sabato 6 febbraio 2021

Sirena

Risultati immagini per Sirena



Una sirena (inglese: Mermaid / tedesco: Meerjungfrau) è una creatura leggendaria acquatica, con l'aspetto di donna nella parte superiore del corpo e di pesce in quella inferiore, che appare principalmente nel folclore europeo, ma che trova comunque figure affini in altre culture.
Da tener presente che tale sirena del folclore e della letteratura fantasy, a causa di uno slittamento semantico occorso nel Medioevo, si discosta totalmente dalle sirene divine della mitologia e della religione greca, iconograficamente rappresentate con l'aspetto di donna nella parte superiore del corpo e di uccello in quella inferiore, a cui dobbiamo l'origine stesso del termine.

Caratteristiche generali


(LA)
«Sirenae sunt marinae puellae quae navigantes pulcherrima forma et canto mulcendo decipiunt et capite usque ad umbilicum sunt corpore virginali et humano generi simillimae; squamos tamen piscium caudas habent, quibus semper in gurgite latent»
(IT)
«Le sirene sono fanciulle marine che ingannano i naviganti con il loro bellissimo aspetto ed allettandoli col canto; e dal capo e fino all'ombelico hanno il corpo di fanciulla e sono in tutto simili alla specie umana; ma hanno squamose code di pesce che celano sempre nei gorghi»
(Liber Monstrorum, I,VI)



Le sirene sono convenzionalmente raffigurate come belle ragazze dai lunghi capelli dorati e fluenti, con una lunga coda di pesce al posto delle gambe. A volte sono associate ad eventi pericolosi come tempeste e annegamenti, mentre in altre tradizioni popolari (o talvolta all'interno della stessa tradizione), sono creature gentili e benevole, che offrono doni o si innamorano di esseri umani.
Nel XVI secolo, le sirene venivano comunemente raffigurate mentre tenevano in mano uno specchio e un pettine. Secondo le credenze dell'epoca lo specchio era considerato un oggetto magico: era attributo alle donne impure e serviva a contemplare il volto della morte o ad adorare il diavolo.
Spesso le navi antiche avevano sulla prua una polena (figura di legno scolpita) raffigurante una sirena, come se gli uomini di mare volessero scongiurare l'ostilità di queste creature acquatiche, attraverso questo singolare omaggio. A metà del XIX secolo, la sirena divenne la polena più comune, venendo usata come talismano contro le tempeste.
In ambito artistico e in araldica, l'equivalente maschile della sirena è il tritone.

Folclore

In Irlanda è famosa la leggenda di Li Ban, la “sirena santa”. Li Ban, giovane figlia di un Re, si ritrovò trasformata in una sirena immortale, con la coda di salmone, a causa di un'inondazione. Dopo 300 anni dei monaci trovarono la sirena, e la battezzarono secondo il rito cristiano. Uno dei monaci le propose una scelta: vivere per altri 300 anni oppure morire per essere subito beatificata. Li Ban sacrificò la sua immortalità per salire in paradiso.
Nella mitologia scozzese Ceasg è una sirena dalla coda di salmone che, se catturata, in cambio della libertà esaudisce tre desideri. Tuttavia chi se ne innamora è destinato a disperdersi nelle profondità marine.
Nella St. Senara's Church, chiesa di San Senara del XII secolo, a Zennor Churchtown, Cornovaglia, si trova una delle più note rappresentazioni di una sirena, una scultura lignea in altorilievo, sul lato di una sedia, un simbolo che ha avuto diverse interpretazioni da parte dei fedeli medievali.
In Cornovaglia la figura della sirena venne utilizzata anche per illustrare le due nature di Cristo. Mentre la sirena era umana e pesce, così Gesù poteva essere nello stesso tempo umano e divino, un messaggio che avrebbe colpito gli abitanti di questa regione isolata le cui vite erano intrecciate con il mare. La leggenda locale, La leggenda della sirena di Zennor sostiene che questa figura commemora un evento reale dalla storia parrocchiale, quando il canto di un corista di nome Mathew Trewhella, avrebbe adescato una sirena a giungere a terra dalle profondità del mare. Secondo il racconto ogni domenica essa si sedeva in fondo alla chiesa, incantata dalla sua bella voce. Un giorno, non più contenendo la sua infatuazione, lo portò al piccolo ruscello che scorre ancora attraverso il centro del paese e porta in mare a Cove Pendour nelle vicinanze. Mathew Trewhella non fu mai più visto. Nelle calde serate estive, a piedi nella pittoresca insenatura ora chiamata "Mermaid Cove", si dice che si sentano i due amanti cantare felici insieme, e le loro voci passano ascoltabili attraverso il fragore delle onde che si infrangono.
Una delle leggende legate alla città di Varsavia racconta che molto tempo fa c'erano due sirene, tra loro sorelle, che nuotavano dalla loro casa negli abissi, alle sponde del Mar Baltico. Erano creature veramente molto belle anche se avevano al posto delle gambe la coda di pesce. Una delle due decise di allontanarsi nuotando verso lo stretto di Danimarca e oggi la si può ammirare seduta su uno scoglio all'ingresso del porto di Copenhagen. L'altra nuotò fino alla città costiera di Gdańsk (Danzica) e da lì continuò risalendo il fiume Vistola. Probabilmente proprio ai piedi di quella che oggi è la Città Vecchia c'è il luogo in cui uscì dall'acqua per riposarsi sulla riva sabbiosa e il posto le piacque talmente che decise di stabilirsi. I pescatori che vivevano nella zona ben presto si accorsero che quando pescavano qualcuno agitava le acque del fiume aggrovigliando le reti e liberando i pesci che vi si erano impigliati. Decisero allora di dare la caccia al colpevole e farla finita con questi danneggiamenti una volta per tutte; ma quando sentirono il canto della sirena, se ne innamorarono, rinunciando ai loro propositi. Da quel momento, la sirena ogni sera intratteneva i pescatori con le sue meravigliose canzoni, finché un giorno un ricco mercante, che passeggiava lungo la riva del fiume, posò lo sguardo sull'affascinante creatura. Subito pensò che, se l'avesse catturata, avrebbe potuto guadagnare molto denaro, esibendola alle fiere. Il mercante mise in atto velocemente il suo piano malvagio: con un trucco catturò la sirena, e la rinchiuse in una baracca di legno senza accesso all'acqua. I pianti della bella donna-pesce arrivarono a un giovane bracciante, figlio di un pescatore, che con l'aiuto di un amico una notte riuscì a liberarla. La sirena, riconoscente dell'aiuto ottenuto dagli abitanti della città, promise che, se mai fossero stati in pericolo, lei sarebbe tornata per proteggerli.
Secondo una leggenda veneta Manfredo dei Monticelli era un conte venticinquenne da tempo affetto da una grave malattia. La notte di San Giovanni egli si recò sulle sponde del lago di Lispida per togliersi la vita, ma all'improvviso una ragazza con la coda di pesce emerse dalle acque. Manfredo rimase molto affascinato dalla bella sirena e le raccontò la sua triste storia. Allora la creatura acquatica prese del fango magico e lo spalmò sul corpo di Manfredo, che improvvisamente guarì. I due si innamorarono follemente. Si dice che la notte di San Giovanni dal lago di Lispida si possa ancora udire la voce melodiosa della sirena.
In Cantabria è famosa la storia della Sirenuca, una sirena che un tempo era umana. Sua madre, stufa di essere disobbedita, le gridò: «Che Dio ti faccia diventare un pesce!», e così la ragazza venne trasformata in una sirena. Da allora la Sirenuca, con il suo canto melodioso, avverte i marinai se sono troppo vicini alle scogliere.
In alcuni racconti antichi provenienti dalla Cina, le lacrime delle sirene si trasformano in perle preziose.
Un racconto di origine messicana, narrato nel sud del Texas, parla di una giovane ragazza disubbidiente trasformata in sirena. Si tratta di un racconto usato come strumento educativo, passato di madre in figlia.
Sirene e Tritoni sono figure molto popolari nel folklore filippino, dove sono localmente noti rispettivamente come Sirena e Siyokoy. Dugonghi, tartarughe marine e piccoli cetacei come i delfini, accompagnano solitamente la Sirena filippina.
Mami Wata è una sirena con poteri magici, venerata in molti paesi africani, nei Carabi, in Brasile e anche in Europa. Secondo i suoi adepti, vive in una bellissima città situata nel fondo del mare, ma accettare il suo invito ad abitare la città, significa accettare di abbandonare la propria vita e venire trascinati per sempre negli abissi dell'oceano.

Avvistamenti

Nel corso della storia ci sono stati molti presunti avvistamenti di sirene.
Nel 1493 Cristoforo Colombo ha riportato di aver avvistato delle sirene mentre era in mare. Colombo scrisse nel diario di bordo: «non erano così belle come vengono dipinte, anche se in qualche misura hanno un aspetto umano in volto». Annotò inoltre di aver visto creature simili al largo della costa dell'Africa occidentale.
Nel 1614 il capitano John Smith di Jamestown, conosciuto per la breve collaborazione avuta con la nativa americana Pocahontas, riportò di aver visto una sirena al largo della costa del Massachusetts. Smith scrisse che «la parte superiore del suo corpo è perfettamente simile a quello di una donna e stava nuotando con tutta la possibile grazia vicino alla riva». Aveva «grandi occhi un po' troppo rotondi, un naso finemente formato (un po' troppo corto), orecchie ben fatte, un po' lunghe e i suoi lunghi capelli verdi le impartivano un carattere curioso tutt'altro che poco attraente».
Nel 1857 Il The Shipping Gazette riferì che marinai scozzesi avevano individuato una creatura al largo delle coste della Gran Bretagna. John Williamson e John Cameron hanno dichiarato: «Abbiamo visto distintamente un oggetto a circa sei metri di distanza da noi nella forma di una donna, con seno pieno, carnagione scura, volto avvenente e bei capelli cadenti in riccioli sul collo e le spalle. Era circa a metà distanza tra il fondale e la superficie, ci guardava e scuoteva la testa. Il tempo era bello, abbiamo osservato la scena completa per tre o quattro minuti».
Nel 2009 I rapporti provenienti da decine di persone che hanno avvistato sirene hanno stimolato l'amministrazione comunale di Kiryat Yam, vicino a Haifa, che ha deciso di offrire un milione di dollari a chiunque possa dimostrare con foto o filmati che esistano le sirene. «Molte persone ci dicono di essere sicuri di aver visto una sirena e sono tutti indipendenti l'uno dall'altro», ha detto il portavoce del Consiglio Natti Zilberman a Sky News. «La gente dice che sono metà ragazza, metà pesce, che saltano come delfini. Fanno tutti i tipi di mosse e poi scompaiono».

Problema della sirena

Il problema della sirena è un paradosso – a volte citato in letteratura, in psicologia o in altri contesti in genere scherzosi – sull'impossibilità di avere rapporti sessuali tra un essere umano ed una sirena. Benché infatti le sirene siano spesso dipinte come attraenti e affascinanti donne (almeno nella loro parte fisicamente umana) e benché presentandosi sempre nude accrescano ulteriormente il potere seducente della loro bellezza, accettando l'anatomia tramandata in tutti i miti delle sirene, esse sono prive di organo riproduttivo femminile e quindi inadatte a soddisfare il desiderio che creano in chi le vede. Per estensione il problema è un paradosso che si ripete tutte le volte che una creatura mitica o di fantasia genera curiosità o interesse sessuale per alcune sue caratteristiche secondarie, ma manca della possibilità di una compatibilità con gli esseri umani normali. Se la sirena è, come pare, un pesce al di sotto della vita, teoricamente essa si riprodurrà come fa gran parte dei pesci ovvero con inseminazione esterna che prevede che il maschio della sua specie sparga il suo sperma sulle uova da essa deposte. Paradossale allora parrebbe la presenza di un ombelico e di un seno sulle sirene che non avrebbero motivazioni evolutive e pratiche nell'atto delle riproduzione.
In alcuni casi il paradosso è sciolto dal suggerimento che le sirene abbiano un apparato riproduttivo simile a quello dei delfini (mammiferi, come gli esseri umani) e questo farebbe pensare che anche le sirene appartengano a questa classe tassonomica di animali.
La femmina del delfino ha una apertura sotto la vita che contiene sia l'ano che la vagina, questo permetterebbe teoricamente un rapporto completo tra uomini e sirene.
Altra teoria è che le sirene siano solite trasformarsi in forma umana, specificatamente la coda di pesce si trasformerebbe, se asciugata, in due gambe che, se bagnate, tornerebbero ad essere una coda di pesce. Questa è la versione scelta per il film Splash - Una sirena a Manhattan e per la nota serie televisiva H2O, in cui le protagoniste oltre ad avere una coda che compare solo al contatto con l'acqua possiedono anche la capacità di manipolarla facendola congelare, evaporare, trasformandola in gelatina o controllarla.
Ad ogni modo è bene ricordare che, trattandosi di un antico mito, le spiegazioni di carattere scientifico non sono da prendersi in considerazione.

Araldica

La figura delle sirena è presente anche in araldica. È sempre rappresentata galleggiante sul mare o su un'onda. In genere, si pettina con una mano mentre si osserva in uno specchio che tiene con l'altra. Se ha un atteggiamento diverso, occorre blasonarlo. È simbolo di eloquenza e di persuasione, poiché aveva la facoltà di persuadere con dolcezza.
Una sirena armata di scudo e spada è lo stemma ufficiale della città di Varsavia.

La sirena come figura simbolica

Secondo il libro di Dorothy Dinnerstein, Mermaid and the Minotaur, queste creature ibride uomo-animale, possono trasmettere i concetti emergenti di antichi esseri umani diversi dagli animali: "La natura umana è contraddittoria, e le nostre differenze di animali terrestri sono misteriose e profonde". Gloria Jean Watkins, bell hooks, cita Dorothy Dinnerstein nel suo libro The Will to Change: Men, Masculinity, and Love, interpretando la figura simbolica della sirena, come archetipo femminile primordiale, calato nella cultura che contrappone uomini e donne. La figura viene vista e rivisitata in chiave psicoanalitica, alla ricerca di una sintesi maschio-femmina nei temi relativi alla cura e all'educazione della prole.







venerdì 5 febbraio 2021

Ogopogo

Risultati immagini per Ogopogo


Ogopogo o N'ha-a-itk è un mostro lacustre che, secondo le leggende dei nativi del luogo e alcuni criptozoologi moderni, nuoterebbe nelle acque del lago Okanagan, nella Columbia Britannica centro-meridionale, in Canada. L'esistenza dell'Ogopogo sarebbe testimoniata da alcune fotografie e filmati, sebbene la bassa qualità delle immagini raccolte finora impedisca di considerarle prove conclusive.

La leggenda

I nativi americani della zona dell'Okanagan chiamavano il mostro N'ha-a-itk, che in lingua salish significa "demone del lago". Veniva anche chiamato "grande bestia del lago" o "serpente del lago". I nativi erano soliti portare sulle proprie canoe animali da sacrificare nel caso che il mostro fosse apparso. Inoltre, ancora oggi i nativi non pescano mai nella zona di Squally Point, il luogo dove si troverebbe l'ingresso della tana dell'Ogopogo. Alcuni antichi graffiti ritrovati nei pressi di Powers Creek mostrano una creatura a forma di serpente.
Secondo la leggenda, la creatura era in origine un uomo, Kel-Oni-Won, che si era macchiato dell'omicidio di un vecchio di nome Kan-He-K (da cui deriverebbe il nome Okanagan). Per punizione, gli dei trasformarono l'assassino in un gigantesco serpente marino. Secondo alcuni studiosi delle tradizioni come Celeste Galassin, del Kelowna Museum, il legame tra N'ha-a-itk e Ogopogo è un po' forzato.

Gli avvistamenti

In tempi moderni, diversi testimoni hanno sostenuto di aver visto l'Ogopogo; i primi resoconti risalgono alla fine del XIX secolo, e sono precedenti ai primi avvistamenti del Mostro di Loch Ness. La maggior parte delle descrizioni rappresentano il mostro come un serpente marino di 5 o 6 metri di lunghezza e la testa di cavallo o di cane, di colore verde scuro, e capace di nuotare a grande velocità formando spirali nell'acqua. La maggior parte degli avvistamenti riguardano una porzione del lago compresa fra il sud di Kelowna fino a Peachland e all'isola di Rattlesnake.
Il primo avvistamento celebre fu riportato nel 1926; un gran numero di persone sostenne di aver visto, dalla spiaggia di Okanagan Mission Beach, un mostro che creava grandi vortici nell'acqua. Roy Brown, direttore del giornale Vancouver Sun, scrisse che "troppe persone insospettabili lo hanno visto per ignorare la credibilità del fatto". Fu in questo periodo che al mostro fu assegnato il nome "Ogopogo"; l'origine di questo nome palindromo è incerta, ma pare che derivi da una parodia di una canzone britannica dell'epoca.
Nel luglio del 1959, due coppie sostennero di aver visto una creatura enorme, col corpo di serpente e un muso schiacciato, nuotare a settanta metri di distanza dalla loro barca a motore. L'animale li avrebbe seguiti per circa 3 minuti, per poi immergersi sparendo alla vista. Nell'estate del 1989, un certo Ernie Giroux e sua moglie sostennero di aver visto uno strano animale emergere dall'acqua calma.
I due affermarono: "Era lungo cinque metri e nuotava velocemente e con grazia". Nella stessa estate, e nella stessa zona del lago, anche un venditore di macchine di nome Ken Chaplin sostenne di aver visto un serpente di circa 5 m e di colore verde scuro, e ne fece una ripresa video. Uno dei documenti video disponibili mostra quello che appare una figura di colore scuro che si muove velocemente nell'acqua bassa vicino alla riva.

Spiegazioni

Alcuni criptozoologi credono fermamente nell'esistenza di Ogopogo. Il britannico Karl Shuker ha ipotizzato che possa trattarsi di un "serpente balena" preistorico noto come Basilosaurus, secondo qualcun altro, si tratta di un animale mai visto prima che, i biologi marini Ed Bausfield ( che l'ha anche disegnato ) e Paul Le Blond hanno chiamato "cadborosaurus willsi". Tuttavia, le prove documentarie (fotografiche e video) dell'esistenza di Ogopogo non sono molto chiare, e i critici sostengono che possano mostrare semplicemente grossi pesci (come l'Acipenser fulvescens, uno storione), lontre o semplici tronchi alla deriva.






giovedì 4 febbraio 2021

Tasseomanzia

Risultati immagini per Tasseomanzia


La tasseomanzia è una pratica divinatoria. In origine il termine indicava l'interpretazione dei fondi di tè, derivando dal francese tasse (coppa, tazza), a sua volta dall'arabo tassa. Si diffuse in Europa nella metà del XVII secolo, a seguito dell'introduzione della bevanda dalla Cina. In senso più generale indica la divinazione basata sui fondi lasciati da bevande quale tè, caffè ed anche vino rosso.
Il concetto alla base di questo sistema di divinazione era già presente in Europa, giacché già dagli antichi Romani si praticava l'oinomanzia, cioè la lettura dei fondi lasciati dal vino in una coppa, e gli indovini medievali ricorrevano spesso alla ceromanzia, vale a dire lo studio e l'interpretazione delle forme generate dalla cera calda versata in una coppa di acqua fredda. La nuova pratica richiedeva però, a dispetto delle altre due, che si sapesse preparare il tè per la lettura e che si avesse la padronanza assoluta delle svariate forme che le foglie potevano lasciare. Il risultato fu che questo sistema divinatorio si diffuse prima nei salotti bene, e poi in mezzo al popolo.

Procedura

I metodi per leggere le foglie di tè variano di poco nei dettagli, ma la procedura di base è comune a tutte. Il tè, la cui varietà ideale sarebbe quella scura, cinese o indiana, viene preparato usando le foglie sciolte, e versato in una tazza chiara, ovviamente senza usare il colino. La persona di cui si deve leggere l'avvenire deve bere il tè, lasciando in fondo un po' di liquido e tutte le foglie. Dopo aver girato per tre volte la tazza in senso orario, la si capovolge su di un piattino, dandole tre leggeri colpetti in modo che ne cadano il più possibile. Quindi l'indovino solleva la tazza, esaminando la forma tracciata dalle foglie sul fondo e sulle pareti. Più la forma è vicina al bordo della tazza, prima si avvererà; se la figura è sul fondo, si avvererà in un futuro abbastanza lontano.



Significato delle forme

Ecco un elenco di significati che possono assumere le foglie nelle loro forme.



Forma Significato
Ago Rispetto
Albero Successo
Ali Novità
Ancora Viaggio
Anello Matrimonio
Ape Incontro con amici
Arcobaleno Buona fortuna
Asino Occorre pazienza
Banana Viaggio d'affari
Bandiera Pericolo
Barca Visita di un amico
Bicchiere Nuove conoscenze
Bilancia Giustizia, legge favorevole
Buco della serratura Notizie indesiderate
Bue Discussione con soci
Campane Buone notizie
Cane Amici fedeli
Cappello Nuovo lavoro
Cappio Pericolo in vista
Capra Sfortuna
Cardo Ambizioni elevate
Casa Stabilità
Cascata Abbondanza
Cerchio Amore
Chiave Mistero svelato
Chicchi d'uva Periodo lieto con gli amici
Chitarra Storia d'amore in vista
Colomba Buona fortuna
Coniglio Successo
Corno Abbondanza
Croce Guai in vista
Diamante Dono costoso
Drago Cambiamenti
Faccia Nuovi amici
Falce Buon raccolto, o pericolo di morte
Farfalla Felicità
Ferro di cavallo Fortuna
Finestra Aiuto da parte di un amico
Fiore Amore, stima
Foglia Buona sorte
Forbici Discussioni, incomprensioni
Freccia Cattive notizie in una lettera
Fungo Possibili ritardi
Gatto Tradimento
Ghianda Buona salute
Giraffa Equivoco
Granchio Vicinanza di un nemico
Gufo Scandalo, cattiva salute
Lampada Guadagno economico
Leone Amici utili
Libro Consapevolezza, apprendimento
Lucertola Nemici nascosti
Luna Amore
Maiale Difficoltà in una relazione
Mano Amicizia
Martello Tronfo sulle avversità, lavoro duro
Moneta Pagamento di debiti
Montagna Viaggio od ostacolo
Nido Protezione
Nuvole Dubbi
Oca Un invito
Occhio Fare attenzione
Ombrello Fastidi
Orologio Guarigione
Pallone Guai in vista
Pappagallo Un disturbo
Pecora Fortuna
Pendolo Volubilità
Pentola Casa di amici
Pesce Novità dall'estero
Pipa Nuove idee
Pipistrello Disappunto
Piuma Bisogna sforzarsi di più
Pugnale Pericolo da parte dei nemici
Punto interrogativo Incertezza, cambiamento
Ragno Fortuna, soldi
Ramo Nuova amicizia
Rana Successo negli affari
Ratto Pericolo, perdita
Remo Nuova amicizia
Scala a pioli Promozione, successo
Scale Miglioramento in vista
Scarpa Cambiamenti nella carriera
Scoiattolo Ricchezza futura
Scorpione Insidia nemica
Sedia Ospite inatteso
Sega Guai con un estraneo
Serpente Falsità, tentazione
Sirena Tentazione
Sole Felicità duratura
Spada Discussione con amici intimi
Stella Fortuna
Strumenti musicali Buona compagnia
Tamburo Pettegolezzi
Tartaruga Critiche
Tavola Un incontro piacevole
Tazza Grande successo
Tela Complicazioni, intrighi
Topo Insicurezza economica
Triangolo Evento imprevisto
Uccello Buona sorte
Uomo Visitatore inatteso
Uovo Fertilità, crescita
Vaso Un amico ha bisogno di aiuto
Violino Solitudine
Zappa Prosperità grazie al lavoro
Zucca Una calda amicizia



mercoledì 3 febbraio 2021

Che aspetto hanno i lupi mannari?

Se parliamo dei lupi mannari della tradizione in forma umana si distinguono per: occhi e sguardo molto penetranti, fronte pronunciata, un unico sopracciglio che quasi circonda la fronte, canini piú lunghi, bocca sporgente, peli sulle orecchie e sui palmi delle mani, il dito medio molto piú lungo; non esattamente tipi affascinanti insomma. Di indole sono solitari e attratti dalla carne (ovvio) disprezzando qualsiasi altro cibo e preferiscono la notte al giorno. In forma lupina si distinguono dai normali lupi dalla taglia piú grande (quasi il doppio di un normale lupo), coda molto lunga o assenza della stessa, occhi umani e corrono ad una velocità sovrannaturale.

Se invece parliamo dei romanzi o dei film ogni autore si sbizzarrisce proponendo nuove teorie, alcune interessanti come in Twilight (parlo del libro) o in True Blood e altre davvero idiote come in Teen Wolf dove i lupi cambiano colore degli occhi a seconda se abbiano ucciso o no.


N.B.

La forma ibrida umano-lupo vista in molti film é un'invenzione cinematografica, non presente nel folklore; fu introdotta perché era molto piú facile truccare un attore con un costume da lupo che addestrare un vero lupo a recitare. Anche il morso del lupo mannaro che trasforma a sua volta chi lo riceve é un'invenzione dei film; fu ideata per richiamare alla mente la figura del vampiro che all'epoca era piú famoso del licantropo. Nella tradizione solo chi é maledetto da una strega o nasce durante la notte di Natale o é il settimo figlio di un settimo figlio diventa un lupo mannaro. In alternativa si può sempre bere acqua licantropica, ossia l'acqua che si deposita nelle orme lasciate da un lupo mannaro. Si rischia peró di diventare un vargwulf, un lupo sbagliato, un licantropo impazzito che uccide senza motivo chiunque si trovi davanti.





martedì 2 febbraio 2021

Niuhi

Risultati immagini per Niuhi


Il niuhi sarebbe - secondo l'ipotesi formulata nel libro dello scienziato di origine tedesca Willy Ley Dall'unicorno al mostro di Loch Ness - una creatura vivente presso le coste delle isole e delle terre dell'Oceano Pacifico meridionale, le cui caratteristiche e descrizione sono riportate con dovizia di particolari nell'opera citata. Nel volume viene descritto come una grossa testuggine avente una lunghezza complessiva stimata attorno ai nove metri, la testa imponente, il corpo di notevole diametro, le zampe lunghe un metro e venti centimetri che si articolano sul corpo subito sotto la testa e che rimangono stese lungo la mole dell'animale mentre nuota. Questi arti divengono inoltre formidabili armi per procacciarsi prede: grazie ad essi, infatti, il niuhi afferra la preda e la spinge con forza verso le fauci. Ottimo nuotatore, il niuhi raramente si muove da solo nelle acque: oltre che da altri esseri della sua specie, l'animale è infatti sovente accompagnato da un pesce pilota che gli indigeni chiamano mama niuhi. La pelle è levigata e di colore blu scuro nei piccoli e l'animale pare esser stato osservato a lungo e a più riprese da diversi testimoni, isolani e non. Nel libro si citano, al riguardo, le testimonianze, proposte come autorevoli, del professor J. Macmillan Brown e di una certa "signorina S. Lovell", maestra di scuola nel Queensland australiano. Gli indigeni chiamano il niuhi anche con l'epiteto di moha-moha. Secondo le conclusioni dell'autore del libro, esso potrebbe essere o una tartaruga marina d'origine sconosciuta oppure un mammifero marino dalla conformazione alquanto insolita.

lunedì 1 febbraio 2021

La leggenda del teatro Massimo di Palermo

La leggenda del teatro Massimo di Palermo

La storia é questa: per costruirlo vennero abbattuti una porta storica della città, quattro chiese e due monasteri, precisamente Porta Maqueda, la chiesa di Santa Marta, di Sant'Agata di Scorrugi delle mura, il monastero delle stimmate di San Francesco, il monastero delle vergini teatine dell'Immacolata Concezione e le chiese a loro connessi. Poiché all'epoca i morti erano seppelliti sotto le chiese, nell'abbatterle vennero alla luce i cimiteri. Secondo la leggenda la prima madre superiora di uno dei due monasteri, venendo disturbata dal sonno eterno maledisse il teatro e promise di perseguitare chi vi avesse lavorato, dagli attrezzisti ai cantanti. La leggenda dice che il suo fantasma é ancora lí, pronto a punire chi ci lavora; si racconta di una cantante d'opera che perse la voce dopo averlo visto, di persone che hanno visto la "monachella" mentre passavano vicino al teatro. Si dice anche che chi non creda alla storia entrando nel teatro inciampi in un gradino, detto "il gradino della suora". Forse proprio per calmare la sua ira che fu fatto incidere sul frontale dell'edificio la frase "Vano delle scene é il diletto…". Al suo fantasma i palermitani attribuiscono anche i 23 anni necessari per costruirlo e gli altri 23 anni per i restauri.



domenica 31 gennaio 2021

Un evento storico particolarmente curioso e poco conosciuto

Nel 1518 circa 400 abitanti di Strasburgo danzarono per un mese in preda ad una trance inspiegabile e molti morirono di sfiancamento. Si ipotizza che si trattò di un'intossicazione con il fungo ergot, da cui si sintetizza l'LSD.



Nel luglio del 1518, sotto gli occhi dei suoi vicini, Frau Troffea iniziò a ballare per le strade della città di Strasburgo, in Francia. Non c'era musica e il suo viso non tradiva alcuna espressione di gioia. Sembrava incapace di fermarsi dalla sua frenesia.

La peste danzante del 1518 era iniziata.

Se questo fosse rimasto un incidente isolato, gli anziani della città potrebbero attribuirlo alla follia o alla possessione demoniaca. Ma subito dopo che Troffea iniziò a ballare, si uni una vicina. E poi un'altra. Alla fine di una settimana, più di 30 persone ballavano notte e giorno per le strade della città. E non si è fermato qui.

Passato un mese, almeno 400 cittadini di Strasburgo erano stati travolti dal fenomeno. Le autorità mediche e civiche sono chiamate quando alcuni dei ballerini iniziarono a morire per infarti, stanchezza o ictus. Per qualche inspiegabile ragione, questi uomini credevano che la cura per la danza fosse ballare di più. Così hanno eretto un palco di legno per i ballerini e sono stati chiamati i musicisti.

I ricercatori moderni studiano attentamente per sviluppare teorie su abbia causato questo. Una teoria è che sia dovuto all'agricoltura. La condizione chiamata ergotismo si verifica quando i chicchi di segale vengono attaccati muffa specifica. Mangiare la segale infetta può portare a convulsioni, anche se i movimenti degli afflitti di Strasburgo assomigliavano molto più a danze tradizionali che a convulsioni di qualsiasi tipo.



 
Wordpress Theme by wpthemescreator .
Converted To Blogger Template by Anshul .