Nel diritto della
Grecia ellenistica, il blakennòmion
(in greco antico: βλακεννόμιον)
era un'imposta che incombeva sui guadagni che gli astrologi
ricavavano dall'esercizio della loro professione.
Storia
Si trattava di un aggettivo
sostantivato a cui, in origine, era legata la parola telos,
cioè «tassa» (in greco antico: βλακεννόμιον
τέλος), in seguito caducata nell'uso. Il significato
letterale del termine era "tassa/imposta sulla stupidità"
(o "sugli stupidi"), dal momento che si riteneva che
fossero gli stupidi e i pigri di mente a far ricorso ai consigli e
agli oroscopi degli astrologi.
Si ha notizia dell'esistenza di questo
tributo nella città di Alessandria d'Egitto in età ellenistica.
Iconografia
Al tributo imposto agli astrologi,
Pierre Coustau dedica uno degli emblemi contenuti nel suo libro
Pegma, cum narrationibus philosophicis: l'illustrazione, che
ha per titolo Ad vetus Astrologorum in Aegypto tributum: in
nostrates medicos Prognosticorum mensularios, crea
un'associazione polemica tra gli astrologi alessandrini del passato e
la specie dei cerusici del suo tempo, che, come agenti di cambio
(mensularii), erano usi a trasformare in denaro sonante i loro
pronostici in materia medica.
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