto fu inviato nel 1999 al Presidente della Repubblica francese Jacques Chirac e al Primo ministro Lionel Jospin, e questo ha fatto sì che qualche giornale lo indicasse come un documento ufficiale. Il giornalista Claude Maugé ha criticato COMETA per incompetenza nella ricerca e ha sostenuto che il rapporto tentava di presentarsi come un documento ufficiale francese, mentre, in effetti, era pubblicato da privati.

sabato 20 marzo 2021

STORIA DEL VOODOO A NEW ORLEANS

Sinonimo di New Orleans, il vudù arrivò per la prima volta in Louisiana con gli schiavi dell'Africa occidentale, che unirono i loro riti e pratiche religiosi con quelli della popolazione cattolica locale. Il vudù di New Orleans è anche conosciuto come cattolicesimo vudù. È una religione collegata alla natura, agli spiriti e agli antenati. Il vudù fu rafforzato quando i seguaci in fuga da Haiti dopo la rivolta degli schiavi del 1791 si trasferirono a New Orleans e crebbero mentre molte persone di colore liberate rendevano la sua pratica una parte importante della loro cultura. Le regine e i re vudù erano figure spirituali e politiche del potere nella New Orleans del 1800.

La convinzione fondamentale del Voodoo di New Orleans è che un solo Dio non interferisca nella vita quotidiana, ma che gli spiriti lo facciano. La connessione con questi spiriti può essere ottenuta attraverso vari rituali come la danza, la musica, il canto e i serpenti.

Oggi bambole gris-gris, pozioni e talismani si trovano ancora nei negozi e nelle case di tutta la città, un ricordo del fascino di New Orleans per gli spiriti, la magia e il mistero. Le pratiche voodoo includono letture, bagni spirituali, preghiere e cerimonie personali. Viene utilizzato per curare ansia, dipendenze e sentimenti di depressione o solitudine, nonché per aiutare i poveri, gli affamati e gli ammalati.


PIAZZA CONGO

Situata ad Armstrong Park nel quartiere di Treme , Congo Square fungeva da luogo di ritrovo per gli africani ridotti in schiavitù. Era un luogo riservato alle tradizioni africane e all'espressione della cultura, compreso il Voodoo. Centinaia di persone si sarebbero riunite per formare cerchi di tamburi e cerimonie spirituali. L'area rimane aperta oggi e continua ad ospitare incontri culturali.




MUSEO VOODOO DI NEW ORLEANS

MARIE LAVEAU

La regina vudù più famosa era Marie Laveau (1794-1881), una leggendaria praticante sepolta nel cimitero n . 1 di St. Louis . Era una devota cattolica e ha partecipato alla messa nella cattedrale di St. Louis . Ha incoraggiato anche gli altri a farlo. Viveva nel quartiere francese di St. Ann Street, dove molte persone si fermavano a chiedere il suo aiuto a tutte le ore del giorno e della notte. Era una donna di colore libera che adottava bambini, nutriva gli affamati e allattava i malati durante l'epidemia di febbre gialla. Era nota per aiutare i servi ridotti in schiavitù e le loro fughe. Si dice che politici, avvocati e uomini d'affari l'hanno consultata prima di prendere qualsiasi decisione finanziaria o di affari.

La sua casa era adornata con candele, immagini di santi, altari e oggetti per proteggere la casa dagli spiriti. Oggi puoi trovare monetine, fiori di carta e varie offerte sulla sua tomba. Soggiorna all'Inn on St. Ann nella dependance Marie Laveau, il cottage creolo di cui era effettivamente proprietaria.


DR. JOHN

Il più famoso re vudù di New Orleans era il dottor John, noto anche come Bayou John. È nato in Senegal, dove è stato rapito come schiavo e portato a Cuba. Alla fine si è trasferito a New Orleans come rullo di cotone, dove è entrato a far parte della comunità voodoo locale. Acquistò proprietà su Bayou Road e divenne noto come un eccellente guaritore in Voodoo e indovino. Era l'insegnante di Marie Laveau.





VIGILIA DI SAN GIOVANNI

Il 23 giugno, la vigilia di San Giovanni viene celebrata in tutto il mondo per il solstizio d'estate. La festa ha una celebrazione speciale a New Orleans ogni anno. La celebrazione iniziò negli anni '30 dell'Ottocento da Marie Laveau a Bayou St. John. Un rituale di lavaggio della testa è stato combinato con una festa pubblica, una celebrazione che International House Hotel ha adottato da allora. Puoi anche tornare a Bayou St. John per partecipare al rituale anche ogni anno.


VOODOO A NEW ORLEANS OGGI

Oggi, il Voodoo rimane in pratica per servire gli altri e influenzare gli eventi della vita in connessione con gli antenati e gli spiriti. I rituali sono solitamente tenuti in privato, ma ci sono vari luoghi che ti daranno una lettura o ti aiuteranno in un rituale. Il Voodoo Spiritual Temple è l'unico tempio voodoo di New Orleans formalmente istituito, situato di fronte a Congo Square.

Il Museo storico vudù di New Orleans è un'ottima tappa nel quartiere francese per conoscere la storia vudù di New Orleans. Scopri i rituali, gli altari vudù e i manufatti dall'Africa, da Haiti e dalla vecchia New Orleans.

Fai un tour istruito sul Voodoo a New Orleans da Haunted History Tours , Island of Algiers Tours o Free Tours by Foot . Visita la tomba di Marie Laveau nel cimitero n. 1 di St. Louis e lascia un'offerta.

Diversi negozi Voodoo si possono ancora trovare in città come Voodoo Authentica , Island of Salvation Bontanica e, naturalmente, Marie Laveau House of Voodoo. Acquista prodotti o ottieni una lettura personale.

venerdì 19 marzo 2021

Cos'è la cabala?


 

Secondo la tradizione, la Qabbalah risale a Mosè, al quale era stata trasmessa direttamente da Dio quando soggiornò per 40 giorni in vetta al monte Sinai. La Qabbalah quindi, si fonda su di uno speciale rapporto con la divinità, basato su di una percezione immediata o esperienza diretta della presenza divina, che fornisce all’uomo una via per superare il divario fra il finito e l’infinito; e passo alla descrizione vera e propria.

La Qabbalah è un itinerario di esperienza e di conoscenza “personale” - un percorso di ascesi spirituale che trova il suo fondamento in un cammino interiore di conversione del cuore. Imparando ad agire con il cuore infatti, si acquisisce la capacità di migliorare se stessi e di aiutare anche gli altri; operando con Amore, si arriva pian piano, a percepire l’armonia che pervade tutto il creato.

La Qabbalah mostra i legami che unificano i vari livelli della creazione, sia fisici che spirituali, rivelando come - tutto ciò che Dio ha creato - si trova in uno “stato di corrispondenza”. Permette così di vedere le cause spirituali nei fenomeni terreni e viceversa. Utilizzando gli insegnamenti della Qabbalah si comprendono meglio le varie relazioni tra le diverse energie: fisiche, emotive, mentali e spirituali del nostro essere, fino a trasformare la “frammentazione” in “unità”.

È una dottrina segreta, vissuta come unica portatrice dell’autentico contenuto della Torah che è l’insegnamento della tradizione religiosa ebraica. La parola Qabbalah deriva dal verbo ebraico lekabel: “ricevere”; definisce infatti, le ragioni che ci spingono all’azione come desiderio di ricevere.

La Qabbalah cerca di trasmettere a tutti, l’antica saggezza ricevuta dal passato e custodita con cura. A chi è ricettivo, la saggezza appare spontaneamente, senza avvisaglie, cogliendo quasi di sorpresa; il mondo e la realtà quindi acquistano una dimensione accessibile; per tutti gli altri la Qabbalah è un cammino di crescita verso la scoperta di un vasto simbolismo.

La Qabbalah possiede un carattere particolare, grazie al quale ogni sua parte contiene informazioni riguardanti il tutto; si può quindi affermare, che chi afferra una parte dell’essenza, ha afferrato l’essenza intera.

Uno dei metodi per mettere in pratica le varie tecniche della Qabbalah è quello di scoprire e creare sempre nuove connessioni tra tutti i diversi aspetti della nostra vita: eventi, esperienze, relazioni, sensazioni e intuizioni che proviamo o in cui ci imbattiamo.

Tutte queste corrispondenze, se comprese e accettate, ci aiutano a dare un nuovo senso alla nostra vita e a viverla in pienezza.

La Qabbalah parte dal presupposto che le scritture ebraiche contengano una molteplicità di livelli diversi di significati, oltre a quello letterale e immediato, per decifrare i quali, occorrono determinate chiavi e tecniche di lettura.


giovedì 18 marzo 2021

Medium

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Un medium (dal latino medium, "mezzo, strumento") è una persona che sostiene di poter operare come intermediario tra vita e morte con supposte entità soprannaturali. Tale pratica afferisce alla credulità popolare e alla pseudoscienza, non esistendo alcuna prova delle asserzioni proposte.
Il termine nasce nell'ambiente dello spiritismo negli anni cinquanta del XIX secolo per poi estendersi successivamente in altri ambiti. Nel linguaggio comune e nella cultura popolare si definisce medium principalmente colui in grado di contattare le supposte anime di persone decedute, per via orale ("psicofonia") o per via scritta ("psicografia" o scrittura automatica).
I medium sono stati oggetto di studio da parte della parapsicologia per via di presunti fenomeni paranormali di tipo fisico che, a detta dei sostenitori, si verificherebbero durante le manifestazioni medianiche: tra questi fenomeni sono stati elencati lo spostamento o la materializzazione di oggetti, e la generazione di una imprecisata sostanza speciale chiamata ectoplasma.
Nonostante le numerose ricerche, nessun fenomeno è mai stato riprodotto in un ambiente controllato; inoltre, alcuni medium su cui si è investigato si sono rivelati ciarlatani o truffatori.

Storia

Una pratica con analogie con quanto viene oggi definito abitualmente come pratica medianica sarebbe stata diffusa sin dall'antichità presso i Sumeri, gli Egizi, i Greci e i Romani, sempre strettamente correlata all'attività degli oracoli o alla necromanzia.
Il primo a cercare di studiare i fenomeni medianici in modo sistematico fu il pedagogista francese Allan Kardec, che codificò la dottrina filosofica dello spiritismo attorno ai fenomeni che avevano richiamato l'attenzione di filosofi e scienziati europei nella seconda metà del XIX secolo. Nel suo primo libro sull'argomento, Il libro degli spiriti, Kardec conia il termine medium (mezzo, tramite) per designare le persone che servirebbero come intermediari nel rapporto tra gli spiriti e gli uomini, attraverso una facoltà, la medianicità, che si troverebbe in tutti gli uomini ma in gradi di sviluppo molto diversi.
In seguito scrisse Il Libro dei Medium per descrivere tutte le sue indagini riguardo ai fenomeni medianici e ai diversi tipi di medium, ed è tuttora ritenuto uno dei testi principali dello spiritismo e della medianicità. Il Kardecismo ebbe particolare successo e diffusione in Brasile, dove i suoi insegnamenti e le sue credenze andarono a intrecciarsi con i culti spirituali locali.
Sempre negli stessi anni, precisamente nel 1848, negli Stati Uniti fece grande clamore il controverso caso delle Sorelle Fox, con le quali iniziò la storia del movimento spiritista moderno in ambito anglosassone, e che raggiunse il proprio periodo di maggiore fioritura e popolarità tra la metà del XIX e la metà del XX secolo. Sebbene non più popolari e in vista come un tempo, chiese spiritiste sono ancora oggi attive nel Regno Unito e negli altri paesi anglosassoni.

Il rapporto con la New Age ed il channelling

Nell'ambito della New Age si è diffusa la credenza in una nuova forma di medianicità, nota in italiano come "canalizzazione" (calco dell'inglese channeling). Ciò che differenzierebbe i medium tradizionali dai canalizzatori sarebbe il tipo di "entità" con cui essi dichiarano di mettersi in contatto: il medium infatti dice di comunicare principalmente con gli spiriti dei trapassati, laddove i channelers asseriscono di "canalizzare" presunte entità disincarnate, come gli spiriti guida, che sarebbero desiderose di mettersi in contatto con gli esseri umani per guidarne l'evoluzione.
Il channelling è un tipo di contatto più mediato: se il medium parla direttamente con angeli o defunti, il channeler interagisce con uno spirito guida (o maestro asceso) che "dall'altra parte del velo" è la sua interfaccia con le altre entità. Senza lo spirito guida, non c'è fenomeno paranormale: lo spirito guida, libero quanto il channeler, decide ora, luogo e modalità del fenomeno (seduta, scrittura automatica ecc.), oppure se manifestarsi al channeler senza preavviso. Lo spirito guida rivolge alle altre entità le domande del channeler e fornisce a questi le loro risposte, apporti o asporti di oggetti.
Il channeler non può verificare né ha la percezione extrasensoriale se dall'altra parte lo spirito guida stia effettivamente contattando terze entità, come dichiara, oppure se lo spirito guida stia mentendo, e fornisca delle risposte proprie, facendole risultare come affermazioni di defunti o altre entità. Secondo una visione più critica, spesso si manifesterebbero entità negative (come demoni), per i quali non prova niente il fatto che mostrino di conoscere fatti o particolari del corpo che solo il defunto poteva avere visto o vissuto: questo tipo di entità anche se non onnisciente, accede dopo la morte a una coscienza più vasta per cui può comunque conoscere cose e fatti del passato (e del futuro), anche di terzi, che non ha visto e vissuto personalmente nella vita terrena.



Trance medianica autoindotta

Fin dall'antichità, in vari modi viene indotto uno stato di trance con musiche e danze frenetiche, alcool e droghe, luci pulsate ad alta frequenza e di breve durata. Le singole persone reagiscono in modo diverso ai tentativi di indurre trance con varie tecniche, e per avere un evento paranormale conta molto l'elemento soggettivo, le altre facoltà innate o acquisite del medium. Nello stato di trance l'Io è temporaneamente indebolito, e "cederebbe" volontariamente il controllo del cervello -e quindi di tutto il corpo- ad altre entità, che hanno così modo di manifestarsi, causando a partire dal cervello eventi o paralisi sensorie o motorie.
L'ipnosi era utilizzata dagli psicologi nell'Ottocento perché priva di conseguenze per il paziente, che al termine riprendeva coscienza come prima dell'ipnosi senza ricordare nulla dell'accaduto, quindi senza traumi visibili e senza alterazioni organiche e/o funzionali del cervello. Variante della autoipnosi, pure la pratica di una trance autoindotta sembrerebbe relativamente sicura, priva di danni permanenti o irreversibili, eccetto l'uso di alcune droghe (altro discorso sono gli aspetti riguardanti il contatto con certe entità e la mancata chiusura della seduta). Le droghe in genere e la trance medianica indotta con droghe sono sospettate di indurre danni permanenti e irreversibili al cervello, sia organici con una perdita di massa grigia, che funzionali con effetti molto più potenti di altre sostanze. Le droghe agiscono sul lobo temporale e corteccia pre-frontale (attenzione, capacità di decidere e tempo di reazione, auto-regolazione e memoria), in cui alcune correnti della psicologia moderna localizzano la sede dell'Io cosciente.
Lobo temporale e corteccia pre-frontale potrebbero essere coinvolti in tutti casi di trance indotta anche con gli altri metodi. Infatti, sono le uniche zone del cervello che dal punto di vista anatomico possono sempre cambiare nel tempo, e con buona certezza cambiano nell'età dello sviluppo. Per cui, se l'inizio del fenomeno medianico coinvolge in qualche modo il cervello, l'impatto prevedibilmente avviene nelle zone suddette. A seconda del soggetto, tossico-dipendente e non, cambiano nel lobo temporale e nella corteccia pre-frontale la risposta di ormoni ACTH e cortisolo ad eventi di stress (quantità secreta e tempo di permanenza), nonché l'intensità di segnale alla TAC. Si vede nei soggetti depressi (alla TAC iper-segnale di attività di queste aree), in quanti cercano il rischio a ogni costo e praticano sport estremi (ipo-segnale), apparentemente insensibili alla paura e che cadono subito in depressione non appena sono privati di tali stimoli: entrambi i gruppi conservano localmente il cortisolo, ormone dello stress, per tempi più lunghi della media subendo danni alla memoria di breve termine nell'ippocampo, e danni alla corteccia pre-frontale. Questo dipende a sua volta dai geni e dal vissuto dei singoli individui.
Secondo una corrente della psicologia moderna, corteccia e lobo temporale sono la sede dell'Io cosciente. L'Io cresce con il corpo e si forma soltanto attraverso le esperienze anche traumatiche della adolescenza: se la persona viene abituata fin da piccola a superare in modo positivo stress graduali e crescenti, per il resto della vita avrà un Io forte, un umore di fondo positivo che non cade nel panico davanti alle difficoltà, e considera le esperienze negative come una occasione di crescita e maturazione, accetta o cerca lo stress e obiettivi sfidanti non come una causa di malessere da evitare (anche in caso di esiti positivi), ma come la forma stessa della vitalità.

Aspetti dibattuti e critiche

Non esistono prove scientifiche o empiriche a sostegno delle tesi o dei presunti "poteri" di medium o canalizzatori, che si sono frequentemente dimostrati truffatori o ciarlatani, che sfruttano la credulità o la fragilità psicologica di persone in lutto o in difficoltà emotiva per richiedere loro cifre ingenti di denaro in cambio di falsi "contatti" con i loro parenti o amici deceduti, in merito a cui vengono fornite informazioni assolutamente generiche e facili da inventare.
La psichiatria non riconosce la medianità, né come malattia né come possibile facoltà di un gruppo di persone psicologicamente sane e predisposte da fattori genetici e/o ambientali. La medianità ha molti aspetti comuni con la schizofrenia, che sono sovrapponibili per una serie di fenomeni:
  • interesse per l'esotico (religioni e filosofie orientali ecc.) e il paranormale;
  • angoscia apparentemente immotivata che precede un fatto, invece di seguirlo come reazione, cosa che avviene in una persona comune. A volte il fatto è irrilevante e si può interpretare solo come malattia, altre volte è rilevante e per chi crede nella medianità, specialmente se l'episodio si ripete più volte, l'angoscia è classificabile come forma di chiaroveggenza;
  • allucinazioni sonore e visive: nell'80% circa dei casi di schizofrenia, in genere e all'inizio della malattia sono solo sonore, oppure meno di frequente visive e sonore assieme, quasi mai soltanto visive senza sentire delle voci. La visione non è nitida e dura anche per ore;
  • deliri di persecuzione: tanto lo schizofrenico crede di essere tormentato, seguito, ingannato, spiato di nascosto, e ridicolizzato da tutti ma anche da qualcuno in particolare, quanto questa manifestazione è associabile a quella di un medium oggetto ad esempio di un poltergeist;
  • deliri di riferimento: parole o gesti compiuti da un passante, passi di libri, film, giornali o canzoni sono letti, oltre che nel loro normale significato, come un messaggio riferito a sé stessi. Al solito modo, chi è protagonista di contatti di questo tipo afferma che questo è il reale se non l'unico modo delle entità di parlarci, per cui occorre essere particolarmente attenti e recettivi;
  • deliri somatici, per la perdita di controllo su corpo e mente: furto del pensiero (convinzione che i pensieri siano rubati da entità esterne), inserzione del pensiero (convinzione che idee o pensieri estranei siano inseriti da terzi nella mente), deliri di controllo (convinzione che il proprio corpo e movimenti siano controllati da forze esterne, che possono farci muovere, ammalare, morire a loro piacimento). Anche il medium riesce ovvero afferma di poter comunicare col pensiero ad altre entità, e che queste possono entrare e uscire dal suo corpo inabitandolo;
  • depersonalizzazione e derealizzazione: sensazione di essere staccati dal proprio corpo e staccati dalla realtà, con le deliranti preoccupazioni somatiche dette prima;
  • disturbi del linguaggio: deragliamento, tangenzialità, fuga e rallentamento delle idee, incoerenza. La risposta non è attinente o non risponde del tutto alla domanda, è contraddittoria, inizia ma non conclude con un discorso sensato. Fatti simili si verificherebbero se le entità non intendono rispondere a parte o tutta la domanda, e invece vogliono lanciare altri messaggi, a volte comprensibili solo ad alcuni dei presenti;
  • la schizofrenia ha conseguenze per tutta la vita e origini in età infantile, molto raramente al massimo intorno ai 30 anni. Però normalmente l'interessato ne avverte i sintomi e inizia un percorso di psichiatria-psicoterapia molto più tardi, oltre i 30 anni.
A ciò si aggiungono il ritiro sociale, l'improvviso disinteresse per lo studio o il lavoro, la trascuratezza nell'igiene e ordine personale, tipici sintomi di un inizio di schizofrenia, potenzialmente riscontrabili ma da accertare con quale frequenza si verifichino nelle popolazioni di sedicenti medium.

 
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